Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1203 del 26 gennaio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1203/XVI - Interpellanza: "Motivi del mancato ripristino della pavimentazione in via Porta Praetoria ad Aosta oggetto di cementificazione abusiva".

Bertin (Presidente) - Riprendiamo. Punto n. 22 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Questa iniziativa ha una genesi abbastanza datata, ma ritengo sia opportuno ripercorrere i fatti che ci portano oggi a discuterla. Tutto questo inizia il 3 maggio del 2016 quando la Polizia locale di Aosta si presenta all'esterno e poi all'interno di un locale che fa della ristorazione in Via Porta Pretoria e rileva che questo soggetto - leggo dalla sanzione che è stata elevata - "faceva eseguire lavori sulla via pubblica senza autorizzazione, stuccava le fughe e riempiva buchi". Sostanzialmente cosa ha fatto questo intelligentissimo ristoratore? Avete presente la pavimentazione, quella con i cubetti che c'è nel mezzo alla via? Lui ha stuccato tutte le fughe tra un cubetto e l'altro, perché ai suoi poveri clienti si incastrava la sedia e quindi giustamente ha spianato la via di Aosta. Quando la Polizia locale interviene ed eleva una sanzione, mi pare, di 848 euro da pagare entro sessanta giorni, la cosa più bella che ho visto in questo caso è che nella sanzione c'è scritto: "Il trasgressore dichiara: questo lavoro doveva farlo il Comune, anzi, dovrei chiedere il rimborso"! Sostanzialmente io faccio un lavoro abusivo, ma doveva farlo il Comune e mi deve pure rimborsare; altro che fare le multe. La Polizia locale fa questa sanzione e fra quelle accessorie, oltre a quelle pecuniarie, c'è scritto "Rimozione opere abusive". Fra queste sanzioni c'è anche la rimozione delle opere abusive.

Questa sanzione accade a maggio, a quel punto, al tempo io e la collega Spelgatti in Comune ad Aosta facciamo un'interrogazione scritta il 16 di maggio per chiedere appunto se quei lavori fossero autorizzati. Ci risponde l'architetto S. che dice che i lavori oggetto non sono stati autorizzati dall'area T1, i controlli sono stati eseguiti e va da sé, dice alla fine della mail, che tali lavori non debbono essere eseguiti se non autorizzati; sostanzialmente si conferma che non c'è alcuna autorizzazione. Con fiducia presentiamo una iniziativa a settembre 2016 chiedendo di accelerare le opere di demolizione di queste opere abusive e il Sindaco di Aosta, l'allora ineffabile Fulvio Centoz, ci dice che la rimozione delle opere abusive sarebbe assolutamente accelerata.

Questa rimozione delle opere abusive viene talmente accelerata che più di un anno dopo, il 25 ottobre del 2017, dobbiamo fare un'altra iniziativa alla quale il Sindaco di Aosta ci dice che la rimozione delle opere abusive era ferma a causa della mancanza di un non meglio specificato approfondimento della Soprintendenza dei beni e attività culturali.

Io sono passato diverse volte di nuovo in quel luogo e ogni volta, dal 2017 a oggi, ho continuato a vedere che quelle opere e quella cementificazione continua a esistere. Quello che obiettivamente mi spiace è che questo personaggio, che si è sentito in dovere di asfaltare una strada pubblica, perché la seggiolina del suo cliente si incastrava, non so se ha pagato la sanzione o meno, continui a ritenere che questi lavori debbano rimanere così. Lui si è fatto i suoi lavori, ha pagato la sua cifretta e va bene così.

Quello che ci interessa sapere con questa iniziativa, con la quale abbiamo chiesto delle notizie, è capire se effettivamente questo mancato ripristino dipendesse dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali. Se effettivamente è così, quali siano le motivazioni che hanno ritardato così a lungo l'esecuzione dei lavori di ripristino. Poi, sarebbe anche opportuno sapere se effettivamente prima o poi verranno eseguiti, ma questo purtroppo compete all'amministrazione comunale di Aosta; magari potremmo fare un passaggio anche lì, ma intanto cominciamo a mettere le cose in fila.

Presidente - Per la risposta l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Non sapevo che lei si fosse già interessato dell'argomento e quindi mi sono dovuto documentare facendomi inviare dalla Soprintendenza tutto lo storico delle vostre iniziative e in qualche modo abbiamo ricostruito, ho ricostruito anch'io i fatti.

