Oggetto del Consiglio n. 1398 del 23 marzo 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1398/XVI - Interpellanze: "Criteri di valutazione utilizzati per la selezione del progetto pilota per la rigenerazione culturale sociale ed economica dei borghi di cui alla DGR 32/2002 e "Azioni volte a supportare il Comune di Fontainemore nell'attuazione del progetto pilota per la rigenerazione dei borghi nell'ambito del PNRR".
Marguerettaz (Président) - Points n° 21 et n° 22 à l'ordre du jour. Le collègue Carrel a demandé la parole pour la présentation.
Carrel (PA) - Parliamo nuovamente di PNRR e volevamo capire quali erano le motivazioni per cui la Giunta regionale, dopo aver ricevuto dal Ministero della cultura una nota il 9 di dicembre del 2021 sulle modalità attuative dell'intervento 2.1 che ricordo ha due linee: la linea A da 420 milioni, 20 milioni per ogni Comune selezionato dalle ventuno Regioni, e quindi, come Regione, potevamo selezionare un borgo, e una linea B dove vi sono 580 milioni di cui 200 per gli aiuti per le micro e piccole medie imprese localizzate nei borghi e 380 milioni invece per i progetti locali di rigenerazione ma direttamente da richiedere allo Stato. Avevamo quindi questa duplice possibilità di finanziamento; la Regione ha deciso ben un mese e otto giorni dopo di deliberare attraverso la delibera n. 32/2022 una manifestazione di interesse in cui si chiedeva a tutti i Comuni interessati di presentare un progetto in modo da fare una selezione interna per poi andare a presentare il progetto vincitore direttamente al Ministero, il quale poi in seguito, dopo il 15 marzo, andrà a fare tutte le valutazioni con il Comitato valutativo interno e si interfaccerà direttamente con il Comune selezionato, ci auguriamo a maggio con decreto del Ministero vengano poi affidati i 20 milioni al Comune selezionato. Quello che volevamo chiedere con quest'interpellanza è qual è la ratio del fatto che abbiamo scelto questo tipo di consultazione interna, piuttosto che scegliere, come Giunta regionale e come Consiglio insieme al Celva, un borgo da finanziare. Da una parte sicuramente il confronto, la possibilità di dare la possibilità alle comunità di confrontarsi su un progetto per il futuro della propria comunità, è sicuramente un aspetto positivo, dall'altro lato però sappiamo bene che i Comuni hanno serie difficoltà anche organizzative interne e ovviamente andare a vincolare dei Comuni a fare dei progetti così importanti sapendo già che ne selezioniamo uno solo è sicuramente un aspetto che ha anche dei contro oltre ad avere sicuramente dei pro. Volevamo chiedere anche se fosse intenzione della Giunta regionale procedere, anche nei prossimi bandi del PNRR in cui si prevederà questo stile di finanziamento, in questa direzione con degli avvisi di manifestazione di interesse.
L'altro è un aspetto sicuramente più tecnico legato alla delibera n. 184/2022 in quanto nella delibera vi sono dei requisiti ma sono molto ampi rispetto a quelli poi utilizzati dalla Commissione di valutazione, che è una Commissione nominata con la delibera n. 184/2022 dove vi sono quattro dirigenti interni, un rappresentante del NUVAL e due rappresentanti esterni finanziati come da delibera 500 euro l'ora e quindi questo è un altro aspetto.
Questa Commissione quindi ha valutato dei progetti che sono arrivati dai Comuni e li ha valutati secondo dei criteri che non erano a conoscenza dei Comuni che hanno partecipato a monte. Questo è sicuramente un aspetto che, da una parte, non permette ai Comuni che hanno partecipato di capire a monte qual è l'idea e il progetto, come viene valutato il progetto e quindi qual è l'idea di finanziamento dell'Amministrazione regionale. Credo sia importante per i Comuni che vogliono partecipare a un bando così, economicamente sostanzioso, capire su quali aspetti l'Amministrazione regionale seleziona il progetto da inviare poi al Ministero della cultura e reputo che questa sia una mancanza e vogliamo chiedere appunto delle motivazioni.
Come detto, il Comitato Tecnico del MIC ora si interfaccerà direttamente con il Comune di Fontainemore che è stato selezionato dalla Giunta regionale e andrà, entro la fine del mese di maggio, a decidere quale sia il progetto definitivo da finanziare.
L'altro aspetto che ci preoccupa parecchio, ma lo abbiamo già sottolineato con diverse iniziative come gruppo consiliare, è poi la realizzazione di queste opere perché tutte queste opere, quindi l'utilizzo di 20 milioni di euro in lavori e in infrastrutture, devono essere realizzate in tre anni e questo sicuramente richiede uno sforzo sia amministrativo, sia dal punto di vista organizzativo molto importante. Un Comune come Fontainemore, ma come tutti i Comuni che hanno partecipato potremmo dire... nessuno dei Comuni che ha partecipato credo che abbia ad oggi la capacità interna di far fronte a uno sforzo organizzativo e amministrativo così importante.
