Oggetto del Consiglio n. 1707 del 13 luglio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1707/XVI - Interrogazione: "Stato delle attività finalizzate alla cessione di azioni di Aosta Factor S.p.A. di cui all'art. 5 della l.r. 16/2021".
Bertin (Presidente) - Punto n. 16. Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - - In data 23 luglio 2021, il CdA di Finaosta, rifacendosi alla normativa che noi abbiamo varato, ha avviato tutte le attività prodromiche all'operazione di cessione, una cessione, come lei sa, anche parziale, anzi, prevalentemente parziale, nel senso che Finaosta manterrebbe comunque una quota all'interno della società della partecipazione in Aosta Factor, affidando gli incarichi di Advisor (legale e finanziario) a importanti operatori di mercato per l'assistenza e la consulenza legale economico-finanziaria nella determinazione della procedura da seguire per la cessione e nella corretta valorizzazione della partecipazione. Nel mese di dicembre 2021 l'advisor finanziario ha finalizzato la perizia di stima che era stata richiesta da Finaosta per poter determinare appunto questo valore della partecipazione che oggi deteniamo. Sono quindi seguite le analisi e gli approfondimenti richiesti anche dal Collegio sindacale sulle differenze che sono emerse tra il valore della partecipazione e il rispettivo valore iscritto a bilancio. A soddisfazione di queste richieste la società ha chiesto all'Advisor finanziario la produzione di una nota esplicativa e delle metodologie valutative che sono state adoperate per questa determinazione finalizzata nella seconda metà del mese di febbraio 2022. Finaosta ha illustrato, anche in un documento molto dettagliato, i contenuti delle operazioni alla Banca d'Italia in un incontro apposito e in quattro-cinque pagine di spiegazione dettagliata dell'operazione e poi in una fase successiva, in un confronto sempre con gli Advisor, è stata condivisa la necessità di tenere in considerazione queste circostanze che le elenco.
Prima circostanza: "il particolare periodo storico in corso, caratterizzato non soltanto dagli effetti della pandemia ma anche dalla situazione del conflitto in essere fra Russia e Ucraina, anzi, dell'invasione della Russia in Ucraina, e dai poco prevedibili esiti e sviluppi anche quanto a durate e relative conseguenze...", diciamo che Finaosta mette un po' le mani avanti in questa situazione, anche se l'azionista invece resta convinto della bontà di applicazione di quanto il Consiglio regionale ha deciso.
La seconda situazione che viene illustrata da Finaosta è "la difficile situazione dei mercati finanziari in conseguenza del mercato domestico delle acquisizioni societarie il quale sta attraversando - dice Finaosta - e attraverserà anche, in ragione di quanto evidenziato, un periodo di difficoltà e contrazione".
Terzo punto: "il conseguente rischio che nei prossimi mesi i potenziali acquirenti della partecipazione in Aosta Factor preferiscano assumere posizioni cautelative limitandosi a monitorare la situazione generale ed evitando così di partecipare con gli investimenti diretti a processi di acquisizione societaria".
Finaosta ha perciò ritenuto necessario attendere alcuni mesi prima di proseguire oltre con la procedura di cessione delle partecipazioni in Aosta Factor, sospendendo lo svolgimento di un'indagine di mercato volta a esplorare il mercato stesso e a sollecitare la presentazione di manifestazioni di interesse da parte di operatori economici interessati. In secondo luogo monitorare l'evolversi della pandemia e tutte le vicende della guerra i cui effetti depressivi potrebbero incidere negativamente sull'eventuale interesse dei soggetti potenzialmente interessati alla quota di Aosta Factor; incaricare l'Advisor - questa mi sembra la cosa più interessante - per un'integrazione della perizia di stima volta a tener conto della giornata o bilancio di esercizio di Aosta Factor al 31 dicembre 2021, ovvero della semestrale al 30 giugno 2022; tener conto di un aggiornato piano industriale di Aosta Factor, in corso di predisposizione da parte della medesima società; esprimere dunque un'aggiornata valutazione economica del valore di Aosta Factor. Una volta ricevuta l'integrazione e la perizia di stima, Finaosta procederà con le ulteriori analisi anche con il socio, che però è portavoce di una volontà del Consiglio regionale e a questo si atterrà, finalizzata alla prosecuzione dell'operazione di cessione. Questo significa in particolare lo svolgimento di un'indagine di mercato volta a esplorare il mercato stesso e a sollecitare la presentazione di manifestazioni di interesse da parte di operatori economici interessati all'acquisizione della partecipazione.
