Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2035 del 17 novembre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 2035/XVI - Approvazione di risoluzione: "Espressione di solidarietà al corpo docenti della Valle d'Aosta".

Bertin (Presidente) - Punto n. 20.02 all'ordine del giorno. Il consigliere Perron per l'illustrazione, a lei la parola.

Perron (LEGA VDA) - Inizio soltanto con un breve incipit che riprende un po' quello che è stato detto prima dal collega Paolo Sammaritani, il quale ha cercato di indicare la luna piuttosto che il dito.

Quello che sta succedendo nel mondo occidentale, nelle nostre democrazie liberali citate varie volte, è quello di scivolare un po' in una deriva illibertaria, con l'unione di un moralismo senza morale, che è il politicamente corretto, di una scienza che diventa una nuova religione, ma la scienza non è religione, con la libertà di espressione che viene sottoposta a un vaglio preventivo, quindi non è più libertà, perché se qualcuno decide prima cosa si deve dire, non è più libertà. Le entità politiche, tra l'altro democratiche come la nostra, stanno vedendo spesso un'esautorazione, anche questo è un meccanismo studiato, verso poteri superiori, molto superiore ai nostri, i grandi interessi finanziari, sovranazionali, mediatici, quindi tutta una serie di processi che si vedranno anche nei prossimi anni. Questo è il futuro, questa è la luna che noi vi indichiamo, e se voi volete guardare il dito, buon per voi.

Applicando questi stessi concetti, che ho stigmatizzato adesso e nei quali ovviamente noi non ci riconosciamo, noi avremmo potuto impostare questa risoluzione partendo con: "Sono indignato come uomo, sono indignato come professore, sono indignato come analfabeta digitale" - perché uno può anche essere analfabeta digitale; io sono scarso in effetti con la digitalizzazione - "Come valdostano, come caso umano". Anche lì, chi è che può dire chi è un caso umano oppure no? Potrei sentirmi anch'io come un caso umano, quindi come, come, come... e andare avanti con questi cerchi concentrici. E poi quindi potrei dissociarmi, rimarcare che l'assessore Caveri è stato in vacanza qualche volta, che ha festeggiato Halloween, oppure che ha detto quello, che ha detto quest'altro, che un giorno ha postato una cosa, che un giorno ha discriminato i medici NoVax e quindi è pericoloso. Questo è tutto l'armamentario retorico che mi pare che non sia una novità e che si sente: il gossip politico, la demonizzazione della persona; tutto un armamentario di una certa parte politica che spesso altro armamentario non ha e quindi fa di questo moralismo il suo grande fulcro politico.

Io resetto tutto questo, perché non ci appartiene e quindi riparto da capo.

Vediamo un attimo quali sono state le parole dell'Assessore, che hanno ispirato questa risoluzione. Torniamo al 2 di novembre, l'Assessore disse (vado un po' di sintesi): "Gli insegnanti che sbagliano sulla piattaforma; la piattaforma è a prova di imbecille; chi sbaglia non ha la cultura digitale minima; da me sono venuti i casi umani", questo è l'ipse dixit.

Le parole espresse, soprattutto in virtù della posizione gerarchica che l'Assessore rappresenta nel mondo della scuola, perché qui c'è una discriminante tra quello che è un consigliere e quello che è un assessore, c'è una posizione gerarchica nel mondo della scuola che rappresenta, e queste considerazioni non lasciano adito a grandi interpretazioni e, in effetti, risultano offensive presso il corpo docente valdostano nella sua professionalità e reputazione.

Ripeto, per quello che riguarda noi, lei Assessore può dire tutto ciò che vuole, perché la libertà è nel nostro DNA, ne prendiamo atto.

