Oggetto del Consiglio n. 1414 del 24 marzo 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1414/XVI - Interpellanza: "Realizzazione del sistema delle case di comunità a bassa intensità contenuto nella bozza di Piano Regionale per la Salute e il Benessere Sociale 2022-2025".
Bertin (Presidente) - Punto n. 39. Illustra l'interpellante, il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Il 3 marzo scorso la II Commissione ha avuto un incontro con la cabina di regia che sovraintende le attività propedeutiche all'amministrazione dei progetti relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Come già il collega Perron diceva questa mattina e lo faceva per la parte legata all'energia, ci è stato fornito un elenco di tutta una serie di progetti che saranno oggetto di finanziamento da parte appunto del Piano. La differenza che cito, anche all'interno dell'interpellanza, è la particolarità è il fatto che in alcuni casi la Regione è soggetto attuatore, negli altri casi è soggetto soltanto destinatario.
A seguito di quell'incontro vi è stata poi, il 7 marzo se non erro, una Giunta in cui sono stati approvati gli indirizzi regionali per gli investimenti a valere sulla parte Salute, in particolare è stata adottata una delibera, la 241 del 7 marzo, in cui sono state inserite tutta una serie di predisposizioni relative all'amministrazione di queste progettualità.
Devo fare, e lo faccio subito in premessa, un piccolo appunto: nella premessa fatta citavo - e prendo atto - il fatto che tra le progettualità oggetto di finanziamento sono indicate quelle relative alla realizzazione delle case della Comunità di Donnas, Morgex, Châtillon e Aosta per rispettivi euro 3 milioni e mezzo circa e complessivi 14 milioni.
Perché ho citato queste cifre? Perché all'interno del report che ci è stato il 3 di marzo, vengono indicati tra i progetti di cui la Regione è destinataria, il finanziamento delle quattro Case della Comunità con un costo diciamo singolo per ogni Casa della Comunità di 3 milioni e mezzo.
Leggendo poi successivamente, perché la delibera è stata resa disponibile successivamente alla presentazione dell'interpellanza, all'interno dei contenuti della delibera trovo, nella parte in cui si indicano le cifre derivanti dal decreto di ripartizione delle risorse alle Regioni e Provincie autonome per i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che c'è un importo complessivo destinato alla parte sanitaria di circa 15 milioni - e questo già in parte si sapeva - ma in particolare, per quello che riguarda le case della comunità e presa in carico della persona, l'importo finanziato è di soli 3 milioni e mezzo circa, target regionale obiettivo n. 2 "Case della Comunità".
Quindi spiego subito perché all'interno della premessa io ho citato i tre milioni e mezzo e i complessivi 14 milioni, perché sulla base del report del 3 marzo io avevo quei numeri.
Penso che su questo aspetto potremmo capire... immagino che la delibera sia corretta rispetto al report e quindi delle due l'una: o da una parte sono stati inseriti degli importi stimati che poi non si sono resi tali, oppure abbiamo un problema in più, oppure magari ho letto male io la delibera e quindi chiederei gentilmente di capire dov'è l'arcano, se sono 3 milioni e mezzo o se sono 14 milioni.
Comunque, a fronte di questo, poi la natura non cambia perché nelle domande poste - e dividerei anche qui il mondo in due.
Da un lato concentrandosi sulle case della comunità, nella bozza della proposta riorganizzativa di assistenza residenziale e territoriale del piano regionale per la salute e il benessere sociale, riguardo alle case della comunità ad alta-media intensità, quindi le quattro che ho citato precedentemente, capire: "quali saranno le modalità di gestione dei progetti di realizzazione delle Case della Comunità finanziate con i fondi PNRR, tenuto conto del fatto che la Regione autonoma risulterebbe soggetto destinatario delle somme" e quindi capire e declinare la previsione della delibera.
"Se a fronte di queste cifre citate in premessa - di cui però mi rimane questo arcano - sarà necessario prevedere anche fonti di provenienza regionale per la realizzazione e messa in funzione di tali strutture", perché, - non è la prima volta che lo diciamo, e lo avevamo già detto sull'Ospedale di comunità - a fronte di tutta una serie di risorse messe a disposizione per realizzare le strutture, vorremmo anche capire quali sono le valutazioni fatte per la messa in funzione, ovvero la gestione di queste strutture.
Dall'altro lato, la seconda parte delle domande ovviamente si concentra invece sulle altre case della comunità, ovvero quelle a bassa intensità di cui oggi non sappiamo molto e di cui sicuramente si potrà approfondire nell'ambito delle audizioni - quando ci saranno - nella Commissione del piano regionale della salute e benessere sociale, però, facendo appunto il paio con le altre, capire in quali Comuni e con quale investimento verranno realizzate le altre Case della Comunità a bassa intensità così come oggi indicate nella bozza del piano, ma soprattutto, in questo caso, "con quali canali di finanziamento, tempistiche e modalità realizzative il Governo regionale intende dar corso alla realizzazione del sistema delle Case della Comunità a bassa intensità", come ho appena citato.
