Oggetto del Consiglio n. 1293 del 23 febbraio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1293/XVI - Interrogazione: "Risultanze dell'ultima riunione della Commissione Risorse naturali del Comitato europeo delle Regioni".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 12 all'ordine del giorno. Ha richiesto la parola l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Ringrazio il collega Planaz di queste domande che sono state poste, partendo dal presupposto che purtroppo la Valle d'Aosta ha presso il Comitato delle Regioni - e lo ritengo profondamente ingiusto - solo un membro supplente nel Comitato, quindi nei ventiquattro membri effettivi, purtroppo abbiamo perso già qualche anno fa questo ruolo di membro permanente.
È vero però, come potrebbe confermare il nostro Presidente, che c'è un rapporto particolare con il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Kompatscher, che molto spesso per le sue ragioni istituzionali non può essere presente e quindi mi dà la delega. Questo mi ha permesso anche in queste occasioni di poter essere presente, così come capita molte altre volte, all'interno di sostituzioni dovute invece alla presenza nel gruppo parlamentare.
Quel giorno in videoconferenza purtroppo... solo tra poco penso si potrà sbloccare in presenza, tra l'altro, è molto meglio essere in presenza anche se poi alla fine è abbastanza singolare e divertente vedere il Finlandese in ciabatte nella cucina di casa sua o il Portoghese su una panchina del porto di Lisbona, ci sono queste piccole icone con trenta-quaranta persone che partecipano alla discussione. Per quanto riguarda la discussione su cui lei chiede informazioni, il tema era: "Futuri aiuti di Stato dell'Unione europea nel settore agricolo forestale delle zone rurali", il relatore di questo provvedimento era Guido Milana, che è il capogruppo della delegazione italiana del Partito Socialista Europeo. È interessante il settore agricolo-forestale zone rurali perché proprio nell'immagine è interessante vedere come ognuno, a seconda del proprio Paese europeo - questa è la grande ricchezza comparativa delle istituzioni europee -, interviene rappresentando gli interessi: per esempio, il Finlandese che citavo prima è intervenuto molto veemente sull'importanza dei boschi e delle foreste private in Finlandia, mentre magari il Francese è intervenuto come noi su questioni, per esempio, dei predatori come il lupo, oppure moltissimi sono intervenuti per una diffusione sempre più capillare in Europa del cinghiale.
Entrando nel merito del quesito, il Comitato delle Regioni si è occupato di questo tema ed è un'iniziativa, sin dalle prime fasi del processo legislativo europeo, che tende a dimostrare come la discussione che inizia sui futuri aiuti di Stato deve vedere anche l'opinione degli Enti locali. Questa discussione era prodromica in Commissione in vista della discussione che ci sarà invece sul tema nella plenaria del Comitato europeo del 27 e 28 aprile.
Nel corso della seduta il relatore Milana ha rappresentato la necessità di prevedere un sistema di aiuti di Stato semplificato e opportunamente studiato in ragione delle peculiarità dell'attività e dei contesti agricoli - è inutile dire che grandi aziende comparate alle nostre aziende devono avere un trattamento burocratico differenziato e non sempre è così... -, di sostenere le aziende agricole ubicate nelle zone montane nel loro ruolo di tutela e di salvaguardia del territorio, di premiare per il loro ruolo nella conservazione e protezione degli habitat particolari PMI agricoli ubicati in zone montuose interne o svantaggiate e di esentare dall'obbligo di notifica quegli aiuti di Stato al risarcimento dei danni causati da animali protetti, oltre a prevedere la possibilità per tali danni di vedere risarciti i mancati guadagni, come già previsto per i danni conseguenti alla perdita delle attrezzature di produzione.
Il parere di iniziativa era quindi volto a esprimere alcune prime considerazioni e proposte di adattamento di quelli che vengono chiamati - lei li conosce probabilmente meglio di me - orientamenti della Commissione europea in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale nelle zone rurali adottati per il passato periodo di programmazione 2014-2020. Tenuto conto che gli orientamenti, oltre a costituire un atto non legislativo della Commissione europea, sono indicazioni quadro di carattere generale nell'ambito delle quali i singoli Stati membri sono tenuti ad adottare specifiche politiche di settore, tutti gli interventi che ci sono stati durante i lavori di questa Commissione Risorse naturali, nell'ambito del parere, ivi compreso il mio, hanno avuto a oggetto considerazioni generali in linea con quanto indicato.
