Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1421 del 24 marzo 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1421/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno a concludere gli approfondimenti sulla sostenibilità economica dell'acquisizione del castello di Introd e a individuare le risorse finanziarie per l'eventuale esercizio del diritto di prelazione da parte della Regione".

Bertin (Presidente) - Adesso passiamo alle mozioni. Punto n. 46. Per l'illustrazione della mozione, la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Le premesse di questa mozione e le sue motivazioni sono già state oggetto d'illustrazione nella scorsa seduta del Consiglio regionale, durante la quale abbiamo accettato di ritirarla, riservandoci di proporla nuovamente, perché era stata avanzata in aula la richiesta di non esprimersi prima di avere la certezza della conclusione della trattativa tra gli attuali proprietari e gli acquirenti.

Il giorno successivo al Consiglio, il 10 marzo, abbiamo avuto conferma di quello che in sostanza già si sapeva, cioè dell'intervenuta intesa per la vendita del castello, formalizzata con un atto notarile e dunque si è appreso che l'accordo di compravendita è stato siglato tra i conti Caracciolo di Brienza e un acquirente la cui identità è rimasta riservata, che prevede un importo di 4.800.000 euro, grossomodo la cifra a cui avevamo fatto cenno quindici giorni fa.

Si è inoltre appreso che l'11 marzo è stata inviata alla Regione tramite PEC la comunicazione della vendita, a seguito della quale inizia l'iter dei sessanta giorni in cui la Regione ha la possibilità di esercitare il suo diritto di prelazione. Diritto che, per la verità, potrebbe essere esercitato anche dal Comune con un impegno economico che ovviamente non è alla sua portata.

Abbiamo letto sui giornali nei giorni scorsi le dichiarazioni del Presidente della Regione e del Sindaco d'Introd. Quest'ultimo ha ribadito l'azione informativa svolta dal Comune nei confronti dell'Amministrazione regionale fin dal mese di ottobre perché non si arrivasse impreparati alla possibile scadenza e l'importanza che il Castello di Introd riveste per la comunità, per la sua economia e per il valore aggiunto che l'acquisto del Castello rivestirebbe per tutta la Valle d'Aosta.

La sintesi conclusiva del Sindaco è stata "Se c'è la volontà, i soldi si trovano".

Nelle dichiarazioni rilasciate dal Presidente, abbiamo letto che è stato avviato il percorso di verifica necessario alla prelazione; cito quello che abbiamo letto: "Da una parte c'è l'analisi degli atti formali, dall'altra quella della congruità del prezzo, che avrà bisogno di una perizia indipendente. Una volta acquisiti questi dati potremmo unirli ai costi che comporterebbero sia la presa in carico, sia la futura gestione del Castello".

Sulla stampa di venerdì 18 marzo abbiamo inoltre appreso di un virgolettato attribuito ancora al Presidente, che leggo: "Nessuna preclusione verso l'attività privata ma siamo coscienti che non si possa andare verso un luogo chiuso verso l'esterno", ponendo quindi, ci pare, l'accento sulla necessità di trovare una formula per garantire che la struttura resti accessibile al pubblico.

Da alcune informazioni parrebbe però che i nuovi proprietari avrebbero l'intenzione di mantenere per sé tutti gli spazi acquisiti, parliamo di trentacinque vani, del Parco della Domus d'Introd adiacente al Castello e anche di tutta la parte sotterranea che non è ancora stata oggetto approfondito di studi e di scavi archeologici che potrebbero portare alla luce degli altri elementi di grande interesse, più antichi, e che potrebbero anche essere la parte più importante di tutto il complesso.

Un patrimonio storico e culturale che dovrebbe, per la sua stessa natura, essere considerato un bene pubblico a tutti gli effetti.

Sulla Vallée di sabato scorso a pagina 11 abbiamo infine letto, a proposito dell'ormai famoso e infinito tagliando della maggioranza e del rilancio di attività di Governo, quest'affermazione: "Altra questione calda è il destino del Castello d'Introd La trattativa tra privati è alle battute finali e vi sono diversi punti di vista sull'ipotesi che la Regione eserciti l'ormai famoso diritto di prelazione per non lasciarsi scappare l'antica e prestigiosa dimora."

Al di là delle dichiarazioni rilasciate ai giornali e delle interpretazioni che se ne possono ricavare, crediamo che arrivati a questo punto sia necessario che il Consiglio si esprima in modo chiaro sulla volontà di esercitare il diritto di prelazione su questo Castello.

Si tratta, a nostro avviso, di una scelta di tipo politico che dovrà ovviamente essere accompagnata dall'iter tecnico, ma crediamo che sia necessario che ci si esprima senza tentennamenti.

