Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1426 del 6 aprile 2022 - Resoconto

OBJET N° 1426/XVI - Communications du Président du Conseil.

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 35 consiglieri possiamo iniziare i lavori del Consiglio. In apertura di questa adunanza, tengo a esprimere, a nome mio personale e del Consiglio tutto, le nostre più sentite condoglianze all'assessore Jean-Pierre Guichardaz per i lutti che lo hanno colpito in questi giorni, e in particolare per la scomparsa di sua mamma.

La nostra vicinanza va anche alle famiglie dell'Ami de la Vallée d'Aoste Franco Oberti e del Chevalier de l'Autonomie Giuseppe Bosonin. Franco Oberti, imprenditore di Alessandria, cittadino onorario di Valtournenche, aveva contribuito alla realizzazione della "Casa delle Guide" a Breuil-Cervinia. Lo abbiamo incontrato a Palazzo regionale a febbraio scorso, consegnandogli l'onorificenza di Ami de la Vallée d'Aoste, che gli è stata attribuita nel 2021 per il suo grande amore per le nostre montagne. Giuseppe Bosonin, anch'esso insignito nel 2021, non aveva potuto partecipare alla cerimonia dello scorso 27 febbraio, ma ci aveva rappresentato la sua emozione in una lettera che suo nipote aveva letto in sala. Bosonin è stato un esempio per la Valle d'Aosta, un grande lavoratore che si è affermato come imprenditore.

Lascio la parola ai colleghi se vogliono intervenire. Consigliere Cretier.

Cretier (FP-PD) - Ho avuto il piacere di conoscere Joseph, ovvero Bosonin Giuseppe, Chevalier de l'Autonomie, nella mia professione presso l'Assessorato agricoltura. Durante una visita con un gruppo di francesi, presentò orgogliosamente la sua attività, la sua esperienza, in tema di distribuzione del liquame zootecnico, la fertirrigazione, mettendo insieme l'attenzione all'ambiente, l'uso della tecnologia al servizio dell'uomo e un'impiantistica per sopperire in uno dei tanti lavori difficili, realizzando un impianto dimensionato al suo mayen. Un'invenzione unica nel settore, in modo da rendere più agevole il lavoro in zona a forte pendenza, incrementando la produzione del pascolo anche a monte della stalla e della classica concimaia. Le esperienze industriali Joseph voleva adattarle al settore agricolo, era un uomo aperto alle innovazioni, dichiarato socialista della prima ora, immaginava che per certe operazioni ripetute, logoranti e faticose, le macchine potevano pur sempre sostituire gli operai, che potevano comunque seguire attentamente le operazioni meccaniche di precisione nella sua officina. Un uomo dell'industria valdostana, un piccolo imprenditore sul modello di Adriano Olivetti, si era costruito un'attività tutta particolare nel campo della tecnologia di precisione, per quel tempo. Anche la Svizzera era incuriosita e attenta alla sua unica lavorazione messa in campo.

Tra noi nacque un rapporto di fiducia che andava oltre la politica. Da parte sua l'esperienza di vita vissuta, prima come impiegato in Francia, poi rientrato al paese natio Donnas, con una visione specifica del mondo del lavoro, rispettoso dell'uomo, della sua formazione e della sua previdenza. Sempre disponibile finché la salute l'ha accompagnato, salendo la strada verso Staffal, il suo Paradiso; buon viaggio Joseph. A tutta la famiglia e alle sue figlie vadano le nostre più sincere condoglianze. Joseph lascia un grande vuoto nella comunità di Donnas.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Anche noi ci uniamo alle sentite condoglianze alla famiglia dell'Assessore e alle famiglie coinvolte in questi lutti.

Mi sia concesso, Presidente, di ricordare, a nome del gruppo consiliare e del coordinamento di Forza Italia, la giovane guida alpina nella società delle Guide di Valgrisenche, Philippe Favre, prematuramente scomparso il 24 marzo scorso per un terribile quanto fatale incidente di volo in parapendio. Philippe era un professionista della montagna, un ragazzo per bene, una di quelle persone che lasciano il segno. E Philippe il segno lo ha lasciato sui pendii che amava e che era solito frequentare, così come amava volare, sempre alla ricerca di nuove sfide in nome di una libertà che soltanto le nostre montagne sanno regalare.

Abbiamo pensato sovente, credo tutti noi che siamo genitori, alla drammaticità che vive una famiglia nel perdere un ragazzo di 41 anni, nel pieno della sua vita, delle sue energie e dei suoi affetti. Per il vuoto che lascia Philippe, alla famiglia Favre Boson inviamo le più sentite condoglianze da parte del mio gruppo e mi auguro da tutti i consiglieri.

Presidente - Vi comunico che il 30 marzo, la Giunta regionale ha depositato due disegni di legge. Misure urgenti per l'esame di Stato e le prove di conoscenza linguistica negli istituti di istruzione secondaria e altre disposizioni sulle graduatorie dei concorsi ordinari per il reclutamento del personale docente (assegnato alla V Commissione); primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2022/2024 (assegnato alla II Commissione).

Sempre il 30 marzo, la Giunta ha anche presentato il bilancio al 31 dicembre 2021 della gestione straordinaria della Casa da Gioco di Saint-Vincent in liquidazione, a norma della legge regionale 88 del 1993; è stato assegnato alla IV Commissione.

Nella Conferenza dei Capigruppo di ieri è stato convenuto di abbinare la discussione dei seguenti punti: 8 e 18, riguardanti i profughi ucraini; 10 e 25, riguardanti la presenza del lupo; 12 e 28, Forte di Bard.

