Oggetto del Consiglio n. 1728 del 14 luglio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1728/XVI - Interpellanza: "Problematiche riguardanti il Convitto regionale 'Federico Chabod'".
Bertin (Presidente) - Punto n. 39. Per l'illustrazione si è prenotata la consigliera Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz Erika (PCP) - Oggi parliamo dell'istituto Convitto Chabod, che trae origine dallo storico Collegio Saint Bénin, culla dei secoli della cultura valdostana e che dal 1978 è diventato regionale. Nato in un periodo in cui la scuola e l'istruzione erano un privilegio di pochi, oggi il Convitto rappresenta un importante punto di riferimento per tutta la comunità valdostana, che risponde sia alle esigenze degli studenti più motivati e brillanti, sia alla necessità degli allievi più bisognosi di risposte e supporto. Basta in effetti leggere il piano triennale dell'offerta formativa di quest'istituzione per rendersi conto del grande lavoro fatto negli anni, tenuto conto che l'utenza del Convitto va dai 6 ai 19 anni, con esigenze molto diverse che richiedono all'istituto anche di configurare il proprio servizio in modo da soddisfare le necessità delle varie fasce di età. Questa utenza negli ultimi dieci anni è praticamente raddoppiata, in particolare per quanto concerne gli studenti del semiconvitto.
La prospettiva educativa di quest'istituzione è una proposta completa, che non si limita a garantire l'assistenza, la fornitura del pasto, l'attività di studio o le iniziative ludico-sportive, ma concorre anche alla crescita dei bambini e ragazzi in stretto accordo con le famiglie e i docenti delle istituzioni scolastiche di riferimento. Basta osservare, quando vediamo i ragazzini andare dalla scuola San Francesco al Convitto, per vedere alcuni degli aspetti educativi che questi educatori portano, anche solo nello spostamento tra un edificio e l'altro.
Insomma, è una realtà molto importante e molto valorizzante che, come dicevo, in questi anni ha sicuramente aumentato la sua utenza, proprio per la fama che si è costruita. Sicuramente non possiamo non ricordare il rettore Notari che, sotto questo punto di vista, ha dato sicuramente un'impronta e uno sviluppo molto importante a quell'istituto.
Tutto ciò premesso, però abbiamo rilevato il giorno dello sciopero che il 60 percento dei quaranta educatori del Convitto ha aderito e, nell'intervista rilasciata dal segretario del SAVT-École, sono state evidenziate molte criticità che evidentemente sono molto sentite dal personale educativo. Immagino che vi sia anche un aumento dei costi e, sotto questo punto di vista, ho notato che nell'assestamento vi sono già delle iniziative per andare incontro all'aumento dei costi di queste istituzioni, ma con quest'interpellanza volevamo comprendere che cosa è stato fatto rispetto alla questione dell'equiparazione della laurea, riferita alla classe di concorso 18 e 19 di cui abbiamo ampiamente parlato in altri Consigli. Vogliamo comprendere anche quale sia la motivazione che ha portato a togliere il voucher per le famiglie della scuola primaria, quale si ritiene essere il ruolo del Convitto Federico Chabod e se si stia valutando l'esternalizzazione di parte di questo servizio.
Presidente - Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VDA UNIE) - Intanto colgo l'occasione per dire che proprio il giorno dello sciopero, qui sotto in Piazza de Deffeyes uno degli educatori ha parlato di chiusura del Convitto. Naturalmente ne approfitto per dire che è una sciocchezza. Alcune risposte saranno farina del mio sacco, altre invece sono delle risposte preparate in collaborazione con l'Assessorato alla sanità e con il Dipartimento del personale.
