Oggetto del Consiglio n. 1207 del 26 gennaio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1207/XVI - Interpellanza: "Presentazione di osservazioni al Governo sull'esiguità di risorse del PNRR destinate alla Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 26 dell'ordine del giorno. Illustra il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - Questa interpellanza è collegata e collegabile a una serie di proposte che stanno viaggiando in questo periodo, non solo a livello regionale ma a livello nazionale ed europeo. Le proposte che sono state presentate a suo tempo, in particolare il PNRR, sono delle "riserve" o comunque degli spunti per poter avere dei finanziamenti, che in qualche modo devono essere giustificati e fare parte di quelli che sono gli "avanzi" o comunque le disponibilità a livello europeo.
Su questo tema siamo tornati diverse volte. Quello che ci ha un po' sorpresi è che, se si prende atto dell'approvazione da parte della conferenza unificata del decreto che assegna alla nostra Regione 119,7 milioni di euro, derivanti dal PNRR e dal piano complementare, rispetto a questa cifra che ha un certo peso, noi dobbiamo tener conto che nel contempo sono stati assegnati alla nostra Regione 22,6 milioni di euro destinati al miglioramento della ferrovia Aosta-Chivasso-Ivrea e 83 milioni per l'elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea. Se noi sommiamo gli 83 più i 22 milioni e li togliamo ai 119, come voi vedete rimane poca roba, rimangono 13,7 milioni di euro.
È abbastanza evidente che questa somma è ridicola rispetto ad alcuni investimenti che già erano stati predisposti, che erano all'attenzione sia della Regione che anche dei Comuni interessati, ed è la ragione per la quale siamo a chiedere come si intenda intervenire, tenendo conto di quali sono le cifre che rimangono per il PNRR che, di fatto, è completamente vuoto. Quello che ci preme sapere, proprio perché fra un po' il tema diventerà bollente, è in quali termini, dove e come potranno essere utilizzate queste cifre che, se sono 13 milioni di euro, non si va da nessuna parte.
Per questo noi siamo a chiedere quante di queste risorse verranno gestite e spese dalla nostra Regione, tenendo conto di quanto è rimasto, e se sia intenzione del Governo sollevare, nelle sedi opportune, delle osservazioni in merito al fatto che alla nostra Regione, al netto delle risorse dedicate alla tratta ferroviaria, siano state destinate poche risorse. È vero che la parte relativa alla Aosta-Chivasso-Ivrea è un tema importante su cui abbiamo molto insistito, come il miglioramento della Aosta-Ivrea nel suo insieme. Quello che noi sosteniamo è che questi fondi dovrebbero essere in qualche modo predisposti su un altro capitolo e non sul PNRR, perché altrimenti non abbiamo, o almeno non sappiamo dove far confluire nuovi interventi per poter lavorare dietro a quello che è il PNRR che così è ridotto a zero.
Presidente - Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Rispondo volentieri al consigliere Rollandin; sarebbe stato il Presidente se lei fosse stato presente nella seduta precedente, ma sono stato incaricato comunque di dare la risposta perché mi occupo, assieme ad altri colleghi, di questa storia del PNRR fin dall'inizio.
Prima di rispondere puntualmente alle domande, vorrei fare una premessa. Il Governo regionale ha già espresso più volte l'insoddisfazione per come è stato concepito e predisposto il PNRR, che è fortemente centralistico nella sua impostazione di fondo, così come peraltro è fortemente centralistica tutta l'azione dell'attuale Governo, in buona continuità peraltro con il governo Conte che si è occupato di questo un po' agli esordi.
Tra l'altro, al di là delle risorse finanziarie su cui tornerò, il metodo che è stato predisposto, che è un metodo a bando, cioè noi non abbiamo ricevuto - al di là di quanto invece sembrava essere previsto, come richiesto anche da tutte le Regioni a statuto speciale e dalle Province autonome - una cifra che poi potessimo spendere in libertà, naturalmente rifacendoci agli elementi obbligatori del PNRR, il quale fissa degli obiettivi ai quali legittimamente noi avremmo dovuto rispondere in piena autonomia. Noi sappiamo che così non è stato e, come dicevo, al di là degli aspetti finanziari, questa è una lamentazione anche all'interno degli incontri che noi facciamo nei tavoli dei diversi assessori, con gli altri assessori regionali, ma anche dei presidenti. La lamentazione nei confronti del Governo è proprio questo atteggiamento che, tra l'altro a mio avviso, è anche peggiorato dal fatto, e lo stiamo vedendo su una serie di bandi che stanno uscendo, che la tempistica e le modalità applicative sono cervellotiche. Pensiamo all'edilizia scolastica dove noi abbiamo dei fondi che possono essere impiegati per le scuole dei comuni, per le materne, per le elementari e per le scuole medie, e nel bando si prevede che la progettazione venga fatta dal Ministero alla pubblica istruzione. Scherzavamo qualche giorno fa con uno dei Comuni che dovrebbe ricevere questi finanziamenti, il Comune di Valtournenche che, come lei sa, ha dei problemi di edilizia scolastica mica da ridere: figurarsi i progettisti che dovranno occuparsi della scuola di Valtournenche quale tipo di impegno metteranno nella progettazione. Ci sarà da ridere, perché il rischio è che ti arrivi un cubo che va bene a Gioia Tauro come ad Alghero.
