Oggetto del Consiglio n. 1871 del 6 ottobre 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1871/XVI - Interpellanza: "Rinnovo del contratto del comparto unico regionale per il triennio 2019/2021".
Bertin (Presidente) - Punto n. 26. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Sappiamo e credo che sia noto a tutti, non solo qui ma anche all'esterno, che il contratto dei dipendenti del comparto unico regionale è scaduto quattro anni fa, nel 2018, e non è ancora stato rinnovato, nonostante se ne sia discusso parecchio e ci siano molte sollecitazioni al riguardo.
Nel mese di settembre, come era però già accaduto anche molto tempo prima, cioè a novembre 2021, alcune sigle sindacali della funzione pubblica hanno convocato delle assemblee un po' in tutta la Valle, proprio centrate sul mancato rinnovo di questo contratto per il triennio 2019-2021 e per definire le opportune forme di protesta. Poi altre sigle hanno anche organizzato delle forme di mobilitazione diversa, come abbiamo visto la settimana scorsa anche davanti a Palazzo regionale. Già a partire dal mese di maggio e poi fino all'estate e ai giorni scorsi, sui mezzi di informazione sono apparse delle notizie che riportavano la proclamazione dello stato di agitazione da parte delle sigle, anche proprio per la mancata convocazione dei sindacati per il rinnovo di questi contratti e per una sostanziale inerzia della parte datoriale.
A livello nazionale è stato sottoscritto a inizio maggio il contratto dei lavoratori statali e anche i dipendenti delle Regioni a statuto ordinario hanno visto rinnovati i loro contratti. Non c'è un collegamento diretto con il contratto regionale, lo sappiamo, però questo mette anche in evidenza che la Regione è in sostanza ferma e credo che non sia più possibile adottare, come motivazione, la pandemia, che ha ritardato tutto, perché ormai la pandemia diventa un po' una giustificazione per tutto quello che non funziona.
È vero che a giugno alcune sigle avevano accettato una procedura di raffreddamento con delle scadenze stabilite, ma anche queste scadenze poi non sono state pienamente rispettate.
Il contratto del comparto unico nella nostra Regione riguarda circa cinquemila dipendenti: si va dai funzionari regionali agli educatori, agli amministrativi, ai dipendenti delle politiche sociali, eccetera. Sono giustamente preoccupati, e direi anche arrabbiati, anche perché la prima richiesta di rinnovo da parte sindacale risale al gennaio 2021, quindi fra poco saranno due anni, ed è un tempo decisamente lungo. Ci sono stati ovviamente degli incontri, però non si è affrontata in particolare la questione economica per tutte le categorie dei dipendenti.
A noi pare che non si possa più mantenere un ritardo nelle trattative, soprattutto tenuto conto che stiamo vivendo una fase sociale ed economica che è di particolare difficoltà per tutti. Le misure di aiuto alle imprese e alle famiglie sono indispensabili per il mantenimento dei livelli minimi di benessere e possono essere portate avanti e sostenute soltanto da un'Amministrazione che è ben funzionante in tutte le sue componenti e che dev'essere giustamente riconosciuta e valorizzata. È infatti più che evidente il rischio concreto di ledere dei diritti che sono di tipo contrattuale di un personale essenziale che lavora da tempo anche, lo sappiamo tutti, in situazioni di carenza organica significativa.
Abbiamo letto in questi giorni nel comunicato degli impegni della Giunta che l'altro ieri, il 4 ottobre, il Presidente ha partecipato alla riunione del COREPOC, Comitato regionale per le politiche contrattuali.
Voce fuori microfono.
... sì, certamente... ha partecipato in qualità di Presidente. Si partecipa anche se si è Presidente, almeno io spero che si partecipi, che vuol dire essere parte attiva. Quindi forse potrà informarci sull'esito di quest'incontro.
