Oggetto del Consiglio n. 2065 del 13 dicembre 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 2065/XVI - Inizio della discussione generale congiunta sulle Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, sul D.L. n. 82 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2023/2025) e sul D.L. n. 83 (Bilancio di previsione per il triennio 2023/2025).
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 33 Consiglieri possiamo riprendere i lavori del Consiglio iniziati ieri pomeriggio. Oggi affrontiamo la discussione generale dei disegni di legge n. 82 e n. 83. La discussione generale è aperta. Chi intende intervenire si prenoti. Se nessuno vuole intervenire, chiudo la discussione generale. Invito i colleghi a prenotarsi per la discussione generale. Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.
Lucianaz (LEGA VDA) - Je n'ai pas grand-chose à dire mais les conditions météorologiques d'aujourd'hui en plus ont créé une situation de difficulté sur la voie routière, il y a des personnes qui nous appellent de l'Haute Vallée, c'est tout bloqué, l'autoroute est fermée donc je crois que c'est le bon moment pour parler même de futur et non seulement de digitalisation mais des bons services desquels doit s'occuper même l'administration publique.
Pour ce qui concerne les transports, il y a 15 jours, lors de la discussion du DEFR, que j'ai parlé de dysfonctionnement de la voie ferroviaire. Et bien hier il est arrivé toujours le même problème, le train qui était parti d'Aoste à 6 heures et 40 est arrivé à Porta Susa à 9 heures et 20, donc 50 minutes de retard. Résultat ? Toujours le même : correspondances perdues, déshonorants retards aux rendez-vous, heures de leçon universitaires perdues. Et pourquoi ça? Parce que à Ivrea il avait déjà presque un quart d'heure de retard et il a dû s'arrêter encore deux ou trois fois - je n'ai pas bien compris - entre Ivrée et Chivasso pour laisser passer le train qui monte et donc on revient à ces 12.000.000 d'euros que justement ce bilan prévoit pour notre train électrique, donc plein de trains électriques, mais les trains marcheront-ils toujours à la même vitesse, avec le même problème sur la seule voie qu'on a, comme aujourd'hui ? À vous le choix de continuer dans cette direction.
En plus j'ai envie de parler même de la gare d'Aoste, il y a des décennies qu'on entend qu'il faut trouver une solution à la sortie de la gare à sud - donc je parle de rue Paravera - pour les porteurs de handicap physique, les familles qui ont des bébés, ceux qui ont (incompréhensible) il y a 25 marches à faire et cela fait combien d'années ? Je n'en souviens pas trop bien, mais il y a au moins 30 ans qu'il y a cette barrière incroyable, même si tu as un vélo tu n'as pas la possibilité d'accéder aisément à la ville d'Aoste et de sortir en même temps de la ville, donc pourquoi ce bilan ne prévoit pas une solution ? On n'a pas voulu prévoir une solution même à ce gros problème, je ne sais pas... un viaduc, une voie qui passe au-dessous ou au-dessus mais il faut quand même en discuter, déjà en 2018 en Commission on avait parlé longtemps de cela et on est encore toujours là. Bien, je ne dis pas autre chose, j'ai seulement utilisé ce moment d'impasse pour dire ces deux mots pour me plaindre des choses... pour dire les choses de bon sens qu'on devrait faire, et pas dépenser des millions et millions pour des projets pharaoniques, des solutions sûrement captivantes, mais c'est les services quotidiens qu'il faut essayer de faire marcher : les trains qui arrivent à l'heure, les routes ouvertes, les passages à niveau fermés sept minutes comme on ne voit plus en Afrique. Donc, Messieurs, bon courage.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale. Invito i colleghi a prenotarsi, altrimenti, se nessuno si prenota, la discussione generale verrà chiusa. Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - I due disegni di legge che discutiamo oggi arrivano a distanza di poco tempo dal documento di economia e finanza regionale e inevitabilmente le criticità che abbiamo evidenziato in quella discussione le ritroviamo in questi documenti: manca una vera e propria programmazione finanziaria e non vi sono risposte ai bisogni dei Valdostani, in un momento in cui già sappiamo che la crisi economica e sociale perdurerà.
Capiamo anche che programmare i prossimi tre anni di attività ed esplicitare con chiarezza l'azione di Governo in un momento di incertezza, dove la maggioranza autonomista cerca di capire dove vuole andare non è semplice, mentre è evidente che si è abbandonato completamente il programma di legislatura e la strada progressista.
Ancora una volta in legge, per quello che riguarda il personale del comparto, si interviene pesantemente in materia contrattuale, attraverso deroghe, proroghe e reggenze, senza averne discusso prima con i sindacati, in attesa di una modifica della legge n. 22, che sembrerebbe in dirittura di arrivo ma di cui i sindacati non sono stati informati, come hanno esplicitato in Commissione.
Accogliamo invece favorevolmente gli interventi sulla finanza locale, che vanno ad aumentare le risorse agli Enti locali, che sicuramente dovranno affrontare spese maggiori visti gli aumenti di costi. Stessa attenzione però non la rileviamo rispetto alla gestione di altri servizi essenziali che si troveranno ad avere i medesimi aumenti.
Come abbiamo già detto in discussione del DEFR - e ieri l'ha detto anche il Presidente -, ora bisogna andare verso la revisione definitiva della 48. La sanità - è stato ampiamente detto da chi ieri è intervenuto - ottiene anche quest'anno un maggior incremento di risorse e speriamo che questo possa invertire la rotta rispetto al declino della sanità, che è sotto gli occhi di tutti, che c'è stato ben rappresentato in audizione dalle forze sindacali, dai medici operatori sanitari e che ritroviamo anche nella premessa dei dati del piano della sanità, della salute e del benessere. Analizzando l'aumento però, ci si accorge che molte di queste risorse siano legate alle spese di investimento sulle strutture, sicuramente le strutture hanno bisogno di essere riammodernate e sicuramente sono risorse ben spese; quello che evidenziamo è che accanto a tutto questo ci saranno le risorse umane per gestire, viste le gravi carenze che si registrano e di cui spesso abbiamo parlato con l'Assessore alla sanità, riconoscendo che è un problema non solo valdostano ma un problema che colpisce tutte le Regioni d'Italia e che sicuramente non sarà di facile risoluzione.
Pensando a quelle strutture, abbiamo immaginato veramente una riorganizzazione della sanità valdostana e quella mobilità passiva che ancora si prevede in maniera importante, intendiamo agire su quello, si mette invece come ben evidenziato, sia dal Presidente che dall'Assessore, un punto fermo rispetto all'ampliamento dell'Ospedale Parini, quasi 132 milioni a cui vanno aggiunti gli 80 spesi dal 2008 ad oggi e quelli che si stanno utilizzando per la prevenzione incendi del Beauregard e tutto questo per arrivare ad avere comunque tre presidi, di cui due vetusti con costi energivori consistenti e una poca flessibilità delle strutture.
Non condivido quindi l'affermazione che si vedrà una delle opere più attese e discusse degli ultimi anni. Forse ne vedremo solo una parte di essa, perché dobbiamo ancora pensare alla demolizione delle superfetazioni del vecchio Parini, alla costruzione del nuovo polo materno infantile, alla destinazione del Beauregard e alle tante criticità che ad oggi non ci sembrano ancora risolte; resta ancora da vedere la variante a quest'opera e capire come la futura area megalitica potrà convivere sotto l'Ospedale, dove si penseranno di fare i parcheggi, quale sarà la riorganizzazione della sanità ospedaliera.
Il piano della salute e del benessere di cui avevo parlato in discussione del DEFR oggi viene sorpassato proprio dal voto di quel documento che fissa al suo interno già tutti gli obiettivi del piano, dandoli quindi per approvati.
Ieri poi si è parlato lungamente delle misure messe in campo negli scorsi mesi, il bonus social e il bonus entreprises, evidenziando le criticità delle stesse, criticità che non votando le due leggi di riferimento il nostro gruppo aveva evidenziato già a luglio e a settembre sottolineando che buona parte delle famiglie non sarebbe stata raggiunta e che per le imprese erano misure orientate a sostenere soprattutto le imprese più robuste e strutturate che con celerità avrebbero fatto richiesta di finanziamento. In entrambi i casi ci vogliono delle misure stabili e non di tipo emergenziale, non delle misure che scadono al 15 novembre per le quali solo chi è in una condizione sicuramente di maggiore strutturazione dell'impresa può avanzare delle richieste, ma qui stiamo parlando del passato e per il futuro questo bilancio non prevede né misure stabili per le famiglie in difficoltà, né interventi più mirati nei confronti delle imprese, cercando di dare ossigeno proprio a quelle imprese che non possono fare spese di investimenti, ma devono rispondere all'aumento dei costi energetici o delle materie prime. Gli effetti sociali ed economici, per quanto già rilevanti, al momento possono essere solo parzialmente colti e valutabili appieno nella loro gravità. Accanto all'esigenza quindi di delineare un cambiamento vi è la necessità di sostenere i tanti bisogni critici che l'emergenza ha prodotto. La debolezza del tessuto produttivo, i temi ambientali, gli aspetti demografici, l'istruzione, la sanità, il lavoro e l'inclusione sociale sono alcuni degli aspetti su cui noi in questo bilancio non ci troviamo risposte e lo abbiamo detto e ridetto in discussione del DEFR, quindi non starò a ripetere le cose che abbiamo già sottolineato in quella discussione.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale, ricordo che gli ordini del giorno devono essere presentati eventualmente prima della chiusura della discussione generale. Altri? Ancora qualche minuto, poi se non vi sono prenotazioni... ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Abbiamo ascoltato con grande attenzione gli interventi del relatore di maggioranza, la relazione dell'Assessore, l'intervento del Presidente della Giunta e non credo che sia una novità, ma il nostro di punto di vista trova importanti sinergie e condivisione nelle affermazioni che solo la relazione di minoranza, presentata dal consigliere Aggravi, evidenzia in modo chiaro e inequivocabile.
Ringrazio tutti per gli interventi fatti ma sono qui per fare alcune riflessioni dove anche quest'anno ancora una volta è stato affermato che questo è un bilancio di transizione. Effettivamente con le risorse a disposizione si poteva pensare e immaginare a un bilancio di rilancio, un bilancio più di prospettiva; la maggioranza sceglie la cautela, nonostante l'incremento delle entrate di competenza di euro 135 milioni rispetto al 2022 e portano a una capacità di spesa di 1.582.000.000 euro per il 2023, 1.441.000.000 per il 2024 e 1.412.000.000 per il 2025.
Tanti soldi, è evidente che il 2023 è l'anno importante, con maggiori risorse che mano a mano nel triennio vanno a decrescere, nonostante i trasferimenti statali, i trasferimenti dall'Europa con il FESR, il PNRR e questo tanto da far preoccupare chi ha una visione più di prospettiva della formulazione dei bilanci del futuro, prospettiva che non abbiamo visto in questo bilancio triennale.
Va ancora una volta sottolineato quanto ha evidenziato il collega Aggravi nella relazione di minoranza, è proprio vero che ormai la strategia politica effettiva di una maggioranza appunto si delinea in occasione della seduta dove si va approvare l'assestamento, con l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione, che è sempre più in crescita negli anni.
Provo a ritornare su affermazioni che feci un anno fa quando sottolineavo l'esigenza di rivedere i processi organizzativi dell'ente, dove si rendeva necessaria una mappatura e una valutazione dei meccanismi operativi e informativi, guardando a una vera e reale valutazione della performance, approfondendo i meccanismi di audit anche qui richiamati nella relazione di minoranza, un tema che abbiamo più volte affrontato in questo Consiglio. Crediamo che su quest'argomento ci sia ancora tanto da fare, ci sono strutture fortemente in difficoltà, lo ribadiamo, e lo si è evidenziato in molti atti che sono stati affrontati in questo anno; ribadiamo la necessità di essere più pronti negli interventi di modifica delle strutture dell'Amministrazione regionale perché l'attuale organizzazione potrebbe essere il motivo per cui non si porta a compimento la spesa programmata. L'articolo di oggi sembra fatto apposta, eloquente: "tanti dipendenti pubblici, meno servizi, meno performance nei servizi". La revisione organizzativa deve passare attraverso la ridistribuzione delle deleghe e del personale in forza, ma comprendiamo che ovviamente questa crisi politica pesa fortemente su quello che si dovrebbe fare. La definizione e la ricomposizione della Giunta regionale hanno sicuramente interrotto il raggiungimento di quest'obiettivo.
