Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1396 del 23 marzo 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1396/XVI - Interpellanza: "Interventi per garantire agli agricoltori risarcimenti per l'intero ammontare del danno causato da ungulati e predatori".

Marguerettaz (Président) - Chers collègues, on peut recommencer, point n° 19 à l'ordre du jour. Le conseiller Planaz a demandé la parole.

Planaz (LEGA VDA) - Non siamo nuovi a portare questa tematica in Consiglio regionale, avevamo già presentato un'interpellanza il 22 settembre scorso per affrontare questa criticità dovuta ai danni recati sia da predatori che da ungulati alle aziende agricole. È finita la stagione 2021 e, da un'analisi e da comunicazioni che ho ricevuto, risulta che non tutte le aziende verranno risarcite dei danni dovuti sia da predatori che da ungulati. Abbiamo nella parte della Bassa Valle alpeggi che non sono ancora forniti di piste poderali e che sia per le battute di caccia ma anche solo per il controllo in particolare della specie cinghiale ciò ha creato moltissimi danni perché dove c'è la strada vi è la comodità anche per chi deve fare i controlli e andare a caccia soprattutto del cinghiale, dove bisogna camminare a piedi questo avviene meno e vi sono molti danni a certi alpeggi, mi dispiace a volte sentire: "per la prossima stagione non so neanche se potrò salire nell'alpeggio a causa dei danni che ho avuto l'anno precedente". Non è neanche tutta una questione di risarcimento ma anche il fatto che una mancata produzione in quel momento dove magari si necessita dei pascoli e di avere i foraggi per gli animali... vengono a mancare a causa di questo mancato controllo, e qui bisognerebbe fare qualcosa.

L'altro aspetto è l'indennizzo causato, come sappiamo tutti, dalle predazioni, che, oggi come oggi, abbiamo visto soprattutto nello scorso anno aumentare l'intensità dei danni, non sempre con le prove riconducibili ad attacchi palesi, però abbiamo visto che succedono delle cose strane attorno agli allevamenti, a volte anche accuditi e quant'altro, e oggi la nostra legislazione non ha sempre permesso il risarcimento del danno. In riferimento all'interpellanza che avevo presentato lo scorso 22 settembre, Assessore, le sue dichiarazioni erano state: "i danni verranno risarciti al 100 percento". Queste erano state le sue dichiarazioni, però, a quanto mi risulta, ad oggi la situazione non è come quella che ha definito. Adesso una delle principali cause è il pagamento dei danni da fauna selvatica dentro il regime de minimis, questa è una questione che richiedo da molto tempo che venga risolta, non lo chiedo solo io. Io ho presentato quest'iniziativa il 10 marzo e l'11 marzo la Commissione alle politiche agricole delle Conferenze delle Regioni e delle Province autonome ha elaborato un documento in cui tra le dieci priorità per salvare il settore c'è anche la criticità cronica legata ai grandi carnivori e agli ungulati. Non è solo noi come gruppo che portiamo all'attenzione queste problematiche, è una problematica diffusa in tutta Italia, tant'è che sia il ministro Patuanelli che il ministro Cingolani hanno dichiarato di essere disponibili per attivare delle misure che risarciscano al 100 percento, come aveva dichiarato lei in quell'iniziativa, tutti i danni causati da predazioni e quant'altro che arrecano danni ingenti agli allevamenti, e anche qui aveva fatto precedentemente delle iniziative, vengono esclusi - pagando i danni in questo regime de minimis - da molti altri interventi, vediamo il premo per la partecipazione alle fiere zootecniche e alle rassegne che anche queste vengono pagate in de minimis, tutta l'assistenza tecnica e altre misure che adesso non sto a elencare. È importante pagare questi danni, che non sono un aiuto, io non lo vedo come un aiuto, il risarcimento di un danno dovuto da fauna selvatica è un aiuto... come le misure che sono state fatte per contenere l'epidemia da Covid-19, anche questo è un danno che tutte le aziende subiscono e non è un premio, perché se lo vediamo come premio, allora un allevatore incentiva la predazione del suo animale perché viene premiato con quest'aiuto pagato in de minimis.

