Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1420 del 24 marzo 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1420/XVI - Interpellanza: "Predisposizione di un piano per la riattivazione e la messa a disposizione della "Maison équipée" di Saint-Marcel".

Bertin (Presidente) - Punto n. 45. Per l'illustrazione il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Anche quest'iniziativa ha uno storico di diverse altre iniziative ispettive che vertono sullo stesso tema, parliamo della Casa domotica che è stata oggetto di svariati approfondimenti in questo Consiglio. Questa Casa domotica è una struttura che, nelle intenzioni di quando è stata istituita, doveva rendere autonoma e indipendente la vita di almeno cinque persone disabili; diciamo che la Casa ha tre alloggi differenti di cui due che sono usufruibili e utilizzabili da due persone e uno è un locale adatto a una persona sola, e, da quando abbiamo posto il focus su questa struttura, non abbiamo avuto modo di poter stabilire quando questa struttura possa essere utilizzata.

Questa struttura nasce a Saint-Marcel nel 2008, con ingenti fondi pubblici, si parla di 2,1 milioni di euro utilizzati per realizzare questa serie di alloggi e questa struttura che è sostanzialmente automatizzata permette a un disabile, che ha gravi privazioni e gravi problemi di deambulazione, o problemi che riguardano i sensi - quindi può essere un non vedente o avere altre gravi problematiche fisiche che non gli permettano di poter essere autonomo e indipendente - questa struttura gli permette invece di avere una vita autonoma e di vivere nella maniera migliore, nella maniera più indipendente e autonoma possibile.

Dal 2019 a oggi, come raccontavo, abbiamo fatto diverse iniziative ispettive e abbiamo appurato che sono state pochissime le persone che ne hanno potuto usufruire; questo è assolutamente un problema, perché vedere che c'è un così grande sottoutilizzo, quando s'individuava in una platea molto ampia coloro i quali potevano utilizzare questa struttura... ad esempio un'analisi del 2008 sostanzialmente diceva che su 5.009 disabili della Regione, 2.645 erano quelli potenzialmente interessati ad alloggi domotizzati; da allora a oggi quelle persone purtroppo hanno dovuto trovare soluzioni alternative e sicuramente molto dispendiose.

La cosa più sconfortante è stata che quella struttura affidata a una caritatevole cooperativa che non è stata in grado di farla funzionare dal 2019 a oggi - come aveva risposto nell'iniziativa di qualche Consiglio fa l'Assessore - ha ospitato ben zero persone.

Ora zero persone dal 2019 a oggi io credo che sia una sconfitta, soprattutto a fronte di una struttura che ha avuto un costo così ingente per le casse regionali e comunali.

Ci è stato detto però da parte dell'Assessore - e qui ho voluto riportare all'interno dell'iniziativa le dichiarazioni che aveva formulato - che: "A seguito dei vari sopralluoghi effettuati nel corso dell'anno 2019/2020 è stato tuttavia verificato che gli interventi da mettere in atto per rendere funzionale la struttura sarebbero stati estremamente ingenti sia economicamente che strutturalmente, in quanto non solo le attrezzature domotiche non erano del tutto funzionanti, ma risultavano ormai obsolete".

Il fatto che le attrezzature domotiche non fossero funzionanti non è colpa delle attrezzature domotiche, è colpa di chi aveva in gestione la Casa e non è riuscito a farla funzionare e forse individuare un soggetto che poteva e sapeva utilizzarla invece che concederla a un soggetto che non sapevo utilizzarla, però diciamo che qualche soldino per gestirla se lo è preso, forse sarebbe stato meglio.

Detto questo, quanto da lei esposto, Assessore, nello scorso Consiglio aveva una coda ulteriore, infatti a fronte comunque dell'obsolescenza che lei sollevava rispetto a questa struttura, diceva che: "Previo confronto con le associazioni maggiormente rappresentative nell'ambito della disabilità, è stato condiviso che prima d'intervenire eventualmente per la sostituzione o la riparazione della strumentazione domotica, si rende necessario ridefinire i bisogni ai quali la struttura può dare risposta nell'ambito del sistema complessivo di servizi per la disabilità, anche in base all'evoluzione del fabbisogno del sistema medesimo. Tale analisi è stata avviata in collaborazione con i magnifici enti del terzo settore e con le strutture regionali competenti ed è tutt'ora in corso".

Questo è quello che ci riferiva nell'iniziativa n. 481/2021; siamo arrivati ed abbiamo attraversato da un bel pezzo il 2022 e quindi, a fronte di quanto da lei dichiarato, abbiamo ritenuto opportuno presentare quest'interpellanza per chiederle se sia a questo punto terminata quest'analisi volta a ridefinire i bisogni ai quali la struttura può dare risposta nell'ambito e quali siano le risultanze; se a fronte delle pochissime persone che hanno usufruito della struttura dal 18 settembre a oggi, ovvero zero, sia stato predisposto un piano per la riattivazione e la messa a disposizione della struttura e, in caso negativo, se sia intenzione dell'Amministrazione mettere in campo azioni tese a valorizzare e a utilizzare al meglio la struttura.