Certo, l'avanzo di amministrazione dell'esercizio dell'anno precedente determina un dato significativo che porta ad avere dei valori certamente più importanti e che riscontreremo al rendiconto e gli incrementi rispetto al preventivato 2022 sono meno significativi rispetto all'assestato, il paragone fatto con l'assestato è molto diverso rispetto al paragone che si va a fare con quanto iscritto a bilancio di previsione dell'anno precedente.
Le relazioni della maggioranza hanno più volte sottolineato che nei confronti con le associazioni di categoria i sindacati, le associazioni dei consumatori hanno espresso pareri abbastanza favorevoli al bilancio, ma hanno certamente posto l'attenzione su alcune criticità significative che noi nell'arco dell'anno abbiamo fortemente, attraverso le nostre azioni ispettive, portato all'attenzione del Consiglio e della Giunta.
Siamo alla fine di un periodo dove la pandemia ha segnato per due anni il tempo a tutte le iniziative, nel frattempo i costi dell'energia sono aumentati di tre o quattro volte, poi sarebbe opportuno fare un approfondimento su Telcha e lo faremo sicuramente nelle prossime settimane. C'è un conflitto cruento di un pazzo che ha invaso uno Stato sovrano e che non ha prospettiva di chiudersi a breve, le materie prime sono aumentate e l'inflazione è cresciuta oltremodo negli ultimi mesi. Questa è la situazione che stiamo vivendo in questo momento congiunturale che è tra i più difficili e di sicura emergenza. Ecco che era necessario, dal nostro punto di vista, incrementare gli investimenti e ridurre una spesa corrente che sale in modo esagerato. Presenteremo un ordine del giorno, credo sia opportuno fare un'adeguata riflessione sul perché quest'incremento di crescita della spesa corrente e un decremento di servizi offerti alla popolazione. Più investimenti, più incremento del PIL, più mercato, più lavoro significa più assunzioni, più esportazioni ed è qui la richiesta di maggiori interventi per incrementare la presenza dei nostri imprenditori sul mercato internazionale. Qualcosa è stato fatto, va detto, ma, guardando al futuro, si richiedono ancora più investimenti.
Altro motivo di preoccupazione riguarda tutta l'attività del PNRR, di cantieri aperti o attività ne vediamo pochi, l'ho già espresso in altre circostanze in questo Consiglio; sono forti le preoccupazioni, certo non sono le preoccupazioni solo della Valle d'Aosta come leggiamo e come sappiamo dal Nazionale, probabilmente ci potrà essere una valutazione di revisione ma non così significativa come dice l'Europa.
Riscontriamo un'attenzione non adeguata all'edilizia residenziale pubblica, il nostro cavallo di battaglia, avremmo voluto presentare un emendamento ma diventa complicato sottrarre risorse ad altri investimenti, allora abbiamo presentato un ordine del giorno di impegno. Per le vie brevi qualcuno della maggioranza mi ha affermato che ci sono 800 mila euro per l'ARER, all'articolo 16, sono spese correnti, sono spese per il funzionamento dell'Ente, io non so con 800 mila euro che cosa devono fare dal punto di vista della spesa corrente.
Al di là della legittimità di questo contributo in parte corrente, non c'è nessuna ricaduta positiva da queste risorse, né per le imprese, né per i tanti nuclei familiari che sono in graduatoria, ricordo che sono ben 569 famiglie che da due anni sono lì, continuano a presentare la loro domanda, continuano a presentare la loro domanda di aggiornamento alla graduatoria ma rimangono lì e assegnazioni non ne vengono fatte.
Altra tematica riguardante la sanità, con un robusto incremento di risorse: via libera all'ampliamento del Parini a est, che abbiamo sempre condiviso e difeso, chiederemo un confronto semplicemente in Commissione per verificare la progettazione prima della gara che ieri il Presidente ci ha annunciato. Le perplessità nascono dall'ospedale di comunità che si potrebbe insediare a Verrès, ormai Verrès è destinata a diventare la capitale della Bassa Valle, bene, il piano salute e benessere sociale 2022-2025, che probabilmente trasleremo al 2023-2026, sottolinea che, al fine di completare l'offerta sanitaria territoriale e per garantire una risposta organizzata a tutti i bisogni di assistenza, ovviamente per contenere il copioso numero di ricoveri inappropriati, si è evidenziato di dotarsi di due ospedali di comunità - scelta condivisibile -: una struttura di cure intermedie e una struttura extra ospedale situata sul territorio, quindi certamente una buona prospettiva ma ci chiediamo quando. Leggiamo in questi giorni che il cinema Ideal di Verrès potrebbe diventare uno dei due ospedali di comunità, si dovrà attendere lo studio di fattibilità affidato al Politecnico di Milano, poi l'acquisizione da parte della Regione e del Comune, a seguire le varie fasi di progettazione, successivamente la gara d'appalto e a seguire ancora i lavori, ma ditemi voi, quanti anni?
Concludo e invito a una riflessione, ne abbiamo già parlato più volte a lungo, non voglio fare un pistolotto sul discorso del piano della povertà che abbiamo richiamato più volte in quest'aula, sul declino delle nascite e soprattutto una polverizzazione del ceto medio. C'è un articolo di oggi sulla pagina della cultura de "La Stampa", che è direi eloquente rispetto a questo percorso.
Io credo che il futuro della Valle d'Aosta si giochi nel prossimo triennio, il triennio a venire è sicuramente un triennio al quale la maggioranza dovrà guardare con grande attenzione, è una responsabilità sicuramente adesso dei 18 Consiglieri che formano la maggioranza, che a volte ci pare arroccata su posizioni preconcette, di una maggioranza autonomista e di sinistra che mi auguro possa guardare con più attenzione a quello che si muove e a quello che in qualche modo questa Regione ha bisogno di avere come forza propulsiva per andare avanti e guardare in prospettiva.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.
Carrel (PA) - Credo che arriviamo a quest'ultimo Consiglio dell'anno e sia tempo di bilancio, sicuramente un tempo importante e un documento fondamentale per la nostra Regione.
Siamo andati a ripercorrere un po' tutte quelle che sono state le discussioni che abbiamo portato in quest'aula e che abbiamo fatto in quest'aula durante questo 2023 per capire quali sono i temi più importanti dal nostro punto di vista. Ebbene, abbiamo trovato tre temi fondamentali e cruciali: la crisi energetica, la crisi idrica e l'inverno demografico citato più volte nei nostri interventi e anche nelle repliche del Governo perché è un dato sul quale ci siamo più volte confrontati. Questi tre temi, oltre alla preoccupante chiusura dei tunnel di cui abbiamo come gruppo e con il consigliere Rollandin già sollevato più di un anno fa, sono i temi su cui aspettavamo delle risposte da questo bilancio e su cui anche durante le audizioni in Commissione abbiamo avuto modo di analizzare e abbiamo avuto modo di soffermarci.
Per quanto riguarda la crisi energetica, sicuramente le risposte sono state date con la legge 21 e la legge 25 nell'anno 2022, e lo ha ben ricordato il presidente della II Commissione Malacrinò citando il bonus social e il bonus enttreprises, peccato però che manchino ancora 970 domande da finanziare sul bonus entreprises per un importo di circa 14 milioni e, nonostante ci siano molte più risorse legate a vari fattori su cui non mi ripeto, le hanno già ben rappresentate sia il collega Aggravi, sia l'assessore Marzi, questi 14 milioni non sono stati inseriti in questo bilancio e, dal nostro punto di vista, sarebbe stata una cosa giusta terminare quel pacchetto di aiuti e - perché no? - iniziare già a prevederne degli altri perché la crisi energetica, ahimè, non è terminata. Dunque la domanda sorge spontanea: non è forse questa l'emergenza? Non è forse questa un'urgenza su cui, come Consiglio regionale, dobbiamo intervenire? Questi 14 milioni verranno trovati in assestamento con la prima variazione? Abbiamo già presentato un ordine del giorno proprio per impegnarci in questa direzione perché crediamo che sia fondamentale finanziare tutte quelle domande che sono state presentate perché gli imprenditori valdostani hanno fatto degli investimenti ed è giusto, soprattutto se in determinati settori, come previsto dalla legge, che vengano riconosciuti i contributi previsti dalla legge.
Per quanto riguarda la crisi idrica, mi preme sottolineare che è una crisi che colpisce in primis il settore dell'agricoltura e l'assessore Marzi ieri ci ha citato ed elencato tutte le missioni, ben quattordici missioni con i rispettivi incrementi, ma si è dimenticato, forse per errore, di citare la Missione 16, Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca, una missione che perde 4.060.716 euro, un importo importante, eppure la crisi idrica ha colpito questo settore, è un settore fortemente in difficoltà ma purtroppo è l'unico settore forse che vede un forte decremento delle risorse nonostante i 180 milioni di euro in più a bilancio, è un elemento che dobbiamo mettere in discussione ed è giusto portare all'attenzione dell'Aula e di chi ci ascolta perché l'agricoltura, dal nostro punto di vista, va tutelata e dobbiamo sicuramente procedere con degli investimenti.
Mi soffermo su uno dei capitoli: trasferimenti correnti ad aziende agricole per fronteggiare l'emergenza nel settore zootecnico, un capitolo che è stato creato e incrementato di 3 milioni durante l'assestamento che oggi vede un capitale pari a 0 per il 2023.
Ebbene, io credo che gli agricoltori che oggi hanno un'azienda agricola siano ancora in difficoltà, perché il mangime costa caro, perché il fieno, a causa della crisi idrica dell'estate, ha un prezzo superiore, perché l'energia anche per loro è aumentata e quindi è un settore che almeno sino alla prossima estate possiamo definire in crisi ma che da questo bilancio non vede delle risorse e che, dal nostro punto di vista, era necessario e utile integrare e sostenere.
Per quanto riguarda invece l'inverno demografico, tema sicuramente complesso, difficile, pieno di mille aspetti da valutare, perché potremmo dire che interveniamo sull'inverno demografico in vari settori, ma non vediamo in questo bilancio una vera e propria politica che cerca di risolvere questo problema.
Noi l'anno scorso, come gruppi di opposizione, avevamo presentato il bonus Naître Valdôtain, un contributo per tutte le nuove famiglie con un importo pari a 600 mila euro, quest'anno lo ripresentiamo con un importo di 800 mila euro. Non credo questa possa essere la soluzione, ma è sicuramente una politica su cui potremo discutere, perché possiamo sicuramente avere diverse visioni, ma è una politica che va a cercare di risolvere un problema su cui quest'anno abbiamo tanto dibattuto e su cui abbiamo anche fatto degli approfondimenti interessanti, quindi è un modo per stimolare la discussione e cercare di arrivare a delle politiche che vadano in una determinata direzione.
Per quanto riguarda l'articolo già citato dal collega Baccega, ovviamente non entro nei dati statistici perché la Valle d'Aosta è piccola - lo ha ricordato il Presidente -, quindi la statistica diventa difficile da gestire, lo abbiamo imparato soprattutto nel periodo Covid, e non entro nel merito del fatto che la nostra Regione gestisce direttamente una serie di settori che invece altre Regioni non gestiscono, quindi bisogna sicuramente tenere conto di vari aspetti e non fermarsi al numero di per sé, ma che abbiamo dei problemi nella nostra macchina amministrativa ce lo siamo detti e lo abbiamo ripetuto più e più volte e con il DL 82 non andiamo a fare null'altro che prorogare una serie di situazioni. L'ho detto in Commissione e lo ripeto qui: andiamo a prorogare da anni quelle che sono le PPO, un sistema con cui i dirigenti possono attuare un principio di meritocrazia, possono andare a premiare i funzionari in base al ruolo che loro svolgono all'interno delle strutture; dal nostro punto di vista, questo è scorretto, poco meritocratico e quindi non va nella direzione da noi più volte auspicata.
Proroghiamo la situazione di stallo dell'Ufficio stampa, ci infiliamo nelle maglie del PNRR e del PNC per prorogare i contratti a tempo determinato ma, dal mio punto di vista, dobbiamo cercare anche di comprendere come utilizzare queste risorse umane che abbiamo formato con dei contratti a tempo determinato per poterle valorizzare all'interno della macchina amministrativa anche dopo il PNRR perché sennò lo sforzo che stiamo compiendo è uno sforzo fine a sé stesso.
