Oggetto del Consiglio n. 2048 del 30 novembre 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 2048/XVI - D.L. n. 84: "Disposizioni in materia di strade regionali. Modificazioni alla legge regionale 20 novembre 2006, n. 26 (Nuove disposizioni per la classificazione, la gestione, la manutenzione, il controllo e la tutela delle strade regionali. Abrogazione della legge regionale 10 ottobre 1950, n. 1, e del regolamento regionale 28 maggio 1981, n. 1)".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri riprendiamo dal punto n. 7.02. Il disegno di legge in questione ha otto articoli ed è stato depositato un emendamento da parte della II Commissione. Il relatore è il presidente della III Commissione, il consigliere Chatrian, che si è prenotato e al quale passo la parola.
Chatrian (AV-Vda Unie) - Questo disegno di legge n. 84 reca: "Disposizioni in materia di strade regionali", in particolare modifica la legge del 2006, la n. 26, avente a oggetto la classificazione, la gestione, la manutenzione, il controllo e la tutela delle strade regionali. La legge regionale 26/2006 ha subito una prima modifica con la legge n. 11/2016, la quale ha previsto il trasferimento ai Comuni territorialmente competenti, con decorrenza dal 1° gennaio 2017, del rilascio delle concessioni e autorizzazioni nei tratti di strada correnti all'interno dei centri abitati. In capo all'Amministrazione regionale è rimasto così il rilascio delle autorizzazioni e concessioni per i soli tratti di strade regionali correnti fuori dai centri abitati con l'assoggettamento delle stesse al pagamento di un canone di occupazione ridotto rispetto a quello precedentemente previsto dalla legge regionale 26/2006.
Il disegno di legge oggi alla nostra attenzione si propone di razionalizzare la disciplina relativa alle strade regionali per gli aspetti che riguardano il procedimento di declassificazione, la competenza in ordine alla manutenzione e l'eliminazione dei canoni relativi agli accessi di nuova realizzazione. La principale modifica quindi è questa, la terza, l'eliminazione dei canoni relativi agli accessi di nuova realizzazione. Con riferimento agli accessi, il disegno di legge prevede di uniformare a livello economico il rilascio delle concessioni e autorizzazioni lungo la rete viaria regionale, superando la differenziazione esistente rispetto al pagamento del canone tra i tratti di strada regionale correnti all'interno dei centri abitati, di competenza dei Comuni, e i tratti di strada regionale correnti all'esterno dei centri abitati, di competenza della Regione. Il disegno di legge prevede quindi di eliminare, con decorrenza dal 1° gennaio del 2023, anche nei tratti di strada di competenza regionale i canoni per gli accessi di nuova realizzazione.
Il presente disegno di legge consente altresì di regolarizzare gli accessi fuori dai centri abitati privi di concessione o con concessione scaduta, previo pagamento in un'unica soluzione all'atto del rilascio della concessione stessa di un'indennità forfettaria maggiorata di una percentuale che varia in base alla data di presentazione della domanda. L'importo di tale indennità, al fine di non creare disparità di trattamento tra i soggetti che hanno già provveduto alla regolarizzazione e coloro che regolarizzeranno con la nuova normativa, rimane praticamente invariato rispetto a quello previsto nella precedente legge regionale: la n. 11 del 2016.
Con riferimento invece agli interventi di manutenzione, di gestione e di pulizia delle strade regionali, il disegno di legge in esame specifica i casi rientranti nella competenza regionale ovvero comunale. Infine, con riferimento alla declassificazione delle strade regionali, il disegno di legge demanda alla Giunta regionale la disciplina degli aspetti procedimentali.
Il presente disegno di legge si compone di otto articoli e due allegati, procedo a una brevissima disamina degli stessi per sommi capi.
L'articolo 1 rinvia a successiva deliberazione della Giunta regionale la disciplina di ogni aspetto procedimentale riguardante la declassificazione di tratti di strade regionali dismessi a seguito della realizzazione di varianti.
