Oggetto del Consiglio n. 1413 del 24 marzo 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1413/XVI - Interpellanza: "Stato di morosità degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 32 Consiglieri, riprendiamo l'analisi dell'ordine del giorno. Punto n. 38. Si è prenotato il consigliere Baccega per l'illustrazione dell'Interpellanza, ne ha facoltà.
Baccega (GM) - In realtà, avendo ripercorso i numerosi provvedimenti ispettivi che abbiamo portato come opposizione - tutte le forze di opposizione - in questi diciotto mesi nei quali ci veniva sistematicamente risposto che il problema risale al 2013 - credo anche prima, dal mio punto di vista - sostenendo che i sette Presidenti della Giunta e i rispettivi Assessori che si sono succeduti alla guida dell'ERP non hanno agito e hanno lasciato andare le cose, però adesso alla luce dei dati bisogna assolutamente intervenire, perché il problema continua ad acuirsi.
Abbiamo preso atto del valore delle morosità e delle locazioni che sono pendenti dal 2013 al 2021 che è stato estratto dal documento che ci è stato fornito: 6.474.000 per canoni di locazione non riscossi, 4.392.000 per spese di condominio non pagate dagli utenti, mediamente il 28,66%, che è un dato percentuale decisamente inferiore al quadro nazionale, ma comunque anche per noi è sicuramente preoccupante.
Nelle premesse dell'interpellanza richiamo ancora una volta la legge 3/2013 sulle politiche abitative, nella quale l'allora Consiglio regionale aveva introdotto nuovi criteri di equità nell'ambito dell'edilizia residenziale pubblica, prevedendo appunto l'uso dell'indicatore della situazione economica Isee in tutte le misure di sostegno alla casa; in realtà prevedeva l'approvazione di nuovi criteri di calcolo per la quantificazione degli affitti dell'edilizia residenziale pubblica, prevedeva delle regole per l'individuazione della morosità incolpevole, introdotte dalla legislazione regionale, ancor prima che la stessa fosse disciplinata a livello nazionale; quindi si percepivano per questi fondi nazionali delle risorse - delle miserie oso dire - che dal 2014 al 2017 ammontavano complessivamente a 275 mila euro - poca cosa rispetto alla corposità di questo fenomeno - e che venivano integrate ovviamente con ulteriori risorse regionali per arrivare circa a 1.400.000 che era la spesa che si utilizzava per andare a quantificare il costo dell'edilizia residenziale pubblica legato alle persone meno abbienti.
Tre percorsi strettamente collegati tra di loro. Poi solo con la successiva introduzione dell'Isee è stato possibile individuare equi ed equilibrati criteri di calcolo per gli affitti e, conseguentemente, solo con l'applicazione dei nuovi canoni di locazione si sarebbe potuto applicare adeguati criteri per l'individuazione della morosità incolpevole.
Ben due elementi fondamentali hanno portato allora al rinvio dell'appropriazione della delibera sulla morosità, appunto i nuovi criteri di calcolo sugli affitti che si prevedeva di applicare nel 2016 ma poi slittarono al 2018, appunto per l'introduzione del nuovo Isee e poi per consentire, proprio su richiesta dell'ARER, l'avvio della gestione unica degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, completamente affidata all'ARER, e questo ci sta, mi sembrava corretto.
Va detto, a beneficio di tutto questo e di tutti coloro che si sono succeduti nelle diverse legislature, che la Regione aveva assegnato all'ARER nel Piano triennale 2021 specifico indirizzo al gestore, che consisteva in avviare un'attività particolarmente dedicata all'aggressione della morosità, procedendo con un'azione missiva finalizzata all'individuazione oggettiva della morosità incolpevole secondo i parametri che dovevano e dovranno essere individuati.
Fa ancora di più il Consiglio di amministrazione dell'ARER: aveva assegnato all'apparato amministrativo, su indirizzo della Regione, uno specifico obiettivo che suddivideva in tre fasi l'azione di recupero: l'emissione informatizzata massiva di comunicazioni attraverso raccomandate con ricevuta di ritorno per la fase di messa in mora, regolamentazione dei piani di rientro e definizione della morosità incolpevole; a completamento di questo, successivamente fu redatto un regolamento per la gestione della morosità che aveva introdotto delle condizioni favorevoli per gli assegnatari interessati alla sottoscrizione di un piano di rientro capace di adattare le rate per la restituzione del debito e alle capacità reddituali, ovviamente, della famiglia, normalmente era il 15% del parametro Isee.
Quindi piani di rientro con obiettivi ben precisi: interrompere la morosità dei sottoscrittori, estendere le garanzie con le obbligazioni in solido dei familiari, monitoraggio e controllo costante, applicazione di parametri coerenti per la situazione reale del nucleo, proprio sulla base della situazione reddituale.
Questo è quanto stato fatto e definito, quello che manca è la delibera di Giunta che definisca appunto la morosità incolpevole, cosa che spetta ovviamente adesso a questa nuova maggioranza.
L'auspicio di quest'interpellanza è che lei mi risponda che fra un mese la delibera di Giunta sarà portata all'attenzione della Commissione e che, soprattutto, gli 8 milioni che l'ARER ha collocato in buoni postali possano servire a questo percorso e a finanziare gli alloggi da ristrutturare, ma di questo ne parleremo nella mozione che affronteremo dopo.