Poi andiamo a riproporre l'articolo 6, comma 2, che mira al rafforzamento amministrativo e ci tengo a sottolineare che questa misura, questa norma nell'anno precedente ha portato all'assunzione a tempo determinato di 3 C2, ci auspichiamo che il prossimo anno questo possa portare un contributo un po' più sostanziale al rafforzamento amministrativo. Sappiamo benissimo quindi che la macchina amministrativa è in serie difficoltà, aspettiamo tutti lo studio affidato alla Bocconi e la riforma strutturale, che è sicuramente necessaria, sarebbe stato per noi però più utile e giusto intervenire in maniera diversa anche sui temi del personale e sulla gestione della macchina amministrativa.
Enfin, pour ce qui me regarde, en tant que groupe d'opposition autonomiste, je veux absolument faire une évaluation et m'exprimer contrairement pour ce qui regarde l'alinéa 7 de l'article 7 de ce projet de loi n° 82. C'est une façon pour distinguer, pour créer deux classements différents entre ceux qui ont le bilinguisme et les personnes qui n'ont pas le bilinguisme. Et donc la question que je vous pose et je me pose et je crois que comme Valdôtains on doit se poser c'est : quelle est la direction que nous voulons prendre ? Est-ce que nous voulons vraiment cacher nos problèmes ? Les problèmes administratifs du personnel de l'Administration de cette Région avec le français ? Pour nous le français est une richesse et le peuvent bien témoigner toutes les personnes, surtout celles qui travaillent dans la santé qui vont tous les jours travailler dans des Pays francophones. La Vallée d'Aoste est encore une Région autonome où le français est assimilé à l'italien ou dans le 2023 nous aurons des bureaux spécifiques pour les francophones ? C'est une question que je pose et je crois c'est correct d'analyser. Je suis contraire à cette distinction et je suis contraire à cette façon d'approcher, d'aborder un problème très sérieux. Je l'ai dit en commission et je le répète ici. Nous sommes vraiment convaincus que c'est ainsi que nous aurons plus de personnes qui participent aux concours et qui travaillent dans une administration ? C'est celui-ci le problème ? Je le pose en discussion générale puisque je crois que ce n'est pas ainsi qu'on peut résoudre ce problème très onéreux même pour notre Région.
Sempre per quanto riguarda il personale, come gruppo consiliare, sin dall'anno scorso abbiamo iniziato a preoccuparci della gestione del PNRR, una gestione sicuramente complessa, non voglio entrare nel merito del PNRR nel suo contesto generale ma il come possiamo utilizzarlo come Regione autonoma Valle d'Aosta per portarne dei benefici alla nostra comunità.
Vediamo che in questo bilancio andiamo ad affidare a INVA e a Finaosta un importante ruolo di supporto e questo è sicuramente un aspetto positivo; quello che ci preoccupa, e lo diciamo già ora, è che INVA e Finaosta vivono una situazione societaria molto complessa, questo Consiglio gli ha affidato in questi anni numerosi compiti suppletivi rispetto a quelli che erano previsti, quindi hanno già diverse difficoltà a svolgere questi compiti che abbiamo affidato loro in questi anni e il timore che abbiamo è che queste società non possano fare null'altro che andare a esternalizzare nuovamente il servizio di supporto e di controllo sul PNRR, quindi il PNRR avrebbe una cabina di regia, una task force, l'Assessorato di riferimento, la Presidenza, la Segreteria generale, i CdA di INVA e Finaosta e coloro che poi eseguono il lavoro, rischiando poi di perdere quali sono i riferimenti che devono rispondere del buono o cattivo andamento di queste importanti risorse.
La nostra paura è che stiamo allungando troppo la catena e poi alla fine non riusciamo a trovare chi è il responsabile, ma non solo in senso negativo, anche in senso positivo, dei soldi che vengono gestiti e che rappresentano - ce lo siamo detti più volte - un'importante fonte per il nostro bilancio. Questi sono sicuramente gli aspetti che più ci preoccupano, poi capiamo bene che vi sia il gioco delle parti e quindi noi dobbiamo cercare di capire quali sono gli elementi negativi di questo bilancio, quelli che sono mancanti dal nostro punto di vista e voi invece ci dite che tutto va bene; forse la verità sta sempre un po' nel mezzo e vi sono anche delle cose positive, e ci tengo anche a sottolinearle perché sarebbe scorretto dire che tutto va male, però bisogna anche dire che ci sono dei settori e degli aspetti che abbiamo evidenziato che non vengono trattati.
Al contrario della collega Guichardaz siamo soddisfatti e contenti che finalmente il 2023 veda almeno partire un progetto tanto discusso, mi permetta di dirlo, tanto discusso in quest'aula nei diversi anni e sul quale ci siamo confrontati anche in questa legislatura, quindi bene che si inizino i lavori dell'ampliamento dell'Ospedale Parini.
Bene sicuramente anche tutti gli investimenti nell'edilizia scolastica, un piano di investimenti serio e ampio, che però va collegato al concetto di inverno demografico, perché sicuramente è un'analisi che dobbiamo fare su due binari, se stiamo investendo in una determinata direzione, dobbiamo anche tenere conto che se abbiamo meno bambini e non vi sono delle politiche a sostegno delle famiglie, poi il rischio è che stiamo facendo degli investimenti che fra 15-20 anni varranno niente, quindi è un elemento che pongo sul tavolo ma che è legato a uno degli aspetti in cui siamo, dal mio punto di vista, carenti. Bene sicuramente anche il secondo lotto dell'Università, un'Università di cui abbiamo bisogno come città di Aosta e come Valdostani.
Credo che potremmo analizzare poi il bilancio voce per voce e confrontarci nei singoli aspetti, ma l'aspetto politico e le preoccupazioni che volevamo portare in discussione generale siano prettamente queste.
Crediamo che, a fronte di importanti risorse in più... in più anche perché vi è l'inflazione, ce lo siamo detti più e più volte, non sono risorse che sono stabili, sono risorse che di fatto poi vanno a compensare fisiologicamente le maggiori spese, perché ovviamente l'inflazione colpisce sia la parte entrata ma colpisce anche la parte uscita e spese.
Crediamo che fosse necessario fare di più su questi aspetti, noi, come forze di opposizione e come Pour l'Autonomie, abbiamo presentato degli emendamenti che vanno in questa direzione con le altre forze di opposizione e degli ordini del giorno che cercano di portare in questa discussione un contributo speriamo proficuo e speriamo di poter indirizzare le risorse sempre più importanti dell'assestamento in una direzione che possa essere il bene della comunità valdostana perché questi che abbiamo rappresentato, secondo noi, sono i veri problemi dei Valdostani.
Presidente - Vi sono altri che intendono intervenire? Se non si prenota nessun altro, chiudo la discussione generale. Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Interveniamo oggi sulla discussione del bilancio dopo aver ascoltato con attenzione ieri l'introduzione da parte del relatore di maggioranza, di minoranza e dell'assessore Marzi, nonché del Presidente della Regione.
Vorrei introdurre il mio intervento partendo da dove ha terminato il collega Aggravi, che ha illustrato la relazione a nome dell'opposizione.
In questi ultimi anni si è consolidata la consuetudine, nella discussione di questo bilancio previsionale, di porre molta, forse fin troppa attenzione al dettaglio, alla singola voce di spesa e tutto questo a vantaggio della visione globale. Quest'approccio è in parte comprensibile ed è dettato sicuramente da varie ragioni, però, a nostro giudizio, e senza la presunzione di voler convincere tutti, il bilancio è un buon documento quando alla contingenza offre delle risposte che sono coerenti alla cornice di riferimento prospettica.
L'analisi del previsionale, riguardo sia la natura delle iniziative considerate, sia la consistenza, oggi più che nelle precedenti occasioni ha innescato in noi, nel nostro gruppo, dei ragionamenti di prospettiva, che hanno determinato l'esigenza di bene inquadrare il presente e il futuro nel passato. Per questo riprendo in premessa alla discussione alcune considerazioni contestualizzanti, che riferiscono allo storico delle entrate, della spesa e del risultato di amministrazione. Sono questi tre indicatori i cui andamenti storici offrono di che riflettere, perlomeno a noi lo danno. Premetto anche che il nostro contributo al bilancio sarà critico ma sicuramente costruttivo.
Partirei a fare un ragionamento sulle entrate. Non va sicuramente disconosciuto che le dinamiche di questi anni hanno risentito fortemente e significativamente della pandemia e della successiva guerra in Ucraina, ma occorre evitare, a nostro avviso, come spesso avviene in modo troppo semplicistico, di addebitare tutto ai fattori esogeni, esterni alla nostra Regione, nello spiegare dei processi che invece forse hanno anche dei problemi di strutturalità e ben altre genesi.
Dalla lettura della documentazione accompagnatoria del disegno di legge n. 82 si rileva che le entrate nel quinquennio sono state mediamente pari a 1.375 milioni; in pratica la pandemia non ha influito sulle entrate della Regione in questi anni, grazie attraverso a dei trasferimenti compensativi da parte dello Stato rispetto alle sensibili minori entrate sul Titolo 1, ma anche grazie all'istituzionalizzazione del rientro dalla gestione speciale di Finaosta, che ha alimentato i bilanci regionali dal 2017 al 2022 per circa 223 milioni di euro, circa una media di 37 milioni di euro l'anno. Facendo un minimo di analisi, emergono in ciascun anno di riferimento del periodo esaminato del 2019-2022 delle grandi differenze di apporto al totale dalle singole categorie di entrata, ovvero nell'aggregato dei titoli. Le differenze della fonte impattano sulla programmazione della spesa, perché impediscono in alcuni casi, quando le entrate sono a destinazione vincolata, di dare continuità alle azioni negli anni e in questi anni, nonostante la pandemia, la Regione ha avuto nella sua disponibilità importanti risorse per far fronte sia all'emergenza che all'attività pianificata. Questo è un tema che riprenderò quando entrerò nel merito del bilancio triennale che stiamo esaminando.
Veniamo al discorso invece della componente spesa, è utile anche su quest'argomento dedicare alcune considerazioni. A fronte di una stabilizzazione del valore delle entrate, che è un dato assai positivo, la gestione della spesa ha risentito in modo pesante dell'impatto che ha generato la pandemia. È stata questa una grande emergenza che ha anche obbligato a velocizzare dei processi, che diversamente avrebbero richiesto più tempo di gestazione: sto parlando della digitalizzazione. Ricordo la primavera 2020 quando la II Commissione richiese, per dare attuazione alla legge n. 5, di introdurre procedure del tutto nuove di istruttoria digitale sulle quali si è riscontrata molta timidezza all'epoca; era l'unico modo però di aiutare la gente e le imprese in difficoltà. Il tempo era una variabile importante e lo è tuttora, così come la digitalizzazione, è stato introdotto lo smart working, che ha anch'esso obbligato a full immersion formative. La difficoltà è stata, come sempre capita, occasione di crescita ma ha anche messo in luce delle criticità che, diversamente, sarebbero affiorate a una maggiore distanza temporale.
Detto questo, a livello di spesa, vi sottopongo l'evoluzione della spesa dal 2019 al 2023, dando conto dell'incremento della disponibilità e la ripartizione tra spesa corrente e spesa d'investimento. Questo, a mio avviso, è un dato che fa molto ragionare. Dal bilancio 2019 al bilancio previsionale 2023 c'è un incremento di 383 milioni di disponibilità finanziarie. Se andiamo a vedere poi come sono allocati questi incrementi, 115 milioni sono incrementi sulla parte investimento, 268 milioni sono degli incrementi sulla spesa corrente. Occorre segnalare che il 2020 e il 2021 sono stati fortemente segnati dalle misure in ambito della sanità, della legge 5, della legge 8, della successiva legge 22 che sostanzialmente hanno erogato delle risorse a favore delle famiglie e delle imprese in difficoltà. Ciononostante la spesa corrente successivamente non ha dato segni di ridimensionamento ma addirittura vedremo che nel triennale è in crescita.
L'altro elemento indicatore significativo è il risultato di amministrazione che fornisce alcuni importanti spunti di riflessione. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da risultati di amministrazione molto robusti, in parte nel 2020 e nel 2021 abbiamo detto che la pandemia ha inciso anche sulla funzionalità della macchina amministrativa ma la questione, a nostro avviso, ha una portata molto più ampia.
