Oggetto del Consiglio n. 1727 del 14 luglio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1727/XVI - Interpellanza: "Interventi in favore di progetti di insediamento e sviluppo di esercizi commerciali polifunzionali nei comuni montani della regione".
Bertin (Presidente) - Punto n. 38. Per l'illustrazione il consigliere Lavy ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Credo che chiunque qui provenga da un piccolo Comune sa molto bene cosa significa quando dico beteucca [trad. patois, negozio, ndc]. La parola beteucca sintetizza un po' tutta una serie di attività presenti nei nostri comuni, che sono assolutamente essenziali per la vita degli stessi. Queste attività hanno diverse funzioni: hanno un alimentare, magari hanno anche un bar, hanno qualche tavolo per servire qualcosa da mangiare. Chiunque viva nei piccoli comuni sa molto bene quanto sia importante questo genere di attività: sicuramente per quanto riguarda il turismo, ma soprattutto per quanto riguarda le persone del luogo, proprio perché sappiamo benissimo che, soprattutto per le persone anziane e soprattutto per i comuni che sono lontani dai centri principali, avere un punto di riferimento che possa garantire dei beni di prima necessità è qualcosa di assolutamente centrale. Già durante il Covid, bene o male, qualche misura a sostegno di queste attività è già stata fatta, e il Covid ha dimostrato ancora di più quanto queste attività siano centrali e fondamentali da mantenere. Ovvio che però purtroppo alcune di queste, soprattutto nei periodi di bassa stagione, chiudono: semplicemente perché, solamente con la popolazione del territorio, diventa antieconomico rimanere aperti.
La Regione Emilia Romagna e la Regione Piemonte molto recentemente hanno fatto due bandi abbastanza interessanti, per quanto riguarda l'insediamento e il consolidamento di queste attività, proprio per dare una sorta di continuità anche durante la stagione o durante l'anno di apertura di queste attività che, ripeto - si parla tanto di spopolamento della montagna, si parla tanto di sofferenza di alcuni territori - dovrebbero rimanere sul territorio, perché alla fine, possiamo dircelo tranquillamente, svolgono anche un servizio quasi pubblico per le persone che vivono nei piccoli territori.
Ovvio che, se c'è una volontà, e qui dipende tutto da una questione di visione di come si vuole la Valle d'Aosta da qui a tot anni, queste attività sono assolutamente centrali e sono assolutamente fondamentali da mantenere, proprio perché, se si vuole evitare lo spopolamento della montagna, queste sono un presidio per la popolazione che vive in montagna, sono una sorta anche di centro sociale per chi vive in montagna, di centro di aggregazione, infatti chi vive nei piccoli Comuni, sa benissimo come queste attività siano assolutamente centrali nella vita di una comunità.
Prima di tutto è una questione di visione. Il Covid ha dimostrato quanto queste attività siano importanti, è già stato fatto - ripeto - qualcosa per il sostentamento di queste attività durante il periodo del Covid, ma non basta. Forse si dovrebbe avere qualcosa di un pochino forse più strutturale per queste attività, crederci veramente nella salvaguardia di queste attività e anche per incentivare ovviamente i nuovi insediamenti in comuni che magari queste attività le hanno perse e che magari una volta erano presenti e che hanno contribuito ad aumentare lo spopolamento. E anche per dare una mano a chi queste attività ce le ha già, per stare aperti anche nei periodi di bassa stagione, perché in certi periodi purtroppo non è conveniente rimanere aperti, perché il bacino d'utenza di piccoli comuni non rende economica l'attività. Ecco perché alcune di queste attività rimangono aperte e sono aperte solamente durante il periodo di massima stagione turistica.
Però, se c'è una volontà da parte di quest'aula, da parte del Governo, di dare un senso ancora maggiore a queste attività, ecco che forse la creazione di un bando per l'insediamento e il sostentamento in qualche maniera - non è di facile creazione assolutamente, non è di facile calibrazione, perché poi bisogna capire quale attività sì e quale attività no, però c'è il fatto che comunque anche nella legge del Covid sia stato già inserita una cosa del genere - può dare sicuramente una mano. Quindi chiedo a lei, Assessore, quali sono gli strumenti attuali per garantire o incentivare l'apertura di queste beteucche, o altrimenti se ci sia l'intenzione di studiare dei bandi appositi per favorire l'insediamento, il consolidamento e l'apertura nei periodi anche di bassa stagione di queste attività nei vari comuni montani.
Presidente - Risponde l'assessore Guichardaz.
Guichardaz Jean-Pierre (FP-PD) - Grazie collega Lavy. L'assessore Bertschy prima assentiva, mentre lei faceva la sua esposizione, perché effettivamente il problema delle località, quelle cosiddette decentrate, che spesso e volentieri non riescono ad assicurare anche se vogliamo una sostenibilità, effettivamente è stato anche affrontato per esempio nel caso delle piccole stazioni, quindi anche in maniera direi abbastanza diffusa ed ecumenica, proprio perché esiste una sensibilità credo, al di là degli schieramenti, nel considerare come vitale il mantenimento da parte delle comunità di presidi sul territorio, che siano nel caso specifico impiantistici sportivi, ma anche presidi commerciali, culturali e ricettivi, per esempio nel caso specifico.