Alla luce di queste considerazioni, oltre ovviamente alle premesse che avevamo già illustrate quindici giorni fa, proponiamo al Consiglio d'impegnare il Governo regionale a concludere gli approfondimenti sulla sostenibilità economica relativamente all'acquisizione del Castello di Introd, a compiere gli atti necessari, compresa l'individuazione delle risorse finanziarie, per eventualmente esercitare proficuamente il diritto di prelazione da parte della Regione.

Sottolineo che la mozione non chiede un impegno all'acquisto tout-court senza "Se" e senza "Ma"; chiede due cose, di concludere quegli approfondimenti sulla sostenibilità di cui abbiamo già parlato precedentemente e poi, naturalmente, di compiere questi atti, compresa l'individuazione delle risorse, per eventualmente, fatte le varie verifiche, esercitare proficuamente il diritto di prelazione.

Presidente - Con l'illustrazione della mozione, apriamo la discussione generale. Non vedo richieste d'intervento, chiudo la discussione generale. Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Devo dire che ero molto indeciso se prendere la parola o meno, perché ogni volta che abbiamo l'ardire di dire qualcosa, - contro o non allineati con le posizioni della collega Minelli e della collega Guichardaz -, ci troviamo subito di fronte a un plotone di esecuzione che ovviamente ha un cliché che è abbastanza ormai definito, perché ogni volta che c'è questo parere negativo veniamo accusati di bullismo, io in particolare, e di violenza di genere, maldicenze, denigrazioni, misoginia, sessismo. Poi adesso c'è questo termine "patriarcalismo elitario", addirittura siamo stati considerati maschi alpha che pascolano.

Io mi chiedo se questo è un modo di fare politica ma, ahimè, corro questo rischio e mi aspetto di essere di nuovo invaso.

Collega Minelli, questa è una mozione, per sua stessa ammissione, che non serve a nulla, cioè chiedere alla Giunta di completare un'attività che sta facendo, non serve a nulla se non a fare un po' di carosello, a fare un po' di vetrina.

In tutti i modi è stato detto che il bene ha un interesse storico culturale; in tutti i modi è stato detto che la cosa può avere un interesse per la Regione, io credo che sia assolutamente il caso di lasciar lavorare chi si è preso quest'impegno.

La volta scorsa purtroppo si è accorta di aver fatto un'attività assolutamente sbagliata e le è stato spiegato in tutti i modi: lei ha rischiato d'intervenire creando un inquinamento e un condizionamento delle regole di mercato, perché è chiaro che se io faccio un'attività prima della definizione tra privati dicendo che eserciterò un'opzione, è ovvio che porto al rialzo le valutazioni, gliel'hanno spiegato molto bene.

Collega Minelli e collega Guichardaz, io credo che in modo molto pacato queste attività sono delle attività che potete tranquillamente evitare, non avete bisogno di piantare la bandierina, sono attività che vanno normalmente, se ci saranno le condizioni.

È stato detto in tutti i modi che si cercherà di fare tutti gli sforzi possibili per trovare le risorse. C'è tutta un'attività che deve essere fatta, la valutazione formale degli atti, la valutazione economica e via discorrendo.

Quest'intervento sicuramente mi porterà di nuovo un'ondata d'ingiurie ma gliel'ho voluto dire pacatamente: ritiri di nuovo questa mozione, eviti di presentare delle iniziative inutili.

Presidente - Consigliera Minelli per il secondo intervento.

Minelli (PCP) - Comincio col dire che sono favorevolmente colpita dal tono assolutamente diverso da quello che utilizza il collega Marguerettaz quando si rivolge a me, direttamente o indirettamente, quindi è una novità apprezzabile.

Rilevo oltremodo però anche la sua preoccupazione per tutto quello che potrà derivare da questo suo intervento. Lo rassicuro dicendogli che io accuse di misoginia e di "maschi alfa" non ne ho mai formulate, quindi non si riferisce direttamente a me, tuttavia credo che esistano persone che hanno il diritto di esprimersi nel modo che credono, come ha diritto anche lei di farlo.

Entrando nel merito delle cose che lei sta dicendo, noto però una cosa: lei dice che stiamo chiedendo una cosa assolutamente inutile, che si sta già facendo e quindi bisogna lasciar lavorare chi sta lavorando.

Io credo che ci sia possibilità per il Consiglio regionale di esprimere una sua volontà, al di là di quello che una Giunta ovviamente deve fare, perché quello è il suo compito.