Visto che la situazione non è questa, anche tutte le misure di prevenzione - bisogna sottolineare anche questo fatto che è importante - sono tutte, come ben lei sa, liquidate tramite il regime de minimis, io in questo non vedo che ci sia molto senso. Lo so che non è sempre facile cambiare delle regole, c'è stato un periodo che forse dalla parte del Governo nazionale non recepivano le problematiche della montagna legate alle nostre esigenze di pascoli estivi e quant'altro, ma ad oggi penso che la situazione sia al corrente di tutti e tutti vogliono collaborare e si sono mosse tutte le Regioni. Io penso che lei le rappresenti in questa Conferenza - io immagino di sì, lo spero per tutti - per dare delle risposte urgenti, perché è da un po' che portiamo queste tematiche all'attenzione di quest'Aula, non bisognerebbe sempre aspettare che ci vengano magari recepite dal Governo nazionale, ma dovremmo essere noi a far presente delle problematiche esistenti nel nostro territorio. Non è una polemica, è solo far conoscere che abbiamo delle problematiche che dobbiamo risolvere, abbiamo degli allevamenti di animali che vanno al pascolo, abbiamo avuto un aumento spropositato sia di cinghiali che di predatori, che non sempre vengono definiti lupi, ci sono anche altri predatori, ma che portano delle conseguenze a volte catastrofiche, è brutto usare questa parola, ma abbiamo visto degli allevamenti distrutti. Non poter risarcire questo premio, secondo me, è un po' folle perché se vogliamo tutelare tutti gli animali, non dobbiamo avere una tutela eccessiva - si è già detto molte volte - per quanto riguarda in questo caso i predatori, ma bisogna avere tutela di tutti gli animali, anche quelli predati, giustamente tutti devono vivere, ma a pagarne le conseguenze, se lasciamo questi documenti come sono adesso, saranno sempre gli allevatori e andremo a innescare una politica contro lupo sempre di più perché se non paghiamo i danni dalla fauna selvatica - fauna selvatica che è patrimonio indisponibile dello Stato, e questo è sulla legge n. 157/1992 e non è un'idea mia -, di conseguenza anche tutti i danni recati per gli incidenti automobilistici, non ci sono solo i danni all'agricoltura... bisogna far sì che "va bene, vogliamo gli animali, tutti hanno diritto di vivere", però bisogna dare delle risposte urgenti, celeri e soprattutto, quando accadono queste cose, intervenire velocemente.

Président - L'assesseur Sapinet a demandé la parole.

Sapinet (UV) - Nell'interpellanza mi si chiede tutti i dati legati alle predazioni da lupo, comunque da altri predatori, poi giustamente parliamo anche di cinghiali e lo facciamo volentieri perché poi è un argomento che è particolarmente presente anche all'interno dei dibattiti tra Assessori, problematica sentita quella dei cinghiali molto nella nostra Regione, e ancor più forse in altre dove - lo ha citato anche lei correttamente - si susseguono e sono proprio degli ultimi giorni alcuni incidenti mortali causati dai cinghiali con fotografie che l'altro giorno lo ritraevano nel centro di Genova, quindi anche questo è servito a sollecitare entrambi i Ministri al fine di ritrovarsi più spesso e possibilmente in presenza per cercare di dare delle risposte a queste criticità che sono presenti su tutto il territorio nazionale.