Torniamo dunque al tema delle professionalità che con il collega Rollandin abbiamo più volte citato e su cui ci siamo soffermati. Bene quanto abbiamo sentito dalle Commissioni consiliari che si sono riunite il 7 di marzo dove c'è stato specificato chiaramente che la struttura dedicata del dottor Lalicata non si occupa di affiancare interamente le procedure che verranno finanziate, ma si occupa dell'aspetto riguardante la semplificazione e le riforme, ma chi si occupa di come spendere questi soldi Di affiancare i Comuni? Quale soluzione hanno i Comuni? Andare a cercare del personale qualificato magari in altri Comuni? Fare delle convenzioni? E ovviamente gli altri Comuni come fanno a sopperire alla mancanza di questo personale per far fronte all'organizzazione amministrativa? Dove sono i professionisti, coloro che hanno studiato e si sono specializzati in fondi PNRR e in fondi europei per andare a far fronte a una spesa così importante? Perché non è solamente spendere i soldi, sappiamo benissimo che i fondi europei hanno delle richieste, soprattutto anche in termini di rendicontazione molto ampia e importante. Questo è un problema su cui abbiamo insistito più volte e su cui vogliamo tornare in questo caso specifico riguardando l'aspetto strettamente legato a questo fondo di 20 milioni e riguardando appunto il Comune di Fontainemore in questo caso.
Vi è poi un altro aspetto: la Regione avrà in carico delle autorizzazioni per andare a svolgere i lavori che saranno previsti da questi progetti; è previsto che queste autorizzazioni arrivino con tempi più celeri rispetto alle altre autorizzazioni e quindi una corsia preferenziale dal punto di vista sia ambientale che dal punto di vista della Sovrintendenza, oppure dovranno rispettare tutti lo stesso iter, perché sappiamo benissimo - e penso che lo abbiamo provato tutti o comunque a tutti è stato detto - che se oggi presentiamo una pratica in alcuni uffici in Regione, la risposta ci arriva, se va bene, fra sei mesi o magari anche un anno. Se questo è il tempo che dovrà affrontare anche il Comune che ha vinto questo tipo di fondo PNRR, i lavori partiranno nel 2023 inoltrato e ovviamente non riusciremo a spendere questi 20 milioni entro il 2026 e sarà l'ennesima brutta figura e l'ennesima mancanza di organizzazione da parte della Regione che non riesce a supportare realmente i Comuni che poi hanno partecipato e vogliono spendere questi fondi.
Dalle ore 18:06 assume la presidenza il presidente Bertin.
Bertin (Presidente) - Sempre in fase di illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Questo è un tema che è stato per molti mesi sotto i riflettori, forse troppi pochi mesi perché i tempi erano assolutamente troppo stringenti per poter fare un lavoro accurato come sarebbe dovuto essere: ecco perché, purtroppo, questo grande progetto che è stato vinto dal Comune di Fontainemore, oltre che essere una grande fonte possibile di soluzioni per la media Valle del Lys, potrebbe essere anche una fonte di problemi se non gestito bene. Non entrerò assolutamente nel merito dei progetti, anche perché credo che tutti i progetti dei Comuni siano stati validi, ho avuto modo di dare un'occhiata molto generale e avere anche dei rapporti diretti con gli amministratori, che hanno parlato dei loro progetti e tanto di cappello ai Comuni che hanno voluto comunque intraprendere questo genere di percorso, perché avere proprio la capacità di elaborare un progetto del genere in così poco tempo ci vuole veramente comunque anche coraggio e investimento di risorse almeno umane e di tempo. C'è però un ragionamento che deve essere un pochino magari fatto a monte, che può essere un'ottica propositiva nel caso ci siano poi in futuro altri bandi del genere, e magari ce ne saranno, proprio perché ci sono state forse alcuni tipi di lacune o comunque procedure che potevano essere un po' migliorate. La Regione ha fatto una manifestazione di interesse che comportava una raccolta di documentazione molto importante per quanto riguarda i Comuni, questa raccolta magari ha fatto desistere alcuni Comuni dal presentare, dall'andare avanti proprio perché era una raccolta di documenti molto importante. Se invece magari si fosse fatto un ragionamento un pochino diverso, che di certo avrebbe magari portato a una scrematura inferiore dei Comuni inizialmente, ma che poi avrebbe potuto dare anche la possibilità ad altri Comuni di partecipare, questo genere di problematica della quantità proprio di documenti da presentare sarebbe stata magari in parte ridotta. Altre Regioni hanno agito infatti con una manifestazione di interesse non tanto sul progetto in quanto tale, ma più sull'idea del progetto, e lì poi c'è stata anche una valutazione che poteva essere sia in parte tecnica ma anche in parte politica, ed è questo magari anche un altro aspetto che è mancato nella valutazione dei progetti, non c'è stata una valutazione meramente politica, che sono d'accordo doveva essere inferiore in termini di importanza rispetto a quella tecnica ma non tutti i borghi sono uguali e non tutti i progetti sono uguali, quindi una valutazione anche prettamente politica un minimo doveva essere credo assolutamente fatta. Se si fosse agito in questa maniera, magari alcuni Comuni sarebbero già stati "scartati" inizialmente e non avrebbero proseguito il loro iter che li ha portati poi a vedere magari il loro progetto bocciato. Da qui si capisce anche magari la non così forte gioia da parte di alcune Amministrazioni che magari hanno elaborato certi progetti validissimi, che hanno portato via tanto tempo ma che poi alla fine si sono visti bocciare... poi adesso capiremo anche i modi.