Fra l'altro, non sono sicura di questa cosa, ma mi sorge anche il dubbio che poi l'acquisto di un bene immobiliare sia effettivamente anche di competenza di un Consiglio, credo che sia così. Allora a maggior ragione è giusto che il Consiglio si esprima su una cosa del genere, che dia una manifestazione di quella che può essere la sua volontà, ed è anche l'esercizio di un diritto - mi sono informata per capire come funzionava perché non è materia che conosco - potestativo.

Poi lei dice che si sta già lavorando. Il Presidente ha detto e dichiarato pubblicamente che si sta lavorando per un obiettivo.

Bene, io credo che proprio per questo il Consiglio, con il suo voto, dà sostegno al Presidente e alla Giunta. Credo che sia corretto esplicitare in maniera chiara, molto trasparente, se c'è una volontà politica da parte di questo Consiglio di appoggiare il lavoro che si sta facendo ed eventualmente, fatti i necessari approfondimenti, esercitare il diritto di prelazione.

È una situazione diversa da quella precedente. Lei, ricordo, ha parlato di mozione sciagurata quindici giorni fa, sono state date delle altre interpretazioni; adesso la situazione è sostanzialmente diversa. Non si tratta - e mi dispiace se lei la vede così - di piantare delle bandierine ma di raccogliere una sollecitazione che viene da più parti, in primis dall'ente locale e dalla sua comunità di residenti, e non solo.

Poi io so che spesso c'è quest'accusa di essere interpreti di chi sta fuori di qua, ma io ritengo che quello è il ruolo che abbiamo, quindi in questo caso ci si fa interpreti di un'esigenza che oltretutto, da quindici giorni fa a oggi, ha avuto delle evoluzioni di cui, secondo me, si deve tenere conto.

Presidente - Consigliera Spelgatti ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - A differenza di quanto accaduto nello scorso Consiglio, dove chiaramente siamo stati anche molto duri nel fatto di dire che l'iniziativa era del tutto inopportuna e fuori tempo per delle questioni molto importanti, sia dal punto di vista legale che dal punto di vista economico, e per tutte le ripercussioni che ne sarebbero derivate, questa volta è legittimo parlarne, ferma l'importanza della questione: il castello è assolutamente importantissimo per il patrimonio culturale della Valle d'Aosta, importantissimo per il territorio, importantissimo per il Comune di Introd e quant'altro.

È chiaro che la vicenda è estremamente complessa, nel senso che noi a oggi, come Consiglio, non abbiamo in mano nessun tipo di elemento, perché la valutazione deve tenere conto di moltissimi aspetti.

Io mi auguro che visto e considerato che - come detto dalla Consigliera Minelli - si sa, che tutti sapevano che questa questione era sul tavolo e se ne parlava da parecchio tempo, per via indiretta, di una possibile trattativa tra privati che avrebbe portato a questa situazione - proprio come dichiarato anche dal Sindaco del Comune d'Introd: era da ottobre che parlava lui stesso di questa situazione - mi auguro che la Giunta si sia portata avanti con tutte le valutazioni che si dovranno fare per far sì che la Giunta poi decida che cosa voglia fare e se esercitare il diritto di prelazione.

Speriamo che siate avanti, anche perché il tempo stringe, perché dal momento della notizia la Regione ha soltanto sessanta giorni per poter decidere che cosa fare ed esercitare proficuamente il diritto di prelazione laddove ritenga utile farlo.

Diciamo che sull'impegnativa, per come è formulata, avremmo bisogno soltanto noi di fare delle modifiche, proporre un'altra impegnativa, perché vogliamo che vengano specificati degli aspetti che sono già in realtà indicati nell'impegnativa stessa, nei punti stessi, però andrebbero sviluppati un pochino di più, perché comunque la Giunta deve fare tante valutazioni per decidere che cosa sia meglio fare e per questo noi proponiamo queste modifiche.

Al punto 1 mettere: "A concludere gli approfondimenti sulla fattibilità legale" - perché chiaramente bisogna valutare anche questo - "Ed economica" - si parla di fattibilità e dopo parleremo di sostenibilità economica - "Della fattibilità legale ed economica dell'operazione complessiva riguardante l'acquisizione del Castello di Introd, nonché a valutare compiutamente la sostenibilità di una gestione pubblica che sia funzionale alla valorizzazione dell'immobile, nonché alla sua proficua gestione anche in relazione alle ricadute sul territorio".

Al punto 2 chiediamo di modificare l'impegnativa in questi termini: "Qualora si decida di esercitare proficuamente, sulla base delle valutazioni di cui al punto 1, il diritto di prelazione da parte della Regione, a compiere rapidamente i conseguenti atti necessari, compresa l'individuazione delle risorse finanziarie".

