Oggetto del Consiglio n. 2042 del 30 novembre 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 2042/XVI - DL n. 86: "Disposizioni in materia di esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande e di strutture turistico-ricettive. Modificazioni alla legge regionale 13 luglio 2020, n. 8 (Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2020 e misure urgenti per contrastare gli effetti dell'emergenza epidemiologica da COVID-19)".
Bertin (Presidente) - Punto n. 6.01 all'ordine del giorno. Il disegno di legge n. 86 è composto da tre articoli, il relatore è il consigliere Paolo Cretier, che si è prenotato e a cui passo la parola per la relazione.
Cretier (FP-PD) - La norma in discussione si rende necessaria per realizzare un'efficace proroga in quanto non siamo ancora usciti definitivamente dalla pandemia, siamo in un ambiente montano e stiamo andando verso l'inverno, quindi si propone di spostare la scadenza di fine ottobre al 30 aprile, legata anche a disposizioni di competenza statale e con l'odierno intervento legislativo regionale andiamo a porre una deroga.
Il disegno di legge n. 86 pone in atto le disposizioni necessarie in materia di esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande e di strutture turistico-ricettive attraverso modificazioni all'articolo 78, comma 4, della legge n. 8/2020 dal titolo: "Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per l'anno 2020 e misure urgenti per contrastare gli effetti dell'emergenza epidemiologica da Covid-19".
La norma sopracitata propone un prolungamento di carattere temporaneo ma urgente per il mantenimento della capacità ricettiva delle strutture di alberghi, extralberghiere, dei complessi ricettivi all'aperto, degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e degli agriturismi oltre i 210 giorni previsti con modalità semplificate.
Sono peraltro intervenute importanti novità di tipo legislativo: il decreto-legge n. 144/2022 (Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttiva delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del piano nazionale di ripresa e resilienza) nei termini di mantenimento fino al 31 dicembre 2022; inoltre il decreto-legge n. 137/2020 (Ulteriori misure urgenti di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza), che interviene sulla normativa regionale di settore contenuta nell'articolo 78, comma 4, della legge regionale 8/2020, relativamente agli allestimenti esterni di carattere temporaneo, tale possibilità è prevista fino al 30 aprile 2023. La proroga è ritenuta opportuna essendo molte attività esercitate in un ambiente montano ubicate in luoghi a volte difficilmente raggiungibili da mezzi idonei e in totale sicurezza, qualora la speranza di tutti diventi una realtà con copiose nevicate e lo smantellamento delle strutture autorizzate di difficile soluzione operativa non sia in contemporanea anche allo svolgimento dell'attività in periodo natalizio di maggiori affluenze.
Il disegno di legge è composto da tre semplici articoli. L'articolo 1 al comma 1 richiama l'articolo 78, comma 4, della legge regionale 2020, che ha previsto che le misure di semplificazioni possono essere applicate fino al 31 dicembre 2022 prossimo venturo. Quelli delle lettere c) e d) fino al 30 aprile 2023. Il comma 2 fa salvo, ai fini dell'applicazione del comma 1, la proroga delle misure di semplificazione, disposta dal comma 1 del medesimo articolo 27 della legge regionale 3/2022. Si applica anche a interventi edilizi che abbiano ottenuto - ove previsto - i pareri e le autorizzazioni di cui all'articolo 3 della legge regionale 18/1994, ovvero la legge per le deleghe ai Comuni della Valle d'Aosta di funzioni amministrative in materia di tutela del paesaggio.
L'articolo 2 reca la clausola di invarianza finanziaria. Come evidenziato dalla relazione tecnico-finanziaria, non essendoci maggiori spese o minori entrate... e la verifica degli obblighi dell'articolo 81 della Costituzione e dell'articolo 23 della legge regionale n. 30/2009 (Nuove disposizioni in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione autonoma Valle d'Aosta e principi in materia di controllo strategico e di controllo di gestione)... non essendoci oneri e non essendoci effetti finanziari, la norma è sostenibile.
