Oggetto del Consiglio n. 1361 del 9 marzo 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1361/XVI - Interpellanze: "Pubblicazione sul sito del Consorzio pesca della Valle d'Aosta delle autorizzazioni per le immissioni ittiche a sostegno della pesca sportiva" e "Azioni volte ad ottenere l'autorizzazione in Valle d'Aosta di immissioni di specie ittiche non autoctone a sostegno della stagione della pesca".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri diamo avvio ai lavori di questo pomeriggio. Siamo al punto n. 29 che viene discusso insieme al punto n. 30. Pertanto si procederà con le due illustrazioni, per il tempo della risposta dell'Assessore verrà sommato il tempo previsto per ognuna delle due interpellanze e poi ci saranno le repliche. Ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - Secondo la vigente normativa, le immissioni ittiche possono essere effettuate solo con specie autoctone, salvo autorizzazioni in deroga da parte del Ministero della transizione ecologica, previo parere ISPRA, a seguito di presentazione da parte delle Regioni di uno studio del rischio. Si è appreso attraverso precedenti iniziative consiliari presentate e anche attraverso interlocuzioni con l'Assessore competente che:
- in Valle d'Aosta le specie sicuramente autoctone sono la trota marmorata e il temolo, l'autoctonia della trota mediterranea è stata messa in discussione dagli studi successivi alla carta ittica regionale e sono attualmente in corso degli approfondimenti scientifici sulla problematica commissionati all'Università delle Marche, che ha recentemente lavorato sull'autoctonia della trota mediterranea in Piemonte;
- in Valle d'Aosta attualmente non si dispone di materiale ittico autoctono per effettuare immissioni sul territorio (né marmorate, né temoli, né mediterranee);
- attualmente è molto difficile (quasi impossibile) reperire materiale ittico autoctono da allevamenti fuori regione;
- per quanto riguarda la trota marmorata e il temolo, è stato recentemente avviato il progetto "Life Graymarble" che ricercherà esemplari autoctoni in Piemonte (si è appreso che in Valle d'Aosta non ce ne sono più) e avvierà la riproduzione degli stessi presso lo stabilimento ittico di Morgex.
Occorre considerare che nella Dora Baltea sono previste unicamente immissioni di trota marmorata e temoli in quanto l'immissione di trote non autoctone ne comprometterebbe l'esistenza. Abbiamo appreso dall'Assessorato competente che, in attesa di disporre di materiale autoctono, si intendono effettuare immissioni ittiche soprattutto per il sostegno della pesca sportiva con materiale alloctono (trote fario sterili e trote iridee). In tutte le situazioni che non consentono la fuoriuscita dei pesci invece si può provvedere all'immissione di pesci non autoctoni senza richiedere specifica autorizzazione.
Abbiamo preso atto che al momento si è ancora in attesa del risultato delle indagini in merito alla conferma o meno dell'autoctonia della trota mediterranea dove, in caso di esito positivo, si otterrebbe il rilascio dell'autorizzazione da parte dell'ISPRA per le immissioni ittiche della relativa specie. Inoltre vogliamo evidenziare che in data 24 febbraio 2022 sul sito del Consorzio regionale per la tutela, l'incremento e l'esercizio della pesca in Valle d'Aosta, nella sua pagina iniziale e nelle varie sezioni si ritrovano informazioni relative, per esempio:
- 17 riserve tra cui scegliere e acque libere: acque libere (Dora Baltea Valle d'Aosta e ripopolamenti);
- ripopolamenti e controlli delle acque: acque libere diverse dalla Dora Baltea, acque libere in Dora Baltea.
A fine febbraio abbiamo appreso dal portale della Federazione Italiana Pesca, e soprattutto anche da articoli di settore, che ci sono state notizie fortunatamente positive al riguardo, infatti, prendendo spunto dall'articolo pubblicato sul sito della Federazione, apprendiamo che è stato approvato dal Senato in via definitiva il decreto Milleproroghe 2022 e con esso l'importante emendamento in materia di immissione alloctona. In questo articolo è contenuto l'importante articolo che recepisce le indicazioni fornite da FIPSAS e FIOPS in materia di immissioni di alcune specie alloctone.
