Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1889 del 6 ottobre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1889/XVI - Interpellanza: "Piano di interventi e servizi a favore delle persone con disabilità".

Bertin (Presidente) - Riprendiamo. Siamo al punto n. 44. Si è prenotato per l'illustrazione dell'interpellanza il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - L'interpellanza trae spunto dal piano degli interventi e servizi a favore delle persone con disabilità da attuare nel triennio 2018-2020, quindi un piano triennale che è stato approvato in data 8 gennaio 2018 con la delibera di Giunta regionale n. 8. È una delibera questa interessante, l'ho letta con attenzione e devo dire che l'ho letta una decina di volte ma ho avuto delle difficoltà e ho ancora tuttora delle difficoltà a capirne i contenuti. In particolare, nelle premesse si evidenzia che con tale iniziativa ci si è posti l'obiettivo "di consolidare un'alleanza forte tra le famiglie di persone con disabilità, associazioni, volontari, privato sociale, imprese e istituzioni pubbliche per costruire un programma pluriennale di azioni che permetta a tutte le persone con disabilità di poter avere un progetto personalizzato di vita". Ovviamente il progetto era ambizioso, molto probabilmente anche perché la data era abbastanza particolare: l'8 gennaio, si trattava di fine legislatura. Veniva anche evidenziato che, per realizzare quanto in esso contenuto, occorrono continuità di attenzione, impegno e lavoro da parte di tutte le istituzioni coinvolte e che pertanto è indispensabile procedere alla formalizzazione dei gruppi di lavoro interessati. Questo programma sostanzialmente triennale nasce da una manifestazione che è stata fatta in occasione della "Giornata della disabilità", era la giornata del 3 dicembre ma in quest'occasione si è fatta una manifestazione che è durata dal 27 novembre al 3 dicembre 2017 alla Cittadella dei giovani, una manifestazione ben organizzata, che è costata circa 50 mila euro a livello organizzativo, e in questa manifestazione si sono un po' incontrate tutte le parti: dalle Associazioni a qualche rappresentante di famiglia, soggetti coinvolti. Alla fine di questa manifestazione si è fatta un po' una sintesi delle idee che sono uscite dai confronti ed è nato il piano che è stato approvato nel mese di gennaio 2018. Il piano individua delle priorità: la prima priorità da fare subito, c'era scritto nel 2018: "raccolta strutturata dei dati relativi alla disabilità incrociando gli archivi degli Assessorati istruzione, cultura, attività produttive, politiche del lavoro e ambiente, al fine di pervenire a una base dati stratificata, nominativa e individuale che consenta di monitorare l'evoluzione del fenomeno nel tempo e di dimensionare correttamente i fabbisogni dei servizi e interventi". Dicevo prima che ho difficoltà a capire il contenuto di questa delibera perché vengono costituiti sei-sette tavoli, sei-sette gruppi di lavoro nell'ambito del tema della disabilità. In ultimo viene evidenziato che dovrà essere costituito, con un atto del Coordinatore del Dipartimento sanità, salute e politiche sociali, un gruppo di lavoro composto da rappresentanti della struttura competente in materia di disabilità, del Dipartimento trasporti, del Consiglio permanente degli Enti locali e del Co.Di.VdA al fine di esaminare e valutare le soluzioni avanzate nel documento programmatico allegato, che riporta la sintesi di tutte le iniziative. Viene anche detto che il gruppo interistituzionale sulla disabilità ha il ruolo di monitorare l'evoluzione di tutta la conduzione delle iniziative che sono state individuate. Mi risulta che questo gruppo è più di un anno addirittura che neanche si riunisce, quindi non so quale monitoraggio potrà fare perché mi pare che il gruppo interistituzionale di cui fa parte anche il collega Padovani sia stato individuato ed è stato ricostituito l'anno scorso ma non ha fatto delle riunioni oltre a quella di insediamento.

Al netto di questo, con l'iniziativa che è stata presentata sostanzialmente si chiede: "se il gruppo di cui al punto 9 - quello che ho citato prima del deliberato - è stato istituito, quali determinazioni ha prodotto e quanti e quali altri gruppi o tavoli di lavoro previsti nella delibera sono stati attivati o si intendono attivare". Punto n. 2: "se gli interventi ritenuti prioritari tra le azioni ricomprese nel piano che dovevano essere avviate già nel 2018 sono stati attuati e se al piano 2018-2020 ha fatto seguito il piano 2021-2023", perché il problema della disabilità permane, quel piano forse ha cessato le sue funzioni. Punto n. 3: "a quanto ammonta in Valle d'Aosta il numero delle persone con disabilità aventi diritto a un progetto personalizzato di vita e quante di esse ne hanno beneficiato nel triennio 2018-2020" in quanto la finalità era di dotare tutte le persone del progetto di vita, tutte le persone con disabilità in questo piano triennale. Punto n. 4: "se ritiene che le persone disabili e le loro famiglie possano ritenersi soddisfatte dell'attuazione di questo piano".

Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - La prima domanda dell'interpellanza è: "se il gruppo di cui al punto 9 del deliberato è stato istituito". Questa è una delibera del 2018 e non è stato istituito successivamente questo gruppo di lavoro, quello indicato al punto 9 della deliberazione del 2018 in quanto il gruppo stesso, così come declinato, avrebbe rappresentato un doppione sia per componenti che per funzioni del gruppo interistituzionale sulla disabilità. Al gruppo interistituzionale sulla disabilità costituito con delibera della Giunta n. 3132 spetta elaborare linee politiche condivise sul percorso di inclusione delle persone con disabilità, coordinare e raccordare l'attuazione degli interventi monitorandone e valutandone l'applicazione, garantire l'integrazione tra le modalità operative dei soggetti responsabili dell'inserimento sociale, educativo e lavorativo delle persone con disabilità, curare le rilevazioni dei dati e delle informazioni sulle attività svolte e la predisposizione di rapporti periodici, definire le caratteristiche organizzative e operative per la realizzazione di una rete formativa regionale sulla disabilità. La DGR n. 3132 ha determinato la composizione come segue: Dirigente della struttura regionale competente in materia di disabilità, che è il coordinatore del gruppo, un rappresentante dell'Assessorato istruzione e cultura, un rappresentante dell'Assessorato competente in materia di politiche del lavoro, un rappresentante dell'Assessorato turismo, sport e commercio, un rappresentante dell'Assessorato opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica designato dall'Assessore competente. Il Direttore generale dell'Azienda USL della Valle d'Aosta e un suo delegato, il Presidente del Consiglio permanente degli Enti locali, un rappresentante dell'Associazione impegnata in tema di disabilità. Con deliberazione della Giunta n. 885/2009 il gruppo è stato integrato dal Coordinamento delle organizzazioni di volontariato che si occupano di disabilità in Valle d'Aosta: il Co.Di.VdA. Con deliberazione n. 2558/2011 il gruppo interistituzionale è stato integrato da un esperto dell'Università della Valle d'Aosta. Infine, con deliberazione di Giunta n. 3028/2011 il gruppo interistituzionale è stato integrato con un rappresentante della Fondazione della Regione autonoma Valle d'Aosta il sistema "Ollignan Onlus".

Gli altri gruppi di lavoro, di cui alla DGR n. 8/2018 ad oggi attivati sono: il gruppo di lavoro per la valutazione e lo sviluppo e individuazione degli strumenti, l'inserimento lavorativo da affiancare a quelli previsti dal collocamento mirato, ex legge n. 8/1999, istituito presso le politiche del lavoro; il GLIR, istituito presso la Sovrintendenza agli studi integrato all'occorrenza da un rappresentante della competente struttura politica del lavoro; il gruppo di lavoro incaricato di rivedere la disciplina e i requisiti dei servizi diurni domiciliari e integrativi delle persone con disabilità; il gruppo di lavoro incaricato di monitorare i progetti pilota avviati in coprogettazione con il terzo settore per la sperimentazione di formule abitative autonome per le persone con disabilità per il "durante noi" e il "dopo di noi".

Seconda domanda: "se gli interventi ritenuti prioritari tra le azioni ricomprese nel piano che dovevano essere avviate già nel 2018 sono stati attuati e se al piano 2018-2020 ha fatto seguito il piano 2021-2023". Tra gli interventi previsti nel piano sono stati attivati la costituzione dell'Unità di valutazione multidimensionale, avvio della presa in carico attraverso l'istituzione della figura del Case Manager delle persone con disabilità, la valutazione delle funzionalità su base ICF per la fascia anagrafica dei giovani in uscita dal percorso scolastico e per le persone disabili che richiedono l'intervento delle UVMDi per la definizione e rivalutazione del progetto di vita personalizzato, l'attivazione di percorsi misti e integrati scuola lavoro per lo sviluppo del progetto di vita della persona disabile. Nell'ambito delle politiche del lavoro sono attive sperimentazioni e sono in corso di realizzazione dei progetti relativi, tra l'altro, a tirocinio a tutoraggio intensivo per persone con disabilità fisiche o sensoriali, tirocini di pre-inserimento, di borse di lavoro. Sono previsti, nell'ambito di coprogettazione, la sperimentazione di formule abitative innovative, rivolte a sviluppare percorsi di autonomizzazione, tipo il co-housing, gruppi appartamento, per il "durante noi" e il "dopo di noi". Al piano 2018-2020 non ha ancora fatto seguito un nuovo piano, ma dalle valutazioni e dalle riflessioni emerse nei vari gruppi di lavoro e nei confronti con le famiglie, si impone un aggiornamento del piano di interventi a favore delle persone con disabilità, con particolare riferimento alla necessità di ridefinire il modello d'offerta verso centri multiservizi capaci di adattarsi ai bisogni delle persone con flessibilità e rapidità.

