Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1756 del 27 luglio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1756/XVI - Discussione generale sul D.L. n. 73: "Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2022 e secondo provvedimento di variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2022/2024". (Reiezione di due ordini del giorno).

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 32 Consiglieri, riprendiamo l'analisi dell'ordine del giorno. Siamo all'oggetto n. 4.01. Il D.L. n. 73 dell'assestamento è composto da 78 articoli. Sono pervenuti nove emendamenti della II Commissione, due emendamenti dei gruppi Lega, PA e Forza Italia, un ordine del giorno dei gruppi Lega VdA, Pour l'Autonomie e Forza Italia, tre ordini del giorno del gruppo PCP, tre ordini del giorno del gruppo Pour l'Autonomie e quattro ordini del giorno dei gruppi Lega e Forza Italia.

È stato inoltre acquisito il parere del Collegio dei Revisori dei Conti.

I relatori sono per la maggioranza il Presidente della I Commissione, consigliere Malacrinò, per la minoranza il consigliere Aggravi.

Si è prenotato per la relazione il consigliere Malacrinò, ne ha facoltà.

Malacrinò (FP-PD) - Il disegno di legge n. 73 che ci accingiamo a discutere e a licenziare reca "Assestamento al bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 2022 e secondo provvedimento di variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 22-24".

Si compone di 78 articoli suddivisi in titoli e in capi contenenti "Disposizioni per l'applicazione dell'avanzo disponibile e le variazioni al bilancio di previsione".

Si tratta dunque di un documento molto corposo, suddiviso in due parti: la prima, l'assestamento di bilancio, che destina l'intera quota disponibile dell'avanzo di amministrazione 2021 per euro 113.123.916,50; la seconda, la variazione di bilancio, con la quale vengono accertate e scritte maggiori entrate per euro 78 milioni, di cui 18 milioni per l'anno 2022 derivanti dagli effetti finanziari della legge 20 maggio 2022 n. 51, che ha introdotto una nuova tassazione in capo ai produttori di energia elettrica, ed euro 60 milioni sul triennio 22-24, derivanti della distribuzione degli utili dell'anno 2021 della società CVA S.p.A..

Rispetto alle misure anticrisi a sostegno delle famiglie, delle economie licenziate nel 2020 e nel 2021, con l'utilizzo dei rispettivi avanzi liberi in assestamento, bisogna ricordare che non è più consentito derogare al decreto legislativo 118/2011, motivo per il quale non si può più utilizzare l'avanzo di amministrazione per far fronte alle spese correnti.

Grazie però alle nuove risorse resesi disponibili nelle ultime settimane, sarà comunque possibile effettuare nel mese di settembre un nuovo intervento normativo a favore dei cittadini e delle famiglie valdostane, volto a fronteggiare l'incremento dei costi energetici.

La misura introdotta dall'articolo 46 prevede inoltre la destinazione di risorse a favore delle imprese per l'acquisto di beni e attrezzature strumentali alle attività, anche finalizzate alla riduzione dei consumi energetici.

L'elenco degli interventi che verranno eseguiti con l'assestamento e con la variazione è piuttosto lungo e particolareggiato, immagino verranno trattati più nel dettaglio nel corso della seduta.

I conti risentono della situazione di crisi economica ed energetica che assorbe buona parte delle risorse disponibili, ad esempio per la costituzione di un fondo a copertura delle maggiori spese impreviste per la prosecuzione delle opere pubbliche, si mettono a bilancio nel triennio circa 42 milioni di euro.

Sempre per far fronte a una tematica attuale piuttosto grave, si interviene con un contributo di 4 milioni di euro a favore del BIM per interventi urgenti che verranno realizzati a cura dei Comuni per potenziare la capacità di approvvigionamento degli acquedotti comunali.

Le opere dovranno essere realizzate in tempi brevi per essere in funzione già dal prossimo autunno-inverno, periodo in cui si faranno sentire le carenze idriche determinate dal periodo di siccità.

Per opere volte a prevenire il rischio idrogeologico, verranno destinati 13.786.000 euro per interventi di sistemazione idraulica e mitigazione del rischio di caduta massi.

Viene inoltre integrato di 2.100.000 euro il fondo per i contributi ai Comuni per opere urgenti sempre in tema.

Sul tema ambientale vanno segnalati interventi per 3 milioni di euro, volti principalmente all'adeguamento, alla bonifica e alla riqualificazione dei siti di discarica dei rifiuti.

La II Commissione consiliare permanente si è riunita nelle date del 14, del 18, del 19 e del 25 luglio 2022; ha preso in esame il disegno di legge 73 presentato dalla Giunta regionale in data 12 luglio 2022 concernente "Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per l'anno 2022 e secondo provvedimento di variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 22-24" e da espressa maggioranza parere favorevole.

Presidente - Relatore di minoranza, consigliere Aggravi si è prenotato, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Cari colleghi, la presente relazione è redatta in conformità ai dettami previsti dal comma 3 dell'articolo 29 del regolamento di funzionamento del Consiglio regionale, che prevede la possibilità, per la minoranza consiliare, di poter nominare un proprio relatore ai provvedimenti di legge.

In tale veste scrivo e in tale veste ringrazio i colleghi Commissari di minoranza per la fiducia dimostratami. Mi si consenta anche di ringraziare gli uffici che hanno lavorato all'elaborazione dei documenti in esame e i colleghi di II Commissione per il lavoro fatto insieme, nonché tutti coloro che hanno preso parte alle audizioni organizzate ai fini dell'esame del presente disegno di legge di assestamento di bilancio nonché di variazione a quello di previsione per il triennio 22-24.

A differenza di quanto avvenuto negli ultimi due esercizi, il presente disegno di legge è stato concepito senza la possibilità di poter derogare ai dettami del quadro normativo definito ai sensi del Decreto legislativo 118, prevedendo pertanto che l'applicazione dell'avanzo disponibile accertato con rendiconto del 2021 avvenga a favore delle sole spese d'investimento per un importo complessivo di 113 milioni.

A tal riguardo però è bene precisare come di tale ammontare, 93 milioni di euro siano stati destinati al finanziamento d'investimenti, 5 milioni a incremento di attività finanziarie e 15 milioni per la costituzione di un fondo di riserva a copertura delle spese impreviste dettate dall'emergenza prezzi, che affligge il comparto dei materiali da costruzione e cantieristica in generale.

Al contempo la manovra si compone di una seconda parte, organizzata come provvedimento di variazione al bilancio di previsione; nel concreto un'assegnazione di fondi per rispettivamente 24 milioni di euro sull'anno corrente, 27 milioni sul 2023 e 26 milioni sul 2024, derivanti da due componenti principali: 18 milioni per l'anno 2022 quali maggiori entrate derivanti dagli effetti finanziari del Decreto legge 21 marzo 2022 n. 21 ed euro 60 milioni introitati a bilancio dal fondo di gestione speciale presso la Finaosta.

Con l'intento di dare una lettura più politica, di dettaglio alla manovra, affronterò punto per punto quanto al suo interno è contenuto.

Nel corso della seduta del Consiglio regionale del 24 marzo scorso, con altri colleghi del gruppo Lega Vallée d'Aoste, avevo chiesto quale fosse lo stato delle valutazioni d'impatto sul bilancio regionale degli effetti dovuti al "Caro energia" e al "Caro materie prime".

La risposta a suo tempo ricevuta fu piuttosto larga e funzionale più a prendere tempo che a dare una risposta puntuale sul tema; si stimava per l'energia, ad esempio, un aumento del 35-40% dei costi. Senza dubbio va detto che l'incertezza sulla futura evoluzione di queste due piaghe economiche è totale e non certo di facile lettura e previsione.

Oggi, dall'esame del D.L. n. 73, prendiamo atto che questa domanda ha una risposta precisa, almeno per l'anno 2022, corrispondente a circa 16 milioni di euro, di cui 15 milioni per maggiori oneri conducibili alla prosecuzione delle opere pubbliche, e 1.300.000 euro per la fornitura di energia termica e carburanti per riscaldamento di immobili regionali.

La nostra richiesta non fu certo dettata da una qualche forma particolare di lungimiranza, bensì semplicemente dalla visione della realtà; ma un insegnamento queste cifre ce lo devono necessariamente dare.

Forse è il caso che la Regione del Fossil Fuel Free, oltre alle parole, pensi anche ad adottare un concreto piano d'investimenti funzionale a contemperare i costi e le emissioni dei suoi impianti di riscaldamento e di approvvigionamento di energia. Non è forse il caso, come Amministrazione pubblica, di dare il buon esempio?

La riforma dell'organizzazione del servizio idrico integrato, ottemperata con la legge regionale 7/22, ha ridisegnato il governo della risorsa idrica regionale in termini di efficienza, efficacia ed economicità; una riforma che si attendeva da tempo e che - qui va detto - è stata fortemente stimolata dalle necessità dettate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza affinché il nostro Ente di governo d'ambito possa partecipare a relativi bandi di messa a disposizione di importanti fondi.

Nel corso di questi mesi abbiamo seguito il dossier con più di un'iniziativa, nonché con il lavoro nella relativa Commissione consiliare.

È vero, come forze di opposizione non abbiamo votato questa legge, questo perché da un lato il percorso di definizione della stessa non è stato concertato con la maggioranza - ed è anche giusto che sia così - ma soprattutto perché, a nostro avviso, qualcosa mancava; una riforma nata non del tutto completa, e oggi lo vediamo con chiarezza a fronte della presentazione dell'emendamento che introduce l'articolo 71bis che prevede l'applicazione - per legge per l'appunto - dell'istituto del comando del personale degli enti locali soci a favore della costituenda società in house a cui sarà affidata la gestione del servizio.

Perché quest'importante aspetto non è stato affrontato nell'ambito della riforma? Perché poi arriva un altro emendamento che corregge il comma 2 dell'articolo 13 che specifica come se... in capo al BIM e non alla Giunta regionale il piano degli interventi urgenti nel settore acquedottistico.

Mancanza di programmazione o stabilità nell'azione amministrativa di questa maggioranza e di questo governo? A suo tempo mi ero già dato una risposta su altre questioni simili e così resta valida, maîtres à penser permettendo.

Come l'Assessore alla sanità ben sa, il futuro della Casa di riposo G.B. Festaz è da sempre una tematica a cui il gruppo Lega Vallée d'Aoste tiene molto, ben inteso senza vantarne alcun monopolio politico, per la carità.

Nelle varie iniziative sino ad oggi portate all'attenzione dell'Aula consiliare, così come nelle deputate Commissioni, abbiamo cercato di comprendere se vi fosse una coordinata e definita strategia atta a mantenere inalterata la qualità della struttura nonché del servizio da questa reso alla comunità, così come anche in termini di sostenibilità economica e continuità aziendale.

Eh sì, perché al di là di tutto, la Casa di riposo Festaz è un'azienda pubblica di servizi alla persona. Così come anche specificato in II Commissione, abbiamo dunque appreso favorevolmente la destinazione di una parte dell'avanzo disponibile accertato per importanti interventi sulla struttura, restiamo però in attesa - e lo ripeto ad ogni iniziativa presentata e discussa sul Festaz - di capire quale sia il disegno finale complessivo, e le relative valutazioni, che consentirà di ammodernare la struttura, di trasferire alcuni importanti servizi a Variney nonché di implementare al suo interno l'Ospedale di comunità del venturo distretto 1, e su questa scelta non dico oltre, potrei essere anche accusato di campanilismo.

Un insieme di operazioni non banali che meritano un adeguato livello di coordinamento e liquidità a sostegno dell'iniziativa, e non parlo a caso di liquidità e non di finanziamento.

A questo si lega idealmente anche la previsione di cui all'articolo 58 sullo studio di fattibilità dell'Ospedale di comunità da insediare nel Comune di Verrès.

In questo caso, l'Assessore competente, in fase di audizione, ha confermato che lo studio terrà anche conto delle necessarie valutazioni in termini di sostenibilità economica anche dal punto di vista gestionale e non della sola realizzazione della struttura, così come da noi più volte chiesto nel caso, ad esempio, del Festaz. Ne prendiamo dunque atto augurandoci che l'incarico tenga conto di tutte le necessarie variabili da considerare.

All'articolo 20 troviamo un ulteriore finanziamento di 1.165.000 euro funzionale a coprire il fabbisogno finanziario d'interventi aggiuntivi per la realizzazione del primo lotto del Polo Universitario di Aosta. L'audizione in Commissione ha potuto chiarire come tali interventi siano funzionali alla realizzazione di una rampa a servizio del piano interrato, così come ad altri lavori necessari per la consegna della struttura nel settembre prossimo.

Questo consentirà all'Università di avviare le attività didattiche a partire dalla prossima estate, ci è stato detto. Avrà mai fine e pace questo cantiere?

Per il finanziamento dei prossimi lotti, rilanciamo l'idea già esposta nell'interpellanza di novembre, con la quale proponevamo di valutare la possibilità di reperire risorse utili per il completamento del progetto complessivo attraverso la definizione di un accordo con soggetti privati. Per qualcuno forse questa resta un tabù?

Ci saranno colleghi che nel proseguo entreranno più nel dettaglio sulla vicenda del Tiro a volo di Châtillon, altro progetto su cui si era già detto molto, in questa come nella scorsa legislatura.

Per quel che attiene allo stanziamento, prendiamo atto di quanto ci è stato confermato in audizione, ovvero che questi fondi serviranno per coprire il fabbisogno finanziario quantificato a fronte dei nuovi conteggi progettuali. Un sogno, un auspicio e una richiesta, anche e soprattutto delle comunità coinvolte, che quest'opera si faccia.

Allo stesso modo, con riferimento ai 2 milioni di euro stanziati per il completamento della piscina di Pré-Saint-Didier, prendiamo atto delle informazioni date in II Commissione: maggiori costi e sistemazione dello scivolo della struttura; anche in questo caso una richiesta chiara: si finiscano i lavori al più presto e si riapra un'importante struttura per l'attrattività, e non soltanto dell'alta valle.

L'incremento dei costi legati all'energia e alle materie prime, così come già ampiamente detto per la cantieristica di parte regionale, sta pesantemente incrementando il fabbisogno finanziario di tutti i lavori, così anche per il settore degli impianti a fune, come ampiamente esposto nel corso delle audizioni in Commissione.

Tale emergenza contingente però non ci deve distrarre, se così si può dire, da due problemi di fondo che non sono certo stati portati da questa tempesta: la sostenibilità di alcuni investimenti nel medio-lungo periodo, nonché il sistema complessivo di finanziamento e gestione delle nostre società. Il primo non è necessariamente legato a una sola opera - non volendola citare la Pila-Couis - ma a tutte quelle che a vario titolo incideranno significativamente sull'offerta che la Valle d'Aosta potrà e vorrà dare nei prossimi anni, e non parlo soltanto di sci. Lo dico come amministratore e come cittadino.

Sarebbe del tutto banale dire che certi investimenti si vogliono fare per il solo scopo di voler alzare il comprensorio alla ricerca della neve; questo pensiero lo lascio ai nazi-ecologisti che avranno tutta la campagna elettorale e annessi eventi e disgrazie collaterali per catechizzarci sulla prossima fine del mondo.

Un appunto però: "Fatelo nel rispetto dei ruoli e dei conflitti di interesse", a buon intenditor poche parole e Cime Bianche.

Abbiamo un'idea complessiva di dove vogliamo portare la nostra offerta turistica legata agli impianti a fune? Al contempo, per favore, non parlate e non dite che tutto si risolverebbe con una sola società regionale. Non ha senso parlare di belle scatole senza contenuto e senza una coerente e coesa politica di promozione e sviluppo del settore. Queste risorse sono utili a fare quello che si è messo in cantiere, ma domani?

Non è più procrastinabile il dibattito inerente al modello di finanziamento futuro e anche di gestione delle nostre società.

La coperta è sempre più corta e questa manovra lo dice chiaramente.

L'ha detto chiaramente l'Assessore alle finanze nella lettura della sua relazione in Commissione come questa variazione di bilancio sia de facto finanziata dalla compagnia valdostana delle acque, sto parlando della variazione.

In sintesi degli euro 78 milioni di maggiori entrate, 18 milioni - l'ho già detto - arrivano dagli extra profitti che colpiscono i produttori di energia idroelettrica, mentre gli altri 60, impegnati sul triennio, derivano dalla distribuzione degli utili dell'anno 2021 proprio della CVA.

Una variazione che si regge sui rendimenti dell'industria idroelettrica regionale.

Questo fatto, combinato alla notizia dello scorso 18 luglio sull'esclusione della CVA dai vincoli della sempre citata legge Madia, nonché la prossima scadenza elettorale, mi portano necessariamente a fare qualche considerazione nel merito.

L'importanza della nostra compagnia idroelettrica per il bilancio regionale, così come per tutta la comunità valdostana, è inutile da ribadire; lo sappiamo tutti e ci crediamo a vario titolo tutti, ma proprio questo aspetto, nonché tutti i trascorsi discussi sul futuro della stessa, devono farci prendere coscienza della necessità di valutare al meglio ruolo, investimenti e prospettive di questa fondamentale realtà.

La fine della legislatura romana ha interrotto il percorso di definizione dell'altrettanto sempre citata norma di attuazione sulle gare di grande derivazione idroelettrica, quella che qualcuno vende ormai da tempo come la soluzione a tutti i problemi sul futuro delle nostre acque, della nostra compagnia idroelettrica, ma non è così, perché come già ribadito più volte - e a tal riguardo rimando alle risultanze della Commissione speciale costituita ad hoc nella scorsa legislatura - le concessioni sono una cosa, i concessionari come CVA un'altra.

Necessariamente l'applicazione dell'autonomia passa dalla coerenza di questa con le norme nazionali e quelle di derivazione comunitaria, facile incensare entusiasticamente quest'Europa se poi spesso, nel concreto, proprio come in questo caso, gli stessi incessanti finiscono per agitare colpe altrui o possibilità impossibili di derogare per l'appunto la norma europea.

Facile anche fare semplici speculazioni politicanti oggi quando il problema è nato tempo fa e non soltanto a fronte della mancata quotazione o di altra scelta industriale che si fosse fatta in merito.

Il percorso di definizione della norma di attuazione dovrà riprendere il prima possibile dopo il 25 settembre, così come mi auguro che questo tema venga messo nell'agenda di tutti i candidati alle prossime elezioni politiche, non deve costituire un interesse e un monopolio di parte, bensì un patrimonio di tutti.

Ma c'è dell'altro, perché a fronte del nuovo status con cui la compagnia si potrà muovere nei meandri del mercato energetico nazionale - e non soltanto mi auguro - occorrerà consolidare il modello comportamentale del buon azionista da parte della Regione autonoma per l'evidente tramite della sua società in house, Finaosta.

Può sembrare altrettanto banale quello che sto dicendo ma non è così, perché la tentazione sempre viva - e ancora di più in momenti di crisi come quello attuale - di forzare la mano su scelte e strategie che devono essere necessariamente gestite da un management indipendente a cui è stato dato un mandato è alta, per questo motivo le giuste politiche di distribuzione degli utili e di utilizzo delle risorse derivanti dal buon lavoro della nostra compagnia idroelettrica non devono più essere votate al mero utilizzo di bilancio di queste risorse per finanziare politiche che non generano conseguentemente una reale ricaduta utile a tutta la comunità.

Il suo futuro passerà necessariamente da una solida struttura patrimoniale finanziaria che non potrà e non deve venire meno soprattutto con l'avvicinarsi della data di scadenza delle varie concessioni.

Il discorso è lungo e merita, oltre che attenzione, serietà, per questo mi auguro che si potrà riprendere sin dalla ripartenza delle attività consiliari nelle sedi deputate.

Le ultime crisi economiche sociali sono state per lo più determinate da fattori di natura finanziaria, sanitaria e geopolitica, quello che stiamo invece vivendo da un anno a questa parte fa tornare alla memoria la crisi energetica degli anni '70, nata dall'aumento del prezzo del greggio e dei suoi derivati.

Fonti energetiche, materie prime e guerre in Ucraina, con l'indiretto sostegno della subdola inflazione, stanno mettendo a rischio la stabilità del nostro sistema economico e sociale.

Nel corso dell'ultimo anno i principali interventi di sostegno alle famiglie e alle imprese in materia di "Caro energia" sono stati messi in campo dallo Stato centrale.

Sino ad oggi, a parte qualche iniziativa dei gruppi di opposizione, vedi ad esempio la richiesta di reintroduzione del "Bon de chauffage", non vi sono stati interventi da parte del Governo regionale. Senza dubbio questo anche in virtù del fatto che la misura del problema, così come le risorse necessarie a dare una seppur minima ma significativa soluzione, possono essere messe in campo concretamente soltanto dal bilancio nazionale.

Con l'articolo 46 il Governo regionale di fatto impegna pro futuro 12 milioni di euro per un apposito provvedimento legislativo a sostenere economicamente da un lato i clienti domestici economicamente svantaggiati, 4 milioni di parte corrente, e dall'altro la continuità degli investimenti da parte delle imprese, 8 milioni in conto capitale, anche volti alla riduzione di costi e dei consumi energetici. Una scelta che, oltre a dover essere concretizzata dal punto di vista legislativo, con tutte le incertezze del caso, altro non fa che traslare il momento del dunque rispetto a un problema che non si risolverà sicuramente oggi, ma che necessita di un'azione immediata a sostegno soprattutto delle controparti più fragili.

