Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1680 del 23 giugno 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1680/XVI - Interpellanza: "Obiettivi di riduzione del "consumo di suolo" nell'ambito della disciplina edilizia della nostra regione".

Bertin (Presidente) - Punto n. 45 all'ordine del giorno. Torniamo all'interpellanza che abbiamo precedentemente saltato. Illustra l'interpellanza il consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Il tema di quest'interpellanza parte dal concetto posto dall'Unione europea dell'obiettivo di azzerare il consumo di suolo entro il 2050, abbiamo già affrontato quest'argomento in aula e lo voglio riprendere perché, così come dispone il PNRR che prevede che il Governo nazionale si impegni ad approvare una legge sul consumo di suolo in conformità agli obiettivi europei, così la nostra Regione, nell'esercizio delle proprie peculiarità e della propria autonomia, mi risulta stia redigendo un documento in tal senso per la disciplina in ambito regionale. Allora quest'interpellanza assume un duplice ruolo: da un lato, il ruolo ispettivo che è proprio dell'iniziativa; dall'altro, il ruolo di suggerimento, che, se ben colto, permette di raddrizzare il tiro o di affinare il tiro sulle indicazioni che si stanno delineando a livello regionale, proprio per consentire una corretta trattazione del tema, che non è un tema puramente teorico o puramente tecnico, ma è un tema che se non è gestito nel modo corretto, fa sì che a partire dal 2050 la generazione che ci segue, quelli che sono nati negli anni scorsi, che stanno nascendo, nel 2050 avranno raggiunto un'età adulta, quelli che nascono adesso avranno esattamente 18 anni, ma età adulta vuol dire la possibilità di effettuare delle scelte. Il concetto di sostenibilità, che è così vivo, che impregna così tanto il pensiero sociale, politico fondamentalmente di questa era, di questo periodo storico, prevede che le generazioni future possano essere messe in condizioni di poter beneficiare, sfruttare è una parola che potrebbe avere anche un risvolto negativo ma possiamo anche utilizzarlo per concretezza, sfruttare le opportunità così come lo possiamo fare noi, questo è il concetto di sostenibilità: consentire alle generazioni future di beneficiare di tutto quanto noi stiamo beneficiando. Allora pensare di poter attuare l'obiettivo di azzerare il consumo di suolo entro il 2050 con criteri puramente quantitativi e non qualitativi veramente diventa automaticamente un'azione non a tutela dell'ambiente ma a penalizzazione della generazione futura. Questo è l'inquadramento dell'importanza della trattazione di questo tema.