Il 29 marzo, l'Ufficio di Presidenza ha approvato il trasferimento di 36 mila euro da destinare al fondo per l'emergenza ucraina, così come convenuto in Conferenza dei Capigruppo. La somma, derivante dalla rinuncia ai contributi dei gruppi consiliari e dalle autoriduzioni volontarie delle indennità dei consiglieri del mese di marzo, oltre a quelli già accantonati dal mese di gennaio, è stata versata alla Fondazione Comunitaria della Valle d'Aosta.

Giovedì e venerdì scorso, ho partecipato a Torino all'Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali durante la quale ho illustrato la risoluzione, approvata da questo Consiglio nell'ultima adunanza, riguardante le prospettive dell'Unione europea, invitando i colleghi a considerare l'appello per un ruolo attivo delle autonomie regionali nell'ordinamento comunitario.

Lundi 4 avril, j'ai participé à Monaco à la Conférence des Présidents de la Région Europe de l'Assemblée parlementaire de la francophonie. Nous avons écouté le Président de la Rada, le Parlement d'Ukraine, et deux parlementaires qui ont fait un rapport sur la situation dans leur Pays.

Infine, vi informo che il 4 aprile i consiglieri Pierluigi Marquis e Mauro Baccega hanno comunicato di fuoriuscire rispettivamente dal gruppo Stella Alpina e dal gruppo misto e di costituire il gruppo Forza Italia. Capogruppo è il consigliere Marquis e Vice Capogruppo il consigliere Baccega. Capogruppo di Stella Alpina è il consigliere Carlo Marzi.

La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di aprire una discussione su questo aspetto, concedendo cinque minuti per gruppo. Consigliere Marquis ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Come lei ha preannunciato, ho aderito negli scorsi giorni a Forza Italia e costituito, insieme al collega Baccega, il gruppo consiliare di Forza Italia in Consiglio regionale. Ovviamente questa è una scelta che consegue al passo che ho fatto di aver superato l'esperienza in Stella Alpina. Un'esperienza che mi ha visto fare questo percorso sin dalla nascita del movimento, dal 2001, un movimento a cui ho dato molto, ho sempre creduto e sono stato ispirato ai valori che io condivido; i valori liberali, moderati, europeisti, gli stessi valori che condivide con Forza Italia, ma un movimento che ha sempre operato su base regionale, a differenza di Forza Italia che è un partito che opera con un respiro sullo stato nazionale ed europeo.

Le ragioni che mi hanno fatto fare questo passo sono diverse. Credo che l'opinione pubblica debba conoscere quali sono le ragioni che ispirano i politici nel fare anche dei passaggi difficili nella vita. In questo caso credo che il mio passaggio corrisponda alla coerenza delle mie idee, alla coerenza dei miei ideali. Non avrei potuto fare diversamente, il movimento ha perso l'equidistanza che ha sempre avuto rispetto alle collocazioni nazionali, perché è stato sempre un contenitore in cui hanno convissuto delle sensibilità diverse, quando ci si riferisce alle problematiche di scala nazionale. Oggi non è più così, è stata persa quest'equidistanza e quindi ho ritenuto di dovere fare un passaggio per fare chiarezza e, come dicevo prima, per dare coerenza ai miei ideali.

L'altro grande motivo è che credo che oggi non si possa vivere nell'isolamento; è un problema questo che va, secondo me, considerato in quest'aula. Viviamo problemi complessi. I problemi complessi richiedono di essere affrontati su livelli diversi, multilivello, e quindi non si può fare a meno di avere una rete relazionale con l'Italia e con l'Europa. Credo che l'isolamento non aiuti e che questa sia una delle difficoltà maggiori che oggi la Valle d'Aosta ha ad affrontare le grosse tematiche che è chiamata a gestire; parlo del Piano nazionale di riforma e resilienza, della pandemia, della transizione energetica, di tutta la programmazione europea e del rilancio dell'economia che si affrontare.

Tutto questo richiede delle riforme, richiede delle collaborazioni con lo Stato. Abbiamo avuto modo in quest'aula, da parte di tanti, di sentire l'espressione della preoccupazione per la difficoltà del rapporto con lo Stato e io credo che bisogna cementificare questo rapporto, migliorarlo, incrementare le relazioni, perché diversamente la Valle d'Aosta avrà difficoltà a uscire da questa situazione di grande difficoltà che sta vivendo. Pertanto, condividendo gli stessi valori, ritengo che sia molto più utile alla Valle d'Aosta poter offrire il mio contributo da questo nuovo ruolo e con questo nuovo posizionamento.

È del tutto evidente che un posizionamento politico nuovo comporta anche un riposizionamento in Consiglio regionale. Oggi Forza Italia, che ha costituito il gruppo, si trova collocata all'opposizione, dall'opposizione fornirà tutti i contributi possibili per poter gestire e dare alla Valle d'Aosta soluzione ai suoi problemi, problemi complessi, e lo farà con la moderatezza che ci appartiene, ma con grande risoluzione, con grande serietà.

