Oggetto del Consiglio n. 1732 del 14 luglio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1732/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in relazione alle modalità di selezione degli studenti valdostani per i tirocini estivi extracurriculari presso aziende del territorio".
Bertin (Presidente) - Punto n. 43. Per l'illustrazione il consigliere Marquis.
Marquis (FI) - Con quest'iniziativa intendiamo sottoporre all'aula il tema del Summer stage 2022, che è un evento che è stato rivolto agli studenti che hanno frequentato il quarto anno degli istituti scolastici secondari di secondo grado. Un evento che si prefigge l'obiettivo di creare a favore di tutti i giovani valdostani un primo contatto con il mondo del lavoro, attraverso l'esperienza di tirocini extracurriculari all'interno delle aziende del territorio nel periodo estivo.
Direi che è un'iniziativa lodevole perché, soprattutto in un momento di grande difficoltà e di disorientamento generale dei giovani, andare nella transizione tra scuola e lavoro è una cosa sicuramente importante. Tra l'altro, i tirocini extracurriculari hanno avuto una grande evoluzione nel ruolo delle politiche attive nell'ultimo decennio. In particolare hanno avuto una grossa riforma con le linee guida del 2013 e del 2017 che sono state recepite dalla nostra Regione e quindi è una misura meritevole di grande attenzione.
Al fine di attivare i tirocini, questa manifestazione si è prefissa di far incontrare sostanzialmente la domanda e l'offerta, attraverso un momento di incontro tra i giovani e le imprese valdostane. È un momento d'incontro sostanzialmente dedicato a far incontrare le aspirazioni, gli orientamenti e i rispettivi settori di interesse dei giovani, che si trovano in un momento sicuramente delicato, perché devono scegliere come impostare la propria vita, sia di tipo scolastico perché siamo alla fine delle scuole secondarie di secondo grado, o di introdursi nel mondo del lavoro.
In quest'ambito siamo venuti a conoscenza di alcune rimostranze e delusioni che sono state avanzate da più di un candidato presente alla giornata. Sono state fatte delle osservazioni circa la modalità di conduzione di questo momento d'incontro, che sostanzialmente era stato già in qualche modo preparato in modo propedeutico: erano già state prima chieste quali erano le aspirazioni ai ragazzi, in modo da cercare di far collimare le esigenze e le attitudini dei ragazzi con invece le offerte delle imprese valdostane. Quello che ci è stato evidenziato è che, soprattutto ad esempio a dei giovani liceali, sono state proposte delle iniziative di tirocinio in settori molto diversi dalle loro attese; questo forse anche in funzione del momento delicato che si vive sul territorio a livello delle imprese, che operano soprattutto nel settore ricettivo e che hanno una forte esigenza di determinate professionalità.
È del tutto evidente che si va poi a correre il rischio, qualora questa cosa dovesse essere allargata come criticità, di creare un effetto opposto rispetto a quello nobile che ci si è prefissi con l'iniziativa. Pertanto, con un'interpellanza si chiede all'Assessore se è a conoscenza di queste criticità e se eventualmente si ritiene, in vista delle future edizioni, di lavorare per cercare di far collimare al meglio, già in fase preliminare, da una parte le attese dei ragazzi e dall'altra parte le disponibilità offerte dalle imprese valdostane.
Presidente - Assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VDA UNIE) - Grazie collega Marquis, grazie anche per come ha presentato l'iniziativa, perché è sempre anche un po' importante capire in quale modo vogliamo confrontarci su progetti, che hanno una visione molto legata all'investimento per il futuro, in particolare per i nostri giovani. Io le darò qualche dato di risposta e, anzi, poi posso darle tranquillamente i dati che sono stati forniti per le valutazioni, su come sono andate le cose in quelle giornate, e poi farò un paio di considerazioni invece più di tipo politico.
Intanto, quest'iniziativa viene replicata quest'anno dopo una prima azione sperimentale l'anno scorso, vedendo aumentare il numero di partecipanti. É un'iniziativa che si faceva a fine anni novanta e la stiamo riproponendo, anche proprio per dare corso a quelle strategie che sono state lanciate a livello nazionale. Rispetto all'anno scorso, il lavoro che è stato fatto di preparazione ci ha permesso di raggiungere tutti gli istituti scolastici, questo in accordo con la Sovrintendenza agli studi, e anche di dare la possibilità di fare questa esperienza ai ragazzi che al termine dell'anno scolastico avevano riportato un debito, proprio per cercare di rafforzare il ruolo formativo di questo progetto.