A tal proposito ricordo brevemente che il consumo di suolo è un concetto, una cosa è il consumo di suolo, altra cosa è l'uso del suolo, sono due concetti completamente diversi, però collegati tra loro. Io ritengo che l'obiettivo intelligente di arrivare a questa visione di azzerare il consumo di suolo entro il 2050 sia accompagnato dall'intelligenza necessaria per far sì che non si limiti soltanto un dato quantitativo, vale a dire evitiamo assolutamente di costruire ulteriori metri quadri, impediamo alle prossime generazioni qualunque tipo di costruzione a livello civile, a livello abitativo, a livello imprenditoriale, in tutti i settori, impediamo tutto questo. No, è quello rispetto a cui noi, come forza politica, oggi vogliamo attirare l'attenzione del nostro Consiglio e dire: "noi non ci stiamo a questa visione". Noi vogliamo proporre, proprio nella linea dell'uso del suolo, quegli elementi che sono di tipo qualitativo, cioè l'attuazione, la valutazione, la messa in campo di tutti quei meccanismi compensativi di ricorso a tecniche di costruzione di uso del suolo, di ingegneria naturalistica, di disciplina associata, soluzioni compensative tra le quali si colloca la tecnologia del "tetto verde" o "tetto pensile". Cos'è? "Tetto verde" o "tetto pensile" è un impianto vegetale su di uno strato di supporto strutturale impermeabile, come, ad esempio, solette di calcestruzzo, solai, coperture, in tutti quei casi in cui non vi sia continuità ecologica tra il verde e il costruito. In tal senso la mitigazione dell'impatto edilizio dello spazio costruito aumenta non solo il valore percettivo ma anche il valore ecologico e ambientale dell'area edificata dove, se correttamente progettato e realizzato, il verde pensile è in grado di attivare processi a favorire la biodiversità, dando spazio addirittura a specie animali e vegetali spontanee anche in contesti costruiti o ambientalmente impoveriti, quindi è questo strumento di compensazione. Per opportuna chiarezza voglio ribadire che nel momento in cui io parlo di "tetto verde" o "verde pensile" non immagino di pensare di andare a coprire le coperture a falda dei fabbricati esistenti con degli strati, esistono dei sistemi, esiste anche la tecnologia, però non ritengo assolutamente consono a una sana e corretta visione paesaggistica pensare di coprire sic et simpliciter le coperture inclinate con la tecnologia del "tetto verde", perché io risparmierei alla Valle d'Aosta soluzioni da villaggio degli Hobbit, immagino invece alla realizzazione di tutta una serie di iniziative di adozione di coperture piane nella progettazione, in nuova costruzione o in ristrutturazione, soluzioni che permettano anche punti di continuità tra il suolo e la copertura, sono esempi per i quali sarebbe bene in questo caso avere la possibilità di utilizzare un Powerpoint e poter visionare insieme alcune foto, ma tutto questo che io sto dicendo o, meglio, una parte di quello che dico è contenuta da questa relazione di ISPRA "Verde pensile, prestazione di sistema e valore ecologico", un documento estremamente interessante che riporta esempi, foto, schemi, concetti. Proprio perché questi concetti siano presi in considerazione, vorrei rassicurarmi attraverso quest'interpellanza di qual è la posizione della Giunta, qual è la posizione dell'Assessore competente in questa materia, anche perché - ripeto - la posta in gioco non è la tecnologia dell'architettura, ma è che nella prossima generazione l'ipotesi di realizzare qualunque costruzione sarà preclusa, vuol dire che se noi vogliamo pensare di popolare la montagna, vogliamo dire di realizzare delle aziende in montagna, valorizzare il nostro territorio questo sarà impossibile, a meno che non si prendano queste dovute iniziative e si tratti in modo intelligente a partire da oggi, perché poi domani sarà troppo tardi.

Dalle ore 17:45 assume la Presidenza il vicepresidente Marguerettaz.

Marguerettaz (Presidente) - La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - L'iniziativa ci riporta a un approfondimento che abbiamo trattato in occasione della sua precedente interpellanza, come da lei richiamato, tra l'altro, sul tema dello scorso gennaio. In tale occasione avevamo posto in giusto rilievo fatti importanti:

1) che eravamo in procinto di costituire l'Osservatorio regionale sul consumo del suolo aderendo alla Carta nazionale dei principi sul suo uso sostenibile, come poi è effettivamente avvenuto attraverso la condivisione in III Commissione consiliare, quindi anche con il suo supporto, e l'approvazione in Giunta regionale con la delibera n. 384 dell'11 aprile scorso;

2) che la Valle d'Aosta nel rapporto ISPRA 2021 "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici" compare come la Regione italiana con il minor consumo di suolo in termini assoluti;

3) che la Regione ha prodotto uno specifico capitolo nel rapporto nazionale 2020 indicando il consumo di suolo in Valle;

4) che procede l'elaborazione della strategia per lo sviluppo sostenibile in recepimento dell'Agenda ONU 2020-2030 e quindi anche degli obiettivi più interessati alla tutela del suolo attraverso un percorso partecipato con gli Enti locali, le associazioni delle imprese e dei cittadini;

5) che la Regione dispone di una ricchissima base informativa sui dati territoriali disponibili sul geoportale del Sistema delle Conoscenze Territoriali (SCT) continuamente aggiornato contenente, tra l'altro, anche la Carta di caratterizzazione dei diversi suoli presenti sul territorio.

