Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1303 del 23 febbraio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1303/XVI - Interpellanza: "Notizie circa la presenza di lupi ibridi sul territorio regionale e intendimenti per il contenimento della peste suina attraverso il controllo della specie lupo".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri, possiamo riprendere l'analisi dell'ordine del giorno. Siamo al punto n. 22. Per l'illustrazione consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente e buon pomeriggio colleghi.

Quest'interpellanza nasce dalla lettura di articoli di giornale della Provincia di Alessandria che confermano la presenza di un branco riproduttivo di lupi ibridi. Il primo branco di ibridi mai documentato... (interruzione della registrazione)... Va ricordato che la presenza di un caso simile, con caratteristiche fenotipiche, è già stata accertata nella zona della Val di Susa. Ma cos'è un ibrido? Il lupo ibrido è un canide ibrido risultato dall'incrocio tra un canis lupus ed altre sottospecie di canis lupus attraverso un processo chiamato ibridazione.

L'ibrido si presenta con un aspetto di un lupo un po' strano, con caratteristiche diverse da quelle standard, pelliccia nera o pezzata, presenza di uno sperone, ma quello che preoccupa maggiormente è che cambia anche radicalmente l'aspetto comportamentale.

Infatti, secondo l'esperto di conservazione della fauna selvatica, il rischio è quello di generare un animale nuovo che potrebbe avere abitudini sociali diverse, figliare più volte all'anno, non selezionare le prede e vivere al margine della città anziché nel bosco.

La velocità con cui questi scenari si stanno designando è preoccupante, infatti sulle Alpi si sta assistendo ai primi casi sui quali bisognerebbe agire tempestivamente, ponendo una particolare attenzione al vagantismo canino cercando di intervenire con azioni mirate sugli ibridi, utilizzando le squadre di tecnici e di operatori che il Progetto Wolfalps ha formato.

Detto questo e vista la situazione attuale nella nostra Regione, caratterizzata dalla presenza sempre più radicata e costante del lupo, della presenza dello sciacallo dorato e dulcis in fundo forse anche quella del lupo ibrido, interpelliamo l'Assessore competente per conoscere se sul territorio valdostano si sia riscontrata la presenza di ibridi, se vista la vicinanza con la Regione Piemonte e conoscendo le caratteristiche di questo predatore, camminatore instancabile, che può percorrere anche 50 km in un giorno, possa diventare un ulteriore problema vista la nostra delicata situazione attuale di convivenza con la specie del lupo, e se sono state fatte o si intendano fare valutazioni in ordine al contenimento della possibile diffusione della peste suina attraverso maggior controllo della specie del lupo. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere. Per la risposta l'assessore Sapinet ne ha facoltà.

Sapinet (UV) - Grazie Presidente, buon pomeriggio, grazie collega Ganis. Un'iniziativa interessante che ci permette di affrontare la questione ibridi perché abbiamo parlato spesso di lupi ma forse è la prima volta che affrontiamo la questione dell'ibrido che assolutamente non va sottovalutata, e poi un passaggio sulla peste suina che avevamo già trattato nello scorso Consiglio.

Quello degli ibridi è un argomento che è stato trattato più volte nella CPA tra i vari Assessori delle Regioni italiane, anche perché abbiamo - come lei ben ha ricordato - alcune casistiche che si sono verificate sul territorio nazionale.

Per quel che riguarda la Valle, come è ormai noto, la popolazione del lupo presente in Valle è costantemente monitorata. Abbiamo un territorio che grazie ad analisi genetiche non invasive che vengono effettuate sui campioni biologici e alle numerosissime fototrappole distribuite in maniera uniforme sull'intero territorio regionale. Tale monitoraggio ha permesso di individuare tutti i branchi presenti, la loro distribuzione e, proprio grazie alla genetica, anche i rapporti di parentela tra i diversi componenti dei vari branchi.