"A quanto ammonta in Valle d'Aosta il numero delle persone con disabilità aventi diritto a un progetto personalizzato": l'articolo 14 della legge n. 328/2000 riconosce il diritto al progetto individuale per la realizzazione della piena integrazione delle persone disabili di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992 n. 104. Ciò determina che, in base alla norma nazionale, tale possibilità è riconosciuta solo a chi sia in possesso di certificazione per lo stato di handicap, ai sensi della legge n. 104/1992, indipendentemente dal riconoscimento della gravità o meno, ai sensi dell'articolo 3, comma 1 comma 3, della legge n. 104/1992. I dati aggiornati al 30 giugno scorso indicano che nella nostra Regione gli aventi diritto, cioè coloro che rientrano nella legge n. 104/1992, sono 4.909. È d'obbligo rammentare che sono dati suscettibili e di rilevanti e frequenti modifiche che ricomprendono la fascia di età tra 0 a 85. Dal 2018 ad oggi 120 utenti aventi diritto si sono rivolti all'UVMDi, perché ovviamente tra gli aventi diritto bisogna fare la richiesta di un progetto di vita per l'elaborazione del proprio progetto personalizzato di vita, di questi utenti 90 hanno già trovato risposta e attualmente sono attivi 84 progetti, mentre 4 sono in fase di realizzazione.

"Se ritiene che le persone disabili e le loro famiglie possano ritenersi soddisfatti": sicuramente resta ancora molto da attuare, da fare, occorre procedere alla diversificazione dei bisogni espressi dalle persone disabili e dalle loro famiglie, è necessario rispondere alle sollecitazioni provenienti dai servizi, dagli operatori e dalle famiglie soprattutto, con le quali il contatto è costante e frequente e, coerentemente con le indicazioni normative, bisogna procedere a una riorganizzazione e riarticolazione dei servizi e delle attività, per favorire una presa in carico integrata e flessibile, prevedendo l'attivazione di progetti mirati di attenzione alla persona disabile e alla famiglia attraverso l'ottimizzazione di tutte le risorse e competenze presenti. Si tratta certamente di aprire a nuove forme di risposte con diverso approccio alla domanda sociale e di consolidare, approfondire, perfezionare e tutelare le sperimentazioni avviate in questi anni, cioè progetti individualizzati, costruiti sul bisogno della persona e della famiglia, frequenze mirate e parziali dei servizi di interventi domiciliari, azioni territoriali. L'Amministrazione regionale e i servizi si sono pertanto posti l'obiettivo di superare e integrare la tradizionale organizzazione dell'offerta prevedendo una molteplicità di percorsi differenziati per rispondere all'evolversi del contesto dei bisogni che lo interessano e della cultura a portata delle persone disabili e dalle loro famiglie. Direi che comunque la risposta più puntuale a "se sono soddisfatti" è no. I contatti con le famiglie sono costanti e le problematiche sono tante. C'è un grande spirito di collaborazione, si sta cercando di dare delle risposte maggiori, superiori e più puntuali. La strada è lunga e difficile, però l'impegno da parte del Dipartimento, dell'Assessorato da questo punto di vista c'è, pur compatibilmente anche con le nostre carenze e difficoltà che sono già state evidenziate.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Assessore, io non do a lei tutte le responsabilità di quello che non funziona, però questo è un settore che presenta delle difficoltà e che dovrebbe essere affrontato in tutt'altra maniera rispetto a quella che viene gestita oggi, questo glielo assicuro, e non si parli di populismo su questa materia perché non lo accetto, le assicuro che parlo con grande cognizione di causa.