Il collega Aggravi ieri nell'esposizione della relazione ha dato conto dei risultati di amministrazione nello storico recente; questi dati sono densi di significato e ascrivibili, a nostro avviso, a più ragioni, sulle quali meriterebbe fare dei ragionamenti. L'esercizio 2020 ha originato un avanzo di amministrazione che ha superato i 200 milioni di euro, l'equivalente del valore delle spese di investimento dell'esercizio 2019, con questo per dare contezza di che numeri stiamo parlando. Il 2022 preannuncia nuovamente un avanzo importante, non lo so, sulla base dello storico potrebbe essere 150 milioni, questo sarà il Governo che ce lo dirà. Non è sicuramente questo un segnale positivo a livello di programmazione e attuazione del bilancio.
Dicevo prima che le ragioni sono molto diverse: l'incertezza, il temporeggiamento politico, la modifica delle strutture, l'accorpamento degli Assessorati, lo spostamento eccessivo della dirigenza a ogni cambio di maggioranza, la riforma della Pubblica Amministrazione, che è ancora un fatto tutto in divenire, sono tutti argomenti che hanno avuto e che avranno anche nel futuro il loro peso. Lascia da riflettere anche l'allocazione delle risorse nel 2023 e nel 2024 dei rientri dalla gestione speciale fatti nell'estate 2022 a fronte degli utili di CVA relativi all'esercizio 2021. Si era obbligati anche in questo caso a traslare sul 2023-2024 l'utilizzo di quelle risorse o potevano essere impiegate per soddisfare dei bisogni e delle emergenze già nel 2022? Anche questa è una domanda alla quale ci dovremo dare una risposta perché, diversamente, anche questi prelievi dalla gestione speciale costituiscono, come l'avanzo di amministrazione, una modalità per traslare le spese e l'utilizzo delle risorse nel futuro.
Alla fine di queste brevi considerazioni credo che ci possiamo già porre alcune questioni, è stato detto dal collega Aggravi che la grande mutevolezza anno per anno della composizione delle entrate probabilmente mette anche in difficoltà la programmazione e ci fa anche riflettere sul fatto se l'ordinamento finanziario attuale è un ordinamento finanziario che dà delle garanzie per il futuro e non necessita degli interventi di rivisitazione, così come il discorso della crescita esponenziale delle spese correnti credo che dia da riflettere. Su questo, come ha detto prima il collega Baccega, abbiamo presentato un ordine del giorno che sottoporremo all'attenzione dell'Aula. Credo che queste possano essere tutte delle cose normali ma è anche lecito porsi delle domande.
Con degli avanzi così importanti da ridestinare in corso di programmazione è del tutto evidente che viene messa in difficoltà anche la macchina amministrativa, questo è un altro tema sul quale andrebbero fatte delle riflessioni, perché l'anno è fatto di dodici mesi e sicuramente la macchina spende molte energie per dare seguito alle iniziative che promuove la politica.
Fatte queste considerazioni di carattere generale, alcune considerazioni sul bilancio triennale che è sottoposto alla nostra attenzione. Sicuramente le entrate sono delle entrate in crescita, quest'anno ci sono 180 milioni di più a disposizione, questo è un dato importante e significativo che può contribuire a dare delle risposte al nostro territorio, un territorio che è ancora in grande difficoltà alle prese con delle questioni di carattere strutturale.
Per quanto concerne le entrate, se andiamo a vedere la loro composizione, al Titolo 1 i tributi propri sono previsti in crescita nel triennio, questo è un dato positivo.
Per quanto invece riguarda la devoluzione dei tributi alle autonomie speciali, dove abbiamo la disponibilità dei nove decimi e dei dieci decimi di tutti i tributi erariali, il dato sul 2023 è un dato crescente, che poi avrà una riduzione negli anni successivi. Sicuramente questa è la componente che presenta delle più grosse variazioni in questi anni, quest'anno è forte l'incremento dovuto all'IVA, attribuisce per più di 50 milioni, mentre anche un altro dato che è significativo è l'IRPEF da pensioni, che continua a crescere e a dare riscontri positivi, però quello che è invece l'apporto delle realtà produttive, l'unico dato che è veramente positivo è l'incremento dei 18 milioni dell'IRES, altre voci hanno ancora un piccolo decremento rispetto agli altri anni.
Per quanto concerne il Titolo II, c'è un aumento di disponibilità che deriva dalla programmazione europea, dal PNRR, che sono delle poste di natura sicuramente importante, che però metteranno a dura prova le strutture regionali per la gestione e l'attuazione delle iniziative.
Nelle entrate extra tributarie c'è un peso crescente e, come dicevo prima, qui c'è il grosso apporto della gestione speciale di Finaosta, che credo ci sarà anche in corso di quest'anno perché al momento non è stata prevista in questo bilancio triennale la quantificazione degli utili che provengono dalla CVA ma credo che anche il 2022 sia un anno positivo, così com'è stato il 2021 per la società, quindi queste saranno ulteriori risorse che entreranno in campo in corso d'opera.
Per quanto concerne invece il discorso sul triennale, i dati prevedono che ci sia una decrescita delle disponibilità sul 2024 e sul 2025 ma occorre comunque considerare che ci sarà ancora l'iniezione degli ingressi delle entrate che deriveranno dal PNRR e quindi sarà anche quello un apporto positivo.
Un piccolo ragionamento su alcune voci, ho sentito ieri che è stato valorizzato il discorso che ci sono 180 milioni in più, 80 milioni di investimenti, però voglio rimarcare che su 180 milioni in più ci sono anche 100 milioni in più di spese correnti. L'incremento rispetto allo scorso anno della disponibilità è di circa il 12,65 percento a livello medio. Andando a vedere uno splittato sulle singole emissioni, come diceva ieri l'assessore Marzi, perché alla fine i ragionamenti vanno fatti sul dato di sintesi, si può vedere che ci sono delle voci che sono in crescita, ma ce ne sono altre che noi non sappiamo quali sono le ragioni e sono anche in decrescita, faccio un esempio: ci sono meno 3 milioni rispetto allo scorso anno sulle spese correnti nell'istruzione e diritto allo studio, c'è meno 1 milione e 400 nel soccorso civile, nella Missione 9 "Sostenibilità e tutela del territorio" meno 1 milione e 600 di spese correnti. Poi invece ci sono degli incrementi anche notevoli su altre voci.
Leggevo che c'è praticamente a livello di caratterizzazione, diceva ieri l'assessore Marzi, al centro la persona. Sulle politiche sociali però, se andiamo a fare una piccola analisi, la situazione non è che prevede dei grossi aumenti di disponibilità rispetto all'anno scorso, è vero che ci sono 14 milioni di euro in più, 5 sono già dedicati alla previdenza sociale per pagare le nuove indennità civili, di pensioni, ci sono degli altri interventi straordinari; alla fine, se andiamo a vedere voce per voce, la voce dell'esclusione sociale, di tutto quello che va in quella direzione è pari all'anno scorso la disponibilità. A favore della famiglia l'anno scorso c'erano 4 milioni, quest'anno ci sono 4 milioni e 300, non credo sia una gran cosa, tenuto conto che in assestamento c'erano 12 milioni e 700 perché erano stati previsti gli interventi del bonus energia su questa voce. Sugli anziani c'erano 32 milioni e mezzo nel 2022, nell'assestato 39, si torna a 34 e mezzo, anche qui c'è un aumento di un paio di milioni.
Una cosa che si fa notare è questa grossa oscillazione tra previsionale e assestato, si ritorna a dei previsionali più bassi, anche questo a livello di programmazione probabilmente è un dato su cui occorrerebbe riflettere.
Sotto il profilo della valutazione generale del bilancio, a nostro avviso, ci sono un sacco di iniziative che possono essere sicuramente positive che danno delle risposte ai settori in cui vengono offerte delle risorse, però non è sicuramente un bilancio in cui si legge la risoluzione o perlomeno l'approccio in modo deciso ai problemi strutturali che la Valle d'Aosta presenta: mi riferisco al problema delle disuguaglianze, alla demografia, così come con questa grossa disponibilità di risorse in più non è stato previsto un fondo ma di una certa capienza da mettere a disposizione per affrontare il "caro energia" nel prossimo anno.
Nelle relazioni che sono state discusse ieri abbiamo dedicato del tempo a parlare dell'iniziativa dell'anno passato, qui stiamo parlando del previsionale 2023-2025, non del bilancio del 2022. Questa, a livello di programmazione, secondo me, è una pecca di questo bilancio, se facciamo della programmazione, non si può non mettere oggi a disposizione delle risorse nel 2023 per affrontare la questione del "caro energia", perché non finisce al 31 dicembre questo problema, è un problema che si protrae nei prossimi mesi e anche su questo abbiamo presentato un ordine del giorno. Per attuare tutte queste iniziative, c'è un problema: che la macchina amministrativa è in grossa difficoltà, ma è in grossa difficoltà non per incapacità del personale, per delle scelte che derivano dalla politica o delle non scelte. Siamo una Regione che è abbastanza fondata sul precariato.
Voglio mettere due dati a disposizione su questo argomento: ci sono circa 2.600 persone in organico alla Regione, nel 2021 c'erano 500 contratti a tempo determinato nella Regione; bisogna dire che nel 2021 c'erano anche tutte le assunzioni nelle scuole, quindi questo dato era drogato rispetto all'ordinarietà; quest'anno 360 persone a tempo determinato. È l'unica Regione italiana la Valle d'Aosta che utilizza i contratti a tempo determinato. Bisognerà interrogarsi sul nostro particolarismo perché non sempre il particolarismo è una cosa positiva in raffronto di quello che fanno gli altri. Voglio solo fare alcuni esempi su quest'argomento: queste assunzioni vengono fatte tramite le chiamate del centro per l'impiego. Il centro per l'impiego di Aosta fa più chiamate che tutti i centri dell'impiego messi assieme del Piemonte. Questo è un dato importante, è un dato che dà una dimostrazione però: che per fare tutto questo, bisogna mettere delle grosse energie, sprecare delle risorse che diversamente potrebbero essere utilizzate alla programmazione. Per far capire di cosa stiamo parlando e cosa c'è dietro a una chiamata, sono andato a vedermi come funziona il procedimento. Quando c'è l'esigenza di assumere una persona a tempo determinato, l'Assessorato di competenza deve fare una segnalazione al personale; il personale, a sua volta, chiama il centro per l'impiego, il centro per l'impiego deve attivare una chiamata, deve fare una graduatoria, deve dare tutto di nuovo al personale, a quel punto bisogna fare la prova di francese, se ci sono le caratteristiche, bene, si va avanti, sennò diventa un problema in più. Dopodiché bisogna fare una prova attitudinale, dopodiché ci sono i controlli al casellario giudiziario. Tutto questo una chiamata non so quanto lavoro dà per arrivare all'obiettivo di assumere una persona, in Valle d'Aosta si fanno circa duecento chiamate l'anno per affrontare questo problema. Allora io credo che se si facessero dei concorsi, probabilmente con un concorso si farebbe una graduatoria, ma laddove è stato fatto il concorso, ad esempio l'ultimo dei C2, non c'è neanche la soddisfazione delle esigenze del fabbisogno del 2021 e del 2022. Abbiamo fatto un concorso quindi che purtroppo non dà già le risposte alle esigenze del 2023. Io credo che questi problemi qui siano dei problemi che vadano affrontati in chiave locale, non so se ci sia bisogno della Bocconi per metterseli sull'agenda o è un'iniziativa che si può valutare e sviluppare all'interno della Pubblica Amministrazione, però questi approcci purtroppo, che sono il punto di arrivo di un percorso nel tempo... questo non significa colpevolizzare nessuno, voglio fare una premessa, perché non è nata ieri questa modalità, però si arriva a un certo punto che si arriva a un cul de sac che non se ne riesce più a uscire... o si prende di petto la situazione, o difficilmente si possono trovare delle risposte positive che aiutino a rafforzare la macchina amministrativa, perché poi un tempo determinato può fare un contratto di 8 mesi più 8 mesi, c'è un problema di formazione, c'è un problema di dispersione, quindi di energie che non possono fornire dei grossi contributi. Tra l'altro, su questo argomento mi risulta che ci sono state delle sanzioni e temo che ne arriveranno altre per dei comportamenti di non rispetto della normativa sull'argomento.
