Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1438 del 6 aprile 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1438/XVI - Interpellanza: "Revisione del rapporto numerico educatore/bambino e valorizzazione dei servizi per la prima infanzia anche alla luce delle linee pedagogiche per il sistema integrato 0/6 anni".

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Invito i consiglieri a prendere posto. È pervenuta la richiesta di anticipare il punto all'ordine del giorno n. 41, per ragioni di impegni dell'Assessore. Credo che si sia accordato con l'interpellante, pertanto passerei subito al punto n. 41, si tratta di un'interpellanza. Per l'illustrazione la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Ne avevamo già parlato nello scorso Consiglio con un question time e, come avevamo annunciato, ora chiederemo dei dati maggiori all'Assessore. La legge regionale n. 11 del 2006 disciplina il sistema regionale dei servizi socioeducativi per la prima infanzia. Successivamente, con deliberazione della Giunta n. 1564 del 2015, è stato istituito un periodo di sperimentazione di un anno, in cui tra tutte le varie modifiche si prevedeva che il rapporto numerico medio educatore/bambino fosse stabilito in un educatore ogni otto bambini.

Nella risposta dell'Assessore, a seguito della chiusura della fase di emergenza, c'è stato risposto che si vorrebbe tornare a questo rapporto a partire dal primo maggio 2022, ma ha anche esplicitato che il rapporto numerico ottimale fosse quello di 1 a 6. I numeri esplicitati dall'Assessore rispetto ai posti aggiuntivi di cui ha parlato in quel question time però non ci tornano, quindi con quest'interpellanza vogliamo fare un po' di chiarezza e soprattutto capire questa scelta politica che ripercussioni avrà sui posti di lavoro, ma anche sotto il profilo educativo e sotto l'aspetto della qualità del servizio che passa per forza dal rapporto numerico.

Questa scelta, come quella di anticipare l'ingresso nella scuola dell'infanzia, sembra essere in antitesi con il percorso che più volte è stato annunciato in Consiglio regionale, ossia quello del sistema 0/6. Proprio in vista dell'istituzione di quel sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai 6 anni, se questo vuole garantire ai minori accolti un contesto qualitativamente adatto a prendere in carico i bisogni di un'utenza di una fascia di età pedagogica, nonché di sicurezza individuale e di gruppo, chiediamo all'Assessore se intende rivedere il rapporto deliberato in modo sperimentale nel 2015, il dettaglio dei posti che ci aveva comunicato nella scorsa seduta, se si è a conoscenza di amministrazioni che abbiano partecipato al bando del PNRR per la realizzazione di asili nido e servizi integrati, comprese le sezioni primavera, pubblicato con scadenza 31 marzo 2022, e quali siano le intenzioni dell'Amministrazione per valorizzare questo servizio socioeducativo, anche alla luce di quelle linee pedagogiche dello 0/6 di cui parlavo prima.

Presidente - Per la risposta l'assessore Barmasse, ne ha facoltà.

Barmasse (UV) - Grazie consigliera Guichardaz. L'argomento è sicuramente delicato, il problema degli asili nido e il passaggio dall'attuale organizzazione alla 0/6 è un percorso sicuramente complesso, perché va a modificare e cambiare completamente quella che è l'attuale organizzazione. Ci vorrà del tempo e ci vorranno anche dei finanziamenti opportuni. Io ho già più volte detto che questo deve essere comunque l'obiettivo, ma è ovvio che ci deve essere anche un supporto economico dietro queste scelte.

Come avevo già precisato in occasione dell'interrogazione a risposta immediata, presentata come lei ha detto nel corso dell'ultimo Consiglio, l'Amministrazione intende dare priorità in questo momento con le risorse finanziarie disponibili, cioè quello che abbiamo, al finanziamento di nuovi posti aggiuntivi per dare risposta alle numerose famiglie che sono in lista di attesa e che al momento non usufruiscono di tali importanti servizi. Relativamente al rapporto educatore/bambino, viene pertanto confermato il ripristino di quanto previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1564, ovvero il rapporto uno a otto. Sono in corso delle valutazioni e approfondimenti per la gestione del percorso di transizione verso il sistema integrato 0/6 e per la sostenibilità finanziaria dell'eventuale revisione del rapporto numerico tra educatori e bambini, obiettivi che richiedono lo stanziamento di ulteriori e importanti risorse finanziarie che andranno reperite nell'ambito della prossima programmazione regionale.

Per quanto riguarda il dettaglio degli ulteriori 63 posti, la raccolta presso gli enti locali del fabbisogno di posti di asili nido e garderie per l'anno 2022 è ancora in corso, in quanto non hanno ancora risposto tutti gli enti; non abbiamo, quindi, un riscontro complessivo. Il dettaglio di tali richieste suddiviso per territorio e tipologie di servizio verrà indicato nella proposta del piano di azione annuale per la promozione e il sostegno del sistema dei servizi per la prima infanzia, di cui alla legge regionale 19 maggio 2006 n. 11, che sarà sottoposta all'esame della competente Commissione consiliare per il parere previsto.

La terza domanda: se sia a conoscenza di amministrazioni che abbiano partecipato al bando PNRR per la realizzazione di asili nido e servizi integrativi. Io ho una tabella che le faccio avere in cui sono indicati i progetti presentati dagli enti locali per la scadenza del 28 febbraio; successivamente tale scadenza è stata prorogata al 31 marzo, in quanto a livello nazionale i progetti presentati non esaurivano le disponibilità delle risorse complessive. Non si è, però, ancora a conoscenza di eventuali e ulteriori progetti presentati dagli enti locali, quindi il nostro è un dato parziale.