Credo che sia più che mai oggi importante affrontare il problema della crisi politica. Una crisi politica che nasce da lontano, che nasce dal maggio scorso, quando ci sono state le dimissioni dell'assessora Minelli, che ancora oggi non ha trovato soluzione. Spero che questo passaggio, che è di grande responsabilità, possa ispirare anche la conclusione e l'affrontare veramente in modo concreto la definizione di questa crisi, perché siamo chiamati a gestire delle emergenze che non possono aspettare. Anche oggi vediamo sul giornale quali sono i problemi della sanità, della salute di tutti i valdostani, quindi credo che non possiamo fare a meno di dare forza al Governo, di dare forza a quest'aula, per risolvere queste problematiche che sono sentite più di ogni altra dalla gente valdostana. La politica ha una grossa responsabilità sotto questo profilo e ritengo che bisogna anche riflettere sul ruolo del Consiglio e dei consiglieri regionali e sull'apporto che possono dare per far uscire la Valle d'Aosta da questa soluzione. Qui c'è bisogno di tutti, perché credo che la risposta attuale sia insufficiente alle problematiche che siamo chiamati a gestire.

Presidente - Altri vogliono intervenire su questo punto? Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Intervengo su questo punto perché riteniamo, come gruppo, che sia un passaggio assolutamente importante e fondamentale per questa consiliatura. Abbiamo fatto alcune valutazioni e riteniamo che questo sia soltanto l'ultimo passaggio di un percorso che è iniziato in realtà ben prima di questa data. È un percorso che è iniziato dal momento in cui un assessore e un presidente di Commissione hanno dato le proprie dimissioni, hanno quindi ridotto quelli che erano i ranghi dell'allora maggioranza, con tutte quelle che poi sono state le reazioni che abbiamo potuto vedere in aula e fuori.

Prendiamo atto di questo passaggio che sicuramente solleva numerose incognite e problemi. Per esempio, banalmente problemi regolamentari mai risolti: uno su tutti, ci troviamo a dover ricostituire le Commissioni. Ci troviamo ad avere una sorta di aporia che il Regolamento ci offre ogni volta che ci troviamo di fronte a questa criticità, ovvero ogni consigliere deve avere una Commissione assegnata, ma ci sono tutti i consiglieri di opposizione che sono già assegnati a una Commissione, quindi bisognerà rivedere la composizione delle Commissioni e non sarà sicuramente un processo breve.

Dopodiché, quello che è accaduto sicuramente è che nei mesi passati abbiamo ascoltato delle necessità e dei programmi, ci sono stati portati all'attenzione all'interno di quest'aula, oltre che, come abbiamo visto anche in questi ultimi giorni, dei passaggi molto complessi che sono sicuramente fondamentali, come diceva il collega Marquis, per la nostra regione e per i valdostani, e che sono però, lo possiamo vedere banalmente leggendo il programma di questa maggioranza, difficilmente realizzabili con maggioranze ancorché risicate.

Prendiamo atto che mai come oggi ci sia bisogno e ci sia necessità di una maggioranza che abbia una stabilità. Sono state evocate governabilità e stabilità più volte in questi giorni, quindi una maggioranza che abbia i numeri solidi e stabili per realizzare quello che è stato prospettato.

Abbiamo preso atto anche delle dichiarazioni che in questi giorni si sono susseguite sugli organi di informazione. Abbiamo visto che la maggioranza stessa ha dichiarato che è necessario aprire un confronto politico per valutare se esistano possibilità di maggiore governabilità della Regione. Abbiamo apprezzato soprattutto le parole che oggi sono state ripetute dal collega Marquis, che ringraziamo, il quale ha detto una cosa fondamentale: "Spero che la mia scelta acceleri la soluzione della crisi politica e che sia uno stimolo e non certo un ostacolo".

A fronte di questa serie di valutazioni, ritenendo che, se si apre un periodo di incertezza, sia anche abbastanza difficile e incerto rivolgersi a chi oggi interpreta alcune posizioni di Governo con le iniziative, riteniamo che sia fin troppo facile o fin troppo inutile produrci in una serie di iniziative che chiaramente abbiamo presentato, sulle quali potremmo banalmente evocare il voto segreto e potremmo eventualmente vedere chi risponde o chi no. A fronte di questo e in maniera assolutamente responsabile e costruttiva, ma volendo capire dove andrà e quale sarà la soluzione di questa crisi, a nome del gruppo Lega Vallée d'Aoste annuncio il ritiro di tutte le iniziative a nostra prima firma.

Presidente - Qualcun altro intende prendere la parola? Assessore Marzi ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Ritengo sia assolutamente opportuno, da un punto di vista politico, che la Stella Alpina si esprima non soltanto rispetto a questioni che sono state ampiamente dibattute nell'ultimo semestre negli organismi che competono a un movimento, quindi negli organismi che sono in seno alla Stella Alpina, perché questo sarebbe assolutamente fuori luogo sia per l'aula consiliare, sia soprattutto per i principali e già avvenuti interventi sia del collega Marquis che del collega Manfrin. Siccome sono state date delle connotazioni agli interventi fatti correttamente di matrice politica e prospettica, è a mio avviso giusto non intervenire su aspetti più di natura personale e, ripeto, giustamente di matrice politica inseriti in un lunghissimo dibattito che ha riguardato l'ultimo semestre, rispetto a posizionamenti che il collega Marquis ha ampiamente e, secondo me in maniera più che esaustiva, già rappresentato. Quello che secondo me invece è corretto rappresentare è quanto di fatto, in termini politici, consta negli ultimi diciotto mesi. Non vorrei, perché chi mi conosce sa che purtroppo tendo a passare per una persona mediamente intelligente, ma in realtà sono principalmente dotato di memoria, non vorrei iniziare con una serie di Annales che ripercorrono quanto avvenuto nel 2020, e di conseguenza le elezioni regionali che per la prima volta con preferenza unica sono arrivate nel settembre del 2020, tra l'altro in un anno molto delicato perché il Consiglio Valle, per la prima volta nella sua storia, per motivi politici, si era concluso il 14 febbraio dello stesso anno e nell'autunno dell'anno stesso si andò a elezioni, dopo un primo lockdown, in concomitanza tra, se non erro, quasi cinquanta Comuni valdostani e poi le elezioni regionali. In quell'occasione una lista di matrice autonomista arrivò a conseguire un risultato elettorale che la posizionò al secondo posto tra le liste autonomiste di quell'elezione. Conseguentemente, nel mese susseguente, si arrivò a definire un programma di governo e, di conseguenza, anche una partecipazione al Governo stesso con tutto quello che, sia in termini di apporto al programma di Governo che poi dopo all'impegno che si è appunto portato avanti, ha fatto sì che nei successivi diciotto mesi si siano dovute fare una serie di scelte molto difficili.