L'articolo 2 disciplina la manutenzione, la gestione e la pulizia delle strade regionali e dei beni a esse connessi, stabilendone la competenza regionale ovvero comunale. La disposizione specifica altresì che la manutenzione ordinaria dell'isola centrale delle rotatorie, dello spartitraffico, della zona salvagente e degli attraversamenti pedonali spetta sempre ai Comuni.
Gli articoli 3 e 4 prevedono che, a decorrere dal 1° gennaio del 2023, il rilascio di concessioni per la realizzazione di nuovi accessi, di diramazioni e di innesti, anche provvisori, non sarà più soggetto al pagamento di alcun canone, anche per superare la differenziazione ora esistente tra il centro abitato e fuori dal centro abitato. Gli altri canoni inerenti alle occupazioni o all'uso delle strade regionali sono rimasti invariati rispetto alla normativa vigente.
L'articolo 5, "Disposizione transitoria", dispone che la regolarizzazione delle occupazioni e dell'uso delle strade regionali fuori dai centri abitati privi di autorizzazione o con autorizzazione scaduta alla data del 1° gennaio del 2023 avviene con il pagamento del canone previsto dalla tabella C maggiorato in base alla data di presentazione delle domande di regolarizzazione. Per le strade regionali correnti nei centri abitati si applicano i regolamenti comunali. Tale articolo prevede, inoltre, che le disposizioni di cui ai commi 2, primo periodo, e 4, lettera f), dell'articolo 14bis della legge regionale 26/2006, come modificato dall'articolo 3 del presente disegno di legge, si applichino a decorrere dal 1° gennaio 2023.
L'articolo 6 abroga il comma 5 dell'articolo 5 della legge regionale 11/2016 relativo al ripristino dei luoghi in caso di mancata regolarizzazione delle occupazioni o uso delle strade regionali.
Gli articoli 7 e 8 recano infine rispettivamente le disposizioni da una parte finanziarie e dall'altra le dichiarazioni d'urgenza.
Abbiamo cercato, come Commissione, di essere rapidi nel portare alla discussione in questo Consiglio questo disegno di legge proprio per il fatto che la decorrenza è 1° gennaio del 2023, dopo aver audito il responsabile, l'assessore Marzi e i suoi dirigenti, con il parere favorevole dei Sindaci, anche perché, da una parte, ci sono delle novità e, dall'altra, come vi ho esposto nella breve relazione, soprattutto l'eliminazione, come vi dicevo, dei canoni relativi agli accessi di nuova realizzazione, questa è la principale modifica e la seconda è che la decorrenza è dal 1° gennaio del 2023.
Presidente - Con la relazione apriamo la discussione generale sul disegno di legge n. 84. Qualcuno intende intervenire? Nel caso in cui nessuno si prenoti, chiudo la discussione generale. Per il Governo replica l'assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - Un brevissimo intervento per ringraziare innanzitutto il relatore per aver ottimamente rappresentato sia l'atto in sé che il percorso amministrativo che c'è stato in III Commissione, quindi anche gli uffici che nel corso di questi mesi hanno operato in sincrono con la Commissione stessa e soprattutto anche con il CELVA per arrivare a definire la situazione di riferimento e quindi l'adeguamento della 26, tutto questo con l'obiettivo dal 1° di gennaio di riuscire a risolvere un problema che si protraeva da tempo e creare allo stesso tempo equilibrio sulla parte delle strade regionali di pertinenza territoriale a livello comunale e quella invece di pertinenza prettamente regionale, per cui solo per ringraziare gli uffici, il lavoro della Commissione e il relatore.
Presidente - Vi sono dichiarazioni di voto? La parola al consigliere Marquis per dichiarazione di voto.
Marquis (FI) - Ho ascoltato l'intervento dell'Assessore e credo che questa sia una problematica che si trascini da parecchio tempo: quella della regolarizzazione soprattutto degli accessi carrai, che sono al di fuori dei centri abitati e negli ambiti comunali.