Così, come dicevo, il precariato attraverso il tempo determinato, c'è tutto il precariato dell'USL attraverso gli interinali e quant'altro; io credo che in Valle d'Aosta tra Pubblica Amministrazione e USL ci saranno almeno 600-700 persone che vivono nel precariato. Sono tutte persone che se si facessero dei concorsi, potrebbero espletare al meglio, qualora assunti, la loro attività, potrebbero progettare meglio la loro vita avendo una maggiore tranquillità, potrebbero accedere a tutti i benefici con più sicurezza alle banche, alle finanziarie per finanziare gli investimenti a lungo termine, sono tutte questioni che meriterebbero sicuramente di essere attenzionate.
In definitiva quindi credo che ci sia anche un grosso problema allo stato attuale che forse la macchina amministrativa ha raggiunto la capacità massima di spesa delle risorse, che forse se non si modificano delle procedure e non le si innovano, non c'è la capacità di gestire con maggiore efficienza il bilancio regionale e il risultato di amministrazione anno per anno sarà destinato a crescere.
Presidente - Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (AV-VdA Unie) - Qualche considerazione forse sul momento più importante dell'anno, in questo caso del 2022, che è un po' l'atto che andrà a definire quelle che saranno le scelte per i prossimi tre anni. Abbiamo avuto modo di confrontarci parecchio in Commissione con il tessuto socio-economico, con le organizzazioni sindacali, con i rappresentanti dei nostri Comuni e devo dire che per la prima volta, forse perché abbiamo qualche risorsa in più a disposizione, forse perché arriviamo da un periodo difficile e non ne siamo ancora usciti per il fatto che ci sono stati purtroppo nuovi elementi non positivi o, anzi, delicati... il dato che vorrei mettere a fattor comune sul piano più politico è che da parte delle organizzazioni che abbiamo avuto modo di audire, sentire, ascoltare e con le quali ci siamo confrontati c'è stato un apprezzamento del documento che oggi questo Consiglio sta affrontando. È quindi sempre positivo nel momento in cui le parti mettono nero su bianco e confermano la bontà del documento in questione.
Sicuramente, nel momento in cui ci si confronta su un documento così complesso e complicato, il rischio è quello di sentire le criticità da parte di chi oggi è all'opposizione, giusto che sia così, evviva se sono da pungolo, evviva se si entra nel merito sia da un punto di vista amministrativo che sul piano politico, dall'altra parte il rischio è che chi è in maggioranza cerchi di mettere in evidenza solo ed esclusivamente le parti che si ritengono positive.
Devo dire che mi sono piaciuti gli interventi del collega Baccega, del collega Carrel, che hanno messo in evidenza comunque i punti di forza, ma non solo i punti di forza, devo dire le scelte che all'interno di questo bilancio ci sono.
Vorrei riassumere in tre pilastri principali questo nostro bilancio, che è un bilancio che, per quanto ci riguarda come gruppo, dedica un'attenzione alla montagna, e poi entrerò nel dettaglio, dedica tanta attenzione al territorio in generale e in ultimo, per quanto ci riguarda, è un bilancio che sa guardare al futuro, e cercherò di declinare questi principali tre pilastri. Parto dal primo: quello legato alla montagna, ieri l'assessore Marzi, il presidente Lavevaz e il presidente Malacrinò hanno già ben illustrato a livello macro le novità all'interno di questo bilancio 2023-2025, vorrei però soffermarmi un attimo sulla programmazione regionale dei lavori pubblici per il 2023-2025: ecco perché noi diciamo che c'è una certa attenzione alla montagna, perché se avete avuto modo di entrare nel dettaglio, quindi utilizzo in questo caso "la Pubblica Amministrazione parla per atti", e abbiamo la possibilità di entrare nel merito, vi assicuro che c'è una certa attenzione alla nostra montagna, al nostro territorio legato alle foreste, legato alle sistemazioni montane, legato alla viabilità e opere stradali, legato alle attività geologiche, legato principalmente all'attenzione generale del nostro territorio montano, e lo troviamo in questo prospetto a pagina 11 dove non solo da un punto di vista economico-finanziario, anche perché l'ammontare è veramente robusto, conta circa 315 milioni di euro, ma dall'altra parte ci sono 157 interventi che vanno nella direzione che vi dicevo poc'anzi: quella che questo bilancio andrà a garantire l'attenzione alla montagna e, in seconda battuta, quell'attenzione al nostro territorio sempre più fragile principalmente legato ai cambiamenti climatici e non solo. Questa è un'attenzione tutta pubblica, è un'attenzione dove si deve fare la differenza, è un'attenzione dove si deve programmare; poi, per fare meglio, c'è sempre la possibilità, c'è sempre lo spazio.
La seconda considerazione che vorrei fare, sempre su questa tabella, all'interno di questa programmazione, quindi all'interno di questo bilancio triennale, è che ci sono delle scelte strategiche, già diversi di voi lo hanno messo in evidenza, scelte strategiche non banali. Passando dalla nuova Università, quindi al finanziamento del secondo lotto, si mette nero su bianco che si va avanti e si chiuderà un cerchio, quindi si darà una risposta al nostro territorio. Si darà corso all'operazione del nuovo Ospedale, dell'ampliamento dell'Ospedale e, per fare questo, ci devono essere le risorse, la programmazione e l'inizio dei lavori.
Un altro elemento forte di questo bilancio per quanto ci riguarda è che c'è una certa attenzione all'edilizia scolastica. Bene, noi riteniamo che questo sia un altro elemento premiante e attento ai servizi che vogliamo dare al nostro territorio. È stato detto ieri nel dibattito generale che, per quanto riguarda questa Pubblica Amministrazione che dev'essere ancora riformata, che deve essere ancora migliorata, non si fa dall'oggi al domani un cambio di passo totale, si deve accompagnare con delle nuove risorse umane, si deve accompagnare con comunque un progressivo cambio generazionale, nello stesso tempo si deve accompagnare con un progetto strategico e soprattutto che sia pianificato. Ebbene, anche in questo ci sono delle risposte, di natura contrattuale da una parte e di natura comunque prospettica dall'altra.
Un altro pilastro che vorrei mettere a fattor comune, anche su questo qualcuno lo ha già toccato... non è solo una questione di avere qualche risorsa in più, l'apprezzamento dei nostri Sindaci in Commissione è stato forte, nel senso che la necessità dei nostri Comuni, degli amministratori nei nostri Comuni è quella di avere delle garanzie, delle certezze. Nel triennale trovano delle certezze in modo che, con le difficoltà che ci sono, con il momento comunque difficile che c'è, trovano delle certezze vere, certezze vuol dire che loro possono - Comuni più grandi, Comuni più piccoli, Comuni medi - anche loro programmare, pianificare e dare dei servizi, perché poi alla fine il ruolo del pubblico principalmente è cercare di garantire in un territorio fragile dei servizi di qualità. Conoscendo perfettamente quali sono i punti di debolezza oggi nei nostri Comuni, legati comunque al personale, legati al fatto che vanno deserti dei concorsi pubblici, quindi sta cambiando anche la mentalità, la cultura della nostra società e delle nostre comunità.
Per quanto ci riguarda, anche su questo tema, legato agli Enti locali, questo bilancio è un bilancio concreto, è un bilancio che dà la possibilità ai 74 Comuni di poter programmare un triennale 2023-2024-2025 che porta non solo dare dei servizi come dicevo prima, garantire dei servizi primari, ma che possa fare anche degli investimenti.
Non vorrei tediarvi su un tema che il collega ieri di minoranza ha messo in evidenza sul fatto di utilizzare meglio le risorse pubbliche in modo che gli avanzi di amministrazione non si gonfino ulteriormente.
Penso che l'assessore Marzi abbia risposto sia sul piano tecnico che sul piano politico e poi, come dicevo, lo spazio di miglioramento c'è, in tutte le sue sfaccettature.
Due altri temi importanti che non ci sono all'interno di questo bilancio ma che saranno le sfide delle prossime settimane: il PTA (Piano Tutela delle Acque), fondamentale, abbiamo fatto numerosissime audizioni in III Commissione, utili e soprattutto delicate, perché lì la sfida è veramente molto difficile per tutta una serie di elementi e questioni e nelle prime settimane del mese di gennaio il Governo regionale scaricherà l'atto ufficialmente e noi avremo modo - speriamo insieme - di poter trovare il miglior piano che possa garantire continuità al sistema idrico valdostano, quindi per le comunità, per l'agricoltura, per il nostro territorio e, di conseguenza, anche per gli sport invernali.
L'altro grosso sicuramente piano delicato ma d'envergure è sicuramente il piano per la salute e benessere sociale per la Valle d'Aosta. Su questo ieri l'Assessore alle finanze, mettendo in evidenza le macro missioni, calcolate che all'interno delle pieghe del bilancio, per poter garantire questi servizi, tra la sanità, quindi due ambiti, sanità e sociale, andiamo ad allocare più di 500 milioni di euro annui, quindi più di 500 nel 2023, più di 500 nel 2024 e più di 500 nel 2025. Questo è un primo passo, questo è un indirizzo di natura politica, questo è il desiderata di questa maggioranza, di questo Consiglio, è normale che la sfida più importante sarà quella di utilizzare al meglio queste risorse nella sua organizzazione e soprattutto nell'approvare un buon piano per la salute e benessere sociale che tenga conto anche delle differenze e soprattutto dei cambiamenti che abbiamo avuto modo di avere in questi ultimi anni.
Vorrei mettere in evidenza un ulteriore elemento fondamentale, richiamato da diversi di voi sia oggi che ieri: quello legato all'ultima legge che abbiamo approvato nel mese di settembre, la legge 21, legge che aveva due obiettivi: il primo, quello di accompagnare e sostenere le persone mettendo una soglia nettamente più alta rispetto a quello che è successo a livello nazionale e che oltretutto si può cumulare che è il bonus social. Più di 8 mila famiglie hanno fatto domanda, le risorse messe in campo sono robuste e noi riteniamo che questo sia un provvedimento che sta dando e darà sicuramente una risposta puntuale e importante, non sufficiente vista la situazione delicata, ma sicuramente importante. Il secondo invece che questo Consiglio ha approvato era quello di andare a stimolare, accompagnare, aiutare, contribuire per tutte quelle aziende che avrebbero voluto invece investire, perché poi la sfida in una comunità piccola come la nostra è che dev'essere una comunità equilibrata, quindi, per garantire dei servizi, dobbiamo avere degli imprenditori, il pubblico deve garantire della qualità e dall'altra parte chi investe deve avere la possibilità anche di essere accompagnato, aiutato dal pubblico. Bene, la legge che abbiamo approvato, diciamo che ha avuto un suo successo: 1.632 aziende hanno utilizzato entre guillemets quella che è la legge n. 21, che è stata approvata nel mese di settembre. È stato detto da diversi colleghi che le risorse messe in campo non sono state sufficienti; bene, dato che non sono state sufficienti o non erano sufficienti, la maggioranza ha presentato un momento fa un emendamento per mettere nero su bianco qual è l'intento di questa maggioranza. Qual è l'intento di questa maggioranza? Perché altrimenti parliamo di desiderata e non abbiamo la capacità di mettere a terra le esigenze e le risposte da poter dare. Abbiamo proposto un emendamento che recita: "daremo delle priorità di attribuzione alla quota libera dell'avanzo di amministrazione", sottoscritto dal collega Testolin e dai Capigruppo degli altri gruppi di maggioranza, quindi dando la possibilità che nell'utilizzo dell'avanzo di amministrazione ci sarà una priorità, priorità per dare una risposta alle novecento imprese alle quali ad oggi non sono state ancora, per mancanza di liquidità, date delle risposte, e in seconda battuta l'intenzione di questa maggioranza è quella di dare delle risposte anche a tutte quelle famiglie che invece hanno fatto richiesta per il mutuo di prima casa. Inseriremo quindi in questo emendamento la seconda priorità e, oltre a queste prime due priorità, andremo a inserire anche la terza: quella legata alla pianificazione, programmazione e investimenti per gli impianti a fune. Per quanto ci riguarda, questo è un ulteriore elemento utile per poter programmare, pianificare e dare delle risposte.