Un'altra questione è proprio riguardo il nucleo valutativo, la delibera n. 184, che istituisce questo nucleo, e magari credo che non abbia svolto i compiti per cui era stato concepito. Io mi ricordo le parole del presidente Lavevaz in audizione in Commissione, che disse il 7 marzo: "quello che la Regione fa è prendere atto di un lavoro di analisi tecnica fatta sui bandi e di trasmettere uno di questi cinque progetti al Ministero per essere finanziati. L'alternativa per noi era decidere, secondo dei parametri da definire, quale progetto scegliere. Credo che, da questo punto di vista, seppur con una tempistica molto stretta, abbiamo fatto un lavoro trasparente e puntuale dal punto di vista tecnico". Di trasparenza in realtà ce n'è stata poca, anche semplicemente di rispetto verso gli altri concorrenti, sarebbe stato utile magari sapere anche i criteri di valutazione antecedentemente alla presentazione dei progetti o comunque, quando è uscito il bando della Regione, potevano già essere inseriti i criteri di valutazione. Questo sicuramente avrebbe permesso, anche a chi elaborava i progetti magari di togliere alcuni aspetti e aggiungerne altri proprio in base ai criteri di valutazione. Questo sicuramente avrebbe anche alzato il livello dei progetti stessi.
Altra questione è la composizione di questo nucleo valutativo, perché, sempre nella delibera n. 184, si parla proprio dei membri che compongono questo nucleo valutativo, quindi quattro dirigenti regionali aventi una diretta implicazione nei possibili interventi previsti nella proposta progettuale, in particolare in materia di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, pianificazione territoriale, turismo e commercio, politiche del lavoro, un esperto della NUVAL, due esperti esterni anch'essi per il supporto tecnico, per la progettazione, coordinamento tecnico. C'è però un problema perché il senso del bando, che non è di certo uno dei miei "preferiti" perché dare 20 milioni a un Comune senza valutare anche poi ciò che c'è attorno al Comune stesso può avere degli aspetti positivi ma anche, ripeto, aspetti negativi, però qui dipende dallo Stato, non dipende da noi, quindi noi prendiamo e incassiamo, però il senso del bando era un po' andare anche al di là semplicemente di avere un recupero architettonico delle bellezze costruite dall'uomo, perché, infatti - e c'è anche pubblicato nell'avviso pubblico allegato alla delibera n. 32 - il progetto potrà prevedere interventi, iniziative, attività in ambito culturale negli ambiti affini dell'istruzione, ricerca, welfare, ambiente e turismo e poi si va avanti.
L'aspetto del recupero culturale quindi era uno dei diversi aspetti, non l'unico, e nel nucleo valutativo c'è stata invece una predilezione di membri che avessero a che fare con l'aspetto del recupero culturale, assolutamente necessario, però non l'unico, proprio se si vede la vision del progetto stesso: ecco perché magari forse sarebbe stato anche interessante sondare l'ipotesi di avere un membro nella Commissione per Assessorato, un membro per struttura in qualche maniera, per dare anche una visione più a 360 gradi rispetto ai vari progetti, invece magari così si è più concentrati più sul recupero architettonico, culturale e non magari su altri aspetti che però potevano essere altrettanto importanti.
Per quanto riguarda i membri esterni, sarebbe interessante capire se bene o male conoscessero un po' il territorio, non so se siano Valdostani o meno, poi ce lo dirà lei, Assessore, però il fatto che magari persone scelte da fuori, che non conoscono il territorio, che si vedono dei progetti così buttati sotto gli occhi, credo sia anche per loro stato difficile capire il contesto in cui questi progetti dovevano essere sviluppati perché, ripeto, un progetto aveva anche un senso se sviluppato in un contesto, perché se un Comune riusciva a portare avanti determinate azioni, avendo i 20 milioni, ecco che certe sfere di influenza riguardo a delle vallate, riguardo a delle aree che potrebbero essere considerate più svantaggiate potevano avere effetti diversi. Anche qui vorrei capire se questi membri, bene o male, conoscessero anche un po' il territorio valdostano e anche in ottica di ottimizzazione dei tempi, sarebbe forse stato interessante, più che avere centinaia di pagine sotto gli occhi, che anche qui sono state analizzate credo in brevissimo tempo perché il tempo proprio non c'era materiale, avere magari un confronto maggiore anche con le Amministrazioni locali. Magari i membri di questo nucleo valutativo potevano andare anche sul territorio e farsi spiegare dai vari Amministratori i progetti sul territorio stesso o comunque avere anche una sorta di confronto fra Amministratori riguardo ai loro progetti nel nucleo di valutazione. Questo, purtroppo, non è stato fatto e questo ha portato anche in parte a un po' di malumore da parte degli Amministratori che non hanno vinto, perché giustamente in parte si sono visti bocciare un progetto che sicuramente ritenevano valido, poi bisogna essere oggettivi assolutamente, senza però sapere quali siano stati i criteri, se non a posteriori, e senza essere stati minimamente coinvolti, né dal nucleo, né tanto meno dalla Giunta a quanto so, ma anche semplicemente per dei pourparlers, perché, ripeto, una scelta un minimo politica doveva essere credo anche fatta perché i progetti insistevano in aree diverse con delle peculiarità diverse e avrebbero potuto avere delle implicazioni diverse. Il progetto vincitore di Fontainemore, se gestito bene, avrà sicuramente delle ripercussioni molto positive sulla media Valle del Lys ma ogni progetto presentato poteva avere delle ripercussioni positive su una parte del territorio, ecco che qui forse doveva esserci anche una valutazione minimamente politica, a monte, riguardo alla scelta di questi progetti.
