Oggetto del Consiglio n. 1208 del 26 gennaio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1208/XVI - Interpellanza: "Promozione di politiche di incentivazione, riqualificazione e trasformazione delle strutture turistiche valdostane nell'ambito della programmazione FESR 2021-2027".
Bertin (Presidente) - Riprendiamo. Punto all'ordine del giorno n. 27. Per l'illustrazione il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Questa interpellanza vuole cercare di comprendere, e cito già la prima domanda, quali iniziative siano state promosse nell'ambito del settore turistico all'interno della programmazione del FESR 2021-2027. Nelle premesse sono citate, e lo riassumo in questi termini, quelle che sono le misure contenute nel pacchetto turismo, ma direi in linea generale quelle che sono le risorse destinate a investimenti e lavori legati alle strutture turistiche. Non ultimo c'è anche il fondo rotativo imprese, laddove ci sono tutta una serie di agevolazioni e soprattutto di possibili investimenti obiettivo, che però hanno dei tagli importanti, perché parliamo di realtà con investimenti che vanno oltre 500 mila euro. Il problema dell'ampiezza degli investimenti sappiamo che è spesso un tallone d'Achille per le nostre imprese, perché quello che per noi è di taglio grande, in realtà per il mercato nazionale non è la stessa cosa.
Anche nella precedente interpellanza del collega Rollandin si è parlato dei fondi del PNRR e in ultimo mi permetto di aggiungere anche un'ulteriore considerazione, che tra l'altro è legata anche a questi fondi, ovvero il fatto che, notizia di qualche giorno fa, dal punto di vista della Comunità europea una preoccupazione ulteriore riguarda il caro energia e il caro materie prime. Ci potrebbe essere il rischio, nel corso del 2022, di un riassetto, di una riparametrizzazione della composizione dei progetti destinati al PNRR, non soltanto sui costi ma anche in termini di approvvigionamento, perché le grandi opere o le piccole opere si fanno con materiali che oggigiorno sappiamo tutti benissimo sono spesso carenti o comunque molto costosi, quindi questo potrebbe vedere ulteriormente limitato l'effetto di questi fondi di cui tanto si parla. A tal proposito si voleva comprendere, oltre alle risorse del PNRR, quali fossero le altre possibilità legate alla programmazione europea anche sulla scorta di altre realtà. Penso ai bandi che altre Regioni, ed in parte la Valle d'Aosta, hanno poggiato soprattutto sull'asse 3, quello legato alla competitività, per capire quali possono essere oggi le iniziative promosse nell'ambito di questa progettualità.
Se sia stata considerata anche la possibilità di poter potenziare le alternative e gli effetti delle misure nazionali a favore del settore turistico, in particolare delle strutture ricettive, con misure di carattere regionale, ovvero anche finanziate con altri fondi europei. Una misura che ha avuto notevole successo è stata quella legata alle misure di investimento sulla legge 15 e probabilmente quella tipologia di misura permetteva di integrare, o comunque di dare una risposta, al settore che cercava di rinnovarsi e cercava anche di potenziarsi non soltanto in termini strutturali, ma anche di qualità delle strutture. Tra l'altro, si ricorda nelle linee di indirizzo programmatiche per l'attività di rilievo europeo, il turismo che rappresenta un'importante leva per la valorizzazione del territorio e poi in linea generale, collegandosi alla cultura, di dare un'importante impronta per quello che riguarda il nostro sistema economico e, io direi, i posti di lavoro che può mettere a disposizione; sappiamo che poi sono meccanismi che si tengono insieme.
La terza domanda: se sia intenzione del Governo regionale promuovere, nell'ambito di futuri provvedimenti normativi, politiche di incentivazione, supporto, riqualificazione e trasformazione delle strutture turistiche valdostane, sia con riferimento a quelle ricettive che a quella ricomprese nell'ambito dei settori della ristorazione del commercio, perché il turismo non è soltanto ricettività ma anche i servizi collegati. Sempre in tal senso, andando anche a dare una prospettiva di riqualificazione non soltanto dal punto di vista della qualità della struttura, ma anche del suo efficientamento energetico, dei suoi costi; visto che abbiamo appena parlato nella mia iniziativa precedente di energia, pensare anche a quella che è una spesa significativa per le strutture e soprattutto per quelle ricettive, quindi poter sfruttare queste misure. Capire che cosa c'è oggi e che cosa si pensa di fare, se si pensa di fare qualcosa, in prospettiva.