Quest'articolo era stato inserito grazie a un emendamento presentato dal Presidente della VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, sottoscritto anche da vari Deputati e votato da Parlamentari appartenenti a tutti i gruppi politici, dalle Commissioni congiunte Bilancio e Affari costituzionali della Camera la scorsa settimana, si sta parlando del 28 febbraio.
L'articolo prevede quindi che dopo il comma 5 si aggiunga il seguente comma 5bis: "All'articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, dopo il comma 837, è inserito il seguente 837bis: "Al fine di consentire un'adeguata politica di gestione delle specie ittiche alieutiche, fino al 31 dicembre 2023, non trova applicazione l'articolo 12, comma 1, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni, per le sole disposizioni riguardanti l'immissione in natura di specie non autoctone la cui immissione era autorizzata in data antecedente all'applicazione del decreto direttoriale 2 aprile 2020".
Riteniamo che quest'articolo possa aiutare a fare più chiarezza sui comportamenti che le Regioni potranno tenere nell'attuale fase transitoria in materia di immissioni di specie alloctone come trota fario, trota iridea, salmerino alpino, coregone lavarello in attesa del lavoro che dovrà svolgere il Nucleo di valutazione da poco istituito e che è stato previsto con l'approvazione della legge di bilancio 2022 e che terminerà i propri lavori entro il 31 dicembre 2023. Quest'articolo rappresenta un tentativo per cercare di dare una risposta alla necessità del settore della pesca sportiva al settore dell'ittiocoltura e anche a tutto l'importante indotto di mercato che vede nella pesca sportiva un volano fondamentale di promozione del territorio e di marketing territoriale.
Inoltre è giusto anche fare alcuni passaggi per quanto riguarda la legge regionale 11 agosto 1976 n. 34: "Nuovi provvedimenti in materia di pesca e del funzionamento del Consorzio regionale per la tutela e l'incremento della pesca" dove all'articolo 3 si dice che l'attività che il Consorzio svolge è rivolta al conseguimento dei seguenti fini - e ne cito solo alcuni -: favorire la pescicoltura e curare il ripopolamento ittico mediante la costituzione di bandite di pesca e zone di ripopolamento e recupero, valorizzare la pesca quale attrattiva turistica istituendo in zone idonee opportune riserve consorziali e svolgendo adeguata opera in collaborazione con gli organi turistici della Regione, svolgere attività didattico-divulgativa al fine di diffondere la conoscenza dei problemi dell'ittica e della pesca, eseguire tutti gli altri compiti e incarichi che l'Amministrazione regionale riterrà di affidargli nell'interesse dell'ittica e della pesca.
Constatato che normalmente, come da regolamento, a partire dall'ultima domenica di marzo, è consentita l'attività della pesca, si interpella l'Assessore competente per conoscere se, come Giunta, vi sia l'intenzione di dare seguito a quanto previsto dal decreto Milleproroghe che è in vigore dal 1° marzo 2022; se vi sia l'intenzione, in collaborazione con il Consorzio pesca della Valle d'Aosta, di rendere nota nella maniera più trasparente la situazione attuale per quanto riguarda le immissioni ittiche attraverso la pubblicazione sul sito del Consorzio e altre forme di comunicazione al fine di portare a conoscenza nel migliore dei modi a tutti gli appassionati del settore della pesca.
Presidente - Sempre per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (GM) - Anche Forza Italia, attraverso il sottoscritto, presenta quest'interpellanza. È stata coinvolta da numerosi suoi sostenitori e amanti della pesca in generale per capire che cosa si muove in questo mondo e che cosa la nostra Regione ha elaborato sulla base delle indicazioni e dei vincoli europei.
Evidentemente quest'interpellanza nasce il 25 febbraio e ancora non si aveva contezza delle risultanze del decreto Milleproroghe 2022 in termini di voto e soprattutto sull'emendamento in materia di alloctoni presentato nelle Commissioni riunite, la I e la V.