L'impatto economico è di meno 10 mila euro di incasso l'effetto di questa manovra, quindi va già da sé a capire qual è il significato di questa regolarizzazione che dico finalmente viene messa in atto, perché l'ANAS è già da qualche anno che anche sulla statale non fa più pagare gli accessi carrai annualmente.
Io mi volevo soffermare sull'articolo 3 in particolare: quello che tratta degli interventi che vengono autorizzati di occupazione temporanea o permanente per realizzare dei lavori da parte delle imprese, di posa di tubazioni, piuttosto che di allacciamenti. Qui così si dice che, rispetto a prima, viene fatta una modifica che prima si pagava in tre rate quinquennali e adesso si paga tutto in contanti all'atto di approvazione dell'autorizzazione.
Io credo che questo non sia un bell'esempio in un momento di difficoltà economica nei confronti dei Comuni, nei confronti delle imprese e nei confronti delle società che devono fare degli allacciamenti ma anche dei privati ma al netto di quest'aspetto, perché non conosciamo quanto è il quantum che interessa quest'iniziativa, andando a vedere l'allegato A che vedo gli importi che vengono riscossi per fare un allacciamento, mi viene da fare una riflessione: se la Regione per istruire queste pratiche deve spendere del tempo e creare burocrazia, i Comuni, quando chiedono l'autorizzazione, devono fare altrettanto, le partecipate nella stessa misura, tutto questo fa riferimento al mondo della Pubblica Amministrazione, a quello che poi paga il cittadino, così come le imprese e così come i privati, ma vale la pena mettere questi balzelli, Assessore? Io le chiederei di fare una verifica se per cercare di dare una mano sia ai Comuni che alle imprese ha un senso di riscuotere queste piccole somme. Non so quanto determinano all'anno il bilancio regionale, però credo sicuramente che se andiamo a fare la somma, sono più i costi che i benefici. Questo vuol dire semplificare la Pubblica Amministrazione, è questo che, secondo me, si aspetterebbe la gente e chi vive il territorio. Mi rendo conto che adesso l'atto è stato predisposto, ma la inviterei a fare una verifica per quanto concerne poi i successivi atti che ci sono di manutenzione legislativa, se c'è la possibilità di prendere in carico questa situazione visto che non ci sono degli obblighi di legge per far pagare questi canoni, questi costi e di vedere se si può togliere tutto, perché francamente a mio e a nostro avviso, non ha senso. È questo che riteniamo che voglia dire semplificare la Pubblica Amministrazione, perché le imprese hanno bisogno di essere messe nella condizione di lavorare, perché tante volte, quando emerge anche l'esigenza di fare un allacciamento, è durante i lavori in corso. Ci vanno dei mesi per fare queste cose, queste pratiche per tirar su quattro soldi. Se quindi si potesse andare incontro al mondo imprenditoriale e alle altre Amministrazioni che collaborano con la Regione, credo che ne avremmo un vantaggio tutti. Pertanto, per quanto ci compete, nonostante il riconoscimento dell'azzeramento del canone sugli accessi carrai, ci asterremo su questo provvedimento.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) In dichiarazione di voto per Stella Alpina, mi scuso se mi esprimo dal banco del Governo ma di fatto utilizzo la dichiarazione di voto a favore del disegno di legge n. 84 anche per rispondere e replicare in parte al collega Marquis. Sicuramente l'attenzione che lei evidenzia è un'attenzione che può essere sicuramente presa in esame anche con i prossimi disegni di legge, che avranno comunque sia anche merito da un punto di vista economico-finanziario.