Per quanto riguarda proprio prettamente l'interpellanza, chiedo con alcune domande chi fossero appunto, quanto siano costati, quante ore abbiano lavorato, con quali criteri siano stati scelti i membri esterni presenti nel nucleo valutativo. Inoltre chiedo anche quali siano stati i criteri che hanno determinato i vari punteggi per quanto riguarda proprio la "classifica" dei progetti, se la Giunta abbia fatto delle valutazioni politiche precedentemente o a margine della scelta del borgo vincitore evidenziando delle preferenze riguardo alle proposte di progetti, o almeno delle argomentazioni riguardo a certe scelte o no; quali siano poi le intenzioni della Regione per garantire il supporto al Comune di Fontainemore e con quali atti specifici perché ovviamente il gioco inizia ora, non possiamo rischiare di fare brutte figure.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie colleghi Carrel e Lavy. Prima di rispondere alle singole questioni che avete posto, faccio solo due riflessioni che peraltro sono emerse anche dall'illustrazione, ogni scelta è opinabile, che sia una scelta politica, tecnico-politica, esclusivamente tecnica, l'esperienza delle altre Regioni che sicuramente voi conoscete, io ho fatto un monitoraggio ed è un'esperienza che non porta praticamente nessuna Regione ad avere la totale approvazione da parte della sua comunità perché lì dov'è stata fatta una scelta esclusivamente politica è venuto fuori un pandemonio, lo sappiamo, in un caso addirittura un Comune sul quale era stato scaricato questo progetto a 20 milioni ha proprio rifiutato e ha detto: "non siamo interessati", in un altro caso è stata fatta una scelta di un solo Comune che ha anche questo scatenato un pandemonio. Ovviamente alla fine si deve decidere e avete ragione, avete veramente ragione. Il problema qui sta nel fatto che noi siamo davanti a progetti milionari, tenete conto che parliamo di venti progetti da 20 milioni, tanto per la Regione Valle d'Aosta che ha 125 mila abitanti quanto per la Lombardia che ha 10 milioni di abitanti il quid è uguale per tutti, non è che si sono fatte delle distinzioni dicendo: "a seconda del numero di abitanti...", eccetera". Hanno fatto che scaricare venti progetti probabilmente per l'ansia di utilizzare i fondi del PNRR entro il 2026, che è l'altro problema, cioè, entro il 2026, questi fondi dovranno essere integralmente usati, quindi dovranno essere messi in campo progetti... Noi ne stiamo vedendo anche per altre questioni che stanno arrivando sul tavolo, quindi questo è uno ed è un "patatone" bollente, come lo sono tanti altri, nel senso che stanno arrivando una sequela di progetti sui quali bisogna intervenire, bisogna cercare di trovare delle soluzioni, perché, per esempio, su questo progetto, così come su tantissimi altri, si è in qualche modo delegato alla Regione di inventarsi una procedura che non è scritta da nessuna parte, poi lo vedremo, sono definite delle linee diciamo di massima, dopodiché ogni Regione si è dovuta inventare, investendo, tra l'altro, anche del tempo proprio, trovando i Commissari. Nel caso specifico abbiamo dovuto anche trovare il capitolo di bilancio e quindi trovare i soldi per ovviamente pagare i membri esterni e via andando. È un problema e sarà un problema credo da qua al 2026 indipendentemente da chi governa questa Regione, chi la governerà non lo so, chi governa le altre Regioni, è il tema ed è il motivo per cui i nostri esperti, tra l'altro, stanno cercando di definire anche tutta la parte dell'assistenza tecnica perché avete ragione voi. Tra l'altro, in questo tipo di progetto è stata fatta la scelta - un po' strana devo dire - di utilizzare la Regione come soggetto selezionatore del progetto, ma poi il rapporto tra Ministero e soggetto attuatore, che è un soggetto che i singoli Comuni poi decidono chi può essere, sarà diretto, non intermediato dalla Regione.
La Regione deve fare già "la scelta di Sophie" per capire chi deve sacrificare, eccetera, dopodiché però il rapporto diretto tra il mastodonte - e questo vale non solo per questo filone ma per tutti gli altri filoni - tra il Ministero e il piccolo Comune di 400 abitanti, in questo caso dovrà essere un rapporto diretto. È evidente che le nostre strutture saranno molto attente perché credo che, indipendentemente da chi c'è, perdere dei soldi che sono comunque un investimento per la collettività è qualcosa che non esiste, però tutti devono fare i conti, come avete voi ben segnalato, con il fuoco che hanno e con la legna che hanno. Questo è il problema fondamentale ed è il problema che noi stiamo rilevando. Tra l'altro - ripeto -, noi abbiamo 125 mila abitanti con una macchina che è la nostra macchina; altre Regioni hanno 5-4 milioni di abitanti e hanno anche macchine diverse, ma vi assicuro che, quando ci confrontiamo con gli altri Assessori di riferimento, sono tutti nel panico, perché questa cosa qui è veramente qualcosa di estremamente grande da un punto di vista amministrativo.
