Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1302 del 23 febbraio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1302/XVI - Interpellanza: "Valutazione delle possibili ricadute sull'ordinamento regionale delle proposte di modifica agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela all'ambiente".

Marguerettaz (Président) - Point n° 21 à l'ordre du jour. Le conseiller Aggravi a demandé la parole.

Aggravi (LEGA VDA) - Nei giorni scorsi i giornali hanno riportato una notizia che per molti è stata rappresentata come un grande passo avanti per l'Italia ma soprattutto anche a livello comunitario, ovvero due modifiche che hanno interessato gli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana. In particolare nell'articolo 9 si è andato a inserire un intero comma che riguarda la tutela dell'ambiente, in particolare si prevede la tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi anche nell'interesse delle future generazioni, la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

In combine con questa modifica vi è stato poi l'inserimento più o meno dello stesso principio all'interno dell'articolo 41, che è quello appunto della nostra Costituzione che tutela l'iniziativa economica, prevedendo in particolare il fatto che non si possa svolgere iniziativa economica privata in contrasto, oltre all'utilità sociale in modo da non arrecare danno alla salute, anche all'ambiente e poi la stessa disposizione è stata inserita laddove appunto si prevede che la legge determina i programmi e controlli opportuni perché l'attività economica, pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali. Sostanzialmente è una riforma che, per dirla in maniera dal punto di vista se vogliamo giuridico, ha posto fine alla nozione di ambiente riconosciuta come in un'ottica antropocentrica, quindi da parte dell'azione dell'uomo e nello stesso momento dando sostanzialmente una concezione più oggettivistica dell'ambiente, creando sostanzialmente una materia autonoma rispetto a quello che sino ad oggi è stato fatto.

Il terzo passaggio di questa riforma, che è tipica delle riforme che interessano l'alveo costituzionale, è quello che prevede all'articolo 3 che l'applicazione della legge statale avvenga tenuto conto delle prerogative delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome, in particolare nei limiti delle competenze legislative a esse riconosciute. In particolare, per quello che riguarda la nostra Regione, si citano le materie dell'agricoltura, delle foreste, della zootecnia, della flora, della fauna, della caccia e della pesca, poi ogni altra Regione ha delle specifiche in base alla carta statutaria di riferimento di ognuna.

Qui faccio un po' un distinguo anche da quelle che sono state le grandi soddisfazioni a livello pressoché generale anche di rappresentanti del mio movimento, poi si sa, io su questo sono un po' anarchico e rivendico sempre orgogliosamente la mia autonomia, ma sicuramente quando si vanno a toccare principi basilari e soprattutto consolidati del principale strumento normativo della Repubblica italiana, bisogna sempre capire anche quali poi sono le eventuali ricadute. Faccio un esempio su tutte che non è di poco conto, considerata anche un po' la nostra realtà, che comunque fa un tipo di attività economica particolare: molti si sono chiesti che cosa ne sarà ora della gestione del caso Ilva a fronte di queste modifiche. Noi abbiamo comunque un'attività intensiva sul nostro territorio di natura industriale, è bene considerare che cosa ne sarà di eventuali ricadute. Così come anche, perché tutto ciò che è green non è sempre bello, facile e non siamo soprattutto in un mondo fatto di gnomi e di fate, perché anche per quello che riguarda gli impianti di energia rinnovabile: penso all'idroelettrico, all'eolico, ma penso anche al solare, ovviamente ci potrebbero essere delle ricadute non di poco conto su quelle che possono essere valutazioni legate alla tutela ambientale.

Allo stesso momento sull'articolo 41 da parte mia c'è una preoccupazione maggiore perché, laddove si tutela l'iniziativa economica, sia essa privata o pubblica, perché voglio ricordarlo, spesso e volentieri quella che fu l'industria di Stato, ha lasciato poi ai privati un badò [traduzione letterale dal patois: un fardello] non di poco conto e anche qui penso che noi ne abbiamo un esempio vicino perché è stata anche oggetto non soltanto di discussione ma anche di provvedimenti costosi dal punto di vista bilancistico della nostra Regione, perché spesso e volentieri qualcuno che ha una visione soprattutto di Sinistra vede nell'industria privata il nemico, quando in realtà l'industria pubblica ci ha lasciato delle bonifiche da fare molto più importanti a volte della stessa industria privata.

