Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1742 del 14 luglio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1742/XVI - Interpellanza: "Progetto di trasformazione della Casa di riposo J.B. Festaz in Ospedale di comunità e sostenibilità finanziaria dello svolgimento delle relative attività sanitarie".

Bertin (Presidente) - Punto n. 54. Per l'illustrazione, il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Andrò per punti sulle quattro domande poste con quest'interpellanza, perché vorrei cercare di esplicitare un po' meglio e dedicare qualche aspetto un poco più di dettaglio rispetto a quello che viene chiesto.

La prima richiesta per cui interpelliamo l'Assessore competente riguarda: "Quale sia lo stato della procedura di finanziamento del progetto di trasformazione della casa di riposo J.B. Festaz in Ospedale di comunità e quali ne siano le future tempistiche procedurali di ottenimento".

Nella risposta all'interpellanza del 13 gennaio 2022, che era già sulla materia del Festaz, l'Assessore sottolineava l'importanza prima di tutto di trovare dei posti letto all'epoca, infatti ci diceva - e cito - "A noi mancano posti letto, quindi è vero che bisognerà fare delle valutazioni più precise sui costi ma penso che si debba partire da un presupposto, se in questo momento - e in futuro - noi vogliamo dare un servizio sanitario di questi posti, ne abbiamo bisogno sicuramente, poi l'impatto economico ovviamente va valutato in maniera più precisa".

Quest'interpellanza cerca di capire se queste valutazioni sono state fatte, anche a fronte dell'emanazione e promulgazione della delibera della Giunta regionale 596/2022 su cui poi tornerò.

Sempre nella risposta a quell'interpellanza, l'Assessore mi confermava che - a fronte di un sopralluogo con la direzione del Festaz, nonché con l'ingegnere Pallù, progettista incaricato dello studio preliminare, e della manifestazione della volontà di ospitare l'Ospedale di comunità al Festaz espressa dal suo Presidente nel dicembre 2021, ovvero anche delle valutazioni tecniche della relazione del progettista incaricato - i fondi definiti da riparto ministeriale in euro 1.900.000 circa, erano sufficienti per le attività funzionali alla trasformazione.

È ovvio che il Festaz è una struttura complessa, non parlo di tutta la trasformazione, ma di creare un Ospedale di comunità all'interno della casa di riposo.

Tale cifra, effettivamente, ce la troviamo nella delibera di Giunta che ho citato, la 596, con cui è stato approvato il Piano operativo regionale e le schede tecniche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la missione 6 della salute, suddivisa fra le due annualità di riferimento, 400 mila euro sul 2022 e un milione e mezzo e rotti sul 2023.

La domanda che pongo sorge dal fatto che nella delibera di Giunta si confermano due aspetti fondamentali e importanti su cui ovviamente si cerca di avere delle notizie, ovvero la sottoscrizione di un accordo di programma tra la Regione e la USL e l'azienda pubblica di servizi Festaz, e il fatto che il finanziamento non arriverà al Festaz tramite la USL ma direttamente all'azienda pubblica, il finanziamento di cui al PNRR, almeno c'è scritto così nella delibera.

Questo ovviamente con tutte le responsabilità e le incombenze del caso, spesso si parla di personale, di risorse, io dico anche di liquidità di riferimento, perché non è che ovviamente le risorse sono a pronta cassa.

Quindi capire qual è lo stato di questa procedura di finanziamento.

Ovviamente quello che mi aspetto non è una mera rappresentazione della delibera di Giunta che ho richiamato, ma qualcosa di più complesso.

Vado poi alla seconda domanda: "Quale sia lo stato delle interlocuzioni con la governance della casa di riposo in merito al progetto di trasformazione, tenendo anche conto del ruolo della USL".

Chiedo questo per capire cosa sia successo dopo il già citato sopralluogo e le citate interlocuzioni, direi protocollari, al fine di comprendere come si intende agire al fine di dare corso al cosiddetto progetto di trasformazione.

