Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1730 del 14 luglio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1730/XVI - Interpellanza: "Stato di attuazione degli obiettivi previsti dalla l.r. 22/2016 per il potenziamento del servizio ferroviario valdostano e interlocuzione con il Comitato 'La Valle d'Aosta Riparte'".

Bertin (Presidente) - Punto n. 41 all'ordine del giorno. Fatto questo sospenderemo i lavori per arieggiare i locali. Per l'illustrazione dell'interpellanza, la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Lo scopo di quest'interpellanza è di fare il punto sulle iniziative per il potenziamento della ferrovia valdostana. Nei prossimi quattro anni ci saranno degli interventi e delle opere di grande importanza per la ferrovia della nostra regione. Sappiamo che nel PNRR, grazie all'azione insistente che è stata realizzata nei primi mesi del 2021, sono stati destinati 110 milioni per l'elettrificazione della linea Ivrea-Aosta. Non solo, ci sono anche altri 36 milioni di euro per la ferrovia già assegnati e spendibili del contratto di programma Stato-RFI. E poi il piano industriale delle Ferrovie dello Stato per il decennio 2022-2031 ha reso noto, lo scorso maggio, di prevedere oltre 300 milioni di euro per l'adeguamento complessivo della linea Chivasso-Ivrea-Aosta e per la riattivazione della Aosta-Pré-Saint-Didier.

Si tratta, lo sappiamo, dei più importanti investimenti da quando, circa un secolo e mezzo fa, è stata realizzata la tratta ferroviaria Ivrea-Aosta, rompendo quello che era un secolare isolamento della nostra regione. Sono investimenti che richiederebbero un'azione di monitoraggio e di sollecitazione costante da parte della Regione, con un servizio e una Struttura ferrovia adeguati, per far fronte alla notevole mole di lavoro. Così non è, ma questa è una questione che avevo già sollevato inutilmente nei mesi scorsi.

Come premessa è anche indispensabile evidenziare perché oggi siamo a una svolta nelle politiche sulla infrastruttura ferroviaria, dopo vari decenni inconcludenti, cioè ricordare cosa la ha determinata. La svolta è stata rappresentata dalla legge 22 del 2016, frutto di un'iniziativa popolare; quell'iniziativa popolare che pare non piacere tanto a questo Consiglio. Una proposta di referendum propositivo che è stata recepita e approvata all'unanimità dal Consiglio nel novembre del 2016 e che ha sostanzialmente ribaltato la politica ferroviaria dei decenni precedenti.

Se rimettiamo le lancette indietro nel tempo, esattamente al 2015, sette anni fa, e andiamo a leggere, perché ci sono i dibattiti di quel periodo, ci accorgeremo che il leitmotiv degli amministratori valdostani era sempre lo stesso: per potenziare la ferrovia valdostana ci vogliono molte decine di milioni e i soldi non ci sono. Invece i soldi bisognava avere la volontà politica di andare a cercarli ed è quello che si fece nel gennaio 2017, quando il comitato "La Valle d'Aosta riparte" andò a Torino ad incontrare i dirigenti di RFI nei loro uffici della stazione di Porta Nuova. La delegazione designata per verificare quali fossero le intenzioni di Rete ferroviaria italiana, si sentì rispondere che RFI era pronta a investire in questa ferrovia, ma bisognava fare un accordo quadro con la Regione: RFI investiva sulla infrastruttura se la Regione si impegnava a utilizzarla con un adeguato numero di treni giornalieri.

L'Accordo quadro poi, come sappiamo, è stato fatto, è stato firmato ed è da lì che è nato il percorso che ci porta oggi a una prospettiva di rilancio della ferrovia, e in questo percorso è stato determinante il ruolo del Comitato "La Valle d'Aosta riparte". Questo è il motivo per cui nell'interpellanza c'è anche una domanda specifica sui rapporti fra il Presidente e il Comitato, visto che da mesi è stata tirata giù la saracinesca e non c'è più interlocuzione.

La prima domanda riguarda lo stato della progettazione definitiva dell'elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta e chiede se è stato avviato l'iter per l'autorizzazione delle opere.

La seconda domanda riguarda la riattivazione della Aosta-Pré-Saint-Didier. La riapertura della tratta è già prevista dal citato Accordo quadro del 2017 e dal relativo protocollo d'intesa. Vorremmo sapere se lo studio di fattibilità tecnico-economica è stato infine concluso da RFI e se c'è una tempistica definita per la realizzazione degli interventi.