Concludo con un'osservazione più propriamente personale, cioè al fatto che attorno a questa questione della cessione si sono sviluppate legittimamente, com'è giusto che sia, delle valutazioni: valutazione alta, valutazione bassa. Alla fine le responsabilità saranno in capo alle decisioni che saranno assunte dal Consiglio di amministrazione però risulta del tutto evidente che, per una serie di ragioni varie che riguardano anche la funzionalità e la guardiania da parte della Banca d'Italia in un settore come questo particolarmente delicato, la ratio del provvedimento che noi avevamo a suo tempo assunto resta indelebile e assolutamente condivisibile. Si tratterà quindi, da parte nostra, di evitare che ci siano nel corso dell'operazione dei frenatori, pur nella considerazione legittima che stiamo vivendo un periodo non brillantissimo e non particolarmente pieno di speranze e di un vento che soffi nelle vele, è del tutto evidente che si tratterà da parte di chi si occupa o si occuperà di questo settore di spingere la Finaosta all'assunzione delle proprie responsabilità in ossequio alle decisioni che sono state autorevolmente assunte da questo Consiglio.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Lo sa, Assessore, perché ho presentato quest'interrogazione? Non per festeggiare un compleanno, perché il 13 luglio dell'anno scorso veniva approvato quest'articolo, perché - e non voglio essere portatore di sventure - mi sembra di rivivere un po' la situazione che ho vissuto in realtà da cittadino che riguardava la questione della quotazione di CVA. Si può essere a favore o contro di un'operazione ma un dato certo è che determinate operazioni o si fanno nei tempi giusti, oppure non si fanno, o si devono valutare altre strade; perché dico questo? Perché al di là della guerra, che, come la pandemia e come le cavallette, ci sta sempre in tutti i piani industriali o giustificazioni, oggi la guerra, ieri era il Covid, domani è l'inflazione, dopodomani chissà cos'è, ce lo chiede l'Europa, può andare bene, sul discorso dei mercati finanziari un esercizio di stile ci sta, sul rischio che potenziali acquirenti si possano ritirare o possano rivedere le loro valutazioni è un po' come - ripeto e faccio questo parallelismo - il discorso della quotazione di CVA, perché all'epoca, quando certi operatori si quotarono, al di là di quello che uno pensa del merito dell'operazione , guadagnarono in quel momento una strada privilegiata, soprattutto di valorizzazione delle quote, è un po' come in questo caso noi vediamo che i principali gruppi finanziari si sono "sistemati" la parte di settore di gestione dei crediti e della parte anche di sconto, di factoring o di quant'altro, quindi sì, rischiamo che forse potenziali partner domani non ci siano o magari rivedano le loro valutazioni. Ben venga anche a questo punto chiedere all'advisor di fare una mise à jour della valutazione, ma penso che se aspettiamo la mise à jour, bisognerà farla più volte e soprattutto la problematica rimane sempre la stessa. Se io decido di alienare una parte di quota, devo sperare di valorizzarla bene e di avere anche un'appetibilità da parte del mercato e sperare soprattutto di avere un partner industriale, non solo finanziario ma soprattutto industriale, perché anche il credito è un'industria, che porti avanti questo business.
Voglio anche ricordare un altro aspetto che mi preoccupa ulteriormente: la scelta di vendere questa quota non deriva da una scelta fatta per ragioni chiamiamole strategiche o quant'altro del socio, ma mi sembra di ricordare che nasce anche da un problema e da delle evidenze che l'Autorità di vigilanza aveva messo in luce rispetto a una gestione della controllante di questa società, quindi non del socio ma della controllante, una controllante di cui, per carità, si può pensare quello che si vuole ma deve prendere una decisione, deve fare la controllante, perché se la controllante non riesce a gestire - e questo non l'ha detto Stefano Aggravi ma l'ha detto l'Autorità di vigilanza - un determinato business, bisogna capire come poterlo fare, perché più aspettiamo più - ripeto - andiamo a ripresentare o a rivedere o a riscrivere delle storie che già abbiamo visto dove ci hanno portato, perché il campo dell'incertezza è totale e a maggior ragione in una situazione come questa, a maggior ragione in una situazione come quella che si prospetta, e lo dico, io sono molto preoccupato dei prossimi tempi e molto preoccupato non solo dell'autunno ma anche dell'inverno, perché vedendo qual è la situazione, qui non parliamo della volontà di alcuni soggetti di comprare o meno delle partecipazioni, ma di sostenibilità di tutto il sistema finanziario, in primis sul discorso dell'inflazione e in secundis anche per capire tutta questa liquidità dov'è finita, perché il vero problema è anche questo. Sinceramente, ripeto, prendo atto di quello che lei mi ha detto, prendo atto anche della chiusura finale che ha fatto e prendo atto del fatto che chi deve decidere non sta decidendo.