Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1442 del 6 aprile 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1442/XVI - Interpellanza: "Previsione di interventi per migliorare la fruizione del comprensorio di Weissmatten per la prossima stagione sciistica".

Bertin (Presidente) - Punto n. 38 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione dell'interpellanza la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Torniamo a parlare del comprensorio sciistico di Weissmatten a Gressoney-Saint-Jean e della situazione che è venuta a crearsi quest'inverno, che pone alcune perplessità e altrettanti interrogativi. La seggiovia di Weissmatten, recentemente revisionata, è stata aperta continuativamente dal 23 dicembre 2021 al 13 marzo scorso ma purtroppo, per tutta la durata del periodo, è stato possibile al pubblico utilizzare l'impianto esclusivamente fino alla stazione intermedia, perché la parte alta è rimasta chiusa. Questo, pare, non per dei guasti tecnici e tantomeno per la mancanza di neve, infatti la pista blu è stata innevata artificialmente da cima a fondo anche nella parte a monte della stazione intermedia, con una copertura nevosa più che discreta. Ancora nei giorni scorsi, prima della nevicata di giovedì della settimana passata, era visibile uno zoccolo di neve programmata di circa 30-40 centimetri battuto dai mezzi battipista. Nonostante questo la pista blu non è mai stata aperta nel tratto a monte. Verosimilmente - poi lo chiariremo - la causa di ciò è da attribuirsi a delle criticità delle condizioni di sicurezza, che parrebbero non essere state ritenute sufficienti e adeguate per autorizzare l'apertura. Se è così però diventa un po' difficile capire perché si è provveduto a innevare tutto il tracciato della blu, sembrerebbe addirittura dopo le vacanze di Natale, quindi a gennaio, producendo una quantità di neve che poi non è nemmeno stata completamente utilizzata ma, in vari punti della pista, accumulata ai bordi, credo comunque con un innevamento che abbia dei costi non indifferenti; io non sono esperta, ma credo che alcune decine di migliaia di euro una copertura di questo genere le possa costare.

Diversa è la situazione per la pista intitolata a Leonardo David, la pista che ha l'impianto di illuminazione notturna, che è rimasta chiusa, e per la pista rossa che non è stata innevata, così come non era stata nemmeno precedentemente oggetto di interventi di manutenzione quali il taglio degli arbusti e via di questo passo.

A questa situazione si aggiunge anche un altro problema. La fruizione della seggiovia fino alla stazione intermedia è possibile soltanto per gli sciatori e non per coloro che da lì in su desiderano raggiungere a piedi con le ciaspole il rifugio Mollino a Casa Capriata, che è posto a monte della seggiovia. Il rifugio è stato comunque aperto durante la stagione, con un'affluenza ovviamente minima rispetto a quella che un'apertura completa della seggiovia avrebbe assicurato e ciò naturalmente può, anzi avrà sicuramente, costituito un danno economico per i gestori, ma anche per la stessa società che gestisce l'impianto, perché con una minore affluenza è ovvio che ci sono minori incassi.

Anche in questo caso sembrerebbe che la decisione di non consentire la salita dei pedoni oltre la stazione intermedia sarebbe giustificata da motivazioni legate alla sicurezza. Però noi sappiamo che, in occasione della WeissRunner in notturna del 26 febbraio scorso, i volontari che hanno collaborato alla riuscita della gara sono tuttavia saliti con la seggiovia fino in cima, quindi non sappiamo se in quel caso c'è stata una deroga alla sicurezza, oppure se invece le spiegazioni sono di altra natura.

Facendo un ragionamento più generale sugli impianti della zona, sottolineiamo anche che il costo medio dello skipass giornaliero per gli impianti di Weissmatten è attualmente di 30 euro, a fronte dei circa 60 euro, arrivati fino a 71 euro in un'occasione per Alagna-Gressoney-La Trinité-Champoluc. Una famiglia media per una giornata di svago sulla neve, deve valutare con attenzione la spesa e verosimilmente potrebbe far cadere la scelta sul comprensorio di Weissmatten, però con la garanzia di sciare su tutta la pista e non su un tracciato ridotto. Limitare l'offerta a quella parte bassa è penalizzante. Quest'inverno la gente arrivava sul piazzale di Weissmatten, chiedeva se la pista era tutta aperta, saputo che non era così molti giravano la macchina e se ne andavano, ovviamente con delle conseguenze economiche negative non solo per la società, ma per gli operatori della località, per gli operatori del paese.