La terza domanda concerne la prosecuzione dei binari fino a Courmayeur. È stata la stessa legge che citavo prima, la 22 del 2016, a prevedere l'approfondimento e la ricerca di una soluzione, di una strada per arrivare a Courmayeur. La Regione ha acquisito nel 2019 uno studio preliminare redatto dalla società IPS di Perugia, che ha indicato come soluzione migliore quella del tram-treno. Successivamente, nell'autunno del 2021 è stato affidato a un raggruppamento di società piemontesi un incarico per l'approfondimento della fattibilità di tale soluzione, uno studio che dovrebbe essere concluso, ma di cui non si è più saputo nulla.

Infine la quarta domanda concerne il rapporto tra la Presidenza e il comitato "La Valle d'Aosta riparte". Questo comitato è sempre stato considerato un interlocutore della Regione, tanto che la sua partecipazione era stata istituzionalizzata, ma ormai da cinque mesi l'interlocuzione si è totalmente interrotta. Dal gennaio 2017 ad oggi, quindi in cinque anni, si sono succedute nella titolarità dei Trasporti ben cinque persone diverse, ma con tutte c'è sempre stata un'interlocuzione almeno bimestrale o trimestrale, alle volte anche più frequente, quindi incontri fra la delegazione del Comitato e l'esponente politico competente di turno e ovviamente i dirigenti dell'Assessorato ai trasporti. È una prassi che è stata costantemente rispettata, ma da quando la competenza è sua, Presidente, cioè in quattordici mesi, c'è stato un solo incontro con il comitato e da circa cinque mesi sono giacenti le richieste di incontro a cui lei non ha più dato riscontro positivo. Quindi le chiediamo quando lo farà.

Presidente - Per la risposta il Presidente della Regione.

Lavevaz (UV) - Più che una presentazione d'interpellanza, la sua mi è parsa un'apologia del comitato e della sua storia. Prendo atto e ho anche apprezzato tutta la storia dei passaggi che ci sono stati e che hanno portato ai recenti passaggi amministrativi e politici, anche rispetto al futuro della nostra ferrovia. Ha parlato poi del referendum propositivo che c'è stato qualche anno fa, ha fatto cenno al fatto che questo... Come?

Interruzione fuori microfono.

Sì, la legge, certo. Rispetto all'attenzione di quest'aula rispetto ai referendum, ricordo che non è quest'aula che ha bocciato la proposta di referendum propositivo, che uno dei tanti comitati a lei cari ha proposto, ma è stata un gruppo di saggi. Da questo punto di vista, credo che la discussione abbia poco a che vedere con quella che c'è stata ieri.

Venendo alle questioni poste nella sua interpellanza, nella prima chiede conto della progettazione della linea Ivrea-Aosta. Su questo le posso confermare, e non sto a ripetere quanto è noto, cioè che sia RFI il soggetto attuatore, eccetera; tutte cose che sappiamo bene. Il 30 aprile il progetto definitivo è stato predisposto da RFI e ha convocato quindi la conferenza dei servizi che è stata avviata in tale data. Una conferenza di servizi che è stata avviata in maniera semplificata e asincrona, dove non c'è la necessità di ritrovarsi tutti nello stesso momento, questo proprio per semplificare e accelerare i tempi, vista la complessità, il numero e la natura di soggetti coinvolti: vanno dai diversi ministeri, dal Ministero della difesa al Ministero della cultura, a diverse articolazioni della Regione Piemonte, tutti gli enti locali tra Aosta e Ivrea, i consorzi irrigui, Terna, Telecom, Italgas, tutta una serie di enti di varia natura e ovviamente anche diversi soggetti dell'Amministrazione regionale. Dal 30 aprile ci sono 105 giorni entro i quali questi pareri devono essere raccolti, dopodiché RFI dovrà adottare il provvedimento definitivo, quindi approvare il progetto che dovrà, come è noto, tenere conto dei pareri, dei nulla osta, delle autorizzazioni, eccetera. Questo stesso atto avrà anche funzione di variante di piano regolatore a tutti gli strumenti urbanistici, quindi perfezionerà in un solo atto tutti i titoli abilitativi: determinerà sostanzialmente l'avvio della pubblica utilità e costituirà dichiarazione di pubblica utilità ai fini anche espropriativi.

Il progetto è molto articolato: sono ben 955 elaborati. Le strutture della Regione hanno fatto richiesta di una serie di integrazioni. L'Assessorato ambiente e trasporti sta cercando di coordinare le attività dell'Amministrazione regionale - le strutture che sono coinvolte sono diverse, a partire dall'urbanistica, eccetera - allo scopo di formulare un parere unico che verrà presentato poi entro la scadenza, in modo anche qui da far convergere le procedure nella maniera più opportuna e più corretta.

