Oggetto del Consiglio n. 1876 del 6 ottobre 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1876/XVI - Interpellanza: "Interlocuzioni con tutti i soggetti coinvolti nell'attuazione del progetto di elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea ricompreso nel PNRR".
Bertin (Presidente) - Punto n. 31 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, si è prenotato il consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) -Avevamo depositato questa interpellanza a luglio e ovviamente e le cose sono cambiate. Io salterei un po' a piè pari la domanda in sé dell'interpellanza: chiedevamo se lei fosse andato al Consiglio comunale di Ivrea in seduta straordinaria, eccetera; abbiamo già visto la risposta a mezzo stampa, ovviamente le cose si sono evolute. Approfitterei invece per fare un po' il punto sul tema dell'elettrificazione, la quale ha scaldato quest'estate che già di suo è stata torrida; sappiamo che l'ha scaldata sui giornali, eccetera.
Credo che solo ai più sprovveduti sarà sembrato un fulmine a ciel sereno il no alla conferenza dei servizi del 12 agosto, con il quale la Città di Ivrea si è opposta al progetto di elettrificazione, attenzione qui, delle gallerie della città; gallerie essenziali per la realizzazione della linea Ivrea-Aosta. Perché dico che solo i più sprovveduti si stupiscono? Perché il problema è oggettivo, è conosciuto da anni, forse anche da decenni, quindi non certo da quest'estate. Sapevamo che tra le criticità del progetto c'era l'impatto su quella zona lì. Ecco perché noi dalla nostra parte abbiamo detto: "I nodi vengono al pettine e qualcuno ha fatto i conti senza l'oste".
Il progetto sulla città è fortemente impattante sulla zona della galleria che è poco più di un chilometro, uno e tre mi pare, passa nella zona sul lungo Dora, tanto che i disagi per il cantiere e il cambio di circolazione vengono definiti, da parte dei soggetti del Comune di Ivrea, come immensi. La città è ovviamente a guida centro-destra, l'assessore comunale dei trasporti è della Lega, quindi i soliti leoni da tastiera, nonché anche sindacati in questo caso, deducono che i sabotatori sono in azione; quindi non ci prendiamo dei sabotatori e dei gufi.
Potrei aprire una grossa parentesi su un certo infantilismo con cui una certa parte politica ha condotto la campagna elettorale, tra l'altro prendendo pezzi di programma altrui per creare dei post, tra l'altro senza nemmeno capire quello che le persone dicono. Questo è veramente un livello bassissimo, ma stendo un velo pietoso, anche se prima o poi qualche sassolino dalla scarpa ce lo toglieremo.
Tornando a noi, le interlocuzioni della Città tra l'altro con il Ministero sono avvenute con un ex deputato del PD il quale, con il sindaco Sertoli e il capo della struttura tecnica di missione del dicastero, si sono poi incontrati l'8 agosto al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, per discutere sul tema e trovare eventuali nuove soluzioni. Quindi, anche qui abbiamo una parte che è legata al PD: se vorrà mettere qualche elemento in campo in più per aggiungersi al dibattito ben venga.
Ora veniamo a quello che è il sostanziale problema, cioè a quanto risulta, almeno a noi, il Ministero può tirar dritto, nonostante il no della città di Ivrea che, tra l'altro, richiede pesanti compensazioni per l'impatto dell'opera. Posso assicurare, ad esempio, che ad aprile di quest'anno, dalla Città eporediese non avevano ancora avuto nessuna interlocuzione con RFI; era aprile 2022, noi avevamo parlato con loro, c'era una scarna mail in cui diceva di identificare delle problematiche, null'altro.
Quindi, primo scenario: il Ministero tira dritto, il progetto parte così com'è, a Ivrea non restano che barricate di risorgimentale memoria per evitare l'impatto sulla città (ovviamente è un'iperbole).