Ora parlo un attimo della scuola, perché questa risoluzione verte in positivo sul dare un sostegno al mondo della scuola; l'abbiamo un po' ribaltata. Il mondo della scuola in Italia è già alle prese con uno spirito del tempo, in cui ogni forma di autorità viene messa in discussione, delegittimata, compresa quella degli insegnanti, lo sappiamo benissimo, situazione alla quale si aggiunge spesso un conflitto con i genitori, proprio per lo stesso motivo, conflitti che anni fa non c'erano, perché c'era un altro concetto di autorità anche in famiglia. Inoltre, gli insegnanti italiani sono gravati - questa è una nostra situazione purtroppo - da u forte precariato storico, da stipendi tra i più bassi d'Europa, e sono alle prese anche con una digitalizzazione che, in molte occasioni, ha acuito e reso ancor più gravoso il carico burocratico dell'insegnante. Lo posso garantire, c'è molta burocrazia in più: i registri elettronici in questo senso hanno aumentato la burocrazia; funzionano, sono meglio, benissimo, ma l'hanno aumentata, quindi spesso l'insegnante posso assicurare che diventa, più che un insegnante, un burocrate. Quindi, è necessario e doveroso un sostegno verso il mondo della scuola, soprattutto da parte delle istituzioni.

Nella nostra regione poi, veniamo a noi, questi problemi atavici, nazionali, che spero con questo nuovo Governo andranno risolti al meglio, si sono sovrapposti ad altri, come l'inizio ritardato della scuola, pur senza l'assegnazione di tutte le cattedre, la carenza di personale, in special modo quello di segreteria, fino ad arrivare ai bidelli, con una situazione amministrativa molto difficile, di cui l'Assessore si renderà conto. C'è una sofferenza del personale amministrativo. In ultimo, la questione della Carta del docente, che è stata tra l'altro oggetto della discussione che ha fatto scaturire le esternazioni dell'Assessore, che in Valle è stata interpretata diversamente, risulta essere più farraginosa rispetto alle altre regioni che hanno la Carta.

Detto questo però, nonostante tutti questi problemi che ci sono in qualsiasi sistema complesso, per carità, il sistema scolastico valdostano dimostra la propria qualità di insegnamento, ad esempio con i risultati delle prove Invalsi che sono stati pubblicati in questi giorni: abbiamo di che essere fieri del mondo dell'insegnamento valdostano. E guardate, lo dice uno che spesso, con i suoi colleghi, per la mia appartenenza politica, ha avuto tante di quelle fiammate e discordie che la metà basta. Ma questi sono dati oggettivi e possiamo essere fieri del modello valdostano, perché si sta comunque dimostrando vincente, funzionale e offre un alto grado di formazione.

La richiesta di scuse da parte dell'Assessore è arrivata da più parti, dai sindacati di categoria, alle forze politiche, dai singoli insegnanti alla società civile. Credo che questa sia l'occasione giusta per farlo, ma questo - e ritorno al concetto di prima - sta a lei, Assessore. I toni moralistici, i tribunali di quel tipo non ci appartengono, quindi non è questo nell'impegnativa. Sta a lei, se lo fa bene, se non lo fa noi ne prendiamo atto.

Quello che invece chiediamo è uno sforzo a tutti i colleghi e a tutta l'aula di ribaltare in positivo questo fatto, ribaltare in positivo questa situazione, quindi chiediamo nella nostra impegnativa che il Consiglio regionale esprima la propria solidarietà al corpo docenti valdostano, evidenziandone il ruolo attivo nella formazione degli studenti e il costante impegno nell'aggiornamento professionale. Come dicevo, i dati lo confermano, non è una percezione, abbiamo anche molto di cui essere fieri e la direzione, secondo noi, dev'essere questa: massimo sostegno.

Presidente - Per il Governo l'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Intanto, sull'opinione espressa in aula, io credo che non ci sia differenza tra un consigliere e un assessore, questa è un'interpretazione della norma statutaria. Io cercherò di essere avvocato di me stesso, dicendo già che le mie dichiarazioni rese in aula sono state chiarite nelle interviste alla RAI e questa è l'occasione. Vi ringrazio per poter in qualche maniera chiarire il mio pensiero, partendo dal presupposto che può capitare in aula, nella logica della vis polemica, di usare dei toni sopra le righe, e ho già detto che coloro che eventualmente si fossero sentiti colpiti e offesi li capisco e quindi mi scuso, come ho già detto in altre occasioni.