È ovvio che a questo punto l'arcano sulle risorse - quindi 3 milioni e mezzo per due case della comunità invece di 14 milioni per quattro Case della Comunità - è fondamentale per capire appunto di quanti soldi stiamo parlando.
Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Così come ha già in parte detto lei, le somme riconosciute dal Decreto del 20 gennaio 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 57 in data 9 marzo 2022, relativamente alle Case di Comunità, ammontano a complessivi euro 3.493.579,03.
In questo senso, quindi, l'importo riportato nelle premesse dell'interpellanza, i complessivi euro 14 milioni, come ha specificato lei, poi di fatto di per sé stesso deve essere rettificato alla luce di un errore di trasmissione di questo importo.
Quindi l'importo complessivo è 3.493.579 per tutte le case di comunità.
Venendo, invece, alle risposte puntuali, la prima: "Quali saranno le modalità di gestione dei progetti di realizzazione delle Case della Comunità finanziati con fondi PNRR": i fondi riconosciuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di cui al decreto 20 gennaio 2022 pubblicato in Gazzetta 57 in data 9 marzo 2022, verranno trasferiti a favore dell'Azienda USL della Valle d'Aosta, la quale si configura come responsabile unico del procedimento, cioè RUP, e soggetto attuatore esterno.
La Regione, invece, è il soggetto responsabile dell'attuazione finale dell'investimento che manterrà una posizione di direzione e controllo sull'investimento.
La seconda domanda: "Se a fronte delle cifre citate sarà necessario prevedere anche fondi di provenienza regionale per la realizzazione e messa in funzione di tali strutture": i fondi riconosciuti dal PNRR per un totale complessivo di 3.493.579 euro risultano sufficienti per la realizzazione e la messa in funzione delle quattro Case della Comunità previste nei Comuni di Aosta, Morgex, Châtillon e Donnas e non sono previsti co-finanziamenti regionali.
La terza domanda, "In quali Comuni e con quale investimento verranno realizzate le altre Case della Comunità a bassa intensità, così come oggi indicate nella bozza del Piano regionale per la salute e benessere sociale": il documento, che è in fase di definizione, del Piano della salute del benessere sociale 2022/2025 indica quali Comuni e dove saranno realizzate le Case della Comunità a bassa intensità. I Comuni sono Courmayeur, Saint-Pierre, Gignod (Variney) e Charvensod con riferimento al neo distretto 1 - oggi sarebbero il distretto 1 e 2 - che diventerà un unico distretto; Nus, Valtournenche, Verrès, Brusson e Gaby con riferimento al neo distretto 2, oggi distretto 3 e 4.
Quanto agli investimenti necessari per la realizzazione di tali strutture, preciso che gli stessi saranno noti quando con l'approvazione del cosiddetto DM71, che dovrebbe essere approvato entro il mese di giugno, verranno definiti in modo puntuale gli standard dei servizi - che in questo momento non sono ancora noti - che dovranno essere ricompresi all'interno di ogni singola Casa della Comunità.
La quarta domanda è: "Con quali canali di finanziamento, tempistiche e modalità realizzative il Governo regionale intende dar corso alla realizzazione del sistema delle Case della Comunità a bassa intensità, così come rappresentato dal già citato Piano per la salute".
I canali di finanziamento, le tempistiche e le modalità realizzative verranno delineati in sede di definizione del piano regionale, secondo i meccanismi previsti dal piano stesso: quando verranno pertanto definiti i servizi che dovranno essere ricompresi all'interno di ogni singola casa della comunità, verranno inseriti nel DEFR gli interventi necessari che troveranno finanziamento nel bilancio regionale e attuazione con le relative DGR annuali.
Presidente - Per replica, il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Cerco di fare ordine. Intanto, più che all'Assessore, direi alla cabina di regia, vorrei chiedere a questo punto ufficialmente, Presidente, una verifica del report che ci è stato dato in II Commissione, perché ci sono delle cifre che non sono corrette e, se non sono corrette su questa parte, chissà se sono corrette sulle altre voci.
Dovevano esserci 14 milioni, sono 3 milioni e mezzo, primo.
Secondo: sulla delibera 241, e anche qua chiedo una verifica alla cabina di regia, ma anche alla Giunta: si dice appunto che le Case della Comunità verranno finanziate con 3 milioni e mezzo.
Se ho capito bene, nel brusio del Consiglio, questi soldi sono considerati dall'Assessorato sufficienti per realizzare le quattro Case della Comunità; qui l'obiettivo è di due Case della Comunità.