Secondo scenario: il progetto viene modificato, si elettrifica lasciando fuori le gallerie di Ivrea, con esito però, non sfugge, che è paradossale, perché dovrebbero essere mantenuti i tanto odiati bimodali e il parco rotabile della linea nazionale non potrebbe comunque arrivare in Valle, con il risultato di annullare, a nostro avviso, e l'abbiamo sempre detto e lo ribadisco ancora dopo, l'unico vero vantaggio dell'elettrificazione, cioè l'aumento del parco rotabile, il consentire ad altri mezzi di poter entrare in Valle e quindi risolvere anche il problema delle capienze. Quello è l'unico vantaggio a nostro giudizio. Ricordo invece che resta invariato il modello di esercizio attuale, che è 38 + 4 treni/giorno, e solo il raddoppio di binario a quel punto potrebbe aumentare questo tipo di corse.
Oppure terzo scenario, qui entriamo nella parte dei gufi: il progetto rischia di naufragare a causa dei tempi che sforano; ovviamente c'è il cambio di Governo e adesso bisognerà vedere come verrà gestita la questione.
Questa è la situazione. La situazione è in una fase che io definirei un po' di scacco. Ritorno a dire quello che noi abbiamo sempre detto, così facciamo chiarezza e non veniamo accusati di cose che non diciamo: quando diciamo una cosa ce ne assumiamo la responsabilità, quando non la diciamo no. Come Lega lo abbiamo fatto fin da luglio 2021, quando nella nostra relazione sulla legge del collega Restano che parlava dei treni a idrogeno scrivevo - perché l'ho fatta io - testualmente: "I progressi 'attuali' dimostrano in maniera inequivocabile che già prima della fine del decennio la tecnologia permetterà di coprire la nostra tratta in maniera quasi totalmente priva di emissioni, senza procedere a invasivi e costosi interventi sulla linea". Questo a fronte di anni di chiusura della linea per lavori e dello 0,3 percento di CO2 risparmiato ogni anno; anche qui veniamo attaccati "Ma quale CO2?". Signori, altro che contribuire ad una Valle d'Aosta Fossil Fuel Free! Sono tremila tonnellate su un totale valdostano di un milione, lo 0,3 percento, quindi non è che ce lo inventiamo noi. Poi, sarà un risparmio di tempo di 30 secondi e il numero di corse invariate.
Fra l'altro, su questa cosa della CO2 ieri mi cercavo un po' di articoli sul tema, come faccio prima di intervenire, e leggevo ad esempio Nicola Armaroli, direttore ricerche del Consiglio nazionale delle ricerche CNR, che in un pezzo sul tema diceva: "Le emissioni di CO2 da ferrovie in Italia sono una piccolissima frazione del totale del trasporto, quindi non è una vera priorità". L'ha detto lui che di certo in matematica ne sa più di me, che ero anche piuttosto scarso. Quindi ipse dixit, ma basta fare un paio di proporzioni per capire che non è l'obiettivo prioritario della CO2 quello di elettrificare, contribuisce ma in maniera molto, molto vaga.
Qui chiudo. A nostro avviso il vero problema è che non sono state valutate le alternative che oggi abbiamo dell'elettrificazione, si sono sottovalutate probabilmente delle criticità su Ivrea, che poi puntualmente si sono palesate; non vuol dire essere dei gufi, ma significa aver studiato i dossier e quindi prevedere cosa sarebbe successo. Si è presa politicamente la palla al balzo per intercettare, anche giustamente, ci mancherebbe, ma i fondi del PNRR e cavalcare in ogni modo l'ondata "Noi siamo quelli green"; su questo tra l'altro dico, dalle indiscrezioni che abbiamo letto a mezzo stampa, che anche il Consiglio superiore dei lavori pubblici avrà dei rilievi che più o meno vanno su questa lunghezza d'onda. Nell'attesa di pubblicazione anche del loro parere, ripeto, abbiamo visto alcune cose a mezzo stampa, questo è quello che noi abbiamo sempre sostenuto e lo ribadiamo: la nostra è un'analisi che è sempre stata critica e, quanto meno in quest'aula, possiamo dire che noi l'avevamo detto.
Vediamo un attimo qual è la situazione, se lei ha novità, ma questo mi pare il punto dell'argomento oggettivo su cui poi si può discutere, prendere le varie parti, ma sui contenuti direi che ci siamo, questa è la situazione.