A tal riguardo voglio precisare che con questa dicitura mi sono anche chiesto se lo statuto sociale della casa di riposo dell'azienda pubblica di servizi - a cui la legge regionale 34/2004 rimanda - è funzionale alla finalità gestore di un Ospedale di comunità.

Al comma 1 dell'articolo 2 dello statuto, si dice che l'Azienda persegue la promozione, la gestione di servizi alla persona e alle famiglie attraverso attività socio-sanitarie e assistenziali ed educative e successivamente si dice che "Ha per scopo di provvedere al soddisfacimento dei bisogni della popolazione anziana, delle persone disabili, che comunque si trovino in condizioni di disagio, organizzando servizi specifici anche con valenza riabilitativa per la promozione della salute della persona e la ricerca di una migliore qualità di vita".

Se si va a vedere la definizione PNRR di un Ospedale di comunità- e le cito pagina 226, così ci sono tutti i riferimenti anche per chi ha orecchie al di fuori di quest'aula - l'Ospedale di comunità è "una struttura sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano d'interventi sanitari a media, bassa intensità clinica e per degenze di breve durata".

L'Ospedale di comunità, cito sempre uno dei passaggi di quella pagina, potrà anche facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l'ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura i pazienti.

I due elementi su cui focalizzarsi sono l'attività socio sanitaria assistenziale ed educativa, cito lo statuto, e il fatto che sia una struttura sanitaria, cito il PNRR.

Magari sono state fatte le verifiche, magari va bene così, io mi pongo la domanda perché non ho altri elementi oggi per capirlo.

La terza domanda è: "Quali siano, alla luce dell'attuale quantificazione del contributo alla casa di riposo da parte della Regione Autonoma, le valutazioni e/o stime formulate nell'ambito della definizione dell'accordo di programma, ai fini della sostenibilità, dello svolgimento delle attività future di Ospedale di comunità".

È una situazione di non poco conto che riguarda anche lo stato delle trattative dell'accordo di programma che, di fatto, è basilare per capire le prospettive di continuità aziendale del Festaz, ovvero la sostenibilità dell'operazione nel suo complesso.

Richiamo la logica delle interpellanze che abbiamo già discusso in Consiglio - il 22 aprile del 2021 e quelle di ottobre del 2021 - riguardo alla congruità del contributo erogato dalla Rava al Festaz; mi chiedo quali - se finalmente siano state fatte -valutazioni sono state condotte con riferimento al mancato introito derivante dalle attività di RSA e di UAP, ovvero dunque a quanto ammonti il nuovo contributo che la Regione erogherà direttamente, o indirettamente, con l'accordo di programma tramite la USL, per la gestione dell'ospedale di comunità e chiedo anche se i costi oggi stimati per la gestione delle già richiamate attività di RSA e di UAP possono essere i medesimi di quelli che devono essere previsti per la gestione di un Ospedale di comunità.

Se oggi, banalmente, noi guardiamo i numeri consuntivi e soprattutto previsionali del Festaz, tolte, per quello che è il livello di dettaglio, la convenzione USL per RSA e UAP, quindi togliamo un milione e mezzo circa, ovviamente abbiamo un saldo finale degli introiti della casa di riposo che è significativamente abbassato, in quanto 5 milioni è il saldo medio dei suoi introiti, tolto un milione e mezzo arriviamo sui 3 milioni e mezzo, 3 milioni e 600.

I costi della produzione relativi alla gestione delle RSA e dell'UAP, sempre dai dettagli del bilancio, sono un po' oltre il milione.

Visti anche i discorsi fatti sulle risorse umane e le varie vicissitudini di diminuzione, di riorganizzazione della pianta organica del Festaz, si è tenuto conto di quelli che possono essere i costi in termini di capitale umano e di capitale di funzionamento negli anni successivi rispetto a questa gestione?

Ripeto, sono tutte domande che voglio mettere in fila per cercare di avere una risposta.