Termino facendo ancora due considerazioni: la prima, solo due settimane fa, proprio nel confrontarci sul DEFR, abbiamo parlato di quanto è importante il volo notturno. Bene, noi riteniamo che questo sia un ulteriore servizio che dobbiamo cercare di garantire al nostro territorio, ai nostri concittadini e anche ai nostri ospiti, ai nostri turisti. Sappiamo che a livello organizzativo la Protezione civile, l'Azienda USL e tutti gli attori principali stanno elaborando un piano in modo che si possa il prima possibile partire con questo ulteriore servizio che pensiamo che farà di noi un fiore all'occhiello come siamo certi sul piano tecnico, sul piano professionale ma anche a livello di offerta.
Termino dicendo che, per quanto ci riguarda, questo è un buon bilancio, è un bilancio che guarda al futuro, come dicevo, che è attento alla montagna, è attento al nostro territorio, è attento anche ai più fragili e nello stesso tempo crea le condizioni per poter dare delle risposte anche strategiche legate al secondo lotto dell'Università, all'ampliamento dell'Ospedale e non dimentichiamoci, sempre molto importante, l'edilizia scolastica per la quale all'interno del triennale troviamo delle buone coperture.
Presidente - Prima di passare la parola al consigliere Aggravi, che si è prenotato, comunico che ieri pomeriggio la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di realizzare la pausa mattutina tra le ore 10:45 e le ore 11:15 per permettere ai Consiglieri che lo vogliono, di recarsi in Tribunale per l'intitolazione dello stesso al magistrato Selis. Peraltro, vista la meteo, per ragioni logistiche, non ci andrò, vista la nevicata, ma credo che il Consiglio sarà comunque ben rappresentato.
Sospendiamo i lavori consiliari, che riprenderanno intorno alle ore 11:15.
La seduta è sospesa dalle ore 10:40 alle ore 12:01.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo dopo la pausa che si è protratta un po' più del programmato. Si è prenotato il consigliere Aggravi a cui passo la parola.
Aggravi (LEGA VDA) - Intervengo in discussione generale dopo i roboanti annunci che hanno anticipato questa pausa; farò un ringraziamento e anche mi complimenterò... mi spiace che non vedo il Presidente della II Commissione, relatore di maggioranza, ma, quando sarà il momento, penso che lui tornerà tra noi.
Voglio ringraziare i colleghi della maggioranza, in particolare il collega Chatrian, che ci ha annunciato un emendamento molto importante che non avevamo visto fino a durante la pausa, quindi ha sfruttato appieno l'effetto annuncio, come si suol dire, e insieme ad altri colleghi, anche se il primo firmatario è il collega Testolin, lui l'ha confermato, poi avremo modo di approfondire ma problemi loro... ha confermato un aspetto, e cito il primo comma di quest'emendamento: "al fine di migliorare la programmazione finanziaria". Sostanzialmente si conferma in parte quello che già ieri nella mia relazione ho cercato di dire, poi altri colleghi l'hanno detto, c'è un problema di programmazione, voluto, non voluto, indotto, non indotto anche dai numeri, ma qui abbiamo una conferma, cioè in corso d'opera, in corso di esame di questi documenti che formano il bilancio, sono due disegni di legge, ci troviamo un emendamento che ha la finalità di migliorare la programmazione finanziaria e definire delle prioritizzazioni per quello che riguarda gli utilizzi del futuro avanzo disponibile da rendiconto. Che dire... e lo ripeto: conferma quello che abbiamo detto, ma la cosa poi ancora più particolare è il fatto che l'abbia firmato anche l'Assessore competente nell'ambito delle finanze, quindi si vede che lui stesso in corso d'opera o è stato convinto dai colleghi di maggioranza, oppure si è redento, oppure ha avuto una geniale intuizione, come si dice in altri casi, e l'ha sottoscritto, ben venga. Lui stesso sta confermando che c'è la necessità di migliorare la programmazione finanziaria ma non solo, è già capitato - vado a memoria - di avere degli articoli di questo tipo, non degli emendamenti, già nel testo di legge, oggi è un po' paradossale perché non avete ancora approvato questo bilancio e già cercate di impegnare l'avanzo futuro, chissà come mai.
Sicuramente il primo comma lo specifica e riguarda una preoccupazione che a vario titolo altri gruppi hanno detto e hanno specificato, ovvero la copertura delle richieste di contributo a favore degli investimenti in beni strumentali e opere di adeguamento, l'articolo 3 della legge 21 di cui avevo già fatto un passaggio anch'io nella relazione, anche altri l'hanno detto e a vario titolo, già in sede di audizione, quando abbiamo avuto occasione di audire gli Assessori competenti, era già emerso che c'era la necessità di questa copertura.
Fa un po' specie trovarsi un emendamento in corso d'opera. Io penso che, per citare il collega Chatrian, non soltanto il pungolo è venuto dalla minoranza ma forse già all'interno della maggioranza c'è stato un pungolo che puntualmente l'Assessore ha accolto, quindi su questo voglio ringraziare i colleghi che hanno confermato quello che sostanzialmente abbiamo cercato di dire.
Voglio anche fare un altro passaggio sempre rispetto agli interventi che ci sono stati fino adesso, cito il collega Chatrian ma anche il relatore di maggioranza Malacrinò, che hanno sostanzialmente scritto e detto che questo bilancio, tutto sommato, è stato apprezzato da chi è venuto in audizione, è stata confermata la bontà di questo bilancio.
Citerò quello che ci è stato detto, se non erro, dalle associazioni degli agricoltori e anche dalla Confindustria in sintesi, è difficile dire che non si è soddisfatti di un provvedimento che mette in campo delle risorse, è molto difficile; io capisco che ognuno deve portare avanti la propria narrazione, noi facciamo il nostro, voi fate il vostro, però è banale dire che un provvedimento che mette comunque in circolo delle risorse è apprezzato, ma in alcuni punti sono state anche sottolineate delle mancanze e delle necessità, com'è giusto che sia.
Una cosa ulteriormente paradossale sul discorso generale è quello che ho sentito ieri, che ho letto anche oggi su dei giornali locali, cioè una narrazione, e qui devo fare i complimenti al collega Malacrinò senza citare gli studi sulla psicologia delle masse fatti da Gustave Le Bon oppure dei Ministri di regimi, che, grazie a Dio, non ci sono più sulla propaganda, perché lei è riuscito a distrarre completamente l'attenzione da questo bilancio.
Si è parlato di bonus social VdA, si è parlato di bonus entreprises VdA, si è parlato di tanti aiuti che sono stati messi in piedi e un quotidiano locale o, meglio, una sezione locale di un quotidiano cita: "il bilancio degli aiuti anti-inflazione". Collega Malacrinò, magari c'è un addendum alla sua relazione, perché io di aiuti - con tutto il rispetto - non li ho visti; ho visto una giusta difficoltà dell'Amministrazione a far fronte ai costi energetici e agli effetti dell'inflazione, questi li ho visti, li abbiamo visti tutti e li abbiamo visti facendo i calcoli, perché quello di cui lei ha parlato è roba vecchia, l'hanno detto anche altri colleghi. La legge 21 non è in discussione oggi, è già stata discussa e in alcuni punti i sindacati, e non solo, hanno sottolineato delle problematiche.
Sul bonus social VdA mi sembra che ci siano state delle osservazioni, sulla parte investimenti anche, perché se oggi voi dovete presentare un emendamento di questo tipo e noi abbiamo a vario titolo presentato degli ordini del giorno, che dicono che bisogna mettere ulteriori risorse per coprire le richieste inevase, che sono più di 900 se non erro, allora qualcosa non va, e io mi auguro che andremo ad analizzare le tipologie di richieste, perché su tante leggi si è prevista la clausola valutativa, su altre no. Perché dico questo? Perché questo dovrebbe permettere a tutti noi di capire se gli interventi a contributo magari non sono stati concessi, giustamente con una maglia un po' troppo larga, rispetto alle necessità. Poi ben venga che il tessuto economico abbia risposto bene, ben venga che ci siano degli investimenti, però non è detto che tutti questi investimenti magari siano andati nel senso della nascita di quel provvedimento di legge, nonché del precedente articolo di programmazione che avevate presentato in assestamento.
C'è un problema quindi, è chiaro, in bilancio non troviamo nulla e mi sembra che fosse già abbastanza chiaro a chi ha redatto questo bilancio e oggi in corso d'opera ci troviamo un emendamento di questo tipo. Tra l'altro, faccio una battuta: ieri abbiamo discusso su un emendamento che noi abbiamo presentato di importo molto modesto, c'erano delle problematiche, perché non si capiva se erano contributi, spese sostenute direttamente o quant'altro, qua vi state già impegnando una parte dell'avanzo, tanta roba, anzi, se presentate questo, forse è la conferma che l'avanzo sarà giustamente "ciccione", come dice l'assessore Marzi.
Detto questo, le rifaccio i complimenti, collega relatore di maggioranza, perché una lunga parte della sua relazione parla di altro, però, vede, c'è un passaggio che mi ha molto incuriosito che è questo: "in aggiunta la Regione Valle d'Aosta, tramite la sua partecipata CVA, ha effettuato uno sconto del 40% sulla componente energia per coloro che provenivano dal servizio maggior tutela tariffa che verrà confermata anche per tutto il 2023".
Mi spiace che non ci sia l'assessore Caveri perché nello scorso Consiglio, sia il sottoscritto che l'assessore Caveri avevano detto quello che pensavano alla collega Minelli, e non è la prima volta che lo faccio, e quindi, siccome cerco di essere coerente nel limite delle possibilità politiche di ognuno, devo dire che lei ha superato la collega Minelli ma di gran lunga! Ce lo presenta l'atto della Regione autonoma che dice alla CVA di fare lo sconto? Ce lo fa vedere? Ce lo presenta? L'ha scritto in una relazione di bilancio. Collega, mi perdoni, ma ci ha capito qualcosa di come funziona La Madia o tutto il discorso che noi abbiamo fatto fino adesso sul controllo analogo, su tutta una serie di cose... Perché non ha votato la mozione l'altra volta della collega Minelli? Caspita, è stato più realista della Minelli, l'ha battuta, probabilmente è un vizio di sinistra tutto vostro, perché il percorso l'avete iniziato insieme, quindi il vizio non lo avete perso. Mi perdoni ma è scandaloso leggere questa cosa in una relazione al bilancio, lo sa perché? È scandaloso per la Regione ed è scandaloso per la sua partecipata.
(voce del consigliere Malacrinò, fuori microfono)
...certo, lei sa cos'è il controllo analogo? Lei sa quello che ha scritto? Io le chiedo ufficialmente di avere l'atto o l'indicazione della Regione a CVA di applicare questo sconto e lei presiede la II Commissione... Mi perdoni ma è grave quello che lei ha scritto ed è bene sottolinearlo, perché c'è un momento per fare anche dell'ironia politica e c'è un momento per mettere i puntini sulle "i". Questa cosa è molto grave e, ripeto, mi spiace che non ci non ci sia l'assessore Caveri ma gliela faremo poi rivedere questa registrazione perché penso che sarebbe bello sapere che cosa pensa lui di questo passaggio.
Aggiungo un altro passaggio, sempre preso dalla relazione di maggioranza, e sempre legato a un passaggio che non è parte del bilancio, un passaggio che parla del bon de chauffage, visto anche che ci sono delle colleghe che hanno presentato un ordine del giorno. Lei parlando degli aiuti e dei contributi che verranno presentati, ripeto, sempre a fronte di una legge che non è in discussione oggi, dice: "stiamo dunque parlando di cifre nettamente superiori rispetto a quanto erogato in passato con il bon de chauffage, il cui contributo si attestava intorno ai 350 euro per un nucleo familiare composto da una sola persona". Si parla di inflazione, lei lo sa che 1 euro oggi vale più di 1 euro domani? Lei lo sai che se mettiamo in rapporto i 350 euro di una volta rispetto ai mille euro di oggi, forse le cose sono un po' più diverse? Io glielo dico perché magari, visto che questo è il bilancio degli aiuti anti-inflazione, un po' di analisi sull'inflazione meriterebbe questo, come anche sull'impatto che i costi hanno oggi rispetto al passato. Le dico questo sempre perché l'ha scritto nella relazione al bilancio, parlando di cose che non sono parte di questo bilancio. Anzi, la cosa è ancora più paradossale, ci troviamo una relazione di maggioranza che parla di aiuti - e parlo soprattutto degli investimenti - di una legge che non è in discussione, che non ha una copertura che però prevedete con un emendamento che impegna parte dell'avanzo. Alla faccia del bicarbonato di sodio e soprattutto alla faccia, come l'ha chiamata l'Assessore dell'eudemonia! Io, guardi, non userò una parola per descrivere tutto questo perché altrimenti rischierei di essere ripreso dal presidente Bertin.
