Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1290 del 23 febbraio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1290/XVI - Interrogazione: "Motivazioni in merito alla scelta di concedere in regime "de minimis agricolo" gli aiuti per la partecipazione a concorsi zootecnici".

Bertin (Presidente) - Punto n. 8. Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Torniamo su questo argomento che è stato oggetto di una proficua mattinata ieri in III Commissione. Mi si chiede: "quali siano le ragioni che hanno spinto a liquidare il premio riguardante la legge regionale n. 16/2017 in regime di "de minimis", quali spese rientrano negli aiuti concessi fino al 100 percento dei costi sostenuti e quali sono i parametri che hanno portato a fissare il limite degli aiuti a 1.000 euro", qui si dice per capo ma in realtà è 1.000 euro per concorso e 3.000 per azienda.

Come detto, è stato trattato e oggetto di confronto ieri; gli aiuti per la partecipazione ai concorsi per il miglioramento genetico dei capi di bestiame di interesse zootecnico, oggetto appunto della presente interrogazione, vengono attualmente gestiti, come evidenziato nelle premesse, della delibera di Giunta regionale n. 1406/2021 in regime di "de minimis agricolo". La possibilità di utilizzare questo strumento, in alternativa al regime di aiuti, è stato previsto con l'integrazione apportata al comma 3 dell'articolo 9 della legge regionale n. 17/2016 e dall'articolo 10 della legge n. 23/2021. Tale scelta è emersa in seguito a vari confronti avuti anche con consulenti in materia di aiuti di Stato, interlocuzioni resesi necessarie al fine di rafforzare la misura anche nei confronti dei vigenti regolamenti. Un obiettivo importante, ce lo siamo detti, ma è corretto ripeterlo, è riuscire a consolidare, a rafforzare questi aiuti con una notifica diretta alla Commissione europea, è un qualcosa al quale gli uffici stanno lavorando, è un obiettivo che ci poniamo da raggiungere prossimamente in modo da uscire da questo regime di "de minimis".

Con il decreto legislativo n. 52/2018 si definisce che gli enti selezionatori, nello specifico l'ANA.Bo.Ra.Va, sono i responsabili della predisposizione dell'attuazione dei programmi genetici. Questi programmi sono stati predisposti in collaborazione con AREV e potranno servire ulteriormente a rafforzare e potenziare la misura anche per raggiungere quegli obiettivi che ci siamo posti. Un percorso, quello appunto del "de minimis", che rappresenta in questo momento l'unica possibilità per sostenere tali manifestazioni e soprattutto per supportare l'importante lavoro di selezione genetica portato avanti da generazioni, un percorso non scontato che siamo riusciti a concretizzare grazie anche alla collaborazione della Regione Piemonte, sappiamo bene che sul regime "de minimis" ci sono dei limiti nazionali, c'è un limite regionale e un limite, ahimè, anche per azienda: ecco che la collaborazione della Regione Piemonte ci ha permesso di avere maggior margine.

Per quel che riguarda il 2022, questo iter potrà avere delle tempistiche meno ristrette, questo permetterà un maggior confronto tra Assessorato, AREV e ANA.Bo.Ra.Va.

Per quel che riguarda ancora il "de minimis", sappiamo che è fissato in 25 mila euro sui tre anni per ogni azienda all'interno del quale stiamo cercando di far fuoriuscire tutto quanto sarà possibile, in particolare i danni da fauna selvatica protetta; questo è un qualcosa che pensiamo di poter riuscire a raggiungere in breve tempo, in modo da dare alle aziende maggior margine.

Per quanto riguarda invece gli aiuti in questione, consistono in incentivi al miglioramento del valore genetico dei capi di bestiame in relazione ad aspetti riguardanti il legame con il territorio e le sue produzioni tipiche, lo stato sanitario e il benessere animale che sono concessi per singolo capo in funzione degli indici genetici posseduti a confronto con i rispettivi indici genetici medi di razza.