Lei mi chiede se corrisponde al vero che il mancato ripristino dipenda dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali. In riferimento a questo quesito, si fa presente che il mancato ripristino delle opere indicate, mi dice la Soprintendenza, non dipende dalla Soprintendenza stessa, in quanto da attuare in seguito alla specifica ordinanza comunale, che a oggi - come lei ha verificato sul campo - non risulta attuata.

Sostanzialmente l'intervento, come lei ha precisato, doveva consistere nella rimozione della fuga cementizia da sostituire, presumo con della sabbia o con altre modalità. Poi mi sono fatto fare anche un appunto che le leggo, rispetto anche un po' alla coerenza complessiva di queste opere di ripristino.

A tal proposito si richiama il citato verbale comunale dell'11 giugno 2021 del 2016 in cui, accertato l'intervento abusivo, il Comune imponeva al responsabile delle opere la rimozione delle stesse con l'applicazione della relativa sanzione. Pertanto la questione era definita in tal senso, senza la necessità di ulteriori pareri o valutazioni da parte della Soprintendenza.

Per completezza di informazione la Soprintendenza, rispetto alla problematica, evidenziava che anche in altre parti delle vie principali del centro storico, cardo e decumano, fossero presenti sigillature sparse - loro mi dicono che non vengono definite cementificazioni, si chiamano sigillature - effettuate da altri soggetti evidentemente non identificabili e comunque non eseguite dal Comune. Proprio per questo motivo è parso opportuno alla Soprintendenza programmare interventi di riqualificazione sistematica sulla pavimentazione delle vie del centro storico in parecchie parti dissestate, da concordare con il Comune in maniera complessiva, anche al fine di evitare interventi episodici.

Le sigillature o stuccature delle fughe o interstizi tra gli elementi lapidei, hanno anche lo scopo di evitare inciampi per i pedoni. In passato alcuni organi di stampa, credo sollecitati proprio dalle vostre iniziative, hanno riportato lamentele in tal senso da parte di alcuni cittadini.

Non è da trascurare comunque il fatto che il materiale da impiegare per queste stuccature debba rispondere a caratteristiche tipologiche di durabilità, reversibilità, resa cromatica, uniformi e adatti per il centro storico. Venendo, ad esempio, alla problematica di cui all'oggetto, il Comune inviava una successiva richiesta di individuare le opzioni di intervento da mettere in atto nelle vie principali finalizzate a individuare i materiali più idonei per la sigillatura dei giunti della pavimentazione del centro storico. Di conseguenza la Soprintendenza, come richiesto dal Comune stesso con la nota citata, si è resa disponibile e resta comunque sempre disponibile a valutare la possibilità e le modalità dell'intervento, congiuntamente agli uffici competenti del Comune.

Questo riguardo alla generalità della situazione. Io poi, dopo questa interpellanza, mi sono fatto un giro per le vie di Aosta e devo dire che è un fenomeno abbastanza comune quello della cementificazione e sigillatura; ho visto - è la prima volta che lo noto - che effettivamente non è cosa così singolare e anomala. Però, rispetto al caso che lei nello specifico ha citato, le risposte sono quelle che le ho detto, quindi non dipende a questo punto dalla Soprintendenza l'imposizione al responsabile delle opere di rimozione.

Presidente - Per la replica il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per l'esaustiva risposta che ci dà alcuni punti fermi. Possiamo tranquillamente affermare che ai tempi l'allora Sindaco di Aosta ha mentito sui ritardi, perché evidentemente non dipendevano dalla Soprintendenza, ma semplicemente dall'inerzia dell'amministrazione comunale. Rimane in piedi la necessità di far rispettare una sanzione che è stata elevata nel 2016 e che prevedeva giustamente, come lei ha detto, tra le sanzioni accessorie anche il ripristino dei luoghi.

Io ho utilizzato la parola "cementificazione"; non sono un tecnico, ma era semplicemente per far comprendere, e guardo lo sguardo attento del collega Distort che mi fulmina per non aver utilizzato correttamente termini tecnici.

Detto questo la ringrazio anche per aver dato dei dati in più, perché con la sua esposizione lei ci ha sostanzialmente spiegato che di questo tipo di eventi ci sono diverse tracce su tutto il decumano di Aosta; evidentemente anche questo dovrebbe essere oggetto di intervento. Da questo punto di vista dovremo assolutamente approfondire la questione: da parte regionale se ci sono questioni che interessano la Soprintendenza e probabilmente da parte comunale, se evidentemente non ce n'è bisogno al di là dell'approvazione di materiale come giustamente ha ricordato.

La ringrazio per aver fatto chiarezza su questa questione e rimaniamo in attesa di un pronto intervento dell'amministrazione comunale, sempre che ne abbia la voglia e la possibilità.