Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1940 del 20 ottobre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1940/XVI - Interpellanza: "Procedimenti autorizzativi per la costruzione di impianti idroelettrici, eolici e fotovoltaici".

Marguerettaz (Presidente) - A questo punto ritorneremmo sul punto all'ordine del giorno n. 44, collega Marquis, come lei ben sa, ai sensi dell'articolo 100 del nostro Regolamento, qualora l'interpellante non si trovi presenti in aula nel momento in cui viene annunciata la loro interpellanza, questa si considera ritirata. Ovviamente non siamo così fiscali ma chiederei quindi di annunciare il punto 44 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il collega Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - La ringrazio per la disponibilità, evidentemente ha ritenuto che il tema fosse di grande importanza per i lavori dell'aula e allora provo a introdurlo. Ci riferiamo alla questione energetica, in particolare al discorso della produzione di energia rinnovabile. Ormai ne parlano tutti, c'è l'esigenza, se non di arrivare all'indipendenza energetica, di incrementare quanto meno la produzione e questo attraverso una diversificazione della produzione. Anche il piano nazionale di ripresa e resilienza ha messo a disposizione degli importanti fondi per contribuire a raggiungere l'obiettivo di decarbonizzare l'atmosfera e sono questi obiettivi ambiziosi che partono dalla stessa Unione europea. Gli investimenti vengono valorizzati nell'ambito dell'idroelettrico, del fotovoltaico, dell'eolico e poi addirittura per la produzione da idrogeno e la sua sperimentazione per cercare di andare nei prossimi anni in quella direzione e seguire una via nuova.

Sui giornali però, a fronte di tutto questo parlare di aumenti di produzione, viene sempre evidenziato che la situazione dell'Italia è del tutto particolare, perché, a differenza di tutti gli altri Stati, non riusciamo poi a mettere sul campo le iniziative sostanzialmente, ci diamo dei programmi ambiziosi, dopodiché non si arriva a procedere con le installazioni e a metterle in opera. Questo perché è risaputo che ci vanno parecchi anni per arrivare a capo di queste questioni, vuoi perché ci sono degli approcci tradizionalmente ostili anche dall'esterno riguardo a questa materia, però siamo arrivati a un punto che bisogna anche capire qual è la priorità, se la priorità è non mutare lo status quo territoriale ambientale o la priorità è quella di cercare di produrre maggiore energia, non si può avere tutto, bisogna fare delle scelte.

A questo riguardo quindi l'interpellanza è per capire se anche la nostra Regione vive le stesse difficoltà delle altre, ha l'ambizione di chiedere quante sono le attività di istruttoria in corso rispettivamente per nuovi impianti di natura idroelettrica, eolica e fotovoltaico; se si stima che questi procedimenti d'autorizzazione che si hanno in pancia nella Pubblica Amministrazione si possano concludere a breve, nell'anno in corso, o quando, e se eventualmente, a fronte di questa situazione che riteniamo d'emergenza energetica, sono state introdotte delle innovazioni nella filiera delle autorizzazioni per cercare di snellire i procedimenti per favorire l'installazione di nuovi impianti o se, anche in questo contesto, siamo ancora in una situazione di gestione ordinaria com'era negli anni precedenti.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Colgo l'occasione per comunicare al consigliere Aggravi che gli stiamo inviando la risposta scritta che scadeva oggi sullo stesso tema che riguarda le procedure autorizzative rispetto agli impianti fotovoltaici, idroelettrici ed eolici e ringrazio le strutture dell'Assessorato per cercare sempre di rispondere nei tempi alle giuste sollecitazioni che arrivano dal Consiglio.

Rispetto all'interpellanza che riprende anche un po' l'interrogazione di ieri, in generale il tema dell'energia che ci ha visto prima trattare il tema della pianificazione energetica e l'importanza di tutto il lavoro che si dovrà fare nel prossimo futuro, rispondo puntualmente alle domande, poi mi riservo un paio di considerazioni finali.