Presidente - Per la risposta l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Devo dirle che risponderle in dieci minuti è un'impresa abbastanza titanica; cercherò di concentrarmi facendo però una premessa. Come lei sa il FESR, assieme a tutti i fondi della politica di coesione, sono finalizzati a cinque obiettivi: il primo è un'Europa più competitiva e intelligente, il secondo è un'Europa resiliente più verde e a bassa emissione di carbonio, il terzo è un'Europa più connessa, il quarto è un'Europa più sociale, il quinto è un'Europa più vicina ai cittadini.
Come lei sa, c'è tutto un passaggio con gli stakeholders, con gli enti locali, con le Unités des Communes, da cui è emerso - e lo abbiamo firmato - questo accordo di partenariato 2021-2027, che in qualche modo si rifà agli obiettivi di recepimento nazionali che sono stati fatti sulla politica di coesione. Per l'Italia si prevede la possibilità di finanziare azioni di valorizzazione della cultura del turismo nell'ambito dell'obiettivo specifico: rafforzare il ruolo della cultura del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell'inclusione sociale e nell'innovazione sociale, previsto dall'OP 4, cioè quello che citavo prima: un'Europa più sociale e inclusiva.
Il FESR è in raccordo con l'FSE Plus, perché poi come lei sa i fondi comunitari sono una specie di menù: io devo risolvere un problema e vado a vedere nel menu quali eventualmente sono le risorse a cui poter attingere. Una volta attinte le risorse c'è poi un problema, che è capitale anche nelle cose che ha detto lei, cioè ci deve essere una progettualità che deve anche emergere. Io sono l'associazione albergatori, mi faccio vivo in maniera forte e dico: "Esiste un problema di efficientamento energetico". È auspicabile che in una fase più avanzata emerga, da chi è rappresentante, perché non sono i singoli ovviamente che devono farlo, che ci sia qualche cosa.
Il FESR, in accordo con l'FES Plus, concorre alla più ampia policy di sviluppo culturale turistico della politica di coesione. Tale policy di sviluppo, sia culturale che turistico, è declinato anche nell'ambito dell'OP1, attraverso il rafforzamento della competitività dei settori culturali e creativi del settore turistico, e nell'ambito dell'OP2, mediante il sostegno alla transizione verde negli stessi settori, e la protezione dei rischi del patrimonio naturale culturale nell'ambito dell'OP5, attraverso componenti tematiche che sono ricomprese nelle strategie territoriali integrate.
Il quadro strategico di sviluppo sostenibile al 2030, come le dicevo, è stato frutto di tutta questa elaborazione e, sulla base delle indicazioni che sono fornite anche dalla Commissione europea, l'85 percento delle risorse del programma, al netto dell'assistenza tecnica che non è un fatto di poco conto - lei lo sa, la rendicontazione, ma anche avere qualche che poi sviluppa la parte amministrativa, perché molto spesso i passeurs d'affaires, molti dei quali ottime persone che si presentano dai Comuni e dai privati, si presentano e dicono: "Io ti faccio il progetto", ma poi dietro al progetto c'è tutta una parte amministrativa che deve essere fatta e non possiamo negare che i Comuni, le Unité des Communes, ma anche la stessa Regione ha negli anni, anche a causa del dimagrimento delle risorse di personale pubblico causate da un'applicazione un po' bovina del patto di stabilità, si troverà comunque nella necessità di trovare delle soluzioni che possano consentire alla fine di spendere questi soldi - sono sull'OP1, un'Europa più competitiva ed intelligente, e sull'OP 2, un'Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio.
Il resto è effettivamente a disposizione di cultura e turismo per la mobilità sostenibile.
Attenzione però, perché se noi parliamo dell'aspetto del turismo, bisogna ricordare che nell'OP1, cioè Europa più competitiva e intelligente, c'è tutta l'introduzione di tecnologie digitali nelle imprese, quindi non essendo visées esclusivamente sul mondo turistico, si può ritenere che le imprese turistiche abbiano tutta la possibilità di cogliere i vantaggi della digitalizzazione, quindi questa parte dei fondi sono potenzialmente indirizzate a tutte le imprese del tessuto economico valdostano. A ciò si aggiunge l'azione dell'OP4, un'Europa più sociale e inclusiva, all'interno del quale c'è la valorizzazione di specifici luoghi significativi dal punto di vista culturale, artistico e turistico, partendo dal recupero e dalla riqualificazione con interventi che devono avere un'innovazione sociale.