Ci è stato segnalato che anche la squadra di sci alpino svizzera aveva chiesto di venire ad allenarsi a Gressoney-Saint-Jean, ma questo non è stato possibile e che anche una manifestazione di interesse c'era stata dagli svedesi, però hanno rinunciato perché il comprensorio non era pronto.

Un'altra criticità riguarda il bacino artificiale da cui si attinge l'acqua per l'innevamento programmato. È un bacino che non ha immissario, quindi usa acqua di disgelo e piovana, attualmente ha una capienza ridotta, probabilmente penso a causa di perdite, e per produrre quest'inverno la neve necessaria per la pista blu, sembrerebbe che si sia dovuto pompare l'acqua da valle in varie occasioni, con almeno tre pompaggi. Anche questa è un'operazione che credo abbia dei costi e che ha senso, però se poi serve davvero; se si apre la pista ha senso spendere dei soldi, altrimenti è uno spreco.

Questa situazione che ho descritto ovviamente ha generato un malcontento nella comunità dove si ipotizza, io non voglio dire a ragione, non entro nel merito, però si ipotizza sempre di più una scarsa attenzione da parte della società Monterosa Sky alle problematiche del comprensorio di Weissmatten, con penalizzazione per le attività economiche di quel comune. È per questo che le domande che poniamo sono le seguenti: quali siano state le effettive ragioni della parziale apertura della seggiovia di Weissmatten e delle piste durante l'ultima stazione sciistica; se queste motivazioni sono da ricondurre a ragioni di sicurezza, allora perché non si è provveduto a rimuovere le cause prima dell'inizio della stagione sciistica, non si siano adottati dispositivi di sicurezza, in particolare per questa pista che è stata innevata ma aperta solo parzialmente; se ci sia l'intenzione di chiedere alla società di prevedere per la prossima stagione degli interventi per migliorare la fruizione del comprensorio, compresi i lavori per la messa in sicurezza e l'apertura delle piste e anche dell'utilizzo della seggiovia, visto che è stata anche revisionata non solo fino alla stazione intermedia ma fino a monte.

Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Io non credo, consigliera Minelli, che a lei manchino delle competenze, quindi non sia rinunciataria, credo che si intenda anche di impianti d'innevamento di piste da sci, si senta pienamente titolata a parlare anche di questo, mancherebbe ancora che le togliamo delle competenze, visto che più o meno tratta tutti i temi.

Rispetto alle questioni che sottopone, io le dico solo che l'8 marzo ho fatto un sopralluogo, con il comitato di Weissmatten insieme ai maestri di sci e agli operatori economici del territorio, proprio per fare un po' il punto della situazione, tra l'altro anche su giusta sollecitazione da parte di altri consiglieri di opposizione; in particolare il consigliere Lavy ha portato l'argomento in aula in un paio di occasioni. Come è corretto che sia politicamente bisogna affrontare tutti i temi: sono stato sulla pista, siamo stati a visitare tutti i luoghi insieme ai maestri e agli operatori, poi abbiamo fatto una riunione in palazzetto insieme anche all'amministrazione comunale e in seguito abbiamo continuato a confrontarci.

Devo dire che ho rilevato un atteggiamento corretto, positivo, critico ma costruttivo, dove sono state fatte presenti le segnalazioni che correttamente chi lavora sul posto ha voluto riportare anche alla parte politica. L'impegno che abbiamo assunto in quell'occasione, insieme al dirigente regionale che si occupa di impianti a fune, è di rivederci a maggio per fare una valutazione insieme alla società e anche incontrare insieme la Federazione svizzera, proprio per programmare i prossimi appuntamenti. Rispetto a questo, io rilevo che è un clima che si sta costruendo in relazione anche a tutto quello che è successo in quella zona e all'esperienza di questi due anni.

Io sto lavorando nella direzione di portare avanti la risoluzione che il Consiglio regionale ha approvato, cercando di capire, poi ci sono ovviamente dei limiti di tipo naturale e dei limiti di tipo finanziario ed economico.