Resta il fatto che nella vostra risoluzione c'è un sillogismo che non funziona. Riportate, credo correttamente, nella prima parte della risoluzione le espressioni, comprese quelle improprie che ho adoperato in aula, per poi dire che queste erano state espresse per l'intero corpo docente, cosa che non è vera. Ho fatto male a prendermela con quelli che non sono stati capaci ad adoperare la piattaforma, ma ovviamente l'espressione troppo forte che ho adoperato in aula era riferita solo a loro e non all'intero corpo docenti. Se io dovessi pensare male dei docenti valdostani, dovrei domani mattina in scienza e coscienza dare le dimissioni da Assessore, nel momento in cui uno pensasse tutto il male possibile del sistema scolastico valdostano. E non parlo delle migliorie che sono necessarie, perché lei ha elencato in un brevissimo plaidoyer quelli che sono gli argomenti topici delle questioni: le segreterie, la formazione, anche la Carta dei docenti, che probabilmente va migliorata rispetto all'attuale struttura; ma l'attuale struttura non è impossibile da adoperare, lo dimostrano i dati e il fatto che appunto chi cade nell'errore è una piccola minoranza.

Che cosa dire di più di quello che ho detto fino adesso? Forse la cosa che si può aggiungere è il fatto che la dialettica politica all'interno di quest'aula deve poter essere calda, ma nel momento in cui si ritiene che in qualche maniera si sia ecceduto e i toni siano stati forse troppo alti, bisogna avere anche l'umiltà e il coraggio di ammetterlo, ed è quanto faccio questa sera.

Presidente - Consigliera Minelli a lei la parola.

Minelli (PCP) - Io prendo atto delle scuse che l'Assessore ha appena formulato e che credo siano gradite da parte degli insegnanti, immagino da parte di tutti gli insegnanti, non solo di quelli - e mi sembra che lei abbia detto questo - che lei ha identificato e ha descritto con quelle espressioni colorite. Mi sembra però che in qualche modo quasi le confermi, e mi sembra che anche qui forse qualche problema c'è.

La cosa che lei ha detto, e che io non ho visto nell'intervista alla RAI, ma ho letto in qualche dichiarazione, è che il 2 di novembre, quando in quest'aula si è discussa quell'interpellanza, lei era in piena vis polemica, e poi l'ha anche detto poco fa. Io ricordo che è stata fatta da parte mia l'illustrazione di un'interpellanza che segnalava un problema reale, sentito e sottovalutato, ancorché già affrontato in aula. Io sono andata anche, come penso abbiano fatto altre persone, a riascoltare tutto, non soltanto quel pezzettino che riguarda la risposta "incriminata", e nell'esposizione che le era stata fatta, non c'era stato nessun intento polemico.

Il fatto che lei dica "Eh, mi sono lasciato prendere, la risposta era dovuta alla vis polemica", mi pare che sia un po' troppo semplicistico, perché le espressioni che lei ha utilizzato, e non solo le espressioni, anche il tono utilizzato in quell'occasione, sono stati - a mio avviso e non solo a mio avviso, visto che è insorta tutta la scuola valdostana e tutte le organizzazioni sindacali degli insegnanti - supponenti e, permetta Assessore, anche piuttosto arroganti. Quindi, molto giusto chiedere scusa però, come è stato detto in altri momenti anche oggi qui dentro, credo che occorra fare attenzione. Certo, poi ci sono dei casi in cui nella discussione ci si lascia prendere e la discussione può essere, come l'ha definita lei, calda. Lì però non era in corso una discussione, perché lei ha utilizzato quelle espressioni nell'incipit della sua risposta! Io credo che non avesse nemmeno ascoltato bene quello che le era stato evidenziato e che le era stato esposto.

Resta il fatto che i docenti della scuola valdostana si siano sentiti non solo attaccati e denigrati, ma che si siano sentiti feriti da quelle espressioni, anche da quella meno forte di essere incapaci di una cultura digitale minima. Potrebbe anche essere che fino a un paio di anni fa una buona parte del corpo docente, perché abbiamo un corpo docente che non è giovane, non avesse una grande cultura digitale; i due anni della pandemia hanno fatto sì che nella scuola valdostana, come nella scuola italiana, siano stati fatti degli sforzi immani attraverso la DAD e tutti gli accorgimenti sono stati messi in atto, per fare in modo che gli alunni e gli studenti potessero continuare non solo ad avere le lezioni e a poter svolgere quelle che sono le normali attività, ma potessero continuare a essere una comunità scolastica, una vera comunità scolastica.