Questi ultimi diciotto mesi sono uno stranissimo incastro, perché non c'è bisogno che racconti al Consiglio Valle: non più tardi di ieri in Conferenza dei Capigruppo un collega ha chiesto di poter ricominciare a parlare in piedi, stiamo oramai da diciotto mesi facendo politica seduti e, a livello di vita privata e sociale, di fatto abbiamo dovuto tutti quanti noi limitare i contatti umani. La politica, prima di tutto, parte dai contatti umani, per cui gli ultimi diciotto mesi è stato complesso per un Governo portare avanti un momento molto delicato della storia mondiale, nazionale e regionale; è stato complesso per questo Consiglio cercare di rispettare un momento così delicato per una regione che tanto ha dato a una pandemia mondiale e non l'ultimo, quando sembrava che finalmente stessimo uscendo da una situazione di crisi pandemica, ci siamo trovati con una "meravigliosa" prima reale guerra in mezzo all'Europa del XXI secolo, che di fatto sta aumentando e, se possibile, rendendo ancora più complesso un quadro generale.

Per questo motivo, indipendentemente da tutto quanto accaduto all'interno degli organismi della Stella Alpina, noi abbiamo fatto una scelta politica molto sofferta, una scelta politica dibattuta, di restare coerenti alle scelte fatte in un momento molto delicato per la storia politica amministrativa della Valle d'Aosta, cioè quella, di fatto, di continuare a essere leali rispetto ad un Governo che si trova, in un momento delicatissimo della storia della Valle d'Aosta, a dovere fare fronte a tutta una serie di situazioni molto, molto, molto probabilmente maggiori in termini di responsabilità sulle spalle di molti di noi. Però possiamo anche assolutamente prendere atto, e quindi noterete che guardo al futuro, rispetto al fatto che sicuramente da quasi undici mesi ci troviamo in una crisi politica che a tutti gli effetti richiede a tutto quanto il Consiglio, per l'ennesima volta, di lanciare il cuore oltre l'ostacolo e di guardare alla Valle d'Aosta.

Per cui la scelta che la Stella Alpina ha fatto, e concludo, è stata quella prima di tutto di guardare alla Valle d'Aosta e, nel guardare alla Valle d'Aosta, di continuare ad assumersi le responsabilità che in maniera coerente ha portato in essere diciotto mesi fa. Se diciotto mesi fa abbiamo fatto la scelta di governare la Valle d'Aosta in un momento delicato, visto che a tutti gli effetti la situazione - come ho appena finito di rappresentare - non si è semplificata ma si è complicata, in piena coerenza abbiamo fatto la scelta di continuare a credere nel fatto che fare politica sia dibattito, ma sia anche umiltà e assumersi responsabilità.

Presidente - Consigliere Carrel ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Non voglio addentrarmi in analisi politiche, che sono già state affrontate dai colleghi, ma questa maggioranza che si è insediata con il supporto di ventuno consiglieri, almeno sulla carta, ora per varie vicissitudini si trova con diciotto consiglieri, una V Commissione senza presidente. Ce ne rendiamo conto leggendo La Stampa di oggi che questo è un grande problema, ma non solo leggendo La Stampa di oggi, perché molti valdostani hanno avuto necessità di recarsi in ospedale negli ultimi mesi e se ne sono resi conto sulla loro pelle. Un assessorato ad interim del Presidente, da più di dieci mesi, quasi ormai undici, e dopo le parole del collega Marquis anche senza la maggioranza in alcune Commissioni permanenti.

Come gruppo consiliare sin dall'inizio di questa legislatura credo che abbiamo tenuto un comportamento che può essere definito coerente e corretto e, seppur nel nostro ruolo, anche costruttivo. Siamo stati coerenti quando abbiamo discusso e votato dell'Ospedale Parini, siamo stati propositivi e costruttivi quando si è trattato di parlare degli aiuti alle famiglie e alle imprese messe duramente in difficoltà dalle misure anti-Covid, ma anche quando abbiamo trattato dei temi legati ai giovani agricoltori e all'agricoltura, che non possiamo dimenticare è il vero motore della nostra economia, in quanto è l'attività che valorizza e tutela il nostro territorio e le nostre montagne. Siamo stati costruttivi quando abbiamo parlato di scuola, dei problemi legati al corpo docenti, del caro autostrade, del caro energia, dei vigili del fuoco e dei nostri tunnel. Infine, siamo stati costruttivi, anche se spesso inascoltati, quando abbiamo trattato per più e più volte il tema a noi più caro, quello delle concessioni idroelettriche e del futuro di CVA.