Aggiungo un ulteriore passaggio che ho trovato molto interessante, che è la parte finale dell'esposizione dell'assessore Marzi, che, come il sottoscritto, è molto appassionato di 118 del 2011, e fa tutta una disamina per cercare di dare una risposta su quelle che possono essere le motivazioni della generazione degli avanzi. C'è un passaggio che, secondo me, merita di essere approfondito e cerco di fare il paio in modo collaborativo rispetto a un passaggio che ho fatto nella relazione, un modesto passaggio che ho fatto nella relazione. Lei giustamente dice: "il 118 inoltre impone rilevanti accantonamenti nella parte spesa, che non sono tecnicamente impegnabili, per cui si trasformano a esercizio chiuso in avanzo". Lei sa meglio di me che gli accantonamenti sono funzionali a coprire dei possibili rischi come gli stessi fondi, ad esempio, il fondo per le spese impreviste non è detto che venga impegnato, perché si chiama giustamente per spese impreviste e quindi io ovviamente lo utilizzo alla bisogna. È anche vero che all'interno dei fondi ci troviamo dei fondi di prenotazione, l'abbiamo già visto in passato di leggi e interventi futuri, che mettono da parte dei soldi che poi costituiranno la base di copertura per leggi o altri interventi. Sinceramente, mi perdoni, ma io non arrivo fino in fondo a comprendere il passaggio che lei ha fatto e, secondo me, ripeto, sarà molto interessante fare un'analisi più dettagliata di come si generano gli avanzi, perché, detto in parole molto povere da uomo della strada, gli accantonamenti e i fondi sostanzialmente ce li troviamo sempre nei bilanci, perché vengono parametrati sulla base della grandezza dei bilanci stessi e dei rischi potenziali che ci sono, quindi, in realtà, le cause dell'avanzo io andrei a cercarle da altre parti.
Lei ha fatto un passaggio interessante sulla parte della proliferazione dei capitoli di spesa, di un difficile Governo determinato dal 118, da quelli che sono i rivoli della spesa, perché dal fiume grande abbiamo trasformato il bilancio in una serie di tanti piccoli ruscelli e affluenti che non sono facili poi da dover gestire, a maggior ragione in periodi di siccità, però, detto così, effettivamente questo è un problema.
Su questo passaggio sinceramente io rimango con il dubbio aperto e penso che possa valere la pena, non è uno strumento politico, vuole essere uno strumento tecnico, capire effettivamente se ci sono degli spazi o ci sono delle spese che vengono, anche qui semplifico, trascinate da anno in anno e quindi si genera avanzo.
Io penso e spero che questo ragionamento possa essere fatto prima di arrivare al rendiconto, se si arriverà al rendiconto, per carità, lo faremo in quel momento, però io penso che qualcosa in più lo si possa fare, perché altrimenti, detto così, vedo più che un problema di merito un problema di procedure e magari anche di strumenti informatici che ci permettono di controllare il proliferarsi dei capitoli di spesa, perché altrimenti le realtà anche estremamente grandi... La governabilità dei bilanci non dipende dal numero dei conti, quindi bisogna fare qualcosa in più, ma io questa gliela volevo dare come suggestione più che come critica e so che lei saprà apprezzare quest'osservazione.
Detto questo, io non vado oltre, magari ci sarà ancora qualche collega che interverrà e quindi magari nella replica avrò qualcosa da dire.
Ripeto: quello che ci troviamo qui, sotto forma di emendamento, di relazione al bilancio e anche dei primi interventi fatti da esponenti della maggioranza, confermano che c'è un problema della programmazione oltre l'anno, c'è un problema che riguarda le risorse, c'è un problema anche di comprensione di quelli che sono i meccanismi di governo delle società partecipate, questo mi preoccupa molto di più, e soprattutto si è tentato, e per carità, chapeau, qualcuno ci è riuscito, di distrarre l'attenzione dal fatto che questo è un bilancio principalmente trascinato e la cui prudenza dobbiamo ancora capire perché si è manifestata.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin a lei la parola.
Manfrin (LEGA VDA) - Attendevo in maniera fervente un intervento di qualcuno della maggioranza che ci esponesse un po' qual era la visione di chi ha sostenuto e anche in parte spero magari redatto in maniera collegiale questo bilancio, ringrazio l'estensore dell'emendamento correttivo che è voluto intervenire e quindi ci illustrato anche un intervento che questa maggioranza intende fare su un suo bilancio, un emendamento che, come sempre, arriva purtroppo in corsa ed è purtroppo un'abitudine ormai inveterata di questo Consiglio arrivare con degli atti... il principale atto che una maggioranza dovrebbe produrre, cioè il bilancio, che all'ultimo secondo viene corretto. È un po' curioso arrivare all'ultimo secondo ogni volta con le leggi omnibus, con le variazioni, con addirittura la legge di bilancio e poi fare macro correzioni sulla base di... obiettivamente non lo so, non so io su che cosa il collega Chatrian abbia voluto incidere con questo suo emendamento, sulla base di alcune dichiarazioni, relazioni, che i colleghi hanno fatto, piuttosto che su alcuni percorsi di cui ci si è resi conto mentre si approfondiva, non ne ho idea, rimango però a un dato, che si comincia con l'impegnare l'avanzo dando delle priorità.
Io ricordo che un'operazione analoga fatta qualche tempo fa - il collega Marquis mi è buon testimone - che sostanzialmente vi impegnava a dire: appena avremo dei fondi di avanzo, appena avremo un'idea di avanzo, destineremo dei fondi per la misura, ci venne bocciata dicendo: "non possiamo già occupare e impegnare le risorse in questa maniera, non lo possiamo fare, è un'operazione che assolutamente guai a farla, per carità, perché non sappiamo neanche cosa avremo". Ricordo in quel momento l'assessore Marzi che intervenne con la sua veemenza dicendo che era una cosa che assolutamente non si poteva fare, oggi scopriamo che si può fare. Erano quindi soltanto motivazioni politiche quelle che ci venivano poste nel momento in cui chiedevamo di aiutare le famiglie in difficoltà con una misura che aiutasse per le spese e per il bon chauffage. Lo apprendiamo oggi. Ne prendiamo buona nota ed ovviamente per il futuro sapremo sicuramente che cosa poter replicare.
Credo però che ci siano alcuni elementi importanti nell'intervento del collega Chatrian: per esempio, ci ha detto che non si fa un cambio di passo dall'oggi al domani, è corretto, non si fa; qualcuno però dovrebbe ricordarle - ci penso io - che lei governa ininterrottamente dal 2018, peraltro con compagine miste, con maggioranze di diverso colore, quindi tendenzialmente il cambio di passo probabilmente dal 2018 ad oggi poteva metterle in campo, lei ci dice oggi che non si può fare da un momento all'altro, sarà...
Ci dice che con questo bilancio si fanno i primi passi, caspita, dopo due anni che governate con questa maggioranza, si fanno i primi passi con questo bilancio? Mi sembra un pochino in ritardo quest'intervento. Peraltro, a conferma di questi primi passi e a conferma della bontà delle scelte di questo bilancio, lei ci ha detto che si completa il secondo lotto dell'Università e si inizia l'ampliamento dell'Ospedale. Non sapevo che si ipotizzasse di non farlo, quindi queste azioni qui potevano anche non essere fatte? Si ipotizzava che si bloccasse tutto, che tutto quanto fosse fermo o è la normalità delle cose? Perché io immagino che se ci sono dei progetti che sono già iniziati, la normalità sia che si portino avanti. Se questa è la dimostrazione che questo bilancio effettivamente porta avanti e fa dei passi avanti, obiettivamente mi sembrano due esempi non appropriati.
Oltre a questo, ci dice che il documento è stato apprezzato da tutti; io credo che il collega Aggravi le abbia risposto per quanto riguarda una parte, però dobbiamo anche considerare che, oltre alle parti datoriali, c'erano anche le parti sociali e le parti sociali non mi sono sembrate così felici di questo bilancio e faccio un inciso, poi avremo modo di parlarne ancora rispetto al teleriscaldamento, ma le associazioni dei consumatori sono venute qua e ci hanno detto che il teleriscaldamento sta causando al rovina di numerose famiglie della Valle d'Aosta, perché ha aumentato - e i dati sono usciti l'altro giorno - del 140 percento i costi. Io ricorderei a me stesso e a quest'Aula che però CVA ha una partecipazione in Telcha e quali azioni sono state messe in campo per evitare che ci fossero aumenti del 140 percento per le famiglie valdostane? Boh? Queste critiche però sono state espresse, così come critiche rispetto ad altre due misure messe in campo come quella del bonus social. Sì, oggi ci è stato dato lo specchietto, ci è stato fatto il conteggio, ci è stato detto che è una misura che ha funzionato; sì, però io vedo fondamentalmente tre problemi: il primo è che, ma non sarà sfuggito alle persone in quest'aula che sono spero inserite nel tessuto sociale, che diciamo da qualche settimana a questa parte c'è tendenzialmente una sola domanda che ci arriva da quelli che hanno potuto fare la richiesta, cioè "ma quando pagate? Ma quando pagate? Ma quando pagate?", perché la domanda risulta in liquidazione e i soldi non sono ancora arrivati. Ora, un conto, ed è giusto, spiegare i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione e ci sta, però ricordo banalmente che sempre da questi banchi noi a luglio proponemmo di aprire già le domande, di far aprire quella richiesta a tutte le famiglie valdostane e se l'avessimo aperta a luglio quella misura lì... avevamo dato ampie deleghe alla Giunta di scegliere quelli che erano i requisiti per la presentazione, per i nuclei e quant'altro, amplissima delega a patto che si aprisse già a luglio. No, perché lo proponevamo noi, e quindi siccome lo proponevamo noi, no, bisognava arrivare a settembre. Fatto è che le bollette, che già ovviamente hanno dato delle mazzate alle attività commerciali e a quelli che avevano dei consumi di un certo tipo le hanno già date a luglio, ad agosto, molte imprese hanno chiuso e quant'altro... le famiglie hanno cominciato a vedere assottigliarsi i propri risparmi con le bollette che hanno iniziato ad arrivare per il riscaldamento, quindi settembre, ottobre, a novembre, arriveranno quelle di dicembre e forse l'erogazione ci sarà ai primi di gennaio. Io quindi credo che il ritardo sia evidente e poi non dobbiamo dimenticare un'altra cosa, perché c'è una domanda che effettivamente viene fatta, cioè "quando pagate, quando pagate, quando pagate?" e poi ce n'è un'altra, perché nella mail giustamente viene detto: "guarda che noi ti pagheremo se non hai i debiti con la Regione", questo non lo sanno tutti, "noi ti pagheremo se non hai i debiti con la Regione", cioè se tu sei obiettivamente una persona che è in difficoltà, e magari in difficoltà da tempo, è possibile che tu abbia lasciato indietro dei bolli, faccio un esempio banale, quindi che tu abbia dei bolli non pagati. Che cosa accade? Il bonus viene pagato ma tu hai i bolli da pagare e quindi il bonus non lo vedi nemmeno perché va a coprire i bolli. Tu quindi cosa usi per pagare le bollette? Niente, ho pagato i bolli e per le bollette non è rimasto niente. Questo è un problema, perché è giusto che il cittadino paghi i debiti che ha con la Pubblica Amministrazione, ma se questo bonus deve servire a pagare le bollette perché altrimenti mi staccano la luce e non ho il riscaldamento, bisogna pensare a una soluzione. Come si mette in questo caso? Questo è un problema. A quel punto io ho dato il bonus e ho pagato il bollo, lo chiamavo bonus bollo e non bonus social.
