Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1395 del 23 marzo 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1395/XVI - Interpellanza: "Interlocuzioni con il Governo nazionale per l'avvio di iniziative volte a contenere l'impatto del "caro cereali"".

Bertin (Presidente) - Punto n. 18. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Planaz.

Planaz (LEGA VDA) - Cito un articolo del "Nuovo informatore agricolo": "Il nuovo agricoltore. La carestia è dietro un angolo, occorre un nuovo piano agricolo". Con queste parole si dà una panoramica nell'ambito agricolo di quale sia la situazione attuale. Tengo a precisare che parliamo esclusivamente di materie destinate all'uso per il settore zootecnico e non a uso alimentare, per non creare allarmismi che abbiamo già visto le conseguenze già nella pandemia dove la gente poi si reca nei supermercati per fare approvvigionamenti di alimenti. Non è questo l'obiettivo di quest'interpellanza, al momento non c'è questo tipo di crisi. Il tipo di crisi si può andare poi a verificare se non si attuano delle misure che vadano a prevenire questo periodo dovuto a ulteriori cause che hanno portato a questo giornalista, Roberto Bertolini, a fare quest'articolo e a dare una panoramica di questa situazione. Scrive: "chi avrebbe immaginato che in pochi giorni il mondo e i suoi equilibri economici e sociali si sarebbero sconvolti, peraltro tutto ciò è avvenuto proprio nel momento in cui l'Europa è l'Italia stanno varando una nuova PAC all'insegna di obiettivi che mettono al centro del sistema agroalimentare pressanti impegni per gli agricoltori a favore della sostenibilità ambientale.

Qui una piccola premessa: visto che stamattina abbiamo avuto occasione di assistere a un lungo dibattito per quanto concerne l'Unione europea, delle agevolazioni che possiamo avere dal bene di avere un mercato comune che regoli anche in questo caso tutte le materie prime necessarie per produrre beni alimentari di prima necessità, abbiamo passato anni a formulare una politica agricola comune che adesso in quindici giorni abbiamo visto completamente sconvolgere a seguito di queste cose che stanno accadendo in breve termine, perché se qualcuno segue attentamente... io penso che non tutti lo facciano perché, finché, per fortuna, si hanno gli scaffali dei supermercati pieni, i prezzi abbastanza non altissimi che sono a disposizione di tutti, questo non si manifesta, poi è arrivata la pandemia, ha accelerato questo corso di carenza di materie prime e a seguito anche di cereali e quant'altro, anche le industrie di fertilizzanti e quant'altro... si è arrivati oggi con questo conflitto, che nel giro di poco tempo ha creato questa crisi, che adesso va a impattare in primis drasticamente sul settore zootecnico, perché la carenza di cereali e materie prime per uso zootecnico va a rallentare la produzione di carne e latte, oggi non si verificherà immediatamente ma si protrarrà nel tempo, perché gli aumenti dei costi di produzione che si avranno in questo periodo andranno ad allentare tale tipo di produzioni e prossimamente potremo trovarci in una condizione come quella che sta accadendo adesso con i cereali negli stoccaggi di carne e di latte. Non è causa di nessuno di quest'Aula se siamo in questa situazione, è una causa generale dei mercati nazionali, il blocco dalla Russia e dall'Ucraina di queste materie prime ha bloccato anche altre Nazioni, come abbiamo visto, le esportazioni di cereali dall'Ungheria e anche dall'Argentina, perché diamo sempre la colpa ai Paesi dell'Est ma anche l'Argentina ha detto: "mi prendo le mie precauzioni" e ha bloccato l'esportazione di soia e oli, infatti abbiamo anche visto che l'olio a uso alimentare è raddoppiato da una settimana all'altra, come vi è stato l'aumento del mais e del grano in pochi giorni dal 20 al 30 percento.

Si aggiunge poi anche in questo periodo di incertezza la siccità, che ci portiamo avanti da 2-3 mesi e che non aiuta in questo periodo dove vi è il bisogno di avere una produzione più elevata. Si è accennato a livello europeo - che ha recepito in fretta la questione di questa carenza di materie prime in tutta Europa, soprattutto noi in Italia che abbiamo un fabbisogno più del 50 percento e importiamo materie prime da altri Paesi - di far sì di agevolare delle coltivazioni che prima nelle politiche agricole del passato forse erano un pochettino disincentivanti a causa forse di una sovrapproduzione in base a molte materie prime tipo mais, grano e, come abbiamo visto in passato, le quote latte, però in questo breve periodo abbiamo proprio visto che questo scenario è cambiato drasticamente, che dalla sovrapproduzione abbiamo carenza di materie prime ed è per questo che ho presentato quest'iniziativa interpellando l'Assessore: "se siano state condotte iniziative per comprendere l'effettivo impatto che il caro cereali avrà sulle aziende agricole valdostane con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e le principali realtà produttive regionali".