Presidente - Risponde il presidente Lavevaz, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Colgo l'occasione di quest'interpellanza che è un po' stagionata, ma è comunque l'occasione per fare il punto. Salto a piè pari la prima domanda, perché con il Sindaco di Ivrea poi abbiamo avuto delle interlocuzioni, ci siamo sentiti al telefono sia io che gli uffici, però non c'è stato un incontro con il Consiglio comunale, anche perché non era probabilmente opportuno in questa fase.
Per quanto riguarda invece le interlocuzioni con gli enti coinvolti, i soggetti coinvolti, vorrei precisare che, in particolare da luglio a oggi, da quando è stata presentata l'interpellanza a oggi, l'iter della Conferenza dei servizi è andato avanti, sono stati fatti diversi passaggi con gli enti coinvolti, per quanto ci riguarda con gli enti valdostani, al di là di quelle interlocuzioni di cui parlavo con il Sindaco di Ivrea. Con gli enti territoriali abbiamo avuto come Assessorato degli incontri specifici con tutti i Comuni coinvolti dall'opera, anche perché abbiamo deciso, come Amministrazione regionale, di farci da catalizzatori anche formalmente di questi pareri che sono poi stati raccolti all'interno della delibera di Giunta; adesso non ho il riferimento, ma c'è una delibera di Giunta che ha raccolto i pareri, li ha formalizzati e li ha trasmessi, quindi dando anche un senso di collaborazione e di omogeneità di lavoro all'interno degli enti clienti della nostra realtà, sia l'Amministrazione regionale che gli enti locali.
È inutile ricordare che l'ente titolare del progetto non è la Regione ma è RFI, come lei ha giustamente ricordato, quindi noi al di là di queste interlocuzioni e all'affiancamento ai Comuni non abbiamo competenza - per quanto riguarda le opere sui comuni, quindi le problematiche puntuali, ci sono problematiche di quote, di interventi puntuali; ad esempio a Fénis c'è una questione di occupazione di un fabbricato di proprietà di RFI nel Comune di Hône, eccetera.
Con gli enti territoriali del Piemonte la situazione è ancora diversa, perché ovviamente lì non abbiamo nessuna titolarità e i nostri rapporti sono a livello più alto, sono a livello regionale. Con la Regione Piemonte abbiamo avuto nei mesi diverse interlocuzioni che hanno sostanzialmente condiviso la linearità del progetto e la necessità di elettrificare la nostra linea. L'ultimo incontro con l'assessore Gabusi l'ho avuto peraltro solo la settimana scorsa, martedì scorso credo che fosse il 27, nel quale abbiamo proprio fatto il punto su queste questioni, in particolare sulle criticità di Ivrea. Perché non nascondiamo, e ce lo aspettavamo anche noi, questo va detto, che su Ivrea ci sono delle criticità di tipo tecnico molto evidenti, soprattutto sulle gallerie, che indubbiamente creeranno dei disguidi durante i lavori in particolare; poi, una volta che i lavori saranno fatti, io credo che la città o comunque il territorio di Ivrea dal punto di vista ambientale, seppur poco, ne guadagnerà, perché comunque il treno che passa in mezzo alla città è sicuramente un inquinamento. In ordine generale posso condividere la sua analisi sull'influenza dal punto di vista percentuale, ma sulla città l'impatto probabilmente è più rilevante.
Quello che la Città di Ivrea sta giustamente chiedendo, condiviso con l'assessore Gabusi, è una serie di opere compensative, come sempre si fa. Facevamo con l'Assessore il riferimento alla TAV, con le dovute proporzioni che sono importanti, ma che sono sostanzialmente nella stessa linea; sulla TAV ci sono più di 100 milioni di euro di opere compensative che vengono fatte nei comuni attraversati. Qua si tratta di capire se l'entità delle opere compensative che la Città di Ivrea chiede a RFI siano sostenibili, siano paragonabili o comunque parametrabili al disagio che la città di Ivrea dovrà subire durante i lavori, perché parrebbe che le richieste fatte siano eccessive: una circonvallazione e si parla di più di 20 milioni di euro, eccetera. La Regione Piemonte ha confermato la volontà di proseguire sulla linea dell'elettrificazione, facendosi anche da tramite con la Città di Ivrea per trovare delle soluzioni che siano sostenibili con RFI, per quanto riguarda la sostenibilità di questi interventi.
