Oggetto del Consiglio n. 1771 del 28 luglio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1771/XVI - Interrogazione: "Contenuti del protocollo d'intesa di amicizia e salvaguardia del Parco del Gran Paradiso firmato al Castello di Aymavilles".
Bertin (Presidente) - Punto n. 14. Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Prima di entrare nel merito dell'interrogazione, voglio solo precisare, visto che l'iniziativa interroga i membri del Governo regionale facenti parte della delegazione che ha accompagnato Sua Altezza Serenissima il Principe di Monaco in vetta al Gran Paradiso, quindi in buona sostanza il sottoscritto, che non ho nessun problema a rispondere al posto del Presidente, anche se io non ho seguito direttamente l'organizzazione della visita di Sua Altezza Serenissima che, come noto, ha avuto come punto cruciale la sottoscrizione, la sera dell'11 luglio presso il Castello di Aymavilles, da parte del Principe di Monaco e del Presidente della Giunta regionale, dell'ormai famosa Carta del Gran Paradiso.
Per opportuna informazione, nei giorni antecedenti la visita, sono stato informato dal Presidente della Regione che non avrebbe potuto accompagnare Sua Altezza Serenissima il Principe di Monaco sul Gran Paradiso, in quanto impegnato, insieme al collega Sapinet, alla festa nazionale del Corpo forestale all'abbazia di Vallombrosa, quindi ho dato la mia disponibilità ad accompagnarlo facendo io gli onori di casa. Ricordo che il Castello di Aymavilles è proprio gestito dal dipartimento beni culturali e il Gran Paradiso Film Festival è un evento sostenuto economicamente nell'ambito dei finanziamenti ai festival cinematografici. Ho fatto io gli onori di casa, diciamo così, che sono doverosi quando un capo di Stato onora a sua volta la nostra Regione con la sua presenza.
Il Principe ha voluto rendersi conto di persona della situazione dei ghiacciai valdostani. Credo che anche in questo caso non sia difficile intuire la forza simbolica della salita alla vetta del Gran Paradiso e la portata che potrà avere la trasmissione da parte del Principe di quest'esperienza, nell'ambito dell'attività della sua fondazione che, ricordo, gestisce oltre settecentoventi progetti, ha rapporti con oltre cento partner, 92 milioni di euro di sovvenzioni concesse, dieci articolazioni territoriali.
Nella giornata del 12 luglio è stata organizzata la salita, con trasporto del Principe e della sua scorta delegazione in elicottero, sulla cosiddetta "schiena d'asino" e da lì in cordata verso la vetta del Gran Paradiso, seguendo protocolli e accorgimenti di sicurezza consueti per un capo di Stato in visita in contesti non raggiungibili con mezzi su strada. Nel corso della breve ascensione - lo spostamento è durato poco meno di due ore, a causa dei tempi dettati dall'agenda del Principe che è dovuto ripartire alle ore 11:30 per Monaco, per improrogabili impegni connessi alla sua funzione - le guide alpine presenti hanno potuto raccontare agli astanti le condizioni dei nevai e dei ghiacciai visibili dai luoghi percorsi dalla cordata, spiegando come questi abbiano ridotto drasticamente la propria estensione a causa del riscaldamento globale e delle eccezionali temperature di questi ultimi anni.
Per quello che ho potuto intuire, interloquendo con il Principe durante la salita, Sua Altezza Serenissima è rimasto molto colpito dallo stato dei nostri ghiacciai, che mai come in questo periodo è drammaticamente evidente a chiunque vi si rechi, e sono certo che si farà buon testimonial, anche per la sua notorietà e autorevolezza internazionale attraverso la sua fondazione, della nostra regione e sensibile portatore di un messaggio di conservazione e tutela del nostro patrimonio glaciologico.
La dimensione simbolica degli eventi pubblici e istituzionali non necessita certamente di essere spiegata in quest'aula. Molte condizioni favorevoli per un'ampia sensibilizzazione sui temi dello sviluppo sostenibile e della conservazione della natura erano riunite in occasione dell'inaugurazione della venticinquesima edizione del Gran Paradiso Film Festival, a cominciare dalla reputazione del festival stesso che aumenta anno dopo anno. A ciò si aggiungono alcune ricorrenze particolari legate al 2022, come i 50 anni del programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, i 30 anni della conferenza di Rio e soprattutto il centenario della creazione del Parco del Gran Paradiso. La presenza del Principe Alberto II di Monaco all'inaugurazione del Gran Paradiso Film Festival ha quindi fornito uno spunto ulteriore per un'importante occasione di sensibilizzazione sui temi dello sviluppo sostenibile e della
conservazione della natura.
