Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1324 del 24 febbraio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1324/XVI - Interpellanza: "Motivi della mancata risoluzione dei contratti di assegnazione di alloggi di ERP per morosità in applicazione dell'articolo 44 della legge regionale 3/2013".

Bertin (Presidente) - Punto n. 42 all'ordine del giorno. Dopo quest'interpellanza, sospenderemo un attimo per arieggiare i locali. Per l'illustrazione il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Come ho argomentato e documentato nel testo di quest'interpellanza, partiamo da un articolo di una nostra legge regionale. È una legge regionale che cito spesso, ma che ritengo sia assolutamente importante citare in quest'occasione e per questo voglio leggervi letteralmente quello che prevede l'articolo 44. Al comma 1 si stabilisce: "La morosità superiore a quattro mesi nel pagamento del canone di locazione o nel rimborso delle spese dirette o indirette per i servizi prestati all'inquilino, è causa di risoluzione del contratto, previa intimazione scritta dell'ente gestore di adempiere entro sessanta giorni, con il pagamento della somma dovuta e dei relativi interessi al tasso legale. Entro il medesimo termine l'inquilino, al fine di evitare la risoluzione del contratto, può assumere formale impegno di assolvere, in aggiunta al normale canone mensile, al pagamento in forma rateale delle somme non pagate. In tal caso il mancato pagamento delle quattro rate consecutive comporta la risoluzione del diritto di contratto".

Qual è la situazione? Fotografiamo una situazione - di questo me ne scuso, ma purtroppo l'elaborazione ha richiesto un po' di tempo - che risale a qualche mese, ma non è cambiata poi molto. Ho fatto una richiesta di accesso agli atti per avere i dati sulle morosità degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Dall'elenco di cui sono in possesso, risultano 204 nuclei che hanno più di quattro bollette scoperte, quindi 204 nuclei che hanno integrato la fattispecie di cui all'articolo 44, che prevede che, dopo quattro bollette non pagate, tu debba risolvere il contratto. Il problema qual è? È che di questi ve ne sono alcuni che hanno, per esempio, cinque bollette scoperte - sono un numero limitato: cinque, sei o sette bollette - e quindi magari gli è stato intimato il pagamento, stanno provvedendo, hanno integrato, ma ad oggi chiaramente risultano non avere ancora pagato. Il problema però è che ci troviamo con decine, decine e decine di persone che hanno ben più di cinque o sei bollette non pagate. Vi cito il caso limite: c'è una persona che ha 214 bollette non pagate!

Di fronte a una legge che dice che dopo quattro bollette non pagate c'è la risoluzione del contratto e di fronte a un dato che mi dice che questa persona non ha pagato 214 bollette e ancora occupa l'alloggio di edilizia residenziale pubblica, io mi faccio delle domande. Io faccio una media, tanto per darvi un esempio: 214 significa che questa persona non paga l'affitto da circa diciotto anni, questo calcolando che l'affitto sia di circa 1000 euro al mese, rispetto alle cifre che sono qui, ma noi sappiamo benissimo che gli alloggi di edilizia residenziale pubblica non costano 1000 euro al mese di bolletta. Ciò significa che questa persona probabilmente non paga da forse il doppio: quarant'anni che non vengono pagate le bollette? E nonostante vi sia una legge che all'articolo 44 prevede che vi sia la decadenza, questa persona occupa ancora tranquillamente l'alloggio. Non è l'unico ovviamente.

Ho guardato un po' la cifra delle morosità. Partiamo, per esempio, con quelli che non pagano l'affitto da cinque mensilità, e la morosità minima che ho visto è di 263 euro, quindi una morosità che può accadere sicuramente, soprattutto perché parliamo di famiglie fragili. Ma arriviamo a totali di persone che devono all'ente che gestisce gli alloggi una cosa come euro 92.891,13, il che effettivamente mi fa sollevare dei dubbi.

Come è possibile che una persona debba quasi 100 mila euro di affitti non pagati, a fronte di una legge che dice che dopo quattro bollette non pagate tu hai la risoluzione del contratto, e questi occupino ancora l'alloggio?

Il totale di questi affitti non pagati è di euro 1.939.642,98. C'è da dire però che qualcuno di qualcosa è rientrato, quindi la morosità richiesta risulta soltanto di euro 1.900.000, quindi diciamo che 40 mila euro si sono recuperati su 1 milione e 939 mila.