L'esame di questa scelta ha fatto maturare nei gruppi di Lega Vallée d'Aoste, Pour l'Autonomie e Forza Italia la volontà di porre all'attenzione dell'Aula una controproposta articolata in due binari distinti, tuttavia coerenti tra loro, che potessero parallelamente dare una prima risposta a favore dei soggetti più deboli, così come al contempo lavorare per individuare maggiori risorse da poter utilizzare per una seconda azione verso la fine dell'anno in corso che si prospetta sempre più difficile.

Con un primo emendamento proporremo dunque di utilizzare immediatamente i 4 milioni di parte corrente per l'introduzione di una misura una tantum da erogare il prima possibile denominata "Chèque Energie" in forma similare per metodo di verifica ed erogazione al vecchio "Bon de chauffage".

Con un ordine del giorno specifico, proporremo invece di procedere a una ricognizione generale dei conti in corso d'anno. al fine di poter individuare tutta quella spesa al momento non strategica, ovvero inespressa, che potrebbe poi generare sul fine anno un ulteriore e pesante avanzo disponibile di bilancio. I dettagli delle due azioni saranno poi presentati meglio dai miei colleghi nel corso del dibattimento d'aula.

Un'ultima considerazione sulla destinazione degli altri 8 milioni: si sono valutate bene grandezze e potenziali effetti di un budget di questa portata rispetto alle necessità del momento delle imprese valdostane? Crediamo che il dibattito che ne scaturirà nei prossimi giorni metterà in luce non poche incertezze in tal senso.

Nell'ambito dell'aggiornamento della spesa sanitaria regionale di parte corrente, mi preme soffermarmi su quanto contenuto al comma 5 dell'articolo 57: di fatto rispetto alla norma programmata, con la legge 35/2021, pari a euro 7.500.000 di spesa programmata per ciascun anno del triennio 22-24, si aggiorna il budget a euro 11.600.000 con riferimento all'anno corrente ed euro 11.500.000 per i prossimi due anni, con un aumento secco di circa 4 milioni di media. Una spesa considerevole per una programmazione che almeno, a detta di chi legge il provvedimento, viene fortemente aggiornata con cifre tutt'altro che di poco conto.

La portata lapalissiana di tale passaggio non deve però far venir meno l'attenzione necessaria che merita il fenomeno della mobilità sanitaria, soprattutto quella passiva.

L'adozione del Piano regionale per la salute e il benessere sociale è ancora in itinere, e proprio per questo, anche e soprattutto a fronte di dati di tale portata, crediamo necessario analizzare e rivalutare bene scelte, elementi e problematiche alla base di tale fenomeno per evitare che in corrispondenza di ogni appuntamento di bilancio - sia esso di natura programmatoria o consultiva - si finisca per rincorrere le necessità della contingenza piuttosto che governarne l'andamento.

Le considerazioni finali sul provvedimento in esame devono essere necessariamente distinte per la destinazione dell'avanzo e l'impegno della variazione di bilancio.

Nel primo caso non ci si aspettava tanto di più da parte di questo Governo, i cantieri aperti li conosciamo più o meno tutti e molte delle problematiche commentate in questa relazione sono state oggetto di discussione in quest'Aula nel corso dell'ultimo anno.

Per quanto attiene invece alla variazione di bilancio, occorre dire che ci si aspettava una maggiore volontà programmatoria di prospettiva da parte del Governo regionale, anche in considerazione delle emergenze principali che stanno interessando i Valdostani, prima fra tutte quella del "Caro energia". Abbiamo invece trovato una timida proposta tutta da costruire, non si capisce bene come e in che termini, frutto di una maggioranza in evidente difficoltà di iniziativa, come abbiamo già più volte messo in evidenza.

Quella che stiamo vivendo è una nuova stagione di grande turbolenza, dall'esito incerto, ma con effetti che lasceranno non pochi segni alla nostra società di domani.

Prendiamo ad esempio questo provvedimento che sulla sola annualità del 2022 stanzia tra avanzo disponibile e variazione di bilancio circa 137 milioni di euro.

Ecco, di questi, circa 57 milioni, quasi il 43%, andranno a coprire aumenti di prezzi, caro energia e sovra-costi di cantiere. Come si può dunque continuare a rincorrere la contingenza favorendo così le incertezze e procrastinando al contempo la risoluzione di problemi ormai storici?

Le debolezze del nostro bilancio le conosciamo, le problematiche della nostra comunità pure, quella che manca è la volontà politica e la relativa forza - sottolineo "La relativa forza" - di fare le coraggiose giuste scelte per governare la nave in questa fase turbolenta. Questo è quanto.

Presidente - Con l'illustrazione delle relazioni, possiamo aprire la discussione generale sul D.L. 73. La discussione generale è aperta. Consigliere Padovani si è prenotato, ne ha facoltà.

Padovani (FP-PD) - Per chiedere una sospensione, visto l'arrivo degli emendamenti e degli ordini del giorno.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 15:33 alle ore 16:20.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo dopo la pausa. Siamo in discussione generale. Chi vuole intervenire? Se non vi sono richieste d'intervento, sono obbligato a chiudere la discussione generale. Consigliere Carrel si è prenotato, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Aspettavamo se c'era qualcuno della Giunta, l'assessore Marzi o qualcun altro, in quanto abbiamo solo due Assessori e il Presidente, quindi stavamo magari aspettando per poter aprire la discussione generale.

I temi e i dati sicuramente sono già stati ben esposti dai colleghi che mi hanno preceduto e quindi non entro nuovamente nel merito dei numeri, ma credo che sia opportuno andare a fare un'analisi politica di questo testo che ci accingiamo a discutere e ad approvare.

Credo che su vari temi, quali, ad esempio, la sanità, abbiamo numerosi aumenti, dettati anche da degli obblighi di legge nazionali, ma anche e soprattutto un aumento di costi per la mobilità passiva.

Noi, come gruppo, all'Assessore competente abbiamo chiesto come si pensa di risolvere questo problema in Commissione, ci è stato detto che è mobilità passiva riguardante l'anno del 2010; vero, ma quello che vorremmo è capire come si pensa di risolvere il problema: un piano chiaro su quali settori abbiamo intenzione di investire, quindi di attrarre utenti e su quali invece accettiamo una mobilità passiva, perché solamente così possiamo andare ad abbattere questo costo importante per la nostra sanità. Nulla di tutto ciò ci è stato detto e sicuramente è un tema su cui ritorneremo.

Altro tema - su cui siamo molto sensibili e abbiamo portato all'attenzione dell'Aula varie iniziative e non troviamo invece in questi 78 articoli nulla in merito - è l'agricoltura: sicuramente bene i contributi ad Anaborava, ma se facciamo un giro nelle nostre montagne, vediamo sicuramente che la siccità sta colpendo molto duro i nostri allevatori; abbiamo informazioni e ne discuteremo dopo con un ordine del giorno apposito, che c'è un aumento dei costi, e ne abbiamo già parlato, dell'energia, dei mangimi, una diminuzione della fienagione e un aumento dei costi della fienagione, se si volesse comprare. I nostri agricoltori sono in seria difficoltà, devono macellare e aumentare le macellazioni, il nostro Governo in questi 78 articoli nulla ha previsto per dargli un sostegno e per andare incontro a quest'importante attività.

Ricordo che "Sans agriculture, il n'y a pas de nourriture". Poi il centro, e poi potremo vedere l'agricoltura anche con i fini turistici che sicuramente ha una funzione di mantenimento del territorio, ma in fondo, ancora più al principio, dobbiamo capire bene che senza investire nell'agricoltura abbiamo poi dei seri problemi su una serie di altri aspetti.

Infine, sempre legato al "Caro energia", è già stato detto, l'articolo 46 è un articolo così com'è, se non approveremo i nostri emendamenti, che di fatto rimanda a una futura legge, l'utilizzo di 4 milioni per le famiglie e 8 milioni per le imprese, un continuo rimandare senza dare una certezza e delle risposte immediate.

Il "Caro energia" è un tema che, come gruppo, abbiamo iniziato a trattare già nel novembre dell'anno scorso, quindi molto tempo fa, e su cui abbiamo chiesto diverse interlocuzioni; anche il 17 di febbraio ci siamo soffermati in Commissione per andare a fare un quadro generale della situazione, dopodiché nulla è stato fatto. Le misure spesso sono quelle nazionali, ma a livello regionale nulla è stato fatto, e andare oggi a utilizzare e a impegnare 12 milioni, di cui 4 per le famiglie e 8 per le imprese, e rimandarle a una successiva legge che potrebbe arrivare magari a settembre, se l'iter è rapido, o i primi di ottobre, vuol dire dare i soldi alle famiglie e alle imprese a metà ottobre-fine ottobre, tempi biblici per delle risposte che invece meritano un'attenzione immediata.

Crediamo pertanto che il complesso di questa legge, al netto delle spese di aumento obbligatorie, sia altamente insufficiente, perché non tratta temi ritenuti da noi centrali: le famiglie, il "Caro energia", l'agricoltura e le imprese.

Per questo il nostro voto complessivo del disegno di legge sarà di astensione con ovviamente delle votazioni favorevoli, laddove vi sono dei progetti e dei finanziamenti che condividiamo.

Presidente - Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Intervengo non sicuramente ad aggiungere qualcosa in più rispetto a quello che ha già ottimamente esposto il collega Aggravi rispetto al pensiero complessivo su quest'assestamento, intervengo, e ritengo sia assolutamente opportuno, per illustrare l'emendamento con un poco più di tempo e soprattutto per fornire un punto di vista sull'unica potremmo così definirla azione politica che viene fatta all'interno di quest'assestamento, perché, come sapete, e come quest'Aula ormai conosce a memoria, il gruppo che mi onoro di rappresentare all'interno di quest'aula, così come altri colleghi e altri gruppi che ci hanno sostenuto in questo percorso, fin dal 2018 ha in tutte le maniere tentato di reintrodurre in Valle d'Aosta il "Bon de chauffage", ritenendo - oggi ancora di più a ragion veduta - che le sofferenze che molte famiglie patiscono e patiscono ogni anno, in relazione ai costi del riscaldamento in quel caso, e dell'energia nel caso specifico, siano effettivamente un problema data anche la natura della nostra regione e ovviamente la sua morfologia, la sua collocazione geografica.

Rispetto a questo tema che sicuramente ritenevamo prioritario al punto che ricordo - sempre rispetto a chi ogni tanto si alza e dice: "Ma dovreste rimettere il 'Bon chauffage'" - che ci abbiamo provato nella manovra di bilancio del 2021, abbiamo presentato un emendamento che, se approvato, avrebbe potuto ripristinare il "Bon chauffage".

Ovviamente questa maggioranza ha deciso di votare contro quest'emendamento e il "Bon chauffage" non è stato ripristinato. Credo che sia importante ricordarlo in ogni momento in cui parliamo di costi dell'energia, perché spesso non si comprendono i motivi di questo tipo di scelte.

Possiamo dire che se l'avessimo fatto, se quest'Aula avesse deliberato già a dicembre questo tipo di aiuto, probabilmente molte famiglie in questo momento avrebbero avuto un piccolo aiuto per superare il picco di costo dell'energia che ha travolto tantissime famiglie.

In questo disegno di legge regionale apprendiamo, abbiamo appreso, abbiamo analizzato anche durante i vari incontri di Commissione, che un passo in questa direzione veniva fatto, ma senza un'idea precisa, perché come è stato ricordato, all'interno di quest'assestamento sono previsti sì 4 milioni che - è importante dirlo - sono un'inezia rispetto a quello che le famiglie oggi patiscono e lamentano, quindi sono sicuramente molto poco, sono un qualcosa che fa davvero poca differenza nel bilancio familiare di nuclei che si sono visti triplicare in alcuni casi il costo della bolletta, ma - e qui sta la nota dolente a cui abbiamo voluto poi porre rimedio - il problema è che questi soldi non vengono nemmeno stanziati subito, cioè sono a disposizione per un futuro progetto di legge che però ad oggi non vede la luce. Quindi ci troviamo ad avere una scarsità di risorse, stanziate ma senza la possibilità di poterle erogare alle famiglie.

Ecco perché con quest'emendamento - che i gruppi della Lega, di Forza Italia e di Pour l'Autonomie hanno convintamente sottoscritto e sostengono - abbiamo deciso di fornire un meccanismo molto semplice, rapido, intuitivo, che abbiamo voluto definire appunto "Chèque Energie" con il quale questi 4 milioni possono essere erogati immediatamente alle famiglie valdostane, con un sistema legato a una delibera di Giunta e che, se approvato, da domani potrà vedere la luce, al netto dei necessari approfondimenti e delle eventuali concertazioni rispetto ai criteri, uno strumento molto snello che, appunto, permetterà di erogare immediatamente alle famiglie questi soldi; per andare nella direzione che poi è stata tracciata, visto che si è parlato di un futuro intervento proprio su questa materia, abbiamo voluto anche qui, tutti e tre i gruppi, presentare un ordine del giorno collegato a quest'intervento che va a definire e a richiedere un accertamento dei residui... che da quest'accertamento dei residui si possa produrre a quel punto una somma che riteniamo congrua e a quel punto si possa formulare sì in quel momento una nuova misura e a quel punto poterla erogare alle famiglie e sostenere effettivamente il costo che le famiglie oggi ritengono insostenibile e insopportabile, valutando anche i criteri, valutando anche le fasce di popolazione più in difficoltà, valutando anche, eventualmente, quelli che saranno rimasti esclusi da questa prima misura che verrà approvata in caso d'approvazione di quest'emendamento.

Il cuore di questo disegno di legge deve vederci dalla parte delle famiglie, deve vederci intervenire immediatamente in favore delle famiglie con un'erogazione che arrivi con rapidità e che possa aiutare immediatamente, con una delibera di Giunta che ne definisca i criteri, le famiglie.

Questo è lo spirito dell'emendamento e questo è l'augurio e l'auspicio che con quest'emendamento noi formuliamo a quest'Aula augurando davvero di poter dare una prima, piccola ma importante risposta a tutti Valdostani che oggi ci chiedono di intervenire.

Presidente - Altri si prenotano in discussione generale? Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Il disegno di legge che andiamo a votare si suddivide in due parti, come è ben stato esplicitato prima: una parte cospicua, 113 milioni di euro che sono sostanzialmente di spese di investimento, e 78 milioni di euro circa, invece, per quello che riguarda la variazione di bilancio, quindi 190 milioni.

La prima cosa che vogliamo rilevare, come hanno rilevato altri gruppi, è che di questi 190 milioni, solo 4 vengono destinati alle famiglie e alle loro difficoltà, una somma che è pari a poco più della metà del "Bon chauffage" tolto nel 2016 e in una situazione economica e sociale ben diversa, sia per gli aumenti che ci sono stati, sia perché il tasso di povertà sappiamo benissimo essere aumentato.

Nelle varie voci poi, rispetto alle spese d'investimento, notiamo quanto ha appena sottolineato anche il Consigliere Carrel che poco viene destinato al problema della siccità e all'approvvigionamento idrico che sta incontrando la popolazione ma che stanno incontrando soprattutto i nostri agricoltori; per questo abbiamo anche proposto un ordine del giorno che poi spiegherà la mia collega.

Vengono invece stanziati importanti risorse sul comparto neve, ma anche su questo ci sembra di capire che non ci sia assolutamente l'idea di rivedere le scelte anche alla luce di quello che sta accadendo e anche rispetto alla Road Map sulla decarbonizzazione tanto decantata: sottolineiamo che è ancora ferma da più di un anno in Commissione.

Fino a quando potremmo permetterci d'investire badilate di euro per realizzare impianti a quote ormai inadatte? Continuano ad aver senso scelte di funivie che forse vedranno continuazione e sviluppo o si possono ripensare quegli investimenti, magari confrontando anche con le idee messe in campo da persone forse più lungimiranti?

Sono previsti fondi strutturali per fermare la macchina energivora delle mille strutture regionali disseminate sul territorio? Insomma, considerando quello che è sotto gli occhi di tutti noi, dov'è la visione rispetto all'offerta turistica e alla pianificazione?

Vi sono importanti opere abbandonate e noi pensiamo già di costruirne altre.

Se non si vogliono poi valutare le ricadute ambientali, almeno dovremmo considerare quelle economiche e considerare la sostenibilità intergenerazionale degli interventi per poi arrivare, credo, alle stesse considerazioni.

Dovremmo essere chiari, noi come amministratori, dove le nostre scelte avranno un impatto sulle future generazioni; essere ambientalisti non può e non deve essere motivo di dileggio, soprattutto in un Consiglio regionale e in un contesto europeo e nazionale che ha investito importanti miliardi di risorse proprio per la tutela dell'ambiente.

In quest'aula forse si dovrebbero evitare le banalizzazioni di parole che richiamano tragedie gravissime e guardarsi bene in casa, perché proprio in questi giorni il premier ungherese, non certo vicino a me, è tornato a parlare di razza pura.

Altra nota poco piacevole rispetto all'articolato presentatoci dalla Giunta è l'emendamento arrivato all'ultimo, volto a garantire l'immediata operatività della futura società in house per il servizio idrico integrato che, di fatto, interviene pesantemente rispetto alla materia contrattuale e, a differenza di quanto previsto dalla legge 22, di fatto consente all'assemblea del BIM, in accordo con il Comune di Aosta e l'Unité Mont-Emilius, che hanno dato la loro disponibilità, di comandare il personale senza la necessità del previo assenso dei dipendenti stessi.

L'ennesima forzatura denunciata con forza da tutti i sindacati, ripeto, tutti i sindacati in Commissione, che si va ad aggiungere alla proroga delle PPO inserita nella legge dei fondi agroalimentari, che non abbiamo votato la scorsa volta, e alla legge Omnibus.

Questa non è solo una mancanza di programmazione, ma è anche una mancanza di rispetto verso i dipendenti e verso le organizzazioni sindacali.

Rispetto al settore della sanità, vengono destinati 1.800.000 euro a interventi sul G.B. Festaz, una realtà importante sicuramente, per opere di adeguamento in materia di prevenzione incendi, servizi igienici e adeguamenti della rete telematica, G.B. Festaz che è da inizio della legislatura... e ha cambiato diverse volte la sua destinazione, ora sembra che l'ultima sia quella di un Ospedale di comunità. Su questo, come più volte evidenziato, non siamo d'accordo perché nella nostra idea, rispetto alle strutture ospedaliere c'era, e speriamo ci possa ancora essere, un Ospedale nuovo, piuttosto il Parini o la struttura di Brocherel potevano essere destinati all'Ospedale di comunità.

Siamo tutt'ora certi che lo studio comparativo previsto inizialmente nel programma di legislatura avrebbe indicato questa strada e non la voragine di soldi che si sta stanziando, non arrivando poi nemmeno a un unico presidio ospedaliero, che era l'unica richiesta fatta dai medici.

Rispetto alla spesa sanitaria, vengono integrate di oltre 4 milioni le risorse già importanti sulla mobilità passiva, arrivando sopra la cifra di 11 milioni. Aumentano quindi i Valdostani che si rivolgono per cure fuori regione con un aumento di mobilità passiva.

La mobilità sanitaria è sicuramente un diritto, ma bisognerebbe analizzare i dati e capire se vi sono spese in mobilità passiva per bassa complessità di cure, soldi che potrebbero essere usati per la sanità valdostana.

La mobilità passiva, per altre cause, è sostegno di malfunzionamento, malagestione, definanziamento e crisi del sistema sanitario. Si aggiungono poi 1.900.000 euro per la realizzazione del Polo universitario che, forse, vedrà la sua fine, almeno per la prima parte; una voragine ormai senza fine, i cui iscritti però continuano a calare e - in una futura iniziativa che abbiamo presentato - purtroppo anche alcuni dei servizi che meritavano attenzione.

Ad oggi la missione risulta ancora da definire, tanto da annunciare - e questo con piacere lo accogliamo - consultazioni generali, proprio per capire il futuro di quest'Università.

Come abbiamo evidenziato in una scorsa iniziativa in Consiglio regionale, vediamo poi 50 mila euro destinati alla frequenza di collegi e convitti. Ecco, sotto questo punto di vista, noi auspicavamo che anziché destinarli solo agli alunni meritevoli, si potesse pensare invece di rivedere quella delibera di Giunta che ha tagliato invece il voucher per i ragazzi della scuola primaria.

Ci saranno tre ordini del giorno che verranno successivamente presentati dalla collega.

Sinceramente sarebbero molte altre le cose da dire, alcune cose naturalmente le voteremo perché comunque vanno a definire e a concludere l'iter di alcune importanti opere che abbiamo anche votato, quindi sicuramente vi sono importanti risorse.

Come dico, ci sembra di non trovare ancora una visione in questo senso, forse una mancanza di visione, o per lo meno che noi non vediamo, ma che sicuramente evidenzia, purtroppo, una mancanza di attenzione alle emergenze sociali e alla tutela ambientale di cui ho parlato proprio all'inizio del mio intervento.

Presidente - Altri vogliono intervenire in discussione generale? Invito i Consiglieri che volessero farlo, di prenotarsi. Consigliere Grosjacques ne ha facoltà.

Grosjacques (UV) - Alcune brevi considerazioni su questo disegno di legge sull'assestamento, anche perché gli interventi che si sono susseguiti portano a una lettura di questo provvedimento che, in realtà, non è quella che ha caratterizzato i lavori di questa maggioranza che, al contrario, è intervenuta in modo puntuale e capillare su tutta una serie di capitoli che avevano la necessità di essere rifinanziati per quel che riguarda gli investimenti.

