Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1939 del 20 ottobre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1939/XVI - Interpellanza: "Raggiungimento degli obiettivi dell'attuale Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) e informazioni sul nuovo Piano in corso di elaborazione".

Marguerettaz (Presidente) - Alla presenza di 30 Consiglieri possiamo dare avvio ai lavori pomeridiani. Ci sarebbe il punto n. 44 all'ordine del giorno ma è assente il collega Marquis, quindi punto n. 45. Ha chiesto la parola la collega Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Il Piano energetico ambientale regionale è uno strumento di pianificazione previsto dalla legge 10/1991.

Come Regione Valle d'Aosta, ci siamo adeguati alla normativa statale con il PEAR del 1998, quindi con un ritardo di sette anni, e poi il secondo piano è stato approvato nel 2003 e copriva l'arco di tempo fino al 2010. Il Piano energetico che è attualmente in vigore è quindi il terzo della serie e riguarda il periodo compreso tra il 2011 e il 2020 ma è stato approvato però nel 2014. L'elaborazione di questo documento, pur essendo approvato nel 2014, però risale a un periodo di oltre dieci anni fa ed è quindi scaduto appunto nel 2020. In questo periodo a livello generale sono successe molte cose, c'è stata sicuramente un'accelerazione nel processo di riscaldamento del pianeta, un riscaldamento che si è sensibilmente aggravato e gli effetti li vediamo anche noi ormai in maniera direi quasi tangibile.

Gli obiettivi di contenimento dei consumi dell'uso di fonti rinnovabili, di riduzione del ricorso a fonti fossili si sono nel tempo notevolmente modificati. Su questo processo di adeguamenti ancorché tardivi alla normativa nazionale si è però inserito un fatto nuovo, una sorta di guizzo, di iniziativa da parte del Consiglio regionale alla fine del 2018. Lo ricordo per chi ci ascolta: a dicembre del 2018 il Consiglio regionale ha infatti affermato la necessità di andare in una direzione più incisiva e di rinunciare all'uso delle fonti fossili in Valle d'Aosta entro il 2040, quindi in anticipo rispetto agli obiettivi che sono posti dall'Unione europea e ha approvato all'unanimità un ordine del giorno in questo senso che prevede un obiettivo che è sicuramente sfidante.

Sulla base di quella deliberazione del Consiglio, è stata poi redatta la Road Map per una Valle d'Aosta Fossil Fuel Free al 2040, le linee guida per la decarbonizzazione, di cui abbiamo discusso anche nel passato Consiglio, in quello di quindici giorni fa. La risposta che ci è stata data dal Presidente, cioè che l'approvazione di questo documento da parte del Consiglio non è necessaria perché, nonostante sia espressamente prevista nella presentazione della Road Map, tale indicazione è stata frutto di un refuso, a me ha stupito negativamente, considerata, e l'ho già detto quindici giorni fa, la valenza strategica della Road Map e la sua caratteristica di documento in qualche modo di cornice, da cui discendono poi tanti altri strumenti di pianificazione, strumenti programmatori regionali di cui il PEAR è l'esempio forse più importante. Non a caso in quella Commissione in cui era stata illustrata la Road Map numerose erano state le osservazioni fatte dai Consiglieri presenti, dopodiché però, dopo l'illustrazione, il documento è un po' rimasto lì.

Per raggiungere quegli obiettivi sfidanti che il Consiglio regionale ha indicato con il suo voto unanime del dicembre 2018, occorre però un'accurata pianificazione degli interventi e una vera e propria strategia di decarbonizzazione di cui la Road Map indicava soltanto le linee guida e che si deve articolare attraverso vari strumenti. La strategia di decarbonizzazione è cosa diversa dalla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici perché prevede proprio degli obiettivi molto più finalizzati alla decarbonizzazione vera e propria.

Con queste premesse quello che chiediamo di conoscere è: "se gli obiettivi previsti per il 2020 dall'attuale Piano energetico sono stati raggiunti per quanto riguarda la riduzione complessiva dei consumi energetici e per la percentuale di copertura del fabbisogno complessivo con fonti energetiche rinnovabili", tenuto conto che il Piano prevedeva di arrivare al 2020 con una percentuale del 52,1 percento di consumi da fonti rinnovabili. Non si tratta di una semplice curiosità, perché i piani non hanno molto senso se poi non portano a un risultato, quindi è fondamentale, nel momento in cui ci si accinge ad aggiornare un Piano, fare il punto sui risultati che si sono raggiunti, capire che cosa ha funzionato e che cosa no. Questa è la domanda forse più importante.