Quest'interpellanza che ho presentato richiama l'interrogazione del 1° dicembre del collega Brunod nella quale l'Assessore aveva risposto che le immissioni in natura di specie non autoctone, per l'attuale normativa in materia di conservazione degli habitat, erano generalmente vietate, che comunque si era preso atto della scarsità di materiale autoctono presente nelle acque italiane e che tale blocco delle immissioni stava provocando ingenti danni economici al settore della pesca, che il Consorzio regionale pesca è stato coinvolto nella predisposizione di uno studio, e lo abbiamo visto, esaminato e a sua volta trasmesso al Ministero che poi ha avuto risposte dell'ISPRA, che nell'ambito della Conferenza delle Regioni si era determinato di adottare procedure rapide e snelle per ottenere l'autorizzazione all'immissione di specie ittiche parautoctone e non autoctone peraltro già presenti da decenni nelle nostre acque e che era necessario provvedere, in considerazione delle criticità espresse dalle Regioni e dalle Province autonome, a un'azione congiunta per avere delle deroghe e consentire la ripresa di un'attività condivisa con le associazioni di pescatori nazionali locali.
Peraltro, Assessore, avevamo preso nota della ripresa dell'immissione della trota iridea, della trota fario mediterranea, del salmerino alpino e coregone lavarello in Lombardia, dove l'Assessorato lombardo aveva anticipato la norma e dato il via alle immissioni, ma soprattutto ci aveva anche incuriositi l'autorizzazione del Ministero alla transizione ecologica che aveva dato alla Regione Friuli Venezia Giulia l'autorizzazione all'immissione della trota iridea a scopo di pesca sportiva per lo svolgimento di gare per il prossimo triennio. In questi giorni abbiamo preso atto che sono iniziate le semine degli avannotti di coregone nelle acque del lago di Viverone che prima erano bloccate; questo sblocco ha fatto sì che gli avannotti presenti nell'impianto di piscicoltura di Viverone non andassero distrutti. Con un decreto della Provincia di Biella, che autorizza le immissioni, la questione poi si è risolta positivamente. Certo si trattava, come prevede la norma, di autorizzazioni ministeriali e di autorizzazioni che dovevano essere richieste dalle Regioni e che le due Regioni hanno richiesto e quindi hanno avuto le autorizzazioni.
Credo che vada sottolineato che la stagione della pesca è alle porte, che il calendario ittico è stato già predisposto dal consorzio ma non abbiamo ancora visto la delibera di Giunta e la pesca in Valle d'Aosta sappiamo che ha un numero importante di appassionati ma ha anche un numero di turisti significativo che frequentano i nostri corsi d'acqua. Si chiedeva alla Regione: "se erano state messe in campo queste richieste per arrivare a una delega allora affinché si potessero immettere nei nostri corsi d'acqua pesci non autoctoni".
Come ha detto il collega Brunod citando l'emendamento che è stato approvato al Senato, si sono fatti dei passi avanti; questo consente un'adeguata politica di gestione delle specie ittiche alieutiche e consente di derogare all'articolo 12, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica per le sole disposizioni riguardanti l'immissione in natura di specie non autoctone.
Alla luce di quanto si doveva fare, noi chiediamo se si è pronti a dare il "la" a questo percorso perché gli obiettivi sono ben chiari: come migliorare una situazione che - lo ha detto anche lei rispondendo all'interrogazione di dicembre - è parecchio difficile, se seminare materiale non autoctono, in quanto la trota marmorata di fatto non è presente in Valle d'Aosta da parecchio, mentre sono presenti da oltre 50 anni sia la mediterranea che l'atlantica, e autorizzare il Consorzio - questo è importante - a immettere anche specie non autoctone nei corsi d'acqua fermati da sbarramenti e a monte di importanti cascate.
Il 2 aprile suppongo sia la data di apertura della pesca, credo che si debba fare presto e dare una risposta importante agli altri mille appassionati pescatori che abbiamo in Valle d'Aosta. Grazie Assessore.
Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Prima della risposta, un ringraziamento ai colleghi, non solo ai proponenti ma anche ad altri che hanno dimostrato interesse per la materia, abbiamo cercato di tenerli tutti aggiornati e apprezziamo comunque il contributo che stanno dando in modo costruttivo per cercare una soluzione a questa problematica.
Venendo alle due interpellanze, sulla prima la n. 29, nella copia che ho io c'è un solo quesito ovvero "se vi sia l'intenzione di collaborare con il Consorzio pesca della Valle d'Aosta per rendere nota, nella maniera più trasparente la situazione attuale per quanto riguarda le immissioni ittiche, sul sito e su tutti gli organi disponibili, al fine di portarla a conoscenza di tutti gli appassionati.
Poi vi è l'iniziativa del collega Baccega ci permette di fare un po' il punto sulle azioni fatte in vista di queste scadenze che vedono l'inizio dell'attività. L'attività di pesca della Valle d'Aosta, soprattutto per quanto riguarda le riserve turistiche, è legata all'immissione di materiale ittico nei corsi d'acqua. A fronte della difficoltà di reperimento di esemplari di specie autoctone, trota marmorata e temolo, le specie ittiche utilizzate dal Consorzio regionale pesca per i ripopolamenti sono la trota fario atlantica e la trota iridea, entrambe non autoctone per il territorio valdostano.
L'immissione in natura di specie vegetali e animali è normata dal decreto del Presidente della Repubblica n. 357/1997, modificato nel 2019, che all'articolo 12, comma 3, vieta espressamente l'immissione di specie e di popolazioni non autoctone. L'immissione di specie non autoctone può essere autorizzata, come avete ricordato, su istanza delle Regioni, per motivare ragioni di rilevante interesse pubblico, connesse a esigenze ambientali, economiche, sociali, culturali e comunque in modo che non si sia arrecato alcun pregiudizio agli habitat naturali, alla fauna e alla flora selvatiche locali. L'autorizzazione è rilasciata con provvedimento del Ministero della Transizione ecologica, entro sessanta giorni dal ricevimento dell'istanza, previa valutazione da parte di ISPRA - che conosciamo bene, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - di uno specifico studio del rischio che l'immissione comporta per la conservazione delle specie e degli habitat naturali.
Per quanto riguarda le azioni portate avanti richieste dal collega Baccega, lo studio è predisposto dagli enti richiedenti in base ai criteri e alle indicazioni tecniche fornite dal Ministero con il decreto del 2 aprile 2020 e la nota 55347 del 24 maggio 2021.
Nel 2021, il Consorzio regionale pesca, in collaborazione con la Struttura Flora e fauna dell'Amministrazione regionale, ha predisposto lo studio del rischio avvalendosi di esperti del settore.
La richiesta di immissione di specie autoctone è stata trasmessa al Ministero nell'autunno del 2021, tra la fine di novembre e il 1° di dicembre. Il 20 gennaio 2022, si è svolto un confronto tecnico sul documento, nell'ambito di questo confronto ISPRA ha fatto presente la corretta impostazione dello studio ma al contempo ha evidenziato la necessità di effettuare alcuni approfondimenti e alcune integrazioni su questo documento. Le integrazioni richieste sono state ultimate in questi giorni e la nuova documentazione verrà inviata entro la metà del mese di marzo, i tempi sono contenuti ma abbiamo avuto la risposta da ISPRA... La favorevole valutazione delle stesse consentirà quindi l'ottenimento dell'autorizzazione ministeriale alle immissioni ittiche proprio al fine di permettere il regolare svolgimento della stagione di pesca.
Venendo a quanto richiesto dal collega Brunod, quindi se vi è l'intenzione di rendere trasparente tutte le azioni e portare a conoscenza tutti gli appassionati, le azioni portate avanti in assoluta sinergia, tutto questo iter... insieme al Consorzio pesca che colgo l'occasione per ringraziare per il prezioso lavoro svolto e il contributo, la stessa collaborazione sarà presente nell'ambito della comunicazione e dell'informazione verso tutti gli appassionati interessati all'evoluzione e agli sviluppi della problematica, il tutto verrà portato avanti su canali ufficiali nei tempi e nei modi più rapidi e consoni in modo da aggiornare tutto il mondo dei pescatori valdostani.