L'unica cosa sulla quale mi sento di rassicurarla è legata al fatto che gli allegati che lei richiama al disegno di legge, quindi sia l'allegato A che l'allegato B, di fatto sono tutti quanti inerenti ad attività produttive con le quali la Regione firma convenzione. Nel caso specifico stiamo parlando di grandi attività imprenditoriali, che, di fatto, spessissimo intervengono sulle strade regionali, non stiamo parlando della piccola attività locale, che, in una qualche maniera, dovrebbe pagare la COSAP di riferimento, ma stiamo parlando di grandi imprese che sovente fanno dei lavori sulla rete viaria e quindi, di conseguenza, hanno questo tipo di intervento. Di fatto, quindi sono tutte quante attività produttive, soltanto i cartelloni pubblicitari, che, tra l'altro, anche in questo caso hanno a che fare con attività produttive quasi sempre più che con privati, di fatto possono riguardare anche i privati, pertanto nel momento in cui si possono fare gli approfondimenti che lei richiama per i prossimi appuntamenti, sicuramente tutto quello che riguarda le attività produttive, quindi, tanto per essere chiari, tutte le voci tranne una, resteranno tel quel.
Quello che è importante verificare da un punto di vista economico-finanziario è il fatto che innanzitutto non ci sono stati assolutamente degli aumenti e, in secondo luogo, stiamo parlando di dare la possibilità di avere un'equiparazione sulle strade regionali anche in termini di costi, perché di fatto, dal 1° di gennaio non si pagherà più per questo tipo di accessi, oltre ad aver regolamentato, come utilmente richiamato dal relatore, anche tutta una serie di deleghe rispetto alla manutenzione delle strade regionali con l'intervento anche degli Enti locali.
C'è da aggiungere un pezzo e in questo modo andiamo anche a sanare un'entrata di natura extra tributaria, che, a tutti gli effetti, nel corso degli anni, ha visto tutta una serie di interventi che hanno richiesto, da parte degli uffici, anche molto tempo da profondere per poter arrivare all'incasso.
Con questo disegno di legge pertanto non soltanto non aumentiamo le tasse, ma le abbassiamo e andiamo a dare la possibilità a tutti coloro i quali non si sono ancora regolarizzati comunque di poterlo fare. Si può intervenire a migliorare ancora la situazione da questo punto di vista, ma ritengo che con questo disegno di legge si stia facendo già un ottimo lavoro. Aggiungo e ripeto per l'ennesima volta un passaggio che, nonostante l'attenzione che viene da lei richiamata e che è stata richiamata anche in Commissione da altri Commissari nei confronti del territorio sulla possibilità di non intervenire nelle tasche dei cittadini, questo disegno di legge interviene proprio in tal senso e inoltre non va ad aumentare l'imposizione, ma in più permetterà di fatto ai privati eventualmente di non andare a pagare neanche quella piccola parte, che, in teoria, potrebbe riguardarli perché di privati che possono inserire dei cartelloni pubblicitari sulle strade regionali ce n'è pochissima documentazione.
Presidente - Vi sono altre dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola il consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Devo esprimere il voto favorevole del gruppo a una disposizione importante per le strade regionali che sono in capo alla Regione, sono le strade fuori dai centri abitati per chiarire e per consentire la regolarizzazione e uniformità di trattamento per accessi carrai e accessi pedonali. Dal 1° gennaio 2023 è possibile regolarizzare la posizione con domanda e, per un'efficace azione è opportuna, direi una bella campagna informativa rivolta ai cittadini, alle imprese e ai Comuni.
Come ho detto in Commissione, è bene che la norma prenda in considerazione anche i reliquati esistenti per una sistemazione definitiva, perché non diventino delle piccole cattedrali nel deserto abbandonate a sé stesse, come fa l'ANAS per molte varianti al tracciato delle SS 27 e 26, che hanno lasciato non dei reliquati ma porzioni di strada di centinaia di metri ed è bene che vengano recuperati, anche per esclusione degli accessi agricoli quelli pedonali inferiori al metro e sessanta. In passato ci sono stati molti contenziosi con l'ANAS, è vero che non farà pagare ma ha reso difficili gli accessi con securvia penalizzando molte attività agricole.