Dopo che ho letto queste delibere, il punto principale di tutta la delibera del piano era quello di costituire un tavolo di lavoro che dovesse determinare le priorità e valutare la possibilità di fare le azioni. Non è stato costituito neanche il tavolo, si rende conto di dove siamo? Questo lo trovo gravissimo, non mi si può venire a dire: "quel tavolo era un doppione di un altro", perché quella delibera disegnava otto o nove tavoli, ci vuole una falegnameria per fare tutti i tavoli che c'era scritto su una delibera, ma per cosa? C'è una grossa confusione su quest'argomento. Ci va serietà nell'affrontare queste situazioni, non sufficienza! La invito a fare un questionario alle famiglie dei disabili e poi vedrà cosa emerge, se sono contenti o no dei servizi che vengono erogati a fronte di grandi stanziamenti che fa la Regione su questo settore, perché questo va sottolineato, grandi stanziamenti, grossa dissipazione delle energie. Questo è il risultato, ma guardi che questa gente ha una vita difficile davanti e non può stare ad aspettare che si organizzano i servizi, due anni senza piano! Nel 2018 si diceva: "domani mattina metteremo insieme tutti gli archivi". Sa cos'è successo quest'anno al mese scorso a livello di archivi? Che l'Assessorato del lavoro ha dovuto chiedere a tutte le scuole i nomi dei disabili per poter pianificare degli interventi di inclusione lavorativa, non ha neanche potuto rivolgersi alla Sovrintendenza agli studi perché gli Assessorati non si parlano. Ci rendiamo conto di cosa si sta facendo? Io non accetto che questo settore venga gestito in questa maniera. Se ci sono delle difficoltà, bisogna affrontarle. Ho provato a cercare di capire come si può risolvere questa situazione, sono andato a vedermi le deleghe e adesso le do un contributo... se possibile - lo dico in modo sottomesso - adesso che avete da mettere a posto la situazione del Governo, rivedete queste deleghe, perché le deleghe trasversali portano solo confusione, non si capisce chi deve fare cosa e chi ha la responsabilità. Non si possono ottenere dei risultati lavorando in questo modo! La delibera che è stata fatta della macrostruttura dice che all'Assessorato della sanità aspettano le politiche e gli interventi per la disabilità e la non autosufficienza, all'Assessorato sviluppo economico le politiche per l'inclusione lavorativa. Fin qui tutto chiaro. Vado a vedere la delibera successiva, quella che poi entra nel micro, e adesso vi invito nei prossimi giorni a fare la riflessione, se si capisce chi deve fare cosa e chi deve fare qualcos'altro. Alle politiche per l'inclusione lavorativa al punto 9 c'è scritto: "governa la regia dei progetti di inclusione ad ampio spettro di collaborazione con gli attori del territorio terzo settore, politiche sociali e portatori di interesse. Presiede tutti i tavoli di coordinamento relativi alla cooperazione sociale e alla disabilità", cioè il settore n. 11 svolge attività finalizzate all'inserimento lavorativo dei disabili e degli svantaggiati, quindi questo dirigente presiede tutti i tavoli della disabilità. Andiamo a vedere al suo Assessorato, punto n. 6: "il dirigente deve curare la programmazione, la gestione e il supporto tecnico-amministrativo per l'attuazione delle politiche in favore delle persone con disabilità. Punto n. 7: svolge attività istruttorie connesse all'adozione degli atti, anche normativi in materia di disabilità. Punto n. 10: gestisce le strutture regionali". Lo sa che gli stessi dirigenti dicono: "io non so cosa è di mia competenza e cosa dell'altro". Se ci sono delle situazioni in cui uno non sa cosa deve fare e non sa cosa deve fare l'altro, secondo lei, il problema si risolve?".

Io vi invito: cogliete quest'occasione, prendetevi a cuore questo settore, perché è un settore che è più difficile degli altri e comporta un po' di umanità da mettere in campo. Cercate di mettere tutte le deleghe sotto un Assessore, di modo che ci sia un responsabile, ci siano dei dirigenti che abbiano una visione globale, diversamente queste povere persone continuano ad aspettare i piani che non vengono attuati, continuano ad aspettare i tavoli che non vengono convocati, vivono una vita difficile e noi siamo qui ogni tanto a sollecitarli, ma stia tranquillo che io continuerò Consiglio per Consiglio finché il problema non verrà risolto a porre quest'argomento all'ordine del giorno. Prima o poi credo che tra tutti qualcosa potremo fare, però cerchiamo di darci una mossa, è una situazione estremamente delicata.