Oggetto del Consiglio n. 1200 del 26 gennaio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1200/XVI - Interpellanza: "Ricadute dell'approvazione delle tabelle di riduzione delle misure dei programmi di sviluppo rurale in caso di inosservanza della normativa in materia di appalti pubblici".
Bertin (Presidente) - I punti n. 16, 17 e 18 dell'ordine del giorno sono, come detto, rinviati. Passiamo al punto n. 19. Seguirà poi il n. 20 al quale risponderà l'assessore Caveri che è temporaneamente assente per una riunione del Comitato delle Regioni, per cui passeremo dal 19 al 21; lo segnalo al consigliere Brunod che seguirà l'interpellanza. Per l'illustrazione dell'interpellanza, il consigliere Carrel ne ha facoltà.
Carrel (PA) - Questa è un'interpellanza che può apparire forse molto tecnica, ma che ha dei risvolti, dal mio punto di vista, molto importanti e delicati su tutti gli enti locali che partecipano poi ai contributi dei fondi europei, in questo caso del PSR. Noi sappiamo benissimo che i nostri enti locali hanno dei problemi di personale, ne abbiamo discusso più e più volte in quest'aula, che si ripercuotono sicuramente anche sulla possibilità e sulla facilità di andare a rendicontare e a partecipare a questi importanti fondi che, al contrario, dovrebbero essere utilizzati al meglio e il più possibile ma, purtroppo, non si riesce talvolta, anche per responsabilità non delle amministrazioni locali, ma proprio per l'impossibilità per il personale di far fronte a queste importanti attività amministrative.
Capiamo benissimo che la Commissione europea giustamente dà un'attenzione importante a quelle che sono le procedure d'appalto ma, in questo caso, è successo che la Giunta regionale il 6 dicembre del 2021 ha approvato in toto uno schema di riduzione proposto dal Ministero delle politiche agricole. Questa proposta però è pervenuta ai protocolli dell'assessorato e della Regione il 21 febbraio 2020, più di venti mesi prima. Capite bene che gli enti locali che hanno partecipato e si sono visti concedere delle risorse del fondo PSR hanno, di fatto, in questo arco di tempo, già affidato delle gare di servizi e di lavori e si sono attenuti a delle regole che sono quelle della delibera di Giunta regionale 1060 del 2019, la quale prevedeva delle modalità di controllo e di applicazione delle riduzioni, nel rispetto del decreto del 22 ottobre 2018; dei limiti sicuramente molto più ampi che sono stati ristretti dopo più di un anno e mezzo in cui questa lettera era presente, l'avevamo ricevuta, ma non l'abbiamo applicata.
Il rischio che ci preoccupa, senza entrare troppo nel tecnico ma è quello che realmente ci preoccupa, è che gli enti locali che hanno compilato delle tabelle e hanno seguito delle indicazioni che sono presenti anche sul sito della Regione, le checklist, le tabelle di autovalutazione, hanno seguito un percorso e hanno affidato questi servizi prima del 6 dicembre 2021, ma oggi si trovano a essere valutati con delle tabelle di riduzione diverse, che potrebbero prevedere delle riduzioni maggiori rispetto a quelle che avevano già conteggiato. Questo metterebbe in crisi l'intero sistema, perché la Regione, l'autorità di gestione, riceverebbe della documentazione che dovrebbe poi andare a sanzionare, comunicando ad AGEA di liquidare un importo inferiore, e il Comune si troverebbe ipoteticamente con dei debiti fuori bilancio anche importanti che, ahimè, rischierebbero poi di innescare tutta una serie di altri problemi anche amministrativi e contabili.
Con questa interpellanza, senza entrare eccessivamente nel tecnico, ma semplicemente per capire qual è il fine politico di questa nostra iniziativa, si vuole chiedere quale sia la motivazione per cui sono state approvate queste tabelle di riduzione il 6 di dicembre 2021, quando la nota del Ministero è del 21 febbraio 2020, e se siano state fatte delle valutazioni sulle ricadute dell'approvazione in toto di queste riduzioni sugli appalti già affidati.
Come terzo quesito, quali siano state le valutazioni effettuate per decidere di adottare integralmente le tabelle proposte, perché proprio la nota che abbiamo appena citato lasciava la possibilità alla Regione di decidere in parte di non applicare totalmente queste riduzione. Chiediamo quindi le motivazioni per cui è stata presa questa strada e auspichiamo che non ci siano poi problemi in futuro, soprattutto per gli enti che hanno partecipato e già affidato dei servizi e delle forniture.
Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Ringrazio il collega Carrel per questa iniziativa, non è un ringraziamento di prassi ma è concreto, perché ci permette veramente di affrontare questo argomento che è molto tecnico, ma anche con una parte anche politica. Poi le farò avere una copia della risposta, perché è abbastanza corposa, così potrà evitare magari di prendere appunti, che è sempre difficile.
Il GAL lo conosciamo tutti, chi di noi ha un passato negli enti locali forse ancora di più. Una grande opportunità per i Comuni, con un po' di complessità soprattutto in un momento difficile a livello di personale e di altri aspetti che stanno soffrendo i nostri enti locali.
La prima domanda è quella sulle tempistiche. L'approvazione, in data 6 dicembre, delle tabelle e delle proposte di checklist redatte dal "tavolo tecnico appalti" è da ricercarsi principalmente nelle continue e susseguenti evoluzioni della normativa in materia di appalti pubblici occorsi nel biennio 2020-2021, in particolare con i due "decreti semplificazione". Di conseguenza anche le checklist e le proposte di riduzione applicabili nel caso di irregolarità elaborate dal tavolo tecnico hanno subito successivi adeguamenti: si consideri, a tal proposito, che la versione 2.8 delle checklist risalente a febbraio 2020, quindi prima dell'accendersi della pandemia, non conteneva i riferimenti normativi di natura semplificatoria discendente dai due decreti citati. Gli uffici regionali hanno partecipato alle riunioni sia del tavolo tecnico, sia organizzate dall'agenzia per le erogazioni in agricoltura, AGEA, che è organismo pagatore per il programma di sviluppo rurale 2014-2022 della Valle d'Aosta.
Sempre a causa delle continue mutazioni normative, in un incontro svoltosi nel mese di marzo 2021, non si era ancora giunti a una versione ufficiale della versione 2.8, che infatti non fu confermata né divulgata dal Ministero per le politiche agricole ed alimentari: questo è comprensibile se si pensa che in quel periodo era in fase di elaborazione il testo del secondo decreto legge semplificazione che sarebbe stato poi pubblicato il 31 maggio 2021.
Si precisa peraltro che le checklist, per la verifica della correttezza delle procedure di appalto, sono note ai beneficiari delle misure del programma di sviluppo rurale sin dalla loro diffusione da parte di AGEA. Lo conferma il fatto che in allegato ai bandi delle misure 7.5 e 7.6, pubblicati dal GAL Valle d'Aosta a favore dei soggetti pubblici, il modello 7, recava proprio le checklist che il beneficiario deve compilare al fine di dimostrare la correttezza della scelta delle procedure di gara e la loro successiva esecuzione. Inoltre l'approvazione della precedente versione delle checklist e delle relative riduzioni era già venuta con delibera 1060 del 2019. Si precisa a tal proposito che qualora i riferimenti al codice appalti non abbiano subito variazioni nei diversi periodi di riferimento, le percentuali di riduzioni sono rimaste immutate.
Infine, in un recente incontro, 13 gennaio 2022, organizzato da AGEA e finalizzato alla predisposizione della nuova versione delle checklist, versione 2.9, le Regioni hanno formalmente chiesto all'organismo pagatore di dare una chiara indicazione circa il livello minimo applicabile delle nuove riduzioni, avendo verificato che in taluni casi la normativa prevista dal codice appalti si presta a interpretazioni circa il ricorso, a seconda dei casi, di procedure alternative. Questa richiesta va incontro ai rilievi dei beneficiari relativa alla reale gravità di talune presunte irregolarità.
Sul quesito 2, se sono state valutate e quali sono le ricadute dell'approvazione di questa deliberazione sugli enti che hanno già ottenuto il finanziamento e concluse le procedure di appalto, in premessa occorre ricordare che il livello e la gradualità delle riduzioni applicabili, (5, 10, 25, 100 percento), discende dagli orientamenti della Commissione europea per la determinazione delle rettifiche finanziarie da applicare alle spese finanziate dall'Unione nell'ambito della gestione concorrente in caso di mancato rispetto delle norme in materia di appalti pubblici. Detti orientamenti recano, in allegato, il tasso di rettifica applicabile dagli stati membri per ogni tipologia di irregolarità rilevabile. Trattandosi di indicazioni molto puntuali da parte della Commissione europea, i margini di manovra degli stati membri e, di conseguenza, delle Regioni è estremamente limitato. Le ricadute sugli aiuti erogabili agli enti pubblici beneficiari sono state valutate nell'ambito del tavolo tecnico sopracitato, le cui scelte sono state guidate, oltre che dalle chiare indicazioni e dagli orientamenti della Comunità europea, dal fatto che la normativa sugli appalti pubblici è al centro dell'attenzione degli organismi di controllo europei, nazionali e regionali e che, nella sua applicazione al settore degli aiuti cofinanziati dall'Unione europea, assumono particolare rilevanza i principi di trasparenza, economicità, parità di trattamento, libera concorrenza e non discriminazione, che stanno alla base delle direttive 23, 24 e 25 del Parlamento europeo e del Consiglio.