Detto questo, è ovvio che una visione più generale e più legata al nostro territorio da fare non è soltanto legata alla gestione imprenditoriale o anche alla gestione di quello che riguarda la tutela di ambiente, biodiversità, ecosistemi e quant'altro, ma soprattutto quello che potremmo riassumere come il Governo della montagna; che poi abbia una visione più antropocentrica o più legata a una tutela dell'ambiente... che questa non abbia fondamentalismi da una parte e dall'altra, perché altrimenti c'è il rischio da una parte di bloccare tutto e, dall'altra, di rovinare tutto, semplifico perché sia molto più chiaro.

Detto questo, l'interpellanza ha la finalità di capire se sia stato dato mandato agli uffici competenti di valutare eventuali profili di conflitto o distonia con attuali leggi regionali vigenti in materia oggetto di competenza del nostro Statuto speciale, in caso positivo quali siano stati i risultati di tali valutazioni e cosa comportino in termini di eventuale modifica legislativa o anche gestionale dell'Amministrazione regionale, perché non soltanto di leggi si parla ma anche di procedure, in caso negativo se sia intenzione dar corso a questa valutazione complessiva delle ricadute che tali modifiche possono comportare sul corpo normativo valdostano, e qui mi sentirei già di chiedere al Presidente, se è lui che mi risponderà, eventualmente la disponibilità a trasmettere queste considerazioni in I Commissione, che penso sia la Commissione deputata alla valutazione di questa cosa; se allo stato attuale delle conoscenze e valutazioni in argomento il Governo regionale intenda dar corso a un'interlocuzione con il Governo centrale anche per il tramite dei nostri Parlamentari, magari potrebbe anche aggiungere un addendum alla risposta che deve alla nostra Deputata riguardo a questo aspetto, così almeno non si perde dei pezzi nella sua azione parlamentare in seno al Governo romano e in merito alle ricadute che tali modifiche possono avere sulla nostra realtà, se ovviamente ce ne sono e se le avete valutate.

Président - Le président Lavevaz a demandé la parole.

Lavevaz (UV) - Oggi il collega Aggravi ha deciso di interrogarmi su dei temi che afferiscono alla sfera costituzionale, rispondo per quanto è nelle mie modeste competenze; in ambito costituzionale sono molto tendenti allo zero ma ovviamente sulle competenze devo rispondere.

A parte le battute, è chiaro che le modifiche degli articoli 9 e 41 della Costituzione hanno creato un dibattito, anche se sono molto recenti, credo che siano di inizio febbraio, adesso non mi ricordo la data precisa, non ce l'ho segnato, e anche le possibili ricadute sull'ordinamento regionale possono non essere banali.

Condivido l'analisi che lei ha fatto riguardo al cambiamento di paradigma della visione della tutela ambientale in generale, anche rispetto alle sentenze della Corte costituzionale, che hanno modificato il focus su questo aspetto modificandolo da quella che era considerata un po' una materia o, come dice lei, un aspetto che afferisce a questioni antropocentriche, quindi all'attività umana, l'ha spostata più su un'attenzione di un aspetto che è costituzionalmente protetto, al di là della modifica fatta in ultimo in questa proposta, ma di fatto lo era già perché gli aspetti ambientali e la tutela dell'ambiente erano già comunque presenti nella Costituzione e anche poi i passaggi, come dicevo prima, i paletti che sono stati via via inseriti dalla Corte negli anni hanno dimostrato con i fatti questo tipo di divisione.

La seconda considerazione che invece mi sento di fare è che anche quest'ultima modifica costituzionale si mette comunque in un solco: quello della normativa europea degli ultimi anni, in particolare la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea che è del 2000: la cosiddetta "Carta di Nizza" e poi anche il trattamento sul funzionamento dell'Unione europea del 2007 che si occupa di sviluppo sostenibile e tutela dell'ambiente. Sono anche questi due esempi di come la normativa europea abbia già tracciato in maniera molto chiara quali sono gli spazi di movimento, questo per dire in linea generale che l'ambiente di fatto già adesso non è una materia di competenza regionale e che l'assommarsi di tutte queste norme, che siano quelle comunitarie, quelle statali, le sentenze della Corte costituzionale hanno progressivamente inserito questi paletti che hanno una ricaduta sulle Regioni a Statuto ordinario ma anche sulle Regioni a Statuto speciale, in particolare su questi aspetti.