Il secondo quesito è: "se vi siano state o si intendano avviare al più presto delle interlocuzioni con il Governo nazionale o altre sue rappresentanze, nonché con i nostri Parlamentari, al fine di comprendere quali iniziative si intendono promuovere per far fronte all'aumento dei costi delle materie prime in agricoltura". Visto che ho ancora il tempo, faccio un'ulteriore riflessione: praticamente tutto questo in una Regione come la nostra qualcuno può dire che ha poco significato perché non siamo una Regione con delle superfici coltivate a seminativi e non vediamo qual è il problema, ma è appunto per questo che la nostra Regione necessita di materie prime importanti per la produzione dei nostri prodotti, in questo caso nella zootecnia di latte destinato alla produzione di una DOP importante ma anche per molti altri lavorati, la qualità del prodotto è importantissima, perché in molte altre Regioni molte associazioni di categoria, consorzi e quant'altro si sono mossi nella direzione di andare ad abbattere i costi su materie prime di seconda classe, ma non è che siano tipo la crusca e il cruschello, che sono gli avanzi di lavorazione del grano tenero e del grano duro per andare ad alimentare il comparto zootecnico, nel nostro caso il nostro disciplinare ci tiene molto rigidi e molto vincolati da queste materie prime, ne cito una a caso: la soia non OGM, e fa sì che potrebbe avere delle ricadute ancora più pesanti già a fronte di una crisi pregressa ma che potrebbe ancora protrarsi e creare dei danni ancora maggiori alle aziende che in questo momento tra il costo dell'energia che è aumentato e quant'altro si troveranno nelle condizioni, se non si farà qualcosa per andare ad attutire questo colpo, di abbattere gli animali e, di conseguenza, trovarsi in un periodo futuro con una mancata produzione. Si abbasseranno tutte le produzioni, il comparto subirà delle perdite anche in termini occupazionali perché, bisogna dirlo, non di tanto però un pochettino anche questo settore dà il suo contributo anche sull'occupazione. Oggi si può ancora fare qualcosa, garantire una produzione, ma bisogna fare in fretta.

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Innanzitutto ringrazio i colleghi della Lega per quest'interpellanza, non è un ringraziamento di circostanza ma perché è sicuramente corretto e interessante portare a conoscenza di tutto il Consiglio questa situazione e questo momento delicato. Ringrazio anche il collega Planaz per i confronti che abbiamo avuto nei giorni scorsi molto costruttivi, informali, ma estremamente produttivi. Le darò una prima parte di alcuni dati che sicuramente lei, in quanto anche imprenditore agricolo, conosce bene ma che sicuramente saranno interessanti anche per i colleghi, dopodiché risponderò ai suoi due quesiti, abbiamo anche degli aggiornamenti proprio odierni direttamente dall'Unione europea.

Come ha detto correttamente, purtroppo, ahimè, il comparto agricolo intravedeva alcuni primi segnali di ripresa dopo l'ondata pandemica, ma si è trovato improvvisamente a fare i conti con una crisi generalizzata dovuta all'incremento dei costi di produzione, principalmente collegato all'aumento dei costi energetici e ai costi delle materie prime, il tutto poi aggravato dal conflitto tra Russia e Ucraina. Come se non bastasse, ecco che anche il clima e il meteo, questa siccità stanno peggiorando ulteriormente la situazione. Il blocco delle esportazioni di fertilizzanti e di cereali da parte di Russia, Ungheria e Bulgaria, i mancati raccolti in Ucraina rischiano veramente di determinare una vera e propria crisi su tutto il settore agroalimentare. L'Ucraina - ricordo - è il quarto produttore al mondo di cereali, un importante fornitore per l'Italia di mais, soia e grano. Mais e soia, che sono presenti, come ha ricordato anche lei, in tutte le razioni zootecniche per bovini da latte e da carne. La zootecnia valdostana, dal punto di vista di approvvigionamento dei mangimi, dipende totalmente da produzioni extra regionali, zootecnia che sta risentendo, probabilmente in misura maggiore di altre Regioni, degli effetti di questo caro cereali.