È ovvio ed è chiaro che sono tutte le valutazioni che poi, in realtà, io mi auguro che la Regione stia facendo, perché i punti sono questi, noi dobbiamo valutare non solo la fattibilità economica, se dal punto di vista legale ci sono tutti i presupposti, poi dobbiamo capire se quest'operazione rappresenta un qualche cosa che porterà seriamente un valore aggiunto per il Comune d'Introd nel momento in cui la Regione lo acquisisse, perché deve avere anche una progettualità su questo.

Non deve poi il bene cadere a pezzi, perché poi non abbiamo i soldi per fare manutenzioni o non si ha poi anche nella gestione un'idea chiara di quello che si voglia fare.

Ricordo che avevamo presentato una mozione, dal nostro punto di vista anche molto importante, che riguardava tutti beni culturali e la gestione dei beni culturali, ed era una mozione per il Project Financing sui beni culturali che era stata approvata, quindi l'assessore Guichardaz - ed è passato già un po' di tempo - aveva condiviso la nostra visione, perché, comunque sia, il grosso problema che abbiamo oggi è che abbiamo comunque una gestione di un patrimonio estremamente pesante ma che non stiamo valorizzando come potremmo e per far questo è anche necessario tirare dentro l'apporto di privati, anche per una progettualità più specifica, come un volano economico con ripercussioni sul territorio estremamente importanti.

Spero anche che, visto che è passato molto tempo ma non ho più avuto notizia di nulla in relazione a una mozione - che era stata approvata - che ci sia quella visione, perché non dev'essere una visione specifica solo per il Castello d'Introd, per cui mi auguro ci sia una visione di questo tipo, ma deve riguardare tutti i beni e i castelli della Valle d'Aosta.

Di questo non abbiamo più avuto notizia, quindi non sappiamo a che punto siate nella valutazione estremamente complessa di questa situazione; è chiaro che se tutto questo serve a spingere, anche perché il tempo sta veramente scadendo, e quindi nell'eventualità si fossero fatte tutte queste valutazioni, si fosse pronti a... però il tempo stringe, quindi dovete valutare.

Noi da qua chiaramente tutti questi elementi non li abbiamo minimamente, quindi come Consiglio non possiamo fare altro che, considerata la mozione della collega, di spingervi a fare veloce nel fare tutte queste valutazioni, ma spero tanto che vi siate portati avanti, perché è da tanto tempo che si sa che sarebbe accaduto, non si sapeva in che termini, chi, non chi, con quali atti e tutto quanto, quindi sulla parte legale eccetera eccetera è l'ultimo pezzo, però sul decidere che cosa si voglia fare questo è un argomento sul tavolo da parecchio tempo. In realtà dovreste avere le idee molto chiare e mi auguro che le abbiate.

In realtà non ci sono grossi cambiamenti, vengono solo esplicitati un po' meglio i concetti, perché abbiamo bisogno che vengano chiariti un poco meglio.

Presidente - Altri intendono intervenire nella discussione generale? Non vedo richieste. Consigliera Minelli riferito all'emendamento.

Minelli (PCP) - Per quanto riguarda la prima proposta relativa al primo punto, noi condividiamo in toto il fatto che s'inserisca, oltre alla sostenibilità economica, la questione della fattibilità legale, perché è ovvio che è il percorso che va di pari passo.

Per quanto riguarda il secondo punto, la formulazione proposta dalla collega Spelgatti a me appare un po' più tortuosa, però nella sostanza sono preservate le due questioni fondamentali, una è la manifestazione della volontà da parte del Consiglio, l'altra è quella dell'esercizio della prelazione.

Quindi, fatti gli approfondimenti di tipo economico - e a questo punto anche legale - sulla sostenibilità complessiva dell'intervento, quindi non solo l'acquisto, si procede; io penso che quando si parlava già quindici giorni fa di sostenibilità economica si faceva riferimento - mi sembra che il Presidente lo avesse anche esplicitato - a tutto quanto, non soltanto alla somma per l'acquisto, ma anche al fatto che poi si debba gestire un bene.

Dal mio punto di vista questa formulazione può funzionare.

Presidente - Se poi ce lo portate, così mettiamo in votazione la mozione come emendata. Aspetto l'emendamento e poi chiudo la discussione. L'emendamento sta arrivando e, se non ci sono altri interventi, chiudo la discussione generale. Se qualcuno vuole intervenire si prenoti, altrimenti chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, il Presidente della Regione.