Per rispondere alla sua richiesta, a oggi fondamentalmente esistono due diverse misure di sostegno finanziario a favore degli esercizi di vicinato, che si occupano proprio di commercio al dettaglio di generi alimentari, di beni di prima necessità nei territori montani. La prima, di natura strutturale, è costituita dai mutui a tasso agevolato per investimenti o per costituzione di liquidità previste dalla legge regionale 19 del 2001, quella sugli interventi regionali a sostegno delle attività turistico, ricettive e commerciali.
È bene sottolineare che, tra i soggetti beneficiari del settore commerciale ammessi da questa normativa, articolo 8 comma 1 lettera C, sono esplicitamente contemplati anche i centri polifunzionali di servizio, di cui all'articolo 12 della legge regionale 12 del 1999, quella che è intitolata "Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale", la cui costituzione è favorita e agevolata dalla Regione al fine di promuovere lo sviluppo e la rivitalizzazione dei comuni montani minori, specie di media ed elevata altitudine e minore interesse turistico, e per garantire in essi la presenza di un servizio distributivo minimo alla popolazione residente e incentivandone la valorizzazione turistica. La legge è stata utilizzata anche da alcune attività che noi possiamo vedere sul territorio in piccoli comuni, che magari non avevano la possibilità di poter avere un presidio, un alimentare, un bar o comunque un'attività; ce ne sono sparsi sul territorio.
Poi la seconda, di natura sperimentale triennale, è recata dall'articolo 29 della legge regionale 11 febbraio 2020 n. 1, che è la legge di stabilità regionale per il triennio 2020-2022, come sostituito dall'articolo 9 della legge regionale 21 dicembre 2020 n. 14, che sono le disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2021-2023, modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni. Tale misura prevede: la concessione di contributi a fondo perduto, fino a un massimo di euro 15 mila, per la nuova apertura di esercizi di vicinato per il commercio al dettaglio di generi alimentari e di prima necessità; la concessione di contributi a fondo perso, fino a euro 6 mila, al fine di garantire il mantenimento, in questo caso, dell'attività degli esercizi di vicinato per il commercio al dettaglio di generi alimentari di prima necessità esistenti.
Il primo bando, come lei sa, è stato aperto nell'anno 2021 e ha visto l'erogazione di complessivi 500 mila euro a favore di 126 esercizi di vicinato, di cui 14 di nuova apertura e 112 per il mantenimento dell'attività. All'inizio del mese di agosto verrà avviato il secondo bando, su cui verranno destinati, oltre ai programmati 500 mila, altri 100 mila euro rispetto allo stanziamento programmato per il 2021. È utile precisare infine che, per effetto di esplicita prescrizione dell'articolo 29 della legge regionale 1 del 2020, nel 2023, al termine del triennio, la Giunta regionale informerà la Commissione consiliare competente degli effetti derivanti dalla sperimentazione di cui all'articolo in argomento, al fine di consentire l'assunzione delle conseguenti determinazioni in ordine alla conferma o alla modificazione della disciplina, diretta a sostenere la nuova apertura e il mantenimento degli esercizi di vicinato per il commercio di dettaglio di genere alimentari di prima necessità.
Presidente - Per la replica il consigliere Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - L'assessore Bertschy ci aveva visto giusto, perché quest'interpellanza nasce un po' dall'analisi sulla legge dei piccoli impianti, proprio perché ci doveva essere una sorta di equilibrio, una sorta di valorizzazione anche dei piccoli impianti nei periodi di bassa stagione. Questo ragionamento purtroppo è venuto fuori anche per quanto riguarda gli esercizi di vicinato e potrebbe essere portato anche un pochino più in grande su altre tematiche, quindi ovviamente il punto è quello. Purtroppo ci sono periodi di alta stagione in cui certe attività possono funzionare e stare in piedi da sole, ma anche altri periodi in cui purtroppo servirebbe una mano pubblica, proprio perché questi servizi sono una funzione pubblica, perché mantengono le persone sul territorio.
Le domande che ho fatto erano assolutamente per capire anche quali strumenti ci sono già presenti e anche per riportare un po' alla luce questi fatti, perché non tutti purtroppo sono a conoscenza di questi strumenti che sono presenti. E poi un altro input che è stato dato per la nascita di quest'interpellanza è stato l'uscita del bando della Regione Piemonte, che ha delle soglie di soldi un pochino diverse, un pochino più importanti. Bisognerebbe vedere, bene o male, quale sarà l'effetto del bando della Regione Piemonte e quali risultati porterà questo bando, però sicuramente un punto di partenza c'è, bisogna continuare, bisogna implementare, bisogna crederci, proprio perché queste attività sono fondamentali per il territorio della Valle d'Aosta.