In questi ultimi mesi abbiamo quindi lavorato nel percorso di definizione della disciplina sul consumo di suolo da lei citato. Un mese dopo l'approvazione della Carta nazionale di costituzione dell'Osservatorio regionale l'11 marzo si è formalmente insediato l'Osservatorio. La prima seduta ha visto la presentazione dei principi della Carta nazionale e della finalità dell'Osservatorio stesso, oltre a una bozza di regolamento interno e a una proposta di organizzazione delle attività attraverso l'attivazione di gruppi di lavoro tematici e l'individuazione di alcune prime proposte operative.

Nel corso dei lavori ISPRA ha presentato lo stato di avanzamento delle attività di monitoraggio nazionale e della predisposizione del rapporto annuale a cui la Valle d'Aosta partecipa, tra l'altro, con propri contributi. La Struttura Pianificazione territoriale, che coordinava i lavori, ha presentato, con il supporto di INVA, la nuova Carta regionale della copertura del suolo, che, dal mese di aprile, è reperibile sempre sul geoportale SCT.

L'argomento proposto dall'interpellanza è volto a valorizzare interventi edilizi generalmente legati alle politiche di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e di componenti di adattamento/mitigazione ai cambiamenti climatici quali sono le coperture e le pareti verdi viste anche come misure di compensazione del consumo di suolo. Sicuramente queste tipologie di interventi meritano un'attenta analisi a livello tecnico in sede dei gruppi di lavoro dell'Osservatorio regionale sul consumo di suolo allo scopo di individuare la modalità per sopportarne la diffusione nei modi più corretti. Bisogna considerare, tra l'altro, l'argomento sotto almeno quattro diversi aspetti:

1) urbanistico - che non vengo certo a spiegare a lei nonostante siamo diventati tra i più simpatici intermezzi del Consiglio Valle - per la definizione degli standard urbanistici minimi di verde richiesti nella disciplina edilizia, soprattutto per le nuove costruzioni, nonché nella verifica della superficie permeabile da garantire nelle trasformazioni del territorio;

2) paesaggistico, anche se, come richiamato poc'anzi mentre lei parlava, lei non aveva intenzione e io neanche di trasformare la Valle in una realtà da "Teletubbies", in quanto progettare con tetti e pareti verdi implica un cambio sensibile delle tipologie costruttive tradizionali della Valle d'Aosta;

3) di monitoraggio del consumo di suolo verificando in quale misura le superfici verdi degli edifici incidono sugli indicatori di suolo, tenendo conto della differenza che intercorre tra un suolo naturale, sviluppato quindi secondo processi naturali e in contesti agricoli o comunque non costruiti; il recupero di suolo permeabile attraverso interventi di desigillazione di porzioni di suolo, che sono inquadrabili nell'ambito della rigenerazione urbana; i suoli creati artificialmente nell'ambito delle costruzioni e gli edifici;

4) gli effetti sulla biodiversità, in particolare per quanto riguarda la possibile diffusione di specie vegetali invasive, considerando che la ridotta dimensione e la particolare conformazione della nostra regione rendono permeabili ecosistemi urbani e naturali.

Non entro nel merito degli aspetti siccitosi perché sarebbe veramente fuorviante rispetto allo spirito assolutamente propositivo della sua iniziativa.

Tali aspetti trovano trattazione, oltre che all'interno della Carta regionale, nei prospetti dei progetti transfrontalieri dello spazio alpino e di "AdaPT Mont-Blanc" dell'Espace Mont-Blanc, che comprende il ben conosciuto "Rapport Climat" e, per quanto riguarda la pianificazione territoriale, nella boîte à outils cioè il cruscotto, destinato a supportare in particolare i Comuni ma anche i cittadini nell'identificare le azioni più appropriate per favorire l'adattamento al cambiamento climatico delle comunità locali.

I temi da lei posti comporteranno quindi approfondimenti ad ampio raggio soprattutto rispetto agli aspetti inerenti le compensazioni agli impatti negli spazi e negli edifici. Su questi temi saranno chiamati a riflettere e a proporre le soluzioni più adatte al contesto regionale i gruppi di lavoro costituiti all'interno dell'Osservatorio regionale sul consumo di suolo.

