Oggetto del Consiglio n. 1271 del 10 febbraio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1271/XVI - Interpellanza: "Soluzioni per la corretta trasmissione alle Forze dell'ordine dei dati relativi ai soggetti che si sottopongono a screening per il Covid".
Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere l'analisi dell'ordine del giorno della seduta del Consiglio di oggi. Siamo al punto n. 46 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, si è prenotata la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - L'interpellanza in questione riguarda le banche dati dalle quali le Forze dell'ordine attingono al fine di effettuare i successivi controlli per la verifica del corretto rispetto delle norme di contenimento in merito alla diffusione del virus da Sars-Cov-2. Da segnalazioni ricevute sembrerebbe che l'inserimento dei dati di tutti coloro che si sottopongono a screening con tampone rapido molecolare non sarebbe sempre corretto. Nello specifico l'inserimento di cognomi e nomi completamente errati, soprattutto se si tratta di cognomi o nomi di origine francofona. Sappiamo ormai tutti benissimo che le misure adottate nel corso di questi due anni di pandemia sono state messe in atto per cercare di contenere l'avanzata di questo virus che silenziosamente e invisibilmente ha colpito e colpisce chiunque, non occorre essere particolarmente deboli di salute per contrarlo. Ognuno di noi ha avuto in questi due anni modo di rapportarsi con persone che hanno contratto l'infezione, direttamente o indirettamente. Tra le misure messe in campo a livello nazionale ci sono appunto anche i controlli effettuati, sicuramente a campione, da parte degli organi preposti per contenere questa insidiosa malattia, ma mi chiedo come sia possibile il rispetto delle norme in vigore se la base dati a cui si attinge è completamente fuorviante. Pare forse possibile che in un'epoca dove la tecnologia la fa la padrona che vi siano errori di questo genere? È chiaro che se, come sembra, esistano errori di questo tipo, ovvero nomi e cognomi che non hanno nessun tipo di rispondenza con la realtà, ovviamente i controlli non possono che generare un dato che di reale non ha niente, ma il problema del dato statistico forse è il minimo. Ci si dovrebbe invece interrogare sul perché i dati anagrafici non siano rispondenti alla realtà. Viene spontaneo chiedersi come mai nel momento in cui ci si sottopone a tampone i dati siano inseriti nella maniera corretta e successivamente vengano completamente distorti. Allora il problema potrebbe essere nel passaggio successivo.
Io questo non lo so, però mi pare alquanto anomalo che un dato che all'origine viene inserito correttamente poi nella sua elaborazione finale differisca in maniera importante, e non si tratta di dimenticare una vocale accentata, si sta parlando di nomi e cognomi francofoni storpiati in modo tale che a un qualsiasi controllo delle Forze dell'ordine l'eventuale positività e il suo susseguente confinamento non vengono alla luce perché, di fatto, quella persona con quel nome e cognome non esiste. Allora mi chiedo: è così che si cerca di contenere la diffusione del virus? Me lo chiedo perché chi magari risultasse positivo allo screening potrebbe in tutta tranquillità eludere norme e continuare a girare e frequentare persone diffondendo il virus perché tanto se per caso venisse fermato per un controllo, la sua posizione di persona sottoposta a restrizione non risulterebbe nella banca dati di cui stiamo parlando. Per questi motivi interpello l'Assessore competente per conoscere: come vengano inseriti e da chi e successivamente trasmessi alle Forze dell'ordine i dati di coloro che si sottopongono a screening per Covid-19, come sia possibile che i dati siano difformi da quelli che vengono attribuiti in fase di prelievo tampone e quale sia la soluzione che si intende adottare per la corretta trasmissione dei dati.
Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Prima domanda: "come vengono inseriti e da chi e successivamente trasmessi, i soggetti accreditati a vario titolo, per interventi attivi sulla piattaforma regionale Covid-19", cioè il famoso portale, sono in numero variabile e attualmente sono tra quattrocento e cinquecento persone che possono inserire i dati perché possono essere inseriti dai medici di medicina generale, dai pediatri, dai farmacisti, dalle società accreditate per i tamponi, eccetera. Sono possibili quindi, seppur rari, errori materiali di caricamento del dato.
Per quanto riguarda le Forze dell'ordine, loro prendono visione direttamente dal portale, quindi hanno un accesso diretto, non siamo noi che trasmettiamo alle Forze dell'ordine, ma loro hanno un accesso diretto per rilevare i dati.
"Come sia possibile che i dati siano difformi da quelli che vengono attribuiti in fase di prelievo tampone": a questo una risposta non gliela so dare, nel senso che solo l'analisi dettagliata del singolo caso può consentire con certezza di risalire all'origine dell'errore, pertanto se è a conoscenza di casi particolari, la prego di renderceli noti e poter fare una valutazione puntuale in maniera riservata per cercare di capire, perché questi dati sono stati inseriti in maniera erronea.
"Quale sia la soluzione che si intende adottare per la corretta trasmissione dei dati": noi rinnoveremo la raccomandazione a tutti gli operatori che interagiscono alla piattaforma di inserire correttamente i dati e di porre particolare attenzione. Questa raccomandazione l'abbiamo già fatta più volte perché ovviamente l'inserimento dei dati è estremamente importante, però è anche una responsabilità soggettiva. Si tratta di inserire un nome, cognome, codice fiscale e tutti i dati. Abbiamo fatto più raccomandazioni più volte, ovviamente anche di controllare in maniera attenta i documenti d'identità ed è questo quello che possiamo fare. Le ripeto che se ha dei dati particolari su casi particolari, in maniera riservata se ce li fa avere, possiamo analizzarli in maniera specifica e puntuale.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Assessore. Ritengo che questa sia veramente una situazione paradossale perché non credo che ci siano giustificazioni valide a errori di questo tipo e le garantisco che non sono errori rari. Parliamo in tutte le salse di contenimento dell'epidemia e poi veniamo a scoprire che i mezzi per contrastare i fenomeni del genere in realtà non trovano nessuna applicazione perché ovviamente se una banca dati è errata, il controllo non può che essere un controllo che porta a dei risultati non veritieri. Sarà mia cura fornirle le indicazioni di cui sono in possesso sperando poi che chi è preposto alla verifica e all'attendibilità dei dati inseriti nelle varie banche dati esegua un controllo e un lavoro impeccabile.