Con gli enti locali sono stati promossi alcuni incontri sul territorio, anche qui allo scopo di far emergere in anticipo eventuali criticità, e devo dire che sul territorio valdostano non sono emerse particolari criticità. È noto invece che, notizia di ieri, l'abbiamo citata in un'altra iniziativa, il Comune di Ivrea ha sollevato una serie di problematiche e di perplessità relativamente ai lavori nell'ambito della città.

Si chiede poi se è stato concluso e consegnato il progetto di fattibilità tecnico-economica delle opere necessarie per l'attivazione della tratta Aosta-Pré-Saint-Didier. Anche qui abbiamo avuto un ultimo tavolo tecnico con RFI il 9 giugno, RFI ha comunicato che il progetto è stato suddiviso in tre tronconi separati, il primo che riguarda l'armamento, il secondo il segnalamento e il terzo gli impianti e le gallerie, tre progetti che hanno una fase di avanzamento un po' diversa. La prima progettazione, quella che riguarda l'armamento, è stata consegnata a RFI a fine maggio, mentre le altre due progettazioni dovrebbero essere consegnate in queste settimane, quindi a breve. A seguito di questi progetti seguiranno ovviamente le procedure tecniche di verifica e di validazione di progetto. A questi, come è noto, si è aggiunta anche la progettazione delle opere di manutenzione straordinaria per l'innalzamento del carico assiale; anche queste al momento non sono state ancora consegnate.

Sulla tempistica di realizzazione delle opere ovviamente il problema è sempre lo stesso, ossia che al momento l'opera non è finanziata: siamo, al di là dell'attesa della conclusione dell'iter tecnico, di progettazione e validazione dei progetti, anche del reperimento delle necessarie risorse per poi portare avanti i lavori.

La terza domanda: se è concluso lo studio di approfondimento del sistema tram-treno tra Aosta-Pré-Saint-Didier e Courmayeur e quali ne sono gli elementi essenziali. Posso confermare che lo studio non è ancora concluso, ma i termini sono rispettati comunque: a fine maggio/inizio giugno è stato consegnato un primo step, perché se vi ricordate lo studio di fattibilità era previsto fosse fatto in due fasi. È stata consegnata la prima fase e al momento questa documentazione è in corso di analisi da parte dell'Assessorato, che potrà eventualmente chiedere integrazioni o revisioni. Posso dire che uno degli elementi fondamentali che sono già emersi in questa prima fase dello studio sono le criticità nella zona di Pré-Saint-Didier-Courmayeur, in particolare il fatto che pare non essere possibile avere due infrastrutture che lavorano non separate, ossia l'ANAS per la statale e il tratto ferroviario. Questo perché non è una tratta urbana e quindi deve essere individuata un'area esterna alla strada statale perché possa esserci una ferrovia o comunque una tramvia, se così possiamo chiamarla. Questo è un problema, anche perché su Courmayeur ci sono degli spazi che non permettono questo tipo di suddivisione e in più abbiamo una viabilità sulla statale che è già abbastanza al limite delle proprie capacità operative. Questi sono un po' i primi elementi critici che sono emersi in questa prima fase dello studio.

Rispetto all'ultima domanda: quando intendo dare risposta alle ripetute e inevase richieste di incontro da parte del Comitato "La Valle d'Aosta riparte". Io mi ero preso un impegno - abbiamo già detto diverse volte che abbiamo delle visioni un po' diverse sulle priorità che un amministratore pubblico deve dare - e ho intenzione di dare risposta al comitato, come peraltro ho sempre fatto, ma mi sono preso degli impegni in quest'aula e in Commissione, in particolare, di fare un punto sulla situazione nel momento in cui ci fossero delle novità tali per le quali fosse importante fare un passaggio di aggiornamento in Commissione; questo passaggio ancora non c'è stato, perché, in buona sostanza, credo che il momento più opportuno per farlo sia quello in cui avremo tutti i progetti. Ovviamente sono a disposizione dei presidenti di Commissione nel momento in cui mi chiamassero, ma credo che ora come ora sarebbe poco utile farlo. Quando avremo tutti i progetti, sarò io stesso a chiedere o comunque a sollecitare i presidenti di Commissione per fare quest'aggiornamento. A seguito di tale aggiornamento, farò l'aggiornamento anche con il comitato. Come avevo detto in Commissione, credo che sia corretto istituzionalmente fare i passaggi corretti, quindi un aggiornamento in Commissione e poi un aggiornamento con il comitato. Non ho nessuna intenzione di mancare di rispetto al comitato, ma credo che questo passaggio debba essere fatto dopo quelli istituzionali con la Commissione. Quindi le chiedo gentilmente anche di rassicurare da parte mia il comitato in questo senso.