Come Assessorato, ci siamo mossi immediatamente, ci siamo attivati cercando innanzitutto di reperire i dati, l'azione è in corso. Abbiamo in una prima fase chiesto all'Institut agricole régional di fare alcune valutazioni in merito ai primi maggiori costi che le aziende zootecniche devono sostenere nei propri allevamenti. Da una prima analisi, andando a osservare le oscillazioni del prezzo del mercato dei concentrati e dei foraggi utilizzati come base foraggiera della razione, raffrontando i costi, dunque un confronto tra dicembre 2021 e marzo 2022, emerge che il costo medio di alimentazione di una bovina da latte in Valle ad alta produttività rileva un incremento di costo pari a 0,7 euro, IVA esclusa al giorno, mentre in caso di bovini a produzioni più esigue l'aumento giornaliero del costo si attesta intorno ai 0,61 euro IVA esclusa. Per rendere l'idea, una stalla con una trentina di vacche in produzione ha un aumento del costo di alimentazione delle bovine pari a circa 630 euro al mese - questi sono dati che ci ha fornito l'Institut agricole régional - da 3.600 euro a 4.230 euro al mese. Questo calcolo va detto, ma lo aveva ricordato, tiene conto solo dell'aumento del costo delle materie prime e non del caro energia, che ovviamente, come le altre imprese e come ha giustamente ricordato anche il collega Bertschy, sta colpendo tutti i comparti, compreso quello agricolo.

In merito a questi dati forniti, e per i quali colgo anche l'occasione per ringraziare l'Institut agricole per la collaborazione in questa fase ma per tutta l'attività con il quale portiamo avanti durante tutto l'anno... ci stiamo confrontando con le principali associazioni di categoria per valutare anche un'eventuale misura di intervento. Sarà sicuramente fondamentale e necessario valutare quali determinazioni saranno prese a livello di Governo nazionale, un Governo che, come Regioni, stiamo sollecitando e a cui le Regioni chiedono una condivisione con la Conferenza Stato-Regioni, in particolare con la Commissione delle politiche agricole che ha recentemente incontrato il ministro Patuanelli. A questo proposito, in sede di Conferenza delle Regioni, è stato approvato un primo documento che propone l'adozione di misure urgenti per il settore agricolo a seguito della crisi dell'Ucraina. Tra le varie proposte riporto per conoscenza alcune delle più importanti: revisione della PAC 2022 e del PSN 2023-2027 con un posticipo al 2024 della sua entrata in vigore; proroga del quadro temporaneo per le misure di aiuto Covid-19 a tutto il 2023, con un conseguente e proporzionale incremento del relativo budget e definizione di un nuovo quadro temporaneo specifico per quest'emergenza, che tenga in debita considerazione anche il settore agricolo e agroalimentare; sblocco di tutti i pagamenti a favore degli agricoltori arretrati sospesi presso l'Amministrazione: ad esempio, i pagamenti a misura superficie del 2019, 2020 e 2021 e comunque di tutte le domande cosiddette "domande" delle campagne pregresse; anticipazione strutturale dell'erogazione della domanda unica; attivazione di specifiche misure nazionali di sostegno diretto, sul modello della misura 21 del PSR a favore degli agriturismi; accesso al credito agevolato da parte delle imprese tramite ISMEA. La Conferenza delle Regioni ha anche chiesto di rivedere gli interventi previsti dal PNRR: ad esempio, orientando le misure di sostegno ai contratti di filiera nei confronti dei settori maggiormente colpiti dalla crisi.