Terzo quesito, le valutazioni effettuate per decidere di adottare integralmente le proposte. Oltre a quanto descritto nella risposta al punto precedente, si ricorda che l'organismo pagatore degli aiuti previsti dal programma di sviluppo rurale della Valle d'Aosta è AGEA. Pertanto, la scelta di applicare integralmente il livello di riduzione e le checklist elaborate dal tavolo tecnico appalti discende, da una parte dalla rilevanza rivestita dalla normativa sugli appalti applicata agli aiuti cofinanziati e, dall'altra, dai reciproci impegni assunti dalla Regione e da AGEA nell'ambito della convenzione sottoscritta nel 2017, soprattutto per quanto riguarda la gestione, i controlli, la liquidazione e la rendicontazione delle spese sostenute. Ne consegue che si tratta di una scelta fortemente condizionata, perché le Regioni che hanno AGEA come organismo pagatore devono assicurare uniformità nell'applicazione delle regole stabilite dall'organismo pagatore, essendo lo stesso pienamente responsabile dell'erogazione ultima degli aiuti.
Il quarto quesito, forse più politico: se le strutture competenti hanno previsto di informare e con quale modalità tutti i soggetti cui si applicheranno eventuali riduzioni.
Questo è stato fatto e si sta facendo, l'informazione ai soggetti pubblici beneficiari delle misure del programma di sviluppo rurale, per quanto attiene in particolare al rispetto della normativa di appalti pubblici, è assicurata in prima battuta da tutto quanto è pubblicato e allegato nella pagina "Agricoltura" del sito istituzionale della Regione e sul sito GAL della Valle d'Aosta. In particolare, come sopra ricordato, per gli interventi pubblici previsti dai bandi 7.5 - 7.6, a valere sui Leader, il GAL Valle d'Aosta ha reso disponibile sul proprio sito tutte le checklist che i Comuni beneficiari devono compilare per ogni tipologia di gara selezionata.
Inoltre, al fine di garantire il corretto espletamento di tutte le incombenze amministrative ed evitare ritardi o, peggio, irregolarità sanzionabili da parte dei Comuni beneficiari, a partire dalla prima comunicazione concernente l'approvazione delle graduatorie e degli aiuti concessi, il GAL ha ricordato periodicamente e formalmente ai beneficiari, con comunicazioni varie, gli step istruttori, la relativa documentazione da consegnare, segnalando in particolare l'obbligatorietà della compilazione delle checklist di autovalutazione pre e post aggiudicazione. Oltre alle note formali, i singoli Comuni sono stati contattati telefonicamente, e in alcuni, casi è stata fornita assistenza direttamente presso le loro sedi.
Sappiamo bene, lo ricordava anche lei, che così come per l'Amministrazione regionale, forse ancora di più per gli enti locali, sono stati anni difficili, difficilissimi, caratterizzati dal perdurare dell'emergenza pandemica, con un carico di lavoro che definirei allucinante per gli uffici e gli amministratori, dall'appuntamento elettorale, che ha creato comunque anche un'alternanza amministrativa, in molti casi anche il cambio della segreteria comunale con conseguenti rallentamenti e qualche problema nell'attività amministrativa. Proprio alla luce di tutto ciò c'è stata, da parte dell'Assessorato, l'immediata volontà di mettersi a disposizione del territorio, nei limiti ovviamente del ruolo ricoperto. Così in data 17 gennaio 2021, considerato l'approssimarsi del termine del 30 giugno per la conclusione dei lavori relativi al bando 7.5, grazie alla collaborazione tra Assessorato all'Agricoltura, CELVA e GAL Valle d'Aosta, sono state organizzate ulteriori quattro sessioni informative presso la sede del CELVA, per illustrare nuovamente ai ventitré Comuni beneficiari, che sono stati suddivisi in gruppi di quattro o cinque in base all'area territoriale, al fine di ricordare gli adempimenti previsti dai bandi Leader e offrire loro la necessaria assistenza, precisando peraltro le funzioni di controllo in capo al GAL e alla Regione. Siamo convinti che questo confronto potrà essere utile e costruttivo per tutti gli enti coinvolti, anche alla luce della nuova programmazione e delle tante opportunità che il GAL ha creato e potrà ancora creare sul nostro territorio.