Purtroppo, per la prima questione non vi sono novità rispetto allo scorso anno, in particolare a quanto riportato nella nota protocollo 14.899 del 12 agosto 2021, dell'allora dirigente della struttura personale scolastico alla rettrice del Convitto, in merito alla richiesta di chiarimenti relativamente alle graduatorie regionali del personale educativo del Convitto per il 2021 e 2022. Atteso che il Ministero dell'istruzione per l'accesso alle GRS del personale educativo non ha previsto, nemmeno con la nuova ordinanza 112 del 2022, quale titolo la laurea vecchio ordinamento classe 18, né ha fatto rimando all'equiparazione di cui al decreto legislativo 9 luglio 2009, si ritiene, alla luce del parere ministeriale e della celebre (mi rendo conto negativa per gli educatori) sentenza della Corte d'Appello di Torino, sentita anche l'Avvocatura regionale, che gli aspiranti in possesso di questa laurea non possono allo stato accedere alla GRS del personale educativo anche per il 2022/2023.
Cercheremo di nuovo di sollecitare il Ministero perché, purtroppo, in barba anche a quel che disse il ministro Azzolina in una risposta evidentemente abborracciata in Parlamento, queste sono le norme che derivano dagli indirizzi su questo personale, che ci vengono da parte del Ministero.
La seconda domanda è di permettere l'accesso al Convitto. Intanto non drammatizziamo, nessuno ha mai messo in dubbio la possibilità dell'accesso al Convitto, anche se poi lei sa che per i bambini della primaria questo riguarda una sola scuola, che è la scuola San Francesco. Questo credo che debba essere anche un elemento su cui riflettere, perché c'è una sacca di positività, qualcuno potrebbe chiamarla privilegio, che però va in qualche maniera considerata e che si lega anche alle decisioni che sono state assunte.
Il Convitto accoglie bambini e ragazzi, come ricordava lei, dalla prima classe della scuola primaria fino all'ultima classe della scuola secondaria di secondo grado. In riferimento a questa deliberazione della Giunta, la 661 del 7 giugno 2022, che riguarda le disposizioni applicative per l'erogazione di voucher per la frequenza durante l'anno scolastico di collegi, convitti e servizi di doposcuola, ai sensi di una legge regionale che è la 23 del 2010 articolo 11, confermo che sono state apportate alcune modifiche in materia di erogazione dei voucher per i bambini iscritti alla scuola primaria a partire dall'anno scolastico 2022/2023. Per completezza di informazione e per situare anche il fenomeno, faccio presente che per l'anno scolastico 2021/2022 erano iscritti al convitto 131 alunni della scuola primaria, che sono circa il 30 percento della popolazione del Convitto, e che di questi 43 hanno usufruito del voucher, con una percentuale che andava dal 15 al 90 percento, in particolare 30 famiglie hanno beneficiato di un voucher della misura superiore al 50 percento della retta.
In sede di modifiche della DGR, l'Assessorato alla sanità e alle politiche sociali, questa è una delle risposte che leggo anche se ovviamente abbiamo fatto una riunione apposita per approfondire la questione, ha ritenuto opportuno considerare, ai fini dell'erogazione dei voucher regionali, sia in ragione della disponibilità finanziaria - lo ha ricordato lei stessa che i costi del Convitto sono cresciuti molto - che per ragioni di equità - io vorrei proprio sottolineare questo tema dell'equità - quali convittori e semi convittori, gli studenti frequentanti i percorsi di scuola secondaria di primo e secondo grado e gli istituti di formazione professionale, e non più i bambini frequentanti la scuola primaria. Quindi, si è salvaguardata la situazione pregressa e si è cominciato a fare un ragionamento che non priva della possibilità, lo dirò tra poco, di ottenere comunque un voucher.
Tale scelta è dipesa dal fatto che, a differenza degli studenti frequentanti le scuole secondarie, per gli alunni della scuola primaria vengono erogati servizi di mensa direttamente all'interno delle istituzioni scolastiche. Questo è un caso in cui la Regione, a differenza di quello che avviene sull'intero territorio dove le mense sono in capo ai Comuni, la Regione fa una mensa eccezionalmente per i bambini della scuola San Francesco e vi è la possibilità di aderire ai servizi di doposcuola presenti sul territorio del Comune di Aosta. Per tali famiglie, quelle che oggi si sentono in qualche maniera penalizzate, è prevista dalla DGR di cui abbiamo parlato, la possibilità di richiedere un voucher per i servizi di doposcuola svolti dagli enti organizzatori iscritti ad apposito elenco regionale. Le domande potranno essere presentate a decorrere dal 20 settembre e, qualora rientranti nei requisiti stabiliti dalla DGR, verrà riconosciuto un contributo fino al massimo di 800 euro.
