Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1210 del 26 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1210/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito agli obiettivi di riduzione del consumo di suolo per una corretta pianificazione su scala regionale".

Bertin (Presidente) - Punto n. 32 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione collega segretario Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Estote parati, siate pronti, è il leitmotiv ricorrente dei miei interventi, ma in questo caso è un postulato. L'essere pronti, soprattutto in questo periodo di crisi generale prodotta da una gestione più o meno adeguata della cosiddetta pandemia, è condizione essenziale per essere all'altezza delle sfide che ci attendono da domani mattina! In quest'ottica si colloca la visione di urbanistica, ricordando che le politiche urbanistiche diventano, tanto più nella particolarità del nostro territorio, automaticamente politiche sociali, politiche economiche, politiche culturali, oltre che semplicemente politiche territoriali.

Ecco il senso di quest'interpellanza: andare ad analizzare e scavare all'interno di un argomento che tratta di urbanistica. Parto dal presupposto che la Comunità europea ha definito un ordine di priorità da seguire per raggiungere l'obiettivo di azzerare il consumo di suolo entro il 2050. A seguire, il PNRR prevede che il Governo nazionale si impegni ad approvare una legge sul consumo di suolo in conformità agli obiettivi europei, che affermi i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana, limitazione del consumo di suolo, sostenendo con misure positive il futuro dell'edilizia e la tutela e valorizzazione del territorio e dell'attività agricola.

Una definizione di consumo di suolo, tanto per entrare ancora di più nella concretezza: secondo la letteratura più autorevole affermata a tutt'oggi, è un processo di occupazione di una superficie originariamente agricola, naturale o semi naturale, con una copertura artificiale. Come tale, è un fenomeno legato alle dinamiche insediative, infrastrutturali ed è prevalentemente dovuto alla costruzione di nuovi edifici, fabbricati, insediamenti, all'espansione della città, alla densificazione, alla conversione di terreno entro un'area antropizzata e all'infrastrutturazione del territorio. Questa, come ho detto, è la definizione più autorevole del concetto di consumo di suolo, alla quale si aggiunge anche il concetto diverso di uso del suolo. Lo cito solo per completezza e non intendo proseguire con questa trattazione accademica, ma a proposito di accademia la domanda sorge spontanea: questo tema è pura trattazione intellettuale dei massimi sistemi o è in grado di incidere sulle attività umane di una comunità? Dipende da come viene trattato e da come viene gestito, per questo io pongo al Governo questi interrogativi.

Un buon approccio presuppone una buona analisi, ed è proprio per questa attività preliminare fondamentale di analisi che si esprime l'obiettivo dell'interpellanza. In sintesi, io interpello il Governo regionale per sapere se è a conoscenza del modo con il quale è stato consumato il suolo nell'attività edilizia dell'ultimo decennio, perché da quest'attività di monitoraggio possono discendere quesiti molto pratici e vi faccio alcuni esempi. Quali sono le destinazioni d'uso più voraci nel consumo di suolo? É forse l'attività residenziale o sono le attività produttive? E tra le attività produttive, quali settori hanno maggiormente coperto con metri quadrati di fabbricato e di asfalto il suolo della nostra regione?

Quale visione di economia ha l'attuale Governo per la comunità valdostana? Si può pensare a dinamiche diverse di disciplina per certe attività edilizie piuttosto che per altre? Per certe destinazioni piuttosto che per altre? Per certe tecniche costruttive piuttosto che per altre? O tutto si intenderà trattare allo stesso modo nell'unico meccanismo della semplice inibizione dell'attività edilizia in genere? Alla sola limitazione del consumo di suolo, esiste una visione di attività di ingegneria naturalistica o di progettazione del paesaggio che possono essere compensativi dell'attività umana del costruire. Il Governo attuale ne sta prendendo atto? In buona sostanza, quali sono le intenzioni in pectore dell'attuale Governo regionale in riferimento a questo tema che condizionerà profondamente l'attività edilizia del prossimo futuro.