Lavevaz (UV) - Come è già stato detto durante l'ultimo Consiglio, questa stessa iniziativa era stata totalmente inopportuna per i motivi che non sto a ripetere, perché sono stati molto ben esplicitati nei due interventi che mi hanno preceduto.

Con oggi invece siamo, credo, alla terza o quarta volta, ho perso il conto, che viene presentato questo argomento, anche se precedentemente in forma diversa, vale a dire non sotto forma di mozione, ma ripeto, è almeno la terza o quarta volta in cui parliamo dell'opportunità dell'acquisto di questo bene storico e architettonico importante per la nostra regione. Credo di aver risposto fin dalla prima iniziativa in maniera abbastanza chiara - evidentemente non lo sono stato, visto poi le iniziative susseguenti - che erano iniziate già all'epoca le verifiche sui diversi aspetti legati all'eventuale esercizio della prelazione sull'acquisto di questo bene.

Abbiamo spiegato qual è l'iter necessario. Oggi l'unica differenza è che l'atto notarile è stato sottoscritto, quindi il termine per l'esercizio del diritto di prelazione è di fatto partito, ma gli aspetti che vanno verificati preliminarmente all'esercizio della prelazione sono sempre gli stessi.

La Regione in queste settimane ha fatto dei passi avanti in questo senso, quindi tante volte abbiamo chiesto il ritiro di mozioni su iniziative che stavano nei vari uffici ed erano in corso di analisi, o comunque su questioni che erano già in corso.

Questa è la quarta volta che siamo qui a dire che stiamo facendo queste verifiche allo stesso modo, quindi veramente non credo che quest'iniziativa sia particolarmente utile a farci andare più in fretta, perché i tempi sono già ben definiti.

Per la decisione finale comunque bisognerà tornare in Consiglio; lo dice chiaramente anche la mozione stessa, parla di un "Eventualmente"... dovremo tornare, non dobbiamo fare nulla di diverso di quello che stiamo già facendo.

I tre aspetti fondamentali che sono in parte stati citati, sono quelli che ha detto e che ha fatto aggiungere in maniera corretta la collega Spelgatti, cioè la verifica della procedura amministrativa, quindi la verifica dell'atto, la verifica legale sulla procedura, che non è banale su un atto di questo tipo. Questa è una prima verifica che gli uffici stanno facendo ed è in corso.

Il secondo aspetto, quello di cui abbiamo già parlato tante volte, è la verifica della congruità, non soltanto della sostenibilità: forse si è dimenticato che non basta soltanto trovare i 4.800.000 Euro, ma va verificata anche la congruità dell'offerta. Questo non è un passaggio banale!

La congruità dell'offerta vuol dire che, attraverso una perizia asseverata, bisognerà valutare il valore di quel bene e poi decidere se il bene è acquistabile, perché noi non agiamo da ente privato, siamo un'Amministrazione pubblica, quindi quel valore di perizia è discriminante per decidere se esercitare o meno il diritto di prelazione.

Poi c'è il terzo aspetto, che è quello invece della sostenibilità futura della gestione del bene, quindi con un piano - come è stato giustamente detto - di valorizzazione, di esercizio, di sostenibilità delle spese eccetera.

Questo è l'ultimo dei passaggi, ma i primi due devono essere, prima uno poi l'altro, messi in fila, e devono ed avere entrambi la "luce verde", come poi il terzo e infine si decide se esercitare il diritto di prelazione.

Io chiederei alle colleghe Minelli e Guichardaz - che adesso si sono autodefinite "Quelle del sì" - cosa dovremmo fare se il valore di perizia fosse di 3 milioni di euro. Far valere il diritto di prelazione, esercitare il diritto di prelazione? Facendo un danno erariale della differenza?

Chiedo perché da quello che si chiede nell'impegnativa parrebbe di sì, oppure ci appelliamo sempre a quell'"Eventualmente" che di fatto non vuol dire niente perché se qua dobbiamo tornare, andiamo avanti con il lavoro che stiamo facendo; quando avremo i tre feux verts ci ritroviamo in Consiglio e decidiamo se fare il passaggio finale oppure no.

Mi sembra che, altrimenti, la mozione non sia nulla di più di quello che il collega Marguerettaz ha definito come una bandierina.

Presidente - Consigliera Spelgatti per dichiarazione di voto.

Spelgatti (LEGA VDA) - Concordo pienamente su quello che ha specificato il Presidente, perché ovviamente la perizia è qualche cosa di assolutamente fondamentale, infatti noi non solo abbiamo aggiunto la parte sulla sostenibilità economica - che poi la collega Minelli aveva già parlato di sostenibilità - ma noi abbiamo scisso i concetti, abbiamo specificato "Fattibilità legale ed economica", in questo s'intende e si sottintende tutto quello che è anche non solo i controlli dal punto di vista legale ma i controlli dal punto di vista economico.