Però dobbiamo anche considerare che di questa cifra soltanto dieci nuclei di quest'elenco, che sono quelli che hanno un debito superiore ai 40 mila euro, devono qualcosa come mezzo milione di euro, cioè dieci nuclei di quest'elenco devono all'ARER mezzo milione di euro; insomma, una cifra sicuramente importante.

Se uno guarda queste cifre, dice: "Ma caspita, qui è tutto chiaro, quattro bollette non pagate vai fuori di casa" e qui ci sono 214 bollette scoperte. Com'è possibile che accada questo? Perché mi pare evidente che se un affitto è dovuto, va pagato. Quindi un'amministrazione avveduta, anche per evitare un eventuale danno erariale, perché non ci dimentichiamo che qui ci sono dei soldi che devono essere pagati e non vengono riscossi, e delle azioni che devono essere eseguite che non vengono eseguite. Uno si chiede come sia possibile che accada tutto questo? Non lo so! Questo ci interessa scoprirlo, però l'articolo 44 che prevede la decadenza dopo quattro bollette non pagate, prevede anche, a seguire, un articolo 45.

Questo articolo 45 si intitola: "Concorso nella copertura della morosità incolpevole".

Proviamo a leggerlo insieme. Al comma 1 questo articolo prevede che: "La pianificazione regionale individua l'entità del concorso a favore degli enti proprietari di alloggi di edilizia residenziale pubblica per la copertura delle morosità incolpevoli". Significa che la Regione è quella che integra gli affitti non pagati all'ARER, che evidentemente ha bisogno dei soldi per poter effettuare la sua attività, perché se l'ARER non ha i soldi per effettuare le sue attività di manutenzione, di ristrutturazione, di costruzione e quant'altro, evidentemente non potrà essere utile né agli inquilini che attualmente occupano gli alloggi, né a quelli che in futuro vorranno occuparli.

Poi c'è un comma 2, che ritengo sia la chiave di volta: "La Giunta regionale definisce con propria deliberazione i criteri e le modalità di assegnazione delle risorse finalizzate al sostegno degli interventi di cui al presente articolo"; la Giunta regionale deve fare una deliberazione dove si stabilisce in base a quali criteri una persona può accedere ed essere definita con la morosità incolpevole. A oggi questa delibera non c'è e manca dal 2013, però - e qui arriviamo a un'aporia della norma - come è possibile che se non è stata fatta una delibera di Giunta che doveva essere fatta nel 2013, ci siano ancora persone che possono non pagare l'affitto per 214 mesi consecutivi e dovere, in questo caso, 41 mila euro, invece nel caso limite che vi facevo 92.891 euro; c'è da dire che questa persona ha generosamente pagato 1300 euro, quindi è un po' rientrata dal suo debito.

Com'è possibile che queste persone non paghino? Un conto è se c'è la delibera di Giunta che stabilisce chi può accedere alla morosità incolpevole. La morosità incolpevole dice che io sono una persona che ha reddito zero, non guadagno un euro ed evidentemente non posso pagare l'affitto. Mi pare ovvio: sono in una condizione economica talmente disperata che non posso pagare l'affitto; interviene la Regione e paga l'affitto al posto suo. Altrimenti, se non c'è questa delibera, queste persone si trovano nella condizione di essere sfrattate: delle due l'una.

Su questo tema abbiamo battuto parecchio e io credo di essermi speso molto, anche con ordini del giorno. La cosa che mi ha lasciato basito è che, quando abbiamo fatto un'audizione in V Commissione con i vertici ARER, ho fatto la specifica domanda: quanti incontri sono stati fatti per predisporre la delibera di Giunta che dia il via libera alla morosità incolpevole? La risposta è stata zero, nessun incontro sulla morosità incolpevole! Come si può pensare di gestire un settore come quello dell'edilizia residenziale, se da una parte non si rispettano gli obblighi di cui all'articolo 44 e c'è una morosità di centinaia di migliaia di euro, e dall'altra non si vuole neanche disciplinare il settore? Come è possibile gestire le cose così? Le due cose si elidono: io butto fuori le persone che sono morose a termine di legge, oppure io faccio la delibera che permetta di pagare al posto loro, tertium non datur.