Dopo queste considerazioni generali, esplicito i quesiti dell'interpellanza. Il primo: se esiste a livello regionale, o in coordinamento con gli enti locali, un'attività di censimento dell'evoluzione di superficie artificiale avvenuto nel corso dell'ultimo decennio sul territorio valdostano, in grado di fornire i dati di occupazione del suolo con ripartizione percentuale tra le diverse destinazioni d'uso - residenziale, commerciale, artigianale, industriale, turistico, ricettivo, eccetera - comprensivo dei rispettivi spazi di pertinenza a superficie impermeabilizzata, quindi teniamo conto dei parcheggi, degli spazi di manovra, infrastrutture di accesso, di viabilità e, nel caso, quali siano i risultati prodotti da tale attività di indagine.

Il secondo quesito è proprio nella natura dell'interpellanza: quali siano gli intendimenti dell'attuale Governo regionale relativi all'approfondimento dei dati di cui al quesito precedente e alla rispettiva analisi, per la comprensione delle corrette dinamiche da attuare in una pianificazione su scala regionale degli obiettivi di riduzione del consumo di suolo. Grazie per l'attenzione, ascolto la risposta.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Apprezzando l'iniziativa del collega Distort, siamo favorevolmente colpiti dal fatto che il consigliere abbia colto gli effetti delle scelte e del lavoro compiuto dalla Regione autonoma Valle d'Aosta negli anni. La Valle d'Aosta infatti è la regione italiana con il minor consumo di suolo in termini assoluti. I dati sono tratti dal rapporto ISPRA 2021, consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. La superficie di solo regionale consumata dagli usi antropici al 2020 è pari a 6993 ettari complessivi, che si traduce nel 2,1 percento del territorio valdostano, corrispondente a 559 metri quadri ad abitante, con un incremento del consumo netto nel periodo 2019-2020 pari a 14 ettari. Ciò rappresenta un incremento nell'anno 2020 sul 2019 circa del 2 per mille. Il numero evidenzia da solo l'accuratezza e l'attenzione del caso.

Proprio nel quadro di collaborazione con ISPRA, la Regione ha anche prodotto uno specifico capitolo del rapporto nazionale 2020, disponibile on-line, per quanto attiene al consumo di suolo in Valle d'Aosta, comprendente la carta regionale e alcune elaborazioni sperimentali. La Regione è tra l'altro pronta con una delibera a formalizzare la costituzione dell'Osservatorio regionale sul consumo del suolo, partecipando al partenariato degli osservatori regionali sul suolo coordinati da ISPRA, oltre che di aderire alla carta nazionale dei principi sull'uso sostenibile del suolo, documento nel quale vengono definiti i principi per affrontare e ridurre il degrado del suolo stesso. L'Osservatorio è costituito dalle strutture regionali interessate alla tematica, dai rappresentanti degli enti strumentali degli enti locali, dall'Institut Agricole Régional, da Fondazione Montagna Sicura. Oltre a supportare ISPRA per quanto riguarda il suo monitoraggio del consumo di suolo, l'Osservatorio avrà le seguenti funzioni: tavolo tecnico per la condivisione di obiettivi e informazioni sul tema, di analisi e valutazione degli strumenti e delle metodologie per la verifica e la mappatura del consumo di suolo, di promozione e diffusione degli strumenti di valutazione degli impatti ambientali ed economici, con l'integrazione delle conoscenze anche a supporto della pianificazione territoriale.

L'occasione della sua interpellanza mi dà anche la possibilità, proponendolo al presidente della III Commissione, di poter portare la deliberazione che è già pronta in III Commissione prima di portarla in Giunta per la sua approvazione, visto che lo spirito collaborativo che da sempre contraddistingue il lavoro del Consiglio con la III Commissione e con le Commissioni tutte di fatto tende a dare ruolo centrale al Consiglio, così come deve essere.

