Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1872 del 6 ottobre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1872/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla riforma della Legge Regionale 22/2010 sull'organizzazione dell'amministrazione regionale per quanto riguarda la figura del coordinatore".

Bertin (Presidente) - Punto n. 27. Per l'illustrazione, consigliere segretario Distort ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Il tema di quest'interpellanza può definirsi un corollario dell'oggetto appena trattato da me sui corsi e concorsi per la qualifica di dirigente. Vi assicuro, e sgombro subito il campo da un ipotetico equivoco, che non intendo minimamente creare una mini serie a puntate sui vari livelli di impiego nella pubblica Amministrazione, questo lo lascio fare a Netflix o a chi non ha fantasia, però mi sembra opportuno, proprio in questo periodo, poter trattare questi temi particolarmente delicati.

È del tutto evidente che, se la copertura dei posti dirigenziali è di fondamentale importanza per il funzionamento dell'apparato dell'Amministrazione regionale e lo svolgimento di un servizio adeguato per i cittadini, lo è anche in modo e in ordine gerarchico diverso il ruolo di coordinatore, cioè quella figura che costituisce il tassello di congiunzione tra le varie strutture regionali e il rispettivo assessore di riferimento, la visione che ha l'assessore di riferimento, quindi proprio reale punto d'incontro tra visione politica e operatività dell'apparato amministrativo.

A questo punto, per non caricare troppo l'aspetto puramente tecnico amministrativo, vi propongo un piccolo viaggio intellettuale con me attraverso un parallelo: l'8 settembre 1943. La situazione drammatica, chiaramente da militare in congedo la sento estremamente viva, di quanto è accaduto dall'8 settembre 1943 per le nostre truppe è stata l'assenza di ordini: non mancava la formazione, non mancava l'organizzazione delle truppe, non mancavano sottufficiali e ufficiali, non mancava capacità; sono mancati proprio gli ordini. Questa è stata la situazione più disastrosa che le nostre truppe e il nostro esercito hanno patito nella loro storia, possiamo dire.

Questo parallelo con l'8 settembre non vuole essere un senso di drammaticità che io voglio porre per il trattamento di quest'argomento, però è del tutto evidente che a questo punto è il pensare di poter avere una visione di sostituzione corretta, logica, discendente dalla logica e sia la logica a modificare i regolamenti e non i regolamenti ad influire la logica; questa è la nostra visione. Io utilizzo come esempio, solo a titolo di esempio e non per stigmatizzare ma per supportare quello che è il contenuto dell'esposizione, il recente passaggio in quiescenza del coordinatore del Dipartimento sanità e salute, settore tra l'altro che per le evidenti difficoltà discendenti dalla recente pandemia - uso il termine recente per esorcizzare un'eventuale recrudescenza - ha quanto mai la priorità strategica sul buon funzionamento dell'attività amministrativa a servizio della popolazione valdostana. Qui ho vicino a me l'Assessore di competenza che lo può confermare; con questo non voglio invocare un fatto personale, assolutamente, anzi Assessore, io le auguro il miglior lavoro possibile nel settore della sanità, perché è di fondamentale importanza per tutta la popolazione. Però questo esempio, del fatto di essersi trovati dall'oggi al domani in assenza di una figura cardine, ha rivelato una vulnerabilità della pubblica amministrazione, la difficoltà di andare a trovare la persona giusta da collocare in un ruolo fondamentale, tra l'altro in un ambito fondamentale.

Questa criticità emersa, attraverso questo caso che ho citato ad esempio, deve risultare monito, esemplare, per dimostrare che se siamo vulnerabili, dobbiamo correre ai ripari e dobbiamo impostare, non dobbiamo minimamente rimanere vittime di quei lacci e lacciuoli delle leggi e dei regolamenti. Dobbiamo prendere il toro per le corna come si dice, lo dico anche come tifoso del Toro che condivido con il presidente Bertin, e saper gestire una situazione di cruciale importanza. È esattamente quello che in tanti interventi io, a nome del gruppo Lega, ho ricordato con l'espressione evangelica, che potrebbe ripetere insieme a me il collega Grosjacques che riconosce questa didattica, dell'estote parati; questo è un caso esemplare di applicazione di questo monito evangelico.