Anche altre azioni previste nell'ambito della proposta FESR 2021-2027 contribuiranno a rafforzare l'attrattività del territorio anche a beneficio del turismo, quali ad esempio le infrastrutture e i servizi per la digitalizzazione e gli interventi di messa in sicurezza e prevenzione dei rischi, che non è un fatto banale tenendo conto che molte delle nostre strutture sono in zone delicate, e soprattutto di potenziamento della rete di piste ciclabili urbane e interurbane. C'è poi tutto il discorso delle i-bike e cose di questo genere che potrà trovare accoglienza.
Oltre alla proposta di programma sopra descritta, ci sono gli altri fondi, non solo FESR, che sono i programmi Interreg transfrontalieri Alcotrà Italia-Francia e Italia-Svizzera - è il discorso del menu che facevo prima -, i programmi Interreg transnazionali, come per esempio Spazio Alpino, c'è il fondo Europa centrale, c'è MED, ci sono i programmi Interreg interregionali, che sono Interreg C, Interreg Europe, URBACT, Interact, ESPON. Il rafforzamento su cui stiamo lavorando, di una progettualità da parte dell'ufficio di Bruxelles, nasce dal fatto che questa è la politica regionale, poi ci sono altri fondi a cui noi raramente abbiamo attinto, proprio perché le nostre strutture sono abituate a lavorare e lavorano molto sulla politica regionale. Seppure a diverso titolo e con diverse declinazioni a seconda dei singoli programmi, ci sono molte cose che possono riguardare la transizione industriale, l'imprenditorialità, il ruolo del turismo sostenibile. Tutte queste azioni devono essere considerate, come dicevo, congiunte.
Ai punti 2 e 3 è invece una risposta che io medio, avendo deciso di non intervenire in due, rispetto agli uffici del collega Guichardaz. Rispondo al secondo punto. È bene sottolineare che in Valle d'Aosta esiste già una forma strutturale di sostegno finanziario ai progetti di investimento delle imprese turistico-ricettive e commerciali: i mutui a tasso agevolato previsti dalla legge del settembre 2001 n. 19 che possono coprire il 75 percento della spesa ammessa e raggiunger l'importo massimo di 7,5 milioni di euro al tasso fisso dell'1 percento per una durata massima di venti anni più due di preammortamento. Questa misura di sostegno regionale, questo lo sottolineano gli uffici, già ora potrebbe essere utilizzata dalle imprese operanti in Valle d'Aosta per finanziare le spese sostenute per le proprie iniziative di investimento che non trovino copertura attraverso l'agevolazione del pacchetto turismo nell'ambito del cosiddetto Recovery Plan, rispetto al quale dovremmo prima o poi avere anche delle notizie su che cosa esattamente ci sarà, il quale - è bene sottolineare - non consente però la cumulabilità con altri contributi, sovvenzioni e agevolazioni pubblici concessi per gli stessi interventi. Questo è un caso in cui non si possono sommare.
È utile ricordare che gli anni 2020 e 2021, attraverso le leggi regionali di ristoro, sono stati concessi i contributi per investimenti rispettivamente nella misura del 50 percento e del 30 percento della spesa ammessa a favore delle imprese. Per gli investimenti invece la cifra è di 10,7 milioni di euro. Sono cose che lei conosce, perché ha fatto parte del gruppo di lavoro.
Infine in questi ultimi due anni sono stati concessi 1,5 milioni di euro per quel che riguarda la Bassa Via e quelli fondi sono in effetti risorse FESR, che sono state investite e che dimostrano la bontà di questi investimenti.
Sul punto 3, è un impegno di tipo politico. È chiaro che partendo dal presupposto che temo che sulle strutture ricettive dovremo comunque fare dei nuovi interventi causati dalle conseguenze della pandemia, soprattutto per la riduzione della clientela straniera, è ovvio che nel momento in cui - come stiamo facendo - chiudiamo definitivamente il periodo 2021-2027, si dovrà, oltre al tavolo di partenariato, aprire un tavolo con il mondo del turismo, soprattutto - e lo dico perché conosco abbastanza bene la progettualità che ci è necessaria - per avere da parte loro delle proposte. Molto spesso, se lei va a scorrere i programmi approvati in questi anni, si accorgerà che esiste una certa ripetitività e c'è da augurarsi che quelle che ci vengano fatte non siano solo delle proposte nostre nei confronti del mondo valdostano, ma che il mondo valdostano, come lei ha fatto anche attraverso questa sua iniziativa, possa in qualche maniera fornirci degli elementi, presentando poi quelle progettualità che ci consentono di mettere a bando delle iniziative finanziate dall'Unione europea.