Presidente - Per la risposta, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Partendo dall'analisi volta a meglio ridefinire l'utilizzo di "Maison équipée", ha ripercorso le riflessioni che, a suo tempo, hanno portato l'Amministrazione regionale, in collaborazione con il Comune di Saint-Marcel, a progettare la Casa.

Nell'ambito della disabilità le tecnologie domotiche possono essere classificate in due grossi ambiti: soluzioni per l'autonomia e soluzioni per la sicurezza.

Il primo ambito, domotica per l'autonomia, sviluppa soluzioni che permettono all'utente di gestire in modo indipendente la propria casa, sfruttando al massimo le abilità residue e compensando le limitazioni funzionali. Questo tipo di soluzioni - che si rivolgono generalmente a persone con disabilità motoria - include automazioni e motorizzazioni, cioè di porte, di finestre eccetera, che permettono all'utente di svolgere azioni altrimenti difficili o impossibili, ad esempio l'apertura del portoncino d'ingresso o di una tapparella.

Il secondo ambito, domotica per la sicurezza, riguarda l'implementazione di soluzioni che segnalano o addirittura prevengono situazioni anomale o di pericolo; questo tipo di soluzioni è generalmente mirato a persone con deficit cognitivi e può supportare direttamente l'utente oppure i caregiver che se ne prendono cura.

Questa tipologia di soluzione spazia da semplici sistemi di allarme, ad esempio per la rilevazione di una fuga di gas o di un allagamento, fino a complessi sistemi di monitoraggio del comportamento, in grado di comprendere, tramite una rete di sensori ambientali o indossati dall'utente, il verificarsi di situazioni anomale, ad esempio uno stato di agitazione.

"Maison équipée", con alcuni interventi di manutenzione straordinaria, ora come ora sembra poter meglio rispondere al primo degli ambiti su descritti, cioè quello dell'autonomia, e parzialmente la tecnologia presente all'interno può consentire l'utilizzo da parte di utenti con disabilità cognitive con il supporto costante di personale e/o la presenza di caregiver.

Partendo da queste considerazioni, viste le proposte d'intervento per l'inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili e le linee programmatiche del Piano nazionale di ripresa e resilienza, in collaborazione con il Comune di Saint-Marcel e i referenti del terzo settore dell'area disabilità, associazioni anche dei disabili, è stata impostata una proposta progettuale che concerne l'utilizzo di "Maison équipée" per garantire - nell'ambito delle politiche, dei servizi e dei modelli organizzativi per la vita indipendente e l'inclusione nella società - forme dell'abitare in autonomia housing o co-housing.

Nell'ambito di progetti del PNRR sarà garantito inoltre anche l'affidamento dei servizi.

Infine, il progetto si integra con gli interventi e con le programmazioni del "Dopo di noi" di cui alla legge 112/2016, che prevedono, tra gli altri, l'offerta di soluzioni abitative che offrano ospitalità a non più di cinque persone più spazi accessibili organizzati come spazi domestici che possono essere vissuti come la propria casa.

Questi sono gli indirizzi e l'utilizzo dei fondi del PNRR per questo tipo di utilità che è stata valutata anche con l'associazione dei disabili e dei familiari.

Presidente - Per la replica, il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Bene, Assessore, sono felice di sapere che sia terminata; a questo punto possiamo considerare terminata l'analisi, Assessore? Sì, quindi è terminata l'analisi, sono stati ridefiniti i bisogni, a questo punto però va bene il dirci che ci saranno fondi del PNRR che ormai può essere anche rinominato "Pozzo di San Patrizio", buono per qualsiasi esigenza, siamo felici anche di questo, ma sarebbe stato, secondo me, anche interessante capire, a questo punto, se è stato predisposto un piano per la riattivazione e la messa a disposizione della struttura, nel senso che l'analisi dei bisogni era il primo passo, il secondo passo è capire quando questa poi verrà riattivata.

Lei ci dice che verrà inserita o è stata inserita all'interno della ristrutturazione, della rimessa in uso, potremmo definirla così, con i fondi del PNRR, ci sarà quindi una scadenza entro il 2026? È già stato programmato? C'è un qualcosa di concreto?

Interruzione fuori microfono.

Entro il 2026 deve essere realizzato ma sarebbe opportuno sapere entro quando si è programmato di renderla operativo. Comunque a questo punto probabilmente sarà forse il caso di approfondire il tema in Commissione e magari anche di fare un sopralluogo per renderci conto di quello di cui parliamo.