Io so per certo, perché ho seguito in maniera molto diretta nel periodo dei due lockdown le persone che insegnavano, che erano nella scuola in quel momento, che hanno fatto miracoli, anche a livello digitale. Quindi l'aver sentito quelle espressioni ha suscitato una reazione spontanea...

Voce fuori microfono.

Spontanea! Lei probabilmente no, ma io sì, e come me molte altre persone, hanno ricevuto immediatamente tutta una serie di messaggi. Gliene leggo uno solo: "Se anche il nostro Assessore", perché lei è riconosciuto come l'Assessore degli insegnanti, "ci dà degli incompetenti", e la parola è incompetenti, neanche imbecilli o altro, "cosa può pensare la gente all'esterno, quando la scuola è già criticata in tutti i modi?".

C'è poi, e lo ha ricordato il collega Perron, un'esasperazione nella scuola valdostana che riguarda tante cose. Sono stati citati ritardi nelle graduatorie, i problemi per la nomina degli insegnanti, la mancanza dei bidelli, c'è carenza di personale nelle segreterie e nella Sovrintendenza, e tutte queste cose, in un modo o nell'altro, si ripercuotono sul corpo docente che, dopo tutta la fatica fatta, davvero si è sentito molto, molto colpito.

Come dicevo, ha fatto bene a scusarsi. Le era stato fatto un appello subito dopo quel famoso 2 novembre, poi con una settimana di ritardo, a scoppio ritardato, ci sono state forze politiche presenti in quest'aula che hanno fatto le loro considerazioni e sono uscite con i comunicati. Noi non abbiamo fatto proprio nulla, perché non era nelle nostre intenzioni creare una polemica, né quando è stata presentata l'iniziativa, né dopo. Certo, ci siamo sentiti molto vicini a quelle persone.

L'impegno della risoluzione, che è stato proposto dai colleghi e dal collega Perron in particolare, è abbastanza generico, abbastanza semplice: esprimere la solidarietà al corpo docenti. È un impegno che votiamo, anche se ci saremmo aspettati qualche cosa di diverso ma, come ha illustrato correttamente il collega Perron, l'intento non era quello di cavalcare chissà quale polemica, non c'era stato quell'intento nemmeno quindici giorni fa, e di questo credo che chiunque abbia visionato tutto l'intervento, la mia illustrazione, la sua risposta e la mia replica, se ne sia accorto. Tra l'altro, e lo dico come chiosa, è significativa, per chi è andato a vedere il video dell'intervento, l'espressione del suo vicino, l'assessore Bertschy, nel momento in cui lei ha pronunciato quelle frasi, perché ha immediatamente colto la gravità delle stesse e quello che avrebbero potuto suscitare!

Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Vista la discussione, chiederei se possiamo fermarci un momento in modo da poter valutare se si possa eventualmente emendare le premesse. Quindi le chiederei una sospensione.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 18:28 alle ore 18:34.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo. Mi dicono che si è giunti a una modifica del testo della risoluzione, è stata emendata. Se magari si possono illustrare le modifiche, così anche il resto dell'aula ne è a conoscenza. Consigliere Perron a lei la parola,

Perron (LEGA VDA) - Leggo la formulazione nuova: "Preso atto delle richieste di scuse pubbliche rivolte dalle organizzazioni sindacali di categoria, dalle forze politiche, dai singoli insegnanti e dalla società civile valdostana e delle scuse fornite in Consiglio regionale dall'Assessore competente, impegna il Consiglio regionale ad esprimere la propria solidarietà al corpo docenti della Valle d'Aosta, evidenziandone il prezioso ruolo attivo nella formazione degli studenti valdostani e il costante impegno nell'aggiornamento professionale".

Presidente - Non vedo altre richieste, mettiamo in votazione la risoluzione. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 33

La risoluzione è approvata all'unanimità.

Con questo punto all'ordine del giorno si concludono i lavori del Consiglio regionale. Buona serata.

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La seduta termina alle ore 18:39.