Per rispondere alle vostre domande, ne accorperò poi alcune perché sono molto simili. Rispetto alla domanda circa le motivazioni per cui nell'avviso pubblico ai Comuni in Valle d'Aosta, deliberato il 17 gennaio 2022, non siano presenti i criteri di valutazione dei progetti, la Giunta regionale, con la deliberazione n. 32/2022 ha provveduto innanzitutto a recepire le linee di indirizzo sulle modalità attuative dell'intervento 2.1, Attrattività dei borghi, M1 C3 turismo e cultura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il famoso PNRR - bruttissimo acronimo - predisposte dal Ministero della cultura, stabilendo che tale documento costituisca il punto di riferimento per l'individuazione del progetto pilota della Valle d'Aosta. Contestualmente la Giunta regionale ha approvato l'avviso pubblico ai Comuni della Valle d'Aosta per la manifestazione di interesse finalizzata alla selezione di un progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati ai sensi della nota del Ministro della cultura del 9 dicembre del 2021. Tale avviso pubblico ai punti 10 e 11 indica gli ambiti e i criteri di valutazione sulla base dei quali i progetti devono essere analizzati dal competente nucleo di valutazione di cui ha fatto cenno il collega Carrel, tra l'altro, abbiamo appena nominato il componente tecnico delle Regioni. Il punto 10 "Requisiti delle candidature", così come indicato nelle linee guida del Ministero, stabilisce che la proposta progettuale debba esporre tutti gli elementi utili all'istruttoria, che deve essere svolta secondo i seguenti ambiti di valutazione, quindi ci deve essere una proposta progettuale: caratteristica del contesto da cui si evincano i valori ambientali e culturali presenti, la propensione alla fruizione culturale turistica avvalorata dalla partecipazione a reti esistenti, le condizioni di marginalità sociale ed economica.
L'altro punto è il coinvolgimento delle comunità locali, esplicitando il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, dando evidenza dei loro ruoli nella definizione della strategia e della modalità di coprogettazione attivate/da attivare, del loro coinvolgimento nelle fasi di gestione degli interventi. "In questo quadro sono ritenute meritevoli - dice il bando - di un maggior punteggio le candidature accompagnate da formule di partenariato in grado di esprimere efficaci forme di coordinamento e collaborazione tra soggetti pubblici e privati, livelli istituzionali, soggetti del terzo settore e altri attori rilevanti per la realizzazione del progetto". Poi abbiamo la strategia del progetto con indicazione degli obiettivi generali e specifici, della coerenza a integrazione con altre strategie integrate locali a cui il richiedente partecipa, dell'innovatività degli interventi con particolare riferimento alla dimensione digitale, del contributo degli interventi agli obiettivi ambientali, quindi economia circolare, risparmio energetico, eccetera, degli output e risultati attesi, della capacità del progetto di incidere sulle condizioni di fragilità del contesto, dell'affidabilità del progetto gestionale del piano finanziario con la stima dei costi dei diversi interventi e azioni previste. Poi, tanto per aggiungere, programma attuativo e cronoprogramma, che è poi la parte anche estremamente delicata, "da cui si evincano i processi attuativi da sviluppare in relazione ai diversi interventi, l'affidabilità dei tempi realizzativi - quindi va valutato proprio quest'aspetto - dichiarati - perché ovviamente sono i Comuni interessati che devono dichiarare i tempi realizzativi, devono avere evidentemente valutato -, i livelli della progettazione, i pareri, le autorizzazioni disponibili nonché la disponibilità dei beni oggetto di intervento". Questo "misto frutta" praticamente è tutto quello che è contenuto in questi punti.