Associo le prime due domande: "quante richieste di autorizzazione per la costruzione di nuovi impianti sono in corso d'istruttoria rispettivamente per l'idroelettrico, l'eolico e il fotovoltaico e a quanto risale la presentazione di ciascuna istanza" e "se si stima che i procedimenti autorizzativi si concludano entro l'anno in corso". Alla data attuale è in corso un unico procedimento relativo alla costruzione di un impianto idroelettrico la cui istanza è stata presentata il 5 maggio 2022, per consentire la predisposizione e le integrazioni progettuali richieste in sede di conferenza di servizi il 23 maggio, su richiesta dell'impresa proponente, è stato concesso un idoneo periodo di sospensione.

Nella successiva riunione della conferenza dei servizi del 5 ottobre è stata espressa una valutazione tecnica positiva sul progetto subordinando il rilascio dell'autorizzazione unica all'ottenimento della delega ai sensi dell'articolo 48, comma 12, legge n. 11/1998. Alla luce di quanto sopra, è presumibile che detto procedimento si concluda entro l'anno in corso. Questo per dire che oggi sono queste le richieste in atto e non sono attivi i procedimenti per l'installazione di impianti eolici e fotovoltaici, che non vuol dire che non si stiano realizzando ma vuol dire che non hanno bisogno di questo tipo di autorizzazione. Per darle qualche dato, dal 2009 la struttura competente ha gestito 154 procedimenti di autorizzazione unica comprensivi di varianti e di variazione della titolarità per impianti FER con una durata media degli stessi pari a 74 giorni. Analizzando l'ultimo semestre utile, detta media scende a 53 giorni, però era anche un solo impianto, quindi sono andati veloce. Quello che però credo sia rilevante da segnalare è che sui 154 procedimenti complessivi, 14 solo sono stati relativi al fotovoltaico, il che vuol dire che riferendosi alle più di 2.700 pratiche delle quali abbiamo parlato ieri, tanti impianti sono piccoli impianti che non hanno bisogno di questo tipo di autorizzazione: 1 all'eolico, 9 alle biomasse e 130 all'idroelettrico.

"Quali attenzioni amministrative sono state introdotte o si intendano introdurre rispetto all'ordinarietà verso quest'attività in considerazione dell'emergenza che stiamo vivendo", direi che la precedente domanda ci fa dire che il numero dei procedimenti in corso e i tempi medi di evasione degli stessi... si può ritenere che al momento la struttura competente, unitamente a tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nelle procedure, sia in grado di far fronte in maniera tempestiva alle eventuali ulteriori richieste di autorizzazione unica che dovessero pervenire. È bene anche ricordare che in seguito all'entrata in vigore della legge 27 aprile 2022 n. 34, conversione in legge con modificazioni del decreto-legge 1° marzo 2022 n. 17 recante: "Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica, del gas naturale per lo sviluppo delle energie rinnovabili per il rilancio delle politiche industriali", sono state introdotte delle semplificazioni in merito ai titoli abilitativi medesimi per l'installazione di impianti da fonte rinnovabile: a titolo d'esempio, l'installazione di impianti fotovoltaici a tetto avviene in edilizia libera con solo la comunicazione.

Nel caso nostro, a livello regionale, stiamo cercando, insieme al procedimento che riguarda la task force mille esperti, di semplificare l'attività di informatizzazione cercando di arrivare a un'ulteriore semplificazione del procedimento, anche se in quest'ultimo periodo stiamo lavorando anche sul piano nazionale dove il GSE, insieme a tutti gli altri Assessori, ha proposto - e speriamo che lo faccia quanto prima - un'attività di sportello unico con un'unica piattaforma per tutti i procedimenti. Il tema quindi non è tanto la velocità di risposta dei procedimenti ma la possibilità di sensibilizzare e mettere a disposizione delle politiche anche di incentivazione per cercare di produrre quell'attività significativa di aumento delle FER facendo bene attenzione che tutto questo si deve governare in una politica d'investimento sul territorio che tenga conto di tutti i fattori.

