Oggetto del Consiglio n. 1904 del 19 ottobre 2022 - Verbale

Oggetto n. 1904/XVI del 19/10/2022

APPROVAZIONE DI MOZIONE: "IMPEGNO DEL GOVERNO REGIONALE A DARE IMMEDIATA ATTUAZIONE ALLE DISPOSIZIONI DELLA L.R. 19/2021 IN MATERIA DI EQUO COMPENSO PER GLI INCARICHI CONFERITI A PROFESSIONISTI DA PARTE DELLA REGIONE, SUOI ENTI STRUMENTALI E SOCIETÀ CONTROLLATE".

Il Vicepresidente MARGUERETTAZ dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dai Consiglieri SAMMARITANI, LAVY, AGGRAVI, PERRON, MANFRIN e DISTORT e iscritta al punto 8 dell'ordine del giorno dell'adunanza.

Illustra il Consigliere SAMMARITANI.

Replica il Presidente della Regione LAVEVAZ.

Il Presidente ricorda che i Consiglieri presenti in aula votano utilizzando il sistema di voto elettronico e il Consigliere collegato in videoconferenza vota a seguito di appello nominale.

IL CONSIGLIO

- richiamati l'articolo 36bis del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale e la delibera dell'Ufficio di Presidenza n. 35 del 12 aprile 2022;

- proceduto a votazione palese mediante procedimento elettronico da parte dei Consiglieri presenti in aula e per appello nominale da parte del Consigliere collegato in videoconferenza;

- ad unanimità di voti favorevoli (presenti e votanti: trentadue);

APPROVA

la sottoriportata

MOZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE

VISTE le risposte fornite dal Governo regionale alle numerose interpellanze in materia di equo compenso presentate dal Gruppo Lega Vallée d'Aoste dopo l'approvazione della legge n.19 del 2021, avvenuta nel mese di luglio 2021;

RICORDATO il disposto della Legge Regionale n.19/2021 e in particolare dell'art. 2 che così dispone:

Art. 2 (Equo compenso e clausole vessatorie)

La Regione, i relativi enti strumentali e le società controllate, direttamente o indirettamente, dalla stessa garantiscono, all'atto dell'affidamento e nel corso dell'esecuzione degli incarichi conferiti a professionisti, il diritto all'equo compenso e contrastano l'inserimento di clausole vessatorie, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 24, comma 8, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti pubblici), dall'articolo 13bis della legge 31 dicembre 2012, n. 247 (Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense), e dall'articolo 19 quaterdecies del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148 (Disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili), convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 4 dicembre 2017, n. 172.

Ai fini di cui al comma 1, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale adotta atti di indirizzo nei confronti delle competenti strutture regionali, degli enti strumentali della Regione e delle società controllate, direttamente o indirettamente, dalla stessa, prevedendo in particolare che:

negli atti relativi alle procedure di affidamento, i compensi professionali siano determinati sulla base dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche professionalità e che gli stessi, così individuati, siano utilizzati quale criterio o base di riferimento per determinare l'importo a base di gara, tenendo conto della possibilità di avvalersi, senza oneri a carico del richiedente, dell'ausilio delle commissioni di valutazione degli onorari istituite presso i vari ordini professionali;

CONSIDERATO che la mancata adozione degli atti di indirizzo di cui all'articolo 2 comma secondo, appena citato, ha provocato più di un'ipotesi di mancato rispetto della legge in questione da parte dei soggetti tenuti alla sua applicazione;

RICORDATO che nelle risposte del Governo regionale alle precedenti iniziative di questo gruppo consiliare sono state evidenziate delle non meglio specificate complessità nel rispettare il disposto dell'articolo due comma secondo già citato;

CONSIDERATO altresì che appare poco efficiente e violativo del principio di buona amministrazione che la stessa Giunta dotatasi di uno strumento normativo, poi non adotti gli atti necessari alla sua effettiva applicazione specificamente previsti dalla legge;

CONSIDERATO che, malgrado le numerose iniziative consiliari già richiamate e le risposte ottenute in tali occasioni, il Governo regionale non ha ancora oggi esplicitato quali sarebbero, sotto l'aspetto tecnico, le asserite difficoltà e/o le complessità incontrate dagli uffici nel predisporre gli atti di indirizzo di cui al comma 2 dell'art. 2 della Legge 19/2021;

CONSIDERATO che in occasione dell'ultima interpellanza di questo gruppo, discussa nella seduta pomeridiana del Consiglio regionale del 13 scorso ed intitolata "Predisposizione degli atti di indirizzo previsti dalla legge regionale 19/2021 in materia di equo compenso", il Presidente della Regione esponeva che ormai era opportuno attendere l'emanazione della norma nazionale in materia che si trovava all'esame del Senato e che la replica dell'interpellante consigliere Sammaritani era, testualmente: "Il tema quindi, secondo me, non è tanto il fatto che è passato un anno e quindi è meglio aspettare ormai che esca la norma nazionale, anche perché mi permetto di dire che, visti i tempi che corrono, probabilmente c'è anche il rischio che quella legge non veda mai la luce vista la situazione politica attuale...";

VALUTATA quindi la situazione stallo della norma nazionale in questione e l'impossibilità di prevedere l'iter della normativa nazionale in materia;

IMPEGNA

il Governo regionale, nella persona del suo Presidente, a dare immediata attuazione a quanto disposto dall'articolo 2, comma 2, della legge regionale n. 19/2021.

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