Partirei dai quasi 24 milioni assegnati agli enti locali, non in quanto Amministrazioni comunali ma anche e soprattutto perché attraverso la finanza locale andiamo a intervenire sul nostro territorio, andiamo a intervenire sulla prevenzione dei danni da calamità naturali, andiamo a investire 6.300.000 euro per le opere che i Comuni avranno la possibilità di fare, differenziati per investimenti rapportati ai residenti dei Comuni.

Abbiamo 2 milioni che dovrebbero essere tenuti nella giusta considerazione, perché con 2 milioni andiamo a riqualificare i siti delle discariche di materiali inerti, quindi anche questo credo che chi ha a cuore la tutela dell'ambiente, del nostro territorio dovrebbe metterlo nella giusta evidenza.

Abbiamo 4 milioni per i primi interventi di somma urgenza per dare una risposta ai Comuni che oggi sono in crisi per la carenza idrica e invece ci soffermiamo sull'inquadramento del personale nella società, perdendo di vista gli investimenti.

Abbiamo messo in variazione 12 milioni per le imprese e per le famiglie; sappiamo perfettamente che sono cifre che non saranno sufficienti per dare le risposte di cui la nostra società e le nostre imprese avrebbero necessità, ma non possiamo tacciare questa maggioranza di scarsa attenzione rispetto alle imprese e alle famiglie, perché i provvedimenti di legge che abbiamo scritto, peraltro in alcuni casi tutti insieme, vanno esattamente nella direzione opposta. L'anno scorso abbiamo fatto una manovra da 129 milioni sulla legge 15, abbiamo impegnato tutte le risorse possibili per dare una prima risposta. Oggi ci sarebbe necessità di una risposta che moduleremo anche a seconda di quella che sarà la manovra che verrà fatta dal Governo centrale.

Sul settore degli impianti a fune noi evidentemente abbiamo un'altra visione rispetto a chi si taccia di portare avanti la decrescita felice.

Noi siamo stati votati e abbiamo impostato il nostro programma per investire nei settori nei quali riteniamo che si possano dare delle risposte ai settori economici e più in generale alla popolazione della nostra regione. Quindi bene gli investimenti a sostegno degli impianti esistenti e per il finanziamento di quelli che saranno necessari per potenziare, per quanto possibile, il nostro sistema degli impianti.

Questo naturalmente senza pregiudicare l'attenzione che da sempre abbiamo nei confronti dell'ambiente e del territorio, e credo che gli investimenti che ho citato prima nel settore idrogeologico vadano anche in quella direzione. Gli impianti che stamattina sono stati citati... in particolare l'impianto delle Cime Bianche sul quale ho sentito attaccare il relatore di minoranza, è un impianto che oggi viene demonizzato sulla base di un studio di fattibilità che non esiste più e che, viceversa, sta prendendo la direzione di un impianto che - se sarà possibile realizzarlo, evidentemente in questo momento non siamo nella condizione di fare queste valutazioni - avrà il massimo della tutela ambientale.

Siamo convinti che in questi settori sia indispensabile investire; questa manovra a largo raggio tocca tutti i settori della nostra economia che hanno necessità di essere in qualche modo sostenuti, probabilmente questa manovra non è sufficiente ma è sicuramente una grande risposta ai capitoli di spesa che avevano necessità di essere finanziati e potenziati.

Per cui bene questa manovra, ci aspetterà - e tutti lo sappiamo - un autunno difficile per le famiglie, per le imprese, ma certamente passeremo l'estate a studiare provvedimenti che possano dare una risposta concreta alle famiglie e alle imprese valdostane.

Presidente - Consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Alcune considerazioni anche dal gruppo di Forza Italia riguardo all'assestamento che è stato presentato e alla variazione connessa al provvedimento.

Quest'anno, come è stato già chiarito, le risorse sono tutte destinate agli investimenti, in ossequio ai principi che sono previsti dal Decreto legislativo 118 e quindi porta ad assegnare tutti i fondi che sono confluiti nel risultato di amministrazione dello scorso anno.

Sicuramente abbiamo guardato con attenzione gli interventi finanziati, come sono state collocate le poste, sono delle poste che in modo significativo sono state destinate a coprire i maggiori oneri per poter realizzare il Piano triennale dei lavori pubblici, quindi coprire tutti gli aumenti che si sono verificati in corso d'anno per tutte le ragioni che sono già state evidenziate.

È altresì stata finanziata una serie d'interventi direi di infrastrutturazione e mantenimento del territorio, perché trattasi sostanzialmente comunque di manutenzione ordinaria del nostro patrimonio infrastrutturale.

A livello d'investimenti in tutto questo monte di risorse non si notano però delle iniziative che possano creare dell'economia per la Valle d'Aosta, si tratta di mera realizzazione d'interventi ovviamente laddove ce n'è bisogno, però non c'è nulla che possa dare una prospettiva di sviluppo, di creazione di lavoro e di opportunità al di là della realizzazione dell'intervento medesimo.

Soprattutto quello che, a mio avviso, teniamo a evidenziare è che invece manca abbastanza, direi, l'attenzione sull'investimento alle famiglie rispetto a quello che ho sentito poc'anzi dal collega che è intervenuto; è vero che l'anno scorso sono stati fatti degli interventi a favore delle famiglie per le difficoltà che dovevano affrontare, ma le famiglie mangiano anche quest'anno, devono sostenersi anche quest'anno, non solo l'anno scorso. Quello che è stato fatto l'anno scorso è stato un aiuto che è servito ma purtroppo ha già esaurito le sue finalità.

Mentre noi siamo qui a studiare come fare quest'estate magari ad aiutare le famiglie per l'autunno, le famiglie sono a studiare come fare la spesa domani.

È questo che ci ha portato a fare un ragionamento come gruppi di opposizione, con la Lega e Pour l'Autonomie, a sviluppare una rimodulazione dell'articolo 46 dove sono state poste a disposizione delle risorse per far fronte al "Caro energetico", che non è solo bollette elettriche ma è costi del riscaldamento, costi del trasporto, che sono molto pesanti nella nostra regione perché chi si deve muoversi nel nostro territorio non può neanche utilizzare dei mezzi pubblici perché l'orografia presenta tutta una serie difficoltà.

Poi tutti sappiamo quanto costa a livello di disagio e di sovra-costo il vivere in montagna.

Nel mese di febbraio di quest'anno è stato fatto un lavoro in Commissione, è venuto l'assessore Bertschy con i rappresentanti di CVA e DEVAL che ci hanno un po' illustrato quelle che potevano essere le ricadute sul "Caro energia", soprattutto per quello che concerneva il "Caro elettricità". Sono stati forniti allora dei dati significativi che creano sicuramente delle preoccupazioni e che danno una lettura delle difficoltà che la gente vive sul nostro territorio.

In Valle d'Aosta ci sono 83 mila contatori elettrici intestati a famiglie valdostane e ogni Valdostano sa cosa significa dover far fronte al "Caro energia" che si vive in questo frangente. I costi di energia sono aumentati del 110% rispetto allo scorso anno, ci è stato evidenziato che per ogni famiglia, stimando dei costi medi, c'è un incremento dei costi sulle bollette di circa 700 euro l'anno, questi sono dei numeri che hanno determinati significati e incidenze.

Così come basta guardare anche quali sono gli aumenti del prezzo del gas naturale, aumenti del 94% rispetto all'anno prima, aumenti del 100% del gasolio da riscaldamento; tutto questo sta a significare, alla fine, che i Valdostani devono raddoppiare le loro spese per far fronte alle esigenze della corrente elettrica e del riscaldamento delle proprie case.

Tutto questo, mal contato, basta fare due conti in funzione dei consumi che si trovano in rete relativamente ai vari tipi di prodotti... sostanzialmente una cosa del genere incide sulle famiglie valdostane per 100 milioni almeno d'incremento dei costi rispetto all'anno prima. Questi non sono dei costi insignificanti.

Quindi mettere a disposizione 4 milioni per far fronte al "Caro energia" è un segnale, se vogliamo dire, di attenzione ma sotto il profilo sostanziale non è che possa risolvere in modo significativo il dramma che interessa le famiglie valdostane, soprattutto se si mettono a disposizione delle risorse per fare poi dei ragionamenti e metterle in circolo fra 3-4 mesi, perché si rischia di arrivare a distribuire le risorse a "Babbo morto".

Per questa ragione avevamo presentato nello scorso Consiglio la mozione che è stata discussa e che è stata respinta dalla maggioranza, ma che ha avuto la condivisione da parte di tutta l'opposizione per reintrodurre il "Bon de chauffage".

L'avevamo già detto in quella circostanza che non è che eravamo particolarmente affezionati al tipo di misura, ma la ragione derivava dal fatto che c'era un meccanismo che ormai era consolidato per poter trasferire immediatamente questi soldi alle famiglie. Da lì in avanti abbiamo fatto un ragionamento con i gruppi di opposizione, dove si è presentato questo emendamento che riscrive sostanzialmente l'articolo 46 che ha presentato prima il collega della Lega Manfrin e che ha quest'ordine del giorno, che sto illustrando, correlato, dove si dice in buona sostanza "Cerchiamo di dare subito questi 4 milioni, seppure non sono tanti, nel frattempo, da qui a settembre, se il Governo riesce a fare un riaccertamento delle entrate e delle spese di parte corrente che non andrebbero spese durante quest'anno ma che andrebbero a generare dell'avanzo di amministrazione sull'anno successivo, si potrebbero mettere a disposizione delle importanti risorse per fare un intervento con un po' più di tempo a disposizione che abbia anche, sotto il profilo sostanziale, un impatto diverso rispetto a quello dei 4 milioni di cui stiamo parlando".

Pertanto l'obiettivo dell'ordine giorno è di dire: distribuiamo subito queste risorse, dall'altra parte lavoriamo per metterne a disposizione altre, perché tutti sappiamo che dopo 8 mesi, otto dodicesimi dell'anno, sicuramente, se andiamo a sviscerare bene l'utilizzo dei capitoli di bilancio, ci sono delle risorse che non verranno impegnate entro fine anno - perché così è successo l'anno scorso - che potrebbero essere adesso messe a disposizione per far fronte a questo stato di grande difficoltà.

Sotto il profilo poi degli aiuti alla famiglia, non è che il sostegno alla famiglia è tutto spesa corrente, si potevano - a nostro avviso, come gruppo di Forza Italia - individuare delle misure che favorissero degli interventi d'investimento nelle case dei Valdostani anche per ridurre i consumi energetici, perché si possono fare delle cose affinché i costi, non dico del primo mese ma dei mesi a venire, si possano ridurre. Si potrebbero sostenere, ad esempio, degli interventi sulla sostituzione di lampade, piuttosto che ammodernamento degli impianti elettrici per creare delle situazioni di minore impatto consumistico sul medio periodo. Invece queste cose le deleghiamo allo Stato; per fortuna c'è lo Stato perché tutto quello che è stato fatto in questi anni a favore della casa e degli interventi di investimento è stato tutto fatto, ma stimolato dallo Stato, non dalla nostra autonomia, dalla messa a disposizione delle nostre risorse.

Faccio degli altri esempi: sarebbe interessante favorire o incentivare la realizzazione di fotovoltaico sui tetti delle case dei Valdostani per fare dell'autoproduzione, ma aspettiamo che ci siano gli incentivi dello Stato perché da parte nostra non c'è una programmazione di sostegno e di aiuto verso lo sviluppo di questo settore, quindi alla riduzione di consumi.

Questo è per fare alcuni esempi, ma se ne potrebbero fare tanti altri. Purtroppo, sotto questo profilo, bisognerebbe provare a fare una seria programmazione per dare dei contributi che siano dei contributi al miglioramento strutturale della vita nella Valle d'Aosta.

Dopodiché, sempre a livello d'interventi sulle famiglie, sono stati messi a disposizione 190 milioni in queste iniziative, perché sono 113 di assestamento e gli altri che derivano dalla variazione, va beh che qualcuno è confluito sul triennale, non sono tutti sul 2022.

Leggo ieri sul giornale che tre o quattro disabili non possono andare al mare perché non ci sono i soldi negli appalti. Qui parliamo di 190 milioni di euro da distribuire e non si trova qualche migliaia di euro da mettere a disposizione delle famiglie e si dice: "É mancata la programmazione, ci penseremo un altr'anno".

È stato messo... 50 mila euro mi sembra che è stato elencato prima in tutto l'ambito. Io credo che queste considerazioni, lettere scritte da famiglie sui giornali, debbono far fare dei ragionamenti.

Si dice: "Come ulteriore supporto alle famiglie... sciaguratamente da pochi mesi è stato operato un taglio del 50% anche dei servizi di accompagnamento nelle mansioni quotidiane delle persone con disabilità". Di questo ne avevo parlato allo scorso Consiglio con la collega Minelli con la quale avevamo condiviso due iniziative.

Ma mi dico: c'era un assestamento, ma perché? Non interessa risolvere il problema e affrontarlo? È un problema che tocca le famiglie e se lo devono risolvere da sole le famiglie? La pubblica Amministrazione lascia questo mondo da solo?

Abbiamo distribuito 190 milioni che sono 380 miliardi delle vecchie lire, sono dei soldi - ma tanti - però per le famiglie in definitiva c'è poco, o niente, e a volte sono anche le piccole attenzioni che fanno la differenza.

Certo che è facile allocare nei capitoli e dire: "Ho messo 5 milioni lì, 10 milioni dall'altra parte", sono quattro iniziative e i soldi sono finiti; mi rendo conto che è molto più impegnativo fare della seria programmazione su dei piccoli temi ma che rivestono una grande importanza per la comunità valdostana.

Questa, a mio avviso, è una grossa carenza che si legge e deriva da questo documento che oggi discutiamo, perché la famiglia è stata lasciata da sola, ma non lo dico solo io, mi sembra che ci siano anche delle dichiarazioni e delle note da parte dei sindacati che sono state rimesse all'Aula e al Consiglio che dicono: "Per la famiglia non c'è niente".

Io credo che sia importante fare una riflessione a livello programmatorio, adesso mi rendo conto che l'assestamento è andato e non potete intervenire in questa fase, ci arriva il prossimo bilancio di previsione, ma io vi chiedo di mettere più attenzione come Governo ai piccoli problemi che toccano la comunità valdostana, perché un piccolo problema di un cittadino, per lui è un grande problema, e i cittadini vengono lasciati soli ad affrontarli. Si potrebbe fare un'infinità di esempi.

Credo che la pubblica Amministrazione possa fare qualcosa di più sotto questo profilo, perché a volte ci si trova poi anche in casi che invece le risorse che si mettono a disposizione sono anche adeguate ma, siccome non c'è una spesa coordinata, non si raggiunge l'obiettivo dell'efficienza della stessa per soddisfare il bisogno.

Non sarà facile, ma guardiamo alla famiglia con più attenzione e cerchiamo soprattutto di mettere a disposizione queste risorse per il "Caro energia" nel tempo zero, altro che stare qui tutta l'estate a studiare come aiutare le famiglie, perché domani mattina le famiglie devono fare la spesa.

Questo credo che sia importante come segnale di attenzione da parte di tutti accogliere questa proposta che è stata fatta per poi, con una maggiore tranquillità, poter definire un altro provvedimento più significativo sotto il profilo delle risorse che si metteranno a disposizione.

Presidente - Consigliere Chatrian ne ha facoltà.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Qualche considerazione su quest'importante disegno di legge, abbiamo affrontato questa mattina un tema complesso e complicato, una legge, speriamo, che possa essere non solo utile... e che l'Amministrazione pubblica riesca a dimostrare e a fare la differenza anche da un punto di vista operativo.

Invece questo pomeriggio stiamo affrontando un altro disegno di legge dove si parlerà indubbiamente più del lato economico e delle scelte che al suo interno il documento si porta appresso. Ho ascoltato con una certa attenzione gli interventi e ho provato a mettermi nei panni di chi oggi ci ascolta, di quei pochi che ci ascoltano, mi suggeriscono i colleghi, ma che siano pochi o tanti il nostro ruolo è quello di approvare delle buone leggi, quindi è sempre importante che si raggiunga un buon risultato.

La difficoltà tra affrontare un disegno di legge che... nel suo insieme andremo ad allocare circa 191 milioni di euro veri, non è così semplice, il collega che mi ha preceduto ci ha stimolato - ma evviva gli stimoli! - a dare più attenzione ai piccoli problemi, le pichide baghe, di essere più attenti alle cose piccole perché la gente, le persone, le nostre comunità, non capiscono; ma dall'altra parte c'è anche quella proposta e dobbiamo dire: "Dobbiamo però guardare più avanti, dobbiamo programmare, dobbiamo pianificare".

Attenzione, però, perché i grandi capitoli sono troppo semplici... fatti cinque o sei grandi capitoli ed è tutto là dentro. Allora, des deux l'une, io direi, nel senso che bisogna, a un certo punto, fare anche delle scelte non solo strategiche, ma che ci obbligano a decidere e a trovare le migliori soluzioni.

Il collega Grosjacques prima ha dedicato una parte del suo intervento a una parte degli investimenti che trovano copertura all'interno di questo disegno di legge, io parto invece dall'altro punto di vista, che è quello legato più ai 78 milioni di euro, quindi alla variazione iscritta in bilancio con le maggiori entrate dei 78 milioni di euro. Quando si dice "Programmare o pianificare", questi 78 milioni di euro, diversi di voi sono già intervenuti sui 12 milioni di euro nell'articolo 46 dove tutti abbiamo messo in evidenza la necessità ma anche dall'altra parte la capacità poi di decidere i criteri e "l'accompagnamento di".

Il secondo grosso capitolo - sono quasi 27 milioni di euro - è quello di maggiori spese impreviste per la prosecuzione delle opere pubbliche dovute all'aumento dei prezzi, e sono 27 milioni di euro, sono tanti, per il 23 e per il 24.

Questo è populismo? Questo è pragmatismo? Questo è trovare delle soluzioni, se vogliamo mandare avanti i lavori pubblici che sono già stati non solo progettati: hanno già avuto le tre fasi di progettazione, hanno avuto la loro gara pubblica, magari sono già stati aggiudicati, ma senza questi 27 milioni di euro non possono essere o appaltati o i lavori non possono iniziare.

Altri 12 milioni di euro, sempre in questa variazione, a integrazione delle risorse destinate al rimborso all'Azienda USL.

9 milioni di euro destinati alla programmazione europea 21-27. Sono tanti? Sono pochi? Questa variazione in pancia si porta i 9 milioni di euro per poter proseguire nella programmazione 21-27.

Abbiamo inserito anche 5 milioni di euro di integrazione di trasferimenti correnti per interventi previdenziali a favore di invalidi civili, per il 22-23 e 24. Mi dispiace che il collega non ci sia, è un capitolo grosso, 5 milioni dei 191.

Altri 4 milioni di euro per garantire le forniture dell'energia termica e dei carburanti per far funzionare la macchina pubblica, tanti o pochi che siano sono necessari.

1.950.000 euro per organizzare la Coppa del Mondo di sci al Breuil e a Zermatt per l'ottobre-novembre del 2022, ottobre-novembre 2023 e ottobre-novembre 2024. 1.950.000 euro.

2 milioni di euro abbondanti per l'integrazione delle spese per i servizi ausiliari per la valorizzazione e la custodia dei beni culturali.

Forse il nostro relatore in parte aveva già messi in evidenza questi valori, ma accorpati all'interno di questa variazione di bilancio rendono non solo l'idea ma danno la capacità comunque alla nostra macchina pubblica di poter non solo fare delle scelte ma poter avere quell'importante copertura.

Di quei 191 milioni di euro che oggi sono in analisi, o in fase di discussione, 137 ricadono sul 2022 e 54, buona parte di quelli che ho appena messo in evidenza adesso, sono sul triennale 23-24.

Perché dico questo? Perché per una buona parte, lo si diceva, sono spese d'investimento, ma una buona parte, soprattutto quelli che ricadono sul 23 e 24 sono invece spese correnti.

È vero che dobbiamo probabilmente avere quella capacità come pubblico, come Amministrazione regionale, di dare il giusto peso alle piccole cose; dall'altra parte dobbiamo avere anche la capacità di poter quantomeno pianificare e programmare non le grandi scelte, in questo caso sono la prosecuzione per non bloccare delle scelte già fatte nei mesi scorsi o negli anni scorsi, in modo da poter dare copertura alla volontà di raggiungere determinati obiettivi.

Faccio un passo invece in avanti sui 113 milioni di euro, quindi l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione. Delle scelte strategiche sono state fatte, poi non tutti le condividono, penso che sia anche corretto, nel momento in cui ho ascoltato l'intervento del collega Aggravi, che ha messo in evidenza dei punti che posso chiamarli di forza ma dei punti di debolezza da un punto di vista strategico... ed è per quello che allora mi soffermo e dico, non sul suo intervento ma sull'intervento di altri colleghi: è vero, probabilmente dobbiamo dedicare il giusto tempo ai piccoli problemi, ma dobbiamo avere anche la capacità di affrontare i grandi problemi.

Io penso che il nostro ruolo sia veramente quello di affrontare i grandi problemi senza lasciare indietro nessuno nei piccoli problemi, e se succedono dei casi che non fanno bene al sistema Valle d'Aosta da un punto di vista pubblico, dobbiamo avere la capacità di essere rapidi a trovare le migliori soluzioni.