Venendo al suo secondo quesito, avendo reso evidente che le impostazioni del lavoro svolto e il lavoro stesso hanno reso la Valle d'Aosta la regione con il minor numero di consumo di suolo in termini assoluti, dobbiamo avere come principale obiettivo quello di mantenere il primato attuale e saper interpretare i principi che ci hanno guidato, reinterpretandoli in chiave attuale, come tra l'altro da lei richiamato nello spirito dell'interpellanza.

Proviamo a spiegare perché. Su scala mondiale, nell'ultimo decennio, sia l'ONU che l'Unione europea hanno sviluppato obiettivi di tutela dei suoli sempre più stringenti orientando azioni di recupero o prevenzione dell'alterazione degli stessi. L'Europa, dal canto suo, dopo aver posto l'obiettivo di azzeramento al 2050, ha recentemente elaborato una propria strategia per il suolo per il 2030, suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima. Questo documento, adottato dalla Commissione europea il 17 novembre 2021, prevede di introdurre azioni specifiche da attuare entro il 2030 attraverso una legge di attuazione da approvare entro il 2023.

Su scala nazionale sono all'esame delle Camere i disegni di legge che riguardano la riduzione del consumo di suolo a fini insediativi, favorendo i processi di rigenerazione urbana. Su scala regionale l'Amministrazione sta avviando il percorso di aggiornamento della pianificazione territoriale e paesaggistica, in particolare al PTP e alla legge regionale 11 del 1998. Anche in tal senso, tra l'altro, siamo in fase avanzata. Si tratta di integrazione e adeguamenti urgenti e opportuni che, oltre alla necessità di un adeguamento normativo generale, vede fattori quali l'evoluzione socioeconomica e la problematica dei cambiamenti climatici in atto.

Il tema suolo continuerà ad essere centrale in questo nuovo processo pianificatorio declinato come contenimento del suo consumo, sia in termini di tutela della sua qualità, sia ricercando alternative all'occupazione di nuovo solo per l'edificazione, nella tutela dei servizi ecosistemici che la materia rappresenta a beneficio di tutta la collettività. Ricordiamo a tal proposito l'intera impostazione del PTP, improntato già al recepimento dei principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, nonché agli articoli 1 e 12 della legge regionale 11 del 1998, in particolare il comma 1 che affronta il contenimento del consumo di suolo nei piani regolatori comunali ponendo al centro il criterio di privilegiare gli interventi sull'edificato esistente e tutelando le buone terre agricole e più in generale il suolo non impermeabilizzato, e di una valutazione attenta delle richieste di aumento delle aree edificabili. È inoltre entrato nella prassi l'inserimento di uno specifico articolo nelle norme dei piani regolatori, volto a limitare l'impermeabilizzazione del suolo sui lotti oggetto di nuova edificazione. Indicare buone pratiche della gestione dei suoli ai fini del rilascio dei pareri riguardanti le valutazioni ambientali e le autorizzazioni per le nuove infrastrutture.

Ancora oggi il Governo regionale è fortemente impegnato su queste tematiche, prova ne è che la Regione sta procedendo, proprio in questi mesi, all'elaborazione della sua strategia per lo sviluppo sostenibile che recepisce l'Agenda ONU 2030, quindi anche gli obiettivi più interessati alla tutela del suolo, quale l'obiettivo 11, "Città e comunità sostenibili", e l'obiettivo 15, "Vita sulla terra", fornendo un quadro di riferimento utile anche per la pianificazione territoriale. In tale ambito è in fase di ultimazione l'elaborazione della strategia attraverso un percorso partecipato, che ha visto il coinvolgimento degli enti locali, delle associazioni, delle imprese e dei cittadini.