Poi giustamente viene detto che è stato dato un ISEE di molto superiore rispetto a quello che è stato fatto a livello nazionale, io ricorderei, sempre a me stesso prima che ai colleghi, che lo sanno benissimo, che, per contrastare il "caro bollette" a livello nazionale, è stata messa in campo una manovra da 21 miliardi di euro, non bruscolini, 21 miliardi, e nonostante questi soldi, le risorse erano limitate, e quindi si è deciso di fare una scelta dell'ISEE a 15 mila, ma noi l'abbiamo proposto di aumentarlo, perché ci è stato detto che le risorse c'erano e che le famiglie che potevano fare richiesta erano 11.400 e che addirittura si sarebbero avanzati i soldi al punto che si sono dovuti mettere dei tetti all'erogazione del bonus social. Che cos'è accaduto? Che ovviamente i nuclei familiari che hanno fatto domanda non sono 11.400 ma sono molto meno. Allora si poteva estendere questo bonus anche a ISEE superiori ma non si è voluto fare, perché? Perché lo proponevamo noi.
Il problema però è che questa è una misura una tantum, non si vuole e non si è data continuità ogni volta che si è voluto proporre di rifinanziare il bon de chauffage in quest'aula e l'abbiamo fatto più volte e a più riprese dal 2018 ad oggi. Dal 2018 ad oggi abbiamo continuato a chiedere di rifinanziare il bon de chauffage per poter dare una continuità di questa misura e non si è voluto fare e si è fatta una misura una tantum cambiandole nome, perché altrimenti si faceva quello che dicevamo noi. Obiettivamente queste mi sembrano delle scelte di una maggioranza che cerca di difendersi più che mettere in campo effettivamente una strategia.
Ancora, è già stato detto, il bonus entreprises con 14 milioni che avanzano... si è messo in campo quest'emendamento che non ha alcuna copertura finanziaria, e lo dico perché in alcuni casi ci è stato opposto, per esempio, su alcuni ordini del giorno o su altre iniziative: "però non ci sono i soldi, quindi in realtà è un impegno per il futuro". Uguale, non ci sono coperture finanziarie, è un impegno per il futuro, uguale, preciso e identico.
Chiudo con la questione dell'ARER che giustamente è stata sollevata dal collega Baccega, 800 mila euro, a fronte di una situazione di debiti che gli inquilini hanno nei confronti dell'ARER, che è di 5-6 milioni, ogni volta che dico una cifra mi viene corretta, 5,2-6,4, fra i 5 e i 6 milioni, mi sembra una goccia nel mare, perché obiettivamente se l'ARER avesse incamerato questi 6 milioni, avrebbe potuto mettere in campo tutta una serie di azioni che vanno nella direzione che giustamente è stata indicata dal collega Baccega, cioè quella della ristrutturazione degli alloggi e della messa a disposizione degli alloggi che ad oggi manca, perché non viene assegnato un alloggio da non so quanti anni e la condizione e la situazione di queste famiglie effettivamente è così, ci sono 550-520 famiglie in graduatoria da anni e neanche un alloggio viene assegnato.
Immaginatevi voi di avere i requisiti e di dover attendere degli anni perché alloggi non ce ne sono e con 800 mila euro non si risolve il problema, perché se erano 6 milioni quei soldi che avrebbe dovuto avere ARER, è chiaro che i problemi rimangono, rimangono i problemi in capo alle ristrutturazioni, rimangono i problemi in capo alle manutenzioni, rimangono i problemi in capo ai controlli, perché c'è un articolo della legge n. 3/2013 che prevede che si possano fare i controlli negli alloggi per capire chi c'è e chi non c'è e questi non sono mai stati fatti e spesso veniamo a conoscenza di cose che capitano all'interno degli alloggi, o di problemi, di occupazioni illegali o di subaffitti e i controlli non vengono fatti per mancanza di fondi, perché non c'è il personale, perché non c'è la possibilità di poter investire, quindi questa non è la soluzione. È un cerottino che può andare bene per eventualmente poter spendere qualcosa durante la discussione del bilancio ma che obiettivamente lascia i problemi,
quindi accontentiamoci del cerottino ma non eleviamolo a soluzione di tutte le questioni e di tutte le problematiche della nostra Regione.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Intervengo anche per dar modo a chi mi sta di fronte in qualche modo possa leggere direttamente le mie dichiarazioni.
Le voci di bilancio sono molte e la lettura dei numeri è importante e dà un senso alle scelte ed esprime gli impegni assunti dalla maggioranza. Chi ne beneficia è la comunità al completo, viene espresso un sostegno a tutte le categorie, a volte più diretto con i servizi, a volte facendo proprie le richieste attraverso le piattaforme, per le continue difficoltà economiche nell'incertezza del momento. Abbiamo dato precisi segnali di sostegno agli imprenditori in difficoltà, per le forniture che fatalmente sono state rallentate e la prospettiva di crescita rallentata. Il sostegno alle leggi di settore è importante, la ricerca, lo sviluppo della qualità dell'imprenditoria industriale e artigiana, dell'imprenditoria giovanile e delle donne sono alcuni esempi che abbiamo sostenuto correttamente per attrarre e rendere stabili attività e occupazioni in un momento storico nazionale e regionale, condizionato a prolungarsi con l'incertezza e le difficoltà continue, per poi attuare il sostegno alla formazione e a tutti i livelli e in molti settori. L'obiettivo è evidente: preparare le nuove generazioni a compensare le richieste degli imprenditori dei vari settori produttivi, per la copertura dei posti indispensabili per sostenere le attività, poi fatte le dovute esperienze e con una preparazione di base eccellente possono diventare gli imprenditori del futuro. Le esperienze formative del periodo scolastico e post hanno un concreto sostegno multidisciplinare ed economico che deve guardare oltre, per poi dare sviluppo locale in armonia con il nostro vivace territorio, le nostre storiche peculiarità e le nostre amate valli.
Ho preso in considerazione anche l'allegato 1 in cui si evince il sostegno alle leggi regionali in essere nel quadro delle autorizzazioni di spesa per tutto il triennio 2023-2025. Quarantotto leggi su settantasette nel triennio 2023-20204-2025 trovano impegni finanziari in egual misura per ogni anno: ad esempio, le fondazioni per la formazione agricola, musicale e turistica e altre minori ma non meno importanti. Altre quindici avranno nel triennio una maggiore dotazione o almeno nel 2023 come gli esercizi di vicinato; le altre quattordici, per ovvi motivi, tipo la fine del sostegno alla legge o diminuiti stanziamenti, per il raggiungimento degli obiettivi. Inoltre abbiamo sostenuto le imprese e le famiglie con il bonus, come già detto qualcuno. Certo non sono risolutivi per la ripresa economica e sociale, ma siamo anche consapevoli che non si cambiano i destini dei più ma, nel momento di difficoltà, si tenta di dare una mano per sostenere le condizioni lavorative e sociali. Certo, non sufficienti a cambiare il destino di tanti, ma un'iniezione di fiducia e di sostegno economico anche a quelle fasce con meno di 20 mila euro di ISEE, ad esempio, con il bonus social.
Vorrei anche dare due risposte sulle dichiarazioni di qualche collega: il blocco del turnover e la limitazione alla sostituzione del personale in uscita sono ormai datate dal 2008 e basta andare su Wikipedia per vedere chi era il Ministro e ha preso queste decisioni.
Il bollo, è esatto, come ha detto il collega Manfrin, si deve recuperare, certo se ci sono degli arretrati di dieci anni, non è colpa ovviamente della politica o di chi ha messo in atto queste misure, ma è sicuramente del mancato pagamento.
Ora vorrei affrontare soltanto un settore di cui conosco bene le difficoltà, ma da decennale osservatore esterno, tralasciando gli aspetti culturali, sociali e occupazionali comunque importantissimi, ma riconoscendone il grande impatto ambientale e territoriale che produce a tutte le quote, dai muretti della viticoltura eroica dell'imbocco della Valle agli alpeggi estremi delle nostre vallate e quindi dirò qualcosa sull'agricoltura. Un settore in un momento pur sempre difficile e complesso, legato agli aumenti dei costi di produzione, la crisi idrica in contrapposizione alla grande resilienza dei nostri agricoltori, delle loro famiglie e delle loro attività. Le voci riportate sono molteplici, il sostegno passa dal territorio alle infrastrutture, all'allevamento, alle misure da sostenere, i singoli capi da controllare, i trasferimenti alle due Associazioni regionali e nazionali che spesso si dimentica e infine il cofinanziamento al programma di sviluppo regionale, ricordando che la quota a carico dell'Assessorato è di 3,5 milioni di euro che vale sempre il 17 percento all'interno del PSR.
Nel bilancio 2023 viene riconosciuto l'alto valore agricolo e ambientale dei consorzi con la misura dell'accessibilità, si rende un formale riconoscimento ai servizi forniti dagli stessi, non solo legata all'irrigazione, alla viabilità, ma anche ai tanti utilizzi cicloturistici amatoriali che aggravano le incombenze e le responsabilità dei consorzisti e dei loro presidenti, quindi anche la necessità di provvedere con una polizza assicurativa.
Anche in capo al bilancio, un aspetto importante e a volte discusso sono i cantieri forestali, impegnati a soddisfare le richieste degli Enti locali, lavori fatti con cognizione di causa, duraturi e oculati. Abbiamo avuto spesso esempi pessimi di coloro che nel passato, attratti in Valle da interessanti appalti, vista poi la dislocazione, le accessibilità, le quote, hanno abbandonato pagando semplicemente le penali dovute, abbandonando il cantiere a sé stesso, con perdite di tempo e risorse senza compensare gli impegni contrattuali assunti. In generale in questa logica dalle audizioni sono emersi giudizi positivi, apprezzamenti definiti importanti, la speranza di tutti è che termini il momento belligerante e si torni a colloquiare pacificamente e concretamente, lasciandoci alle spalle la pandemia e la guerra per poter innescare, dopo quattro anni, una ripresa efficace e sostenibile, danno reddito e occupazione alle tante famiglie e ai giovani in cerca di prima occupazione per tenerceli stretti in Valle.
Anche il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole, sono state riportate le specifiche disposizioni normative nazionali e regionali, la manovra di bilancio è definita sia sulla base della legislazione vigente e dalla manovra finanziaria dello Stato che è in via di approvazione a Roma. Il collegio dei revisori dei conti ha definito così il bilancio attendibile, le previsioni di entrata e le previsioni di spesa coerenti con i vincoli di finanza pubblica, adeguati i mezzi rispetto agli obiettivi programmati. Insomma, un bilancio che regge nel momento ancora difficile, un bilancio che sostiene l'economia e le famiglie, giusto e misurato ma con grandi potenzialità future.
Se mi permette il collega relatore di minoranza, forse non si vede lo sciacallo dorato ma si intravede, secondo me, la lince, anche se è stata fotografata, che si adatta alle condizioni del momento, alla conoscenza del territorio, che si fa vedere raramente ma sopravvive anche in condizioni difficili. Insomma, come il bilancio e il lavoro della maggioranza, fatto a misura per il nostro territorio, poco appariscente e senza fronzoli. Tante proposte sostenibili che tentano di traghettare la Valle fuori dal momento difficile di questi ultimi quattro anni. Che il 2023 sia un anno migliore per programmare una realistica reazione non solo politica ma economica, programmando interventi puntuali pur sapendo che la timida prudenza citata possa sviluppare un audace coraggio, considerando le risorse disponibili come a Roma, anche lì non mi pare facciano scelte audaci, spero non si facciano piuttosto dei tagli scellerati a scapito delle fasce deboli e degli studenti. Anche a Roma si devono fare delle scelte nelle more del bilancio statale, per non finire in un tragico esercizio provvisorio, a causa di tempi minimi di approvazione, delle priorità diverse della maggioranza ma soprattutto con le risorse limitate. In maggioranza si devono fare a volte anche queste valutazioni.
Presidente - Ci sono altri interventi? Se non vedo altri interventi, chiudo la discussione generale. Ci sono prenotazioni? Qualcuno vuole ancora intervenire in discussione generale? Se non ci sono interventi, chiudo la discussione generale. Non vedo nessuno interessato a intervenire nella discussione generale, pertanto la discussione generale è chiusa.
Iniziamo con le repliche, sono previste le repliche dei relatori Malacrinò e Aggravi, l'Assessore alle finanze e del Presidente della Regione. Procediamo con le repliche già questa mattina? Chi inizia? O rimandiamo alle ore 15:00? Rimandiamo al pomeriggio? Rimandiamo alle ore 15:00 e iniziamo subito con le repliche dei relatori Malacrinò e Aggravi, dell'Assessore e del Presidente.
I lavori consiliari sono sospesi, li riprenderemo alle ore 15:00.
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La seduta termina alle ore 12:46.