Ritengo anche utile, visto che l'ultima normativa rispetto a questi termini, tra l'altro, prevede che vengano recepite e portate all'attenzione del Consiglio espresse normative di riferimento, che magari si possa prevedere in corso d'opera che ci sia la possibilità di avere anche un confronto: mi è stato chiaramente detto nel corso di questa giornata che ci vuole qualche mese di lavoro perché veramente questo è diventato un tema centrale. Di conseguenza, quello che noi abbiamo anticipato tutti quanti assieme come Consiglio poi si è trovato a incontrare un'agenda fitta di impegni, quindi sicuramente ci vorranno sei-otto mesi per avere un primo rendiconto rispetto all'attività che l'Osservatorio e, quindi, i vari sottogruppi inseriti all'interno dell'Osservatorio stesso possono produrre di fatto per avere qualche riscontro operativo. Ritengo che non soltanto la sua iniziativa sia risultata essere assolutamente à la page ma anche che il lavoro che di fatto sta ponendo l'Osservatorio potrà incontrare le sollecitazioni previste e, a mio modesto avviso, prima di arrivare a un momento normativo, è corretto che ne dia riscontro in maniera anticipata al Consiglio per il tramite della Commissione deputata, che, tra l'altro, è sempre assolutamente puntuale su questo tipo di attività.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola al consigliere segretario Distort.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. A quanto pare è proprio vero: pulsate et aperietur vobis. In questo caso la sollecitazione contenuta nell'interpellanza dalla sua risposta percepisco sia stata recepita. Questo mi conforta ma non solo, ribadisco, per soddisfazione personale, non per soddisfazione di gruppo che sosteniamo questa visione, ma per la generazione che ci seguirà, che dovrà gestirsi gli effetti di tali obiettivi posti per il 2050. Mi conforta che ritenga che meriti un'attenta analisi quest'aspetto, questi argomenti, non solo l'argomento specifico del tetto verde, del verde pensile o del verde verticale, ma il concetto, proprio lo spirito di affrontare il discorso di consumo del suolo sotto il profilo fondamentalmente qualitativo di uso del suolo, quindi messa in atto di tutte quelle dinamiche perequative che sono estremamente utili e fondamentali per garantire a un ecosistema e a una società di convivere.

Mi conforta anche che ha recepito che non è mio obiettivo minimamente che Bilbo Baggins si riconosca in un futuro in Valle d'Aosta, anche perché ci tengo a continuare a essere iscritto all'Ordine degli architetti senza essere radiato per queste iniziative e vorrei ribadire che proprio questo è lo spirito della nostra opposizione, un'opposizione che in un anno, come gruppo Lega, ha raccolto e raccoglie mediamente ottocento iniziative ispettive finalizzate proprio a esprimere la nostra visione non fatta di pugni battuti sul tavolo ma di battere, anziché i pugni, sul tempo e sulla sensibilità il Governo con proposte costruttive che rivelano che noi facciamo ricorso fino in fondo a tutte le nostre risorse, che noi studiamo e che soprattutto cerchiamo di essere sul pezzo, e su questo vogliamo essere contagiosi e vogliamo contagiarvi. In questo spirito io le darò questo manuale di linee guida che ho recuperato, penso che sia pleonastico ma è opportuno che gli uffici colgano l'occasione di avere ulteriori approfondimenti. Con questo facciamo in diretta la consegna, la ringrazio per la risposta, ovviamente manteniamo in atto la nostra attenzione sul tema.

Per quanto riguarda il discorso dei tempi, nell'interpellanza non ho fatto minimamente menzione dei tempi, anche perché non è una questione da risolvere con urgenza ma è una questione da risolvere con approfondimento, quindi il tempo che sarà necessario, chiaramente scandito dal nostro controllo anche, però è fondamentale che si svolga un buon lavoro più che un lavoro rapido e veloce.

Dalle ore 18:04 riassume la presidenza il presidente Bertin.