In ultimo, all'epoca non avevo ancora avuto modo di leggere l'assestamento, chiedevo, alla luce del contenuto della citata delibera di Giunta, "Quali siano gli intendimenti del Governo regionale in merito al finanziamento del secondo Ospedale di comunità", che è quello di Verrès.

Leggendo il D.L. 73, ci sono stanziati 70 mila euro per finanziare lo studio di fattibilità per la realizzazione di quest'ospedale; sicuramente ci sono delle complessità diverse, perché probabilmente lì si doveva partire da zero, però se io vado a vedere le cifre che sino a oggi sono state spese dal lato del Festaz, mi trovo un incarico di circa 11 mila euro a un ente terzo per la predisposizione del piano di progetto, mi trovo varie consulenze legali e supporti al RUP su 2.500 euro, qualcosa all'ingegnere che ha studiato le modifiche, mi chiedo dove stanno le due differenze, ma non perché bisogna capire perché uno costa di più dell'altro, o meglio, vorrei capire quali sono le valutazioni fatte da un lato e dall'altro, ma probabilmente in assestamento avremo modo di capirlo meglio per Verrès, mi piacerebbe capire oggi al Festaz che cosa succede.

Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Consigliere, lei mi ha fatto giustamente tante domande molto specifiche, se dimentico qualcosa, se riesco a darle una risposta gliela do.

La prima domanda: "Quale sia lo stato della procedura di finanziamento del progetto di trasformazione della casa di riposo in Ospedale di comunità e quali siano le future tempistiche procedurali di ottenimento"; direi che il termine "Trasformazione" è fuorviante in quanto il nuovo Ospedale di comunità, che verrà realizzato all'interno dell'Azienda G.B. Festaz, non vede la trasformazione né dell'intera azienda né da parte di questa dedicata a casa di riposo, bensì di riutilizzo dell'ala del complesso a oggi occupata dal servizio RSA UAP svolto in convenzione con la USL, che cesserà con il previsto trasferimento dello stesso nel corso del prossimo anno presso la struttura di Variney, quindi impegnando solo il 20 percento della capienza complessiva che l'intera struttura G.B. Festaz ha per i suoi ospiti.

Le tempistiche del cronoprogramma al momento non sono ancora definite e saranno rese disponibili con l'avanzamento delle fasi progettuali.

L'unico termine fissato dalle direttive ministeriali è marzo 2026 come limite massimo di ultimazione.

Riguardo al fatto che il G.B. Festaz possa fare un Ospedale di comunità, mi sembra che una domanda fosse questa... prima di affidare i lavori al G.B. Festaz, prima di poter utilizzare il finanziamento del PNRR, ci sono stati plurimi rapporti con il Ministero, con l'AGENAS, proprio per essere certi che la struttura potesse usufruire di questo finanziamento per la costituzione e la trasformazione di una parte del G.B. Festaz in Ospedale di comunità. Quindi, questa è una cosa della quale ovviamente ci siamo premurati ed è stata anche oggetto di plurimi incontri e riunioni a cui ho partecipato anche io, proprio per essere certo di questa possibile attribuzione di questi fondi del PNRR con questa finalità su un'azienda come quella del G.B. Festaz.

"Quale sia lo stato dell'interlocuzione con la governance della casa di riposo G.B. Festaz in merito al progetto di trasformazione della stessa in Ospedale di comunità, tenendo conto anche del ruolo dell'Azienda USL": l'Amministrazione regionale svolge un ruolo di referente nei confronti dell'Amministrazione centrale e di coordinatore del progetto, quindi, giustamente, come aveva ricordato lei, i fondi vanno direttamente al G.B. Festaz.

La governance dell'azienda del G.B. Festaz, recentemente strutturatasi al suo interno secondo criteri di efficienza, si è dichiarata disponibile a collaborare con l'Amministrazione per il conseguimento di target e milestones necessari per l'avanzamento e il finanziamento del progetto.