Intanto, per la sua presenza,
nella veste di protagonista del docufilm Alick and Albert,
in cui affronta, in un dialogo con l'artista australiano Alick
Tipoti, la problematica del degrado degli oceani e dei danni
irrimediabili della biodiversità marina e, in secondo luogo, per
l'impegno e le attività per la protezione dell'ambiente e la
promozione dello sviluppo sostenibile, che svolge da oltre quindici
anni la Fondation Prince Albert de Monaco.
Per rispondere a una delle sue domande: quali siano i contenuti del protocollo d'intesa citato in premessa. Tutto ciò ha trovato concretizzazione in un documento, che non è un protocollo d'intesa ma è denominato proprio Carta del Gran Paradiso, le cui premesse le ho appena declinato, e sottolinea come territorio e comunità, quali la Valle d'Aosta e il Principato di Monaco, possano essere simbolici di un impegno condiviso ad adottare comportamenti e azioni in linea con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030, come indicato proprio nelle premesse della Carta del Gran Paradiso.
La Carta, lei sa, è pubblicata sul sito Internet del Gran Paradiso Film Festival e della Fondation e può essere firmata da chiunque voglia aderire, indicando un proposito concreto che intende realizzare.
Presidente - Per la replica il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Vede, Assessore, che lei non abbia nessun problema a rispondere al posto del Presidente, me lo auguro, nel senso che c'era lei e quindi non capisco questa sua premessa, ma avrà avuto le sue ragioni.
Io ho solo un dubbio riguardo al discorso della salita e al discorso più che altro della presenza. Lei sostanzialmente ci ha ripetuto quello che già ha detto, ovvero il Presidente quel giorno non poteva, aveva un impegno e mi ha chiesto di salire. Capisco benissimo il collega Sapinet che si occupa di risorse naturali e anche lui non c'era, quindi io mi aspettavo che probabilmente sarebbe stato il vicepresidente, in ordine semplicemente della scala gerarchica che vi siete dati. Probabilmente quel giorno il Presidente le ha dato la delega al cerimoniale monarchico, io questo non lo so, però mi ha fatto un po' strano.
Poi ho anche pensato a un'altra cosa. Il collega Jordan ha un ruolo nella Fondation Gran Paradis; vedendo lei, io come altri, ci siamo posti questo dubbio. Tant'è, lei ha dato la sua versione, ma quella del Presidente non la sappiamo; soltanto per sapere effettivamente perché non ha pensato al collega Bertschy, poi tra l'altro lui di neve se ne intende occupandosi anche di impianti a fune, là non ci sono ancora e quindi sicuramente i ghiacciai poteva anche rappresentarli lui.
Dall'altro lato mi viene da dire un'altra questione, e sono per una volta d'accordo con chi ha posto una questione non banale. Mentre lei parlava del richiamo che questa visita e questa presa di coscienza da parte di Sua Altezza Serenissima poteva avere nei confronti dell'intero mondo, pensavo ad Al Gore che anche lui si dilettava con i film, con Current TV, con l'ecologismo e poi tutto questo un giorno si è sgonfiato quando si è scoperto che casa sua inquinava di più di mezzo Stato in cui viveva; perché queste cose poi hanno una reputation, come si dice in ambito di marketing.
Allora mi dico: sappiamo benissimo che i treni inquinano più degli elicotteri, però non è che forse la reputazione, la reputation, di tutto questo messaggio perde di senso avendo portato qualcuno in elicottero - dico qualcuno, perché io mi sento molto repubblicano - a vedere la situazione dei ghiacciai? Con tutto il rispetto che giustamente bisogna dare anche a uno Stato amico della Valle d'Aosta, ma non è che adesso poi ci troviamo la coda di reali o di altri soggetti che vogliono venire magari a vedere lo stato dei ghiacciai con gli elicotteri o altre cose? Diciamo che forse è un po' strano, e soprattutto con la réclame che c'è stata sulla stampa, non è che si è fatta una gran bella figura.
Allora mi dico: tutti noi possiamo firmare questa carta, ma che senso ha se lo sponsor è salito in elicottero? Io è questo che mi dico! Perché altrimenti, ripeto, c'è qualcosa che non va; al di là della sua salita, quello poi ai posteri l'ardua sentenza. Soprattutto, ripeto, non capisco perché altri soggetti non sono stati considerati, ma magari sono io che sono troppo legato alle gerarchie. Però io mi auguro che comunque nella salita, oltre a rappresentare al Principe quella che è la situazione dei ghiacciai nella sua veste di Assessore, lei gli abbia anche raccontato della Valle d'Aosta, dei prossimi appuntamenti e magari di collaborazioni che con Monaco si possono fare, al di là della promozione dei film, perché sa, queste grandi promozioni poi alla fine mi dico che cos'è che portano? Ecco, forse dei viaggi in elicottero.