Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1238 del 9 febbraio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1238/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito all'autorizzazione all'accesso al reparto di terapia intensiva Covid dell'Ospedale Parini di una troupe della RAI".

Bertin (Presidente) - Punto n. 13. Risponde l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - La domanda è come mai la troupe della RAI sia stata autorizzata, quali precauzioni siano state adottate e se non sia possibile prevedere con le stesse misure di tutela e sicurezza uguale possibilità per i parenti dei pazienti che vogliono dare un saluto ai propri cari.

A seguito delle numerose richieste di poter visitare i reparti Covid da parte di varie testate giornalistiche, l'Azienda sanitaria USL ha concesso tale possibilità una tantum alla sola RAI in quanto testata giornalistica di servizio pubblico. Così com'è stato fatto in molti altri ospedali italiani, si è inteso trasmettere una testimonianza con lo scopo di documentare la serietà della situazione e la possibilità di esiti gravi per i malati di Covid-19. La visita si è svolta in condizioni di assoluta sicurezza per operatori e pazienti e nel rispetto della privacy, cioè è stato possibile proprio per l'unicità dell'occorrenza.

Con riferimento alla problematica dei parenti dei pazienti Covid positivi, siamo consci della dolorosa situazione in cui si trovano, soprattutto nei casi di pazienti gravi e stiamo confrontandoci con i responsabili dei reparti interessati per trovare delle modalità che, garantendo tutela e sicurezza dei congiunti, permettano la visita almeno con riferimento ai più gravi.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola la consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - La risposta è alquanto insoddisfacente. Ho fatto un rapido giro su Internet per andare a verificare la situazione negli altri ospedali nelle altre Regioni e mi sono accorta - cosa che già sapevo ma ho avuto la prova provata - non solo di quanti ospedali a partire già dall'anno scorso si siano attivati per far sì che le persone in terapia intensiva, soprattutto poi quelle che oltretutto non tornano indietro purtroppo da questa situazione, siano autorizzate a vedere i familiari, tantissimi ospedali si sono mossi in questa direzione ma tantissime Regioni hanno deliberato in tal senso, perché il fatto di non morire soli è la cosa più importante e dovrebbe essere la priorità del legislatore. Non solo questo non sta avvenendo in Valle d'Aosta, non sono mai state prese da parte della Giunta delle indicazioni in tal senso all'ospedale, ma neanche l'ospedale in autonomia ha mai deciso di organizzarsi in questa maniera ed è questa è la cosa più terrificante di questa pandemia perché morire soli è la cosa più terribile che ci possa essere, quindi tutti gli sforzi dovrebbero andare in quella direzione.

Quando io vedo che moltissimi ospedali in giro per l'Italia, ma soprattutto moltissime Regioni da molto tempo si sono organizzate per far sì che le visite in sicurezza nei reparti di terapia intensiva Covid siano ammesse, con tutte le precauzioni del caso, le stesse precauzioni che sono state fatte adottare agli operatori che sono entrati in sicurezza, sono andata a vedere anche tutte le precauzioni che vengono adottate, il fatto che poi tutti questi ospedali e tutte queste Regioni dicono che non ci sono poi state complicazioni di nessun genere, in Valle d'Aosta tutto questo non si fa.

Poi quello che mi stupisce è questo: ha mai parlato con il suo Presidente? Perché forse il Presidente della Regione non ha mai interloquito con lei perché dopo questo pasticciaccio della risposta data, gravissima, al Governatore della Regione Piemonte, sostanzialmente: "noi facciamo tutto da soli e vedremo poi nel caso in cui tornassimo in zona rossa", la risposta e la giustificazione data anche stamattina da parte del Presidente è stata: "i Valdostani hanno la priorità. L'undicesimo che dovesse essere ricoverato in terapia intensiva e dovesse andare a Ivrea - non stiamo parlando in Calabria ma a Ivrea, questo per evitare la zona rossa - ...vogliamo mica i pazienti da soli senza poter stare vicino ai parenti". Glielo ha spiegato forse al Presidente che manco qua, anche se vanno ad Aosta, vengono autorizzati i parenti per le visite e che forse per il paziente essere ricoverato a Ivrea, piuttosto che ad Aosta, purtroppo non cambia niente visto che l'Ospedale di Aosta e la Giunta regionale non ha deliberato nel senso che i parenti possano andare a visitare? Delle due l'una: o lei non ha mai parlato con il Presidente della Regione e il Presidente della Regione non sa di questa cosa gravissima che avviene in Valle d'Aosta, o i conti non tornano.