Comunque il voto del gruppo è favorevole a questo disegno di legge.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (AV-VdA Unie) - Solo due considerazioni a seguito delle riflessioni che il collega ha fatto. Noi pensiamo che questo disegno di legge innanzitutto faccia un po' di ordine e questa è la parte più importante, la seconda che va a uniformare quello che fino ad oggi non era assolutamente uniformato, collega, e quindi penso che questo sia un passo assolutamente avanti. L'obiettivo qual è? L'obiettivo è che si parte dal procedimento di declassificazione e la competenza in ordine alle manutenzioni e infine il procedimento applicabile agli accessi carrai. Con riferimento a quest'ultimo aspetto, agli accessi carrai, il disegno di legge quindi si propone di uniformare il procedimento di concessione e autorizzazione.
Per quanto ci riguarda, forse sembrano dei passaggi di tecnicismo legislativo ma invece hanno delle ricadute di uniformità sul nostro territorio superando la differenziazione esistente, quindi c'è una criticità, immagino che il collega Marquis conosca bene quali sono le criticità, l'obiettivo di questo disegno di legge è di trovare una soluzione e uniformare dove ci sono delle criticità rispetto al pagamento del canone tra i tratti di strada regionale corrente all'interno nei nostri centri abitati di competenza dei Comuni e i tratti di strade regionali correnti all'esterno dei centri abitati di competenza della Regione, anche questo sembra molto tecnico ma, ad oggi, non erano ancora stati uniformati. Nel primo caso infatti i regolamenti comunali non prevedono nella quasi totalità dei Comuni della Valle d'Aosta il pagamento di alcun canone; penso che questo sia il passaggio più importante. Nel secondo caso, invece, la legge regionale 26/2006, prevede l'applicazione del canone di cui all'allegato A.
Considerato che la normativa statale di riferimento non subordina il rilascio delle concessioni e autorizzazioni al pagamento di canoni, qual è la proposta all'interno di questo disegno di legge? Si propone di prevedere che a decorrere dal 1° gennaio del 2023 non sia più dovuto dai proprietari di accessi carrai il canone di occupazione e uso delle strade regionali e delle relative pertinenze di cui all'allegato A. Queste sono praticamente le principali due modifiche all'interno di questo disegno di legge, quindi fare ordine da una parte e, dall'altra, uniformare quello che ad oggi non era stato uniformato. Dopodiché, per quanto riguarda eventualmente il terzo passaggio, penso che da parte dell'Assessore ci sia un impegno di andare a verificare ulteriormente se ci sia poi spazio per meglio ancora codificare il quadro in essere.
Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Non vedo prenotazioni, possiamo passare a questo punto all'analisi dell'articolato, in particolare alla votazione dell'articolo 1 del disegno di legge n. 84. Metto in votazione l'articolo n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani)
L'articolo n. 1 è approvato.
Stesso risultato per l'articolo n. 2? Stesso risultato. Articolo n. 3. Stesso risultato. Articolo n. 4. Stesso risultato. Articolo n. 5. Stesso risultato. Articolo n. 6. Stesso risultato. All'articolo n. 7 c'è l'emendamento della II Commissione. Posso dare lo stesso risultato o metto in votazione? Emendamento della II Commissione. Stesso risultato. Articolo n. 7 come modificato. Stesso risultato. Stesso risultato per l'articolo n. 8. Poi vi sono gli allegati. Allegato A. Stesso risultato. Allegato B. Stesso risultato. Possiamo adesso passare alla votazione della legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani)
La legge è approvata.
Passiamo ora al punto n. 8 dell'ordine del giorno... il consigliere Manfrin ha chiesto la parola per mozione d'ordine, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo per chiedere una sospensione a nome dei gruppi Lega, Forza Italia e Pour l'Autonomie.
Presidente - Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 15:33 alle ore 16:29.