Si ricorda anche che l'azienda G.B. Festaz riveste il ruolo di soggetto attuatore.

L'azienda USL, pur non essendo coinvolta direttamente, avrà un ruolo d'indirizzo per quanto riguarda gli aspetti tecnici.

Poi mi chiedeva "Quali siano, alla luce dell'attuale quantificazione del contributo concesso alla casa di riposo da parte della Regione autonoma, le valutazioni o stime formulate nell'ambito della definizione dell'accordo di programma ai fini della sostenibilità dello svolgimento dell'attività futura e dell'Ospedale di comunità", l'accordo di programma, già approvato con DGR 767 in data 4 luglio 2022, è in fase di sottoscrizione, in questi giorni verrà sottoscritto, e riporta il contributo lordo totale erogabile dal Governo centrale, pari a circa 1.900.000 euro.

Non si dispone al momento di stime più dettagliate né in riferimento alla realizzazione, né tanto meno in relazione allo svolgimento delle attività future.

Si ricorda che la gestione dell'attività è esclusa ovviamente dal finanziamento del PNRR.

La struttura competente dell'Assessorato definirà gli aspetti e i costi gestionali in accordo con il G.B. Festaz e l'Azienda USL prima della fine dei lavori.

Teniamo conto che più o meno i costi potrebbero essere sovrapponibili a quelli dell'attuale gestione delle RSA, probabilmente inferiori, e che c'è una esigenza da parte dell'area territoriale di aumentare eventualmente i posti di UAP; questo dovrebbe, in linea di massima, andare a compensare comunque i costi e gli introiti del G.B. Festaz, questo per mantenere in equilibrio una sostenibilità di tipo finanziario.

La domanda 4: "Alla luce del contenuto già citato della DGR, quali siano gli intendimenti del Governo regionale in merito al finanziamento e alla realizzazione del secondo Ospedale di comunità previsto dall'esaminando Piano per la Salute e il Benessere sociale", quindi una specifica previsione, contenuta nel Piano della salute la cui proposta di approvazione al Consiglio regionale è stata deliberata dalla Giunta regionale in data 11 aprile 2022, dispone che ognuno dei due distretti previsti - oltre a sviluppare relazioni privilegiate con il presidio ospedaliero regionale per le cure residenziali acute - si doti di un Ospedale di comunità, struttura residenziale di cure intermedie.

Pertanto, a completamento degli interventi già previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il rafforzamento delle sue strutture, in particolar modo la costruzione di un Ospedale di comunità presso i locali della sopracitata azienda pubblica G.B. Festaz, si intende costruire il secondo ospedale di comunità nel territorio del Comune di Verrès.

Tale volontà è stata, inoltre, espressa dalla Giunta regionale con la delibera che ha già ricordato anche lei, la 241 del 7 marzo 2022, che approva, al punto 2 del deliberato relativamente alla linea d'investimento MSEC1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture, ospedali di comunità e la verifica di fattibilità di un secondo Ospedale di comunità per la Valle d'Aosta, situato nel Comune di Verrès, per il quale verrà sottoscritto un apposito accordo di programma.

Con riferimento all'UDC di Verrès è prevista la redazione di uno studio di fattibilità, documento necessario per definire i contenuti del futuro accordo di programma, nonché per acquisire una stima preliminare dei costi per finanziare la realizzazione dell'opera, nel rispetto di quanto prescritto dalla missione 6 del PNRR.

A tal fine, facendo seguito alle citate delibere, la legge di assestamento di bilancio in corso di approvazione, autorizza, o autorizzerà, speriamo per l'anno 2022, la spesa di euro 70 mila finalizzata a conferire un incarico professionale per la redazione di uno studio di fattibilità.

Presidente - Per la replica il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Vede, Assessore, quando si parlava del trasferimento della RSA e UAP a Variney, qualcuno diceva: "No, ma è fuorviante dire così", poi alla fine si è fatta la scelta di trasferire tutto. Chissà come mai. Poi è arrivato il Covid e le cose si sono complicate.