Alla luce di questo, con quest'interpellanza, Assessore, è nostro interesse, come può immaginare e come l'abbiamo scritto, conoscere: quali siano le disposizioni che permettono agli assegnatari morosi di mantenere il possesso dell'alloggio di edilizia residenziale pubblica a fronte dell'esistenza di un articolo contrario; se sia intenzione di applicare quanto disposto dall'articolo 44 o se sia intenzione di disciplinare la morosità incolpevole, come previsto dall'articolo 45 e, in caso affermativo, con quali tempistiche.

Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Grazie consigliere Manfrin. Ritorniamo oggi su un argomento che ha già affrontato in Consiglio regionale - giustamente, lo ha ricordato lei: ogni Consiglio regionale - e che è, tra l'altro, ovviamente, la definizione dei criteri sulla morosità incolpevole. Nei nove anni di vigenza della legge regionale - questo lo ricordo sempre anch'io tutte le volte; lei è rimasto basito, ma anche io sono basito - questa delibera non è stata fatta, in nove anni! Ognuno rimane basito per qualche cosa.

Con riferimento all'articolo 44 della legge regionale del 2013, ormai la conosciamo tutti, penso che anche chi non voleva ormai la conosca, l'azienda regionale per l'edilizia residenziale provvede periodicamente a notificare a tutti i nuclei assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica con più di quattro bollette insolute, un avviso di messa in mora per risoluzione del contratto e decadenza dell'assegnazione, contenente la formale intimazione ad adempiere entro sessanta giorni dal ricevimento al pagamento delle somme dovute, ovvero ad assolvere al pagamento in forma rateale attraverso la sottoscrizione di un piano di rientro. Decorso inutilmente tale termine, l'ARER sottopone la proposta di decadenza alla Commissione per le politiche abitative, affinché esprima un parere obbligatorio e vincolante per la decadenza, ovvero accerti la condizione di morosità incolpevole. Come è noto e più volte anche da lei rilevato, a oggi la condizione di morosità incolpevole non può essere accertata, a causa della mancata approvazione di una delibera della Giunta regionale che stabilisca i parametri socioeconomici per individuare gli assegnatari morosi incolpevoli, nonché i controlli che l'ente proprietario deve effettuare per certificare l'impossibilità degli assegnatari morosi di far fronte al pagamento del debito accumulato.

Dato atto che a oggi la conduzione di morosità incolpevole non può essere accertata, la Commissione per le politiche abitative esprime un parere obbligatorio e vincolante, tenuto conto, oltre che delle condizioni accertate dall'ente gestore, anche di particolari situazioni di fragilità sociale dei nuclei interessati, tali da indurre a soprassedere alla decadenza; perché è ovvio che se uno è quattro mesi che non paga, ma ci sono delle motivazioni, lo passiamo dalla morosità per il suo appartamento all'emergenza abitativa, quindi il problema lo spostiamo, ma non lo risolviamo.

Con verbale n. 2 del 19 aprile 2021 la Commissione per le politiche abitative ha espresso il seguente parere: "La Commissione, analizzata la situazione delle morosità maturate nei nuclei assegnatari di ERP, attualmente pari a 138, in considerazione anche dell'emergenza sanitaria in corso, decide di verificare le proposte di decadenza di assegnazione riferite ai nuclei con maggiori bollette insolute, non seguite dai servizi sociali territorialmente competenti. Infine, decide all'unanimità di rimandare la verifica delle altre proposte di decadenza per morosità ad altra seduta. La Commissione, in considerazione anche del fatto che la documentazione esaminata riguardante le proposte di decadenza per morosità è riferita alla sola gestione ARER al 30 giugno 2020, in attesa di ulteriore documentazione da verificare, al fine di garantire equità di giudizio, decide all'unanimità di verificare le situazioni di morosità dei seguenti nuclei - sono dodici nuclei e ometto i nominativi, ovviamente per motivi di privacy - ed esprime parere favorevole alle proposte di decadenza sopracitate, in quanto non vi sono controdeduzioni scritte o documentazione a giustifica delle morosità maturate, e non hanno nemmeno provveduto a effettuare un piano di rientro del debito pregresso l'ente gestore. Dando atto che l'ARER procederà con la decadenza di assegnazione degli alloggi ERP, la Commissione si riserva un'eventuale rivalutazione delle situazioni sopra menzionate, qualora i nuclei entro il 28 maggio 2021 provvedano ad avviare le procedure per la definizione di un piano di rientro del debito pregresso maturato o al saldo della morosità stessa".