Concordo con lei sul fatto che, come abbiamo sempre detto anche nelle discussioni fatte in quest'aula, l'elettrificazione ha un grande vantaggio, al di là magari dell'incidenza ambientale che può essere poco significativa in senso assoluto, ma il grande vantaggio è quello poi di poter utilizzare il materiale rotabile di Trenitalia o comunque il materiale rotabile che circola in tutta Italia. Il fatto di utilizzare uno scarto di elettrificazione all'interno della galleria è assolutamente inaccettabile, perché avremmo comunque gli aspetti negativi dell'elettrificazione in Valle d'Aosta - che comunque ci sono, perché c'è l'impatto ambientale dei pali, eccetera - non avendo il beneficio di poter utilizzare i mezzi rotabili del circuito italiano. Quindi quella soluzione non è percorribile.
Sul resto, sulle emissioni, eccetera, sono discussioni che abbiamo già fatto e non voglio ritornarci. È chiaro che c'è anche la soluzione con i treni a idrogeno, perché io non sono un gufo e non sono superstizioso, ma confesso che sto tenendo una porta aperta nel momento in cui non dovesse andare in porto per qualche motivo l'elettrificazione. Ovviamente io credo che andrà in porto, ci sono le conferenze dei servizi e tutto, ma finché i lavori non partiranno, tengo sempre una porta aperta, come alternativa, a una soluzione diversa. Stiamo facendo dei ragionamenti in questo senso, anche perché abbiamo da acquistare dei treni da qua a fine anno e la scelta non è semplicissima da questo punto di vista, quindi bisogna tenersi una via d'uscita che permetta comunque di garantire il servizio. Io sono comunque convinto, solo per essere chiaro, che l'elettrificazione andrà in porto, nel senso che ci sono i fondi, ci sono le conferenze dei servizi; ci sono però diverse questioni anche di ordine più generale, di logica del PNRR, di gestione del PNRR, che sfuggono al nostro controllo, quindi io una piccola via d'uscita la tengo sempre.
Presidente - Per la replica il consigliere Perron.
Perron (LEGA VDA) - Grazie Assessore. Giustamente queste sono considerazioni oggettive, ripeto, che noi abbiamo sempre fatto e le vediamo adesso puntualmente realizzate. Riguardo poi, in realtà, ai treni ad idrogeno, è chiaro che, almeno così fatti i conti un po' rapidamente, costerebbero certamente di più e, se noi mettessimo vicino le due opzioni, sarebbe un investimento molto più alto; mi pare che anche in Valcamonica i costi siano più alti, i treni costano di più. Ma il vantaggio, e qua lo ribadisco nuovamente, di quella che può essere la tecnologia dell'idrogeno, anche e soprattutto per noi della Valle, è che consentirebbe la creazione di un indotto, di un settore. Quello potrebbe essere e sarebbe da legare probabilmente a dei trasporti locali di un certo tipo, che potrebbero essere i pullman, che certamente è la soluzione più fattibile, ne ho già sentito parlare anche altre volte. Potrebbe anche essere, io uso sempre il condizionale, perché la verità in tasca non ce l'ha nessuno e chi ha grandi certezze poi alla fine si dimostra per quello che è, ma quella sarebbe un'ipotesi e sono lieto di sentire dire che anche per lei potrebbe essere una valutazione da fare, perché in effetti è così. Potrebbe essere un settore da sviluppare nel futuro - 20, 30, 40 anni - in cui la Valle d'Aosta potrebbe avere un ruolo e creare anche indotto e posti di lavoro.
Quella sarebbe la visione di lungo termine, al di là dei costi da paragonare, per cui sicuramente costano di più i treni a idrogeno e sono sperimentali, rispetto alla tecnologia dell'elettrificazione.