Diversamente dagli aiuti per la realizzazione delle manifestazioni zootecniche, quali rassegne, fiere e mercati, sempre previsti dall'articolo 9, comma 1, lettera e) della 17/2016, concessi a copertura di spese sostenute sino a un massimo del 100 percento e tuttora gestiti nell'ambito del regime di aiuti a suo tempo comunicato in esenzione alla Commissione europea, gli incentivi al miglioramento del valore genetico sono invece concessi, non a rimborso di costi sostenuti, bensì fino ad un importo di 1.000 euro per concorso e fino a un massimo di 3.000 euro per azienda, essendo tre concorsi genetici cui la medesima può partecipare con i propri capi.

Per quanto riguarda i parametri che hanno portato a fissare gli incentivi in questione entro tali limiti massimi, si precisa che si è voluto confermare quanto era stato previsto per i concorsi genetici degli ultimi anni in un'ottica di continuità e tenuto conto anche delle risorse a disposizione in bilancio.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Planaz.

Planaz (LEGA VDA) - Condivido in parte la sua risposta e le andò a spiegare il perché. Intanto non voglio entrare più di tanto nel merito sul "de minimis" perché non ho potuto approfondire la documentazione e su questo allora mi limiterei ad andare a capire quali siano state le motivazioni che quest'anno hanno spinto questo premio su questa linea, al di là del fatto che siamo in piena pandemia, questo settore forse non ha patito nella prima e nella seconda fase la pandemia, ma adesso con gli aumenti e i costi di produzione è massacrato notevolmente e qui con questa misura potevamo dare qualcosina in più, non è che andavamo a coprire i danni che sono in corso. Ci sono però molti danni che vengono conteggiati nel "de minimis" e qui molte aziende resteranno escluse da questo premio, che è un premio per chi si è impegnato nel tempo a migliorare sia in termini di morfologia, di genetica dell'animale ma anche come benessere animale, come sicurezza alimentare e quant'altro.

La cosa però che mi viene un po' da sottolineare è la modalità di questo percorso, perché già precedentemente avevamo, come gruppo Lega, presentato sia degli ordini del giorno sia anche delle iniziative sull'importanza della programmazione di questi concorsi, per arrivare ad avere al momento di svolgere le manifestazioni una concretezza sullo svolgimento delle stesse, invece quest'anno - adesso un po' me l'ha spiegato - è successo ancora di peggio rispetto agli scorsi anni perché il programma è arrivato dopo che sono state svolte tutte le manifestazioni. Allora anche qui è poco credibile che facciamo delle manifestazioni prima e poi andiamo a presentare un concorso dopo per andare a delineare quali sono gli ambiti di miglioramento sulla razza e tutto. In due-tre indici che vengono calcolati sono prassi normali dell'azienda, in altri magari, soprattutto su quelli genetici, sono dei programmi che le aziende portano avanti da anni, non è che quest'anno con questo premio l'azienda ha deciso di fare un ulteriore passo, diciamo che aiuta a mantenere questi costi per avere dei risultati sempre migliori anche a fronte della ricerca e quant'altro.

Adesso lei mi ha detto: "per il 2022 faremo in modo che questo non accada", però qui con queste delibere e con questo programma molte aziende resteranno escluse da questo premio e questa è una cosa gravissima, soprattutto per un anno come quest'anno che avevamo già sottolineato in quest'aula le difficoltà che hanno le aziende agricole a superare questo momento e ci troviamo di fronte a degli aiuti che sono sempre aiuti ma che potevano essere più incisivi e andare a dare delle risposte più concrete in un momento così difficile.

Il "de minimis" di 25.000 euro in tre anni... lo sa benissimo anche lei, a un'azienda agricola non deve mai succedere nulla di grave, abbiamo avuto dei casi quest'estate di predazione di notevoli danni e queste aziende in più che hanno avuto il danno verranno escluse da questo aiuto, che è proprio un piccolo aiuto per riuscire di nuovo anche a ripartire con degli animali con una genetica migliore per riuscire in alcuni casi a crearsi un allevamento nuovo e qui vengono di nuovo penalizzati.

Io qui chiedo di intervenire concretamente e di dare ulteriori risposte su questa problematica perché, così com'è messo questo premio, com'è stato quest'anno, va bene, però non serve a dare questo rilancio, questo obiettivo che lei ha accennato che ci poniamo per arrivare a migliorare tutto il sistema aziendale agricolo valdostano.