Con successivo verbale n. 3 dell'11 giugno 2021, la Commissione per le politiche abitative ha espresso il seguente parere: "La Commissione accoglie la proposta di decadenza per il mancato rispetto della legge 3 del 2013 articolo 44, dei nuclei con numero pari o superiore a quarantotto bollette insolute e che non hanno provveduto a effettuare un piano di rientro del debito pregresso con l'ente gestore competente. Infine, la Commissione si riserva sull'eventuale rivalutazione delle situazioni dei nuclei allegati, qualora gli stessi, entro il 30 luglio 2021, provvedano a concludere le procedure per la definizione di un piano di rientro del debito pregresso maturato o al saldo della morosità stessa. La Commissione per le politiche abitative infine, a seguito dei precedenti accoglimenti delle proposte di decadenza da parte di ARER, in esito ai quali le situazioni di morosità si sono ridotte da 138 a 89, con verbale di adunanza n. 1 del 21 febbraio 2022 - quindi qualche giorno fa - ha accolto la proposta di decadenza ai sensi dell'articolo 44 della legge regionale del 2013, relativa a ventisei nuclei con un numero di bollette insolute superiore a ventiquattro alla data del 30 giugno 2021 e che non hanno provveduto a effettuare un piano di rientro del debito pregresso con l'ente gestore competente, assegnando agli stessi nuclei, quale termine per il rilascio degli alloggi, il 30 giugno 2022, riservandosi un'eventuale rivalutazione delle situazioni entro la stessa data, qualora i nuclei stessi provvedano a concludere le procedure per la definizione di un piano di rientro, come previsto dalla legge, del debito pregresso maturato al saldo della morosità stessa".

Per quanto sopra richiamato si evince che la disposizione che permette agli assegnatari morosi di mantenere il possesso dell'alloggio di ERP è quella di cui alla seconda parte del comma 1 dell'articolo 44 della legge regionale 3 del 2013, relativa alla sottoscrizione di formale impegno ad assolvere, in aggiunta al canone mensile, al pagamento in forma rateale delle somme non pagate. Quanto disposto dall'articolo 44 della legge regionale 3 del 2013, viene puntualmente applicato per quanto normato.

Quanto al quesito, se sia intenzione disciplinare la morosità incolpevole, così come previsto dall'articolo 45 e in caso affermativo con quali tempistiche, preciso che non conosco i motivi per cui, negli otto anni trascorsi dall'approvazione della legge regionale 2013 e sino all'assunzione a fine 2020 da parte del sottoscritto e del dipartimento delle politiche sociali della delega in materia di politiche abitative, non fosse stata adottata la disciplina prevista dal richiamato articolo 45. Però mi limito a rilevare che la stessa non fu approvata in quel periodo nel quale era prevista oltretutto una struttura dirigenziale dedicata alle politiche abitative presso l'Assessorato alle opere pubbliche; con il passaggio della competenza alle politiche sociali inevitabilmente si sono scontate delle inefficienze, dovute al fatto che risultava una materia completamente nuova per tale dipartimento e che la competenza fosse stata assegnata a una dirigente che nel corso del 2021 è stata assente per diversi mesi per malattia sino alla sua assegnazione - è cosa di pochi giorni fa - a un'altra struttura dirigenziale. Questo non vuole essere una giustificazione, sicuramente. Ma se in otto anni un dirigente dedicato non ha predisposto una delibera di disciplina della materia, immagino che non fosse una materia facile da disciplinare; quindi di motivazioni sicuramente ce ne sono.

A ogni modo concordo, e su questo non ci sono dubbi, sul fatto che è arrivato il momento di provvedere e ciò sarà sicuramente una delle priorità che indicherò al dirigente che auspicabilmente assumerà l'incarico presso la struttura servizi alla persona, alla famiglia e politiche abitative, a seguito di assegnazione della dirigente presso altra struttura di altro assessorato. Questa posizione verrà messa in pubblicità e speriamo che ci sia qualcuno che voglia partecipare.

Presidente - Per la replica il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Mi verrebbe da aprire con una battuta del noto film Marrakech Express: "Chi vive sperando...", poi sappiamo il resto!