Chiediamo poi "a che punto è la redazione del nuovo PEAR...", ci è stato detto che è in fase di definizione ma vorremmo capire e anche capire "quale arco di tempo coprirà il nuovo Piano", perché quelli precedenti avevano una durata diversa, non sempre per lo stesso numero di anni; "quale percorso è previsto ed entro quali tempi si intenda arrivare alla consultazione pubblica - perché è un piano che va a VAS -, alla discussione e all'approvazione del documento"; infine "se il nuovo Piano energetico in corso di elaborazione ha assunto e sta declinando, con una cronologia stringente, l'obiettivo indicato dal Consiglio regionale nel 2018", per arrivare appunto all'abbandono dei combustibili fossili entro il 2040. Quest'ultima domanda si collega in qualche modo alla prima ed è ugualmente importante perché se l'obiettivo resta quello di arrivare a zero nel 2040, bisogna che ci siano dei tempi precisi, nel senso di indicare nel 2025 che vogliamo essere a una percentuale di tot, che può essere di 60-70 e così pure nel 2030, nel 2035, per arrivare al termine del periodo considerato.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Prima di rispondere ai quesiti puntuali, che credo siano anche estremamente importanti visto anche il momento che stiamo vivendo in termini sia di richieste che di tematica generale, è evidente che stiamo cercando di fare nei tempi che ci sono dati la migliore pianificazione possibile, cercando anche di mantenere l'attenzione su già dei documenti di strategia assegnati, e poi lo diremo nelle risposte, lei ha citato la mappa sul Fossil Fuel Free sapendo bene che viviamo in un contesto dove molte delle cose che vorremmo veder già verificate e anche normate attraverso i decreti nazionali e anche le direttive europee sono ancora in corso di elaborazione. Noi quindi ci muoviamo in un contesto in cui dobbiamo fare la nostra parte, ma, per fare bene la nostra parte, abbiamo bisogno che tutto il modello faccia dei passi avanti anche decisivi e anche in fretta se sarà possibile.

Per venire al primo quesito: "se gli obiettivi previsti per il 2020 dall'attuale PEAR sono stati raggiunti per quanto riguarda la riduzione complessiva dei consumi energetici e la percentuale di copertura del fabbisogno complessivo con fonti energetiche rinnovabili", la risposta è sì, articolandola evidentemente. Per rispondere al quesito, occorre premettere che il documento di riferimento da cui desumere i dati è il monitoraggio del Piano energetico ambientale regionale disponibile sul sito regionale "Sezione energia". Tale documento fa riferimento al 2019 e non al 2020 in quanto lo stesso viene aggiornato a cadenza biennale e tale attività, fortemente impegnativa peraltro in termini di tempo, è stata calendarizzata successivamente al completamento della fase di scrittura del PEAR VdA 2030.

Il 2019 viene preso come anno di riferimento per i segnali del PEAR in quanto il 2020, come tutti sappiamo, è stato caratterizzato a causa della pandemia da Covid e dalle relative restrizioni da andamenti anomali del sistema energetico che non possono risultare significativi per una lettura critica dei dati. Dicevo comunque che gli obiettivi sono stati raggiunti.

Occorre sottolineare, per una corretta lettura delle informazioni, che nel corso di questi ultimi anni è stato fatto un grande lavoro di approfondimento sui dati relativi al sistema energetico regionale che ha portato a posteriori a migliorare le stime di consumo registrate sul territorio e ad avere una migliore conoscenza del sistema energetico regionale. Tale lavoro di affinamento metodologico ha portato a consolidare i valori di consumo finale lordo inferiore di oltre mille gigawatt/ora rispetto alle stime precedenti. Sottolineiamo quest'aspetto perché se in questo terzo piano avremo un punto di partenza migliore, è proprio per il lavoro che è stato fatto a livello metodologico per poter finalmente avere dei dati certi sui quali fare le stime, fare gli approfondimenti e anche fare il lavoro e le politiche che vorremmo innestare.

Riguardo alla formulazione della domanda, è anche opportuno specificare che l'obiettivo di PEAR era collegato agli obiettivi di Burden Sharing, i quali non rappresentano la reale copertura dei consumi con fonti rinnovabili ma il rapporto matematico fra tutta la produzione da fonti rinnovabili, anche la quota di produzione idroelettrica che poi viene esportata, e il consumo del territorio. Anche in questo caso il valore del target che era stato attribuito come obiettivo della Valle d'Aosta ha risentito in fase di stima iniziale di alcune approssimazioni iniziali corrette negli anni in fase di monitoraggio. L'andamento dei consumi finali lordi ha registrato un'inversione di tendenza rispetto al decennio precedente: da crescita leggera a decrescita rispettando pertanto l'obiettivo che era stato assegnato al PEAR 2020.