Il Convitto Federico Chabod è l'unico ente del territorio regionale ad accogliere quali semiconvittori i bambini frequentanti la scuola primaria. Io non so perché questo è successo. Immagino che sia perché a un certo punto il Convitto, come lei ricordava, nella parte storica riguardava quelli che arrivavano dalle vallate e venivano da Aosta. A un certo punto il Convitto si è in qualche maniera svuotato e quindi si è cominciato ad accogliere non solo quelli delle secondarie, anche quelli delle medie e poi si è aperto anche a quelli delle primarie, creando una situazione di esplosione che io non vedo in senso negativo, ma bisogna a un certo punto rendere questi servizi di doposcuola in qualche maniera equi non solo su tutte le scuole di Aosta, ma facendo una riflessione che riguarda tutte le scuole della Valle.
Il Convitto quindi è stato invitato dalla struttura regionale competente a presentare la richiesta di iscrizione all'elenco regionale dei soggetti organizzatori dei servizi di doposcuola. È il progetto del servizio per consentire anche agli studenti della scuola primaria di poter beneficiare dei voucher per il servizio di doposcuola. La richiesta di iscrizione e il progetto da parte del Convitto sono pervenuti in data 30 giugno e sono attualmente in fase di istruttoria. Da informazioni assunte presso la struttura competente, si comunica che l'iter verrà concluso nei tempi utili per consentire, come dicevo prima, entro il 20 di settembre alle famiglie di presentare le richieste di voucher per l'anno scolastico 2022/2023; quindi, si passa da un tipo di voucher a un altro, ma il voucher ci sarà.
Fermo restando il Convitto come luogo privilegiato di studio e di formazione, e rispondo alla domanda 3, preciso, in linea con quanto riportato nel DEFR, la necessità di procedere con una razionalizzazione dei costi, valutando la possibilità di accedere a finanziamenti alternativi e contributi regionali, e questo può avvenire, ad esempio, sui fondi del Fondo sociale europeo. Tale logica dovrebbe sovraintendere le nostre strutture, visto che talvolta rischiamo di trovarci in difficoltà a spendere i fondi comunitari, perché noi sappiamo che tali fondi sono più difficili da rendicontare ed è più semplice avere dei fondi regionali direttamente, perché c'è meno guardiania, non in senso negativo, però per i fondi comunitari ci vuole un po' più di attenzione.
Tenuto conto delle esigenze delle famiglie e del territorio, ritengo importante avviare una riflessione che coinvolga l'intera comunità educante, per formulare nuove proposte che permettono a tutti i bambini e ragazzi della nostra regione di usufruire in modo equo e inclusivo dei servizi educativi extrascolastici di qualità. Lo stesso vale per il Gervasone a Châtillon: chi ha un figlio al Prosper DUC può il pomeriggio stare nel convitto, ma chi come mio figlio, per esempio, fa le scuole medie a Saint-Vincent, non ha nessuna offerta di questo genere e ha le offerte del doposcuola che vengono fatte all'interno del proprio edificio scolastico.
Sono attualmente vacanti: un B2 cuoco, cinque accudienti, un custode, un B operaio specializzato e un C2 assistente amministrativo contabile. Il Dipartimento personale e organizzazione fa presente che è stato bandito il concorso per l'assistente amministrativo e che sono state avviate le chiamate pubbliche per i cinque accudienti.
Lo stesso dipartimento presume di poter coprire i posti vacanti per i suddetti profili entro la fine di quest'anno.