A prescindere da questo, Assessore, io mi auguro davvero che si arrivi a una definizione, però è un anno e mezzo: giustamente, come lei ricorda, sono otto anni che non è stata fatta la delibera e concordo, però è un anno e mezzo che lei ricopre questa posizione. E mi deve dare atto del fatto che, probabilmente non al primo ma al secondo Consiglio, penso di averglielo ricordato che c'era questa delibera da fare, quindi qualcosa si poteva mettere in campo.

Al netto di questo, chiedendole già eventualmente se poi avrà la cortesia di lasciarmi la sua risposta, in maniera che così potremo analizzare i dati, innanzitutto desidero chiarire una cosa: lei nella sua esposizione ha detto che se una persona venisse dichiarata decaduta, dopodiché dovrebbe essere accolta con l'emergenza abitativa. Lei ignora che nella legge 3 del 2013 è previsto anche che chi viene dichiarato decaduto, non può accedere a questo tipo di benefici, quindi evidentemente questa criticità è risolta in nuce.

Ha parlato di una scelta, di una delibera, da parte della Commissione politiche abitative che definisce che a fronte di quarantotto bollette insolute si può procedere alla risoluzione del contratto, poi ha parlato di una nuova decisione nella quale si dice che sono ventiquattro le bollette a seguito delle quali si può procedere con risoluzione del contratto, però il problema è un altro, è che in realtà tutte queste scelte - per quanto assolutamente rispettabili - non rispettano la legge. Il problema è che non c'è scritto che quella scelta che è prevista dall'articolo 44 è poi subordinata alle valutazioni della Commissione politiche abitative, alla valutazione dell'assistente sociale, alla valutazione del cugino che viene a perorare la causa della persona che ha 214 bollette non pagate. La legge è legge! Se tutte le leggi fossero sottoposte poi a una decisione ultima di una Commissione che decide caso per caso, a questo punto sarebbe anche inutile fare le leggi, basterebbe demandare tutto a una commissione: decidete voi chi può uscire di casa, chi può rimanere e siamo a posto. Invece no, c'è una legge che prevede delle cose; e io sto utilizzando questo come leva, Assessore, perché il modo che noi abbiamo per rispettare la legge, è rispettarla all'articolo 44, ma in primis è rispettarla producendo questa delibera.

Io non capisco davvero: ma qual è la difficoltà di stabilire dei requisiti?! La persona deve avere reddito X, non deve avere o deve avere una morosità Y, deve trovarsi in questa condizione, chi è in questa condizione si vede riconoscere la condizione in morosità incolpevole. Io non riesco a comprendere quali siano le difficoltà di produrre questa delibera di Giunta, non ci arrivo, non riesco a comprendere, non capisco perché in nove anni non sia stato fatto! È questo che vorrei capire: qual è la difficoltà di produrre questa delibera. Se ragioniamo, secondo me, ci arriviamo. Una persona che ha reddito zero, può pagarsi l'affitto? No, bene. Allora le persone a reddito zero non si possono pagare l'affitto. Una persona che ha un ISEE, e si stabilisce una cifra, può pagarsi l'affitto? Queste sì, queste no. Bene, queste si pagano l'affitto e queste non lo pagano e sono morose incolpevoli. Mi sembra talmente semplice da sembrare ovvio. Se ci sono delle altre difficoltà io non le vedo, ma mi piacerebbe che venissero elencate.

Cosa dovrebbe pensare una persona che ha il suo vicino di casa che da 214 mesi non paga l'affitto e ha 92 mila euro di conti insoluti, quando lui paga regolarmente tutti i mesi? Non è un incentivo a comportarsi bene, è un incentivo a comportarsi male, perché se il mio vicino di casa non paga da 214 mesi e continua a rimanere lì, a quel punto mi sentirò titolato a farlo anch'io, se non mi succede niente. Quindi per cortesia, Assessore, si arrivi alla definizione di questa delibera, si ponga l'ARER in condizioni di poter lavorare e le persone di poter riconoscere chi effettivamente ha diritto di essere tutelato e chi invece si sta approfittando del sistema e va buttato fuori di casa.

Presidente - Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Semplicemente, approfittando della sospensione per il cambio aria, per chiedere una riunione di maggioranza nella saletta.

Presidente - Come detto sospendiamo per il cambio dell'aria e cogliamo l'occasione per fare una riunione di maggioranza. Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 11:11 alle ore 12:02.