Le rispondo ai quesiti citando appunto i dati relativi ai predatori, poi quelli dei cinghiali gli erano già stati forniti, in caso contrario glieli forniremo. "Quante siano le predazioni da lupo e da altri predatori rilevate nel 2021": nel 2021 i casi di danni a carico di bestiame domestico rilevati sono stati in tutto trentotto di cui venti causati dal lupo, sei da cani domestici, cinque da cani dove non è stato possibile verificare e capire se si trattasse di un cane o piuttosto che un lupo e sette inverificabili. Hanno riguardato sessantasette ovini, trentadue caprini, cinquantasei bovini, tre equini e un cane, oltre a un bovino rimasto ferito. In quindici casi non è stata inoltrata la domanda di risarcimento, in un caso non è stato possibile procedere all'indennizzo in quanto non erano presenti le misure di prevenzione; questo caso è avvenuto a giugno del 2021 quando era ancora in vigore la delibera di Giunta precedente.

Secondo quesito: "a quanto ammonta l'entità dei danni rilevati". Ad oggi abbiamo risarcito 7.767 euro, mentre sono in liquidazione danni per 38.248,26 euro.

Con la terza domanda ci chiede la questione del de minimis, se i danni saranno risarciti al 100 percento, riprendendo alcune frasi che erano state citate in occasione di un'iniziativa precedente dove, per essere corretto, ho detto: "gli indennizzi coprono il 100 percento dei danni con alcune eccezioni e specifiche differenti a seconda dei vari contesti". Infatti, come evidenziato, gli indennizzi coprono il 100 percento dei danni con alcune eccezioni, come avevo detto, a seconda dei vari contesti, in particolare, ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 1407 dell'8 novembre 2021, in assenza di misure preventive il primo indennizzo è ridotto del 10 percento. Era stato comunque un passaggio importante anche per quel che riguarda i danni dei cinghiali dove avevamo cercato di migliorare e, preso atto anche del cambiamento drastico dello scenario in pochi anni, di andare incontro al settore per cercare di accompagnarlo in quella convivenza non sempre facile tra uomo e predatore. Tutti gli indennizzi inoltre sono erogati in regime di de minimis nel rispetto del regolamento dell'Unione europea n. 1408/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea sugli aiuti de minimis nel settore agricolo. Qui sono d'accordo con lei sul limite di questo de minimis, infatti nel 2021 sono due le domande che non possono essere risarcite per intero in quanto l'importo richiesto supera l'importo del regime di de minimis. Si è in attesa della conclusione dell'iter legislativo del decreto ministeriale che permetterebbe di fuoriuscire dal regime di de minimis almeno per quel che riguarda i danni da fauna protetta. L'orientamento infatti della Commissione europea sul riconoscere i danni da fauna non protetta è per ora contrario a qualsiasi apertura, quindi per ora si parla di uscire dal de minimis ma solo per i danni da fauna protetta. Iter che, nell'ambito delle frequenti interlocuzioni della Conferenza della Commissione delle politiche agricole, è stato sollecitato a più riprese al Ministro della transizione ecologica. Come detto, è un argomento molto sentito anche con i colleghi e abbiamo più volte sollecitato e più volte portato all'attenzione, questo è l'obiettivo comune. Come già ricordato anche su altre tematiche, cito i concorsi per il miglioramento genetico, ad esempio, confidiamo che i nuovi regolamenti di esenzioni, che dovrebbero entrare in vigore a inizio del 2023, possano permettere finalmente una maggiore flessibilità degli aiuti agli agricoltori e una più veloce procedura di notifica o esenzione con la Commissione europea. In questi giorni, come ne parlavamo nell'iniziativa precedente, con gli Assessori in CPA ci ritroveremo già domani per discutere del problema delle forniture delle materie prime, ma anche per questa tematica; in particolar modo abbiamo sollecitato il ministro Cingolani a un incontro, che si svolgerà il 31 marzo in presenza, ministro che sta dimostrando comunque molta attenzione, sarà perché è ligure, quindi sente sulla sua pelle questo problema. Così lì sarà anche il momento per parlare nuovamente di questo piano lupi, le ultime parole del ministro Cingolani sono state quelle di guardare un po' a quello che succede oltralpe, quindi ai modelli come quello francese al quale sembrerebbe voler ispirarsi il Ministro.

Ringrazio per l'iniziativa.