Poi il concetto della sostenibilità per il futuro: le valutazioni sono tante, quindi assolutamente il concetto della perizia è fondamentale, ma è compreso comunque nella dicitura "Fattibilità legale ed economica".

Presidente - Consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Credo che sia stato chiarito in maniera abbastanza esaustiva. La mozione già inizialmente parlava di approfondimenti sulla sostenibilità economica che comprendono, ovviamente, anche tutta la questione della gestione e anche la questione relativa al prezzo.

Il fatto di aver esplicitato questa necessità di eventualmente esercitare il diritto di prelazione è ciò che è corretto fare in questo momento. Lei dice che si è già lavorato, era già stato spiegato prima, la Regione ha fatto dei passi avanti e più volte è stato chiesto di ritirare delle mozioni che sostanzialmente dicevano qualche cosa che era già in cammino; poi però ci dice anche che per la decisione finale - come è stato detto precedentemente - bisognerà tornare in Consiglio perché bisognerà fare le valutazioni.

Bene, proprio perché occorrerà tornare in Consiglio - ed è una questione che quindi dovrà decidere il Consiglio - a me pare assolutamente opportuno che in una fase come questa ci sia una manifestazione chiara della volontà di questo Consiglio.

Poi lei ci ha detto che almeno quattro volte ha spiegato le cose, oltre che in aula anche pubblicamente, e dice "Forse non sono stato sufficientemente chiaro".

Io ritengo sia esattamente così, ma non è una cosa che dico io, non è una valutazione che faccio io! E' una valutazione che, oltre a noi, hanno fatto fuori di qui persone che sono sicuramente più direttamente e maggiormente interessate a quest'acquisto, perché vivono in quella zona, perché vi operano, perché hanno in qualche modo a cuore questa questione più di quello che può essere nella nostra sensibilità e nel nostro interesse.

Giustamente i passaggi devono essere messi in fila, si faranno; in questo momento però il sostegno a un'operazione del genere è corretto che ci sia, e non solo è corretto: è importante che una questione del genere sia sostenuta da chi ha intenzione di farlo in maniera esplicita, con un voto.

Presidente - Se non vi sono altre dichiarazioni di voto, mettiamo in votazione... Consigliere Marguerettaz ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Per dichiarazione di voto. Vede, collega Minelli, il tono è sempre proporzionale alle cose che uno fa, che dice e che scrive.

È chiaro che nel momento in cui in modo assolutamente improprio, da presa in giro, lei presenta delle interpellanze dove ovviamente fa delle domande al Governo, ma mette in bocca alle persone delle attività, è chiaro che il tono è diverso, ecco perché è stato chiesto il giurì d'onore per capire se lei abbia detto e abbia scritto la verità o no.

Da questo punto di vista io non sono particolarmente agitato però, vede, il giurì d'onore serve semplicemente per dire: la Minnelli ha detto e ha scritto o delle cose vere o false, punto. Ed è chiaro che se uno viene coinvolto per delle cose che non ha fatto, si inalbera. È molto semplice.

Le truppe armate... lei dice "Ma io non ho mai detto niente" ma guarda caso ogni qualvolta uno esprime un parere contrario, parte la contraerea e lì abbiamo ormai un cliché che è abbastanza chiaro.

Ce ne facciamo una ragione.

Dal punto di vista di questa mozione, io credo che l'intervento della collega Spelgatti abbia chiarito tutto, ha detto: "Noi oggi in Consiglio regionale non abbiamo nessun dato, non abbiamo le informazioni, quindi noi facciamo una votazione sul nulla", perché, se uno all'interno di questa mozione avesse impegnato il Governo ad andare in Commissione, a rappresentare tutte le risultanze dell'istruttoria, io sarei stato assolutamente favorevole perché, una volta acquisite tutte le informazioni che faranno gli uffici, i periti, io ho le informazioni per condividere o meno, ed ecco il ragionamento corretto. Una volta che abbiamo queste informazioni, visto che siamo tutti d'accordo per fare un certo percorso, andiamo in Commissione e valutiamo il risultato finale.

Oggi le è stato detto in tutti i modi che è propaganda, è in qualche modo una mozione per farsi belli, per dire: "Noi abbiamo a cuore le sorti di Introd, noi abbiamo a cuore le sorti di tutti coloro che hanno un beneficio rispetto all'attività che si sviluppa attorno al Castello di Introd" e guarda caso la maggioranza e il Governo sono brutti e cattivi perché non vogliono agevolare. È, di nuovo, una narrazione totalmente scorretta.