Noi chiediamo quali strategie ha adottato l'ARER per il recupero delle somme di cui è creditore, quanti piani di rientro sono stati sottoscritti dagli inquilini a partire da ottobre 2020, quante risorse sono state incassate dalla Regione e dal fondo nazionale per la morosità incolpevole nei tre anni, 2019-2020-2021, quale destinazione hanno avuto i fondi eventualmente incassati e appunto quando l'Assessore intende portare all'approvazione della Giunta regionale la delibera sulla morosità incolpevole.
Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Alla prima domanda, "Quali strategie ha adottato l'ARER?", con delibera del Consiglio di amministrazione n. 29 del 22 luglio 2017, in attuazione agli obiettivi assegnati per quello stesso anno, l'ARER si è dotata di un regolamento per la gestione della morosità e ha avviato un'azione massiva periodica di messa in mora per risoluzione del contratto e decadenza dall'assegnazione, attraverso l'invio di formale intimazione ad adempiere entro sessanta giorni dal ricevimento al pagamento delle somme dovute, ovvero alla sottoscrizione di formale impegno ad assolvere al pagamento in forma rateale, cioè piano di rientro a tutti gli assegnatari debitori nei confronti dell'azienda.
Decorso inutilmente il termine di sessanta giorni, l'ARER sottopone la proposta di decadenza alla competente Commissione per le politiche abitative, affinché esprima parere obbligatorio e vincolante per la decadenza, ovvero accerti la condizione di morosità incolpevole e in caso di parere favorevole proceda con la decadenza.
Per quanto riguarda "Quanti sono i piani di rientro che sono stati sottoscritti dagli inquilini a partire dal mese di ottobre 2020 ad oggi?": dal mese di ottobre 2020 ad oggi sono stati sottoscritti centosessantanove piani di rientro per un totale complessivo di numero trecentocinquantuno di cui cinquantasei conclusi e quarantotto fatti decadere per mancato rispetto delle condizioni. Più precisamente ne sono stati sottoscritti quindici da ottobre a dicembre 2020, centotrentacinque nell'anno 2021 e diciannove da gennaio 2022 a oggi. Ho una tabella riassuntiva che le faccio avere con tutti i piani di rientro sottoscritti dal mese di ottobre 2020 a oggi, compresi gli importi che sono stati rateizzati.
"Quante risorse sono state incassate dalla Regione dal fondo nazionale per la morosità 2019, 2020 e 2021?": negli anni indicati la Regione ha incassato dal fondo nazionale per la morosità incolpevole in totale euro 170.076, di cui euro 74.247 per la quota 2019, euro 15.300 per la quota 2020 ed euro 80.528 per la quota 2021.
"Quale destinazione hanno avuto i fondi eventualmente incassati?": le quote incassate sul 2019 e sul 2020 sono state utilizzate per finanziare il contributo "Sostegno alla locazione", sulla quota 2020 residuano ancora alcuni avanzi. La quota 2021 al momento non è ancora stata utilizzata.
Per quanto riguarda la domanda su "Quando l'Assessore intenda portare all'approvazione della Giunta regionale la delibera della morosità incolpevole": posso dirle che la struttura competente, in raccordo con l'ARER - la struttura competente è ancora senza dirigente la cui posizione è stata messa in pubblicità ma non c'è stata nessuna domanda - sta lavorando a una bozza di deliberazione da portare all'approvazione della Giunta regionale, tuttavia non so ancora darle dei tempi precisi, anche in considerazione delle criticità organizzative già più volte evidenziate e che stavo anche portando alla sua attenzione.
Presidente - Per la replica, il consigliere Baccega.
Baccega (GM) - Sono parzialmente soddisfatto, perché la risposta al punto 1 gliel'avevo praticamente già indicata io nella mia presentazione.
È positivo che ci siano stati centosessantanove piani di rientro, ma è negativo il fatto che cinquantotto sono stati sospesi per il mancato rispetto, suppongo che questi possano essere dei casi davvero di morosità incolpevole, laddove magari è venuto meno per la famiglia un certo reddito o sono successe delle cose gravi all'interno della famiglia che non può rispettare il piano di rientro. Queste sono le cose che appunto la delibera della morosità incolpevole dovrà andare a valutare.
Le risorse statali, come ho detto, sono delle miserie, quindi bisogna che la Regione si attivi a finanziare delle risorse per l'ARER, perché l'ARER da sola non può gestire tutto quel patrimonio e non può avere la possibilità di dare risposte a tutto quello che è indicata a fare.
La cosa che meno mi conforta è la risposta al quinto quesito: non avere una data per la delibera di Giunta della morosità incolpevole mi pare che sia un elemento un po' negativo.
Io sollecito lei e la Giunta a fare in modo che questa delibera possa andare a compimento quanto prima. Ci sono quasi 11 milioni di morosità in sospeso e il dato è davvero preoccupante.
Eventualmente, qualora la delibera fosse in fase di completamento - parlo anche al Presidente della Commissione - magari vederla in Commissione per poter dare degli input, dei sostegni, affinché questa cosa si chiuda nel più breve tempo possibile.