Io mi aspettavo che si dicesse "É fuorviante" perché c'è stato un can-can anche da parte di alcuni giornalisti, perché probabilmente qualcuno parla un po' troppo al di fuori delle deputate sedi, e non parlo dell'Assessorato né di noi, ma forse di altre governance che dovrebbero occuparsi più delle attività per cui sono state nominate e quindi io, giustamente, sulla seconda domanda le ho specificato la differenza tra lo statuto e il PNRR.

Lei mi ha giustamente detto che sono state fatte le verifiche con AGENAS e lei era anche presente; mi fido, prendo atto e vedremo poi successivamente come andranno le cose.

Per quello che riguarda invece i numeri - mi perdoni se insisto - va bene, il milione e 900, l'abbiamo appurato, è inserito in delibera e serve per quello che riguarda la strutturazione, sul resto, sulla gestione, sulla parte gestionale, verranno fatte le valutazioni.

Io non capisco perché le stime non si possono fare prima di fare gli interventi, ma non perché non si devono fare gli interventi, perché bisogna capire dove si va a parare.

Lei è medico e penso che prima di fare quello che fa, giustamente fa fare degli esami, fa fare delle radiografie e si fa delle valutazioni; come chiunque, ovviamente, lei si deve preparare.

Io su questo sono stupito ma, ripeto, non ce l'ho con lei, sto parlando di chi sta sotto, parallelamente a lei, che queste domande probabilmente se le pone o non se le pone e quindi io dico: prima di fare determinate scelte, bisogna anche capire dove si va a pagare e quanto costa, perché sennò ci ritroveremo di nuovo a cercare di tappare i buchi o di risolvere il problema.

Quando, giustamente, lei mi dice che, se ho capito bene, forse si potrà valutare l'integrazione di posti UAP che contribuiranno a integrare gli introiti destinati al Festaz, vede che questa è una di quelle pulci che chi fa i conti ovviamente si pone. Ripeto, sono i numeri che parlano... poi venirmi a dire che la gestione di un Ospedale di comunità che a volte viene esaltato, a volte si dice: "No, ma è una gestione simile ad una RSA, a un UAP"... quindi mi si deve spiegare se la RSA e l'UAP sono l'Ospedale di comunità o viceversa, perché io inizio ad avere dei dubbi rispetto a quello che leggo. Spero che i dubbi vengano anche a lei rispetto a quello che le scrivono.

In ultimo, ripeto, vedremo come andrà a finire, vedremo che ne sarà anche del discorso di Verrès: se ho capito bene alla fine ci sono delle risorse per lo studio di fattibilità, sul finanziamento per la realizzazione; penso che prenderemo dei soldi dal bilancio e, quando si capirà quanto spendere, questa volta spero che lo studio di fattibilità tenga anche conto poi della gestione, perché è facile fare le stime sulle strutture, ma poi dopo le strutture costano e penso che lei abbia dei grossi grattacapi su quanto costa la principale voce del bilancio regionale.

L'unica cosa sulla quale rimango abbastanza perplesso è questo discorso relativo allo statuto che oggi ha il Festaz, alla definizione che il PNRR dà di Ospedale di comunità e soprattutto su quello che viene liquidato come "Va beh, più o meno la RSA e l'UAP sono dei costi, è un'attività che può essere sostanzialmente quantificata sulle stesse cifre che servono per gli Ospedali di comunità".

Allora mi chiedo chi ha scritto il PNRR e chi ha fatto questi modelli ha cambiato nome ma, alla fine, i conti non tornano, i numeri non tornano.

Vedremo che cosa succederà nel prosieguo, monitoreremo, valuteremo e sicuramente questa non è l'ultima iniziativa che faccio sul Festaz.

OGGETTO N. 1743/XVI: Interpellanza: "Evidenza di una sezione dedicata al terzo settore nel sito ufficiale della Regione".