Nella fase di preparazione gli operatori del centro per l'impiego hanno cercato di mettere in relazione domanda e offerta, perché per potersi realizzare questo progetto ha bisogno di aziende, oltre che della disponibilità delle istituzioni e dei lavoratori, cercando di trovare il giusto equilibrio tra settori e residenza geografica delle aziende. Perché poi allargando il progetto su tutti gli istituti, non volevamo correre il rischio di trovare ragazzi che facessero un'esperienza, avendo una minima indennità, ma spendessero più soldi e viaggiassero avanti e indietro per la Valle d'Aosta, piuttosto che realizzare il progetto più vicino possibile a casa. Per andare oltre, abbiamo cercato anche di rendere quest'esperienza il più vicino possibile al mondo di lavoro reale e soprattutto al sistema di reclutamento, che avviene sempre di più nelle aziende che realizzano progetti di assunzione del personale non più limitandosi alle competenze tecnico professionali, ma cercando di analizzare le competenze trasversali, e ci si è affidati ad una società importante che fa questi lavori su più livelli e su numerose aziende. Comunque, rispetto a questo, come le dicevo, le darò le informazioni, in modo che possa valutare in piena trasparenza il lavoro che è stato fatto.
L'idea di andare in questa direzione è stata quella di cercare di fare in modo che questo fosse anche un momento di vero avvicinamento al mondo reale del lavoro, ed è per questo che è stato inserito, per la prima volta, il colloquio con le aziende presenti e disponibili.
Per venire alle domande: se sono a conoscenza delle rimostranze avanzate da più di un candidato per l'intera giornata, circa le modalità di conduzione. Devo dire che, anche un po' per atteggiamento personale, preferisco rimanere su un livello di organizzazione dei servizi, piuttosto che andare a recepire le azioni dirette da parte delle persone, a meno che queste non si rivolgano a me. A me non si è rivolto nessuno, in questo caso, e quindi io sono rimasto nella gestione del progetto, insieme agli uffici e alle strutture che hanno l'obiettivo ovviamente di realizzare il progetto nella maniera migliore possibile.
Come in tutte le cose che stiamo facendo, ho cercato di predisporre un'attività di verifica del lavoro che stavamo facendo, attraverso la realizzazione di questionari che hanno posto delle domande e delle quali abbiamo ottenuto le risposte e su queste vi daremo le informazioni. Devo dire che su tutte le questioni che sono state poste ai ragazzi, c'è stato un voto mediamente alto: la scala dei valori era da 1 a 5 e, per esempio, il 63 percento dei partecipanti ha dato il voto 4 rispetto al gradimento della giornata del Bootcamp e il 37 percento ha dato il voto 5, ma non sto a elencarli perché sembrerebbe una giustificazione e invece non è questo che vorrei portare nella mia risposta al suo quesito. Rispetto a questi elementi, quello che è stato restituito dai ragazzi sono valutazioni sufficientemente positive e credo che sulle parti più critiche sia bene valutarle e lavorare. Per esempio, ci sono stati alcuni tempi morti sui quali dovremo fare delle verifiche, perché poi è una giornata lunga ed è bene tenerli in attività e non fargli perdere tempo. Ma essendo nuove esperienze, è opportuno fare di queste esperienze degli esperimenti sui quali migliorare in futuro.
Rispetto invece alle numerose segnalazioni, io le riporto questo dato: sono stati 35 i partecipanti al Bootcamp e quattro di loro hanno rifiutato il tirocinio proposto per le seguenti motivazioni: uno studente ha comunicato di aver appreso tardivamente di non essere presente nel periodo di svolgimento del tirocinio, quindi ha dovuto abbandonare per problemi di tipo personale; un altro studente ha trovato lavoro come barista in una località marittima; uno studente ha rifiutato il posto come receptionist in un albergo a quattro stelle, perché ha giudicato troppo impegnativo questo ruolo, anche se aveva dato disponibilità a lavorare nell'ambito del turismo e della cultura. Infine, e credo che questa forse sia la situazione che maggiormente ha suscitato la sua iniziativa, uno studente che aveva manifestato la preferenza nei confronti di un'azienda, non è stato scelto durante il colloquio. Considerando la sua residenza, gli uffici gli hanno proposto un'azienda appartenente a un indirizzo diverso dalla sua scelta, ma comunque formativa. Successivamente al confronto con i genitori, lo studente ha declinato la proposta e rinunciato a partecipare al progetto.
Sulla seconda domanda: se è intenzione degli uffici preposti, anche in vista delle edizioni future dell'iniziativa, monitorare maggiormente la situazione, al fine di rendere la parte di tirocinio maggiormente... eccetera... e di non deludere. Ovviamente sì e, come è ampiamente documentato, l'attività di informazione, reclutamento e sensibilizzazione degli studenti è stata intensa fin dall'avvio del progetto, con tutte le difficoltà che ci sono ad avviare un progetto di questo tipo. Abbiamo cercato di offrire un ventaglio di opportunità ai ragazzi su quattro settori: industria e tecnologia, area sociale, turismo e cultura, e per effettuare matching si è tenuto conto sia degli orientamenti degli studenti, sia della loro provenienza geografica, per non appesantire il tirocinio con gli spostamenti, come le dicevo prima. In sporadici casi, come sopra riportato, a seguito del colloquio l'azienda ospitante non ha scelto tutti i candidati che si sono presentati, avendo comunque un numero di posti limitato disponibile. E direi che è formativo anche questo, nel senso che purtroppo il mondo del lavoro non è quella situazione dove si ottiene quello che si vuole, ma ci sono tutta una serie di passaggi che, facendo un percorso come quello che porterà i ragazzi nel mondo del lavoro, dovranno superare anche in futuro. Quindi ci sta che ci sia un esito non positivo a seguito di un colloquio o che altri ragazzi abbiano avuto un esito migliore per la stessa azienda.