La cosa più grave è che questa dovrebbe essere la priorità assoluta, perché il presidente Lavevaz ci ha parlato del valore e dell'importanza del paziente, ma il valore e l'importanza del paziente la vediamo nel momento in cui poniamo il paziente, soprattutto poi quelli che purtroppo non tornano poi a casa, nella condizione di poter avere vicino i propri cari, soprattutto nel momento in cui poi si ritrova a morire in solitudine. Questa è la cosa più aberrante, più scioccante che è successa in questa pandemia, perché non ci sono stati casi simili e situazioni simili che noi possiamo ricordare di una tale aberrazione non dovuta all'inizio a nessuno, però il fatto che non si sia provveduto in tal senso, questa sì che è una responsabilità, perché tanto si sarebbe potuto fare e dovuto fare. L'avrebbe potuto fare l'Ospedale in autonomia, come hanno fatto tantissimi ospedali in Italia, e l'avrebbe potuto fare il Governo regionale stabilendo delle regole per far sì che in sicurezza i parenti possano andare in terapia intensiva e stare vicino a salutare in tutta sicurezza i propri cari, soprattutto in momenti così terribili della propria vita.

Presidente - Per fatto personale, si è prenotato il Presidente della Regione, a cui do la parola.

Lavevaz (UV) - Circostanzio il fatto personale quando la consigliera Spelgatti ha detto che io non sapevo delle scelte operate dall'Assessorato della sanità, quando ovviamente con l'Assessore alla sanità siamo in contatto tutto il giorno durante tutti questi giorni della pandemia. Prendo atto delle considerazioni fatte della collega Spelgatti che ha detto molto chiaramente che per lei e per il suo gruppo spostare una persona intubata in ambulanza a Ivrea è la cosa più normale del mondo, questo per rispettare delle regole statistiche che peraltro voi avete votato a Roma. Io quindi prendo atto di questa cosa e spero che ne prendano atto anche i Valdostani.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Spelgatti, immagino rimanga anche lei nell'ambito del fatto personale, ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - Sì, rimango assolutamente nell'ambito del fatto personale. No, caro Presidente, io non ho assolutamente detto che non sia grave il fatto che un paziente debba essere trasportato a Ivrea, ma le ricordo che qui stiamo parlando non solo dei pazienti che, per colpa vostra, perché non avete adottato delle precauzioni e delle disposizioni di questo tipo, stanno da soli in terapia intensiva, perché avreste potuto fare come hanno fatto altre Regioni: permettere ai pazienti di ricevere le visite da parte dei parenti, non l'avete fatto, questa è la parte più inumana; secondo: lei al Presidente che le offre la possibilità di evitare di andare in zona rossa avrebbe potuto rispondere: "grazie, assolutamente teniamo in considerazione..."

Presidente - Non riapriamo un'interrogazione già stata fatta stamani mattina, rimaniamo sul fatto personale.

Spelgatti (LEGA VDA) - ...va bene, non esco dal fatto personale per cui vado avanti. Non abbiamo certamente detto noi che non sia grave il fatto di dover spostare i pazienti e doverli spostare a Ivrea: noi stiamo dicendo che voi avreste dovuto fare prima di tutto un qualche cosa per far sì che i pazienti ricoverati potessero avere delle visite dei parenti, questo lo avreste potuto tranquillamente fare, sul resto poi ne parleremo.