All'interno delle risorse che abbiamo destinato agli investimenti, abbiamo fatto una scelta di campo sugli impianti a fune, scelta di campo per coprire in parte gli aumenti dei costi che avranno le due successive gare che le società d'impianti dovranno mettere in campo, e, dall'altra parte, riuscire a chiudere un cerchio di programmazione e pianificazione e le scelte arrivano probabilmente già da anni addietro. Solo in questi momenti il legislatore ha la capacità/volontà, se c'è, di poter a quel punto allocare delle risorse per chiudere quel cerchio e poi decidere di programmare e pianificare altri interventi.

All'interno di quest'assestamento ci sono numerosi progetti di natura pubblica sul patrimonio pubblico immobiliare, come dicevo prima appalti già banditi, gare già fatte, ma che per l'aumento dei prezzi, e qui lo vediamo nei 113 milioni e non più nei 78; una parte importante di questi 113 deve essere allocata per poter dare corso alle scelte strategiche già fatte, altrimenti penso che un buon amministratore... non faccia il suo dovere, non sostenere quelle che sono state non sono delle scelte ma che siamo al 70 o all'80 o al 50% del lavoro fatto e quindi l'obiettivo è di terminare l'opera, una scelta che questo Consiglio anni precedenti si è assunto.

Due ultime considerazioni: una sulla questione territorio e l'altra sui Comuni.

Quella sull'ambiente, sul territorio: io non so se qualcuno ha avuto modo di entrare più di tanto nelle macro cifre e nei dettagli, ci sembra che questo disegno di legge n. 73 si porti in pancia veramente una buona parte di opere che devono essere realizzate sul nostro territorio a seguito dei cambiamenti climatici, per il fatto di mettere in sicurezza il nostro territorio, per creare le condizioni che le persone rimangano nelle vallate laterali in sicurezza e che presidino il territorio.

Mi spiace che su questi temi si faccia un non bel passaggio cercando di fare un pot-pourri della cosa non affrontando in maniera corretta, pragmatica e anche un po' scientifica i progetti e i programmi di realizzazione per poter mettere in sicurezza il territorio.

L'ultima battuta: solo qualche settimana il sottoscritto e diversi di noi hanno utilizzato il termine "Questa è una riforma epocale sul BIM".

Noi ci eravamo presi un impegno qualche settimana fa come maggioranza. All'interno di questo disegno di legge trovate contezza dell'impegno che ci eravamo assunti qualche settimana fa.

Io penso che queste siano le risposte che un Consiglio debba trovare, reperire e soprattutto debba dare corso agli impegni che sovente all'interno di questo Consiglio noi prendiamo... in quel momento non c'era la possibilità tecnica di allocare i 4 milioni di euro, dico 4 perché erano 4, anzi, forse erano persino meno nel momento in cui abbiamo approvato quella norma, e ritroviamo all'interno di quest'assestamento non solo le risorse per il contributo al BIM, ma per la viabilità e le infrastrutture stradali, per la legge regionale 19/2001 - secondo un criterio relativo alla popolazione -destinata ai Comuni.

Questo, secondo noi, non solo è un impegno ma è un'attenzione nei riguardi dell'ente più vicino alle comunità e ai cittadini, attenzione che il legislatore e noi autonomisti riteniamo fondamentale per il presidio e per la concreta non solo messa in sicurezza ma la vitalità e la possibilità di dare delle risposte - prima il collega parlava di famiglie - alle nostre comunità, a chi ci abita, a chi vuole far crescere i propri figli e i propri nipoti, per poter affrontare un momento che è assolutamente molto difficile e che probabilmente, ci fossero più risorse, forse sarebbe più facile ancora trovare le migliori soluzioni, ma quest'assestamento, all'interno dei 191 milioni, cerca di dare delle risposte alle aziende, alle imprese, a chi crea lavoro, a chi crea posti di lavoro, che per noi è la cosa più importante, cercando di non lasciare indietro nessuno, e nello stesso tempo dando delle certezze, dei punti di riferimento, ai 74 Comuni.

Presidente - Grazie, Consigliere. Sospendiamo brevemente per arieggiare i locali. Ci segniamo la prenotazione del consigliere Marguerettaz.

La seduta è sospesa dalle ore 17:23 alle ore 17:50.

Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere. Si era prenotato il consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Direi che gli interventi che ci sono stati, sia da parte della maggioranza sia da parte della minoranza, siano in parte condivisibili, nel senso che sia le risposte che sono state date sia le risposte che non sono state date fanno parte della fisiologica risposta di un assestamento che, per importante che sia, ha delle risorse limitate. I bisogni tendono quasi a infinito.

Quindi direi che le varie istanze che abbiamo ascoltato in aula o anche nelle audizioni... Come dire che i sindacati hanno torto nel dire che 4 milioni per le famiglie sono pochi?

Il problema è riuscire a coniugare una serie infinita di necessità con queste risorse.

Allora vedete, tutta una serie di preoccupazioni che sono state espresse in Aula, sulla necessità di fare presto, sulla necessità di utilizzare subito le risorse, può darsi che abbia un fondamento, ma ricordiamo cosa abbiamo fatto nei provvedimenti passati, quando abbiamo dovuto allocare delle risorse regionali a sostegno delle famiglie e delle imprese, in virtù dei provvedimenti della pandemia, in virtù dei problemi che c'erano, abbiamo cercato di coniugare e soprattutto d'integrare agli aiuti nazionali gli aiuti regionali, per evitare delle sovrapposizioni, per evitare d'intervenire con risorse regionali laddove c'erano delle opportunità da sfruttare rispetto ai provvedimenti nazionali.

Allora qualcuno dice: "D'accordo, ma dove vuoi arrivare?".

La considerazione mi pare abbastanza evidente, perché coloro che si sono lamentati di più della lentezza e della mancata allocazione immediata delle risorse fanno riferimento ai partiti nazionali che hanno fatto cadere il Governo Draghi.

Allora, vi parlate con quelli che a Roma vi danno le indicazioni? Questa preoccupazione l'avevate? L'avete trasmessa?

Io ho ascoltato con grande trasporto il collega Marquis al suo messaggio, ma Silvio - questa volta Berlusconi - non se l'è posto questo problema? Non si è posto il fatto che facendo cadere Draghi, non so se salterà perché ci sono delle incognite, io non ho delle certezze, ma le risorse del PNRR... il problema che lei ha sollevato sui costi dell'energia: il Governo Draghi stava lavorando su questo, Draghi stava lavorando anche a livello internazionale per mettere un tetto al costo del gas, e lei viene qua completamente dissociato da quello che hanno fatto a Roma.

Anche voi, amici della Lega, avete un comportamento che, in qualche modo, non è esattamente coerente.

Queste preoccupazioni Salvini le ha avute? E anche alla mia destra - che rappresenta l'estrema sinistra del PCP che ormai è un tutt'uno con il Movimento 5 Stelle, ormai c'è un'associazione che vede questo PCP ovviamente... campo largo, campo stretto, io non so che campo, però abbiamo un tutt'uno tra le strategie del PCP e dei 5 Stelle, ma i 5 Stelle sono stati tra i principali responsabili del "Draghicidio".

Allora vedete che, quando facciamo politica, dovremmo cercare di essere credibili e di dire delle cose che nell'ambito della nostra azione politica danno delle garanzie di avere una reputazione coerente.

Allora se qualcuno mi dice: "Ma quest'assestamento di 113 milioni è il migliore che possa esserci", probabilmente si poteva fare meglio, tutto si può fare meglio, ma io credo che sia stato responsabile fare un ragionamento: là dove c'erano delle urgenze sono stati messi dei fondi necessari e rispetto a delle attività che credo meritino di guardare quello che potrà accadere a livello nazionale in modo tale da integrare la nostra azione con quella che verosimilmente ci sarà a livello statale... il problema della siccità non ce l'ha mica solo Sapinet, non ce l'hanno mica solo gli agricoltori! Avete visto le fotografie delle risaie che sono ormai dei campi sterili? Credo che ci saranno degli interventi su questo.

Allora credo che la nostra attività, correttamente, andrà a inserirsi in linee e indirizzi che sono da prendere a livello nazionale e purtroppo i provvedimenti a livello nazionale ritarderanno per colpa dei partiti, delle segreterie a cui voi fate riferimento.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - In realtà io avevo intenzione d'intervenire in dichiarazione di voto ma, tenuto conto che è stato toccato un tema fortemente politico, di politica nazionale, che coinvolge il nostro partito e non solo, evidentemente ho piacere di entrare nel vivo delle questioni.

Io non entro nel contesto dei numeri, perché lo hanno già fatto con grande dovizia i colleghi che mi hanno in qualche modo preceduto; devo ringraziare i relatori, soprattutto il relatore di minoranza, il collega Aggravi, che ha prodotto una relazione puntuale, efficiente, efficace e anche politicamente sostenibile rispetto all'impegno che ci eravamo presi come forze di minoranza.

Anche il consigliere Malacrinò ha fatto la sua relazione e lo ringraziamo, e, facendo una riflessione sui commenti che si sono sviluppati quest'oggi sul tema dell'assestamento e della variazione di bilancio 2022, devo dire che in questo momento siamo un po' anestetizzati da una lunga estate dove l'industria del turismo in qualche modo regge decisamente bene e non ci fa pensare probabilmente a che cosa succederà in autunno, ma ce lo dicono i dati di prospettiva economica che cosa succederà in autunno, se abbiamo la giusta attenzione nel leggere quello che quotidianamente viene pubblicato.

Il nostro ruolo è quello sicuramente di sostenere, come stiamo facendo in quest'assestamento e in questa variazione, come avete proposto come forze di maggioranza, ma il nostro ruolo è anche soprattutto quello di pensare in prospettiva e anche di programmare.

Mi rendo conto che programmare in un assestamento e in una variazione di bilancio è assolutamente complicato, ma c'era l'esigenza di dare più attenzione a quello che succederà, di pensare ai veri problemi piuttosto che alla campagna elettorale, di pensare anche ai piccoli problemi, collega Chatrian, perché anche quelli sono quelli che le famiglie vivono più intensamente.

L'inflazione cresce, ora è all'8%, ma ci preoccupa perché la tendenza è al rialzo.

Questo determina sicuramente che ci sarà una brusca frenata dei consumi e quelli che vengono chiamati comunemente "Carrelli della spesa" vedranno un impoverimento sempre di più, per le imprese e soprattutto per il commercio e ovviamente molte imprese commerciali inevitabilmente andranno in difficoltà.

Ecco che per molte famiglie, e torno al concetto di famiglia, sarà sempre ancora più difficile arrivare a fine mese: la crisi energetica che si è avviata a novembre 2021, ben prima che cadesse il Governo Draghi, ma dove le avvisaglie dell'ambaradan largo a sinistra che si voleva costruire erano evidenti, con richieste al Governo che erano fuori dagli obiettivi reali del Governo Draghi, quindi la guerra che è iniziata a febbraio in Ucraina, la conseguente crisi del grano e le turbolenze politiche inevitabili che ci sono in questo momento certo non aiutano.

Poi c'è anche una pandemia che è ancora viva e che fino ad ora, oltre ad aver ammalato milioni di persone, ha certamente incrementato le differenze tra ricchi e meno ricchi andando ad allargare il plateau delle famiglie bisognose. Questo che sia chiaro, i dati sulla povertà sono davvero drammatici.

Ed ecco che alla luce di questi fatti, la domanda che ci siamo posti è: "Chi tutela i più deboli?". Si sta creando, colleghi, una voragine sociale con la quale in autunno si evidenzierà, in modo devastante, una disuguaglianza senza precedenti in Italia ma non solo in Italia, anche nella nostra regione.

Per questo noi riteniamo che affrontare la crisi con un Governo nuovo, parlo del Governo nazionale, pronto ad affrontare queste tematiche, sia esso di sinistra, di centro o di centro-destra - questo lo decideranno gli Italiani - sia il vero fatto positivo. Andare in campagna elettorale ad agosto non è un problema per noi, ci andiamo con grande determinazione facendo capire le nostre istanze.

Parliamo di responsabilità. Il livello d'irresponsabilità così alto, prodotto dai Cinque Stelle, unito all'irresponsabilità di chi fomentava e proponeva il campo largo e l'inevitabile distacco di chi è stato preso in giro, come Forza Italia e la Lega, siamo stati costretti a un distacco, anche - per quanto ci riguarda - pagando l'allontanamento di chi non avrebbe avuto sicuramente, nella prossima legislatura, il seggio garantito.

Tornando a noi e a quello che ci occupa quest'oggi, cosa ci si poteva aspettare da una legge di assestamento di bilancio di previsione per l'esercizio in corso e una variazione che prevede prioritariamente interventi per fronteggiare l'incremento dei prezzi per gli investimenti pubblici - è stato detto e sottolineato - e ulteriori disposizioni finanziarie da altre entrate?

Il nostro gruppo voterà alcuni articoli della legge, articoli che in tempi passati ci hanno visti protagonisti nel lanciare dei percorsi, parlo di tutta una serie di cose, di investimenti nei settori degli sport invernali, il fondo, la discesa, ma anche le piste ciclabili, ma non solo, anche tutto quello che è strutturale e che va a coniugare sport, turismo, che incrementa il tessuto economico - in particolare il turismo - e che fa crescere il nostro prodotto interno lordo.

Voteremo a favore degli interventi volti a mitigare i rischi idrogeologici, io ci sono stato, so cosa vuol dire e so che cosa vuol dire andare sul territorio e vedere tutte quelle reti che vengono a coprire e ci permettono di andare in alta montagna, quindi lo voteremo e voteremo anche il contributo straordinario alla Casa di riposo G.B. Festaz; però per quanto riguarda l'insieme della legge, pur consapevoli che le risorse dell'avanzo di Amministrazione si possono allocare solo in parte in investimenti, non si è voluto tener conto fino in fondo di quello che sta succedendo: manca - dal nostro punto di vista, l'ha detto anche il mio collega Marquis prima - il disegno complessivo sulle priorità. Riteniamo che dal punto di vista sociale gli interventi siano piuttosto blandi, ci saremmo aspettati un finanziamento straordinario per gli interventi di edilizia pubblica residenziale, più volte da me sollecitati in quest'aula in questi due anni attraverso diversi atti ispettivi, mozioni, interpellanze; attenzione che c'è stata nell'ultima delibera di Giunta semplicemente con un co-finanziamento al piano di riqualificazione del quartiere Cogne, il PINQuA, ma bisognava andare oltre. Come ho detto, bisognava intervenire per consentire di assegnare almeno una settantina di alloggi all'anno come si faceva in passato, perché così si continua a fare bandi, produrre i bandi e dare alle persone un'illusione rispetto a una casa popolare che almeno nei prossimi cinque anni non vedranno mai.

Ci saremmo aspettati interventi più significativi per i sostegni alle famiglie che vivono le difficoltà della disabilità, lo ha già detto Pierluigi Marquis, è chiaro che l'ordine del giorno e l'emendamento elaborato insieme ai colleghi di Pour l'Autonomie e con la Lega va a sostegno delle famiglie, quei 4 milioni devono essere erogati quanto prima.

Ci saremmo aspettati sicuramente - e lo dico ancora un'ultima volta - più attenzione alle famiglie, in autunno torneremo a chiedere l'attenzione e l'attivazione del fattore famiglia, cosa che abbiamo chiesto un anno fa e ancora non si è vista.

Per quanto riguarda la sanità, che ha un corposo incremento di risorse riallocate, avremo modo di capire nel tempo e nella discussione del Piano salute e benessere sociale se quello che è stato chiamato "Libro dei sogni" sarà attuabile e come saranno spesi quegli ingenti finanziamenti, auspicando che non si tratti di prebende per pochi, visto le comunicazioni e le lettere che continuano ad arrivare alla V Commissione; si parla di oltre 28 milioni nel triennio.

Avremo modo di parlare venerdì con i sindacati medici e anche con gli altri sindacati.

Noi non abbiamo partecipato alla stesura di questa legge, alla definizione di eventuali priorità, questo fu fatto rispetto alla legge 20 nel 2020, fu un lavoro piuttosto significativo, un lavoro che vide maggioranza e opposizione dare delle risposte significative, ed era anche quello un momento di crisi, era appena arrivato il Covid-19 e non si sapeva dove si andava a parare.

Detto questo, colleghi, pur votando a favore di alcuni articoli, il nostro voto nel complesso - così faccio anche la dichiarazione di voto e ottimizzo i tempi - sarà un voto di astensione.

Presidente - Consigliere Cretier ne ha facoltà.

Cretier (FP-PD) - Vorrei fare un passo indietro e tornare sul tema del disegno di legge n. 73; le analisi politiche, e la campagna elettorale è già iniziata... ma credo che siano comprensibili alcune espressioni, quindi procediamo su questa legge.

Fare un'analisi del disegno di legge n. 73 è un esercizio non facile, un tentativo di dare una prospettiva alla Regione Valle d'Aosta utilizzando le risorse disponibili che per effetto degli accantonamenti e dei vincoli vale 113 milioni di euro. La prima considerazione da fare è il finanziamento di un fondo di riserva, come è già stato ricordato, per spese impreviste e copertura di maggiori oneri derivanti dall'aumento dei prezzi dei materiali da costruzione per la realizzazione dei lavori pubblici.

Certamente l'aumento delle materie alla fonte, la trasformazione industriale e l'impennata dei costi dell'energia, dei carburanti e della consegna in cantiere rendono indispensabile e necessario il fondo di riserva che vale 15 milioni di euro, oltre a 5 milioni di euro per altre attività, quindi le indisponibilità rimangono 93 milioni di euro, suddivisi tra le varie missioni e programmi.

In seguito non riporterò le cifre accantonate che è possibile leggere in tanti documenti forniti durante le audizioni e richieste dai Commissari a cui gli Assessori hanno prontamente fatto seguito con puntuali documenti, ma porterò in evidenza la specificità e gli interventi preposti e mirati solo di alcuni settori, quelli che conosco meglio, senza tralasciare gli altri, ma gli altri meritano sicuramente analisi approfondite e menzionate in questo contesto, non per appartenenza territoriale come qualcuno potrebbe pensare.

Comunque l'articolato del D.L. 73 copre tanti fabbisogni: aziende, i settori produttivi, la sanità, il BIM per citarne alcuni. Ad esempio la missione 9: una serie d'interventi atti a mettere in sicurezza parti di aste torrentizie e della Dora Baltea, laddove si rende necessario prevenire i rischi su centri abitati e infrastrutture, oppure di semplice mitigazione del rischio, proprio nella prevenzione e nella programmazione, un atout importante per evitare danni a cose e persone, in una regione alpina fatta di vallate, a rischio caduta massi e di fondovalle alluvionale in zone fortemente antropizzate tra abitazioni residenziali e attività industriali.

È interessante anche un intervento di disalveo, una procedura programmata da estendere in molte zone, dove il fondo dei corsi ormai è quasi a livello campagna e con progettazioni idonee non si arreca danno né all'ittiofauna locale né alla fauna migrante di passaggio.

La memoria mi porta a ricordare quando in Bassa Valle ogni ansa della Dora aveva un impianto di estrazione di sabbia e ghiaia in cui lavoravano attività con cinque-dieci operai e un datore di lavoro, materiale a km 0 senza aprire il carro sui fianchi della montagna. A volte bisogna fare delle scelte, non sempre il "No" permette dei ragionamenti di prospettiva seria e oculata.

Dopo aver approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti, corre la necessità di fare delle scelte oculate per l'adeguamento e riqualificazione dei siti di discarica per rifiuti inerti e realizzazione di aree attrezzate. La richiesta degli enti locali ha l'intento di correggere la distribuzione territoriale delle tante discariche che spesso non hanno scopo di esistere in relazione ai quantitativi di rifiuti consegnati.

Un'attenta programmazione permetterà di riqualificarne alcune e di adeguarne altre, in un'ottica di sensibilizzazione al conferimento dando la possibilità localmente di smistare le varie tipologie di rifiuto, con abbattimento dei costi di trasporto per artigiani e committenti.

Alcuni interventi sono a completamento di opere in sospeso per la realizzazione di vasche di accumulo acqua in funzione di raccolta e collegamento di una zona a forte intensità idrica. Questo è uno degli aspetti che sicuramente dovremmo prendere in considerazione nel prossimo futuro.

Un primo sostegno per quanto riguarda il sistema agroalimentare e il settore agricolo sono 1,5 milioni di euro agli investimenti dei consorzi per una serie di attività di miglioramento e gestione di superfici agricole.

I Consorzi, come le Consorterie, hanno un importante impatto sulle aziende agricole attraverso un miglioramento produttivo delle superfici e della loro accessibilità, migliorando la redditività unitaria che incide fortemente sui costi a beneficio del reddito aziendale, soprattutto in zone a forte pendenza, riducendo anche i rischi di incidenti ai titolari, quando mancano piste, anche semplicemente inerbite... allo scopo dell'utilizzo.

Per il futuro la speranza è di tornare a livello pre-alluvione del 2000, non tanto per ricordare quei tragici momenti ma per la disponibilità finanziaria nei vari capitoli.

Infine credo che siano state accolte tante istanze, analizzate e prese in carico; certo non è possibile sostenere tutto, ma un primo passo a sostegno di tante attività nel rispetto di regole finanziarie e di scelte di questa maggioranza, del confronto in Commissione e nel rispetto reciproco di posizioni, correggendo laddove si era erroneamente prevista una visione diversa, proponendo una scaletta di priorità di scelte sostenibili che diano un po' di respiro alle attività, che sostengano le attività sane, che creino un motore di sviluppo, che in questo momento fatica molto con gli strascichi della pandemia, come già detto da qualche collega.