Dall'altro lato mi rimane per sempre, e io penso che a questo punto ci rivedremo in Commissione e lo scriverò in altro modo, perché probabilmente non ci sono ancora le valutazioni, però, se a questo punto ho un dubbio ulteriore su come realizziamo tutto questo, chissà come sosterremo tutto questo, perché se le valutazioni di sostenibilità le facciamo dopo aver definito il piano e poi aver definito il DEFR e poi aver definito le relative delibere attuative, io mi auguro che a monte le valutazioni in bilancio siano state puntuali, perché altrimenti mi sembra che stiamo portando avanti il pallone però il campo è quasi verso la fine.
Quindi, volendo cercare di fare ordine, chiederei ufficialmente di capire se il rapporto di monitoraggio per la cabina di regia regionale del PNRR, presentato in II Commissione, dopo un gran pistolotto sul PNRR di cui ormai non abbiamo più la necessità, sono cifre vere oppure sono cifre in itinere, perché 14 milioni sono un po' diversi da 3 milioni e mezzo, e visto che già il grosso del PNRR va sul treno, speriamo di prendere il buon treno anche sulla parte di sanità e di non aspettare il termine dell'elettrificazione.
Dall'altro lato, invece, sul Piano rimando qualsiasi considerazione e approfondimento e a questo punto sollecito chi di dovere affinché si facciano queste benedette audizioni in V Commissione sul Piano regionale della salute e del benessere sociale, perché a questo punto - non è la prima interpellanza che faccio - non sappiamo se bastano i soldi, non sappiamo le valutazioni fatte se prima non abbiamo il piano, il DEFR e poi non abbiamo le delibere attuative.
Scusate se sono noioso, però io penso che, se si fa un piano, bisognerebbe avere le idee chiare. Poi se non si vuole presentare le idee in Consiglio benissimo, ma lo si faccia in Commissione e ci si faccia capire da un lato se stiamo governando il PNRR e se stiamo governando il resto perché, altrimenti, diciamo di farne quattro, però qua c'è scritto due, diciamo di avere i soldi per quattro però ce li abbiamo per due... Signori, fate voi.
Presidente - Assessore Barmasse, per una precisazione.
Barmasse (UV) - Solo per una precisazione. Le Case della Comunità ad alta e media intensità sono quattro, il finanziamento di euro 3.493.000 è per queste quattro Case della Comunità.
Per quanto riguarda il passaggio in V Commissione, così come è previsto per il Piano da una delibera regionale, ci sarà l'approvazione del piano in Giunta, dopodiché approderà nelle Commissioni, questo è l'iter già definito e normale.
Quindi, non è che non verrà portato in Commissione, però l'iter prevede che ci sia prima l'approvazione della delibera in Giunta e poi che venga portato in Commissione.
Presidente - Consigliere Aggravi brevemente.
Aggravi (LEGA VDA) - Solo per fare una specifica e segnalarla all'Assessore, poi faccia lei di conseguenza, però nella delibera di Giunta 241 del 7 marzo, i 3 milioni e 500 sono relativi a un obiettivo di due Case della Comunità, se sono a quattro allora penso che sia necessario rettificare la delibera. Lo dico solo perché questo è il documento ufficiale.
Sulla parte del piano ovviamente non mi riferivo solo a lei ma a tutti, cioè chiederei a tal riguardo - così almeno una volta per tutte facciamo anche chiarezza, magari lo chiedo anche al Presidente del Consiglio - quale sia l'iter, perché noi abbiamo avuto una presentazione, chiamiamola informale, e abbiamo la bozza che ogni gruppo penso stia esaminando, però a questo punto non possiamo fare delle audizioni, mi chiedo se non abbiamo l'ufficialità.
Io penso che ancorché informalmente, se è stato presentato, la Commissione può fare delle audizioni valutative.
Qui vedo anche il Presidente vicario, ma lo chiedo anche al Presidente del Consiglio.
Poi, comunque, su questo chiederei al Presidente - visto che era il più alto in grado nella cabina di regia - di verificare anche il documento che è stato dato in II Commissione.
Presidente - Consigliere Restano, per mozione d'ordine.
Restano (GM) - Più che per mozione d'ordine, intervengo come Vicepresidente della V Commissione, dando fin da subito la mia disponibilità a procedere in tal senso.
Non nascondo un po' d'imbarazzo, perché stiamo ripetendo ciò che è già avvenuto con il piano strategico per la ferrovia, vale a dire anticipiamo un passaggio amministrativo a quello che è un lavoro politico: prima ci andava il Piano regionale dei trasporti e poi il piano strategico sulla ferrovia; oggi dovremmo affrontare il Piano socio-sanitario e poi le scelte conseguenti.
Questo mi pone un po' in imbarazzo, perché sapere che investiamo in un senso prima ancora di avere la strategia... probabilmente l'Assessore, la Giunta e i vertici sanitari hanno le idee chiare, io ne sono sicuramente convinto... la mia disponibilità va nel senso che gradiremmo anche noi confrontarci su questo, soprattutto pensando agli impegni di spesa corrente futuri.