Tutti hanno a cuore delle operazioni che portano benessere, che portano occupazione, che portano delle attività per la comunità di Introd e per tutta la Valle d'Aosta, però credo che sia una propaganda di basso livello.

È una valutazione nostra, però non aggiunge nulla.

Sicuramente il Presidente e l'Assessore sono decisamente favorevoli a fornirci in Commissione tutti gli elementi che risulteranno dall'istruttoria che in modo giudizioso stanno facendo gli uffici.

Presidente - Consigliera Minelli, per dichiarazione di voto.

Minelli (PCP) - No, la dichiarazione di voto l'ho già fatta precedentemente, intervengo per fatto personale, se lei permette.

Presidente - Circoscriva il fatto.

Minelli (PCP) - - Il collega Marguerettaz ha detto che io metto in bocca alle persone cose che non hanno detto e che ho l'obiettivo di fare propaganda e ha utilizzato metà del tempo della sua dichiarazione di voto per riproporre accuse e per ritirare in ballo una questione che si era già palesata ieri.

Io non ho messo in bocca niente a nessuno, ho fatto delle valutazioni, non sono qui a fare della propaganda in questo senso, ma ho detto che credo che, come tutte le persone che sono qui dentro, si cerca di conoscere le situazioni sul territorio, alle volte quello di provenienza, alle volte un altro, ma viviamo in una regione talmente piccola che non è così difficile essere attenti a quello che succede da nord a sud e da est a ovest. Quindi si è portata avanti un'iniziativa che peraltro aveva portato avanti sotto forma d'interpellanza o di interrogazione, adesso non ricordo, anche il collega Brunod, quindi l'attenzione da parte di più soggetti c'è.

Detto ciò, la questione relativa alla mozione è stata, credo, ampiamente sviscerata. Se c'è questo interesse, questa volontà da parte di tutti, io credo che l'impegnativa di questa mozione permetta tranquillamente a tutti di manifestare il proprio interesse.

Il discorso dell'approfondimento in Commissione eccetera eccetera... io ricordo che i sessanta giorni sono scattati l'11 di marzo, oggi è il 24 di marzo, quindi siamo ormai a quarantasei giorni.

Non so quanto tempo di approfondimento in Commissione su questa questione ci potrebbe essere, è un lavoro che stanno facendo a livello, immagino, tecnico, oltre che, ovviamente, da parte della Giunta a livello politico. Ritengo che non ci sia davvero nessun ostacolo a votare una mozione del genere.

Se poi non lo si vuole fare, pazienza. Io credo che chi è qui possa esprimersi.

Presidente - Soltanto una precisazione: in precedenza è intervenuta come replica della proponente. Consigliere Baccega ne ha facoltà.

Baccega (GM) - Come avevo già detto la volta scorsa, acquisire per la Regione il Castello d'Introd è un fatto importante e va sicuramente perseguito.

Oggi prendiamo atto che una serie di passi sono stati fatti; esiste una valutazione in corso ma siccome non abbiamo tutte le carte sul tavolo per capire se si può andare avanti nella direzione dell'acquisizione o meno, perché manca l'elemento fondamentale - giustamente, come ha detto il Presidente - che è la perizia, è solo quello: si rischia di andare a schiacciare il tasto sbagliato e di prendere la scossa.

Da questo punto di vista io preferisco in questo momento astenermi pur dicendo che quest'operazione, se è fattibile, si deve portare avanti.

Presidente - Consigliere Rollandin ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Vorrei ricordare che nella precedente riunione, quando da parte di alcuni di noi è emersa l'esigenza di non votare quella mozione, c'è stato un putiferio: "Come mai, perché non votarla, non capite, era importante, sarebbe utile".

Io vorrei capire da allora a oggi come sono cambiate le cose, forse qualcuno deve aver capito, perché si cercava di farle capire che non si poteva votare proprio perché mancavano le condizioni - che ancora oggi sono mancanti - invece sembrava che non capissimo niente, perché di fatto volevamo evitare di fare in modo che si andasse a votare qualcosa che non esisteva.

Oggi siamo di nuovo nella stessa situazione. Allora io credo che bisognerebbe ogni tanto anche aver la capacità di tener conto di quello che dicono gli altri e non solo di quello che uno ha in testa e che vuole fare a tutti i costi.