Il nostro comportamento, legato sicuramente alla situazione che ha ben rappresentato anche l'assessore Marzi poc'anzi, che ha visto la nostra regione e tutti valdostani essere messi in ginocchio, è sicuramente legato a una scelta politica chiara e definita già nel nostro nome, "Per l'Autonomia" e non contro qualcosa o qualcuno. Continuando con questo atteggiamento e, vista la situazione che è venuta a crearsi, anche come gruppo Pour l'Autonomie abbiamo deciso di ritirare tutte le nostre iniziative che avremmo discusso in questo Consiglio regionale, con un unico obiettivo, quello di velocizzare i tempi di risoluzione di questa crisi, nel pieno rispetto di quest'aula e dei valdostani. I valdostani che hanno bisogno di un Governo, di un programma e di un'azione amministrativa chiara e definita.

Vogliamo chiudere questo breve intervento dicendo chiaramente che spesso sentiamo parlare di governabilità, ma dobbiamo avere chiaro e in mente che governabilità c'è esclusivamente se chi governa ha fatto chiarezza, ha degli obiettivi condivisi e un comportamento coerente e corretto. In caso contrario il termine "governabilità" rimane un modo come tanti per non assumersi le proprie responsabilità.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Le elezioni del settembre 2020 avevano evidenziato una marcata domanda dell'elettorato di cambiamento, facendo arretrare significativamente i gruppi autonomisti. Subito dopo tale elezione, come PCP avevamo chiesto di fare un'operazione di rinnovamento, con un Presidente nuovo, una Giunta con nuovi apporti, una maggioranza autonomista e progressista e soprattutto un programma qualificato a cui avevamo lavorato con serietà per tre settimane e che, alla fine, era stato concordato. Le premesse erano positive, la prospettiva, quella di un Governo, per l'intera legislatura.

Purtroppo sono bastati un paio di mesi e subito sono comparsi atteggiamenti in contrasto con le intese. Nella riunione di tutta la maggioranza e delle forze politiche del 21 gennaio 2021, fatta nella sede di Stella Alpina, ci siamo sentiti dire che il programma non era un totem e che andava rivisto. La crisi che stiamo vivendo nasce da lì, da quella data, dal 21 gennaio 2021, e il consigliere Marquis ben lo sa. Nasce da quella incoerenza programmatica teorizzata e praticata, dall'abbandono della strada progressista per ritornare al conservatorismo di vecchia data e anche al rifiuto del confronto, dalla volontà di non affrontare in modo innovativo nodi decisivi, come il futuro dell'ospedale e della sanità valdostana, la tutela delle risorse ambientali, le scelte sui trasporti, la riforma del sistema elettorale e altri temi che ben conosciamo e che sono stati oggetto del documento di verifica programmatica su cui avremmo voluto confrontarci. Dopo mesi di silenzio, una verifica programmatica mai fatta, abbiamo assistito ad annunci di revisione, tagliandi, individuazione di perimetri a geometrie variabili, ma con un'assenza totale della linea politica; tutto questo mentre crolla la sanità, cresce la povertà e diminuiscono i servizi sociali. Insomma, una grave incapacità ad affrontare i temi centrali e nessuna visione per il futuro della Valle d'Aosta.

L'uscita di Marquis segna lo sgretolamento degli autonomisti ed è la prova evidente che non c'era nessun blocco autonomista e che i problemi che noi abbiamo evidenziato dall'inizio erano veri e non serviva a nulla mascherarli. Anche il Consigliere stesso, nelle dichiarazioni di questi giorni, ha parlato di appiattimento della linea politica, in particolare nel corso dell'ultimo anno, e spesso con lui mi è capitato di confrontarmi proprio su questo, anche in quest'ultimo anno. Abbandonare un movimento dopo ventuno anni di militanza sarà sicuramente stata una scelta dolorosa, e ben lo capisco. Stella Alpina non perderà sicuramente un importante esponente, ma anche quel ruolo che si era conquistata in tanti anni di governo e quell'elettorato moderato e liberale che il consigliere rappresenta.

Il PD, sempre più appiattito sulle posizioni dell'Union Valdôtaine e sempre più spostato al centro, ha voluto abbandonare quel programma innovatore e progressista faticosamente ottenuto e che avrebbe dato risposte. Questa maggioranza diventa sempre meno autonomista e per nulla progressista. È triste che manchi la consapevolezza che occorre cambiare, a partire dal sistema elettorale che non favorisce la stabilità e non consente attualmente agli elettori di scegliere un presidente, una maggioranza ed un programma che durino per cinque anni.

La priorità e l'invito che facciamo a tutte le forze politiche e a tutta la cittadinanza è un impegno forte, perché il necessario cambiamento del sistema elettorale avvenga rapidamente. Si può fare in un paio di mesi e già solo la prospettiva di un sistema nuovo imporrebbe a tutte le forze politiche un comportamento più virtuoso. Senza questo cambiamento ci trascineremo da una crisi all'altra e la popolazione non potrà che assistere disgustata a un deprimente spettacolo, mentre abbiamo la possibilità di dare al popolo valdostano la possibilità di decidere e di contare veramente.

Presidente - Consigliere Cretier ne ha facoltà.