Presidente - La parola al consigliere Planaz.

Planaz (LEGA VDA) - Non sono per niente soddisfatto della sua risposta e penso che potrà già intuire lei i motivi.

Intanto se poi mi può far avere i dati, visto che me li ha illustrati così velocemente che non sono riuscito a prendere nota di tutti i danni. Un dato l'ho preso: 38 mila euro e cinquantasei bovini, sono riuscito velocemente a fare un breve conto e sono 600 euro ad animale. Se per lei questo è sufficiente a risarcire il danno di un animale, non lo so. Se andiamo a pensare anche che per qualsiasi negligenza o magari una persona non riesce a dimostrare che per difesa personale o per difendere i suoi animali ha dovuto abbattere un lupo ci sono le sanzioni che variano di decine migliaia di euro, per me è un insulto perché con quello che le ho detto prima: cinquantasei animali a 600 euro, lei prima aveva detto che i costi solo per mantenere un animale... il costo giornaliero si aggira sui 7 euro al giorno, io le ricordo che, per avere degli animali in produzione, specialmente sulle nostre razze, ci servono tre anni, preciso anche che sull'animale improduttivo i costi di produzione sono inferiori, ma non di molto, e un rimborso di 600 euro a capo mi sembra più un insulto. Infatti molte aziende hanno perfino rinunciato di fare la domanda di risarcimento, questo dobbiamo dircelo perché qualcuno non si impegna neanche più a portare una documentazione per far risarcire un danno. Le risposte ce le abbiamo, basta digitare e fare un breve calcolo. Io già una volta avevo chiesto di quantificare il valore degli animali ad oggi, lei mi aveva detto che si era formato in quell'allora intervento un tavolo tecnico appunto per andare a conteggiare e a rivedere la tabella del valore degli animali, poi mi presenta questi dati e non posso che essere molto sconcertato. Se vogliamo veramente proteggere quest'animale... io capisco che c'è una parte ambientalista che ha a cuore il lupo ma se poi le risposte... e questo dipende anche da lei visto che ho citato prima la problematica dei cinghiali, perché, quando parliamo di fauna selvatica e i danni vengono risarciti tutti in de minimis e molte aziende - lei mi dice solo due aziende, per fortuna - vengono escluse da questi danni, ma perché anche il valore degli animali non è quello giusto, perché se ci fosse una tabella del valore degli animali giusta, io penso che sarebbero di più le aziende che verrebbero risarcite non diciamo al 100 percento ma almeno a una cifra che sia degna di nuovo di rimpiazzare o di nuovo allevare un animale. Lasciamo poi stare tutto l'aspetto di affezione, che non è solo per chi è amante del lupo ma è anche per chi alleva animali domestici anche a uso produttivo, ma non solo, vediamo le Batailles des reines, che se non è già successo altre volte, se facciamo un conto economico su un animale di quel tipo, di un valore genetico di quel tipo, non so come facciamo a rimborsare dei valori di 600-700 euro a capo. Qui non è l'Unione europea, dobbiamo essere noi a dire: "i nostri animali valgono tot, dobbiamo risarcire, fare in modo di risarcire" perché sennò è normale che ci sia un accanimento contro le predazioni e quant'altro. È anche giustificato perché aumentiamo il livello di malcontento che c'è per far presentare dei documenti che vanno a dare delle risposte. Ieri nell'omnibus ha elencato che verranno decisi su delibere regionali i risarcimenti dei danni, però bisognerebbe vedere come viene presentata questa delibera, perché se i criteri sono questi, è normale che il malcontento ci sia ma il peggio è che molti animali non sono risarciti per quello che valgono.

Presidente - La parola all'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Solo una precisazione anche per le persone che ci ascoltano, i valori sono prestabiliti. È proprio per andare nella direzione da lei indicata, a fine 2021 abbiamo istituito una Commissione prezzi tra Assessorato e Chambre che sta lavorando proprio per dare a questi capi il giusto valore.