Bertin (Presidente) - Punto n. 55. Per l'illustrazione, il consigliere Segretario Distort.

Distort (LEGA VDA) - Per inciso, a livello umano, mi rivolgo a lei, Assessore alla sanità, che risponderà e dopo questo tour de force di risposte, le dico come direbbero i latini, substine, resista, perché sta per arrivare alla conclusione della parte dedicata a lei.

Allora in questa parte finale, cercando di poter arrivare a dulcis in fundo, parliamo di un tema che è estremamente caro e che caratterizza fortemente il disegno della nostra civiltà millenaria, tra l'altro di millenaria cultura cristiana, che ha sviluppato questa tendenza allo slancio verso il terzo settore, questa tendenza e questa disponibilità, questa spinta spontanea, che tra l'altro ci invidiano i paesi anglosassoni, i paesi del Nord Europa che tendenzialmente, quando si tratta di fare gli snob e i radical chic, si indicano come paesi esempi di civiltà.

In questo caso noi l'esempio di civiltà lo facciamo noi, lo svolgiamo noi, e noi siamo in grado di esportarlo, proprio grazie a questa secolare, se non millenaria tendenza che caratterizza la nostra società.

Allora immaginiamo di essere un soggetto che opera nel terzo settore e che particolarmente zelante, come d'altronde deve essere la caratteristica di chi opera nel terzo settore, voglia approfondire, voglia indagare, voglia tutte le possibilità disponibili per dare il miglior servizio di sé a vantaggio della comunità, come d'altronde è l'attività del terzo settore, e lo faccia personalmente, lo faccia come associazione. Allora visiti il sito della Regione.

Io sono partito proprio da quest'analisi, da questa navigazione all'interno del sito della Regione e le posso assicurare che scorrendo i canali tematici, andando nei sottomenu, io le dico che o non sono in grado di navigare all'interno di questo sito, oppure percepisco comunque una poca evidenza del canale relativo al terzo settore.

Quindi finisce che o evito, rinuncio a continuare alla navigazione nel sito della Regione, che tra l'altro dovrebbe essere proprio la struttura per eccellenza che va a veicolare le informazioni e vado poi a percorrere altre strade, utilizzare altri strumenti.

È triste dover constatare questo fatto, perché la possibilità di veicolare, come dicevo, questi slanci che costituiscono un'ossatura portante del nostro modo di essere, del nostro modo di essere civiltà, la struttura portante della nostra comunità, noi non dimentichiamo sicuramente che durante il periodo della pandemia il terzo settore è riuscito a dare tantissimo contributo, l'ha dato in maniera esemplare ma, ovviamente, non si è mai risparmiato storicamente, risultando una sorta di alleato principale della pubblica amministrazione a costo estremamente basso per la pubblica amministrazione.

Allora ecco che quest'interpellanza vuole essere un richiamo a poter osservare, approfondire la strutturazione del sito della Regione in maniera che possa esserci una maggiore evidenza di una sezione dedicata espressamente al terzo settore, in modo tale che queste energie che vengono dall'esterno e di cui beneficia tutta la nostra società, la nostra comunità, possano essere veicolate al massimo e possano essere addirittura quasi pubblicizzate, perché in tanti casi, se si percorre la storia con la quale le singole persone si sono trovate all'interno d'iniziative di terzo settore, sono storie che hanno un legame con la conoscenza di un fatto, di un evento, di un'esperienza, di persone che le hanno condotte in quella direzione, quindi in questa situazione la rivoluzione di digitalizzazione, quindi l'approfondimento di digitalizzazione che viene raccomandato in tanti ambiti, a mio parere sarebbe assolutamente opportuno che avesse un occhio di riguardo proprio in questa linea di andare a strutturare e a migliorare la struttura del sito in maniera tale che questa maggior evidenza possa essere di aiuto a chi vuole svolgere, chi già svolge e vuole dare ulteriormente il meglio di sé ma anche per dare una sorta di pubblicità perché, in definitiva, gli elementi virtuosi si scoprono cammin facendo, noi nasciamo sicuramente con una sorta di tabula rasa, poi si costruisce la storia della persona attraverso tutta una serie di apporti educativi ma anche l'analisi, anche la navigazione all'interno del sito della Regione potrebbe, attraverso l'evidenza di certi elementi importanti tra i canali tematici, ulteriormente svolgere un ruolo di pubblicizzazione, comunque una sorta di sollecitazione occulta per spingere ulteriormente nuovi casi ad approfondire questo settore e a percorrere questo ambito.

