Oggetto del Consiglio n. 1417 del 24 marzo 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1417/XVI - Interpellanza: "Potenziamento del servizio offerto all'utenza dalla struttura complessa di ortopedia-traumatologia dell'Ospedale Parini".
Bertin (Presidente) - Punto n. 42. Per l'illustrazione Consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Sarò molto breve, perché penso che non ci sia bisogno di puntualizzare il fatto che la struttura di ortopedia e traumatologia dell'Ospedale Parini sia fondamentale, tenuto soprattutto conto del nostro territorio di montagna e anche tenuto conto del fatto che le attività sportive - che possono non soltanto avere ma anche generare delle problematiche - necessitano di un supporto molto forte e molto importante in questo ambito.
A fronte di questo e a fronte anche delle notizie o comunque delle informazioni che a vario titolo vengono sul fatto che purtroppo, ce lo diciamo di continuo, c'era e purtroppo c'è un esodo di specialisti e di professionisti di tutto l'ambito sanitario, con quest'interpellanza si voleva sostanzialmente verificare tre aspetti.
Intanto come attualmente è organizzata la struttura complessa di ortopedia e traumatologia del Parini, anche in termini di organico, a oggi in forza; capire appunto se a oggi questa presenti carenze di personale o problematiche di turnazione dei professionisti in forza della medesima e quale ne sia l'attuale livello di fabbisogno, ed è bene considerare il fatto che se spesso e volentieri ne facciamo soltanto una questione di numeri di pianta organica, dobbiamo anche ricordarci che, giustamente, come in tutti i lavori, ci sono dei turni e delle turnazioni e anche delle necessità di far riposare i soggetti che lavorano, e ancora più per chi fa un lavoro che riguarda le vite umane.
Capire se ci sono anche problematiche di turnazione dei professionisti in forza alla struttura e quale ne sia l'attuale livello di fabbisogno e che cosa intenda fare il Governo regionale per salvaguardare, nonché potenziare, il livello del servizio offerto all'utenza da parte di quest'importante struttura.
Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Giustamente, come ha detto il Consigliere Aggravi, è superfluo sottolineare l'importanza di un reparto come l'ortopedia e direi anche che è superfluo sottolineare il fatto che gli ortopedici sono tra gli specialisti che si trovano meno sul mercato, per cui è stato anche pubblicizzato sui giornali un continuo lavoro di scouting, cercando nei vari concorsi in Italia e nell'Università di avere qualcuno che potesse venire e partecipare a questi concorsi; questo è stato fatto in maniera continuativa proprio alla luce dell'importanza che può avere un reparto come l'ortopedia e che sicuramente è una grossa criticità della nostra sanità.
Le domande le ha riassunte bene lei, io adesso cerco di darle una risposta.
La struttura complessa di ortopedia attualmente ha in forza sette ortopedici su quattordici previsti in pianta organica, quindi siamo al 50%.
Al concorso bandito dall'Azienda USL della Valle d'Aosta per questa specialità ha presentato domanda un solo candidato per il quale la prova è fissata nella prima settimana di aprile ed è una specializzanda valdostana, altri non si sono presentati.
A seguito dell'espletamento di tale concorso, si può ipotizzare di poter integrare nell'organico della struttura un'unità aggiuntiva arrivando ad avere otto unità presenti.
Proprio per l'evidente carenza organica, unita all'impossibilità di reperire figure professionali sufficienti, è stata esternalizzata dall'Azienda USL l'intera attività di servizio ortopedico di supporto al Pronto Soccorso, c'è un ortopedico presente H12 sette giorni su sette, più la pronta disponibilità per le restanti dodici ore.
Quindi, avevamo iniziato, ma questo è da anni che si fa, a esternalizzare il Pronto Soccorso e adesso abbiamo dovuto esternalizzare anche le reperibilità notturne, proprio per poter permettere al personale in ruolo di riposarsi, come è giusto che sia, e di fruire anche delle ferie, per un carico di lavoro corrispondente a circa quattro unità di personale. Quindi, facendo una valutazione di carichi di lavoro, l'esternalizzazione del Pronto Soccorso ortopedico e delle reperibilità notturne vale circa quattro unità.
Per quanto riguarda quello che cerchiamo di fare in Assessorato, quindi, sarebbero in pratica sette più uno otto più quattro dodici, questo dal punto meramente numerico, calcolando però che l'esternalizzazione del servizio, a mio avviso, non è ovviamente una soluzione ottimale, ma necessaria in questo momento.