In più il punto 11 dell'avviso "Criteri per selezione" riprende pressoché integralmente il contenuto delle linee guida del Ministero della cultura e indica, ai fini della definizione della proposta progettuale dell'individuazione del borgo abbandonato, semi-abbandonato, insomma questa denominazione di cui peraltro non si è neanche tanto data una spiegazione, i seguenti elementi di valutazione: 1) fattibilità tecnica e rispetto dei tempi con realizzazione e rendicontazione degli interventi entro il secondo trimestre 2026. Le proposte che non presentano tale requisito non saranno ulteriormente valutate; 2) Contenuti e caratteristiche oggetto di valutazione e priorità: iniziativa che prevede un impatto occupazionale prevalente sulle fasce giovani della popolazione, iniziativa che genera un'attrattività residenziale sia per la popolazione residente che per quella di provenienza extra locale, iniziativa che prevede un ampio coinvolgimento delle comunità locali e che applica approcci di coprogettazione, iniziativa per la quale sono stati già avviati e sono documentabili accordi e intese tra soggetti sia pubblici che privati, Comune localizzato in area protetta o Comune localizzato in un'area a elevato valore paesaggistico, Comune in cui è presente un sito UNESCO o che ne è parte, Comune oggetto di altri riconoscimenti di interesse nazionale o internazionale, Comune nel quale è presente un attrattore culturale turistico, può essere un sito archeologico, siti culturali aperti al pubblico, musei, biblioteche, archivi, cammini, ciclabili, parchi letterali, festival, iniziative culturali, ci sono declinate un sacco di cose che poi possono essere ulteriormente implementate, Comune localizzato lungo gli itinerari e cammini riconosciuti, per esempio, viene citata la Francigena, la Via delle Gallie, eccetera, Comune che partecipa a una o più reti: ad esempio, i borghi più belli d'Italia, le bandiere arancioni del Touring, eccetera, Comune nel quale è prevista la realizzazione di interventi di natura infrastrutturale, strutturale, digitale, eccetera, finanziati da altre misure del PNRR o con fondi regionali. Questi fanno riferimento ad altre misure con il PNRR, che, tra l'altro, dovrebbero ancora essere messe a terra. L'avviso specifica inoltre che saranno privilegiati quei contesti nei quali è prevista la realizzazione di interventi di varia natura sostenuti da altre misure del PNRR. I Comuni ricadenti nelle aree interne della Regione e gli agglomerati classificati " Burg" nel piano territoriale paesistico. Questo è ciò che ci siamo trovati nel momento in cui è arrivato questo bando, 20 milioni di euro per la Regione Valle d'Aosta.
Domanda n. 2: "se sia intenzione utilizzare questa modalità di selezione interna dei progetti anche in futuro". La modalità di selezione utilizzata è strettamente connessa all'iniziativa che il Ministero della cultura ha posto in essere e si è svolta proprio sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero stesso e delle prassi condivise da tutte le Regioni proprio in sede di Commissione cultura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che, vi assicuro, non è stata una sede così tranquilla. Le iniziative che prevedono la selezione di progetti possono essere di varia tipologia e affrontare tematiche anche molto diverse, ciascuna delle specificità in base alle quali la progettualità può essere espressa nelle più varie forme ed elaborazioni. Le modalità di valutazione e selezione vanno quindi calibrate di volta in volta. Questo è un bando, poi abbiamo il bando che ha citato il collega Carrel per i 200... adesso non ricordo quanti borghi da 1 milione e 600 ai quali poi aggiungere altri 420 mila euro mi sembra per la parte imprenditoriale, poi adesso ci saranno i bandi per l'architettura rurale, insomma ne stanno arrivando a bizzeffe e ciascuno è diverso, perché alcuni hanno come referente e come soggetto esecutore direttamente i Comuni, altri hanno altri soggetti e via andando.
"Se siano programmati i sostegni amministrativi da parte della Regione al Comune di Fontainemore per la fase negoziale alla successiva realizzazione degli interventi previsti". Le linee guida del Ministero della cultura prevedono che la presentazione delle candidature debba seguire una fase negoziale condotta da un Comitato tecnico al quale partecipano, oltre al Ministero stesso che lo istituisce, un rappresentante delle Regioni designato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, un rappresentante dell'ANCI e un rappresentante delle associazioni che fanno parte del Comitato nazionale dei borghi, tesa alla verifica della coerenza delle proposte progettuali con i processi e le tempistiche attuative previste dal PNRR, nonché finalizzate a favorire la costruzione di eventuali accordi interistituzionali necessari per l'attuazione dell'iniziativa, cioè la prima fase, adesso poi ci sarà questa fase negoziale. Per il momento non è stata fornita - rispondo alla richiesta del collega Carrel - alcuna indicazione circa la possibile partecipazione della Regione a tale percorso negoziale che si dovrà concludere entro maggio 2022. Forse noi ci siamo ridotti a selezionare il progetto, dopodiché forse la parte negoziale non sappiamo ancora bene se avverrà tra il Comune o il soggetto attuatore direttamente in questa Commissione. Per quanto riguarda la realizzazione degli interventi previsti, come peraltro accade abitualmente, le strutture dell'Amministrazione sono, come le ho detto prima, assolutamente disponibili a collaborare per fornire tutte le indicazioni utili per la predisposizione dei progetti relativi ai singoli interventi in modo che i processi autorizzativi non abbiano rallentamenti. Su questo possiamo confortare che ci saremo anche perché non c'è nessuna intenzione da parte di nessuno di noi di perdere.