In questo spirito che rappresenta il DNA della nostra identità, della nostra comunità, della nostra società, come ho detto, e che tra l'altro rappresenta la battaglia che noi, come gruppo e come forza politica, insieme ad altre forze politiche, portiamo avanti nella difesa e nella tutela di queste eccellenze che raccontano e descrivono una società che ha tanto da insegnare e tanto da dare, esprimo i quesiti di quest'interpellanza.

Primo: "Per quale motivo la strutturazione del sito ufficiale della Regione non propone una corretta evidenza di una sezione dedicata al terzo settore e quali siano le intenzioni in merito a un'eventuale revisione della struttura del sito in modo da superare tale mancanza di evidenza" - il fatto conoscitivo storico di come mai non è poi così rilevante ma molto più rilevante - e "Quali sono le intenzioni in merito all'approfondimento, alla modifica, al miglioramento della struttura del sito".

Sicuramente questo è conseguente a quale visione occupa all'interno dei propri programmi la promozione delle politiche sociali, attraverso una disciplina regionale in materia e attraverso la facilitazione informativa e comunicativa per gli operatori del terzo settore. Ascolto la risposta.

Presidente - Per la risposta l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Grazie, consigliere Distort, sia per l'iniziativa, sia per il supporto e il sostegno alle numerose iniziative.

La ringrazio veramente perché quest'iniziativa sul tema del terzo settore, sulla mancanza a oggi di una sezione del sito, sull'importanza del terzo settore, del volontariato, su questo non si discute, questa è una grossa risorsa per la nostra Regione.

In effetti, oggi una sezione del sito regionale dedicata agli enti del terzo settore manca.

Gli uffici stanno lavorando ai contenuti da inserire nel sito, in particolare per quanto riguarda i procedimenti di iscrizione nel RUNTS, un acronimo abbastanza brutto, ma vuol dire Registro unico nazionale del terzo settore, di cui all'articolo 45 del Codice del terzo settore.

Come è noto dopo diversi rinvii, l'operatività del Registro unico è partita il 23 novembre 2021.

Con la DGR n. 121 del 7 febbraio scorso la Giunta regionale ha istituito presso il Dipartimento politiche sociali l'ufficio regionale del RUNTS, con la previsione anche di una dotazione organica in aggiunta all'unica dipendente part-time che c'era fino adesso dedicata.

Il personale previsto è stato al momento assunto solo in parte a partire dal 16 maggio scorso, ma mancano ancora diverse figure professionali.

In questo periodo pertanto, per poter rispettare le ravvicinate scadenze previste, il personale è stato totalmente assorbito dalle incombenze riguardanti la trasmigrazione di tutte le organizzazioni di volontariato e di tutte le associazioni di promozione sociale iscritte nel vecchio registro regionale delle ODV e APS nel nuovo registro nazionale.

Tale attività non costituisce una mera operazione di caricamento dati da parte dell'ufficio, ma comporta altresì una verifica della conformità degli atti associativi a quanto previsto dal Codice del terzo settore.

L'attività di trasmigrazione dovrebbe concludersi entro il prossimo 22 agosto, ma quasi tutte le Regioni hanno richiesto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali una proroga del termine in considerazione della delicatezza dell'operazione oltre che del cospicuo carico di lavoro connesso.

