Oggetto del Consiglio n. 1298 del 23 febbraio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1298/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito alla volontà di trasferire il Reparto di Psichiatria presso l'Ospedale Parini di Aosta".
Marguerettaz (Président) - Point n° 17 à l'ordre du jour. L'assesseur Barmasse a demandé la parole.
Barmasse (UV) - La prima domanda è: "se le segnalazioni comparse nell'articolo del quotidiano on-line "Aostaoggi" del 21 gennaio scorso in merito al reparto di psichiatria corrispondano al vero". In merito all'articolo apparso sulla testata giornalistica on-line "Aostaoggi" del 21 gennaio, il titolo era: "Covid, l'inferno del reparto di psichiatria di Aosta", informo che i posti letto non sono stati dimezzati ma ridotti di quattro, passando da quindici posti letto a undici, per consentire assistenza infermieristica adeguata vista l'assenza in contemporanea di quattro risorse che si è aggiunta alle assenze per sospensioni. La riduzione dei posti è durata una decina di giorni. I pazienti psichiatrici ricoverati in acuto, penso in situazioni di scompenso, sono per la loro specificità poco complianti e impegnativi, ragion per cui il personale in servizio ha il numero adeguato a garantire la sicurezza delle cure. Al mattino sono presenti tre infermieri, due OSS e un educatore, nel pomeriggio tre infermieri e un OSS e la notte due infermieri più la guardia armata per quindici posti letto. I numeri degli operatori presenti rispettano la delibera della Giunta regionale n. 1604/2002, che ha tenuto conto della dislocazione del reparto rispetto all'Ospedale Parini. La presenza dell'ala dedicata ai pazienti Covid positivi è stata una scelta dettata dalla peculiarità di tali utenti, che, altrimenti, sarebbero di difficile gestione in un reparto Covid ordinario.
Possiamo concludere, quindi, che le segnalazioni comparse nell'articolo non corrispondono al vero e sono state disconfermate dalle OSS in toto mediante una mail alla Direttrice del Dipartimento di salute mentale. Inoltre, è stata indetta una riunione, documentata con un verbale, con tutto il personale della struttura qualche giorno dopo l'uscita dell'articolo per raccogliere eventuali problematiche da parte degli operatori, i quali hanno dichiarato di non riconoscersi nelle criticità descritte dall'articolo.
La seconda domanda è: "se corrisponda a verità l'intenzione da parte dell'Amministrazione regionale di spostare il Reparto di Psichiatria presso l'Ospedale Umberto Parini". Nel progetto di costruzione del nuovo Ospedale Parini è previsto lo spostamento del servizio psichiatrico di diagnosi e cura dall'ex Maternità al complesso del Parini. Nel progetto è già stata identificata la sede del nuovo reparto, cioè l'ala sud verso via Saint-Martin-de-Corléans dell'attuale presidio che verrà ristrutturata per questa destinazione.
Président - La parole au collègue Manfrin pour la réplique.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore, sono assolutamente soddisfatto delle risposte, innanzitutto a cominciare dal fondo rispetto alla sua risposta sul trasferimento. In secondo luogo sono soddisfatto anche della risposta alla prima domanda, nel senso che questa domanda, secondo me, insegna a questo Consiglio, una volta più - e una volta in più anche probabilmente a lei, Assessore - quali sono certi meccanismi e le spiego subito perché, glielo dico vestendo per un attimo i panni del giornalista. Quando un giornalista scrive un articolo, chiaramente un articolo come quello che abbiamo riportato dove si riporta un virgolettato di persone che raccontano una situazione interna a un reparto piuttosto che si possono fare articoli su qualsiasi ambito dell'animo umano, un giornalista non inventa quello che riporta, perché un giornalista che inventa quello che riporta peraltro scrivendo un virgolettato evidentemente dovrebbe essere immediatamente deferito al munifico Ordine dei giornalisti, che poi deciderà le sanzioni, e ne so qualcosa. Il problema è che qui non mi pare che nessuno sia stato deferito, né che ci siano querele in atto.
Ora potrà ragionare con me, Assessore, nell'immaginare che se un giornalista prende e scrive un articolo, probabilmente non se lo inventa perché rasenteremmo i limiti della follia, una persona un giorno si alza e dice: "scriviamo un virgolettato con i problemi che ci sono qua e poi lo pubblico", un articolo evidentemente nasce quando viene stimolato. Il metodo - e glielo do come consiglio questo - di riunire tutti quelli da cui potrebbe essere partita una segnalazione di un articolo e chiedere se sono stati loro, non è un qualcosa di risolutivo, perché evidentemente se questo articolo non riporta nomi e cognomi e non è firmato, la persona che ha fatto questa segnalazione non ammetterà mai di averla fatta. È altrettanto vero però che il giornalista, secondo quello che è il nostro codice deontologico, deve verificare e deve avere una prova certa che questa persona effettivamente, quando riporta un virgolettato, ha pronunciato quelle frasi. Che cosa significa? Che se venisse effettivamente poi fatta una querela al giornalista, il giornalista potrebbe chiaramente opporre che l'identità della persona c'è, che le prove di quanto ha dichiarato ci sono, sempre ricordando che il giornalista ha anche il segreto professionale, e quindi il riunire queste persone e chiedere loro: "chi è che è stato? Qualcuno ha dei problemi? Avete le criticità?" è assolutamente inutile perché nessuno confesserà nulla ma la criticità rimarrà. Quello che si può fare in questi casi è prendere atto della segnalazione e muoversi di conseguenza nel cercare di trovare una soluzione a queste criticità, non nel cercare di individuare chi ha fatto questa segnalazione ed esporlo al pubblico ludibrio. Glielo dico perché la persona che avrà effettuato questa segnalazione, di cui io non conosco l'identità, mi fido delle fonti giornalistiche, com'è giusto che sia secondo il nostro codice deontologico, non soltanto non vedrà risolti i problemi ma sarà particolarmente indisposta rispetto a quest'azione inquisitoria che viene sollevata nei suoi confronti.
Io le consiglio, Assessore, prendendo atto del fatto che avete svolto le verifiche e nessuno ha detto: "sono stato io a dirlo", però non c'è nessun problema, e tutte le persone che avete riunito hanno detto che di problemi non ce ne sono... io partirei dalle criticità segnalate e proverei a risolverle.