Quello che vorremmo sapere, anche alla luce di questi ultimi incontri, è quali sono i motivi che hanno determinato e che determinano il perdurare del mancato rinnovo dei contratti, che sono indispensabili per il recupero del potere d'acquisto dei dipendenti regionali e anche strumento di una politica efficace del welfare. Quante sono poi le risorse finanziarie necessarie e disponibili al rinnovo dei contratti, quali sono le azioni che l'Amministrazione intende intraprendere per dar corso e per assicurare un buon esito di queste trattative sindacali, per evitare il disagio ai lavoratori dipendenti e il venir meno del loro supporto all'attuazione di misure di sostegno, che sono di sostegno alla collettività e di supporto alle imprese e alle innovazioni. Penso a tutte le pratiche che sono collegate al PNRR, agli aiuti economici che sono stati stanziati anche recentemente, agli interventi sociali; tutto ciò potrebbe venir meno qualora questi dipendenti fossero spinti a forme di mobilitazione. Infine quali sono i tempi entro cui la parte datoriale intende avviare concretamente e soprattutto concludere queste trattative.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Lavevaz (UV) - Ringrazio la collega per quest'interpellanza che permette di fare il punto anche con l'Aula rispetto all'iter delle diverse tematiche che sono aperte, le diverse direttive e le diverse questioni contrattuali dei rinnovi che oggettivamente sono state ferme per tanti anni. Non condivido l'affermazione della collega che dice che la Regione è ferma, perché dopo diversi anni di difficoltà, sia per instabilità, sia per diverse questioni, dove non si è mai riusciti a prendere in mano in maniera definitiva questi rinnovi, oggi finalmente abbiamo messo in fila tutti gli aspetti e la ricomposizione degli organismi che, devo confessarlo, all'inizio della legislatura immaginavo potesse essere più veloce e più semplice. In realtà così non è stato, nel senso che per diversi mesi abbiamo lavorato sia alla ricomposizione del CRRS che del COREPOC, e oggi i due organismi lavorano appieno e lo fanno in maniera proficua, tant'è che ci sono diverse direttive, che adesso vi enucleerò e che sono state emanate, e diversi passi finalmente sono stati fatti. Anche con le forze sindacali abbiamo cercato di instaurare in questi mesi e ormai in questi anni un rapporto costruttivo e produttivo. Al di là degli incontri e delle agitazioni che giustamente ci sono, ci mancherebbe altro - è il loro compito quello di rappresentare le esigenze dei lavoratori - abbiamo come Giunta cercato di instaurare un rapporto produttivo con degli incontri mensili con tutti, nei quali cerchiamo in qualche modo di fare una sorta di camera di compensazione in cui cerchiamo di prevenire le questioni, in modo da affrontarle nella maniera più opportuna e più proficua possibile.
Al di là di questo, per dare qualche elemento di conoscenza, l'attuale Comitato regionale per le politiche contrattuali, che ai sensi dell'articolo 48 della legge regionale 22 del 2010 provvede all'emanazione degli atti di indirizzo nei confronti del Comitato regionale per le relazioni sindacali per la contrattazione collettiva di comparto, è stato nominato con decorrenza primo agosto 2021. Dal suo insediamento ha emanato cinque direttive che riguardano: la prima, l'Avvocatura regionale, per quanto concerne i criteri di funzionamento e di riparto dei compensi professionali; la seconda, le disposizioni contrattuali per la definizione del trattamento giuridico ed economico degli addetti stampa e dei collaboratori addetti stampa; la terza, l'allineamento delle indennità pensionabili del Corpo forestale della Valle d'Aosta a quello del personale non dirigente delle Forze di polizia ordinamento civile e militare. Soprattutto, per quanto interessa questa interpellanza le ultime due: la direttiva 4 del 2022, emanata il 4 settembre 2022, che è relativa al rinnovo contrattuale per il triennio 2019-2021 per la dirigenza del comparto unico regionale; in ultimo, quella a cui faceva cenno lei, la 5 del 2022, emanata il 4 ottobre 2022, relativa al rinnovo contrattuale parte economica del triennio 2019-2021 per il personale delle categorie del comparto unico regionale.
Per parte sua il Comitato regionale per le relazioni sindacali, nominato a decorrere dal primo febbraio 2022, ha tra l'altro provveduto a dare esecuzione alle predette direttive. Per quanto riguarda l'Avvocatura regionale, l'ipotesi di accordo è stata consegnata e analizzata con le organizzazioni sindacali in data 23 giugno 2022. Le organizzazioni sindacali, vista la complessità della materia, hanno chiesto al CRRS del tempo per poter presentare le loro osservazioni le quali, ad oggi, non sono ancora pervenute. Vista l'assenza di osservazioni, a breve il Comitato provvederà a convocare le organizzazioni sindacali per riaprire la contrattazione.
Per quanto concerne gli addetti stampa, l'ipotesi di accordo è stata consegnata e illustrata dalle organizzazioni sindacali e alla Federazione nazionale della stampa italiana, Associazione stampa valdostana, in data 14 aprile 2022. Le organizzazioni sindacali sono poi state nuovamente convocate in data 26 giugno 2022 e durante tale incontro hanno richiesto al CRRS di predisporre un contratto contenente non solo le specificità riguardanti i giornalisti, ma bensì, essendo un'area separata di contrattazione, di predisporre un testo completo di tutti gli articoli, laddove compatibile, contenuti nel testo unico delle categorie. Il Comitato ha terminato la scrittura del testo unico e a breve convocherà le organizzazioni sindacali per aprire nuovamente la contrattazione.