Rispetto ai tre temi che propone, la prima risposta è che la mancata apertura è per una mancanza di neve, e glielo dico perché sono stato sul posto. Certo che c'era la neve, ma poi le piste non sono regolate da chi passa lì; le piste hanno delle regole, ci sono dei direttori di pista, ci sono delle condizioni da rispettare e noi, pur facendo politica, non è che possiamo dare agli altri gli ordini di fare le cose come le vogliamo. È così: ci sono delle questioni che vanno affrontate sui luoghi e nei posti. Tanti quest'anno non hanno aperto tutti i comprensori, perché pur avendoli gli impianti di innevamento non riescono a completare in molte occasioni l'innevamento di tutti i comprensori. Non basta volerlo fare, ci sono condizioni particolari, in primo luogo il freddo e in secondo luogo anche la capacità degli impianti. E lei sa bene che negli ultimi due o tre anni - e lo abbiamo fatto più volte - noi abbiamo cercato sempre di portare risorse alla legge 8 per portare avanti i finanziamenti e devo dire che lei ed il suo gruppo molte volte avete lavorato per toglierli questi finanziamenti dagli investimenti sugli impianti a fune. Non sto parlando degli interessi strategici, sto parlando degli interventi di manutenzione sugli impianti. È anche un po' contraddittorio il suo atteggiamento, perché poi non è che c'è la legge per la Weissmatten, c'è la legge per i piccoli comprensori, per i finanziamenti sui piccoli e grandi comprensori, che sono le leggi 6 e 8 e, ripeto, in un paio di occasioni in assestamento mettendo i soldi ci siamo sempre trovati con lei e il suo gruppo che invece i soldi cercavate di toglierli. Poi ci si lamenta se gli impianti non sono sufficientemente efficienti.

È stata la mancanza di neve che non ha permesso di fare l'apertura degli impianti. Certo, si è provato a sparare per tutto l'inverno, si è tentato di farlo, ma abbiamo avuto in alcune occasioni un aumento forte di temperature che ha messo anche in difficoltà il lavoro fatto precedentemente. Poi si è fatta una scelta, corretta o sbagliata che sia, all'inizio di stagione per cercare di aprire, proprio per garantire gli allenamenti della nazionale svizzera. Tutte queste cose sono oggetto di valutazione, come lo è l'investimento che andrà fatto sull'impianto di innevamento, che è un investimento importante, e la società sta facendo, come è corretto che sia, nei suoi programmi le richieste di finanziamento.

La seconda domanda è superata e, ripeto, queste cose ce le siamo dette con il comitato: il fatto che la neve era insufficiente per aprire tutto l'impianto; certo che c'era della neve, ma c'era la mancanza di neve sufficiente per aprirlo in quelle condizioni complete.

La terza domanda: se sia intenzione richiedere alla società partecipata di prevedere per la prossima stagione sciistica interventi per migliorare la fruizione del comprensorio, compresi gli opportuni lavori per la messa in sicurezza e l'apertura di tutte le piste, la disponibilità di adeguati mezzi battipista, l'innevamento artificiale, nonché dell'utilizzo della seggiovia fino alla stazione di monte, non esclusivamente per gli sciatori. Direi che se alla società diamo la dotazione per fare tutti questi investimenti, è come se gli facessimo trovare sotto l'albero di Natale un grosso regalo solo per il Weissmatten. La società farà le sue richieste e con la dotazione finanziaria che metteremo a disposizione delle leggi, verrà dalla commissione finanziamenti valutato il finanziamento per tutte le società. La società sta portando avanti, in accordo con il Comune, il rifacimento dello snowpark, quello è il primo investimento che si farà, e si stanno facendo ovviamente le valutazioni su tutto il resto.

Nella riunione che abbiamo fatto con il comitato, abbiamo anche analizzato la possibilità che il Comune possa eventualmente valutare la possibilità di gestire direttamente l'impianto. Il Comune si è preso il tempo per fare le sue valutazioni e ci sarà tempo per una risposta finale che, se sarà positiva, ci permetterà di avviare un altro tipo di procedura, se sarà negativa invece ci dovrà ancora di più impegnare a far sì che la Monterosa possa dare la migliore risposta anche a questo comprensorio. Però in questa logica che mettiamo al tavolo di lavoro, che è stato composto dopo la risoluzione e al tavolo di lavoro che è aperto con il comitato del Weissmatten, tutti i problemi e cerchiamo di affrontarli uno alla volta, cercando di evitare di fare delle valutazioni che non abbiano poi la possibilità di essere sviluppate con delle azioni concrete da parte di chi dovrà gestire, che sia un nuovo gestore o che sia la società. È questo l'atteggiamento con il quale ci stiamo muovendo e a maggio, come ho detto, ci ritroveremo in particolare con il comitato e la società per fare un'analisi completa di come ha funzionato questa stagione, che è stata molto complicata per tanti comprensori.