Cretier (FP-PD) - A intervenire alla fine, a volte si rischia di ripetere alcuni concetti, però mi sembra il caso di farlo. A settembre 2020 erano presenti dodici liste, ma solo sei hanno superato il quorum; una certa semplificazione voluta dagli elettori. Ora siamo nuovamente in nove gruppi e da oggi una forza politica bocciata dagli elettori torna in Consiglio con i voti di elettori che hanno votato per liste con collocazione diversa. Definirlo un rebus è motivato, ma permesso da leggi blande, tanto che a Roma qualcuno ha già cambiato sette volte casacca. Nato dalle elezioni l'attuale arco consiliare era ristretto e dopo scelte discutibili ci troviamo con il nuovo gruppo di Forza Italia, rappresentato in Consiglio da esponenti con un passato politicamente travagliato.

Per quanto riguarda la maggioranza è passata da ventuno a diciotto; credo che in questa fase vada evidenziato che diciotto è il minimo per dirsi maggioranza, ma comunque è maggioranza e qualcuno l'ha abbandonata irresponsabilmente. Io credo che la fretta non dia buoni consigli. Ognuno è titolato a fare delle scelte, a volte per opportunismo politico, a volte per responsabilità, a volte per esperienza; decidete voi l'ordine di importanza.

Noi, come gruppo Federalisti Progressisti-Partito Democratico, fino a oggi non abbiamo staccato la spina, come avrebbe voluto il PCP. Pensando sempre al tema della fretta, abbiamo detto no all'improvvisazione notturna del 13 maggio 2021.

Ho letto di un certo immobilismo e non siamo d'accordo. L'impegno concreto e prolungato in pandemia e ora in guerra nel continente europeo stanno producendo una crisi strisciante che blocca la flessibile ripresa. Non decolla l'economia interna e i mercati esteri sono paralizzati, non ci sono forniture adeguate di materie prime da cui dipendiamo fortemente. Come maggioranza abbiamo cercato di far fronte con i mezzi a disposizione e con il bilancio impegnato a reperire ulteriori risorse.

Ho letto ed è stato dichiarato: un appiattimento della politica. Non sono nuovamente d'accordo, non ho visto l'azione propositiva concreta e trasparente di tutti, ho visto piuttosto degli attacchi prolungati a minare la stabilità della maggioranza. Ho visto piuttosto una vecchia politica emergere. Ho sentito ripetutamente "Io" al posto del "Noi", "Quello che ho fatto" al posto di "Quello che faremo". È meglio pensare al futuro, poiché certe scelte scellerate, secondo me, costano molto, troppo, ai cittadini. Retorica? Forse sì, ma retorica reale. Auguri Valle d'Aosta.

Presidente - Altri vogliono intervenire? Consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Parliamo di una crisi che è aperta da oltre un anno, che è la conseguenza di comportamenti sicuramente tenuti dopo le elezioni del 2020, soprattutto durante le trattative, quando i veti erano all'ordine del giorno: quello sì, quello non lo vogliamo, quell'altro nemmeno, proviamo con quelli. È chiaro che poi, senza parlare di programmi, è venuta fuori quella coalizione che si è presentata con quella sorta di programmi.

È una crisi che è figlia della peggiore legge elettorale che mai sia stata concepita e votata nell'aula del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Un sistema proporzionale, collega Cretier, dove Forza Italia ha preso 3700 voti, un terzo dei voti del PCP, dove il PCP ha sette consiglieri, Forza Italia nemmeno uno. Questa è la conseguenza di un percorso piuttosto arduo che va sicuramente riformato.

Lo avevo detto fin dall'inizio di questa legislatura, quando avevo sostenuto, insieme ai colleghi di Pour l'Autonomie, che si era costituita una maggioranza che molto presto si sarebbe incagliata, e lo ha fatto molto presto, difatti. Sono certamente note le baruffe che hanno portato alle dimissioni dell'allora assessora Minelli: era il 26 maggio 2021, è stato detto, solo otto mesi dopo le elezioni regionali. E poi ancora il lungo periodo di stallo che ne è conseguito nell'ulteriore confronto, tutto legato alla sinistra, dove PD e PCP dovevano combattere per l'affermazione di chi doveva avere il simbolo: questo è anche noto. Un periodo di stallo che in una fase di emergenza sanitaria ed economica come quella che si stava vivendo, che forse non è finita, ha certamente portato lo scontento anche tra molti altri consiglieri. . .

Presidente - Consigliere...

Baccega (FI) - Mi dia cinque minuti, Presidente!

Presidente - No...

Baccega (FI) - L'intervento del collega Marquis era legato alla sua posizione personale, il gruppo parla per effetto mio dal punto di vista politico. Me lo conceda, Presidente, mi sembra corretto!

Voci fuori microfono

Presidente - Prosegua.

Baccega (FI) - Ringrazio i colleghi davvero sentitamente, perché il momento è sicuramente importante.

Ricordate quando avevamo ancora sottolineato, rispetto al vostro programma di legislatura, che la strategia di attribuzione delle deleghe e della costituzione delle strutture sarebbe stata messa fortemente in difficoltà e che erano tante le distanze che all'interno di quella maggioranza vi dividevano, e sono venute fuori tutte in questo percorso di diciotto mesi: trasporti, gestione delle acque, tematiche ambientali, piano dei rifiuti, collegamenti intervallivi, l'ampliamento dell'Ospedale Parini con il nuovo ospedale a est; e poi si sono aggiunte le problematiche legate a scelte in sanità, ai servizi sociali, il totale abbandono dell'edilizia residenziale pubblica sulla quale il PD non dice assolutamente nulla in questo periodo.

