Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1236 del 9 febbraio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1236/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito all'avvio di interlocuzioni tra l'Amministrazione regionale e i gestori delle discariche di Chalamy e di Pompiod".

Bertin (Presidente) - Punto n. 11 all'ordine del giorno. Dopo questo punto sospendiamo brevemente per arieggiare i locali. Risponde il presidente della Regione Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Punto n. 11 all'ordine del giorno. Dopo questo punto sospendiamo brevemente per arieggiare i locali. Risponde il presidente della Regione Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Questa interrogazione ha quasi un filo con la precedente, parliamo ancora di discariche di Chalamy e di Pompiod e nello specifico si chiede: "se corrisponde al vero che sono in corso di espletamento delle interlocuzioni tra i gestori della discarica di Chalamy e l'Amministrazione regionale sul futuro della stessa; in caso positivo, quale sia lo stato dell'arte delle interlocuzioni; quali le prospettive in merito alla gestione del sito"; infine "se allo stesso modo siano state avviate interlocuzioni nel medesimo tenore anche con i gestori della discarica di Pompiod".

Per rispondere a quest'interrogazione, bisognerebbe partire con tutti gli sviluppi delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto le due discariche, ne ho qua un elenco che non sto a leggervi perché lo conoscete bene, nel caso vi servisse un promemoria di tutto l'iter ve lo posso dare perché può essere utile. In qualche modo queste sentenze hanno definito un perimetro entro il quale l'azione dell'Amministrazione regionale può muoversi, un limite che è risultato essere, dalla lettura delle sentenze, seppur un solco abbastanza chiaro che ha dato anche delle definizioni importanti anche poi sull'analisi che abbiamo in atto del piano rifiuti... questa possibilità di movimento è chiaramente abbastanza limitata da questo punto di vista.

Ad oggi gli uffici devono necessariamente in tempi brevi riattivare le istanze che sono pendenti, in particolare l'istanza di modifica delle autorizzazioni di Chalamy relativamente alla modifica del progetto di allestimento, il procedimento di riesame dell'autorizzazione della discarica di Pompiod, che era stato sospeso a seguito del sequestro che c'è stato a seguito di una disposizione della Magistratura e allo stesso modo l'istanza di rinnovo dell'autorizzazione della discarica di Pompiod. Questo è lo stato di fatto a seguito delle diverse sentenze che si sono susseguite; ripeto, sono elencate in una pagina.

Come richiamato dall'interrogazione, sono attualmente in atto una serie direi fitta di interlocuzioni con gli attori sia di Chalamy che di Pompiod; con Chalamy siamo in una fase più avanzata di interlocuzioni per il semplice fatto che Pompiod fino a un mese fa era bloccata e sequestrata e non potevano esserci dei passaggi di nessun tipo essendoci delle procedure giudiziarie in corso. Su Chalamy abbiamo iniziato un'interlocuzione con la proprietà, con i gestori e con il Comune ormai diversi mesi fa, interlocuzione volta in buona sostanza a valutare con gli interessati gli orientamenti e soprattutto di disponibilità, perché, fermo restando il fatto che le possibilità che sono date ai gestori e alle proprietà sono chiare in qualche modo dal punto di vista giuridico, c'è però una volontà da parte dei gestori delle proprietà di venire incontro alle necessità e alle problematiche che sono emerse e che sono sul tavolo ormai da diverso tempo, quindi si sta cercando con loro una ricerca di soluzioni alternative rispetto allo stato di fatto determinato da questa sentenza.