Termino e colgo l'occasione per ringraziare il personale della struttura politiche regionali di sviluppo rurale dell'Assessorato all'Agricoltura, i professionisti incaricati, ma soprattutto gli amministratori e i dipendenti di GAL, CELVA e degli enti locali, per la disponibilità, la professionalità dimostrata e per il lavoro che stiamo insieme portando avanti.
Presidente - Per replica il consigliere Carrel.
Carrel (PA) - Grazie Assessore per la risposta, bene se poi me ne dà copia proprio perché, come mi ha detto, è difficile tenere a mente il tutto essendo un argomento tecnico.
La quarta domanda però non è l'unica politica, dal mio punto di vista. È bene che ci sia un'informazione, questo è un ruolo che svolge egregiamente anche il GAL e mi unisco ai ringraziamenti al CELVA e sicuramente a tutti gli enti locali che hanno partecipato. Ma il problema politico sta a monte, perché abbiamo aspettato venti mesi ad approvare una tabella di riduzione, abbiamo permesso al GAL e agli enti locali di andare a partecipare a dei fondi europei con delle regole che poi, dopo venti mesi, abbiamo modificato e oggi ci troviamo a dover liquidare questi soldi cambiando le regole in corso. Questo è il vero problema politico, perché è vero e condivido che gli enti locali hanno avuto diversi problemi in questi anni, legati sicuramente alla situazione pandemica, legati a una situazione di carenza del personale e sicuramente anche al cambio di legislatura, ma ciò che io intendo dire è di non andare a complicargli la vita, visto che sappiamo e conosciamo già anche le loro difficoltà.
Secondo me, questa nuova tabella di riduzione va a complicare ulteriormente il loro lavoro, perché gli abbiamo detto: "Vi do i soldi con queste regole, seguite queste tabelle di autocertificazione", e sono delle tabelle - se entriamo nel tecnico - che sono la 2.8, del 15 ottobre 2020, "ma poi venite valutati in base a una tabella che è diversa, la 2.7 del 19 luglio 2019", perché l'autorità di gestione usa ancora la tabella vecchia, la 2.7, aggiornata con delle riduzioni che abbiamo approvato il 6 di dicembre, ma che sapevamo già che dovevamo applicare dal 21 di febbraio. Questo è il problema, ed è un problema politico.
Dopodiché vi è il problema amministrativo del rischio del debito fuori bilancio e sicuramente, ahimè, anche di qualche problema per qualche ente locale. Ma credo che sia un problema che vada affrontato ora, se è ancora possibile modificare quella delibera, in modo da poter dare un sostegno a questi enti, perché chi partecipa a dei fondi europei, chi partecipa a delle misure, anche quelle del GAL, credo che dedichi importanti risorse anche di personale per seguire questi atti amministrativi. Se, come Regione, cambiamo le regole durante il percorso, ovviamente possiamo creare degli ostacoli rilevanti per i nostri enti locali.
Il problema politico non è solamente l'informazione degli enti, ma è anche come e quando decidiamo di cambiare le regole. Avevamo poco margine? Dovevamo farlo prima, perché quella lettera e quelle riduzioni le avevamo già prima. Dovevamo farlo prima e darne comunicazione perché oggi, a sei mesi dalla fine, lo ha ricordato bene lei, molto probabilmente tanti Comuni hanno già affidato seguendo la tabella 2.8, perché sul sito del GAL vi è la tabella 2.8, e verranno di fatto conteggiate le riduzioni su una tabella che è diversa, la 2.7, quindi non prende in considerazione degli aggiornamenti, perché è una tabella del 2019, ma con delle percentuali di riduzione approvate il 6 dicembre 2021. Questa, dal mio punto di vista, è una complicazione amministrativa per gli enti locali che potevamo e dovevamo evitare, proprio per agevolare la partecipazione di questi enti a degli importantissimi fondi europei.
A questo punto non mi rimane che dire che, secondo me, ci può essere del margine per modificare, sia per dialogare con AGEA per adottare entrambi la stessa tabella, la 2.7 o la 2.8, e dall'altra parte per modificare queste riduzioni, per evitare poi, nei vari casi, che ci siano debiti fuori bilancio eccessivamente importanti che potrebbero portare poi anche a dei risvolti poco graditi immagino a tutti. Questo era il senso politico di questa interpellanza che è sì tecnica, ma è fortemente politica e parla di enti locali e di organizzazione dei Comuni, che credo dobbiamo cercare di agevolare sotto vari aspetti, e questo è uno di questi. Dopodiché, e chiudo, sicuramente avremo modo di discutere anche in quest'aula della programmazione del GAL 2023, per capire quali sono gli indirizzi e le intenzioni dell'Assessorato e della Giunta regionale.