Avevo detto: "tante altre bucce di banana si sono incontrate in questo percorso"; lo ha commentato nei giorni scorsi anche il presidente del CPEL. Lo avevamo detto con parole chiare: una maggioranza esageratamente esposta a sinistra, ma di quella sinistra che faccio davvero fatica a riconoscere. Proprio in questi giorni mi è stato ricordato in una riunione con la Stella Alpina, proprio dal suo segretario e assessore, che ha affermato: "Noi siamo di sinistra"; non so se è la Stella Alpina o è Italia Viva, però di fatto questa è un'affermazione che mi ha fatto anche pensare.

Ora da qualche parte si cerca di attribuire al consigliere di Forza Italia Pierluigi Marquis la responsabilità di questa crisi; nemmeno per sogno! Lo ha detto chiaramente Marquis, non ne poteva più di stare in un contesto in cui guardava semplicemente quello che stava avvenendo.

Il gruppo che si è costituito e che si chiama Forza Italia, partito nazionale, facente parte del governo Draghi, si colloca al centro del centrodestra e chiede di dare una svolta, che consenta alla Valle d'Aosta di lavorare nel contesto di una ritrovata stabilità e acceleri il suo percorso di uscita dalla crisi. Lo dico ancora una volta con chiarezza: non siamo a caccia di poltrone, come ha avuto l'ardire di scrivere qualcuno, ma vogliamo un cambio sostanziale di paradigma, perché siamo in grado di contribuire a costruire un nuovo progetto di rilancio per le imprese, per gli operatori commerciali e per le famiglie. Abbiamo esperienza, abbiamo capacità, abbiamo gran voglia di lavorare, lo abbiamo sempre dimostrato, per far star bene la Valle d'Aosta e per i suoi abitanti.

Se invece, colleghi, siamo antipatici o se dobbiamo essere puniti per essere diventati noi stessi e per le nostre scelte libere e liberali, allora fate voi: siete diciotto, siete una maggioranza.

Anche noi, per risolvere il problema politico, ritiriamo tutte le nostre attività ispettive. Le ritiriamo tenuto conto che c'era quella mozione importante sulle liste d'attesa che, posizionata di nuovo al cinquantunesimo posto dell'ordine del giorno, evidentemente in questo Consiglio non sarebbe stata dibattuta e sarebbe andata al successivo. Quindi, per la terza volta chiediamo di riscriverla, insieme agli altri provvedimenti, e quindi questa volta sarà all'inizio per Regolamento. Grazie, colleghi, per il tempo che mi è stato concesso.

Presidente - Consigliere Chatrian ne ha facoltà.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Abbiamo ascoltato attentamente gli interventi, soprattutto quello del collega Marquis. Se posso sintetizzare il suo intervento, sicuramente ci darà la possibilità di accelerare, di trovare delle soluzioni a questa crisi; questo sicuramente. Nel suo riposizionarsi, e quindi nell'abbandonare questa maggioranza, ci obbligherà obtorto collo ad accelerare e a trovare delle soluzioni per governare questa Regione in un momento difficile.

Qualche considerazione. Oggi è il giorno delle pagelle: qualcuno ha preso 3, qualcuno ha preso 4; semplificando il quadro, ci si riempie la bocca di essere innovatori, di fare delle scelte ambientali, di fare delle scelte epocali. Sicuramente tutto non è stato fatto, qualcosa è stato fatto, delle scelte strategiche sono state fatte dopo sette anni, poi qualcuno può essere anche non d'accordo, vedi l'ospedale; è stata fatta la scelta ma non è sufficiente, la scelta politica è stata fatta ma poi dovremo avere la capacità e la robustezza di dare corso e di accelerare quello che è l'iter amministrativo. La politica ha deciso e poi dobbiamo avere sicuramente la forza di poter mettere a terra da un punto di vista amministrativo la scelta che è stata assunta in questo Consiglio. È vero, quando magari la politica sceglie, poi però non ha la forza di potere accompagnare la scelta fatta in Consiglio.

Altri ci hanno dato qualche pagella, scaricando sulle Commissioni quelle che sono le responsabilità. I fondamentali - collega Carrel - non sono questi: c'è un Consiglio che fa le leggi e c'è un esecutivo che applica le leggi che sono state fatte in Consiglio regionale; poi possiamo condire diversamente eventualmente quelle che sono le evoluzioni, piuttosto che dire che non c'è nessuna visione.

Per quanto ci riguarda, i nostri movimenti lo hanno già deciso: Alliance, VdA Unie e l'Union Valdôtaine, è di poche ore che sul piano politico, perché sicuramente il collega Marquis ci ha obbligato ad accelerare nel trovare comunque delle soluzioni, i nostri movimenti si sono attivati, le nostre basi si sono attivate per reperire e trovare le migliori soluzioni per dare non solo delle risposte, ma probabilmente per cambiare marcia in tanti settori, quello sicuramente sì. Ci sono dei settori dove forse siamo un po' fragilini, forse in settori dedicati che fanno la differenza nel nostro territorio dobbiamo avere una capacità migliore, dobbiamo essere più performanti. Ma oggi penso non sia il momento degli slogan, penso che comunque grazie a questa novità, un movimento che non era rappresentato in Consiglio regionale oggi ha un suo gruppo: ci sono due eletti che hanno aderito e che cercheranno di portare probabilmente - da quello che è stato detto - delle loro proposte. Dall'altra parte questa loro nascita, la nascita di questo gruppo che, anche se è stato bocciato dagli elettori, oggi trova due eletti e un gruppo, ha stimolato sicuramente non solo il dibattito ma, come dicevo prima, i nostri movimenti si sono attivati nelle settimane scorse. Il collega Marquis ci ha dato un po' quello spintone per riposizionarsi e dire che a questo punto non c'è più tempo da perdere: giriamo le carte in modo che ci sia la possibilità di mettere in evidenza e soprattutto fare una proposta che possa dare dignità a questo Consiglio, dignità alla buona politica, ma soprattutto alla buona amministrazione nell'affrontare quelle che sono le sfide del futuro, sicuramente cambiando marcia in certi settori dove ci sarà e c'è la possibilità di poter essere più rapidi, soprattutto cercando di avere comunque una visione attenta e sicuramente equilibrata.