Il piano non ha tenuto conto delle proposte e della progettualità delle Regioni e soprattutto non c'è stato un dialogo istituzionale. Ancora poco fa in un'assemblea, che è il Comitato delle Regioni, io ho potuto esprimermi su questo tema, assieme a colleghi di tutti i paesi dell'Unione europea, e ho ribadito la totale insoddisfazione del mondo regionale e del mondo comunale rispetto a questa attitudine.
La Giunta regionale, come lei ricorderà, aveva approvato a ottobre delle proposte progettuali che ci erano state chieste ancora dal governo Conte. Poi qualche mese dopo ci è stata chiesta una priorità di progetti attraverso il ministro Gelmini, che avrebbero dovuto prendere la circonvallazione, avere uno sveltimento. Noi ne avevamo presentati tre e in realtà non abbiamo più avuto notizie né degli uni né degli altri, ma dobbiamo inserire all'interno delle caselle dei bandi nazionali queste nostre esigenze. Ancora pochi giorni fa il ministro Gelmini ha detto che comunque queste priorità che noi abbiamo segnalato finalmente dovrebbero arrivare a destinazione.
Intanto i 119,7 milioni di euro riguardano il settore dei trasporti e di alcuni lavori pubblici, quindi non è la cifra complessiva, ma quella che è stata annunciata dal ministro Giovannini nel settore di sua competenza. Sono risorse importanti, ma sono in buona parte, come lei ha sottolineato, legate all'elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea, che noi consideriamo indipendenti rispetto alle competenze e alle responsabilità regionali, per la semplice ragione - rispondo alla domanda n. 2 - che queste risorse destinate al miglioramento della rete ferroviaria saranno gestite a spese del RFI. Non possono essere ascritte, come da tabella ministeriale, a noi. Poi un giorno ricostruiremo le ragioni per le quali loro hanno invece ascritto alla Valle d'Aosta; evidentemente qualcuno si è presentato al Ministero come Valle d'Aosta dicendo: "Questo è il desiderata della Valle d'Aosta", ma questo farà parte di una storia che prima o poi emergerà.
Ovviamente la Regione continuerà a dialogare con RFI per mantenersi informata sull'andamento degli interventi che ovviamente condividiamo, perché l'elettrificazione è una vecchissima storia e forniremo tutto il nostro supporto nelle interlocuzioni con i soggetti istituzionali presenti sul territorio giacché, come lei sa, esiste la spada di Damocle del 31 dicembre 2026 entro la quale, per ottenere la validità dei finanziamenti europei, bisogna avere concluso le opere. Sulla base anche di recenti richieste di chiarimento da parte delle Regioni, è stato chiarito che quella è una data non derogabile, tant'è che, tornando ai famosi 20 milioni di euro dei borghi, che naturalmente non sono conteggiati nei 119 milioni, sono 20 milioni in più, il rischio qual è? Se tu non riesci entro un anno a dimostrare che finisci per il 2026, è previsto un commissariamento, ma se poi le opere non vengono concluse, il paradosso è che devi restituire tu come Comune, perché poi un altro degli aspetti paradossali è che molto spesso i bandi sono direttamente indirizzati ai Comuni. All'inizio i Comuni - non i nostri, ma ANCI - erano godutissimi di questa valorizzazione, adesso cominciano a tremare e ad avere qualche dubbio, perché nel momento in cui tu non finisci un'opera, mettiamo un borgo della Valle d'Aosta che decide di spendere questi 20 milioni e non li spende, io lo so cosa vuol dire nel momento in cui uno dovesse risarcire, vuol dire la bancarotta del Comune.