La considerazione finale è che se la suggestione, e io mi immagino che si vada in questa direzione, è lavorare per migliorare il progetto e investire ancora di più in questa direzione, è pienamente raccolta ed è quello che stiamo cercando di fare nella maniera migliore possibile. Se invece andiamo da un rappresentante politico per dire che non sono stato accolto a fare il mio stage all'interno di un'azienda, quindi la protesta sta più sul profilo personale che non sul metodo, allora no! Perché noi non dobbiamo rischiare di dare ai ragazzi l'impressione che ci siano delle scorciatoie o che ci siano dei passaggi che ti possano portare a superare quello che il mondo del lavoro rappresenterà. A me dispiace ovviamente, come credo a tutti, che non ci sia stata da parte di tutti la possibilità di realizzare il progetto che avevano in mente di realizzare i ragazzi, però noi dobbiamo migliorare l'organizzazione, ma non dare l'idea che si possano fare, attraverso delle legittime rimostranze, dei passaggi o dei salti in avanti che invece il sistema non deve accogliere, perché dobbiamo tutelare tutti.
Presidente - Per replica il consigliere Marquis.
Marquis (FI) - Grazie Assessore, ho ascoltato con attenzione la sua risposta. La ringrazio per i dati che vorrà fornire e che ha dichiarato di mettere a disposizione.
Sicuramente il nostro è un intento costruttivo, non è di criticare un progetto, ma di cogliere dalle suggestioni che sono pervenute un momento di riflessione per far crescere l'utilizzo dell'iniziativa, tant'è che al prossimo Consiglio presenterò un'iniziativa sui tirocini di approfondimento rispetto a questa tematica. Credo che in Valle d'Aosta siano sempre stati un po' sottovalutati come strumento di politica attiva. Ho tratto delle informazioni, ma poi ne parleremo: le altre Regioni sono molto più avanti rispetto a noi come numeri di proposizione di iniziative.
Come giustamente lei ha detto, sono stati individuati quattro target. Sono quattro target - lo dico in breve - che si riferiscono alla metà della mela della Valle d'Aosta, l'altra metà della mela cos'è? Il pubblico. Il pubblico è il grande assente dai tirocini, e di questo ne parleremo nella prossima seduta. Credo che sia questo l'argomento di grossa riflessione, perché è vero che nelle scuole ci sono tutti i percorsi che poi possono dar luogo ai vari sviluppi dei ragazzi, però questo era un tirocinio molto finalizzato al target delle scuole professionalizzanti, perché la proposta era di andare a lavorare nell'albergo piuttosto che nella fabbrica.
Probabilmente c'è anche tutto un altro target, se parliamo di quarte superiori, di persone che frequentano i licei e si trovano in un momento dove devono fare delle valutazioni di orientamento circa il loro futuro. Un ragazzo che va al liceo è di fronte a una doppia scelta: smettere il suo percorso scolastico alla fine del liceo o iscriversi all'università. Evidentemente questo momento ha un target diverso rispetto a quello che è stato offerto con quest'iniziativa. Ben venga che sia stata fatta, sicuramente di strada ce ne sarà ancora molta da fare e credo che un pochettino quelle sollecitazioni che sono arrivate siano relative allo stesso strumento del tirocinio, che fatica a evolvere rispetto a quelle che sono le linee guida che ha dato lo Stato; spesso e sovente è stato scambiato come un momento di lavoro più che di orientamento e di formazione.
Qui sta il punto e ci ricolleghiamo alla difficoltà di reperimento degli stagionali in Valle d'Aosta. Spesso e volentieri si dice: "Va beh, se non c'è lo stagionale, proviamo a vedere di attivare un tirocinio nell'azienda", ma che finisce più a fare della formazione o lavoro, rispetto a quello specifico fine che l'iniziativa dovrebbe avere che è quello dell'orientamento. È proprio per questa ragione che avevamo proposto la misura del voucher, per cercare di dare una mano al settore; l'altra volta ci era stato detto che era un'iniziativa populista. Però guardi, non è per far polemiche sull'argomento, ma ieri in audizione alla Camera il Ministro sull'argomento ha detto che forse quella è l'unica soluzione di buon senso rispetto a questa tematica, per poterla prendere in carico nel breve periodo.
Comunque, al di là di questo che è solamente un inciso, la ringrazio per le considerazioni fatte e credo che bisognerà ritornare sull'argomento, perché può offrire delle opportunità ai ragazzi che oggi sono ancora inespresse in Valle d'Aosta.