Il costo dell'energia, l'incomprensibile guerra e l'accentuato cambiamento climatico prospettano momenti difficili e pericolosi in autunno a cui bisogna dare delle risposte, e credo che questa maggioranza lo farà sicuramente.

Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Mi inserisco anche io nella discussione generale per fare alcune considerazioni su quello che ho sentito, non le farò in ungherese, così la collega Guichardaz e la sinistra extra consiliare non si scandalizzerà, e ricordo che chi oggi fomenta odio per campagna elettorale ancora forse sta ignorando che è al di fuori di quest'aula non per il voto dei cittadini, ma perché ha sbagliato le carte che insegnava a fare ad altri, ma più non gli do importanza, se non prendere atto del fatto che c'è anche una sorta di vena razzista nei confronti del popolo corso, che per qualcuno è e resta mafioso, e di questo mi dispiaccio molto.

Detto questo, rispetto alle affermazioni e alle considerazioni che a vario titolo tutti abbiamo fatto, giustamente lo si dice e lo si ripete: non stiamo parlando di un bilancio di previsione, l'assestamento è molto più complicato e questo assestamento ancor di più perché non beneficiano più della possibilità di gestire la spesa in modo libero, lo dicevo già nella relazione: abbiamo dovuto tenere conto ovviamente forse di più e dare più attenzione alla variazione di bilancio e lì abbiamo potuto fare anche noi dell'opposizione quello che si poteva fare; lo abbiamo detto, la coperta è corta, abbiamo preso atto dell'unico forse vero atto di natura politica- e, l'hanno detto tutti -ovvero decidere di mettere sul tavolo 12 milioni di euro, di cui 4 per destinarli a degli aiuti alle famiglie.

Ognuno ovviamente fa il suo gioco, ognuno presenta le proprie misure, non è neanche detto che la misura che noi oggi controproponiamo non possa anche costituire una base di discussione per un futuro che non debba sempre per forza richiamare al passato.

Sugli 8 milioni si fa di fatto riferimento, e l'abbiamo detto anche in Commissione, a quello che era stato un lavoro comunque condiviso, quello della legge 15, che era anche quello un punto di partenza, ma ci tornerò quando entrerò in fase di campagna elettorale, perché se prima mi ero occupato e ci siamo un po' occupati di questo assestamento e di questa variazione perché, insisto, sono due provvedimenti in realtà che devono essere considerati diversamente, ringrazio il collega che mi dà anche la possibilità di fare alcune considerazioni di natura più generale che poi interessano anche quest'Aula e la nostra comunità.

Vedete, sul discorso del Governo Draghi, io personalmente ho già fatto delle considerazioni e voglio farne altre che poi interessano direttamente e hanno degli effetti direttamente anche su delle questioni regionali; io ancora oggi mi chiedo perché un Governo, o comunque un Presidente del Consiglio, che incassa la fiducia sul Decreto Legge Aiuti, poi dopo si ferma, va in Aula, chiede e fa quello che ha fatto.

Perché dico questo? Perché sfatiamo anche un'altra considerazione, un po' di politica Draghi l'ha già fatta, perché al board della BCE non è che uno decide da solo, e ha avuto a che fare anche con il signor Weidmann che non è proprio un gentil cliente con cui avere a che fare.

Io quello che ancora oggi mi chiedo è perché una persona che, ripeto e lo dico, anche a discapito di equivoci, il sottoscritto, un po' anche probabilmente per esperienza personale, quando fu nominato e gli fu dato l'incarico, ne era positivamente colpito, anche a differenza di altri miei colleghi anche di partito, perché avevo fiducia in questa persona, soprattutto nello standing che poteva portare a livello internazionale, sicuramente meglio dell'avvocato del popolo, lì forse ci voleva davvero poco, con tutto il rispetto.

Detto questo, io mi chiedo ancora oggi perché è stata fatta questa manovra e mi pongo tutta una serie d'interrogativi. Poi i leitmotiv di ognuno ovviamente li lascio alla campagna elettorale perché è colpa della Lega, è colpa di Forza Italia, è colpa dei centristi, forse è colpa dei 5 Stelle, quello penso di sì perché sul D.L. Aiuti diciamo che hanno fatto un gran casino - perdonatemi il termine - e con 5 Stelle parlo di tutta una galassia, perché a un certo punto non si capiva più: alternativa, contro-alternativa, non parlo di Di Maio che invece ha sostenuto e si è innamorato un po' a vario titolo di vari premier, ma detto questo ovviamente io mi dico una cosa e qui mi collego direttamente con l'esempio della legge 15 o della legge 8.

Io penso che in politica, come nella vita e come negli affari, pacta sunt servanda.

L'entrata della Lega nel Governo Draghi non è stata sicuramente qualcosa che politicamente ci ha fatto guadagnare dei consensi - li hanno guadagnati forse altri, vedremo com'è la cosa - ma comunque la Lega ha dato un suo contributo anche in termini di voti e di fiducia e di forza al premier Draghi che, comunque, sono serviti e hanno portato anche un contributo.

Vorrei ricordarlo, perché non è banale, che anche le leggi emergenziali votate da quest'Aula, costruite da quest'Aula, sono avvenute con la collaborazione delle forze di opposizione, e non parlo solo di Lega; questo dimostra che ci sono delle forze, lo dico anche pro-futuro, così mi collego alla fine della mia relazione, che anche se non presenti negli scranni del Governo, hanno dato una forza a un'Amministrazione che ha dato comunque delle risposte alla comunità.

Questo va detto, e quello che è successo a Roma è un po' particolare, perché con tutta una serie di priorità, ci si è occupati spesso di altro, si è corso dietro alla contingenza, ai capricci di qualcuno, perdonatemi, alle manovre subdole di chi sperava che prima o poi qualcuno facesse volontariamente cadere il Governo, e spero che se ne torni alla Sorbona, però, detto questo, io mi dico che almeno per quello che riguarda la mia forza politica a livello romano, ma qui posso dire anche a livello di forze di opposizione, il contributo è stato dato, e non abbiamo chiesto niente di particolare, soprattutto non abbiamo chiesto poltrone a differenza di quello che dice qualcuno.

Va detto - e qui penso che sia anche fondamentale dirlo - che se avevamo un premier, un Presidente del Consiglio che aveva un grande standing, il lavoro che stava facendo era sicuramente importante ma su tutta una serie di dossier - e citerò il Caro energia per semplificare il PNRR - qualcosa va detto, perché sul Price Cap, se andiamo a leggere le cronache e le prese di posizione a livello europeo, purtroppo il problema non è "Draghi sì o Draghi no", il problema è che l'Unione Europea ha una debolezza totale. La Germania che ha bloccato, o vorrebbe bloccare le centrali nucleari, perché poi dobbiamo spiegarlo che la centrale nucleare è un po' come un altoforno, non è che si chiude - e qua penso che il Presidente ne sappia più di me in termini di fisica - ma è una procedura un po' complicata, sia da spegnere che da riaccendere, anche se non si spegne mai, ma questo è un altro paio di maniche, intanto brucia la lignite e chiede ovviamente all'Italia e ai paesi più metanizzati di abbassare le emissioni.

Diciamo che in Europa ognuno si fa un po' gli affari suoi, al di là di Draghi, al di là della Merkel, al di là delle singole persone, perché l'Unione Europea sino ad oggi - e non la può fare oggi - non ha sicuramente una politica energetica, anche in termini strategici, che possa risolvere i problemi.

A livello europeo non parlo del Recovery, perché lì dovremmo citare la Corte dei Conti rispetto a quello che ha detto, perché se uno lo va a leggere, da un lato ci sono dei bei sogni e poi vengono riviste le cifre rispetto agli effetti.

Ma proprio qui voglio arrivare, perché anche il fatto che sembra che senza Draghi, il salvifico Draghi, che ripeto, continuo comunque a stimare, almeno fino a prima, al discorso che ha fatto l'altro giorno, ma dal punto di vista tecnico continuo a stimarlo e gli auguro che quello che è successo lo porti presto alla segreteria della Nato, perché forse questo era il vero obiettivo, sul PNRR, come insegna l'Amministrazione, l'Amministrazione continua, sono sessanta giorni, ma c'è un problema di base.

Qui inviterei, chi è interessato, a interrogare i singoli Assessori del Governo per sapere qual è lo stato dei decreti attuativi delle schede attuative e delle procedure attuative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, perché mi sembra che a vario titolo tutti ci possono dire qualcosa.

Purtroppo - e mi spiace - i Ministeri più coinvolti da questa problematica sono quelli presieduti da tecnici, e questo è semplicemente trasparenza da andare a vedere. Abbiamo parlato tanto di idrogeno, andiamo a vedere effettivamente qual è lo stato romano delle politiche a favore dell'idrogeno, che non è un sogno, è un vettore energetico anche importante.

Poi ci sono anche delle situazioni particolari come quella degli extra profitti, quando fu posta la misura sugli extra profitti, io penso che a vario titolo un po' tutte le forze politiche ovviamente gridarono allo scandalo. Questi extra profitti poi rientrano nel bilancio dello Stato, ci sono delle misure che a volte sembrano aiutare o come anche la sospensione delle accise, però anche lì dobbiamo scegliere da che parte stare, sospendiamo le accise ma avremo meno soldi da spendere, mettiamo i bonus ma vogliamo abbassare...

Capite che quello che è avvenuto a livello di aiuti, è stato poi un gran casino, grazie a Dio non abbiamo più avuto i monopattini o cose del genere, però comunque non c'era una linea chiara e definita.

Sempre sul PNRR che è un piano di riforme prima e un piano di investimenti, perché anche qua ce lo stiamo dimenticando, la riforma fiscale varata dal Governo Draghi sull'IRPEF - e penso che il collega Marguerettaz qualcosa potrebbe dire più di me - non è una grande riforma fiscale, e mi chiedo anche: abbiamo valutato, soprattutto come Valle d'Aosta, quali sarebbero stati gli effetti della riforma del catasto?

Queste sono cose che bisogna considerare perché, come diceva qualcuno, la situazione è un po' più complicata di quello che sembra, e lo dico a beneficio di tutta l'Aula.

Io non lo so se era meglio o peggio che rimanesse Draghi, non era Draghi che mi preoccupava, era la composizione del Governo, e soprattutto la composizione di certe controparti e soprattutto la volontà di qualcuno di aspettare il momento opportuno per andare al voto, e non bisogna guardare al centro destra, non parlo della destra, parlo del centro destra, perché ovviamente faceva parte del Governo, la destra e Fratelli d'Italia aveva giustamente, come forze di opposizione, tutto l'interesse ad andare al voto, chi c'era in maniera diversa.

È particolare ed è strano poi, e qui voglio cercare di concludere, che chi ovviamente e giustamente rivendica la centralità del particolare, quindi l'autonomia locale, poi però alla fine va non dico a disperarsi ma comunque della fine di uno dei Governi che aveva comunque al suo interno delle componenti centraliste.... ah no scusate, è in maggioranza anche qua, mi sono sbagliato, è vero, la maggioranza di Governo è fatta anche dal PD e quella qui come giù non è proprio un partito autonomista.

Quindi va bene richiamare i nazionalisti, i centralisti per la campagna elettorale, però alla fine asciugando, diciamo che abbiamo tutta una serie di problematiche comuni su cui sicuramente è bene anche dosare, e su questo accetto la critica, il livello di populismo.

In realtà l'ho detto in parte anche sulla relazione, per chi l'ha letta completamente, sul "Caro energia" molto probabilmente al di là del fatto che le idee sono molto confuse e la quantificazione è molto complessa, perché il prezzo unico nazionale varia peggio dello spread - dovremmo guardare più il PUN che lo Spread in questo momento - detto questo, forse degli interventi forti e pesanti solo lo Stato li può fare, ma non perché lo Stato giustamente è bello, ma perché lo Stato ha delle variabili e una magnitudo d'intervento molto più alto, e forse lo dovrebbe fare anche l'Europa.

Però è giusto che ognuno faccia la sua parte ed è giusto proporre anche a livello locale delle misure che non siano solo a integrazione, ma che possano anche cercare di dare delle risposte.

Io penso che lo sforzo che bisogna fare, al di là di quello che succederà, perché purtroppo non lo sappiamo, questa proposta che hanno fatto tre forze del Consiglio è sul tavolo, è in discussione, quello che abbiamo visto dall'altra parte è un rimando, perché non abbiamo la certezza di quello che sarà, soprattutto anche sui tempi, per questo abbiamo detto che dobbiamo fare in fretta, perché non sappiamo che cosa succederà, ma anche a livello di discussione per quella misura, perché settembre è già qua.

Quindi vedendo anche quello che è successo con la legge 15 che ha avuto una gestazione non proprio rapida, e mi si permetta non per colpa delle forze di opposizione, consentitemelo, perché da parte nostra penso che ci sia stata tutta la disponibilità, bisognava dare una risposta e noi ci abbiamo provato.

Ci state? Bene. Non ci state? Pazienza. Andremo avanti lo stesso e continueremo a fare il nostro lavoro, ma sicuramente l'attitudine delle forze che hanno presentato questi emendamenti e questi ordini del giorno non è volontà di mero populismo, perché potevamo fare molto di più, e penso che ognuno di noi sappia che qui dentro potevamo far volare e stampare moneta anche se non abbiamo più la sovranità monetaria - questo posso ancora dirlo perché è una nomenclatura economica, quindi non verrò tacciato di essere filo Orban per quanto io ami l'Ungheria.

Detto questo, e concludo, vedremo quale sarà il voto. Il gruppo Lega Vallée d'Aoste, come è stato in più di occasione, ovviamente alcuni singoli articoli li voterà, perché fanno parte anche di impegni che sono stati presi o stati richiesti da parte del nostro gruppo, fanno anche parte di dossier che seguiamo e su cui crediamo, su altri non avrete il nostro voto, giustificheremo il perché, ovvio, e sul complesso il nostro sarà un voto di astensione. Vi auguro un buon lavoro.

Presidente - Altri interventi in discussione generale? Se non vi sono altri interventi, la discussione generale è chiusa. Per il Governo in replica si è prenotato l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Ho ascoltato attentamente tutto ciò che è stato detto, in particolare per quello che riguarda l'Assessorato della Sanità e alle Politiche sociali.

Come è stato già detto e ribadito da chi sicuramente è molto più esperto di me in ambito di bilanci, di assestamento, il fatto che abbiamo due misure, una è l'assestamento vero e proprio, l'altra è la variazione; sull'assestamento vero e proprio le misure erano misure strutturali di investimento, cosa che riguardava la maggior parte di quelle che erano poi le disponibilità economiche, per cui non è stato così semplice - anche se è stato magari detto da qualcuno in questi interventi - trovare delle risorse per quelle che comunque sono delle spese correnti, quindi non era così scontato che venissero trovati almeno 4 milioni per gli aiuti alle famiglie che sicuramente sono pochi, perché sappiamo benissimo che in questo momento di crisi, legata in particolare all'emergenza energetica, le famiglie sono in difficoltà, questo sicuramente lo sappiamo tutti - lo sappiamo in particolare noi dell'Assessorato della sanità e soprattutto delle politiche sociali - però con l'articolo 47 noi volevamo proprio far sì che ci fosse una disponibilità economica sulla quale fare dei ragionamenti, per poi definire delle misure e quali fossero i criteri per poter dare una risposta alle famiglie.

A volte l'urgenza forse non è la migliore consigliera, direi che forse ricordare quello che è successo con la legge 8/2020, in cui magari alcune misure sono state prese con un po' di fretta, era una situazione particolare, forse non ha dato i migliori risultati.

L'intenzione del Governo regionale è studiare, alla luce di queste disponibilità, e sperando di avere delle disponibilità maggiori dal punto di vista economico, delle misure sia per le famiglie che per le imprese, e definire una norma, una legge; ed è intenzione del Governo portare questa legge nel primo Consiglio di settembre.

Le possibilità, e qui mi riferisco in ambito degli aiuti alle famiglie, ovviamente sono varie, una è sicuramente quella indicata dall'emendamento proposto dalla Lega e da Forza Italia e non mi ricordo se anche da Pour l'Autonomie, sicuramente una valutazione dell'Isee, ma non è l'unica. Siamo convinti che si devono fare delle valutazioni ulteriori, c'è la possibilità, per esempio, d'intervenire sull'IRPEF regionale o altre possibilità, perché ogni misura che viene poi scelta, e ogni parametro, può interferire anche, negli anni successivi, sull'Isee di queste famiglie e potrebbe comunque determinare delle difficoltà nell'ottenere eventuali contributi su altre misure.

Questo non vuol dire che non si debba valutare l'Isee come misura per definire quali sono i fabbisogni e quali debbono essere le famiglie, ma questo vuol solamente dire che potrebbe non essere l'unica misura.

È, quindi, intenzione del Governo, come dicevo prima, fare una valutazione che porterà alla determinazione e alla scrittura di una norma, una legge in tal senso, sia per quanto riguarda le famiglie sia per quanto riguarda le imprese, che abbiamo intenzione di portare all'attenzione del Consiglio regionale al primo Consiglio di settembre, questo per dare una spiegazione.

Il mio auspicio è quello di poter avere più risorse, perché, ribadisco, 4 milioni sono pochi, ma era una disponibilità sulla quale, forse, in un primo momento non pensavo neanche di poter fare conto, però sicuramente la sensibilità di questo Governo è evidente in tal senso, così come lo è stata con la legge 15, così come vogliamo che continui a essere.

Per quanto riguarda alcune osservazioni che sono state fatte, per esempio per quanto riguarda il problema della disabilità, è un problema estremamente complesso, polimorfo, di difficile soluzione, ribadisco molto complesso; sicuramente ci sono delle difficoltà, si sta lavorando per superarle, non dico che siano state superate ma è intenzione - ed è quello l'impegno che noi mettiamo tutti i giorni - di cercare di trovare delle soluzioni.

Se tutto andasse bene non avremmo bisogno di trovare delle soluzioni perché non ci sarebbero problemi, ma evidentemente la complessità della materia porta a questo tipo di problematiche.

È stato fatto un accenno a un articolo di giornale riguardo ai disabili al mare, volevo rassicurare che tutti i disabili o le persone con disabilità che hanno fatto richiesta potranno fruire del soggiorno al mare. Giustamente, come è stato ricordato, non si tratta di grosse cifre, ma qui non era un problema di cifre, era una questione di appalti, quindi si è cercato in qualche maniera d'intervenire per poter permettere che, nonostante fosse stato aumentato il numero di posti per i soggiorni marini delle persone con disabilità, questi non erano sufficienti, mancavano ancora quattro posti disponibili e sono stati trovati.

Come dicevo, non è un problema di piccole risorse, ma penso che, come è stato ricordato, anche delle piccole cose come questa - che poi ritengo non siano così tanto piccole - possono trovare soluzione, ma non è una questione di fondi, perché i fondi sicuramente non mancavano.

Si è parlato anche di passività, della famosa passività dell'azienda nei confronti delle altre Regioni e degli altri Stati, di 4 milioni in più che sono stati messi, vorrei intanto ricordare che la passività della nostra azienda, vi faccio un esempio, dagli anni 2013 fino adesso, è di circa 20-21 milioni tutti gli anni, noi stiamo pagando ancora un debito di circa 80 milioni di una passività sanitaria pregressa di cui paghiamo delle rate annuali di circa 5 milioni o anche di più, quindi non è sicuramente un problema di adesso, non è legato all'incapacità di chi mi ha preceduto, da questo punto di vista, ma perché questo è dovuto in gran parte al fatto che noi per tutta una serie di prestazioni - per esempio cardiochirurgiche, neurochirurgiche, interventi per tumori particolari, esofago, pancreas, fegato - dobbiamo ricorrere a delle strutture specializzate, ad alta specializzazione esterna.

Ovviamente in tutto ciò c'è anche la libera scelta di alcuni valdostani che possono scegliere di andare in altre strutture dove si sentono più sicuri e dove pensano che il trattamento possa essere di più alta specializzazione. Sappiamo benissimo che in tutta Italia ci sono delle strutture particolarmente specializzate in trattamento di alcune patologie e quindi è anche giusto che i valdostani possano fare questo tipo di scelte.

Comunque, volevo ricordare che i 21 milioni di passività a cui venivano sottratti la mobilità attiva, che è di circa 11 milioni, più o meno la media in questi anni, determina una passività di circa 9 milioni. È ovvio che va fatta sempre, ed è giusto farla, un'analisi di questa passività, perché bisogna valutare quali sono gli interventi che effettivamente vanno fuori Regione perché non si può dare una risposta e quelli in cui invece magari, non solamente interventi, qui si parla anche di visite e di tutta l'attività che potrebbero essere svolte nella nostra Regione e quindi ridurre la passività.

Questa è un'analisi corretta, ma tenevo a far presente lo storico della passività della sanità valdostana.

Si è fatto anche un riferimento all'Ospedale di comunità, al G.B. Festaz; la scelta del G.B. Festaz è stata dettata dalle indicazioni dell'area territoriale, indicazioni dei medici di medicina generale, perché sapete che gli Ospedali di comunità devono essere gestiti da queste strutture. È stata fatta una scelta anche che salvaguardia la professionalità del personale del G.B. Festaz. Voi tutti sapete che il personale del G.B. Festaz è un personale particolarmente qualificato, per cui anche la scelta di mettere l'Ospedale di comunità all'interno del G.B. Festaz è una scelta legata al rispetto di queste professionalità.

