Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1866 del 6 ottobre 2022 - Resoconto

OBJET N° 1866/XVI - Question : "État actuel de la convention du prêt gratuit du siège de l'Association Valdôtaine Archives Sonores.".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri, riprendiamo l'analisi dell'ordine del giorno interrotto ieri sera. Siamo al punto n. 21 dell'ordine del giorno. Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Io risponderò alla domanda n. 1 e per quanto riguarda la domanda n. 2 proseguirà il collega Guichardaz. La presente convenzione stipulata con il BREL, ufficio che fa capo al dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali, è scaduta in data 14 aprile 2014 e non è più stata rinnovata. L'edificio, che necessita di interventi di adeguamento, nel 2018 è stato inserito nel piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, in quanto l'Amministrazione regionale non ne ha previsto un suo diretto utilizzo istituzionale. L'inserimento nel piano non ne pregiudica l'utilizzo da parte del Comune di Avise e dell'AVAS che, in attesa di determinazioni riguardo alla futura destinazione dell'immobile, ne mantengono l'uso gratuito provvedendo autonomamente ai costi di gestione e alla manutenzione ordinaria dei locali.

Con nota del 15 febbraio 2018 e dell'11 febbraio 2022, cioè il corrente anno, l'Amministrazione regionale ha chiesto al Comune di Avise di manifestare l'eventuale interesse ad acquisire l'immobile a titolo gratuito, ai sensi della legge regionale 68 del 1994. A oggi il Comune di Avise non si è espresso favorevolmente all'acquisizione dell'immobile. Analoga richiesta è stata contestualmente inviata, come abbiamo verificato ieri, a tutta una serie di Comuni. La volontà e quella di incentivare sul territorio il recupero e la conseguente valorizzazione con destinazione a funzioni di pubblico interesse degli immobili che la Regione non intende utilizzare per i suoi scopi istituzionali, proponendo ai Comuni di acquisire tali immobili a titolo gratuito.

Presidente - Integra la risposta l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Alla domanda n. 2: "Si l'appel de l'association de relancer le projet de la maison de la mémoire de Runaz a été pris en charge par la Gouvernement régional". Le associazioni culturali, meglio note come sociétés savantes, sono entità importanti che custodiscono, tramandano e valorizzano il nostro patrimonio culturale, materiale e immateriale. L'attenzione che abbiamo annualmente verso di loro si esplica con il sostegno legato al loro riconoscimento, di cui alla legge regionale 79 del 1981, per cui la Regione copre il cento percento dei costi.

Le attività proposte da AVAS per il 2022 si distinguono in tre volet: la realizzazione di pubblicazioni; la partecipazione sottoforma di collaborazione con contributi e testimonianze materiali, mostre ed esposizioni realizzate prevalentemente sul territorio regionale da soggetti terzi; infine, le iniziative dirette di fruizione rivolte al pubblico, conferenze e visite guidate.

Il discorso legato al rilancio della Maison de la Mémoire è strettamente legato alla questione della sede, come abbiamo evidenziato. Se la Regione non ne ha previsto il diretto utilizzo istituzionale, il Comune non si capisce al momento se vuole o riesce a farsene carico, e questo della Maison de Mosse, come lei sa collega, non è l'unico esempio, credo che ci si debba interrogare in maniera più ampia, perché il problema del rilancio non è solamente di AVAS, ma anche di diverse altre associazioni culturali più in generale. Penso che i tempi siano cambiati e non è più possibile immaginare distacchi di personale, laddove già vi è carenza di personale presso gli uffici regionali.

Inoltre, il problema del caro energia e delle spese di gestione è piuttosto delicato e inevitabile in questo frangente storico. Forse bisognerebbe intervenire con investimenti di carattere più strutturale, non più a spot, e ragionare su economie di scala, soprattutto in relazione agli ultimi eventi che hanno generato un aumento dei costi di gestione non solo nelle sedi delle sociétés savantes, ma in tutta l'Amministrazione regionale e negli enti locali. Questo potrebbe sembrare un discorso sicuramente più economico che culturale, ma in realtà tutte le associazioni con cui ci siamo interfacciati, soprattutto in quest'ultimo periodo, hanno rilevato che il grosso problema per loro era proprio la sede.