Per quanto riguarda quello che intende fare il Governo regionale per salvaguardare, nonché potenziare, il livello del servizio offerto, l'Assessorato, con il supporto della Giunta - questo è quello che noi stiamo cercando di fare in generale, perché il problema non è solamente l'ortopedia, anche se devo dire che gli ultimi concorsi banditi hanno dato delle risposte - per questa specialità, così come per tutte le specialità mediche carenti, sta predisponendo diverse iniziative, tutte orientate a rendere maggiormente attrattivo il sistema sanitario regionale per questi professionisti.
Tra le ultime, ricordo l'introduzione di un'indennità di attrattività per medici ed infermieri con l'approvazione dell'articolo 18 della legge regionale 35/2021 rispetto alla quale - mi pare giusto segnalarlo - è stata però promossa da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri questione di legittimità e la Regione si è costituita nel giudizio medesimo.
Il finanziamento dei contratti aggiuntivi regionali, per incentivare la formazione universitaria nelle specialità maggiormente carenti per stimolare giovani residenti in Valle d'Aosta a intraprendere questi studi.
La collaborazione con l'Azienda USL della Valle d'Aosta, la definizione e attuazione di un piano di attrattività e benessere organizzativo che, tra l'altro, la DGR 78/2022 ha posto come obiettivo all'azienda medesima per favorire il recruitment e la riduzione del turn-over del personale dipendente. Tale piano è in fase di condivisione e agirà su diverse leve: miglioramento economico e di carriera, sostegno logistico, qualificazione professionale, miglioramento del clima interno e sviluppo di capacità di recruitment.
Alcune attività sono già state implementate, altre sono in fase di progettazione e programmazione.
Si tratta di una criticità, la carenza di professionisti sanitari, che si rileva in tutti i sistemi sanitari regionali e sta creando molte difficoltà anche alla luce degli sforzi organizzativi e di investimento previsti nell'ambito del PNRR che saranno una sfida, con riferimento ai fabbisogni di professionisti necessari per l'erogazione dei servizi territoriali i cui standard sono in fase di definizione nel cosiddetto decreto 71.
Si tratta - sottolineo - di una difficoltà a livello nazionale, determinata da una programmazione errata dei bisogni formativi nazionali dei professionisti sanitari negli anni passati, rispetto alla quale si spera di vedere una soluzione con gli investimenti sulla formazione previsti nel PNRR che presentano una prospettiva a cinque anni.
Sino ad allora dobbiamo lavorare per attuare tutto quanto è possibile previsto dalle competenze regionali per rendere più attrattivo il nostro servizio sanitario regionale rispetto agli altri.
Tutte le proposte perseguibili e costruttive ovviamente sono ben accette.
Nell'ultimo incontro con il Ministro è stato ipotizzato - perché il problema non è solo nostro, anzi, alcune Regioni sono messe pare anche peggio di noi - che ci vogliono almeno altri tre-quattro anni prima di poter arrivare a un numero di professionisti sufficiente a dare risposta alle necessità nei vari servizi sanitari.
Presidente - Per la replica il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per il quadro e per la risposta alle tre domande.
Io molto brevemente volevo fare una considerazione, per carità, non sono un tecnico, non sono un clinico, non sono sicuramente un esperto, ben venga il discorso dell'indennità, ben venga il discorso legato a supportare la formazione universitaria anche soprattutto nei confronti dei Valdostani; non voglio di nuovo citare il Piano, però visto che parliamo di piani forse si potrebbe anche rafforzare, in parte lei lo accennava, la necessità almeno di provarle tutte per avvicinare - più attrattività - più professionisti, si potrebbe magari provare anche a creare dei poli con un po' più di innovatività.
Si parlava spesso della medicina dello sport, di tutta una serie di specializzazioni che potrebbero essere messe più in sinergia e creare un polo più di specializzazione e anche in sinergia con degli altri enti che si occupano di montagna, considerato che al di là di tutto forse la nostra debolezza, quindi il fatto di essere piccoli, il fatto di essere in una realtà... continuo a pensare che il vero problema non sia soltanto un discorso di soldi in generale ma soprattutto un discorso di numeri, quindi di utenza e di esperienza, non voglio passare sempre per quello che fa dei ragionamenti di mercato, però in tal senso io penso che quello sia il principale problema.
Forse lavorare su un polo di efficienza e di energia in questo senso, soprattutto per una realtà estremamente importante come tutte le altre ma che può avere anche una vocazione di altra natura più addirittura di ricerca e di avanguardia... forse potremmo investire di più su questo campo e si potrebbe fare qualcosa di più senza lasciar perdere delle occasioni che poi magari possono essere prese da delle realtà che poi, concorrenzialmente, possono portarci via delle professionalità e generare ulteriori scompensi o problematiche alla sofferenza che già la nostra struttura e in generale le nostre strutture stanno subendo.