Alla domanda: "chi fossero e quanto siano costati...", eccetera, la Giunta regionale, con deliberazione n. 184/2022, ha provveduto a definire la composizione del Nucleo di valutazione per la disamina e la valutazione del progetto "Tal dei tali", tenendo conto che sarebbe stato necessario verificare la coerenza delle proposte presentate con le finalità, l'articolazione dell'intervento e i requisiti indicati nelle linee di indirizzo del Ministero della cultura e ribaditi nell'avviso regionale, e considerare, come previsto dalle stesse linee e dall'avviso, la realizzabilità e la sostenibilità tecnico-urbanistica, economica, finanziaria e giuridica amministrativa delle iniziative. Il nucleo è stato pertanto composto dalla Coordinatrice del Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali con funzione di Presidente o suo delegato, la Coordinatrice del Dipartimento politiche del lavoro e della formazione o suo delegato, il Dirigente della Struttura strutture ricettive e commercio o suo delegato, la Dirigente della Struttura pianificazione territoriale o suo delegato, un membro del NUVAL esperto in sviluppo territoriale con particolare riferimento alla cooperazione territoriale europea e partenariati multilivelli, un membro esterno esperto in progettazione e coordinamento tecnico, realizzazione e capitalizzazione dei progetti riguardanti lo sviluppo e la valorizzazione dei territori a partire dal patrimonio culturale, un membro esterno esperto in supporto tecnico e consulenza a organizzazioni pubbliche e private per l'identificazione, la progettazione, la candidatura e la gestione di progetti nell'ambito di programmi di finanziamento europeo con riferimento al settore della cultura e della creatività. Con successivo provvedimento dirigenziale n. 959/2022 il Coordinatore del Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali ha provveduto, ai sensi dell'articolo 7bis della legge regionale n. 18/1998, a individuare e nominare per la composizione del nucleo di valutazione di cui alla DGR n. 184/2022 i membri esperti esterni di seguito indicati: il dottor Daniele Ietri quale membro del NUVAL, esperto in sviluppo territoriale con particolare riferimento alla cooperazione territoriale europea e partenariati multilivello, la professoressa Debora Giorgi quale membro esperto in progettazione e coordinamento tecnico, realizzazione, capitalizzazione di progetti riguardanti lo sviluppo e la valorizzazione del territorio a partire dal patrimonio culturale e il dottor Alexis Victor Castro Suarez quale membro esperto in supporto tecnico e consulenza e organizzazioni pubbliche e private per identificazione e progettazione della candidatura e la gestione di progetti nell'ambito di programmi di finanziamento europeo con riferimento al settore della cultura e della creatività. I costi sostenuti dall'Amministrazione regionale per il pagamento dei compensi e dei rimborsi dovuti ai tre professionisti sono i seguenti: dottor Ietri nessun compenso aggiuntivo in quanto l'attività è stata svolta nell'ambito delle funzioni del NUVAL e nessun rimborso per le spese vive; la professoressa Debora Giorgi 3.000 euro e nessun rimborso per spese vive; il dottor Alexis Victor Castro Suarez 3.000 euro e nessun rimborso per spese vive. Il nucleo di valutazione ha tenuto tre incontri alla presenza congiunta di tutti i suoi membri per un totale di diciassette ore, oltre all'attività istruttoria svolta singolarmente da ciascun esperto che non è conteggiabile al fine di analizzare nel dettaglio i progetti pari a un forfettario di 19 euro per un totale complessivo contabilizzato - questo è contabilizzato ma il tempo è stato molto maggiore per la valutazione - di trentasei ore. Si precisa che i compensi per i membri esperti nominati in seno a Commissioni istituite ai sensi della legge regionale n. 18/1998 vengono definiti sulla base degli importi indicati nella DGR n. 2757/1998 debitamente attualizzati sulla base dell'indice Istat. Nel caso di specie, tenuto conto della rilevanza degli incarichi, della professionalità e della tipologia di impegno richiesti agli esperti in questione, nonché delle tariffe riconosciute a figure di analoga esperienza professionale in nuclei e Commissioni di valutazione nominati dall'Amministrazione regionale, è stato ritenuto congruo stabilire un compenso massimo di euro 500 a giornata, non all'ora come mi sembrava di aver capito, per un impegno professionale di almeno sei ore pro/die, oltre, a seconda dei casi, all'IVA e agli oneri previdenziali a carico dell'Amministrazione regionale.
Non vorrei poi prendere altro tempo, se vuole, ci sono ancora due pagine tra curricula e altro, poi gliele consegno direttamente.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Carrel.
Carrel (PA) - Assessore, quanto ha scritto il Ministero, dal mio punto di vista, è un documento che serve per selezionare dei progetti che le Regioni dovevano andare a selezionare e quindi era un documento che serviva poi al Comitato del Ministero per valutare il progetto presentato dalla Regione autonoma Valle d'Aosta, che ha semplicemente preso questi requisiti e li ha trascritti in un avviso senza dare nessun tipo di taglio, senza dare nessun tipo di interpretazione politica e senza dare degli elementi in più per chi partecipava a questo avviso. Questo è l'elemento che noi contestiamo, non il fatto che ci siano questi requisiti che vengono definiti dal Ministero. È giusto che il Ministero definisca dei requisiti perché va a dire alla Regione: "attenzione, questi progetti che voi ci presentate - e non ci interessa come ce lo presentate - perché l'ha detto bene lei: ci sono Regioni che hanno selezionato un borgo e l'hanno presentato, altre Regioni che hanno fatto, come diceva il collega Lavy, degli avvisi molto più ampi e molto più progettuali senza entrare troppo nel dettaglio, mentre noi siamo entrati nel dettaglio senza dire nulla di più e senza quantificare. Qual è il peso di un requisito rispetto all'altro? Se io fossi stato un Sindaco che partecipava a questa manifestazione di interesse, avevo tutto l'interesse di capire queste questioni prima di partecipare. Questo non è stato possibile, questo è perché la Regione autonoma Valle d'Aosta ha semplicemente trasformato la circolare del Ministero alla cultura in un avviso di interesse e credo che sia completamente sbagliato perché qui ci stiamo nascondendo dietro alla trasparenza, dietro alla democrazia, dietro alla partecipazione per la mancanza di coraggio di prendere delle scelte politiche, per la mancanza di coraggio di prendere una decisione, perché voi siete la Giunta regionale e, dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista, voi dovete dare un taglio a queste iniziative, in caso contrario ovviamente succede quanto è successo e sicuramente non fa del bene a nessuno.