Si sta ora attendendo la formalizzazione della proroga, essendoci stata un'apertura in questo senso da parte del Ministero competente. Sarà in ogni caso cura dell'ufficio portare a termine quanto prima l'elaborazione della sezione dedicata sul sito regionale.

Come esplicitato nella bozza del Piano regionale per la Salute e il Benessere Sociale, attualmente all'esame del Consiglio regionale, in particolare nella macro Area 4, paragrafo terzo settore e volontariato, nella visione dell'Amministrazione il terzo settore riveste particolare importanza nella programmazione e nella gestione delle politiche e degli interventi sociali, questo in quanto il terzo settore è essenziale non tanto per supplire alla mancanza di servizi pubblici, ma per arricchirne l'offerta.

Il terzo settore, infatti, partecipa attivamente in ottica programmatoria attraverso i propri organismi e assieme agli stakeholders alla definizione delle priorità e degli indirizzi del sistema, operando su mandato del pubblico, al fine di concorrere a garantire i LEPS, cioè i livelli essenziali delle prestazioni sociali, che sono stati introdotti dall'ultimo Piano nazionale per le politiche sociali, e il sistema dei servizi sociali nella misura e nei limiti in cui la fornitura degli stessi viene esternalizzata.

È, quindi, intenzione dell'Amministrazione continuare a sviluppare e a migliorare un welfare territoriale in senso plurale e partecipato che, pur mantenendo una regia prevalentemente pubblica, stimoli la promozione di meccanismi di programmazione e co-progettazione, come stabilito dalle linee guida sul rapporto tra Amministrazioni pubbliche ed Enti del terzo settore, approvate con Decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 72/2021, linee guida che sanciscono la possibilità di questi ultimi di operare in ragione dell'interesse pubblico che ne orienta l'attività.

Per questi motivi nella bozza del Piano per la salute abbiamo previsto di rivedere la normativa regionale di settore al fine di approvare una legge regionale in materia di enti, associazioni di volontariato e di promozione sociale, di cooperazione sociale e di servizio civile, che dia compiutamente attuazione a quanto previsto dal Codice del terzo settore e nei relativi decreti attuativi e che definisca le linee guida regionali sulla co-programmazione e sulla co-progettazione pubblico-privato.

Presidente - Per la replica, consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Quindi mi dà buone notizie. È chiaro che la bontà della tematica del terzo settore è tale per cui veramente mi conforta che siamo allineati nella stessa sensibilità di poter dare l'evidenza necessaria a questo aspetto, a questo tema, ricordandoci - lo ribadisco - che questo fatto relativo alla maggiore evidenza sul sito non ha nulla a che vedere con il formalismo, non ha nulla a che vedere con un aspetto semplicemente di adempimento burocratico, ma esprime la sensibilità che la Regione e il Governo - e comunque chi ha responsabilità nell'ambito della strutturazione di questo sito - esprima; quindi la giusta collocazione di una realtà così importante come il terzo settore, anche per dare tutta una serie d'indicazioni non solo dal punto di vista esecutivo, ma anche indicazioni dal punto di vista motivazionale, perché, come dicevo prima, potrebbe essere anche un'area in cui si sviluppa un messaggio di tipo motivazionale, quasi pubblicitario di se stesso, perché è una risorsa assolutamente insostituibile.

Ricordo e concludo con le parole, già espresse in quest'aula, di Tommaso D'Aquino, bonum ex integra causa, una cosa è buona quando tutte le parti che la compongono sono buone; quindi questo tassello è estremamente fondamentale nella strutturazione del sito, è estremamente fondamentale nella sensibilità di chi, come lei, riveste il ruolo di Assessore con queste deleghe, è estremamente importante per chi voglia approfondire il proprio percorso di dedizione verso gli altri e verso la società.

Presidente - Sospendiamo brevemente per arieggiare i locali.

La seduta è sospesa dalle ore 17:04 alle ore 17:30.