Oggetto del Consiglio n. 1363 del 9 marzo 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1363/XVI - Interpellanza: "Condizioni e modalità per l'avvio di un progetto di Elibike sul territorio regionale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 32. Per l'illustrazione dell'interpellanza, si è prenotato il consigliere Carrel, ne ha facoltà.
Carrel (PA) -Con quest'interpellanza vogliamo chiedere all'Amministrazione regionale se è sua intenzione lavorare a un progetto di elibike individuando alcune località e sentieri da destinare a quest'attività e quali siano le difficoltà, anche normative, perché siamo a conoscenza del fatto che vi siano anche delle difficoltà normative da affrontare per poter approvare questo progetto, un progetto che di fatto è assimilabile all'eliski ma estivo, un progetto che va sicuramente limitato nel territorio valdostano ed è un progetto campione, che potrebbe andare a interessare magari alcuni sentieri della nostra regione per mettere insieme gli aspetti peculiari della nostra regione, quindi le bellezze che abbiamo con l'esperienza di alcuni elicotteristi per poter appunto mettere assieme questi due mondi e poter regalare un'offerta ancora più ampia, soprattutto per quello che riguarda la nostra montagna e il nostro turismo estivo.
Siamo a conoscenza della legge regionale n. 15/1988, una legge che non vieta l'elibike, non vieta il sorvolo, ovviamente lo regolamenta, e questo è un aspetto sicuramente positivo anche ai fini ambientali, ma che prevede delle autorizzazioni ad hoc e delle esenzioni, come quelle dell'allegato A che riguarda appunto l'eliski.
Per questo motivo andiamo a chiedere se vi sia l'intenzione di lavorare a tale progetto, con quali tempi, con quali modi e se è necessario anche un intervento normativo per poter andare ad abbozzare quest'offerta turistica, che, dal nostro punto di vista, potrebbe dare un qualcosa in più al turismo estivo in Valle d'Aosta.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Devo dire che non avrei mai pensato di dover rispondere a un'iniziativa che propone delle deroghe al volo dell'elicottero per il trasporto di biciclette, di mountain bike; per il momento, ammesso come lei ha giustamente detto, fino a 1500-1600 metri, ad altitudini alle quali si arriva tranquillamente. Non pensavo, proprio in considerazione anche del fatto che, al di là della questione della vocazione credo della nostra Regione per un turismo slow, per un turismo ambientalmente sostenibile, con l'esplodere della pratica dell'i-bike che ci concede e ci permette di percorrere tragitti anche in salita fino ad altezze prima inimmaginabili per target che siano anche diffusi... prima ne parlava il collega Brunod, faceva considerazioni anche sulla presa che ha questa moda dell'e-bike su una fetta sempre più ampia di praticanti.
In ogni caso, siccome lei ha posto quest'interpellanza, io mi sono fatto preparare intanto una relazione rispetto alla normativa. Giustamente lei ha accennato che la normativa è la legge regionale n. 15/1988: quella che disciplina le attività di volo ai fini della tutela ambientale, questo è lo scopo della legge n. 15/1988 e che giustamente impone un generale divieto di tale attività proprio al fine, dice la legge, "di assicurare la tutela dell'ambiente naturale e la sua difesa anche dall'inquinamento acustico nell'ambito dei parchi, delle aree naturali protette e delle oasi di protezione della fauna", prevedendo certo alcune possibili deroghe da parte della Giunta regionale "previo assenso - dice la norma - della struttura competente".
Il divieto è inoltre esteso anche al di fuori di tali ambiti per tutte le zone site ad altitudine superiore ai 1500 metri sopra il livello del mare, fatta eccezione per le aviosuperfici autorizzate per lo svolgimento dell'eliski secondo quanto disposto dall'articolo 2 della legge.
Il quadro normativo si arricchisce inoltre delle disposizioni statali sull'attività elicotteristica, il decreto ministeriale è del 2022 e, relativamente ai punti di atterraggio, prevede due ipotesi: l'elisuperficie gestita con rotazione illimitata ma condizionata da vari vincoli e dotazioni infrastrutturali che non è praticabile nel nostro contesto, poi l'elisuperficie occasionale che permette al massimo cento rotazioni all'anno, cinquanta decolli e cinquanta atterraggi con molti meno vincoli. Per l'uso delle aree è sufficiente in questo specifico caso l'assenso del proprietario anche non scritto.
Mettere mano a un progetto sull'elibike, qualunque cosa ciò significhi, perché io francamente non ho capito qual è lo spirito della norma, se è di far diventare la Valle d'Aosta un luogo su cui, oltre alle e-bike, oltre alle illimitate possibilità di risalita attraverso gli impianti che attualmente fanno anche servizio di trasporto biciclette, ricordo Cervinia con i suoi centinaia di chilometri di piste, Gressoney, La Thuile, Pila, addirittura Torgnon ha la possibilità di fare questo tipo di attività di trasporto delle biciclette senza necessariamente trasvolare il territorio, però immagino voglia dire questo mettere mano, oltre che misurarsi con queste regole, anche introdurre delle modifiche alla legge n. 15/1998, che è un ambito totalmente sottratto alle competenze della Regione atteso che la materia della tutela dell'ambiente e dell'ecosistema è di esclusiva spettanza dello Stato in base all'articolo 117 della Costituzione.
