Oggetto del Consiglio n. 1439 del 6 aprile 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1439/XVI - Interrogazione: "Dimissioni del Direttore dell'Associazione Forte di Bard e ripercussioni sulla gestione del Forte".
Bertin (Presidente) - Punto n. 12 dell'ordine del giorno. Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Come già evidenziato nella seduta del Consiglio del 12 gennaio scorso, all'associazione sono affidate molteplici funzioni tra cui la costituzione di un polo culturale relativo alla montagna, la promozione e attuazione della fruizione pubblica del Forte e dell'area afferente, anche mediante l'organizzazione di mostre, seminari, eventi culturali, la costituzione di un centro di documentazione della cultura montana, l'istituzione di borse di studio per promuovere la ricerca sulla cultura montana. Tali funzioni implicano la gestione dei musei attivi delle Alpi, Prigioni, Ferdinando e, in corso di ristrutturazione, Alpi dei Ragazzi, di spazi espositivi di attività commerciali, di attività di ristorazione alberghiera, un albergo, una caffetteria e un ristorante, degli immobili in concessione di proprietà del Comune di Bard, quattro appartamenti, un ristorante esternalizzato, un hotel da ristrutturare e relativa attività di manutenzione.
L'associazione si è, di conseguenza, dotata di una struttura organizzativa che prevede in posizione apicale la figura di un direttore al quale sono affidate, come previsto dall'articolo 26bis dello statuto, funzioni concernenti sia il programma culturale, sia funzioni di natura gestionale, amministrativa e finanziaria. L'importante rilevanza di queste ultime viene spesso sottovalutata dall'esterno nell'immaginare il ruolo del direttore e il suo carico di lavoro e responsabilità.
La rescissione consensuale del rapporto di lavoro, relativa al contratto individuale di lavoro tra l'Associazione Forte di Bard e il direttore, rientra tra i rapporti privati che intercorrono tra datore di lavoro e dipendente. Ogni rapporto di lavoro instaurato, prevede la possibilità che, entro il termine del periodo di prova, le parti possano recedere dal rapporto. Nella fattispecie il rapporto di lavoro è stato rescisso consensualmente secondo le procedure previste dal contratto di lavoro. In particolare il rapporto tra l'associazione e il direttore rientra tra le attività di gestione di competenza del comitato di indirizzo.
Il fatto che i contratti di lavoro prevedano i periodi di prova è funzionale alla possibilità di interrompere il rapporto, se non sussistano le condizioni di soddisfazione per le parti rispetto ai risultati emersi durante lo svolgimento della prova. Evidentemente sono stati valutati i risultati da entrambe le parti ed entrambe le parti non hanno ritenuto di continuare il loro rapporto di lavoro. La questione è di competenza delle parti.
Nell'immediato l'associazione deve procedere a una nuova selezione pubblica per il conferimento dell'incarico di direttore. In merito l'Associazione ha previsto un bando centrato sull'esperienza professionale di direzione e/o gestione di poli museali e culturali; ridotta la valutazione minima per il superamento del colloquio e attribuito alla commissione il compito di proporre al comitato di indirizzo una terna di candidati. In tal modo si ritiene che il comitato possa individuare il soggetto maggiormente rispondente alle esigenze dell'associazione.
Considerato che la procedura selettiva dovrebbe concludersi in 60-90 giorni e le difficoltà, nonché l'incoerenza di integrare un soggetto esterno, nel frattempo sarà il presidente ad assumersi le funzioni di direttore, anche alla luce della responsabilità derivante dalle attività in capo allo stesso presidente di rappresentante legale e datore di lavoro. Ovviamente questo senza percepire alcun emolumento, come già è avvenuto in passato, e come avviene normalmente in caso di assenza del direttore.
Presidente - Per la replica la consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Naturalmente non entro nelle motivazioni perché, come diceva, sono motivazioni che stanno tra le parti, ma sicuramente il caso delle recenti dimissioni riapre il dibattito su quella figura, su che cosa cerca il Forte. Nella prima selezione si chiedeva, ad esempio, una laurea specialistica, dopodiché, come ha citato, c'è stata un'interpellanza. Nel secondo avviso invece sembrava che questo direttore si occupasse di più di un aspetto amministrativo, perché leggendo il bando si prediligeva questa parte, tant'è che vi era un'apertura anche a lauree di tipo più gestionale, ad esempio giurisprudenza, scienze economiche e via dicendo. Si notava invece in quel caso un'assenza, ad esempio, dell'aspetto più artistico e culturale. Lei ha citato bene l'articolo 26bis, che invece prevede che quel direttore abbia anche quelle funzioni.
Il nuovo bando sembra in qualche modo mettere una pezza rispetto a quello che è avvenuto con il secondo bando, sebbene anche qui vediamo comunque una sorta di confusione che sacrifica un po' le competenze perché, ad esempio, rispetto al colloquio viene posto particolarmente l'accento sulla programmazione, al bilancio e al controllo finanziario, all'organizzazione aziendale e alla gestione delle risorse umane, mentre si parla di conoscenze di patrimonio monumentale culturale italiano, che lei ben sa equivale praticamente ad avere una conoscenza quasi enciclopedica, perché abitualmente si è esperti in parte di quei settori, quindi sembra quasi nuovamente che si prediliga quell'aspetto.
È uscito nel mentre anche un concorso per curatore, quindi anche qui non si comprende bene intanto il perché di quest'uscita contemporanea e perché, se i compiti dell'articolo 26 sono dati al direttore, si fa uscire nello stesso momento quello del ruolo di curatore.
È evidente che l'assenza di un direttore e l'auspicio che lei ci aveva già detto in altri Consigli, cioè quello della divisione fra le due figure, possa essere il modo per valorizzare in questo caso il Forte. Noi ci saremmo aspettati, ad esempio, che nel colloquio finale si chiedesse anche la presentazione di un progetto per la valorizzazione del Forte, in modo che si comprendesse, anche sotto questo punto di vista, quali sono le idee di coloro che si candidano a diventare direttore. Quindi, anche sotto questo punto di vista evidenziare sia l'aspetto gestionale, che però dovrebbe essere scisso, ma soprattutto capire che cosa si vuol fare di quel Forte. Adesso nella nostra attività ispettiva abbiamo chiesto tutta una serie di documenti, ma in questo momento, è vero che è un momento difficile per la questione pandemica, ma ci sembra che abbia perso un po' quella grande importanza che aveva nel panorama culturale già solo una decina di anni fa. Quindi, sicuramente il ruolo del direttore è un ruolo centrale per l'azione del Forte.