L'articolo 3 reca infine la dichiarazione d'urgenza, proprio l'obiettivo principale del disegno di legge n. 86.
Ritengo opportuno ringraziare tutti gli uffici e il personale del Consiglio per il sostegno e per raggiungere l'obiettivo di presentare in tempo celere il disegno di legge n. 86 oggi in discussione. Vorrei anche ringraziare anche il dottor Di Martino per gli opportuni chiarimenti brevi manu e la sua disponibilità in III Commissione, come anche il Presidente della III Commissione e tutti i colleghi della stessa, per il carattere propositivo degli interventi, per l'opportuna comprensione e la corretta lettura a fronte della necessità della sua approvazione in una fase del perdurare dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, in un contesto di crisi energetica e purtroppo in un'Europa che risente direttamente e pesantemente dalla devastante guerra in Ucraina.
Infine mi scuso per la lunghezza della relazione che va oltre i tre articoli di legge.
Presidente - Con la relazione, apriamo la discussione generale sul disegno di legge n. 86. Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio il relatore per averci fatto un quadro di questo intervento di legge sul quale volevo esprimere alcune considerazioni rispetto anche a delle osservazioni che sono emerse nel lavoro in Commissione. Mi sono appuntato un passaggio che ha fatto il collega Cretier: "la proroga è ritenuta opportuna". Faccio un passo indietro: principalmente questo disegno di legge interviene sul presupposto del richiamato articolo 78, comma 4, della legge 8/2020, che poi è stato modificato. Questa previsione prevedeva che alla realizzazione di interventi aventi carattere temporaneo finalizzati al mantenimento della capacità ricettiva delle strutture ricettive alberghiere, extralberghiere e dei complessi ricettivi all'aperto degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande agli agriturismi si potesse procedere fino a 210 giorni successivi alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, ossia fino al 27 ottobre con modalità semplificate. Il relatore giustamente ci ha poi ricordato che nella valanga di interventi che ci sono stati per decreto da parte del Governo centrale, quello che riportava tutta una serie di previsioni al 31 dicembre 2022... e quindi quest'intervento sostanzialmente consente di traguardare oltre, di arrivare anche fino ad aprile 2023, per tutta una serie di allestimenti soprattutto esterni. Giustamente ci veniva ricordato, com'è stato ricordato in Commissione, anche una necessità, chiamiamola di stagione, ovvero climatica, per quello che interessa le nostre attività.
Io però torno indietro e più che ritenere opportuna questa proroga, torno al 27 ottobre 2022, nel senso che questo disegno di legge è arrivato l'8 novembre 2022 e giustamente in Commissione ci siamo posti un problema: scusate, ma dal 27 di ottobre all'8 di novembre 2022 che cosa succede? Mi dico: in relazione a chi ha rispettato le regole e ha smontato quello che aveva - semplifico per capirci e soprattutto per chi lavora, quindi cerchiamo di dare una spiegazione - montato in deroga dal 27 ottobre all'8 novembre e oggi si trova questa possibilità, c'è un danno? Ha rispettato le regole? Non le ha rispettate? E soprattutto c'è una situazione che io, con tutto il rispetto, trovo paradossale. Alla domanda posta in Commissione, sul fatto appunto di dire: "che cosa succede in questo periodo?" , sostanzialmente il vuoto normativo è stato riconosciuto dalle strutture, è abbastanza palese, e a questo però facciamo riferimento al già citato articolo 40 della legge n. 144/2022 statale, che poi, tra l'altro, anche qua io non sono un tecnico, però se uno va a vedere i contenuti di quella legge, principalmente ci sono dei contenuti che riguardano più autorizzazioni paesaggistiche, occupazione di suolo pubblico e l'articolo 40 ha un'ampiezza più limitata del nostro articolo 78. Tra l'altro, mi dico: facciamo riferimento a una legge statale? Boh, ci riempiamo poi la bocca con l'autonomia ma questa è una considerazione che faccio. Quello che mi interessa di più capire qua o, meglio, sottolineare è il fatto che un vuoto normativo c'è e si deve colmare, perdonatemi, un po' aggrappandosi sui vetri, con una norma statale.