Mi dispiace quanto ha detto prima la consigliera Guichardaz dicendo: "Lo potevate mettere in Via Brocherel" ma in Via Brocherel non avremmo avuto questo personale e avremmo sottoutilizzato il personale del G.B. Festaz il quale, personale stesso, ricordo ancora all'inizio del mio incarico di Assessore, erano venute appunto le infermiere del G.B. Festaz a chiederci se ci fosse questa possibilità, proprio per salvaguardare questa professionalità, che ritengo sia corretto fare.

La struttura di Via Brocherel mi piace anche che sia stata nominata, perché è una struttura che è iniziata nel 1997 e forse finalmente riusciremo anche ad arrivare alla definizione e alla fine della costruzione o del completamento dei lavori di questa struttura dopo 23 anni circa, più o meno da quando i lavori sono iniziati.

Queste sono alcune considerazioni che ci tenevo a fare, ovviamente poi sull'Ospedale nuovo ho fatto un'altra parte, non entro nel merito, queste sono opinioni diverse, se n'è già discusso ampiamente, io penso che forse sarebbe anche il momento di non riportarci su questo tipo di argomenti, anche perché le scelte sono state fatte, quindi sarebbe opportuno, ma questa è un'opinione personale, non guardare al passato, ma guardare avanti cercando di far sì che l'Ospedale possa iniziare i lavori di costruzione al più presto per dare una risposta alle carenze, soprattutto durante la fase pandemica, legate anche alla struttura ospedaliera.

Presidente - Sempre per la replica del Governo, l'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Devo dire che sarebbe interessante entrare nel dibattito politico nazionale, quindi quest'incrocio Roma-Aosta e questo gioco delle parti che è stato descritto in maniera piuttosto esemplare dal collega Marguerettaz.

Per esempio mi incuriosisce leggere l'agenzia di stampa con Elisa Tripodi che lascia i 5 Stelle e sono curioso di vedere in quali forze politiche qui in Valle d'Aosta sbarcherà, non potrà più mettere il simbolino sui molti comunicati stampa degli amici del PCP e di ADU.

Devo dire peraltro che è abbastanza singolare in alcuni interventi questa logica che ricorda Gino Bartali, cioè "Tutto è sbagliato, tutto è da rifare", con delle specie di Hellzapoppin in cui si mette tutto e il contrario di tutto.

Per cui, soprattutto laddove siamo stati per le singole materie tirati un po' per la giacchetta, per quel che mi riguarda, laddove si torna esclusivamente su interrogazioni e interpellanze ponendole nel dibattito odierno, eviterò di rispondere, molte delle cose sono già state dette.

Mi permetterei invece di cogliere alcune questioni che possono essere interessanti, come quelle poste dal collega Aggravi rispetto alla partecipata delle partecipate, cioè CVA.

Credo che il passaggio che c'è stato in sede parlamentare alla Camera dei Deputati con l'uscita della Madia, cosa che devo dire contraddistingueva tutti noi, cioè era una speranza comune di poter competere sul mercato con tutte le altre società elettriche che, a suo tempo, avevano fatto questa scelta di poter uscire dalla gabbia della Madia, credo che questo sia molto importante e in queste intemperie si somma anche a due circostanze positive, la prima non casuale che è quella degli extra profitti, per fortuna nella definizione di questi extra profitti, che ci siamo permessi di criticare, anche Draghi in questo probabilmente era stato mal consigliato, perché c'è stata una generalizzazione rispetto all'idroelettrico che non era concepibile, tuttavia va detto che il famoso testo che conteneva gli extra profitti, conteneva anche, per fortuna, una tutela del nostro riparto fiscale, quindi questi fondi sono poi confluiti all'interno del nostro riparto e questo ci ha consentito di svolgere una serie di azioni che altrimenti in questo assestamento - lo potrà spiegare meglio tecnicamente il collega Marzi - sarebbero stati impossibili.

Aggiungerei ancora che i dividendi di CVA che hanno costruito un'altra parte del bilancio, erano altrettanto importanti, perché riportavano sul territorio, a beneficio di tutta una serie di azioni politiche, questo "Tesoretto" che CVA ha potuto introitare, quindi era, secondo me, giusto e necessario che poi ci fossero delle cadute sul territorio.

Io vorrei aggiungere però alcuni elementi, per evitare poi, quando arriveremo al momento del voto articolo per articolo, di tornare su alcune questioni che sono importanti, una questione importante presente all'interno dell'assestamento è l'assicurazione di una serie di finanziamenti per il periodo di programmazione 21-27 su diversi fondi, che io ritengo essere particolarmente significativi come l'Italia-Francia, che resta in Interreg l'aspetto principale della cooperazione territoriale senza nulla togliere a quella parte meno impegnativa in termini economici che è l'Italia-Svizzera.

Molto importante è l'FSE, che alimenta diversi Assessorati, guardo Gigi al mio fianco, sono effettivamente dei fondi che sono estremamente preziosi, potrei parlare anche del FESR e del PSC, vorrei dire che la decisione della Giunta di rafforzare gli affari europei è, dal punto di vista politico, molto importante, l'abbiamo fatto con una delibera di poche ore fa, in cui ci si rende conto che alla fine il motore degli affari europei, ma anche di coloro che nei diversi Assessorati si occupano di affari europei, ci porta a poter spendere, negli anni a venire, cifre estremamente cospicue, 350 o 400 milioni a seconda di come li si veda, e questo prescinde dai fondi del PNRR.

C'è poi qui, nell'assestamento, la soluzione di problemi annosi, come quello - nei rapporti in particolare con Inva - del rafforzamento dei sistemi informatici della scuola e anche consentire ai nostri sistemi informatici di meglio parlarsi con quei sistemi della scuola nazionale, con i quali negli anni non abbiamo interagito e che sono estremamente significativi.

Aggiungerei che abbiamo messo un milione per tutta una serie di necessità di accertamenti sulle scuole comunali, quindi questo, voi capirete, permette anche di entrare nel solco di quel tema delicato della programmazione edilizia scolastica anche a fronte, non lo ripeterò qui perché non vorrei essere noioso, della problematica del calo demografico.

Una particolarità di una parte dei finanziamenti dati al mio Assessorato riguarda degli approfondimenti necessari, uno è stato citato dalla collega Guichardaz in positivo - quella non era una parte alla Bartali - cioè la possibilità di poter approfondire in maniera seria il futuro dell'Università della Valle d'Aosta, della quale siamo tutti un po' al capezzale per capire quali saranno le prospettive future, ma aggiungeremo anche una riflessione sul Conservatoire, tema che è caro ad alcuni colleghi della Lega, perché, anche qui, dobbiamo capire le prospettive, e l'unico modo per farlo sono gli aspetti comparativi, cioè capire dove va la nostra Università, se comparata a delle strutture universitarie, degli Atenei che siano un po' simili a noi.

Poi devo dire, avendo all'epoca il mondo della scuola fatto dei sacrifici con dei tagli, mediamente del 5%, a diverse istituzioni scolastiche, la SFOM, le scuole paritarie... tutto questo è stato ripristinato tenendo conto, anche nelle scuole paritarie come nelle nostre scuole, di tutta una serie di aumenti dei costi che sono dovuti in particolare alla crisi energetica.

Aggiungerei un tema delicato che è stata un po' la polemica pubblica: con il Presidente Lavevaz abbiamo incontrato i professori universitari che erano preoccupati degli assegni di studio, degli assegni di ricerca degli insegnanti, abbiamo previsto in questo assestamento ventiquattro ricerche, ventiquattro assegni di ricerca, che vanno a colmare quella preoccupazione che era emersa in occasione dell'approvazione del bilancio dell'Università.

Ci sono poi altre cose che avrete visto, l'articolo 9, questa soluzione di un problema annoso a Pont-Saint-Martin, della presenza del Conservatoire e della SFOM oggi situati in una struttura come il bocciodromo Clerin che non era particolarmente utile e particolarmente funzionale per la musica. Vorrei aggiungere infine un piccolo stanziamento che abbiamo previsto per seguire ancora meglio le politiche per la montagna; le politiche per la montagna sono una materia che nella conferenza dei Presidenti è stata assegnata alla Valle d'Aosta e che ho l'onore di poter seguire, noi avremo alla fine del mese di settembre, dopo le elezioni, una presenza di Assessori alla montagna di tutta Italia per fare un po' il punto della situazione su argomenti di grandissima delicatezza, come il cambiamento climatico, di cui in questi giorni e in queste settimane siamo tutti vittime.

Riaffermo semplicemente che questa "manovrina" ha tenuto conto di una serie di necessità sia nelle spese correnti, laddove è stato possibile, sia nelle spese d'investimento, non mi infilo in storie che i Lavori pubblici seguono di più, ma anche la questione dell'Università e del suo completamento è significativa e bisogna anche guardare avanti con la nuova finanziaria rispetto a scelte molto delicate che dovremo fare in particolare per le scuole superiori della nostra Regione, soprattutto all'interno del Comune di Aosta.

La dialettica politica ci porta nella logica di scontro maggioranza e opposizione ad avere talvolta degli stridii o degli atteggiamenti dialettici, perché questa è, per fortuna, la logica della democrazia.

Credo, però, che tutto sommato, stante l'attuale situazione, e anche le preoccupazioni che ci sono per l'inverno che verrà, lo sforzo che la Giunta ha fatto, ciascuno nei propri settori, è quello di fare bene, se possibile, anche se naturalmente si può sempre fare meglio.

Presidente - Si è prenotato l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Qualche piccola considerazione rispetto ad alcuni dei temi che sono stati portati in aula, sia attraverso la relazione da parte dei relatori di minoranza, direi puntuale su tutta una serie di aspetti, seppur con una sottolineatura politica che correttamente arriva dal ruolo del relatore e poi anche per dare una visione di questo provvedimento, contestualizzandolo rispetto al lavoro politico e amministrativo che stiamo facendo.

Come avevamo detto nella fase di presentazione del bilancio, su alcuni Assessorati erano state fatte delle valutazioni - direi in maniera molto intelligente e matura da parte del Governo e della maggioranza - per far sì di mettere a disposizione delle risorse necessarie nei primi mesi dell'anno per quegli Assessorati che avevano necessità di iniziare o portare avanti dei lavori in quel momento, impegnandoci, però, in assestamento ad andare a completare l'assegnazione delle risorse per altri settori, uno di questi riguarda, in particolare, gli impianti a fune.

Quindi se è vero che oggi appare una cifra molto importante, purtroppo data dall'aumento spaventoso che il costo delle materie prime e dell'energia sta producendo su qualsiasi tipo d'investimento, in particolare su questo degli impianti dove, come è noto, la concorrenza e la competitività non sono parte del sistema; risulta quindi rilevante ma è a completamento di un lavoro che era iniziato con l'assegnazione del bilancio.

Questo provvedimento va visto in questa fase particolare di una situazione politica ancora straordinaria, io non credo che né a livello, nazionale, europeo e mondiale ci saremmo mai aspettati di trovarci ancora una volta in crisi e con delle difficoltà da affrontare che mettono in difficoltà qualsiasi gestione pubblica e privata, perché continua a esserci difficoltà a programmare, ma non tanto per la capacità o meno dei vari Governi, ma perché si continuano a presentare situazioni straordinarie.

Io credo che la siccità di quest'ultimo periodo, dopo la guerra, nessuno la poteva prevedere ed è un grosso danno che si sta rilevando. Di pochi minuti fa le notizie che riguardano situazione dei nostri pascoli e dei pascoli un po' in tutto il territorio.

Ci sono situazioni che sono indipendenti dalla capacità o meno di un Governo, sono situazioni che stanno veramente appesantendo il lavoro di tutti, mettendo in difficoltà il lavoro di chi sta cercando, nel caso nostro, di governare al meglio le proprie politiche.

Detto questo, non deve essere un alibi, come non deve essere mai un alibi, quando si affrontano delle responsabilità, dover affrontare delle difficoltà e delle emergenze, però bisogna tenere tutto questo nella giusta considerazione.

Nel presentare i nostri provvedimenti, è corretto che chi li analizza li possa vedere e possa sottolinearne le criticità, noi li dobbiamo inquadrare nella strategia generale.

Questo provvedimento è parte di un percorso che sta nel bilancio regionale, nell'arrivo dei prossimi fondi comunitari che sono alla conclusione di una lunga fase di programmazione; noi se non prima, i primi mesi dell'anno avremo finalmente a disposizione le risorse del FESR e del fondo sociale che daranno, oltre a un'assegnazione di risorse pubbliche, anche compimento a delle strategie che sono già evidenziate e che saranno a completamento di altri programmi.

Abbiamo approvato per esempio il documento sull'adattamento ai cambiamenti climatici con il quale abbiamo iniziato ad analizzare delle azioni che avranno bisogno di un supporto di risorse e d'iniziative.

Il FESR prevederà molte delle iniziative che mettiamo a disposizione, per esempio per i programmi sull'energia; il fondo sociale ha molte iniziative che riguardano il lavoro, l'inclusione sociale, l'inclusione lavorativa e i tempi di conciliazione, quindi ci sono molte cose che vanno inserite perché se si legge un provvedimento in maniera asettica, è ovvio che non si può che coglierne delle criticità. Se questo provvedimento viene invece letto come parte di un percorso, è un po' più semplice spiegarlo e introdurlo.

Io mi ritrovo molto nelle valutazioni che ci sono state finora, anche rispetto al metodo, che abbiamo anche un po' imparato in questi due anni di continue difficoltà ad adottare; ricordo sempre che nella prima fase della pandemia abbiamo lavorato con urgenza per mettere in campo dei provvedimenti, tra l'altro in una situazione di ordinaria amministrazione e di straordinaria amministrazione direi, e in tutti questi due anni - lo sottolineo perché lo ritengo un valore positivo del Consiglio regionale, in particolare di questa legislatura - seppure nella distinzione dei ruoli, c'è sempre stata grande, in particolare su quei provvedimenti, collaborazione da parte della maggioranza rispetto all'opposizione, alla minoranza e da parte della minoranza nei confronti della maggioranza.

Anche se in questo caso non abbiamo avuto tavoli di lavoro aperti, per quello che ci riguarda noi utilizzeremo gli spunti e le proposte che sono state fatte, sicuramente nei lavori che porteremo avanti nel definire le leggi, però quello che ci ha insegnato la situazione straordinaria è di darci un metodo e di non lavorare in emergenza e con urgenza senza studiare le cose, perché l'utilizzo... visto che di risorse non ne abbiamo tantissime, o meglio, ne vorremmo sempre avere di più, ma non possiamo fare come lo Stato che lavora a debito, sia sulla parte d'investimento che sulla parte corrente, noi dobbiamo lavorare con le risorse che ci sono assegnate o con quello che recuperiamo, quello che possiamo fare è cercare di ponderare bene i nostri interventi sia sotto il profilo della proposta legislativa, sia sotto il profilo dell'organizzazione legislativa e normativa, perché poi, come abbiamo visto in alcune occasioni, le leggi se sono scritte bene, i provvedimenti se sono scritti bene, sono anche di più facile attuazione per le nostre strutture e di più facile utilizzo per i cittadini.

Quindi l'idea di costruire un fondo ha una doppia finalità, e vengo all'articolo 46: da una parte mettere a disposizione delle risorse che non sono definitive, lo abbiamo detto nell'audizione, lo ha detto il collega Barmasse: noi cercheremo ancora di avere a disposizione altre risorse, sia ricercando delle maggiori entrate sia cercando di fare quello che, giustamente, viene suggerito - seppure con un impegno che, poi spiegherà meglio l'assessore Marzi come non lo si possa affrontare in questa fase - sia facendo bene attenzione ad andare a ricercare un utilizzo delle risorse - da qui a fine anno mancano quattro-cinque mesi - nella maniera più efficace possibile.

Quindi tutte quelle risorse che potranno essere messe a disposizione, in particolare in parte corrente, per aumentare gli attuali 4 milioni di euro, dovranno essere messe a disposizione, sia con maggiori entrate che con eventuali risparmi sulla spesa, però ponendo bene l'attenzione al fatto che dovremmo capire - e qui mi allineo completamente all'intervento del collega Marguerettaz - come rendere complementari i nostri lavori con quelli che sono stati fatti, tra l'altro, a breve, avremo un ulteriore provvedimento, che è stato annunciato, di circa 14 miliardi da parte del Governo nazionale.

Vengo a una delle cose che dovremo discutere: se sul piano nazionale il Governo - Lega, Forza Italia, PD - ha posizionato l'intervento a favore delle famiglie a 12 mila euro fascia Isee, noi dovremo capire se andare oltre, se intervenire sopra quella cifra, se intervenire per quella cifra in una maniera e per una fascia Isee più alta in un'altra maniera...

Certo che più risorse avremo a disposizione, più sarà semplice fare degli interventi.

Dovremo capire se mettere in gioco, come la proposta che avete fatto, un voucher, oppure se intervenire direttamente alla fonte sull'IRPEF.

Qualche giorno in più di studio ci permetterà di presentarci ai primi di settembre con un provvedimento che metteremo a disposizione della Commissione quanto prima per arrivare in aula il 20-21 settembre con una legge che darà tutte le indicazioni necessarie per poi intervenire nei primissimi giorni dell'autunno.

È un po' in questa maniera che intenderemo lavorare, in maniera come sempre costruttiva e aperta e a disposizione per fare la migliore legge nei confronti dei nostri cittadini, cercando però di avere ben bene l'attenzione su quello che è la nostra difficoltà ma è la difficoltà di tutti i Governi, soprattutto a questo punto a livello nazionale, di un Governo che non c'è più.

Questa mattina c'è stato un incontro tra Assessori regionali - per una piccola parte, ho potuto seguirlo - con il ministro Cingolani: si annunciano, come si è detto più volte, tutta una serie di strategie, a livello nazionale ed europeo, questa mattina si è sottolineato come, purtroppo, per attuarle manchino ancora dei provvedimenti o alcuni provvedimenti vadano sostituiti.

Il tema delle comunità energetiche... è stato annunciato qui anche nella sua visita: i bandi di prossimo arrivo sono tutti i bandi a finanziamento e non a contributo e questa mattina ci è stato detto che si sta tentando di modificare questi bandi come avevano chiesto le Regioni per andare a contributo e rendere complementari questi contributi con i provvedimenti regionali, perché tutte le Regioni stanno andando.

Quindi a volte la lettura della singola iniziativa regionale viene a far mancare una strategia che però si porta avanti nell'insieme e purtroppo non sempre la velocità di queste due strategie o delle due azioni rende possibile completare il lavoro nei tempi che ci si dà.

Noi con il provvedimento sull'assestamento e sulla variazione, perché si tratta di due provvedimenti, stiamo cercando di dare una risposta a quello che si presenta in questo momento come necessità, di sostenere i maggiori costi che le imprese hanno nel portare avanti i propri investimenti, anche questo è un intervento preventivo di programmazione, perché abbiamo letto qualche mese fa come la difficoltà degli appalti in corso, senza un adeguamento dei costi che le imprese devono sostenere, ha creato dei grossi problemi alle stesse imprese, e quindi all'occupazione, al lavoro; in questo caso si interviene in maniera preventiva mettendo a disposizione maggiori risorse, proprio per cercare di creare le migliori condizioni perché il lavoro non si fermi.

Segnalo ancora due cose positive in queste grandi difficoltà che stiamo vivendo: abbiamo messo un milione di euro per la legge 6, maggiori finanziamenti sulle due procedure, quelle sotto i 50 mila e quella sopra i 50 mila.

Gli investimenti sono la legge 6 e la legge sull'innovazione per le imprese artigiane e industriali; la legge 6, per le procedure sopra i 50 mila euro di investimento, è tornata ai livelli pre-Covid, addirittura abbiamo un utilizzo maggiore di risorse.

Sono segnali positivi e vuol dire che le nostre imprese stanno comunque cercando d'investire, di reagire per tenere alto il livello della qualità della propria produzione in un momento di grande difficoltà e a breve, a fine settimana, saremo in Bassa Valle a visitare un'azienda che utilizzerà per la prima volta le risorse messe a disposizione dalla legge 8 e anche questa è una cosa molto positiva in un momento appunto di difficoltà.

Quindi con l'impegno politico che dobbiamo garantire, con le azioni che si stanno mettendo in campo e con il contributo di tutti, bisogna stare vicino alle nostre imprese, dargli la migliore risposta, aumentare le risorse a disposizione delle famiglie se troveremo queste risorse per cercare... Dico l'ultima cosa che ci è stata segnalata stamattina: una volta che si sarà fermato il prezzo del gas - e speriamo che riescano i Governi nazionali a farlo insieme alla comunità europea - capire a che punto e a quale livello d'intervento potremo metterci a lavorare per dare la migliore risposta, perché da qualche mese stiamo rincorrendo costi al rialzo senza che poi questi si fermino e che permettano di fare definitivamente una programmazione sull'utilizzo delle risorse da mettere a disposizione.

Io ringrazio per il contributo e ringrazio sempre anche per la volontà che c'è da tutte le parti di mettersi a disposizione; la lettura che la maggioranza dà in un momento di così grande difficoltà e che con queste risorse si è data la risposta puntuale a dei problemi sui quali dobbiamo intervenire, inserendo però questo provvedimento dentro una strategia che è quella del bilancio, della programmazione di fondi e soprattutto anche dell'utilizzo del PNRR.