Presidente - Per la replica il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per la risposta e soprattutto per aver detto più volte "progettualità" che è, se vogliamo, il vero cuore di tutta la problematica.
Abbiamo parlato, sia io sia lei, dei fondi del Recovery Plan, FESR e lei ha giustamente citato, forse più che i menu, i ristoranti che forniscono tutta una serie di menu, per cui poi il vero problema è capire chi c'è in cucina, perché come lei ha detto la rendicontazione di questi progetti è qualcosa spesso quasi di machiavellico.
Quello che va detto, e sfrutto la chiusura del suo intervento per fare una considerazione che ritengo importante collegandomi alla progettualità, è il fatto di cercare non soltanto di dare un'idea al settore, di recepire sicuramente le necessità, ma io direi anche di farsi promotori di una sorta di innovazione nelle richieste. Perché, non soltanto legato alle opere strutturali ma anche sugli interventi, finiamo più o meno sempre a parlare delle stesse cose e non ci rendiamo conto che nel resto del mondo i competitors, quelli che a volte guardiamo con invidia o quasi come esempi, fanno dell'altro. Io penso che l'attore pubblico ma anche l'attore privato insieme debbano fare una sorta di evoluzione. Sembra strano, ma pur essendoci delle associazioni di categoria rappresentative in contatto anche più diretto, perché in Valle d'Aosta la fortuna o la sfortuna è avere un contatto diretto tra il pubblico, l'amministratore o un rappresentante dell'amministrazione pubblica e il soggetto privato, spesso e volentieri un sacco di possibilità, un sacco di offerte di misure che già ci sono non vengono considerate o non sono considerate.
Questo è un po' forse quasi il mistero di questa tematica, ma rischiamo davvero di creare un'inefficienza dal punto di vista dell'allocazione delle risorse e soprattutto delle possibilità che avremmo di evolverci e soprattutto direi di correre in maniera tale da evitare di subire una concorrenza che, al di là della pandemia, morde il freno già da molto tempo, soprattutto per quello che riguarda il turismo estivo ma anche quello invernale, perché al di là di tutto dobbiamo allungare necessariamente la stagione. Già la pandemia ci limita una parte di mercati, che non dobbiamo sicuramente perdere nel momento in cui ritorneremo a vivere e mi auguro molto presto.
Su questo serve una progettualità forte soprattutto di metodo, io penso, e di condivisione che sia anche continua e non a step. Ci siamo abituati, per far fronte alle problematiche della pandemia, a incontrare le associazioni, i rappresentanti nel momento della necessità, quello che manca è una condivisione continua e soprattutto un'innovazione continua nei metodi che in alcuni casi, e soprattutto per alcune misure, ormai scontano il tempo, quello che non è più presente nei menù delle politiche regionali o nazionali e che noi magari ancora portiamo avanti. C'è bisogno di rinnovarsi insieme.
Un altro aspetto che ritengo molto importante. Lei ha citato la Bassa Via, tutta una serie di infrastrutture o di opere che sono collegate, contingenti e necessarie per fare turismo, perché non mi serve solo la struttura vera e propria ma anche il contesto. Abbiamo messo un attimo da parte i trasporti, ma ne aveva già parlato ampiamente e ne parleremo sicuramente ancora più ampiamente: ci deve essere anche un contatto ed una continuazione progettuale anche su quell'aspetto, perché altrimenti finiamo con il vecchio rischio di creare delle cattedrali o delle chiese nel deserto. Su questo aspetto sarà importante il futuro.
Al di là della programmazione FESR, della programmazione europea, io mi auguro che prima o poi ci sia la possibilità di fare un forte dibattito sulla programmazione regionale nell'ambito turistico, che faccia tesoro di quello che è successo a livello pandemico, ma soprattutto di quello che è successo ante-pandemia, perché sono problemi che si ripresenteranno nel momento in cui usciremo finalmente e definitivamente da questa pandemia.