Su quale possa essere l'iter di sviluppo futuro ci si sta lavorando contemperando tutte le possibilità e tenendo conto ovviamente di tutti gli interessi che sono sul tavolo. Io credo sia un confronto che è proficuo e sta andando nella giusta direzione, non posso entrare nei dettagli in questo momento perché è una trattativa che è in questo momento aperta e devo dire che con una buona soddisfazione un percorso del tutto analogo si sta sviluppando per quanto riguarda la discarica di Pompiod. È un discorso che è partito dopo, come dicevo, per questioni legate agli aspetti giudiziari che erano aperti fino a un mese fa o poco più, però sostanzialmente anche lì la direzione sembra essere questa. C'è una volontà da parte dei portatori di interessi, il Comune ma soprattutto l'ente gestore della discarica a fare delle valutazioni diverse sull'opportunità di proseguimento dell'attività all'interno del sito. Questo fa ben sperare per una soluzione che vada credo nell'interesse di tutti per i prossimi anni.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Vede, Presidente, l'approccio del mio gruppo è sempre stato questo, ovvero un approccio molto pratico e pragmatico. Questi siti sono stati autorizzati, non entriamo nella storia, hanno avuto e stanno avendo delle vicissitudini che ormai penso facciano parte, come giustamente ha detto lei, del patrimonio informativo di tutti con le varie sentenze. Il problema è cercare di risolvere due sostanziali problemi: da un lato, uno che tocca anche la natura umana delle persone e genera giustamente la paura di quello che non si conosce ed effettivamente sono contento della risposta affermativa, ovvero che ci siano delle trattative in corso perché un approccio pratico dovrebbe essere quello di cercare di contemperare due interessi: uno giusto e sacrosanto dei cittadini di sapere che nei siti vicini dove vivono o dove hanno delle attività ci siano delle situazioni gestite in sicurezza e che soprattutto non mettono a rischio la salute degli stessi cittadini, ma anche dall'altro che chi fa libera impresa possa ovviamente proseguire la propria attività, che, tra l'altro, l'Amministrazione gli ha autorizzato a fare. Questo lo dico in senso lato, al di là del discorso delle discariche, perché stiamo anche un po' perdendo il senno di cosa vuol dire fare libera impresa in quest'ultimo periodo di Covid.

Dall'altro lato la necessità qual è? Quella di trovare sostanzialmente degli accordi con queste realtà, lei parlava anche delle istanze di rinnovo di autorizzazione, che mettano insieme queste due cose e non generino poi un rischio che, alla fine, paga tutta la comunità, non soltanto gli amministratori. È bene però anche considerare un altro aspetto: non voglio assolutamente mettermi in mezzo alla contesa che c'è tra lei e la collega Minelli, però effettivamente la prima parte della sua risposta è molto interessante. Giustamente lei ha fatto riferimento alle valutazioni che si stanno facendo sulle sentenze. La sentenza 76 definiva un principio fondamentale, ovvero che erano gli strumenti di pianificazione, quindi il piano dei rifiuti, quelli su cui operare per andare a definire - io semplifico da uomo della strada - limiti e modalità di pianificazione del territorio e di realizzazione di questi impianti. Quello che sta emergendo, l'interessante lavoro che si sta facendo in III Commissione, è che quella parte non sia stata gestita in maniera adeguata e corretta. Io mi auguro che l'attività della Commissione e poi di Consiglio possa approfondire e possa far tesoro di quella sentenza che, secondo me, è fondamentale, non soltanto per questi due siti ma anche in prospettiva, perché sappiamo benissimo che, laddove non si definisce nulla, si aprono delle possibilità. Come bisogna trovare una giusta quadra per evitare che si definiscano poi troppi limiti che rischiano di farci del male su delle attività che invece sono strategiche per la Valle d'Aosta. Secondo me, quella parte necessita di una maggiore attenzione e credo che il lavoro in Commissione debba andare molto in quel senso e lavorare molto su quella parte, che, se devo fare una valutazione complessiva di tutto il piano dei rifiuti, è quella più deficitaria, ma non devo dirlo io, lo dice gente che ne sa sicuramente più del sottoscritto.

Io mi auguro che insieme alle trattative, che sono cosa giusta di chi ha in mano anche il patrimonio informativo necessario - e parlo anche delle strutture dell'Avvocatura, del Legislativo, chi sa anche come evitare un danno non solo per l'Amministrazione ma per tutta la comunità -, si possa andare invece a lavorare su quelle parti che ieri non ci hanno consentito di gestire al meglio queste situazioni e che hanno generato non soltanto la paura dei cittadini ma notevoli problemi che rischiano poi di creare problematiche. Dall'altro lato richiamo ancora un'attenzione in più: che della premessa che lei ha fatto si possa fare tesoro - e glielo ho già detto una volta ma voglio ripeterlo -, anche per le valutazioni che le strutture deputate alla vigilanza e redazione della normativa possono fare, perché forse bisognerà mettere insieme tutte le proposte fatte per riuscire a trovare una soluzione sia alle proposte di legge presentate che quelle dormienti. Io spero che questo percorso ci possa consentire di risolvere i problemi del passato.

Presidente - Sospendiamo brevemente. Riprendiamo i lavori alle ore 10:40.

La seduta è sospesa dalle ore 10:31 alle ore 10:44.