Presidente - Sempre per la replica, l'assessore Marzi ne ha facoltà.

Marzi (SA) - A mio modesto avviso, nel momento in cui ci troviamo ad analizzare un atto di questo genere, bisogna, sia politicamente che amministrativamente, portare a una sintesi.

La sintesi parte brevemente con i ringraziamenti, perché siccome il tempo è poco, conviene ringraziare velocemente tutti coloro i quali hanno collaborato - parlo ovviamente a livello di Consiglio gli uffici - ad arrivare con qualche giorno d'anticipo a discutere la legge di assestamento in Consiglio regionale, quindi di conseguenza a fare una serie di valutazioni.

Da questo punto di vista mi corre l'obbligo di cominciare naturalmente con i colleghi di maggioranza che hanno affrontato sia amministrativamente che politicamente l'atto e - chi mi ascolta lo sa - anche il collega di minoranza che è intervenuto, secondo me in maniera assolutamente corretta sia da un punto di vista politico che amministrativo. A mio modesto avviso oggi il discrimine è quello.

Partiamo con una brevissima narrazione di alcuni aspetti senza voler per forza di cosa annoiarvi tutti. In realtà questa legge di assestamento, come sempre capita in amministrazione, parte da un momento specifico, cioè parte nel momento in cui abbiamo affrontato la finanziaria regionale.

Nel momento in cui abbiamo affrontato la finanziaria regionale, noi abbiamo visto un incremento delle spese correnti di 71, quasi 72, milioni di euro perché necessarie a un momento di assoluta crisi. In quella occasione avemmo a dire, nelle due aule fondamentali per analizzare la finanza regionale, che veniva "Sacrificato" temporaneamente l'approvvigionamento di risorse finanziarie per investimenti a favore delle spese correnti soprattutto destinate a un ambito, quello socio-sanitario, che vedeva crescere la spesa da 262 milioni di euro stanziati nella finanziaria regionale del 2021 a 289 milioni di euro stanziati nella finanziaria regionale del 2022.

La scelta fu anche quella, visto che l'idea era quella che l'avanzo di amministrazione probabilmente, quello disponibile nel 2022, non sarebbe stato possibile spenderlo in titolo 1, è stata anche quella di mettere subito in disponibilità - cosa condivisa con gli enti locali valdostani - ben 10 milioni di euro per tutte le leggi di settore collegate alla 48 di matrice socio-sanitaria.

Per fortuna che l'abbiamo fatto, perché l'abitudine del passato era quella, in fase di assestamento di finanziare questo tipo di spese, per fortuna che l'abbiamo fatto in quella sede a proposito di programmazione perché altrimenti tutti quanti noi ci saremmo trovati sicuramente in difficoltà perché prima di tutto siamo dei cittadini valdostani che abitano in Comuni con tutta una serie di necessità personali e familiari assolutamente legittime.

Venendo a questo tipo di narrazione, in quell'occasione abbiamo detto che le spese correnti crebbero di quasi 72 milioni di euro, mentre invece la parte in titolo 2 neanche in maniera inerziale perché, vado a memoria, ma più o meno stiamo parlando di una crescita che vide di fatto salire le spese in titolo 2 da 274 a 276 milioni di euro.

Ecco che quindi in questo racconto e in questa preparazione del secondo tempo del libro, un intervento dedicato all'assestamento per il conto capitale e quindi per il titolo 2 in merito all'avanzo disponibile, arriviamo alla legge di assestamento; legge di assestamento che interviene mettendo in disponibilità, e quindi mi ricollego e ringrazio i due relatori di maggioranza e minoranza perché nei loro interventi che ovviamente sono dovuti - come richiamato dal collega Aggravi - ma comunque possono essere anche connotati di una serie di corbellerie, mentre non soltanto non lo sono ma in realtà in maniera assolutamente divisa e da prospettive diverse, narrano la realtà; lo fanno naturalmente con tutta la necessità del caso, sia da un punto di vista amministrativo che da un punto di vista politico, soffermandosi soprattutto su un aspetto non secondario, che è quello dell'obbligo di spendere l'avanzo disponibile praticamente in titolo 2.

Per cui questa legge di assestamento, come richiamato dai colleghi che sono intervenuti, mette in disponibilità, con un arco temporale ben definito, ben 191 milioni di euro.

Di questi, 113 milioni di euro possono essere spesi, semplifico, per investimenti, per il titolo 2 della spesa.

Che cosa sono questi benedetti investimenti per quei poverelli che sono più o meno sopravvissuti dalle 9 di questa mattina ad oggi? Ma serve anche nel lasciare traccia nella narrazione consiliare.

Gli investimenti sono tutti quei fondi che vengono messi in spesa per accrescere il patrimonio dell'ente, nel caso specifico della Regione autonoma Valle d'Aosta, questo è il titolo 2. Mentre il titolo 1 è ciò che permette alla macchina amministrativa di sopravvivere: di sopravvivere, di contribuire, di dare una mano al territorio; non viene definito di volta in volta tanto per essere chiaro questa volta qua, ma esiste una roba che divide e decide che cosa è titolo 1 e che cosa è titolo 2.

Abbiamo di fatto previsto quindi che, alla faccia della mancanza di programmazione, ma qui scendo nel fatto che io faccio parte di un Governo regionale, quindi nel presentare un atto comunque non soltanto lo difendo ma ne vado orgoglioso, ma non semplicemente perché faccio l'Assessore alle finanze, ma perché è necessario fare una serie di distinguo rispetto al fatto che una serie di spese, a proposito del fatto che c'è stata una programmazione, è assolutamente necessaria e viene inserita in quest'atto e viene inserita perché ce n'era necessità.

Primi fra tutti sono stati richiamati - ad esempio dal collega Grosjacques e dal collega Chatrian - i rapporti tra la Regione autonoma Valle d'Aosta e il territorio per il tramite degli enti locali.

Nella legge 22/2015 un articolato di riferimento, il 27, prevedeva il fatto che si potesse dare risposta con i fondi che allora vennero decisi all'unanimità alle necessità di programmazione da parte degli enti locali.

È quindi stata fatta la scelta in un rapporto diretto con il CELVA di dare la possibilità d'intervenire in programmazione, dando l'opportunità agli enti locali di continuare a programmare; questa era una loro necessità e ciò viene fatto con dei distinguo che naturalmente sono oggettivi e cioè quelli della popolazione.

Altro aspetto non secondario, la tutela del territorio richiamata un po' da tutti i colleghi che sono intervenuti, a partire dal collega Cretier, che narra un territorio che tutte le volte che ci troviamo di fatto ad analizzare in questo Consiglio, è un territorio assolutamente particolare.

È cosa delle ultime settimane il fatto che la Regione autonoma Valle d'Aosta sia stata chiamata ad esempio - e questo naturalmente parte dall'Amministrazione - perché l'amministrazione è: operare in continuità, da sempre.

Il territorio valdostano, limitiamoci alla parte repubblicana, è un territorio delicatissimo, è un territorio imponente, è un territorio che richiede una serie d'interventi che naturalmente devono essere affrontati in maniera completamente diversa.

Noi viviamo in una Regione che fa cose che le altre Regioni non fanno, per cui tutte le volte, a seconda del caso, che trattiamo un tema piuttosto che un altro, quello ultimo è legato ahimè a rischio glaciologico, ma, a tutti gli effetti, invece, l'Amministrazione viene fatta appunto in continuità e quindi gli investimenti di riferimento sono assolutamente necessari in questo momento: così viene fatto.

Non ultimo - e qui lascio aperto naturalmente il campo a tutte quante le iniziative collegate alla legge di assestamento e poi dopo a tutte le iniziative presenti in Consiglio - il tema dell'acqua.

È verissimo il fatto che spesso in questo Consiglio sono stati richiamati temi di questo genere a tutti gli Assessori coinvolti, perché sono tanti gli Assessori interessati a trattare in maniera diversa il tema dell'acqua, però è altrettanto vero che il tema dell'acqua non soltanto ha visto nelle ultime settimane finalmente portare il piano territoriale delle acque in discussione in III Commissione, ma ha visto anche, nel corso del tempo, approvare, ad esempio, con quello che una volta era il DDL 59, la legge 7/22, richiamando una serie d'interventi straordinari con l'approvazione di un piano d'ambito da 449 milioni di euro e una parte di quello inserito in quel documento che poi è stato trattato in Consiglio, guarda caso fa parte di questa legge di assestamento.

Ultimo aspetto è legato a una dinamica, quella dei prezzi. Spesso sono stati fatti degli interventi rispetto - come richiamato tra l'altro anche dalla relazione del collega di minoranza - al fatto che il tema doveva in una qualche maniera essere trattato.

Ebbene, a proposito di programmazione, del fatto che nella relazione di un atto si parte da lontano, pensate solo ed esclusivamente al fatto che il 18 di luglio è stato approvato il nuovo prezzario della Regione autonoma Valle d'Aosta, ma questo era già partito a giugno del 2021. Che cosa è successo tra il giugno del 2021 e luglio del 2022? Due deliberazioni, quella di novembre del 2021 e di aprile del 2022 che in una qualche maniera prevedevano un percorso, uno di questi percorsi, condivisi con i portatori di interessi del settore edile, era anche quello che, nel momento in cui si sarebbe arrivati a poter mettere dei fondi in titolo 2, lo si sarebbe fatto attraverso dei fondi dedicati.

Gli interventi di materia economica - e qui veniamo all'ultima parte del mio intervento - quindi una narrazione, un aspetto di natura programmatorio, naturalmente in capo a una maggioranza politica, per cui non è assolutamente necessario che questo venga apprezzato, però è giusto narrarne anche, assolutamente, la storia e, per quanto possibile, anche la programmazione.

È particolare sentir raccontare da tutta una serie di parti politiche presenti in questo Consiglio che il fondo messo in disponibilità non crei sviluppo economico per due motivi fondamentali.

Perché naturalmente l'utilizzo del titolo 2 per la parte di fondo, circa 15 milioni di euro sul 2022, prevede una sua temporaneità e anche temporalità.

L'aspetto invece legato agli interventi o all'utilizzo di tutto quello che arriva dalla partecipata delle partecipate regionali- per citare il collega Luciano Caveri - nel momento in cui si interviene sui prossimi anni, naturalmente è anche una possibilità di programmare rispetto a dei portatori di interesse, a degli operatori economici di un settore dedicato in maniera trasversale, che naturalmente hanno assoluta necessità di avere continuità per poter seguitare a operare, sia da un punto di vista economico che da un punto di vista sociale, perché naturalmente hanno dei dipendenti che operano in quel settore.

Veniamo alla parte più politica di questo assestamento: durante tutta quanta l'esposizione di quest'assestamento e anche in una serie d'iniziative che si sono rincorse durante la giornata di oggi e anche nel passato, tutti quanti noi ci siamo soffermati su un tema, l'abbiamo fatto tutti più o meno lambendolo, citandolo, utilizzandolo come "Causa" piuttosto che "Conseguenza", cioè il fatto, come ho citato poc'anzi, che con un cambio epocale come quello dell'assestamento 2022, nell'applicazione dell'avanzo libero 2021 da 113 milioni di euro, non si possa spendere in parte corrente.

Questa materia per chi ci ascolta sembra una questione di lana caprina piuttosto che politichese, però, di fatto, negli ultimi anni di questa Regione, per non parlare poi dopo dell'importanza che una volta avevano le leggi di assestamento da un punto di vista politico amministrativo, le leggi di assestamento del passato determinavano la finanziaria regionale reale. Quello che è fondamentale capire è la rivoluzione copernicana che questo ha comportato nel momento in cui ci siamo trovati a non poter fare più determinati tipi di cose.

È stata richiamata la legge 8/2020, la legge 15/2021, la legge 22/2021, cioè diciamo le ultime tre leggi di assestamento. Quanti denari hanno messo economicamente in circolo queste 3 leggi? 290 milioni di euro.

Oltre a essere stato fondamentale da un punto di vista metodologico e quindi, come dire, - richiamo sia il collega Bertschy che il collega Aggravi - era assolutamente fondamentale anche la cifra di cui stiamo parlando, 290 milioni di euro.

Ora se questi 290 milioni di euro si sono in parte assolutamente preponderante potuti spendere in titolo 1 invece che in titolo 2, non è quindi una cosa secondaria, né per motivi legislativi e normativi, né per l'impatto che questo tipo d'interventi voluti da tutti e ai quali tutto il Consiglio ha collaborato, abbia avuto come conseguenza sul tessuto economico.

Ecco che quindi quando io sento in quest'aula per l'ennesima volta rappresentare Alfa e negare Omega, parlare di bianco e poi raccontare di nero, c'è qualcosa che non quadra.

È vero che le monete sono fatte di facce che a volte sono positive e negative, ma a tutti gli effetti c'è qualcosa che non quadra quando si mette in premessa di un intervento di natura politica il fatto che è vero che si può spendere solo in titolo 2 e il secondo dopo s'impegna tutta l'Aula consiliare citando soltanto spese di parte corrente.

C'è qualcosa che non quadra.

Allora oltre alla narrazione di un atto amministrativo da 191 milioni di euro, faccio presente che Regioni a noi prossime guidate da governatori di parte politica che, a quanto pare, dovrebbero insegnare alla Valle d'Aosta come fare non sono neanche ancora arrivate ad approvare il rendiconto a fine luglio quando entro il 31 di luglio bisogna approvare l'assestamento, per cui mi sento di dire che va bene il dibattito politico in Valle d'Aosta, però diciamocelo, colleghi, sperando che tutto vada bene e ci salutiamo per la prossima campagna elettorale, con l'aiuto di tutti, tendiamo largo circa a essere almeno bravi, non dico più bravi di altri ma almeno bravi, perché permetteremo alla nostra cittadinanza, al nostro "Popolo" per quello che c'è scritto dietro di noi, di fatto di poter vivere una campagna elettorale, la prossima, con una legge di assestamento approvato e con 191 milioni di euro messi in disponibilità.

Perché sto dicendo tutto questo? Perché ho citato la 8, perché ho citato la 15, perché ho citato la 22? Perché la 8, la 15 e la 22 sono i primi avanzi liberi, quindi disponibili, di cui la Regione autonoma Valle d'Aosta ha potuto beneficiare dopo che per tre anni non ha potuto avere avanzo disponibile, per cui tutto quello che viene dato per scontato, tutto quello che viene raccontato, a volte non lo è.

Ho sentito parlare oggi del fatto che questo benedetto avanzo disponibile e questa benedetta legge di assestamento doveva mettere in disponibilità questi 113 milioni di euro in contributi e quindi in Titolo 1.

Ebbene, bisognerebbe spiegare a questi colleghi - che magari nel 2017 hanno avuto la fortuna pro-tempore di essere anche Presidenti della Regione - che in quell'anno lì il disavanzo finanziario, non avanzo finanziario della Regione autonoma Valle d'Aosta, è stato di 278 milioni di euro, e quel disavanzo tecnico ha obbligato la Regione autonoma Valle d'Aosta fino al 31 dicembre del 2019 a non avere un avanzo disponibile, quindi, di conseguenza, non avendo un avanzo disponibile da non poterlo spendere né in Titolo 1 né in Titolo 2.

Ora nella vita a volte capita la sventura, io lo posso anche capire, nel senso che si avanza e si amministra in continuità, succedono delle robe, può capitare, però se poi dopo capita di andare ad amministrare nei due anni nei quali avvicendandosi vari Presidenti, partiti, movimenti, linee eccetera, di fatto non becchi un euro perché l'euro non c'è, anzi, sei obbligato dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre del 2019 a dover colmare un disavanzo tecnico a 278 milioni di euro, ebbene, voglio dire, senza che i soldi ci siano, in cosa investi? In Titolo 1, in Titolo 2, in imprese, in famiglia? No, stai a guardare altri che giocano.

Qui stiamo facendo e dando risposte scontate sicuramente migliorabili - cito il collega Marguerettaz - sicuramente migliorabili, e ciò è opinabile, è un'opinione. I fatti, come giustamente da lui richiamati, sono che a tutti gli effetti oggi presentiamo un DDL che impegna 191 milioni di euro. Evidentemente questi 191 milioni di euro ci sono e quindi che piaccia o no, migliorabile o meno, di parte politica, è un dato di fatto che è possibile che entro la giornata di domani si arrivi in votazione e si dia quindi la possibilità con qualche giorno di anticipo alla Regione autonoma Valle d'Aosta di fare tutta una serie d'interventi in parte rilevante in termini d'investimenti - cosa che tra l'altro come ho detto poc'anzi avevamo programmato - e in parte invece di parte corrente, ma anche la parte corrente è una parte di cui abbiamo necessità.

Faccio un esempio, visto che qui spesso lo sento narrare, la parte inserita in questo disegno di legge che riguarda le spese socio-sanitarie della nostra Regione arriva a portare le spese in questione, nel 2022, a quasi 300 milioni di euro.

Ditemi voi se in una qualche maniera non c'è attenzione da parte di questo Governo verso chi in questo momento sta vivendo una crisi e, non ultimo, se il Titolo 2 si chiama "Spese di investimento", stiamo tra l'altro rispondendo anche alla necessità che tutto il tessuto economico e sociale possa di fatto investire.

Presidente - Sempre in fase di replica, il presidente della Regione Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Una breve replica anche io. I miei colleghi hanno fatto delle repliche molto precise entrando nello specifico in maniera puntuale, quindi voglio fare qualche considerazione più di ordine generale senza entrare nel merito dei numeri, che sono stati ampiamente trattati in maniera molto corretta.

Parto, però, senza voler essere ripetitivo, dalle ultime considerazioni che ha fatto il collega Marzi in conclusione; in particolare, voglio ancora sottolineare anche io, perché da qui partono le mie considerazioni successive, che forse non si è capito - probabilmente in quest'Aula in maniera magari strumentale si è fatto finta di non capirlo, ma sicuramente fuori non si è capito, perché si tratta di questioni molto tecniche, come ha detto il collega Assessore alle finanze - che quest'anno l'assestamento che portiamo di fatto è una doppia legge: c'è una legge di assestamento e c'è una variazione di bilancio. È stato detto e ridetto.

Il collega Marzi ha fatto un excursus rispetto agli ultimi assestamenti che, seppur in vigore del Decreto legislativo 118, hanno avuto delle deroghe importanti che hanno permesso in qualche modo di gestire in maniera molto libera l'avanzo di amministrazione,: quindi, in buona sostanza, abbiamo potuto fare un po' "Quello che volevamo", nel senso che abbiamo potuto utilizzare l'avanzo di amministrazione - quindi il nostro assestamento - in parte corrente: abbiamo fatto delle leggi importanti, le abbiamo fatte insieme, delle leggi anticrisi, condividendo delle priorità eccetera.

Quest'anno è un'altra storia: abbiamo davanti - spero che domani in giornata lo approveremo - un assestamento che in qualche modo è storico, perché per la prima volta nelle ultime legislature è un assestamento totalmente dedicato agli investimenti. Questo è il primo punto; l'abbiamo detto in tre o quattro ma lo voglio ancora ripetere.

Dall'altro lato avevamo una variazione di bilancio che è un'eccezione legata in maniera straordinaria all'assestamento; a un certo punto abbiamo anche ragionato se non fosse il caso di fare due leggi, due provvedimenti separati, cioè portare l'assestamento e poi portare la variazione di bilancio. Siamo alla vigilia della pausa estiva, quindi abbiamo detto: "Per economicità di tempo e per mettere in campo queste risorse quanto prima, portiamo le due cose insieme", ma qua oggi si è fatto un mix strumentale di questi due provvedimenti in maniera del tutto fuorviante, perché si sono mescolate le spese d'investimento con quelle correnti in un miscuglio totale. "4 milioni per le famiglie sono pochi, ce ne andavano 100" - ha detto il collega Marquis - "100 milioni è la differenza dovuta agli aumenti di costo".

Sì, lo sappiamo, ma 100 milioni dove li prendiamo? Ad oggi, se avessimo avuto l'assestamento normale, quindi senza una variazione di bilancio, potevamo mettere 0 in spese correnti. Questa è la realtà dei fatti, poi possiamo raccontare quello che vogliamo, possiamo raccontare delle verità un poco aggiustate, ma questa è la realtà dei fatti. Quindi i 4 e i 12 milioni- poi può darsi che a settembre, quando faremo la legge, avremo delle ulteriori risorse - sono quello che ad oggi abbiamo disponibile in spesa corrente, ma derivante da una variazione di bilancio e non dall'assestamento.

Il collega Aggravi ha usato una terminologia interessante, ha detto: "Dobbiamo dosare il livello di populismo"; io credo che oggi qualcuno ha provato a usare il populismo ma gli è rimasta la manopola in mano, come quando regoli il volume della radio, a un certo punto rimane al massimo però ti rimane la manopola in mano e non puoi fare altro. Oggi credo che sia successo un po' così per qualcuno, perché siamo andati completamente fuori dalla realtà dei fatti.

Io, probabilmente, ho qualche difficoltà in più rispetto ad altri ad accettare questo tipo di politica, questo tipo di approccio perché vengo da un'esperienza di "politica dei pozzetti e di dover aggiustare i tubi", quindi ho un po' difficoltà in più ad accettare questo tipo di strumentalizzazione politica, che poi capisco benissimo, non sono nato ieri, capisco che nella dialettica politica, nei rapporti tra opposizione e maggioranza questo tipo di cose siano all'ordine del giorno e vengano portate avanti in maniera naturale.