C'è pure dell'altro, nel senso che io insieme a questo vorrei mettere anche un altro passaggio, ovvero - e qui mi collego poi a un punto, tra l'altro, che discuteremo successivamente: quello della riforma del SUEL - ci è stato segnalato il fatto che spesso sono arrivate - e io ho delle segnalazioni di metà novembre - le comunicazioni di avvenuto rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche di metà agosto. Allora io dico: scusate, va bene, abbiamo fatto delle deroghe per andare incontro giustamente a una situazione complessa e anche caotica perché l'abbiamo vissuto tutti quella che è stata la regolamentazione chiamiamola Covid, para-Covid o per evitare il Covid, gli effetti negativi del Covid, in più ci troviamo delle scadenze che abbiamo posto, che abbiamo rilanciato, che oggi rimandiamo avanti. Mi sembra che ci sia un leggero pasticcio e voglio anche sottolineare il discorso del SUEL per sottolineare un aspetto: le tempistiche. Ricevere cioè delle autorizzazioni ormai vecchie, in un periodo dove, tra l'altro, c'è vacanza di norma, perché io ho delle segnalazioni di metà novembre, e torno sempre al 27 di ottobre e alla data di presentazione del disegno di legge dell'8 di novembre, allora mi dico le imprese che hanno necessità di tempi rapidi, di certezza della norma dell'applicabilità delle autorizzazioni e soprattutto meno burocrazia... alla faccia del bicarbonato di sodio, Signori miei, mi sembra che ci sia davvero un po' di confusione. Magari due parole da parte dell'Assessore competente me le aspetterei, ma tanto per fare chiarezza.
Mi spiace che il nostro gruppo non voterà questo disegno di legge, ma non lo fa perché è contrario al principio e al suo contenuto, ma perché un paciugo di questo tipo oggettivamente non lo capiamo e soprattutto mi viene da dire un'altra cosa: spesso e volentieri in questi ultimi periodi ci siamo sentiti dire: "stiamo producendo molte leggi, stiamo approvando un sacco di leggi, stiamo portando avanti un sacco di punti", ma questa è un'ulteriore legge in emergenza, e mi dico: non si poteva fare prima del 27 di ottobre? Non si poteva magari prevedere una continuità di norma e non una vacatio con, tra l'altro, poi un appiglio a una norma statale, facendo anche riferimento poi, tra l'altro, a una prassi, o posizione, o deliberazione del Comune di Aosta? Mi sembra che ci sia molta confusione e se alle nostre imprese e alle nostre attività vogliamo dare confusione, io sono abbastanza preoccupato, lo dico soprattutto sulla riforma del SUEL su cui forse bisognerebbe poi magari capire un po' meglio se forse qualcosa non bisogna non fare in più ma fare in meno e quindi tornare forse indietro a questo punto, ma questo è un grande discorso. C'è anche una deliberazione di giugno con un gruppo di lavoro che sta lavorando in tal senso e magari speriamo ci sia poi anche l'occasione di capire un po' meglio quali sono le prospettive che questo gruppo di lavoro dà per la riforma e magari anche capire la Chambre cosa ne pensa, ma, al di là di questo - e torno all'argomento principale -, su questo disegno di legge mi sembra che, diciamo, la linea dei tempi ci dica e ci dia una serie di punti di perplessità.
Vedo già la prenotazione del Presidente della III Commissione, che sicuramente porterà avanti la difesa di quanto fatto, io non voglio entrare in polemica, ma perdonatemi, i fatti dimostrano che la confusione c'è. Ripeto quindi che mi spiace, il nostro gruppo non voterà questo disegno di legge, ripeto, non per i contenuti, ma per quello che è stato il percorso, il processo, la presenza accertata di un vuoto normativo che andiamo a coprire con una previsione debole e mi chiedo chi al 27 di ottobre ha smontato tutto oggi che cosa deve pensare.