Le proposte sono tante e, come Assessorato, sicuramente monitoreremo l'evoluzione normative nelle sedi opportune anche con il supporto dei nostri Parlamentari. Potremmo anche valutare una misura di sostegno diretta, misura sulla quale ci stiamo confrontando proprio in questi giorni con le associazioni di categoria, è di ieri l'ultima riunione e nei prossimi giorni ve ne saranno altre. In ogni caso, anche in considerazione di una disponibilità di risorse che comunque va ricordato non potrà essere quella messa in campo per la pandemia, occorre che le decisioni debbano tener conto: di essere un vero sostegno alle aziende e di non favorire speculazioni e distorsioni del mercato; di essere, come detto, concordate con il Governo Draghi in modo da mirare le azioni regionali alle imprese più localmente colpite in considerazione delle peculiarità del territorio. Va detto che è solo di due giorni fa il decreto-legge del 21 marzo 2022: "Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina". Dobbiamo ora fare anche qui delle verifiche se questo decreto sarà in grado di dare una prima risposta all'economia e quali ricadute dirette e indirette si avranno. Oggi poi a Bruxelles si è svolto il Consiglio dell'Unione europea Agricoltura per analizzare la situazione del mercato agroalimentare a seguito del conflitto in corso e l'individuazione di misure volte a garantire la sicurezza alimentare dell'Unione europea all'indomani della crisi. Il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli nel corso del dibattito ha sottolineato la necessità di procedere con le misure di cui abbiamo parlato poco fa. Varie interlocuzioni quindi sono in corso sia a livello regionale che a livello nazionale. La CPA è convocata per domani pomeriggio e probabilmente ci ritroveremo in presenza anche la prossima settimana. Nei prossimi giorni continueranno i confronti su queste tematiche, in particolar modo con il senatore Lanièce che la prossima settimana, come abbiamo definito anche ieri in III Commissione, avremo la possibilità di approfondire ulteriormente gli argomenti con dati aggiornati che vi forniremo appena saranno in nostro possesso.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Planaz.

Planaz (LEGA VDA) - Grazie Assessore per l'illustrazione. Avevo già preso atto delle iniziative sia dal Governo nazionale che anche dalla Commissione europea perché oggi la tematica, anche se, pur come ho detto prima non di primo impatto sui generi alimentari di prima necessità a uso umano, può ripercuotersi in futuro perché oggi, avendo una carenza di materie prime ad uso soprattutto animale, è normale che ci potranno essere dei disagi, perché, come abbiamo visto in tutti i settori, la carenza di materie prime... come abbiamo visto, la Cogne ha messo in cassa integrazione del personale perché era carente di materie prime, in questo caso ci troviamo in una situazione... faccio un esempio, ne cito una delle tante, non voglio dimenticare nessuno... oggi io penso che tutte le aziende e tutte le attività soffrano di questi sbalzi dei prezzi e purtroppo non è facile andare sempre a compensare le perdite nei guadagni, perché ci sono degli aumenti molto alti.

L'importante di tutte queste cose che ha citato lei... per quanto riguarda la liquidazione di tutti gli aiuti pregressi, purtroppo ci sono ancora delle aziende che devono ricevere dei premi delle annate 2015-2016-2017-2018, bisogna fare in modo che tutte le aziende - non so in quale modo politicamente essendo adesso lei Assessore - percepiscano il dovuto, perché è inutile che poi andiamo a mettere in piedi delle misure se magari l'azienda che si trova in difficoltà e non è in regola, ad esempio, con i pagamenti INPS e quant'altro, non può percepire gli aiuti causati dalla pandemia, dalla guerra e quant'altro... e poi magari deve ancora percepire degli arretrati, se li percepisce, possiamo salvare delle aziende. Non è che siamo qua a fare una polemica, però bisogna fare tutto il possibile - e non sto ad elencare tutto quello che lei ha elencato - per far sì di salvare più aziende di modo che meno animali vengano sacrificati, perché, purtroppo, anche la siccità dell'anno scorso anche in Valle d'Aosta ha creato un calo di produzione sulle foraggere del 30 percento e non è poco se poi dobbiamo affacciarsi nel mercato locale vicino, anche qui i prezzi sono raddoppiati e sa benissimo anche lei che, raddoppiando i costi di produzione, e il latte ad oggi non ha avuto quell'aumento di andare a compensare gli aumenti... è giusto far tutto il possibile affinché le aziende che devono ancora ricevere gli aiuti degli anni pregressi come il 2020 e il 2021... mi ha parlato dell'anticipo del premio unico, per carità, va tutto bene se mettiamo tutto in linea con le condizioni necessarie per far sì che queste aziende possano continuare a lavorare e superare questo periodo di crisi. Fortunatamente noi con la nostra formazione geografica ci avviciniamo al periodo della stagione estiva del pascolo e della monticazione dove la necessità di materie prime non è così importante, però per far sì di arrivare in autunno preparati e forti perché, come vediamo, ci va poco per far sì che tutto questo mercato cambi completamente da un momento all'altro.

Presidente - Sospendiamo i lavori per arieggiare i locali. Riprendiamo tra una decina di minuti.

La seduta è sospesa dalle ore 17:03 alle ore 17:19 e alle ore 17:20 assume la presidenza il vicepresidente Marguerettaz.