Relativamente alla questione della convenzione con il BREL, perché in quel documento che lei ha citato vengono evidenziati tutta una serie di rapporti problematici, è una convenzione che è scaduta e non ancora rinnovata. Vi è purtroppo un problema di controversia, almeno da quello che mi è stato riferito, ancora in essere relativo alla proprietà di alcuni fondi fotografici presenti negli archivi multimediali regionali. Per questo motivo la convenzione di collaborazione culturale non è più stata rinnovata dal 2014-2015. Si tratta quindi di un punto ostativo oggettivo. Il BREL ha sospeso le attività di inventariazione, schedatura e trattamento dei fondi fotografici oggetto della controversia, proprio in regime di autotutela. Nel corso di una riunione svoltasi nel 2021, l'AVAS ha ribadito che la loro necessità principale, al di là di tutte le questioni di personale evidenziate, è relativa alla sede per l'associazione, che è una questione che, come è noto, non è di competenza del BREL.

Presidente - Per la replica consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Io penso che questa situazione sia l'esempio, e lo abbiamo visto nelle due risposte, di quello che spesso blocca tutta una serie di attività, o meglio le sedimenta nel tempo, perché abbiamo parlato del 2014, abbiamo parlato di una situazione che si ripete ed è vero; da un lato l'esigenza del patrimonio e dall'altro l'esigenza della valorizzazione del patrimoine culturel et du passé.

Al di là delle problematiche di contenzioso che ci possono essere sui diritti di proprietà di una parte dell'archivio, e lì io chiederei all'Assessore di metterci anche un po' il naso e cercare di capire come risolvere una questione, che sinceramente poi sappiamo si risolve sempre in una cifra o comunque anche in una considerazione, magari immateriale, di quello che è questo patrimonio. Dall'altro lato mi pongo anche un interrogativo su quello che è stato ed è ogni anno il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni. Forse è il caso di fare una mise à jour di questo piano, perché se da un lato per esigenze economiche, adesso lasciamo perdere un attimo l'emergenza attuale, in realtà un po' tutti à tour de rôle siamo finiti in una realtà di governo e abbiamo trovato questi dossier, come dicevo prima, sedimentati nel tempo, forse è il caso di capire se quel piano è ancora attuale, o meglio, se alcune di quelle proprietà possono effettivamente tornare strategicamente a uso non soltanto della Regione, ma anche l'esempio del Comune di Avise o di altri Comuni che possono acquisirli a titolo gratuito.

Anche qui, però, c'è una questione non soltanto di rappresentatività territoriale o di non distaccare dal territorio determinate realtà, e forse è il caso anche di fare una valutazione complessiva di quelle che possono essere anche delle politiche di efficienza per mettere insieme le sociétés savantes, ma soprattutto metterle insieme da un punto di vista amministrativo. Se ogni société, se ogni realtà ha una necessità di ricoprire o di avere un supporto in termini di personale, banalmente una segreteria, se n'è parlato, se ne riparlerà e forse è il caso di parlarne, di avere un unico punto di entrata, un'unica realtà che possa sostenere tutte queste situazioni. Anche perché molte di queste società, lo sappiamo benissimo, possono anche concorrere a dei progetti che occupano una finanza che non è regionale, e magari non è neanche nazionale ma è europea, però dietro, come spesso ci ricordiamo, c'è un peso amministrativo non da poco.

Forse è il caso di non perdere, di non rischiare di perdere determinati patrimoni, determinate realtà, determinati pezzi della nostra Valle d'Aosta per esigenze che poi, chi meglio di noi sa, costano e hanno poi una ricaduta non solo annuale, ma anche periodica nei bilanci e nelle variazioni di bilancio, anche in termini di risorse umane, perché non stiamo parlando soltanto di personale o di soldi.

Voglio però sottolineare il fatto e l'importanza di queste realtà e di una valorizzazione che, spesso e volentieri, non ha un costo o un quantitativo economico, ma che fa parte del patrimonio e della memoria di tutti noi che, una volta perso, è perso completamente. Le risorse in bilancio si trovano, la memoria a volte si perde e non si trova più.