Presidente - Come anticipato dal consigliere Aggravi, ha chiesto la parola il presidente della III Commissione, il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (AV-VdA Unie) - Qualche considerazione, il relatore Cretier ha messo in evidenza il percorso fatto e anche il collega Aggravi le criticità comunque legate a questo disegno di legge. Mi spiace che il suo gruppo non voti questo disegno di legge proprio per il fatto che esso va a prorogare la possibilità fino al 30 di aprile del 2023 come ha ben messo in evidenza. Nessuna polemica, nessuna difesa, l'obiettivo qual è? L'obiettivo è che, come III Commissione, abbiamo cercato di essere rapidissimi nel portare questo disegno di legge in aula, che è il nostro compito e il nostro ruolo, ma, oltre a quello, della questione della rapidità, è più che normale che questo disegno di legge doveva arrivare alla III Commissione prima del 27 di ottobre e, dato che così non è stato, abbiamo avuto modo di entrare nel merito amministrativo con chi oggi ha in mano il dossier, cioè i dirigenti, per capire se sul piano invece delle nostre attività c'era la certezza per essere accompagnati. Cosa vuol dire la certezza di essere accompagnati? A domanda puntuale la Dirigenza ci ha risposto che si può ritenere che nel periodo intercorrente fra la scadenza dell'articolo 78, cioè il 27 di ottobre, e oggi 30 di novembre, alla data di entrata in vigore del DDL, cioè oggi, possa ragionevolmente ritenersi applicabile la vigente proroga prevista a livello nazionale, com'è già stato detto dai colleghi che sono intervenuti prima. Si poteva fare meglio? Assolutamente sì, si doveva fare meglio, dovevamo essere più rapidi, oggi siamo qui con il disegno di legge che è stato scaricato in III Commissione qualche giorno fa e darà certezza fino al 30 di aprile del 2023.
Nessuna difesa quindi, se non quella di aver accelerato, aver chiarito, aver approfondito con i dirigenti interessati in modo che oltretutto c'è già stata comunicazione direttamente fatta dalle strutture dirigenziali al CPEL, quindi ai Sindaci, che assolutamente avranno la possibilità di poter dare delle risposte puntuali e a questo punto questo disegno di legge comunque non chiarirà, prorogherà il tutto fino al 30 aprile del 2023. Grazie ancora.
Presidente - Si è prenotata la consigliera Erika Guichardaz a cui passo la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Se è vero che il Covid ha fatto capire l'importanza dei dehors come volano turistico e commerciale e importanti investimenti sono stati fatti anche in questo senso, questo provvedimento - e condividiamo quanto detto dal consigliere Aggravi - arriva fuori tempo, la scadenza era il 27 ottobre e chi ha smontato quei dehors attenendosi alle leggi oggi si trova penalizzato rispetto invece a chi ha pensato di non farlo. Capiamo anche le difficoltà rispetto a quanto segnalato in maniera corretta precedentemente, quindi la problematica del SUEL e la problematica degli Enti locali, ma non crediamo che, continuando a prorogare questo, si risolva. Ritengo che anche quanto detto dal collega Chatrian possa andare in questo senso: questo deve essere un modo per sollecitare il legislatore regionale a riesaminare l'intera materia, e magari farlo in tempi brevi per non trovarci nuovamente in situazioni spiacevoli come questa.
Anche noi quindi non voteremo questo provvedimento ma proprio perché riteniamo che sia scorretto nei confronti di chi si è adeguato e ha rispettato le norme, dunque questa proroga doveva avvenire molto prima rispetto a quanto è arrivato in Commissione.
Presidente - Ricordo che siamo in discussione generale, qualcun altro vuole intervenire nella discussione generale sul disegno di legge? Ha chiesto la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.