Cosa vuol dire? Si tratta di pensare e di ripensare a questa rivoluzione copernicana. Quindi ribadisco ulteriormente con questa seconda puntata, e con questa probabilmente si finisce il mio ciclo a puntate sulla pubblica amministrazione, a meno che non ci siano casi in cui io possa usare e mettere a disposizione la mia voce per l'utilità comune.

Ciò premesso, esplicito i quesiti dell'interpellanza con la quale chiediamo al Governo regionale se è prevista una riforma della legge regionale 22 del 2010, tale da chiarire la tipologia di nomina della figura del coordinatore: è una scelta politica o strettamente amministrativa, entrambe possono funzionare, ma si tratta di chiarire e di capire esattamente come si intende procedere.

Secondo sottopunto della prima domanda è rendere maggiormente efficace la nomina e la sostituzione in caso di quiescenza del coordinatore, prevedendo anche un eventuale affiancamento. Perché è chiaro che la quiescenza non è un fatto accidentale, la quiescenza è un fatto che si programma, è una sorta di scadenza a orologeria, si sa che in quella tale data inizierà il periodo di quiescenza di una certa figura, quindi pensare anche di prevedere un sano principio di affiancamento per la trasmissione di consegne, soprattutto tenendo conto del ruolo strategico di questa figura apicale e anche in vista di ulteriori futuri pensionamenti.

Secondo quesito: se sono già stati interpellati i sindacati dei dirigenti, per valutare ogni possibile azione utile per un'ottimale organizzazione della procedura di selezione dei coordinatori all'interno dell'Amministrazione regionale, in particolare in caso ovviamente di futuri pensionamenti. Grazie per l'attenzione, ascolto la risposta.

Presidente - Per la risposta, il Presidente della Regione ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Parto anch'io dall'8 settembre 1943, visto che lo ha citato e forse è una delle date più importanti della storia del nostro Paese. Sicuramente in quel passaggio sono mancati gli ordini all'esercito, per fortuna però si è organizzata la Resistenza; quindi, il problema dipende sempre dai punti di vista.

Non voglio tornare sulla questione che ho già analizzato, per non essere ripetitivo, su quanto ho detto nell'interpellanza prima ma, come giustamente lei ha detto, le cose sono collegate, nel senso che - e ritorno alla conclusione della risposta all'interpellanza precedente - sicuramente una modifica alla legge regionale 22, che sia una rivoluzione copernicana, che sia una piccola modifica, va fatta, perché abbiamo bisogno decisamente di un revamping, come si dice oggi, ancorché non mi piacciano particolarmente le parole anglofone, ma qua rende abbastanza bene l'idea. C'è la necessità di una revisione anche abbastanza approfondita, come dicevo prima non soltanto nelle procedure, ma proprio nell'approccio al reclutamento.

A oggi, anche per i dirigenti di primo livello, i cosiddetti coordinatori, l'articolo 21 della legge regionale 22 ne disciplina puntualmente le modalità di nomina. Già oggi, ma come lei sa, è possibile conferire incarichi anche esterni a soggetti che ne possiedono i requisiti, quindi i dirigenti di primo livello sono di fatto scelti dall'organo di direzione politico-amministrativa anche in relazione agli obiettivi, così dev'essere, a inizio legislatura o comunque in un momento di revisione della cosiddetta macrostruttura dell'amministrazione, in relazione agli obiettivi, alle politiche e al programma che si ha davanti: individuare e scegliere, così sarebbe la teoria e la pratica deve avvicinarsi il più possibile alla teoria, le persone che meglio si confanno al programma di governo e ai progetti che il governo si prefigge di realizzare nel suo mandato. Si tratta evidentemente di incarichi di natura politica, nel senso che sono frutto di una scelta politica.