Al di là degli aspetti costituzionali, vi è fortemente da dubitare dell'opportunità di estendere all'elibike il regime derogatorio che storicamente la medesima legge regionale ha riservato non senza polemiche, ripeto, perché sono anni e anni che si sente parlare di questo tema all'eliski, peraltro sottoposta nel tempo a comprensibili limitazioni nel rilascio delle relative autorizzazioni, proprio al fine di salvaguardare i valori primari che la legge regionale ha inteso preservare.
Pensare alla Valle d'Aosta come a una sorta di Luna Park aperta agli appassionati di determinati sport adrenalinici, che peraltro sono riservati a una ristretta nicchia di praticanti... io ho avuto modo di vedere su Internet alcune tariffe che vengono praticate per questo sport, tra l'altro, è uno sport che allo stato attuale può essere praticato fino a 1500 metri, ho visto che ci sono elicotteri che portano le biciclette a 1499 metri, per esempio, e poi queste squadre di praticanti si divertono a scendere, cosa che potrebbero fare tranquillamente passando per la strada sterrata che porta fino a su, sia con la bicicletta muscolare che con quella elettrica peraltro, questo tipo di pratica contrasta con le esigenze di quiete di pieno godimento dell'ambiente montano, che, viceversa, costituiscono, a mio modesto parere, la principale motivazione di vacanza dei nostri turisti e più che il mio modesto parere è anche uno dei temi sui quali costantemente le risposte ai questionari, di chi pone i questionari sulle motivazioni per cui si viene in Valle d'Aosta, quello della quiete e della non contaminazione dell'ambiente, sono tra i temi più quotati rispetto ad altre tematiche che comunque rappresentano la nostra Valle come un luogo in cui si ricerca la tranquillità e il silenzio, caratteristiche che, a mio parere, si scontrano un po' con la pratica di uno sport come questo, che, ripeto, può essere tranquillamente oggi praticato sia con le bici elettriche che arrivano in cima alle montagne senza nessun problema, anche a 2700-3000 metri, sia con gli impianti di risalita.
Quanto infine legato agli aspetti assicurativi di sicurezza dei nostri sentieri, questa pratica, come accennava prima anche il collega Brunod, sconta evidentemente, con maggiore rilievo, le problematiche che il Governo regionale sta approfondendo mediante, come rispondeva prima il collega Sapinet, la recente costituzione di un apposito tavolo di lavoro interassessorile.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Carrel.
Carrel (PA) - Grazie Assessore. Io vedo la Svizzera esattamente come la Valle d'Aosta dove si può svolgere una vacanza tranquilla in mezzo alle montagne nell'ambiente e immersi nell'ambiente, eppure, quando lei sale a Valtournenche, proprio ad Antey, trova un grande cartellone che promuove l'elibike a Zermatt, quindi le due realtà possono benissimo convivere e potrebbero convivere. La scelta di non aderire a un progetto del genere e di non lavorare a un progetto è una scelta che si può condividere o no, ma con quest'interpellanza volevamo appunto capire se vi fosse l'intenzione oppure no da parte del Governo regionale di approfondire un progetto, ovviamente che non riguarda tutta la Valle d'Aosta come lei ha detto, nessuno vuole trasformare la Valle d'Aosta in un parco giochi, assolutamente, potrebbe riguardare magari uno o due punti, uno o due sentieri, magari di diversi livelli di difficoltà, far lavorare i quarantacinque maestri di mountain-bike, fare un progetto con loro e cercare di dare anche a un target medio alto delle risposte e delle opportunità per venire in Valle d'Aosta e per svolgere delle attività che a loro piacciono.
Questo era lo spirito dell'iniziativa, non era sicuramente di trasformare la Valle d'Aosta in un atterraggio unico con atleti e le loro biciclette, l'idea era proprio quella di selezionare dei punti con la collaborazione dei maestri di mountain-bike, svolgere questo tipo di lavoro e dare la possibilità a qualcuno di lavorare, ricordo che anche l'eliski dà del lavoro e del lavoro molto importante soprattutto in alcune vallate, ma ciò non vuol dire trasformare assolutamente la Valle d'Aosta in una Regione che non rispetta l'ambiente.
Prendiamo atto della sua risposta, ovviamente non vi è l'intenzione di approfondire questo progetto che, secondo noi, poteva valere la pena di approfondire per comprendere come poterlo sviluppare nel rispetto delle caratteristiche della Valle d'Aosta esattamente come la Svizzera fa.