A completamento dell'informazione si fa inoltre presente che l'articolo 11, comma 5-quinquies, del decreto-legge del 30 dicembre 2021, il n. 228, come convertito in legge con le modificazioni il 25 febbraio 2022, non ha modificato l'impianto normativo dell'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357/1997 che abbiamo sopra richiamato, in quanto riguarda disposizioni del comma 1 appunto del decreto e non quelle del comma 3, concernenti il divieto di immissioni. È ipotizzabile che la modifica del comma 3 venga apportata in occasione del primo provvedimento utile.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Brunod.
Brunod (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Abbiamo di nuovo fatto un po' un riepilogo delle informazioni che già con le precedenti iniziative avevamo messo in evidenza e inoltre anche attraverso delle interlocuzioni che abbiamo avuto direttamente con lei, oggi abbiamo ripercorso un po' la situazione attuale.
Noi speriamo, come ha detto anche il collega Baccega, che al più presto si cerchino delle soluzioni rapide per cercare di andare incontro il più possibile a questo settore che ha delle grandi potenzialità per la nostra Regione e, per quanto riguarda la mia iniziativa, quello che noi abbiamo notato è che sul sito, come abbiamo detto prima, ci sono i tesseramenti, ci sono tutte le quote, purtroppo non c'è da nessuna parte, né nelle news, né in qualsiasi altra sezione, un passaggio o una pubblicazione che specifichi in modo chiaro la situazione attuale per permettere a tutti gli appassionati di questo settore di non avere molta confusione, infatti ci troviamo di fronte in questo periodo che i grandi appassionati che tra qualche settimana vorranno andare a pescare non avranno ben chiara qual è la situazione.
Speriamo che al più presto, come ha detto lei, si metta in ordine anche questa parte a livello di comunicazione, soprattutto sulla pagina istituzionale del Consorzio, e anche magari attraverso altri canali che reputate idonei per cercare di essere trasparenti anche in un'ottica di promozione e visibilità della nostra Regione a livello turistico, perché, come abbiamo detto più volte, il settore della pesca può avere un indotto molto importante e può crescere molto anche per tutta la parte economica e commerciale di molte attività della nostra Regione.
Per quanto ci riguarda, monitoreremo quello che lei ha detto che farete prossimamente.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Baccega.
Baccega (GM) - Grazie Assessore. In realtà lei ci ha riepilogato una normativa, peraltro complessa, difficile e anche obsoleta, che non risponde alle reali esigenze della pesca del momento e forse non ha risposto alle mie domande esplicitate nell'intervento, ovvero quando il calendario sarà reso disponibile e approvato dalla Giunta, se seminare materiale non autoctono, in quanto la trota marmorata di fatto non è presente in Valle d'Aosta da parecchio, mentre sono presenti da più di cinquant'anni sia la mediterranea che l'atlantica. Io ho davanti a me la cartina del grado di rischio all'immissione di specie ittiche alloctone che il Consorzio regionale per la pesca ha presentato e mi pare che la risposta sia di eliminare tutte le parti a medio rischio programmando basso rischio e alto rischio. Queste sono notizie che abbiamo e che ci pare non ci voglia molto tempo per mettere nero su bianco quali sono i percorsi.
C'è quell'altra domanda che io le ho fatto e che è importante: "se da parte dell'Assessorato è intenzione autorizzare il Consorzio a immettere anche specie non autoctone nei corsi d'acqua fermati da sbarramenti e a monte delle importanti cascate, quelle più alte".
Queste sono risposte che i pescatori aspettano, che tutto il comparto della pesca aspetta e, sulla base di queste cose, io mi auguro che lei possa, quanto prima, approvare intanto il calendario per dare il via a un percorso, ma soprattutto far sì che si possano immettere nei corsi d'acqua le trote che si ritiene opportuno poter immettere.