Le indagini genetiche, inoltre, permettono di individuare gli eventuali casi di ibridazione. Fino a questo momento non è mai stata riscontrata la presenza di ibridi sul territorio regionale, né dal punto di vista fenotipico né genotipico. È chiaro che la situazione è quotidianamente monitorata e la guardia non va assolutamente abbassata. Questo per rispondere al primo quesito.

Il secondo quesito, se il predatore che può percorrere anche 50 Km, possa diventare un ulteriore problema vista la delicata situazione di attuale convivenza.

L'intero territorio regionale è occupato da branchi di lupi che difendono attivamente il loro territorio dall'intrusione di altri lupi non appartenenti al gruppo familiare; questo è già stato visto, gli esemplari in dispersione, alla ricerca di nuovi territori, vengono spesso uccisi dai loro conspecifici. Finora in Valle d'Aosta ad oggi sono stati ritrovati otto lupi la cui morte è da ricondursi ad altri esemplari, quindi a branchi, che hanno ucciso il lupo in dispersione.

Per quanto riguarda la peste suina, non risulta che possa essere veicolata da lupi in dispersione provenienti da zone infette. Inoltre i recenti studi che si stanno facendo proprio in questa direzione sembrerebbero dimostrare che l'apparato digerente del lupo che si ciba di carni di suini affetti da PSA (Peste suina africana), renderebbe completamente inerte il virus della peste, quindi arrestandone la diffusione.

Per quel che riguarda l'ultimo quesito, quindi il contenimento della peste suina africana, avviene quando essa risulta essere presente su un territorio: di norma, la profilassi prevede la creazione di fasce di sicurezza all'interno delle quali occorre effettuare l'eradicazione delle popolazioni di cinghiali presenti e l'abbattimento totale dei suini domestici. Il controllo, pertanto, riguarda la specie cinghiale e quindi non quella del lupo.

Il lupo comunque, essendo un predatore, contribuisce a contenere le popolazioni di cinghiali in quanto, spesso, il suino rientra nella sua dieta.

Sulla peste suina continua anche qui il lavoro e la collaborazione con le strutture del collega Barmasse al fine appunto di prevenire ed evitare che anche la nostra Regione ne sia affetta. Grazie.

Presidente - Consigliere Ganis, per la replica, a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente e grazie Assessore per le risposte.

Ci rassicura sapere che al momento non ci siano casi di avvistamento di lupi ibridi sul nostro territorio; è importante comunque, a nostro avviso, continuare a monitorare la situazione.

Non voglio uscire fuori dal seminato però un dubbio mi sorge, dopo aver controllato e confrontato i dati relativi ad attacchi da parte dei predatori agli allevamenti, ha ancora senso parlare di attacchi ad opera di indefiniti? O sono lupi o sono cani, dato che sul nostro territorio non c'è la presenza di ibridi, di questo non me ne capacito.

Rimane di assoluta importanza intervenire o, meglio ancora, prevenire il fenomeno del vagantismo e randagismo. Vorrei ricordare che in Italia esiste la legge quadro sugli animali d'affezione e sulla prevenzione del randagismo, la 281/1991, una legge che proibisce la rimozione dei cani randagi mediante controllo e impone, anche per i cani vaganti in montagna, la cattura a cura dei Comuni ma nonostante l'anagrafe canina, il microchip e le sanzioni, il randagismo non è diminuito.

Ecco che una gestione distratta dei cani non può che ampliare il problema, ma la colpa non è soltanto quella dei cani randagi; rimane chiaro ed evidente che il risultato della non gestione ottimale del lupo consiste ai singoli o ai branchi di entrare nei centri abitati, cosa già successa.

Qualche volta i cani sono sbranati, altre volte la lupa si accoppia con il cane. Proprio per questi motivi va ricordato che questo fenomeno, se diffuso e con frequenza elevata, potrebbe portare alla perdita dell'identità genetica delle popolazioni del lupo rischiando di condizionare l'ecologia, l'aspetto esteriore ed il comportamento della specie; ma non solo, un problema quello dell'ibridazione che, di riflesso, andrebbe a minare anche la sottile convivenza tra il lupo, quello vero, e l'uomo. Grazie.