L'altra cosa che mi sembra utile sottolineare è che comunque la Regione Valle d'Aosta ha sempre negli anni legiferato con l'attenzione dovuta sugli aspetti ambientali consci del fatto che l'ambiente è senz'altro una se non la nostra risorsa principale.

"Cosa cambia d'ora in poi" giustamente lei chiede nell'interpellanza. Sicuramente l'inserimento della tutela dell'ambiente, della biodiversità, eccetera, tra i principi fondamentali della Costituzione crea in qualche modo un nuovo parametro entro il quale le nuove normative, la futura legislazione dovrà rapportarsi in qualche modo, questo anche nelle nostre competenze statutarie. Questo non incide però sulla legislazione vigente, perché questa è una modifica che non è retroattiva, vero è che ci potrebbero essere in via incidentale dei giudizi di legittimità che possono essere chiesti anche rispetto alla normativa preesistente. Su questo, avendo ricaduta in maniera abbastanza trasversale, non soltanto su una struttura, abbiamo chiesto alle strutture di iniziare questo tipo di percorso di verifica e le strutture che saranno chiamate ad analizzare la legislazione di settore sono diverse e ci sarà questa necessità di verificare la coerenza con queste modifiche costituzionali. Credo sia tuttavia oggi difficile definire il perimetro degli eventuali impatti; credo che molto dipenderà dall'orientamento della normativa statale che poi ne discenderà, che l'orientamento giurisprudenziale darà a queste iniziative e quindi poi tutto quello che ne deriverà probabilmente a livello statale e poi, di conseguenza, anche nelle nostre considerazioni. Al momento è difficile dire molto di più per quanto mi riguarda.

Président - La parole au collègue Aggravi pour la réplique.

Aggravi (LEGA VDA) - Guardi, Presidente, non era mia intenzione, mi sono appassionato sui due temi: su uno però mi avete obbligato voi ad appassionarmene l'altra volta con il comunicato stampa, e questo invece forse arriva un po' in fretta, però un po' troppo in un momento un po' prematuro però è meglio parlarne, perché io penso soprattutto sulle materie che ho citato prima e che sono oggetto del rimando dell'articolo 3 alle nostre competenze è bene che qualche valutazione venga fatta e sono ben contento che una verifica comunque necessariamente trasversale dovrà essere fatta, ma soprattutto sulla parte se vogliamo più di governo dell'ambiente e dell'agricoltura è bene che si consideri questo.

Io mi sono dimenticato nella presentazione di aggiungere un tassello in più e dare un'importanza in più anche a questa materia, considerando anche che lei oggi ricopre l'interim dell'ambiente, quindi stiamo anche discutendo del piano dei rifiuti, forse vale anche la pena eventualmente di capire se ci possono essere delle ricadute soprattutto per quello che riguarda l'articolo 9, perché magari possiamo anche trovare degli appigli utili per una volta piuttosto che avere delle limitazioni.

È poi singolare vedere, come lei giustamente citava anche la Carta di Nizza, l'Italia ma anche, ad esempio, la Francia si siano prodigate in grandi riforme e in grandi frasi altisonanti parlando anche di future generazioni e poi cito l'articolo 21 della Costituzione dei Paesi Bassi, che spesso e volentieri ci bacchetta su qualsiasi cosa, che dice: "i poteri pubblici provvedono a tutelare l'abitabilità del paese e a proteggere e a migliorarne l'ambiente". Io penso che per una volta forse potremmo renderci conto e imparare di più che le norme rigide, come dicono i giuristi, devono essere comprensibili e più serafiche rispetto a quelle poi sottostanti.

Detto questo, l'invito che le farei e che farei a tutto il Governo è che, laddove ci fossero delle analisi o delle problematiche che riguardano la materia o che dovessero emergere a fronte di questa valutazione trasversale, le Commissioni competenti ne vengano informate.

In ultimo, chiudo e rilancio, inviterei le strutture soprattutto dell'ambiente e chi si occupa del piano dei rifiuti eventualmente a valutare, soprattutto per quello che riguarda le discariche non che si occupano del ciclo dei rifiuti urbani ma le altre, magari a valutare eventuali ricadute che ci sono perché non si sa mai che magari dietro a una piccola modifica si possa nascondere un grosso problema o una grande opportunità.

Presidente - Credo che alle ore 13:00 possiamo sospendere i lavori. Riprenderemo alle ore 15:00.

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La seduta termina alle ore 13:00.