Carrel (PA) - Credo che in quest'aula possiamo ritenerci tutti d'accordo sulla necessità di proroga, quindi sicuramente sulla ratio che ha ben spiegato il collega e presidente della III Commissione Chatrian. Vi è però un problema, vi è un vuoto, come ha detto il collega Aggravi e soprattutto vi è una mancanza in questi termini di rispetto nei confronti di chi la regola l'ha rispettata: ecco perché, come gruppo, e dico anche in dichiarazione di voto, ci asterremo. Non riteniamo giusto il metodo con cui questa norma viene presentata in Commissione prima e poi in Consiglio, non riteniamo giusto che coloro che hanno rispettato il termine del 27 ottobre oggi si trovino di fatto svantaggiati da questa norma che approviamo.
Condividiamo quindi sicuramente la necessità di prorogare questi termini ma non condividiamo il metodo e qui, di fatto, subentra il nostro ruolo, il ruolo delle Commissioni, il ruolo del Governo, dell'Assessore competente a dover rispettare questi termini e magari anticiparli, in quanto tutte le attività che hanno dovuto smontare i dehors entro il 27 di ottobre hanno programmato magari un mese prima gli interventi da effettuare e la norma statale a cui ci appelliamo è una norma, se non erro, del 23 settembre del 2022. Bisognava intervenire con tempi diversi per rendere equa questa norma, purtroppo equa non è e non possiamo caricarci sulle spalle quest'intervento, che va, di fatto, a svantaggiare chi le norme le ha rispettate.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Baccega.
Baccega (FI) - Credo che il collega Aggravi abbia significato con grande puntualità le problematiche legate a questo disegno di legge n. 86. È vero che il 27 ottobre alcuni esercizi hanno dovuto prendere atto che c'era una norma in vigore, quindi hanno agito in quella direzione, è anche altrettanto vero e opportuno che questo percorso va rivisto. L'intera materia sicuramente deve essere rivista.
Noi non partecipando alla III Commissione non abbiamo seguito con la giusta consapevolezza i lavori della III Commissione e avevamo preso un impegno all'interno del nostro direttivo regionale affinché questo percorso andasse a buon fine. Nel ribadire la necessità che si vada a rivedere tutta questa materia, nel concordare con i colleghi di minoranza che il metodo certamente non è confacente, sulla base dell'impegno preso all'interno del nostro partito, noi voteremo questo disegno di legge regionale.
Presidente - Non vedo altre prenotazioni. Se non vi sono altre prenotazioni, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Intanto per ringraziare i colleghi, a prescindere poi dal voto finale, per le sollecitazioni e per il lavoro comunque di approfondimento che è stato fatto riguardo a questo testo di legge. Solo per dire che, come da nota che è stata inviata, tra l'altro, alla III Commissione, a seguito di una richiesta di legittimo chiarimento, il Dirigente ha spiegato che i tempi tecnici previsti per lo svolgimento dell'iter legislativo sono stati molto contratti, avete ricordato che la norma nazionale è entrata in vigore a fine settembre, il 23 settembre, noi ci siamo attivati il 27-28 di settembre, tra l'altro, la norma nazionale è una norma estremamente complessa che interviene su una materia che è stata più e più volte modificata, questo delle scadenze dovute alla proroga dei periodi di emergenza epidemiologica è un tema che va avanti da quando l'emergenza epidemiologica è stata proclamata. In più, come sapete, la regolamentazione ha un'applicazione in termini generali su tutto il territorio, ma noi abbiamo questo complessissimo articolo 78, composto peraltro, se non ricordo male, di 13 commi e diverse modifiche anche che sono intervenute da luglio del 2020 ad oggi, per rincorrere questi termini, che poi alla fine tutte le volte venivano prorogati.