In merito all'allineamento previdenziale del Corpo forestale valdostano, si è già provveduto all'esame della tabella di allineamento e la stessa verrà inserita nell'accordo per il rinnovo, parte economica, del triennio 2019-2021 per il personale della categoria del comparto.
Infine, per quanto riguarda le direttive 4 e 5, il Comitato per le relazioni sindacali sta ora provvedendo alla scrittura della ipotesi di accordo da presentare alle organizzazioni sindacali.
Le disponibilità finanziarie destinate al rinnovo dei contratti collettivi di lavoro di tutto il personale dell'Amministrazione regionale, quindi dirigenti, personale delle categorie, esperti dell'Agenzia del lavoro, con riferimento al triennio economico 2019-2021, sono stati previsti nel bilancio della Regione con la legge regionale 12 del 2018 e la finanziaria regionale del 2019 per i seguenti importi: 2 milioni 843 mila euro per l'annualità 2019, 4 milioni 750 mila euro per l'annualità 2020 e 7 milioni e 5 mila euro per l'annualità 2021.
In conclusione quindi, per quanto riguarda i rinnovi contrattuali del comparto, il COREPOC provvederà, entro la fine di novembre, a emanare anche la parte giuridica del rinnovo, della parte ovviamente delle categorie, per il triennio 2019-2021 e le organizzazioni sindacali saranno convocate non appena possibile per l'apertura delle contrattazioni sulle relative ipotesi di accordo, al fine del riconoscimento al personale degli arretrati e dei nuovi stipendi aggiornati.
Presidente - Per la replica, consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Grazie, Presidente, per le risposte. La risposta più significativa era quella relativa alla quarta e alla quinta direttiva che lei ha citato che, se ho capito bene, sono state emanate una il 4 settembre e l'altra esattamente due giorni fa, il 4 ottobre. Questo conferma quelle che erano le nostre informazioni, cioè che in assenza di un indirizzo politico preciso da parte del COREPOC, del comitato che lei presiede, il CRRS non aveva fino a ora potuto attivare il confronto con i sindacati.
Lei poi ci ha anche ricordato che soltanto a febbraio di quest'anno è stato nominato il presidente del comitato e questo, in qualche modo, conferma che in tutta questa situazione un forte ritardo c'è, al di là del fatto che, condivido, c'è una complessità di situazioni da affrontare che, lei lo ha detto, si sperava fosse più rapida; però è anche vero che ci ha detto che lo stesso COREPOC è stato costituito ad agosto 2021. Sono ritardi che possono anche avere in parte delle motivazioni, però vanno a incidere su una situazione che è estremamente importante, sia per i numeri di personale che va a interessare, sia per le ricadute che ci sono sulla vita delle persone, prima di tutto, ma anche sul funzionamento della macchina amministrativa.
Il contratto dei dipendenti statali è stato firmato il 9 maggio, oggi siamo al 6 di ottobre.
Non ho capito bene quello che lei ha detto alla fine riguardo a quando si penserà di concludere il procedimento: ha parlato di fine ottobre o di fine anno?
Voce fuori microfono.
Novembre, e la parte giuridica chiusa per fine anno. Chiudere per fine anno sostanzialmente, rispetto alla situazione nazionale delle altre Regioni, vuol dire comunque sette mesi dopo, che non è esattamente un tempo limitato.
C'è poi un'altra questione che non è stata ricordata, ma che risultava un impegno preso. Nella procedura di raffreddamento erano stati presi due impegni da adottare entro il 31 luglio da parte del COREPOC, che lei presiede: erano la direttiva relativa alla dirigenza entro il 31 luglio ed entro il 30 settembre la direttiva relativa ad altre categorie. Sono entrambe date alle nostre spalle, quindi capisco tutta la difficoltà, però lì era stato proprio preso un impegno, che tra l'altro non avevano nemmeno accettato tutti, soltanto alcuni, proprio credo anche per venire incontro all'Amministrazione, però non è stato fatto tutto!
Voce fuori microfono.
Il 31 luglio non è "quattro giorni di ritardo", è un po' di più.
In ogni caso, prendiamo atto di queste risposte, i tempi in cui si intende concludere le trattative sono quelli che lei ha detto: la prima parte a novembre e la seconda a fine anno. Vedremo se sarà esattamente così. Sappiamo che un'attenzione su questo c'è, molto più forte di quella che possiamo mettere noi, ma che è quella del mondo produttivo, dei dipendenti e delle organizzazioni sindacali.