Per quanto riguarda la quota di consumo finale lordo coperto da fonti rinnovabili, a seguito del monitoraggio effettuato dal GSE Enea, l'obiettivo di Burden Sharing risulta raggiunto e ampiamente superato. Tralasciando il valore atipico e come precedentemente specificato, poco rappresentativo del 2020 in cui è stato superato il 100 percento, l'obiettivo risulta comunque ampiamente superato in tutti gli anni di monitoraggio: ad esempio, nel 2018 l'83 percento a fronte di un obiettivo del 51.

Le lascerò la risposta per alcuni approfondimenti tecnici che eviterei di leggere soprattutto facendo una considerazione che, al di là dell'obiettivo raggiunto, sappiamo che invece gli obiettivi da raggiungere sono molto più sfidanti per il futuro, perché se, rispetto alla pianificazione di questi anni, sono stati fatti dei progressi, quello che ci viene richiesto in termini di riduzione dei consumi, di aumento delle FER è di molto superiore nel prossimo periodo.

Punto 2: "a che punto è la redazione del nuovo PEAR e qual è l'arco di tempo che coprirà il nuovo piano", la redazione del PEAR VdA 2030 e di tutta la documentazione connessa, linee guida sull'idrogeno, rapporto ambientale, valutazione di incidenza, monitoraggio e sintesi non tecnica, è in avanzato stato di definizione. In questi ultimi mesi il settore energia è stato caratterizzato da una variazione continua del contesto e da una forte incertezza, che ha richiesto un impegno aggiuntivo da parte degli uffici sia per risolvere condizioni urgenti, sia per presidiare l'evoluzione del contesto e valutarne gli impatti sul PEAR. Questo ha richiesto aggiornamenti continui dei dati in elaborazione richiedendo di sospendere alcune ipotesi relative alla definizione degli scenari per mancanza di un quadro regolatorio nazionale e completo. Si cita tra i principali ambiti di incertezza il Tavolo di lavoro sulla definizione delle aree idonee e non idonee, che evidentemente ha degli impatti, sempre a titolo esemplificativo ci sono tutti i decreti che siamo in attesa di emanazione o revisione, tipo quello relativo all'incentivazione delle CER, e alcune direttive che possono avere ripercussioni importanti sulla programmazione regionale. Inoltre occorre considerare che in questi mesi sono emersi nuovi elementi da prendere in considerazione per la stesura del Piano, che deve essere coerente e raccordarsi con la programmazione degli altri settori. Questo è di fondamentale importanza, citiamo anche qui la bozza di strategia sullo sviluppo sostenibile regionale, la bozza di Piano dei trasporti regionale, il Piano nazionale transizione ecologica per fare qualche esempio. Piani che hanno comportato modifiche ai contenuti dello stesso con conseguente inevitabile differimento dei termini di consegna del PEAR che avevamo inizialmente previsto per l'estate 2022. L'orizzonte temporale del nuovo PEAR è quello del 2030 e ovviamente dobbiamo riuscire a realizzarlo quanto prima di modo da avere anche la possibilità di dargli una concreta attuazione.

Il punto 3: "quale percorso è previsto, entro quali tempi si intenda arrivare alla consultazione pubblica, alla discussione e all'approvazione del Piano", intendiamo portare la consultazione del documento nei prossimi due mesi, comunque entro la fine dell'anno. Le tempistiche e le modalità previste dal procedimento di VAS di cui alla legge n. 12/2009... sappiamo bene, in seguito a modifiche normative nazionali, che prevede 45 giorni di pubblicazione per prendere visione della proposta e formulare osservazioni. In tutta questa fase di redazione del Piano abbiamo ovviamente incontrato gli stakeholder e continueremo a farlo in questa fase successiva di modo da poter costruire una strategia di sviluppo sostenibile e soprattutto ben partecipata. Ovviamente, oltre agli stakeholder, inizierà la discussione e il confronto nelle Commissioni consiliari e poi in Consiglio regionale.

Punto 4: "se il nuovo PEAR in corso di elaborazione ha assunto e sta declinando con una stringente cronologia l'obiettivo indicato dal Consiglio regionale con la deliberazione n. 224/2018 e ribadita dalla Road Map citata in premessa di arrivare a una Valle d'Aosta Fossil Fuel Free entro il 2040", ovviamente, per tutto quello che riguarda le azioni di competenza, sì. Il PEAR VdA 2030 prende in considerazione l'obiettivo Fossil Fuel Free in riferimento appunto agli ambiti di competenza a esclusione di quelli delle emissioni attribuibili al settore agricoltura e rifiuti. Per andare più nello specifico, i consumi energetici comportano poco meno dell'81 percento delle emissioni dei gas climalteranti complessive, mentre il restante 19 percento è da attribuire al settore dei rifiuti e dell'allevamento una attività agricole.