Lei, insieme a un gruppo di noi, è stata a visitare il Castello d'Introd e logicamente ha parlato anche con gli amministratori d'Introd. Non è che avevamo preso impegni diretti, avevamo giustamente verificato l'interesse che il Castello riveste, ma non si poteva automaticamente dare come scontato che si doveva votare senza avere i presupposti che, anche oggi, sono ancora da provare. Tutto quello che deve ancora oggi essere fatto è perché ci sono dei passaggi interessanti che devono essere fatti.

Quindi credo che sia meglio lavorare con entusiasmo su questo tema, avendo la possibilità di proporre poi in Commissione i punti che servono a prendere una decisione finale.

Presidente - Assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Naturalmente mi riprendo quanto è appena stato citato da tutti quanti i colleghi e lo faccio in maniera di suggerimento ai proponenti per quest'iniziativa, perché di nuovo, in maniera trasversale, viene indicato e viene suggerito di astenersi dal portare questo tipo d'iniziative in Consiglio, ma secondo me, oltre agli aspetti di natura politica, vanno assolutamente evidenziati alcuni aspetti anche di natura amministrativa.

Gli uffici della Soprintendenza ai beni culturali stanno facendo quanto previsto dalla legge: c'è una legge, la 12/1997, che evidenzia in maniera chiara quali sono i criteri amministrativi per i quali, qualora lo si ritiene opportuno, vengono acquisiti i beni di riferimento e l'articolo 18, comma 2, evidenzia anche chi deve fare cosa e come questa "cosa" deve essere fatto.

Tra l'altro mi richiamo a quanto esplicitato anche dal Presidente che ha chiaramente detto che è assolutamente opportuno tenere a mente che sempre il Consiglio è sovrano per quanto riguarda questo tipo d'iniziative, per cui il fatto che politicamente e amministrativamente venga comunque e continuamente portato all'attenzione un atto e un'azione politica che hanno un iter legislativo individuato, tra l'altro previsto da venticinque anni, è quantomeno foriero di particolarità, e, oltre a essere foriero di particolarità, rende suscettibile di riflessione il fatto che, come richiamato da molti colleghi, dalla minoranza alla maggioranza in maniera trasversale, l'unica cosa che continua a riportare all'attenzione questo tipo di iniziativa può sembrare quasi un atteggiamento da "Figurine Panini", nel senso "ce l'ho-manca" tanto per essere chiari, perché va tutto bene e sicuramente l'utilizzo di strumenti politico-amministrativi di dibattito consiliare, quale le mozioni, hanno - a mio modesto avviso, l'ho già richiamato in più di un'occasione - una dignità assoluta: il fatto di voler portare all'attenzione dell'Aula consiliare politicamente un certo tipo di tema, ci può anche stare, ma a mio modesto avviso il fatto di utilizzare poi la mozione che è comunque, qualora votata, un atto d'indirizzo laddove è prevista una legge che, ripeto, ha venticinque anni, che dichiara e specifica chi deve fare cosa, come questo "cosa" deve essere fatto, con un articolato, il 18 comma 2, che dice anche come devono essere eventualmente acquisiti da parte della Soprintendenza ai beni culturali dei beni architettonici come un Castello, ebbene, a mio modesto avviso, è ridondante.

Io mi auguro che, anche qualora venga nuovamente mantenuto questo atto, da un punto di vista amministrativo il Consiglio prenda atto che una volta che se n'è parlato per l'ennesima volta, sia per certi versi l'ultima, ma sicuramente non è un voto dove invece è prevista una legge che, di fatto, esplicita la volontà da parte di questo Consiglio - quindi anche dei rappresentanti della comunità valdostana - di muoversi come è previsto e come bisogna seguire i dettami che già da tempo si sono imposti.

È assolutamente dovere di un'Aula consiliare fare le cose per bene, in un giusto incastro tra indirizzo e gestione.

Nel momento in cui un Consiglio evidentemente venticinque anni fa ha votato una legge e ha previsto un articolato di riferimento ha sicuramente già ai tempi espresso sensibilità per questo tipo di temi. Se poi si va a vedere anche come nel corso degli anni il fatto di aver applicato questo tipo di dettame è stato interpretato in tantissimi casi, si vedrà anche che le cose sono state fatte secondo legge e non secondo iniziative consiliari che, per quanto possano esprimere vicinanza a un tema, a mio modesto avviso è già la seconda volta che ne parliamo nel giro di un mese, dovremmo "soprassedere" e lavorare in maniera strenua per fare le valutazioni più corrette sia per il territorio, sia per il bene, sia per la comunità.

Presidente - Ci sono altri che vogliono intervenire? Come detto, mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin).

La mozione è respinta.