La quarta domanda: quali siano le intenzioni dell'Amministrazione per valorizzare questo servizio socioeducativo, anche alla luce delle linee pedagogiche del sistema integrato 0/6 e degli orientamenti nazionali per i servizi educativi per l'infanzia. Nel 2002 il Consiglio europeo ha fissato l'obiettivo di garantire ad almeno il 33 percento di bambini di età inferiore ai tre anni l'accesso ai servizi socioeducativi. In Italia, la Valle d'Aosta si colloca ai primi posti e al 31 dicembre 2021, anno che ha registrato una contrazione dei posti per effetto delle restrizioni anti-Covid, garantiva l'accesso per i servizi al 36 percento dei bambini. La disponibilità nel bilancio regionale di maggiori risorse per l'anno 2022 e l'intenzione manifestata dagli enti locali di incrementare il numero dei servizi da erogare a favore delle famiglie valdostane, potrebbe consentire già quest'anno il raggiungimento del 40 percento.

Il sistema integrato di educazione e di istruzione, previsto dal decreto legislativo n. 65 del 13 aprile 2017, detto 0/6, garantisce a tutte le bambine e i bambini dalla nascita ai sei anni pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento, per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche, etniche e culturali. Per garantire a tutti i bimbi questa parità di opportunità, si rende necessario gestire un percorso che al termine dovrà assicurare a tutte le famiglie con bimbi di età inferiore ai tre anni il libero accesso gratuito ai servizi di asilo nido, garderie o tata familiare, così come avviene per la scuola primaria. È un percorso impegnativo, di transizione, dall'ambito socioeducativo a quello educativo, che coinvolgerà la Regione con le strutture delle politiche sociali, della pubblica istruzione, delle politiche del lavoro, ma anche gli enti locali e che richiederà, tra l'altro, lo stanziamento di ulteriori e importanti risorse finanziarie.

Presidente - Per la replica la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Grazie Assessore. Naturalmente allora aspetteremo il piano in Commissione, sperando che non arrivi a fine anno come l'anno scorso, perché altrimenti tutte queste analisi difficilmente si potranno fare.

Ha parlato del raggiungimento degli obiettivi, che sicuramente vede la nostra Regione fra quelle virtuose. Lei sa benissimo che però quel raggiungimento degli obiettivi non è così per tutta la parte del territorio: ci sono territori molto virtuosi ed altri molto meno, quindi molto probabilmente le stesse opportunità vanno date ai bambini di ogni territorio.

Naturalmente dai dati che ci fornirà, capiremo anche bene se questo aumento di posti è legato effettivamente a nuove esigenze o se semplicemente andiamo a riempire la capienza totale dei nidi, cioè quella che avevamo limitato a seguito delle norme Covid.

I gestori dei servizi della prima infanzia, in questi primi mesi, hanno fatto un enorme lavoro sia organizzativo che progettuale per mantenere aperti i servizi e contenere sia i contagi che i disagi alle famiglie.

Mi dispiace capire che questa data del primo maggio sembra ormai certa perché, come le dicevo, si andrà sicuramente a licenziare del personale, ma soprattutto a rivedere le attività e gli spazi che sono indispensabili per quei servizi educativi. A parte il ripristino del rapporto, poi non si comprende se varieranno anche le regole organizzative, cioè le strutture possono tornare a piena capienza? I bambini potranno mischiarsi fra gruppi? Le regole sull'igiene, la sanificazione, cambieranno perché, come ben sa, in questo momento, ad esempio, per quello che riguarda i lettini, bisogna cambiare e sanificare giornalmente? Si ritornerà a come era prima o meno? Ci sembra che sotto questo punto di vista la Regione debba fare un po' di chiarezza, se effettivamente si vuole tornare al rapporto 1/8 già dal primo maggio. Se si vuole poi puntare sullo 0/6, non si possono non prendere in considerazione gli aspetti educativi che purtroppo, in tempo di Covid, hanno avuto limitate occasioni di essere valorizzate; già solo lo scambio fra bambini di gruppi e classi diverse sicuramente ha limitato sotto questo punto di vista molto.

Le linee guida pedagogiche per il sistema integrato e gli orientamenti nazionale hanno infine completato il quadro dei documenti del sistema integrato 0/6. Sono documenti che prevedono che nidi e scuole dell'infanzia incrementino la cultura dell'infanzia del territorio in cui si trovano, costruiscano e consolidino l'identità, acquisiscano motivazioni ad apprendere e successivamente le competenze. Apprendiamo con piacere che, ad esempio, il Comune di Jovençan in questo senso andrà già per il prossimo anno scolastico a prevedere un polo dell'infanzia, quindi sicuramente una buona notizia che potrà magari anche dipanare quei dubbi che diversi insegnanti, soprattutto della scuola dell'infanzia, in questo momento hanno.

Capisco che il percorso non sia semplice, quello che auspico è che sia quanto più condiviso e soprattutto che si tenga conto che il rapporto numerico incide moltissimo sulla qualità. Poi immagino che sia assolutamente a conoscenza anche rispetto al costo dei gestori: naturalmente, sotto questo punto di vista gli aumenti che abbiamo avuto tutti li hanno avuti anche loro, non solo per gli asili nido ma immagino anche per gli altri servizi, sono cose che l'Amministrazione dovrà in qualche modo fronteggiare.