Dove si può risparmiare? Una riflessione deve riguardare la mensa. Ha senso che la Regione abbia un certo numero di cuochi, oppure oggi si può immaginare, con tutte le accortezze, di poter appaltare esternamente, come capita praticamente in tutte le scuole della Valle? E ancora: ha senso avere un operaio specializzato? Oppure si può ritenere che oggi si possa fare un appalto, come fanno praticamente tutte le altre istituzioni scolastiche? È un punto interrogativo, non è stata assunta nessuna decisione, si tratta però di rendersi conto che una razionalizzazione non vuol dire peggiorare le cose, ma può essere anche un miglioramento.
Presidente - Per la replica la consigliera Guichardaz.
Guichardaz Erika (PCP) - Grazie Assessore. Ci dispiace che dal 2021 a oggi il Ministero non abbia risposto; sotto questo punto di vista lei parlava di un'ambiguità della ministra Azzolina, adesso si è tramutata in un immobilismo del ministro Bianchi, quindi non stiamo andando molto oltre. Bene il fatto di sollecitare nuovamente, perché sotto questo punto di vista credo che vi siano altre interpretazioni al di fuori del territorio valdostano, che invece hanno equiparato quelle due classi di concorso e che forse, visto che nessuno sotto quel punto di vista ha impugnato nulla, magari potrebbero fare scuola.
Rispetto alla questione della San Francesco, io capisco bene quello che lei ci ha detto, ma questa è stata una scelta della Regione, nel senso che subito al Convitto potevano andare anche quelli appartenenti ad altre scuole e a un certo punto si è deciso di optare per questa scelta con la San Francesco, immagino anche per una questione di risparmio, perché comunque gli educatori a quel punto vanno solo in un'istituzione scolastica anziché spargersi su tutto il territorio, un po' anche credo per una questione di vicinanza, perché è la scuola più vicina. Rispetto ai dati che lei ha dato delle iscrizioni, se lei va a notare nel dettaglio, vi sono diversi fuori zona che adesso si iscrivono proprio alla San Francesco per l'idea di andare in Convitto. Questo non solo per una questione di praticità: molto probabilmente il servizio del Convitto, anche per quell'aspetto della mensa, è sicuramente migliore rispetto a tutte le altre scuole della città di Aosta, ma anche perché gli orari della parte del semiconvitto sono confacenti a chi lavora in pubblica amministrazione o in altri luoghi, quindi sicuramente agevola tutto questo.
Quello che più mi lascia perplessa dalla sua risposta è quest'idea di equiparare un po' il Convitto a un doposcuola, perché quella convittuale è una realtà molto più ampia, come cercavo di spiegarle in premessa, nel senso che il fatto che vi sia un piano dell'offerta formativa, che vi siano degli educatori a seguire gli alunni all'interno del Convitto, danno un servizio sicuramente maggiore.
Rispetto alla delibera di cui parlava alla fine, mi sembra di capire che stiamo parlando di un taglio immagino massimo di 30 mila euro, perché si tratta molto probabilmente di quarantacinque famiglie che, come le dicevo, sono le più bisognose, perché immagino che due dipendenti regionali, per fare un esempio, possono permettersi di pagare 1300 euro di retta annuale, ma coloro che potevano accedere al cento percento del voucher erano persone di altra natura.
Le faccio notare, a proposito del fatto che lei dica che in questo momento c'è un voucher per il doposcuola, che sotto questo punto di vista intanto, secondo me, è sbagliata la logica che anche il Convitto abbia aderito al progetto di doposcuola, essendo tutt'altra cosa, ma sotto questo punto di vista mi sembra che sia un progetto a termine: cioè, a differenza della delibera che dava continuità, questo è un progetto a termine. Vedo però che all'interno della Commissione, da destra a sinistra, tutti hanno votato quella delibera, quindi evidentemente lascia interdetti solo noi.
Rispetto infine alla questione dell'esternalizzazione, ci consola il fatto che non si pensi all'esternalizzazione del personale educativo, ma solo alla questione mensa e operai specializzati, pur dicendole che avere la mensa interna, molto probabilmente, sarebbe la scelta che dovrebbero fare un po' tutti. Io da assessore nel mio Comune, ad esempio, lo facevo, perché il servizio è nettamente migliore rispetto a quello esternalizzato che ci può arrivare da Arnad, da Milano o da chissà dove.