Per quanto riguarda la terza domanda, sicuramente la Regione continuerà a manifestare le considerazioni negative sull'atteggiamento centralista che ha contraddistinto la predisposizione del PNRR e la gestione dello stesso. D'altra parte, le strutture dell'Amministrazione regionale: noi abbiamo una task force e di recente, come lei sa, abbiamo attinto a un certo numero dei mille esperti che dovrebbero supportarci. Di questi mille esperti quattordici sono stati assegnati alla Valle d'Aosta, ma in questi quattordici non c'è nessun valdostano, malgrado si fosse fatto uno sforzo di contatto con tutti gli ordini professionali e malgrado queste persone guadagnino bene, per cui nei quattordici ci sono sicuramente delle eccellenze, ma la logica che oggi noi dobbiamo dare è quella di una guardiania di ogni singolo Assessorato sui bandi che escono, per evitare di perdere dei soldi. Un caso significativo di cui ci occuperemo in queste ore è lo studentato dell'università: abbiamo dei soldi a disposizione, li dobbiamo spendere entro il 31 dicembre del 2025 - non si sa perché al posto del 2026 hanno messo il 2025 - e stiamo correndo per trovare una soluzione.
Segnalo che, ad esempio, nella componente 4, tutela del territorio e risorse idriche, nella missione 2, rivoluzione verde e transizione ecologica, del PNRR abbiamo avuto per la sistemazione idraulica e di mitigazione dei rischi naturali 16 milioni di euro, anche quelli non sono di quella cifra là. È stato comunicato che abbiamo 5 milioni per la pista ciclabile Issogne-Arnad, sono in corso le interlocuzioni con altri ministeri, come dicevo, per la digitalizzazione: anche su quello ci saranno fondi cospicui. Anche nella missione sanità, per la quale è in via di definizione un primo decreto di assegnazione per circa 5 milioni di euro per la Valle d'Aosta e per la componente inclusione e coesione ci saranno altri 6 milioni di euro.
Tra poche settimane noi avremo, rispetto alla cifra che lei ha detto, un quadro esaustivo sui finanziamenti, che probabilmente saranno più cospicui di quella cifra da lei indicata. Resta l'elemento di insoddisfazione del rischio enorme di trovarci in difficoltà per i tempi tecnici con i quali bisogna presentare le richieste sulla base dei bandi nazionali.
Presidente - Per replica consigliere Rollandin.
Rollandin (PA) - Grazie Assessore per aver delucidato una serie di punti che credo abbiano evidenziato l'urgenza di andare ad esaminare e soprattutto come pensare di risolvere alcuni problemi che sono stati qui annunciati, perché i tempi sono strettissimi. Non ci sono elementi tali di certezza per cui si possa partire con il piede giusto, è ancora tutto da fare.
Con questa interpellanza noi abbiamo cercato di riprendere un tema particolarmente difficile. Le chiederei anche di fare magari una riunione ad hoc su questo tema, insieme a quelli che lei ritiene opportuno, ma credo che sia, come lei ha voluto ricordare, un tema che è trasversale. C'è l'aspetto definitivo non solo dei trasporti, c'è quello che si può fare e si deve fare a livello del PNRR, tenendo conto anche di quelle che sono a oggi delle situazioni con delle tempistiche - come lei ha ricordato - cervellotiche per quanto riguarda la scuola, il che la dice lunga su come sono interpretate alcune difficoltà che noi abbiamo e dovremmo risolvere.
Sotto questo aspetto è molto importante che da una parte sia evidenziato come non sono sufficienti i fondi necessari per risolvere alcune delle nostre problematiche, perché nemmeno con 119 milioni di euro, che poi come dimostrato alla fine sono solo 13 milioni, si riesce a risolvere il problema dei trasporti e della ferrovia. Qui c'è da intervenire in tempi rapidissimi per poter sapere se evidentemente siamo sulla linea corretta per ottenere dei risultati che siano conseguenti a dei finanziamenti che sono ancora tutti da definire.
Credo che la situazione sia drammatica, e la ringrazio di aver voluto correttamente sottolinearla. C'è l'esigenza, credo da tutti condivisa, di attivare nel più breve tempo possibile una situazione che ci permetta di capire dove andare a parare. Io credo che questo sia urgente. Grazie comunque delle delucidazioni.
Presidente - Sospendiamo brevemente per arieggiare i locali. Ci vediamo tra dieci minuti.
La seduta è sospesa dalle ore 18:10 alle ore 18:30.