L'altro aspetto è legato più che altro al personale, di questo ne parliamo ormai da mesi, nella legge di bilancio vi sono degli articoli ad hoc per andare ad assumere prioritariamente delle persone che si occupano di questo, siamo oggi a fine marzo e non mi risulta sia stato fatto nulla da dicembre ad oggi, quindi non possiamo continuare a lamentarci che non riusciamo ad affrontare e a far fronte a tutti i fondi, perché è un problema che credo tanti Assessori vorrebbero avere, tanti fondi da gestire, bisogna avere le competenze per gestirli e questo è un altro problema che però sta in capo alla Giunta. Non possiamo dire: "è un problema avere troppi fondi" perché sennò veramente vuol dire che qualcosa non funziona, e qua non funziona a livello organizzativo. Di "patate bollenti" come le ha definite lei ne vorremmo tante in questo caso, però ovviamente dobbiamo avere le professionalità e le competenze per andare ad affrontare queste problematiche e, come abbiamo già detto in diverse altre iniziative, bisogna anche formare il personale che abbiamo perché abbiamo diverso personale giovane e volenteroso di essere formato ma poi deve essere formato per poter far fronte a queste nuove sfide.
Presidente - Sempre per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Su questo bando le brutte figure sono dietro l'angolo, lo vediamo con la brutta figura che ha fatto la Regione Piemonte quando ha scelto il borgo di Stupinigi che è stato poi rimandato al mittente dal Ministero. Mi auguro che di brutte figure non capitino neanche a noi viste anche le ultime notizie sugli organi di stampa, mi auguro veramente che non ci sia niente di cui preoccuparsi proprio perché sarebbe un'occasione persa di un valore inestimabile perché, al di là della concezione del bando stesso che non condivido in toto, comunque 20 milioni in un Comune che soffre di spopolamento e di marginalizzazione sono assolutamente importanti anche per mantenere la parte centrale della Valle del Lys, che soffre come purtroppo tante altre zone. Non è tanto una questione di scelta o solo politica o solo tecnica, in ottica di suggerimento, visto che ci saranno altri tipi di bandi, e questo purtroppo è stato un po' usato come prova, anche se è brutto da dire che 20 milioni siano stati usati un po' come prova, credo che comunque anche la Giunta deve avere un valore, un peso politico, altrimenti non capisco cosa ci fate lì, perché tutti i progetti presentati, in questo caso questi cinque progetti, erano assolutamente validi ma erano diversi, perché se si voleva valorizzare un Comune che aveva subito particolarmente lo spopolamento, si poteva scegliere maggiormente La Magdeleine o Fontainemore, se si voleva valorizzare magari un Comune che è fuori da certe orbite di influenza o che poteva crearne altri, si poteva valorizzare maggiormente Arvier, un Comune che è vicino a un sito importante come il Forte di Bard, si valorizzava Bard, un Comune della Fondovalle che ha subito la deindustrializzazione si sceglieva Donnas. Ora, non dico che la politica doveva scegliere quel borgo lì o un altro, però dare delle motivazioni e almeno magari scartare in base con i progetti, poi non dico che questi progetti dovessero essere scartati o alcuni di questi, ma un minimo di valutazione su quali siano le priorità per la Regione o per alcuni enti territoriali interni alla Regione credo che si dovesse fare. Questo proprio in ottica anche propositiva nei prossimi progetti di riuscire a valutare bene, so che non è facile, perché sappiamo benissimo che le dinamiche che ci sono e anche a livello proprio di persone fisiche che lavorano su queste cose, le difficoltà e soprattutto poi le tempistiche sono una spada di Damocle che pesano e mettono un sacco di pressione, però la visione, se è vista da entrambi i lati, una visione politica, tirando dentro anche gli enti territoriali, i Comuni, gli amministratori, le comunità e un lato più tecnico, credo che sia la cosa migliore. Mi auguro veramente che nei prossimi progetti, sperando che ci sia un po' più di tempo, perché ovviamente qui siamo stati un po' presi alla sprovvista perché di tempo non ce n'era, si valuti in maniera ancora un pochino più approfondita, già dalla base della concezione di chi deve valutare certi progetti o anche da parte vostra con una maggiore cognizione di causa verso ciò che si va a fare. Mi auguro che questa sia una prova che riesca bene, speriamo veramente con tutto il cuore, perché altrimenti la brutta figura è dietro l'angolo, però speriamo di non tornare più su questo genere di progetti perché mi auguro che anche voi, come Giunta, no come l'Assessore, perché ho avuto un pochino l'impressione che lei su questo sia stato un pochino isolato, poi sarà un'impressione mia, mi sbaglierò, però non so, l'ho vista come solo nel gestire questo genere di fondi, che non è semplice, mi metto anche nei suoi panni, però credo che la responsabilità debba essere in toto della Giunta, non in capo solamente a una persona, in questo caso lei.