Presidente - Consigliere Restano ne ha facoltà.

Restano (GM) - Credo che dal punto di vista politico tante cose siano state dette e, come il collega Cretier, credo che sia poco opportuno ripetere quanto già affermato. La crisi non è nata con la scelta del collega Marquis, è solamente stata sottolineata, è nata molto prima. Da parte nostra prendiamo atto di una scelta significativa, di una scelta importante, non la commentiamo, però siamo consapevoli che adesso è giunto il momento dell'agire da parte dei movimenti politici. Le suggestioni oggi sono state tante ma, a nostro avviso, la palla deve passare ai movimenti che devono darsi da fare nei prossimi giorni e a questo ci atteniamo.

Mi permetto, così come ha fatto il collega Chatrian, se non altro per dovere d'ufficio, di significare che il ruolo della Commissione non è quello dell'esecutivo e neppure quello del Consiglio. Tutti i provvedimenti che sono giunti in V Commissione, collega Carrel, sono stati prontamente analizzati, abbiamo dato le risposte alle domande che sono state portate alla nostra attenzione, non abbiamo esitato a convocare la Commissione. Quindi rifuggiamo questa teoria che la crisi sanitaria dipenda dalla Commissione sanità e neppure - mi permetta, collega Guichardaz - dalle sue dimissioni. La Commissione ha continuato a lavorare, ha lavorato come doveva, senza produrre ritardi nelle scelte dell'esecutivo. É da cercare da altre parti quella che è la crisi sanitaria valdostana, che anche questa, forse, giunge da lontano e non è degli ultimi sei mesi.

Presidente - Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Non è abitudine dell'Union Valdôtaine mettersi a commentare le scelte personali, piuttosto che le vicissitudini che attraversano le altre forze politiche. Credo che questo sia un passaggio importante. Il collega Marquis, piuttosto che il collega Baccega, hanno cercato di dare una rappresentazione a quella che è la loro collocazione politica. Non sta a me dire se hanno fatto bene, se hanno fatto male. Avremo modo, nel corso della legislatura, di confrontarci.

Io ritengo che comunque questo fatto ci consenta di dare un'accelerata e manifesto sin d'ora apprezzamento per la scelta che è stata fatta dai gruppi di minoranza di ritirare le iniziative. Questo perché credo che, già nella giornata di oggi piuttosto che di domani, dove in teoria le nostre agende dovevano essere libere, si possa dare subito avvio a quello che credo sia stato evocato un po' da tutti: un confronto franco tra gruppi consiliari e movimenti, in modo tale da risolvere quanto prima questa situazione.

Vengono utilizzati dei termini che potrebbero anche non essere appropriati, perché in fin dei conti oggi una maggioranza esiste, ci sono diciotto consiglieri, diciamo che le attività fino a oggi sono state portate avanti dignitosamente. Mi corre l'obbligo però di evidenziare che purtroppo il progetto iniziale composto da ventuno consiglieri è stato minato non dall'uscita di Marquis, ma molto prima, soprattutto da quella componente che ha in qualche modo sin dall'inizio costruito un programma imponendo dei veti e sostanzialmente boicottando il lavoro.

A me viene da ridere che si invochi la stabilità, il rispetto dell'elettorato da chi fa parte di un gruppo che in quattro anni ha cambiato quattro gruppi consiliari. Io mi sento abbastanza sereno appartenendo all'Union Valdôtaine, che sette consiglieri aveva e sette Consiglieri ha confermato, quindi questa frana dei movimenti autonomisti non va. Io più che altro guarderei la frana del Movimento Cinque Stelle, che oggi sembra la stampella di qualche gruppo, nel senso che è sparito, da quattro a zero.

Vorrei approfittare di questa situazione, che nessuno ha cercato, per mettere a fattor comune una serie di istanze, una serie di problemi, per dare un'accelerata. Non credo che quest'aula debba, come ha detto molto bene il collega Chatrian, permettersi di dare delle pagelle, dei 3, dei 4, soprattutto da chi potrebbe anche essere non classificato, parlando in termini di voti, perché il contributo fino a oggi è stato pari allo 0, o meglio, negativo perché veramente è il partito del "No"! Qualcuno dice: "Sono del partito del Sì"; il partito del "Sì" deve avere delle mie idee, ma non c'è mai nessuna volontà di trovare un accordo, perché la politica è un compromesso, la politica è un confronto! Qua, signori miei, dobbiamo mettere da parte tutta una serie di steccati, dobbiamo mettere da parte tutta una serie di veti, dobbiamo in qualche modo imparare a volte anche dal nazionale. A livello del governo Draghi c'è stata un'azione di responsabilità, ma questo non vuol dire che si rinuncia a fare delle attività politiche. Nella diversità io credo si possa contribuire a creare le condizioni per superare questo momento difficile che sta attraversando la Valle d'Aosta.