Presidente - Per la replica la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Grazie presidente Lavevaz per la risposta. Fa sorridere che lei abbia iniziato il suo intervento dicendo che ho fatto un'apologia del Comitato e della sua storia. L'apologia non so se farla, visto che io faccio parte di questo comitato fin dalla sua costituzione, quindi non faccio un'apologia nei miei confronti, non sono abituata a farla, anche se qualcuno pensa diversamente. Ma credo che sia stato utile ricordarle e ricordare anche ad altri l'iter che c'è stato e il ruolo che questo comitato ha giocato. Se si vuole nascondersi dietro un dito si può benissimo farlo, ma credo che chi abbia un minimo di onestà intellettuale possa riconoscere con tutta serenità ciò che è stato fatto, in collaborazione tra l'Assessorato e ovviamente le persone che in quel momento ricoprivano il ruolo di assessore con il comitato e sotto la spinta di questo comitato. Ma come ho già detto, associazioni, comitati, società civile, non godono di grande considerazione in questo Consiglio; forse prima era un po' diverso, ma ora è così.

Lei ha poi detto che mi sono lamentata della bocciatura di un referendum propositivo. Io non ho parlato di bocciature di referendum propositivo, ho parlato della legge d'iniziativa popolare e ho detto che l'iniziativa popolare non è amata, ma sto riferendomi anche a questioni più recenti e non alla bocciatura della commissione referendaria della richiesta di referendum propositivo; questo per puntualizzare, visto che ha voluto farlo anche lei.

Credo che sia importante sottolineare la questione della progettazione definitiva. Gli uffici a febbraio, nell'incontro che avevano avuto anche con il comitato, avevano parlato di fine aprile per il progetto definitivo e dopo la conferenza di servizi appunto l'avvio delle fasi, come lei ha ricordato, di esproprio e i pareri degli enti. Io credo che per un'opera come questa si possono anche bypassare certi pareri negativi, ma quello che è importante sottolineare, e lo ha detto lei, è che non sono emerse delle particolari criticità in Valle d'Aosta, e questa è sicuramente una nota positiva. Vedremo come si affronterà, ma è un problema esclusivamente di RFI di affrontare i problemi con Ivrea. Certo è che un'azione di sostegno forte e insistita della Regione Valle d'Aosta per un'infrastruttura di cui sarà lei beneficiaria essenzialmente, credo che sia importante e debba essere continuamente perseguita.

Sulla seconda domanda, quindi il tavolo tecnico che c'è stato il 9 giugno con RFI, lei ci ha dato delle informazioni un po' nuove: i tre tronconi, il problema della manutenzione straordinaria, che non è nuovo, lo sapevamo già. Sulla questione della tempistica lei dice che non si può - parlo della Aosta-Pré-Saint-Didier ovviamente - parlare della tempistica, perché il problema è che mancano i soldi. Dico una cosa: al di là dei finanziamenti, avere una comprensione di quelli che sono i tempi di realizzazione dei vari tronconi, dei vari settori, è una cosa che si può richiedere, anche per capire che cosa significherebbe. É ovvio che poi l'operatività è data dai finanziamenti, però sarebbe interessante sapere anche questo.

Lo studio del tram-treno non è ancora concluso, sapevamo che c'erano degli step, parliamo però di un incarico che è stato affidato ormai otto mesi fa, forse nove, quindi ci auguriamo che questa seconda parte venga fatta velocemente. Ha parlato di uno degli elementi fondamentali che costituiscono criticità che è quello della concomitanza di strada statale e di ferrovia. Questo è sicuramente un problema che si sapeva già in precedenza, quindi lo studio deve affrontare quelle che possono essere le soluzioni.

In ultimo, lei dice che ha preso un impegno, ma le priorità che sono state evidenziate sono un po' diverse e che prima di fare il punto con il comitato sulle novità - però mi sembra che delle novità alcune ci siano - si faccia con la Commissione. Nessuno ha niente in contrario, io credo anche che le cose possano essere fatte in concomitanza. Come le ho detto, la partecipazione al lavoro sulla ferrovia di questo comitato era stata istituzionalizzata: c'è una delibera che è la 410 del 2017, a cui forse bisognerebbe dare applicazione.

Presidente - Come anticipato, sospendiamo brevemente per arieggiare i locali per un quarto d'ora circa.

La seduta è sospesa dalle ore 11.15 alle ore 11:34.