Ricordo inoltre che la Regione dispone di una ricchissima base informativa sui dati territoriali, disponibile sul geoportale SCT, sistema delle conoscenze territoriali. Tale base, molto estesa anche in termini temporali, è continuamente aggiornata dalle informazioni raccolte dagli uffici regionali, dagli enti locali, da ARPA Valle d'Aosta e dagli altri partner aderenti a SCT. Sul tema suolo in particolare sono disponibili le seguenti informazioni georiferite: i piani regolatori comunali approvati in recepimento del PTP con tutte le informazioni cartografiche di caratterizzazione, i dati del territorio comunale dei vincoli presenti, l'individuazione delle infrastrutture presenti e previste delle zone di piano, la carta regionale dei suoli, ossia la carta pedologica, che individua e caratterizza i diversi suoli presenti, la carta geologica regionale, la carta della natura prodotta da ARPA in collaborazione con ISPRA, le banche dati di interesse più settoriali quali quelle relative ai pascoli, ai boschi, alle infrastrutture e ai dissesti idrogeologici. Queste informazioni sono utilizzate a livello di pianificazione regionale di settore o locale per l'elaborazione e la definizione delle relative strategie di intervento.

Infatti è in fase di collaudo la nuova carta della copertura del suolo aggiornata annualmente, derivata da immagini satellitari e coerenti con il sistema Eagle europeo.

Presidente - Per la replica il consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Io, Assessore, le faccio un'anticipazione: questa sarà una prima puntata, si rassegni, perché dal tenore della risposta ho capito che non è stato percepito l'obiettivo dei quesiti. Anche perché al quesito n. 1, quando io chiedo "ripartizione percentuale tra le diverse destinazioni d'uso, residenziale, commerciale, artigianale, industriale e turistico ricettivo", questo non è effetto di una curiosità morbosa che trova risposte nella psichiatria a cui dovrei essere sottoposto, ma è un'analisi indispensabile, altrimenti si parla del sesso degli angeli.

L'urbanistica o entra nelle dinamiche dei meccanismi dell'attività umana, oppure rimane una disciplina avulsa che nella migliore delle ipotesi è inutile. Su questo io non smetterò mai di portare avanti la mia crociata, perché o noi cogliamo la portata di quest'ambito, altrimenti noi ci perdiamo delle occasioni o ci perdiamo veramente dietro i massimi sistemi, dietro elucubrazioni mentali, ma che comunque non arrivano alla concretezza.

Io proprio alla concretezza volevo arrivare, perché l'analisi dei dati relativi alle destinazioni d'uso fanno capire, ad esempio, una questione. Si chiama - sappiamo benissimo - analisi ponderale dei dati, cioè capire tutti i vari pesi di questi dati relativi alle varie destinazioni, eccetera. Noi possiamo capire che se l'incidenza massima, cosa che io immagino, lo presuppongo, sia quella dell'occupazione massima di suolo prodotta dalle attività commerciali delle grandi catene, e non dai piccoli esercizi, vuol dire che quello è il settore che bisogna monitorare. È esattamente quello l'oggetto della politica, perché bisogna chiedersi quali visioni di commercio abbiamo, quali visioni di economia abbiamo, perché altrimenti poi si svilupperebbe un semplice discorso di pianificazione che tiene conto dell'obiettivo banale e appiattente della semplice riduzione del consumo di suolo. Non è così, si tratta di operare delle scelte, e queste scelte sia attuano nel momento in cui si approfondisce la conoscenza.

Io sono contento e soddisfatto che lei voglia portare in III Commissione l'argomento di cui ha dato anticipazione. Benissimo, però mi creda! Veramente non voglio con quest'interpellanza esprimere l'attività e la conoscenza accademica dell'architetto Distort; non mi interessa. Sappiamo tutti chi sono e cosa faccio, ma veramente l'obiettivo di poter avere un approccio urbanistico di questo genere ci permette di capire i meccanismi concreti con i quali noi muoveremo l'economia della nostra comunità a partire da domani. Questo è il tema e questo è importante.

Per questo io veramente, assessore Marzi e Governo regionale, vi faccio i miei migliori auguri per il vostro lavoro, perché si riflette sulle dinamiche che interesseranno tutta la comunità valdostana. Buon lavoro.