L'ipotesi di affiancamento di cui parla l'interpellanza, sicuramente dal punto di vista logico e razionale è un discorso che condivido, nel senso che è un aspetto che dal punto di vista logico non ha nulla da essere criticato. Il problema è pratico, nel senso che purtroppo nell'amministrazione pubblica, come si sa, abbiamo una pianta organica che è sostanzialmente rigida, quindi è difficile, se non impossibile, inserire delle figure temporanee laddove non ci sia in pianta organica la possibilità di farlo. Da un lato c'è la teoria e quella che potrebbe essere anche dal punto di vista logico, ripeto, sono assolutamente d'accordo, una possibilità; dall'altro c'è la pratica che non sempre è lineare rispetto alla logica e alla teoria. Due persone nella stessa posizione organizzativa a oggi non è possibile inserirle.

Per quanto riguarda invece il secondo quesito, quello che chiede rispetto alle interlocuzioni con i sindacati, va ricordato che per le procedure per il conferimento degli incarichi dirigenziali, sia di primo livello che di secondo livello va sottolineato che questa è materia sostanzialmente riservata alla legge e agli atti di organizzazione interna dell'ente e non rientra nelle materie di contrattazione o concertazione con le organizzazioni sindacali, almeno non nella fase dell'individuazione; ovviamente, gli aspetti contrattuali vengono a valle.

Questo, per non ripetere quanto detto prima, rientra in una logica molto più ampia e più generale di una revisione che, ripeto, è assolutamente necessaria sotto tanti punti di vista.

Presidente - Per la replica, il consigliere segretario Distort.

Distort (LEGA VDA) - Grazie presidente Lavevaz per la risposta. Per chiudere l'excursus storico, io le auguro che la resistenza che si dovesse creare non sia contro il suo Governo, perché effettivamente se questa situazione può generare malcontento, potrebbe essere in questa linea. Con questo non voglio fare il gufo, prenda pure tutti i gesti scaramantici, tanto non è inquadrato dalle telecamere.

Vorrei comunque soffermarmi su un fatto: io ho parlato di vulnerabilità. La vulnerabilità, per la millenaria spiritualità cristiana, è alla base dei cambiamenti, perché la vulnerabilità genera gli stati di crisi. Ma la crisi noi sappiamo che da un punto di vista etimologico proviene chiaramente, come è ben noto, dal greco krisis, che tra l'altro significa "scelta", e da krino, che è distinguere, da cui critica; quindi, si tratta di scegliere, di per sé la crisi e la situazione di crisi è neutra. La vittoria o la sconfitta dipendono da come si reagisce allo stato critico, ovvero cosa si sceglie e - attenzione - anche dai tempi con cui si opera questa scelta. Questa dinamica si chiama sfida. La sfida è quindi scegliere la strada da imboccare e operare le scelte è il compito che spetta al Governo.

Nello specifico argomento, si tratta di scegliere o non scegliere di modificare le attuali dinamiche e i relativi strumenti legislativi o normativi e con quale livello di trasformazione si intende operare queste eventuali modifiche, che lei ha peraltro, per onestà intellettuale, riconosco che ha già manifestato come intenzione. Effettivamente è tutto questo che ci si aspetta da un Governo, che se riesce in questa sfida funziona, se non riesce non funziona.

Anche qui ricordo che insieme a me e insieme ai colleghi del Consiglio, insieme a chi ci segue, in particolare tra chi ci segue, c'è il personale della pubblica amministrazione, che conosce probabilmente meglio forse anche di noi due, mi permetto di inserire anche lei in quest'elenco, e che quindi saranno loro i veri giudici delle sue parole, della sua risposta; e probabilmente saranno loro che andranno insieme a noi, come forze dell'opposizione, a verificare la volontà, la capacità e i tempi di attuazione di questa modifica, che andranno quindi ad analizzare e a capire dove lei vuole portare il Governo regionale.

Le auguro, nell'interesse di tutta la Valle d'Aosta, un buon lavoro e abbia coraggio.