È una materia complessa, se voi vedete il testo, tra l'altro, dell'articolo 78 che tratta delle modalità semplificate per la realizzazione di interventi edilizi, ha subito nel tempo moltissimi adattamenti e moltissime modifiche e, come sappiamo, il fatto di dover rincorrere la legge nazionale effettuando delle proroghe che tengano conto anche delle scadenze proprio stabilite dalla norma nazionale alla fine presuppone comunque un lavoro anche di rincorsa rispetto a questi termini. Questo solo per dire a difesa non mia, perché poi, ripeto, le norme sono molteplici, sono complesse, ma proprio degli uffici che si sono attivati in maniera molto rapida, quindi a quattro giorni dall'emanazione della norma, è cominciato proprio un percorso anche di scrittura, perché la riscrittura di questa norma ha comportato comunque un confronto preventivo con il SUEL, un confronto preventivo anche con il Dipartimento legislativo, perché si poteva scrivere in vari modi, poi alla fine si è adottata una modalità, che, tra l'altro, differenziava gli interventi e le date applicative in alcuni casi, quindi, per quanto riguarda i dehors, quelli ordinari al 31 dicembre del 2022, si è ritenuto invece di applicare una scadenza diversa e questo, ripeto, è stato oggetto anche di ampio ragionamento sia con il SUEL che con l'Ufficio legislativo per capire se era applicabile questa differenza. I termini da fine settembre al passaggio e all'approvazione da parte dell'Ufficio legislativo, il parere del SUEL e il percorso in Commissione quindi sono stati tempi eccezionalmente contratti; poi io capisco che si possono anche adottare dei tempi diversi, accelerare in maniera diversa anche per evitare questi vuoti normativi che effettivamente sono stati riconosciuti, come ha giustamente detto il collega Aggravi e ha ribadito il collega Carrel; rispetto a questi termini, però posso dire che non è solo un problema che ci siamo posti noi come Regione Valle d'Aosta ma è una discussione che è stata abbastanza ampia anche laddove sono state fatte delle normative di riferimento specifiche rispetto a questo.
Credo che il dottor Di Martino abbia nella sua immediata risposta rispetto alle richieste della III Commissione dato una spiegazione, che, è vero, non è risolutiva, e coloro che si sono adeguati al termine del 27 ottobre probabilmente sono rimasti penalizzati, ma dice che dalla scadenza dell'articolo 78, quindi il 27 ottobre, e la data di entrata in vigore del disegno di legge in argomento possa ragionevolmente ritenersi applicabile la vigente proroga prevista dall'articolo 40 della normativa statale da cui trae origine il disegno di legge in esame e, come peraltro recentemente ritenuto dal Comune di Aosta, che ha immediatamente deliberato quando gli è stato fatto rilevare, credo forse dalla Confcommercio direttamente, il problema dei termini.
Ripeto: oggi con questa norma colmiamo una situazione che si è determinata anche a seguito di un'adozione di una scrittura dell'articolo 78, che necessariamente prevedeva una modifica in questo senso. Non so se sarebbe potuto essere scritta in maniera diversa, probabilmente se si fosse scritto che i termini si sarebbero seguiti, visto che se ne sono avuti in successione, i termini stabiliti dalla normativa regionale, senza peraltro obbligare il legislatore tutte le volte a riadeguare i termini, e quindi a elaborare una normativa di riferimento, probabilmente sarebbe andato in automatico. Questa è stata un po' anche la discussione e il ragionamento che si è fatto con l'Ufficio legislativo e alla fine abbiamo composto questo testo, che penso sia comunque risolutivo del problema e affronti la situazione tenendo conto, ripeto, della nostra particolare situazione regionale, che prevede e vede delle differenze tra territori montani per esempio, quindi la possibilità fino al 30 aprile del 2023 di prorogare il periodo di smantellamento proprio legato al fatto che abbiamo delle situazioni dove non è possibile intervenire in questo periodo o entro dicembre.
Presidente - Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Se non vedo prenotazioni, metto in votazione il disegno di legge. Metto in votazione l'articolo n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 20
Favorevoli: 20
Astenuti: 15 (Aggravi, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani)
L'articolo n. 1 è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo n. 2? Stesso risultato. Posso dare lo stesso risultato anche per l'articolo n. 3? Stesso risultato. Metto in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 20
Favorevoli: 20
Astenuti: 15 (Aggravi, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani)
Il disegno di legge è approvato.