Devo dire che il mio intervento ha riguardato in particolare le problematiche ambientali, come il cambiamento climatico e i rischi di dissesto idrogeologico, in modo che anche ai territori di montagna siano garantiti gli investimenti necessari allo sviluppo di un'agricoltura specifica, che serve, come diciamo sempre, a mantenere questi delicati equilibri e poi ho citato in particolare questo problema degli attacchi sempre più frequenti di lupi a greggi e mandrie che sono presenti in particolare negli alpeggi, danni che sappiamo bene fanno desistere degli allevatori dal protrarre la propria permanenza in montagna. Mi è capitato in passato di capire che cosa sarebbe successo in Valle d'Aosta quando mi era capitato di andare nelle Alpi francesi oppure nelle zone del Piemonte come la Val Maira, queste valli dove il lupo era già arrivato per capire che prima o poi questa questione si sarebbe posta con grande serietà anche da noi.
Si tratta di contemperare le leggi europee che tutelano il lupo quale specie animale protetta ma sapendo che ovviamente l'espansione oramai sta diventando davvero impressionante, io a questo mi sono rifatto nel mio intervento. Per completezza d'informazione, si rappresenta che nel corso del dibattito non sono mancati espliciti riferimenti anche alla strategia europea in materia di Green Deal, che è ripresa dal parere del CDR adottato nel dicembre 2020 dal produttore al consumatore, dai campi alla tavola, la dimensione locale e regionale, in cui si dà espressamente rilievo ad alcune questioni:
- impossibilità per l'agricoltura sostenibile di svilupparsi qualora l'Unione europea continui a importare prodotti agricoli non rispettosi delle norme di produzione europea a basso prezzo in concorrenza sleale con le catene di produzione europea;
- a esportare le proprie eccedenze a prezzi inferiori ai costi di produzione europei;
- la necessità - e questo credo che ci interessi molto - di una maggiore centralità delle filiere corte e di un riconoscimento delle diversità dei sistemi produttivi europei per valorizzare forme di produzione, trasformazione e commercializzazione locali e regionali, che sono, come nel nostro caso, basati su qualità nutrizionale, benessere animale e benessere ambientale;
- necessità di misure più stringenti contro l'impatto ambientale delle pratiche di allevamento industriale intensivo, obbligo a livello europeo di un'etichettatura ufficialmente certificata relativa al benessere animale, al tipo di allevamento e al ciclo di vita dell'animale.
Quello che è emerso dal dibattito, e con questo concludo e non voglio assolutamente sostituirmi al collega Sapinet che conosce la materia sicuramente meglio di me ed è più qualificato, è proprio il fatto che sono tante le zone dell'Europa che hanno dei problemi come il nostro, cioè quello di essere concorrenziali non solo con le importazioni di prodotti ma anche con le grandi agricolture e i grandi allevamenti di pianura che ovviamente o esistono degli elementi compensativi, oppure la concorrenza per noi diventa molto difficile.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola il collega Planaz.
Planaz (LEGA VDA) - Grazie Assessore, devo dire che, quando ho presentato quest'iniziativa, avevo apprezzato molto che si erano toccati temi fondamentali non solo della nostra realtà, come prima ha anticipato lei, ma di tutto forse un intero arco alpino e zone montane dove le difficoltà alla fine sono tutte che si assomigliano.
Ho fatto quest'iniziativa al di là della visione della nuova programmazione 2023-2027, poi ieri in Commissione abbiamo avuto modo di approfondire meglio quanto ci attende per il futuro agricolo della nostra Regione, e già lì ho avuto molte risposte, penso per l'importanza del nostro territorio anche per - come ha fatto lei come membro supplente di questa Commissione, che giustamente non è presente in tutte le Commissioni ma solo ogni tanto - portare a conoscenza, come hanno fatto penso gli altri membri, di tutte le difficoltà e vedo che - non sto a elencarle - sono state elencate molto dettagliatamente. Fa molto piacere questo che almeno una Commissione importante come questa sia a conoscenza di tutte le piccole difficoltà dei vari paesi per poi andare, io spero in una futura politica agricola, a mirare proprio i punti deboli per andare a rilanciare la montagna. In questo caso parliamo di montagna, molte volte parliamo di calo demografico e io penso che su tante attività come lo sport, il turismo e quant'altro l'agricoltura sia un'attività fondamentale per innescare questo approccio o alla montagna, o alle zone rurali perché, come tutti sappiamo, chi conduce un'azienda agricola è obbligato a restare in zona, avere una famiglia in zona e, di conseguenza, avere famiglia e servizi adeguati per poter esercitare al meglio la sua professionalità ma anche per dare le giuste risposte sia in ambito di famiglia, scuola, informazione e quant'altro. Questo mi fa piacere e sono soddisfatto della sua risposta.
Presidente - Preso atto della soddisfazione del consigliere Planaz, possiamo fare una pausa per cambiare l'aria.
La seduta è sospesa dalle ore 11:00 alle ore 11:13.