Presidente - Per la replica la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Assessore, la prima cosa che le dico è che il sarcasmo sulle competenze è del tutto gratuito e fuori luogo. Io non mi intendo in particolare di impianti da sci e di funivie, come non mi intendo di molte altre questioni che pure ho cercato di seguire e di sollevare in questi anni, per una ragione molto semplice, che è quella che lei ha detto subito dopo, cioè che politicamente bisogna affrontare tutti i temi. Allora nel momento in cui una persona siede qui, forse, nei limiti del possibile, cerca di affrontare vari temi ed è quello che è stato fatto. Ovviamente non con le povere competenze che io possiedo, e credo che molti altri siano nelle stesse condizioni, ma informandosi, chiedendo, cercando di studiare e di approfondire, anche su questioni che riguardano argomenti molto lontani da quelle che sono le mie capacità e la mia formazione.

Detto questo, lei dice che non si è aperta la pista completamente per mancanza di neve.

Questo non è così, perché se è aperta una pista da metà in giù ed è innevata tutta, dall'inizio alla fine, la parte alta ha comunque mantenuto le sue caratteristiche di innevamento che non sono venute meno; è una questione allora di sicurezza, nel senso che non ci sono le dimensioni e i requisiti essenziali. Ma allora se questi requisiti non c'erano, bisognava a monte - perché lì ci sono dei problemi legati anche alla pista e alla sua conformazione, lo sappiamo - fare una scelta. Ma decidere di andare a innevarla tutta e poi aprirla soltanto a metà, e lì c'è anche la questione della seggiovia, vuol dire aver buttato via dei soldi. Lei è andato a fare il sopralluogo, sono andata a vedere anch'io. Ci sono ancora adesso, a bordo pista, delle quantità, dei mucchi di neve accumulati lì, ma che non sono stati utilizzati, come si fa normalmente. Questa decisione, la scelta di aver innevato la pista e poi di non averla aperta, è una delle cose che quel famoso tavolo di cui lei ci parlava sicuramente dovrà affrontare, perché ritengo che dire "no, è una questione di mancanza di neve" non è corretto riguardo alla situazione specifica.

Lei dice che sulla seconda domanda già abbiamo la risposta e lei ha detto che è superata. Io le dico che, con le mie povere competenze, quello che ho visto io dimostra che lì delle protezioni adeguate probabilmente non ci sono ed è anche su quello che io chiedevo, con la terza domanda, se la società ha intenzione per la prossima stagione sciistica di migliorare la fruizione del comprensorio.

Le dico un'altra cosa. Ha fatto riferimento ad azioni su cui noi avremmo in qualche modo boicottato le leggi. Noi abbiamo votato l'ultima legge facendo delle osservazioni e la stessa risoluzione che riguardava i vari comprensori l'avevamo appoggiata. Poi lei mi ha detto che non si può ragionare soltanto nei termini del comprensorio di Weissmatten, c'è tutto un ragionamento più ampio da fare. Io segnalo ed evidenzio una cosa: il comprensorio di Weissmatten è considerato fra quelli minori, ma in realtà siamo in presenza di una situazione che è un po' diversa rispetto a quelle di Estoul, di Antagnod e di altri poli ancora. Si parla dello snowpark che sarà realizzato, eccetera, ma Weissmatten non è soltanto una stazione per famiglie, ha delle caratteristiche simili ad altre realtà sciistiche, ha la stessa esposizione che ha Kranjska Gora per esempio, ha la stessa media altitudine. È una pista che ha delle caratteristiche particolari, e lo stadio intitolato a Leonardo David lo dimostra, ma poi a Gressoney-Saint-Jean ci sono delle infrastrutture che altre località considerate minori non hanno; penso soltanto allo sport house, al fatto che ci sia la piscina, e poi c'è una ricettività sicuramente importante e qualitativamente alta che presenta tutta una serie di atout che vanno valorizzati, anche attraverso una buona offerta sciistica. Dare sostegno e forza alla comunità di Gressoney-Saint-Jean implica una collaborazione più proficua tra la società, gli amministratori e i vari soggetti interessati.

Presidente - A questo punto l'analisi dell'ordine del giorno è concluso ed anche i lavori del Consiglio regionale. Buona giornata.

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La sessione termina ore 12:44.