Va tutto bene ma le strumentalizzazioni, ripeto, faccio fatica a capirle e ad accettarle, perché abbiamo portato avanti un provvedimento in maniera seria e coordinata, con tutte le difficoltà del caso di dover portare comunque un assestamento che riguardava 113 milioni della parte di avanzo di amministrazione, 113 milioni che sono ovviamente non sufficienti a ricoprire le necessità dell'Amministrazione regionale; quindi abbiamo dovuto fare delle scelte, però a un certo punto qualcuno, mi sembra il collega Marquis, nella sua analisi un poco strumentale ha detto: "I Valdostani non hanno i soldi per fare la spesa, come ha detto il collega Marzi noi dobbiamo dare dei contributi in parte corrente" - cosa che non possiamo fare - "perché i Valdostani non hanno la possibilità di fare la spesa". Poi un momento dopo dice esattamente - anche questo citato in maniera diversa dall'Assessore - "Però in qualche modo alle famiglie potremmo dare degli aiuti e degli incentivi a fare degli investimenti". Quindi i Valdostani non hanno i soldi per fare la spesa ma noi li aiutiamo a mettere i pannelli solari sul tetto... Per capire il livello del dibattito che si è sviluppato oggi.

Poi qualcun altro, PCP, ha parlato di voragini un po' dappertutto, di voragini nell'Università, negli impianti di risalita, quindi noi buttiamo soldi in voragini.

Abbiamo un'università che inaugureremo fra qualche mese, che credo sia un gioiello anche per la città di Aosta, e che è stata oggetto d'interventi lunghi; finalmente vediamo la fine, abbiamo un gioiello che darà la possibilità d'implementare l'offerta formativa ai nostri studenti, agli studenti di fuori. Abbiamo dei progetti interessanti, vorrei capire, invece, la vostra visione del futuro, dello sviluppo della Valle d'Aosta perché sinceramente non mi è chiaro.

È facile dire: "Questo non va bene, questo non va bene, questo non va bene", ma allora cos'è che va bene? Quando si amministra si devono fare delle scelte, avete parlato di mancanza di tutele sociali, di criticità ambientali, su questo credo che il collega Grosjacques abbia perfettamente risposto rispetto alle cose che stiamo facendo e che quest'assestamento fa, in particolare sulle questioni idriche e riguardo ai fondi del BIM, dei fondi agli enti locali eccetera.

Credo che si possa discutere nel merito delle scelte e, come dicevo prima, l'abbiamo fatto in Giunta portando delle scelte non facili, perché le richieste delle strutture, soltanto sulla parte in conto capitale, erano - così, per darvi un'idea - di circa 150 milioni, 40 milioni in più rispetto alla disponibilità, quindi abbiamo dovuto fare delle scelte.

Secondo dei punti di vista, anche diversi, ogni Assessore ha delle visioni diverse di quelle che sono magari le priorità, ma, in maniera coscienziosa, ognuno ha un ruolo, ha una responsabilità, ha un Assessorato da portare avanti, quindi sicuramente per un Assessore una priorità è più impellente, per l'altro è un'altra eccetera.

Il ruolo mio, quello del Presidente, in questo caso, è stato un po' quello di fare l'arbitro e di dover definire insieme una linea di priorità e credo che l'abbiamo fatto in maniera seria e coscienziosa.

Per questo, lo ripeto ancora una volta, faccio fatica ad accettare strumentalizzazioni e facili populismi - ancora di più, anche questo è già stato detto - se questi poi vengono da chi ha deciso in maniera deliberata di mandare a casa, in un momento particolarmente delicato, il Governo e un Presidente del Consiglio che probabilmente in molte parti del mondo ci invidiano, questo lo accetto ancora meno.

Il collega Baccega ha chiesto "Chi tutela i più deboli". Io so sicuramente chi non li tutela: di sicuro voi non li tutelate perché avete anteposto gli interessi di bottega agli interessi dell'Italia. Questo credo che sia un dato di fatto e di cui dobbiamo prendere atto.

Vi faccio i migliori auguri per la vostra campagna elettorale e per chiudere ringrazio le strutture per il lavoro che hanno fatto, in particolare quelle delle Finanze e quelle del Legislativo, e le strutture di tutti gli Assessorati perché è stato questo un lavoro corale e molto complesso da portare avanti.

Presidente - Consigliere Marquis per...?

Marquis (FI) - Per fatto personale. Siccome sono stato citato diverse volte negli ultimi interventi a riguardo delle considerazioni che ho fatto nell'intervento prima sull'assestamento...

Presidente - Circoscriva i fatti.

Marquis (FI) - È del tutto evidente che le risorse in assestamento si possono usare per investimenti. Le risorse che invece arrivano dalla variazione di bilancio possono essere utilizzate anche in spesa corrente. Pertanto voi avete fatto una scala di priorità, avete fatto delle scelte, rispettabilissime, e noi abbiamo solo evidenziato che potevano essere fatte delle scelte a favore della famiglia che non sono state considerate.

Tutto qui, molto semplice la questione, ma non travisate la realtà a dire che non si possono investire nella variazione di bilancio le spese in spese correnti.

Presidente - A questo punto o iniziamo l'esame degli ordini del giorno, oppure considerato che manca un quarto d'ora alle ore otto, rinviamo a domani mattina, come volete.

Possiamo farne uno. Facciamo un ordine del giorno. Il primo ordine del giorno è quello dei gruppi di Lega, Pour l'Autonomie e Forza Italia. Chi si prenota per illustrare l'ordine del giorno? Si è prenotato il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Non mi dilungherò sulla proposta, in quanto l'ho già ampiamente descritta nell'intervento precedente. L'obiettivo dell'ordine del giorno è quello di impegnare il Governo regionale, entro il mese di settembre alla ripresa dei lavori, a fare un riaccertamento sulle entrate correnti e sulle spese correnti, affinché si possano recuperare delle importanti risorse da mettere a disposizione per un prossimo intervento per contenere i costi dell'energia ai Valdostani e quindi evitare che queste risorse vadano poi a confluire nell'avanzo di Amministrazione 2023.

Presidente - Replica l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Partiamo dal presupposto che abbiamo anticipato in parte, durante l'intervento di circa un quarto d'ora fa, alcuni degli aspetti di riferimento, per cui - per non creare un siparietto alla "Sandra e Raimondo" lasciando a entrambi noi di scegliere più o meno il ruolo - io andrei oltre e parlerei a tutta quanta l'Aula, perché secondo me quest'ordine del giorno va interpretato con finalità positiva. Va interpretato con finalità positiva appunto per la ricerca di fondi da mettere in disponibilità per l'ultima parte, quindi per le ultime due stagioni del 2022, però ci sono degli aspetti fondamentali che vanno presi in considerazione, motivo per il quale chiederò di ritirare l'ordine del giorno, pur recependo in maniera assolutamente positiva e prospettica qual è l'intenzione del caso.

Il riaccertamento ordinario dei residui, che è praticamente un'azione amministrativa prevista dal 118/2011, viene posto in essere all'inizio dell'anno e il riaccertamento ordinario dei residui è di fatto un'azione che va a fare una verifica sulle obbligazioni prese e subite, quindi in "Dare ed avere", da parte della pubblica Amministrazione e questo studio di fatto permette uno dei processi di riferimento che viene posto in essere nel momento in cui si deve predisporre il rendiconto che arriva, tra le varie cose, anche a calcolare l'avanzo disponibile che è poi quello che viene in una qualche maniera preso in considerazione per la legge di assestamento.

Il riaccertamento ordinario dei residui è quindi un momento annuale assolutamente importante e ci permette di fare tutta una serie di valutazioni rispetto, però, a delle obbligazioni finanziarie che si sono già compiute, quindi in una qualche maniera questa benedetta azione ordinaria o, come citato nell'intervento prima, straordinaria, posta in essere nel 2017 sul 2016, una sola volta, arriva di fatto a mettere in disponibilità delle risorse.

Per cui approvare un ordine del giorno che prende un'impegnativa come quella del riaccertamento ordinario dei residui e dice di partire con un riaccertamento ordinario dei residui in questa fase dell'anno è di fatto, sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista di opportunità politico-amministrativa, una cosa che non è né opportuno né possibile fare.

Quello che invece è possibile fare - ecco perché dico che in senso lato cogliamo positivamente lo spirito dell'iniziativa - è una verifica degli stanziamenti di bilancio, quindi un'analisi rispetto alle risorse stanziate con la finanziaria regionale che naturalmente è già in corso d'essere ed è in corso d'essere per le variazioni di riferimento che verranno poste in essere nel momento in cui - come richiamato dai colleghi che sono intervenuti in replica - nell'ultima parte del 2022 noi andremo a mettere in campo una serie d'iniziative che - per sintetizzarla, visto che comunque questo è un ordine del giorno richiamato al DDL dell'assestamento - sono collegate al fondo da 12 milioni di euro per la crisi energetica delle famiglie e delle imprese valdostane.

Per questo motivo chiedo di ritirare l'ordine del giorno oppure la maggioranza si asterrà.

Presidente - Ricordo che per quanto riguarda gli ordini del giorno, dopo l'illustrazione da parte dei proponenti e la replica da parte del Governo, può intervenire un Consigliere per gruppo. In seguito si passa alla votazione.

Qualcuno vuole intervenire? Altrimenti, come detto, si passa alla votazione.

Non vedo richieste d'intervento, pertanto passiamo alla votazione del primo ordine del giorno, Lega e FI. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 17

Favorevoli: 17

Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Presidente - Facciamo ancora un ordine del giorno, poi andiamo a domani.

Dobbiamo affrontare l'ordine del giorno n. 1 di PCP, per l'illustrazione si è prenotata la consigliera Minelli che ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Mi spiace se prenderò qualche minuto ma intendo comunque illustrare l'ordine del giorno e quindi non correrò.

La grave crisi idrica che è in corso è senza dubbio da inquadrare nell'epocale crisi climatica ed ecologica che è in atto e per questo va approcciata in modo strutturale, affrontando le cause e non pensando soltanto a delle soluzioni emergenziali.

C'è una situazione a livello generale, a livello nazionale, che ci porta a considerare che non abbiamo a disposizione i dati relativi a quanta acqua è disponibile in Italia per essere utilizzata e prelevata dai fiumi; quello che sappiamo è che le disponibilità si stanno progressivamente riducendo e, secondo Ispra, il valore annuo medio di risorsa idrica disponibile per l'ultimo trentennio 1991/2020 si è ridotto del 19% rispetto a quello del trentennio 1921-50 che era stato stimato dalla conferenza nazionale delle acque tenutasi negli anni '70 e che rappresenta l'unico valore di riferimento storico.

Conosciamo i consumi per gli usi civili che sono stimati in circa 4,7 miliardi di metri cubi l'anno erogati ai cittadini, sappiamo che le stime per gli utilizzi industriali non sono mai state aggiornate da oltre vent'anni, ma è ragionevole ritenere che questi consumi siano ormai inferiori agli 8 miliardi di metri cubi che erano stati stimati alla fine degli anni '90.

L'incertezza maggiore riguarda però l'utilizzo per usi irrigui.

L'unico dato a disposizione è quello del censimento dell'agricoltura del 2010 che stima che per irrigare i 2,42 milioni di ettari di superficie irrigua nazionale si impegnano 11 miliardi di metri cubi all'anno e, considerate le perdite che ci sono, arriviamo a 25 miliardi di metri cubi.

Sono dei dati che fanno comprendere che è necessario in ogni caso fare degli studi approfonditi, che sono appunto degli studi a livello nazionale e che richiedono una strategia nazionale per le politiche idriche al tempo del cambiamento climatico, ma è importante intervenire, per quello che possiamo, anche a livello regionale.

Noi ormai sappiamo da tempo che la disponibilità di acqua, soprattutto nel periodo più utilizzato dagli agricoltori, dalla primavera all'autunno, è un problema attuale ma è anche un problema antico, tant'è vero che nel tempo è stato necessario realizzare nel nostro territorio anche delle importanti opere per la raccolta e il trasporto, ne abbiamo parlato anche stamattina riferendoci alle Consorterie che avevano proprio anche quel ruolo.

Negli ultimi decenni il problema si è aggravato a causa dei cambiamenti climatici in atto, sappiamo che nel primo semestre del 2022 il nostro Paese è stato classificato come il più caldo di sempre con una temperatura di quasi un grado superiore rispetto a quella storica e nello stesso c'è stato anche un calo notevole delle precipitazioni.

Da tempo le associazioni, in particolare la Coldiretti e l'ANVI, evidenziano la necessità di programmare, di realizzare una serie di piccoli bacini di accumulo di acqua da utilizzare per le esigenze delle attività agricole.

Gli invasi che sono stati realizzati in passato per scopi idroelettrici o di attività antincendio non sembrano adeguati per far fronte alle nuove esigenze e si rileva pertanto la necessità di un intervento da parte della Regione, che sia però un intervento di programmazione anche di nuovi piccoli accumuli ad uso irriguo, ma, soprattutto, anche una riflessione sulla loro incidenza ambientale nonché, ovviamente, il finanziamento per la realizzazione di opere.

Noi di questo argomento abbiamo già discusso più di una volta e in particolare il 24 febbraio in un dibattito che si era sviluppato su una mozione - presentata, ricordo, dal collega Distort - In quell'occasione io avevo preso posizione dicendo che era importante pensare ai piccoli bacini per uso irriguo, ma che occorreva fare comunque una riflessione e mantenere in capo alla Regione uno studio di questo tipo e non invece andare nella direzione che era stata in qualche modo esplicitata di dare spazio ai privati.

Il Presidente -Assessore all'ambiente in quella situazione aveva detto che si dovevano fare degli approfondimenti, anzi, che gli stessi erano in corso, e quindi, proprio in virtù anche di quella discussione, l'impegno di quest'ordine del giorno è al Governo per predisporre e per trasmettere alla Commissione consiliare competente, quindi alla III Commissione, una relazione innanzitutto su quanto è emerso dagli approfondimenti dei mesi scorsi, ma, più in particolare, sulle politiche idriche da mettere in atto, sul piano della domanda e dell'offerta, compresa, ma non esclusivamente, la realizzazione dei piccoli accumuli d'acqua per le esigenze legate alle attività agricole locali.

È di queste ore, l'abbiamo letto sugli organi di stampa, un appello anche questa volta di Confagricoltura, per dichiarare lo stato di emergenza, perché il problema è reale.

Il secondo impegno è a prevedere nel bilancio di previsione prossimo le risorse - io penso che su questo già ci sia una volontà - per una politica idrica, a questo punto regionale, che non è distinta da quella nazionale - ma noi abbiamo da occuparci in particolare del nostro territorio - e che tenga conto degli effetti climatici, particolarmente gravi per quello che riguarda le attività agricole.

Presidente - Per la replica, l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Non sono intervenuto prima con i miei colleghi perché i vari ordini del giorno mi danno modo di fare oggi una panoramica sulla situazione idrica e domani sulla questione zootecnica e altri argomenti.

Il problema, quello della scarsità delle risorse idriche, ormai è più che evidente e va affrontato - come stiamo facendo - in modo trasversale con altre strutture competenti, quali il BIM per quanto riguarda l'acqua a uso potabile e le opere pubbliche, competenti in materia per gestione dei bacini idrici.

Con quest'assestamento di bilancio è stato dato un primo segnale con lo stanziamento di fondi a favore del BIM e il finanziamento di 1,5 milioni per quel che riguarda i consorzi di miglioramento fondiario, fondi che non basta stanziare ma vanno impegnati, vanno spesi in tempi anche rapidi.

Per fare un po' di storia, sappiamo che tra il 2018 e il 2020 sul cosiddetto "Bando manutenzioni" sono stati spesi un milione di euro, poi si è passati a un nuovo bando a sportello aperto più dinamico, più rapido, che ci ha permesso di spendere un milione in un anno, nel 2021.

È chiaro che riuscirci in quest'anno con questo milione e mezzo più i 300 che erano già stati stanziati a inizio anno, è un segnale importante che bisognerà mantenere e se possibile anche aumentare questa dinamicità.

Per questi ultimi fatti, e qui passiamo anche ai contenuti, sono in fase di predisposizione dei nuovi criteri per quel che riguarda la delibera, una delibera che verrà approvata, ovviamente, successivamente a quest'assestamento. Ci sarà maggiore possibilità per i consorzi di miglioramento fondiario di avere finanziamenti a fondo perduto fino al 90% della spesa ammissibile; oggi sono fondi solo per manutenzioni, con la modifica verranno anche per rifacimento, costruzione ex novo di infrastrutture irrigue di competenza del consorzio, compresi anche dei piccoli manufatti di accumulo, volti, appunto, a fronteggiare l'attuale emergenza idrica.

Nell'articolo 6 dell'assestamento stanziamo altre risorse importanti per quel che riguarda, nell'ambito dell'aumento dei prezzi, una parte per le sistemazioni montane, per gli interventi in emergenza che sul territorio stanno dando delle risposte.

Detto ciò, si condivide la necessità di predisporre bacini di accumulo, tuttavia visti anche i costi elevati per interventi di una certa portata, è comunque difficile riuscire a provvedere e ragionare anche, ma non solo, su risorse regionali.

Dovremo, e dobbiamo, essere pronti per aderire alle iniziative proposte dal Governo, sia come Amministrazione regionale che come consorzi di miglioramento fondiario; in tal senso è importante il monitoraggio dei bandi del PNRR - e lo citate anche voi nelle vostre premesse - con ANBI, ANBI nazionale a cui fa riferimento l'ANBI regionale che oggi è rappresentata dal Consorzio di miglioramento fondiario Villeneuve-Saint-Pierre che si sta dimostrando un importantissimo interlocutore, punto di riferimento per l'Assessorato ma anche per gli altri consorzi, tant'è vero che in poco tempo altri si sono iscritti ad ANBI regionale: i consorzi Cumiod-Montovert, Ru de Ponton e Mère des Rives.

Quindi non basta ragionare solo sul bilancio 23-25, ma guardare appunto a questi bandi nazionali, bandi nazionali che richiedono ai Consorzi di avere la necessaria liquidità per partire con le progettazioni; ecco che si sta lavorando per permettere di attivare dei fondi di rotazione e procedere con l'avvio dell'iter progettuale.

Poi un ragionamento importante sui Consorzi di secondo livello.

Ricordo, inoltre, che siamo alle battute conclusive del progetto Reservaqua che ha riguardato l'installazione di misuratori su dodici siti pilota che ci fornirà informazioni più precise sui consumi irrigui; è l'attività che stiamo portando avanti su più strutture, appunto questo monitoraggio per avere dati più aggiornati.

Riguardo al bilancio 23-25 - sicuramente l'attenzione sarà alta - abbiamo, come si sa, sull'agricoltura spese correnti molto importanti, con la possibilità - appunto, come quest'anno - di andare a finanziare interventi sui Consorzi con l'assestamento, ma azioni immediate, come la modifica della delibera delle manutenzioni, un'azione sui Consorzi di secondo livello e il lavoro che ci possa portare appunto ai fondi di rotazione.

Un supporto politico, qui la Regione è spettatore, nel senso che la Regione non può far riferimento ad ANBI ma può sicuramente lavorare, dal punto di vista politico, per supportare i consorzi nella gestione

Quindi nessun problema, come sempre, nel relazionare in Commissione, ma è una situazione che si evolve abbastanza rapidamente con un agosto di lavoro e un'attenzione a questi dossier ora più che mai.

Si lavora sugli aggiornamenti, sui reperimenti di questi dati, quindi cose che già stiamo portando avanti, da qui la richiesta di ritirare l'ordine del giorno, altrimenti ci sarà un'astensione.

Presidente - Si è prenotata la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Credo che sia importante sottolineare che nelle linee guida che dovranno essere predisposte per verificare e per decidere come destinare i vari contributi ai Consorzi si dia priorità a quest'aspetto.

L'articolo 42 dell'assestamento prevede 1.500.000 euro per contributi agli investimenti dei Consorzi di miglioramento fondiario, ma se ne parla genericamente e si citano gli interventi, che sono: sistemazioni di terreni, opere irrigue, viabilità rurale e riordino fondiario; però non c'è una voce dedicata, ma, anche dalle informazioni che abbiamo cercato di avere, non c'è neppure una decisione già in questo momento, verrà rimandata a scelte della Giunta.

Noi crediamo che, come dicevo, nelle linee guida che dovranno essere elaborate ci debba essere questa priorità. Non ritiriamo l'ordine del giorno anche perché lei ha già detto che sono stati fatti questi approfondimenti, ha citato lo studio, la questione dei misuratori che dovranno dare delle risposte.

L'impegno dell'ordine del giorno è appunto a relazionare alla Commissione su quanto emerso dagli approfondimenti ma poi anche a fare una riflessione su quale tipo di politiche mettere in atto, che giustamente non possono essere soltanto indirizzate a questo aspetto dei piccoli accumuli sul territorio e certamente non possono essere soltanto di tipo regionale. Io, quindi, credo che quello che lei ha detto vada in linea con la proposta, non c'è motivazione di ritirare l'ordine del giorno.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione l'ordine del giorno n. 1 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani; Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Con questo terminano i lavori di oggi del Consiglio regionale, che riprenderanno domani mattina alle ore 09:00.

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La seduta termina alle ore 20:08.