Per concludere, da parte mia in termini politici, sia a nome del Governo che della maggioranza, stiamo cercando di far accelerare nella maniera che si può fare... una fase comunque di continua emergenza per dare al Consiglio regionale la possibilità di iniziare il confronto su questo Piano di grande importanza.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.

Minelli (PCP) - Le chiedo la cortesia di avere la risposta scritta perché ci sono vari elementi e confesso di non essere riuscita a prendere appunti su tutto, però c'è una cosa che noto: lei ha fatto riferimento - e peraltro ne avevo fatto riferimento anch'io - agli obiettivi stabiliti dal decreto del Burden Sharing e mi ha detto che quella percentuale che era stata prevista del 52,1 percento è stata ampiamente superata, però non c'è soltanto quell'obiettivo, inoltre c'è qualche cosa che non torna completamente, perché quindici giorni fa, quando ho posto una domanda che in parte era simile al Presidente nelle sue funzioni di Assessore all'ambiente, facendo riferimento proprio al monitoraggio del 2019, mi aveva detto che il 66 percento dei consumi energetici proveniva da fonte fossile. Questo vuol dire che se il 66 percento proviene da fonte fossile, soltanto il 34 percento viene da fonti rinnovabili, quindi siamo a un obiettivo che è ancora molto basso. È vero che facciamo riferimento al 2019, oggi siamo nel 2022, ma non credo che in tre anni dal 34 percento ci si sia innalzati molto...Poi lei ha fatto riferimento anche ai coefficienti che prevedono di considerare l'energia esportata, però io facevo riferimento in particolare ai consumi provenienti da fonte fossile. In questo senso quindi penso che non abbiamo raggiunto pienamente gli obiettivi che erano previsti, forse quello del Burden Sharing ma non quello di andare nell'ottica di una reale decarbonizzazione.

Per quanto riguarda la redazione del Piano, lei ci ha detto che è a buon punto, che era poi quello che era emerso anche durante la Commissione quando avevamo posto delle domande ai funzionari sia dell'Assessorato che del COA, capisco che c'è un'accelerazione, rilevo comunque che siamo nel 2022 e, anche con tutti i problemi che ci sono stati, il Piano scadeva nel 2020.

Ora ci sarà il procedimento di VAS, lei ha ricordato i quarantacinque giorni, poi ci dovranno anche essere le valutazioni sulle osservazioni alla VAS, soltanto dopo andrà in Commissione e poi in Consiglio, quindi immagino che, se tutto andrà bene, il nuovo PEAR 2020-2030 sarà approvato a febbraio 2023 o comunque non molto prima.

Per quanto riguarda la cronologia che io ponevo come problema, sicuramente ci dev'essere quest'accelerazione, perché altrimenti l'obiettivo che ci siamo dati tutti quanti quattro anni fa è un obiettivo che non verrà centrato, ma rimarrà anche un obiettivo che ha avuto una valenza soltanto enunciativa, perché oggi siamo nel 2022, per arrivare al 2040 ci vogliono 18 anni, in 18 anni arrivare all'azzeramento o comunque vicino al livello zero richiede una marcia a tappe forzate. È questo che vedo come grande criticità, se nella pianificazione e nel Piano energetico che andremo ad approvare non ci sarà una prescrizione molto molto precisa su tutta una serie di elementi che dovranno essere accompagnati e sostenuti con tutti gli strumenti possibili immaginabili. Avevamo votato una legge nel 2019 sulla mobilità sostenibile, bisognerà capire se quella legge non andrà in qualche maniera anche rivista, perché ci sono sicuramente delle cose da sistemare, ma poi anche per tutto quello che riguarda l'efficientamento energetico, da una parte, quindi il settore dell'urbanistica e, dall'altra, il settore dei trasporti, si dovrà assolutamente andare a incidere in maniera più seria, più convinta, mettendoci anche ovviamente delle risorse che non sono solo economiche, sono anche delle risorse in termini d'investimento di responsabilità. Quello che per noi deve rimanere saldo è quell'obiettivo del Fossil Fuel Free al 2040 e non ci devono essere degli arretramenti, altrimenti bisogna cambiare, venire in Consiglio e prendere una decisione diversa. In ultimo io continuo a ritenere che anche le linee guida della Road Map dovrebbero essere approvate, perché da lì discende tutto il percorso che dovrete fare.