Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1382 del 23 marzo 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1382/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Iniziative volte a sostenere la rimozione dell'obbligo del green pass per l'accesso agli esercizi pubblici".

Bertin (Presidente) - Punto n. 5.02 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, il consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Come abbiamo riportato nel testo di quest'interrogazione, abbiamo voluto ricordare le parole pronunciate dal Presidente di Confcommercio Valle d'Aosta che sostanzialmente, riassunto in una frase, dice: "É ingiustificata la proroga dell'obbligo di Green Pass per ristoranti e bar. L'eliminazione del Green Pass, con la fine dello stato di emergenza non può escludere la ristorazione".

Io credo che si possa anche estendere questo concetto a diverse attività, ma abbiamo voluto anche riassumere quelle che sono un po' le contraddizioni venute a crearsi con l'annuncio delle misure che, in teoria, dal primo di aprile dovranno modificare le attuali disposizioni.

Tra tutte crediamo di aver indicato quella un po' più assurda di tutte, ce ne sono state parecchie durante questa pandemia, ma è particolarmente curiosa la disposizione che prevede che ai turisti stranieri non si applicherà più il controllo del Green Pass rafforzato, ma semplicemente il Green Pass base, mentre invece ai cittadini italiani sarà comunque richiesto il Green Pass rafforzato.

Questo con tutta una serie peraltro di ripercussioni nell'ordine di coloro che dovranno fare i controlli che dovranno chiedere a tutti di quale nazionalità siano e magari potranno anche essere tratti in inganno.

Quindi a fronte di questo e a fronte anche del fatto che la Lega a livello nazionale - lo abbiamo voluto dire in maniera chiara - ha manifestato chiaramente una contrarietà rispetto a questa proroga rispetto ai locali di somministrazione, arrivando a richiedere anche un ristoro ai locali che dovranno subire questa proroga soprattutto nelle festività e nei ponti che ci saranno nel mese di aprile, le chiedo, Presidente, a questo punto se siano state messe in campo delle iniziative volte a sostenere, presso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, quanto esposto dal Presidente di Confcommercio Valle d'Aosta per anticipare la rimozione del Green Pass.

Presidente - Risponde il presidente della Regione Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Non voglio correre il rischio di risultare stucchevole nella risposta ma il rischio c'è, perché quando la richiesta viene reiterata con dei contorni diversi ma è sostanzialmente sempre la stessa, anche la risposta poi rischia di essere in qualche caso ripetitiva.

Vorrei solo specificare due passaggi: il primo che il comunicato di Confcommercio è uscito qualche giorno dopo il confronto che c'è stato la settimana scorsa, mi sembra nella giornata di giovedì, sull'argomento e anche su questo ci terrei solo a specificare come è avvenuto questo confronto con le Regioni, come, è spesso successo ma in questa fase ancora di più, nel senso che nelle ultime settimane la Conferenza delle Regioni - sia in via formale che in via informale, sia su temi specifici legati all'emergenza Ucraina, sia su temi più generali - si è riunita tantissime volte, non nello specifico della situazione invece pandemica, dove l'unico incontro che c'è stato, è stato convocato nella giornata di giovedì a mezzogiorno, convocato alle ore 11:05, quindi per i 50 minuti successivi - me lo ricordo perché era la giornata in cui eravamo impegnati con la manifestazione degli Alpini, quindi siamo rientrati per seguire i lavori- ed è stata sostanzialmente un'informativa - come spesso è avvenuto - di quanto sarebbe stato approvato da lì a pochi minuti, perché non sono neanche passate ore ma pochi minuti, all'interno del Consiglio dei Ministri.

Quindi noi siamo stati informati di quanto il Governo intendesse fare e nello specifico sulla questione Green Pass e quindi sulla necessità, secondo il Governo e secondo la parte sanitaria, di reiterare ancora per un mese l'obbligo di Green Pass all'interno delle strutture, in particolare di somministrazioni di cibi e bevande ma non solo, come lei giustamente ha detto.

Io posso anche essere d'accordo che ci siano delle questioni che non sono prettamente lineari nella logica, in particolare quella rispetto agli arrivi dall'estero è una questione che però ci porteremo avanti ancora per un mese e non credo che questo mese, con la situazione attuale, dopo due anni tragici, possa veramente cambiare i destini di queste attività.

Ripeto, senza alcuna polemica, e non voglio neanche tornare sull'aspetto che mi si continui a chiedere d'intervenire in sede di conferenza su degli atti che poi alla fine vengono portati avanti dal Governo di cui voi fate parte. É vero che avete sottolineato alcune criticità, ma se non sbaglio il decreto l'avete votato, cioè i vostri Ministri a Roma credo che l'abbiano votato.

Presidente - Per la replica, consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Vede, presidente Lavevaz, noi le chiediamo con queste iniziative - che non sono uguali, mi pare evidente - di prendere impegni in prima persona. Avremmo anche voluto comprendere qual è la sua posizione, ma lei ha abilmente sviato le intenzioni di esprimerla.

Lei dice che per quanto riguarda le attività poco cambia in questo mese o meno, io direi di no, sottolineando un dato: che tutte le attività, in particolare quelle a somministrazione, si troveranno a fare i conti con i rincari dell'energia e a questo magari avrebbero potuto in parte trovare una soluzione se una parte di persone avesse potuto nuovamente entrare in queste attività.

Non potendolo fare, io prendo atto della sua scrollata di spalle, ma riteniamo sia un atteggiamento che probabilmente non giovi.

Avremmo appreso con piacere una sua espressione, così come noi abbiamo espresso in maniera molto ferma nel Consiglio dei Ministri la nostra e così come abbiamo richiesto direttamente al Ministero della salute dei ristori per quanto riguarda coloro che sono esclusi dalla fruizione dei ponti e delle festività legate al mese di aprile, così lei ritiene di non voler comunicare e di non voler esporsi, quindi ne prendiamo atto e ne prenderanno atto anche i Valdostani per l'ennesima volta.