Qualche giorno fa abbiamo avuto modo di confrontarci con l'assessore Sapinet e le sue strutture al riguardo della pianificazione degli investimenti sulla produzione di impianti fotovoltaici sul territorio, quindi dobbiamo essere bravi a far crescere la produzione delle FER, quindi l'autoproduzione delle nostre energie per diventare, se possibile, più autonomi in futuro anche rispetto all'energia data dal sole, il fotovoltaico, ma allo stesso tempo costruire un modello di pianificazione che sappia salvaguardare le caratteristiche essenziali del nostro territorio e soprattutto la capacità del nostro territorio di essere un territorio sia autonomo sotto il profilo energetico ma anche rispettoso di una delle sue attività di fondamentale importanza: la coltivazione del territorio, salvare il territorio e il consumo anche del territorio.

Noi, con tutti gli altri Assessori, stiamo proponendo proprio in queste ore, in questi giorni, lo faranno i Presidenti di Regione, documenti di discussione al nuovo speriamo prossimo Governo quanto prima, tra questi ci sono anche tutta una serie di sollecitazioni rispetto alle tematiche energetiche e alle pianificazioni che sarà necessario completare per dare la possibilità a ogni Regione di sviluppare le proprie politiche energetiche.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere collega Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Grazie Assessore, la sua risposta è ineccepibile perché ha interpretato alla lettera la domanda che è stata fatta: quante autorizzazioni e devo riconoscere che sono stato il primo a essere tratto in inganno, perché come qualsiasi cittadino, quando parla di autorizzazione, intende dire idroelettrico dal momento della richiesta di derivazione idrica, e su questo lei mi risponderà: "io ho fatto il mio lavoro". Lo riconosco, lei ha fatto il suo pezzettino, però la prossima volta dovrò indirizzare la stessa interpellanza al collega Marzi, o chi ci sarà su quello scranno, per arrivare a capo di questa questione, perché il cittadino che fa le istanze fa il ragionamento da quando presenta una pratica, invece qui facciamo la distinzione se c'è il pezzo che ha fatto i Lavori pubblici, se c'è il pezzo che ha fatto l'Ambiente, se c'è il pezzo che ha fatto le Attività produttive. Il tutto porta a fare una sommatoria, in questo caso l'Assessorato delle attività produttive - lo devo riconoscere - è l'ultimo che entra in campo, è come il notaio che mette il bollo sulla pratica ed effettivamente, dopo tutta questa lungaggine che viene ereditata dagli altri, lì si cerca di arrivare il prima possibile per mettere la gente ormai esausta nelle condizioni di poter iniziare a intraprendere i lavori. Questo va riconosciuto, dovrò fare la domanda diversamente, però questo mette in luce che c'è un approccio che alla fine ognuno sa di far bene il suo mestiere ma non sa come lo fanno gli altri e poi si rischia che non c'è nessuno che ha la visione complessiva della materia, perché mi risulta che in pancia ce ne siano tante di pratiche, soprattutto nell'idroelettrico - e vedo il collega Marzi che annuisce - e quindi per l'imprenditore quello che fa fede è la presentazione di un'istanza, la pratica parte da quel giorno e arriva nel momento poi che il buon assessore Bertschy mette il bollo e rende cantierabile finalmente l'opera.

Il problema quindi esiste e credo che anche in Valle d'Aosta esista come nelle altre realtà, perché credo che i numeri siano molto elevati di pratiche che siano ferme per tutta una serie di buone ragioni, però la mia domanda era se in questo momento si era pensato di mettere in atto una sorta di condivisione programmatica fra gli Assessorati per cercare di mettere assieme l'energia, dei tavoli di concertazione per arrivare a velocizzare le procedure, ma evidentemente, da quello che ho capito, la situazione non ha visto delle evoluzioni rispetto alla gestione ordinaria.